Otturatore, Specchio, Diafrmma

I tre rumori della reflex!
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Il momento dello scatto
Per chi ha una reflex in mano il rumore che genera la macchina al momento dello
scatto è magico. Sappiamo che in quel preciso istante le nostre scelte, le nostre idee, la
nostra creatività viene memorizzata e resa visibile; un momento che resterà, volendo, per
sempre, in un archivio di files, stampata e archiviata in qualche cassetto, pubblicata su
un social network o comunque sulla rete.
Cosa succede?
Quel rumore che la reflex emette quando si preme il pulsante di scatto è dovuto ad una serie di
movimenti meccanici.
E’ interessante come questi tre movimenti avvengano cosi all’unisono e repentinamente,
considerando che il tempo di esposizione può essere di frazioni di secondo.
Va precisato che questo processo si attua dopo che altri processi sono già stati portati a termine:
mi riferisco alla regolazione dell’esposizione, alle varie regolazioni eventualmente eseguite su
parametri macchina o di ripresa (come il bilanciamento del bianco, il punto di messa a fuoco,
l’ISO, la modalità di messa a fuoco, etc).
Mi soffermo sul processo meccanico/elettronico che avviene dopo che il fotografo ha fatto tutte le
scelte del caso, quindi quando “concretizziamo” le nostre scelte.
I tre movimenti meccanici che si hanno sono relativi a:
. Diaframma
. Specchio
. Otturatore
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Diaframma e Otturatore
Ho già trattato questi due elementi nella presentazione relativa ai concetti base di esposizione.
In sostanza il diaframma si chiude alla “misura” specificata al momento dello scatto.
Va ricordato che il diagramma normalmente è completamente aperto alla massima apertura
possibile. Ovviamente è normale che sia così dal momento che se fosse chiuso, si vedrebbe poco o
niente nel mirino data la piccola dimensione del “foro”.
Per questo motivo nelle reflex è previsto un tasto di anteprima di profondità di campo. In sostanza
questo tasto chiude il diaframma alla misura impostata per mostrare come risulta effettivamente la
PDC. Naturalmente in questa operazione non viene scatta alcuna foto.
Supponiamo di avere un obiettivo con un diagramma massimo di f/2.8. Quando guardiamo nel
mirino, il diaframma è completamente aperto e molta luce lo attraverserà. Premendo il tasto di
anteprima di PDC, non succederà nulla, in quanto siamo già alla condizione di massima apertura.
Se impostiamo il diaframma a f/11, ma non premiamo il tasto di anteprima, nulla succederà in
quanto il diaframma è sempre posizionato a f/2.8.
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Diaframma e Otturatore
Premendo il tasto di anteprima, si sentirà un rumore dato dalla chiusura del diaframma, che andrà
a chiudersi a f/11 e rimarrà tale finche il tasto non verrà rilasciato. Nel mirino vedremo a questo
punto come risulta essere la PDC. Vedremo anche un vistoso calo di luce, proprio perché essa
potrà “entrare” nella macchina da un foro molto più piccolo (e si capirà ancora meglio perche il tal
caso il tempo di esposizione dovrà essere più lungo). Se la luce ambiente non è sufficiente,
probabilmente non si vedrà quasi nulla.
Facendo la prova, si noterà la differenza di sfuocato tra f/2.8 e f/11.
Con questa prova si può sentire uno dei tre rumori che la macchina emetterà poi al momento
dello scatto, cioè il rumore di chiusura del diaframma.
Ultima nota riguardo il diaframma: esso può essere costituito da più lamelle, in numero per
esempio di 5, 8, 12. Se si hanno presente quelle foto (esempio sotto) in cui lo sfuocato genere delle
forme geometriche come pentagoni o ettagoni etc, beh, il numero dei lati di questi poligoni è pari
al numero di lamelle del diaframma. Più il numero è alto sotto certi aspetti meglio è, in quanto le
figure poi risultano meno sgarbate e più morbide, e tendono ad essere circolari.
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Diaframma e Otturatore
L’otturatore come detto è costituito da tendine che si
aprono. In realtà le tendine sono due, una frontale
(Front) e una posteriore (Rear). Nella vista laterale si
notano meglio. Vediamo qui di seguito la sequenza
del movimento.
Front
Rear
Fase 1
Al momento dello scatto, la tendina posteriore si apre.
Quella frontale è ancora chiusa.
Fase 2
Anche la tendina frontale a questo punto si apre
esponendo il sensore alla luce che arriva dall’obiettivo
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Diaframma e Otturatore
Fase 3
La tendina posteriore inizia a chiudersi
Fase 4
La tendina frontale si chiude.
Ovviamente il movimento è molto rapido e come si nota c’è un momento in cui l’otturatore è
completamente aperto. Tuttavia quando i tempi di scatto sono molto veloci, il movimento è
diverso e si spiega il perche le tendine sono due e non una solamente.
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Diaframma e Otturatore
Vediamo i movimenti in tre casi distinti. Nel primo caso, con tempi di scatto molto lunghi, le
tendine lasciano libero tutto il sensore una volta aperte.
Nel caso di un tempo mediamente veloce, non esiste un momento in cui l’otturatore è
completamente aperto ma dobbiamo immagine, nella figura di mezzo, che le due tendine
scorrono all’unisono lasciando libero parte del sensore ed esponendolo comunque tutto nel loro
movimento.
Se il tempo è molto veloce, tale finestra di apertura è ancora più piccola.
Nello scatto con tempo medio e veloce, va immaginata la parte grigia aperta scorrere dall’altro al
basso, grazie alla discesa delle due tendine.
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Diaframma e Otturatore
Eccone una sequenza.
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Sono spiegati a questo punto due dei tre rumori che si percepiscono al momento dello scatto:
chiusura lamelle del diaframma e successiva riapertura, otturatore, con le sue due tendine, che si
aprono e richiudono.
Resta un terzo particolare che genera un terzo rumore: lo specchio.
Lo specchio
Il nome reflex deriva proprio da questo elemento presente nella macchina.
Con una immagine penso si possa chiarire il compito di questo elemento.
La macchina è dotata di uno specchio (1)
posto tra obiettivo e sensore.
Esso riflette l’immagine che entra
dall’obiettivo e la riposta su un pentaprisma
(2) che a sua volta consente, tramite un
gioco di specchi, di vedere la scena nel
mirino. Basta seguire nel disegno la linea
viola per capirne il percorso.
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Al momento dello scatto, lo specchio si alza, liberando quindi la visuale verso l’otturatore e il sensore.
A esposizione ultimata lo specchio si abbassa e ritorna nella sua posizione.
Questo spiega perche durante lo scatto, il mirino di “oscura”.
Posizione prescatto. Specchio abbassato, otturatore
chiuso, diaframma aperto. La scena è visibile nel mirino.
Scatto
Lo specchio si alza, l’otturatore si apre, il diaframma si
chiude e il sensore, che ha “visuale libera” registra
l’immagine. Mirino oscurato
Scatto terminato
Tutto torna in posizione iniziale: diaframma aperto,
otturatore chiuso, specchio abbassato. Mirino di nuovo
“online”.
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Conclusioni
Ecco spiegato i tre rumori ma ancora di più che cosa avviene nella macchina al
momento dello scatto.
Come si può notare, la reflex è piuttosto complessa anche nei suoi movimenti.
La sincronizzazione e la velocità di movimento diaframma, otturatore, specchio è
quindi determinante, considerando che si arriva a scattare con tempi di esposizione di
1/8000sec.
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