Chiamata e conversione di Angelo Busetto 25-01-2015 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. (Mc 1,14-20) Questa domenica è piena di chiamate e di conversioni. Il calendario ricorda la conversione di San Paolo, chiamato potentemente dal Signore. La prima lettura della Messa domenicale richiama la conversione di Giona, strattonato fino a decidersi di andare a Ninive, e di seguito racconta la conversione degli abitanti di quella città corrotta. Nel Vangelo Gesù proclama la conversione di tutti gli uomini, e chiama a sé altri uomini per l’opera della grande pesca. Gesù ci coinvolge con l’intera nostra vita: non solo con un impegno a ore, ma con una dedizione a Lui che coinvolge il nostro pianto e il nostro riso, i nostri amori e i nostri beni, perché il bene e l’amore più grande è Cristo stesso
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