SOTTOPESO – NEUTRALE SOVRAPPESO + VARIAZIONE MENSILE Variazione massima Azioni ASSET CLASS GLOBALI Confermiamo il posizionamento neutrale sull’azionario a fronte di una crescita ancora debole al di fuori degli USA. Obbligazioni Liquidità Oro Petrolio USD AZIONARIO: REGIONI E STILI DI INVESTIMENTO Sovrappesiamo i titoli europei poiché la debolezza dell’euro dovrebbe favorire le esportazioni e far crescere gli utili aziendali. Giappone USA Paesi Europa Paesi Pacifico Paesi emergenti Mid & Small Cap Value Energia AZIONARIO: SETTORI Manteniamo l’orientamento ciclico e il sovrappeso di energia, materiali e industria. Materiali Industria Beni voluttuari Beni di prima necessità Sanità Finanza Informatica Telecomunicazioni Utilities REDDITO FISSO Ampliamo a neutrale l’esposizione al debito emergente in valuta locale, essenzialmente in previsione di un rimbalzo di diverse divise dei Paesi in via di sviluppo. Obbligazioni governative EUR Obbligazioni Corp. Invest. Grade EUR Obbligazioni Corp. High Yield EUR Debito Emerg. Hard Curr. (USD) Debito Emerg. Local Currency EM Corporate Maggiore esposizione alle azioni europee Pictet Asset Management Strategy Unit Aggiornamento mensile per gli investitori in euro: prospettive a tre mesi Ottobre 2014 Aggiornamento mensile Pictet Asset Management Strategy Unit Pubblicato il 29 settembre 2014 Il mercato globale Asset allocation Le azioni battono le obbligazioni; il dollaro vola Restiamo neutrali sulle azioni; il rally dell’USD evidenzia la divergenza fra le politiche monetarie In settembre i mercati azionari mondiali hanno superato quelli obbligazionari, ma i guadagni sono stati modesti, in quanto i dati deludenti su Europa e Giappone hanno offuscato lo slancio dell’economia statunitense. Per un breve periodo, l’S&P 500 ha toccato un nuovo massimo storico per poi perdere terreno prima della fine del mese. La Banca Centrale Europea ha accelerato il ritmo dell’allentamento monetario tagliando i tassi di riferimento per impieghi e raccolta ed ipotizzando l’acquisto di ABS e covered bonds. Lo scarso successo ottenuto dai nuovi prestiti a tassi ultravantaggiosi offerti dalla BCE (sono stati richiesti appena 82,6 miliardi di euro) ha alimentato le speculazioni su un imminente acquisto di titoli sovrani da parte dell’autorità monetaria. Le indicazioni della Federal Reserve appaiono invece meno chiare: mentre le previsioni ufficiali della Fed sui tassi di interesse indicano un inasprimento, le dichiarazioni dei suoi membri restano concilianti. Sui mercati valutari, l’USD ha raggiunto i massimi degli ultimi quattro anni rispetto ad un paniere delle principali valute. Il dollaro gode delle attese di un aumento dei tassi nella prima metà del 2015 reso possibile da una solida crescita economica, aumento che decreterebbe la separazione fra la politica monetaria statunitense e quelle di Area Euro e Giappone. Il dollaro ponderato per l’interscambio è in rialzo dal secondo semestre 2011 parallelamente alla ripresa dell’economia statunitense (si veda grafico). L’EUR, per contro, è sceso sotto quota 1,27 USD per la prima volta in quasi due anni a causa della debolezza dell’attività economica che ha alimentato l’ipotesi di un ulteriore allentamento monetario da parte della BCE. Ha perso terreno anche lo yen, che ha toccato i minimi degli ultimi sei anni contro il dollaro (attorno a 110 JPY) per poi registrare un lieve recupero dopo che il Premier Shinzo Abe ha espresso preoccupazione per l’impatto economico di un forte ribasso della divisa. La recente flessione dello yen ha favorito l’azionario nipponico, che ha segnato un massimo settennale in valuta locale. La robustezza dell’USD ha tuttavia penalizzato azioni, obbligazioni e valute dei mercati emergenti. I Paesi fortemente dipendenti dai finanziamenti esteri, come Sudafrica, Turchia e Brasile, hanno subito le perdite più marcate sul fronte valutario ed azionario. La borsa cinese ha ceduto oltre il 4% sulla scia dei crescenti timori per la debolezza del settore residenziale e dell’attività industriale. Nell’ambito del reddito fisso, lo scarto fra rendimenti dei titoli USA e tedeschi a 2 anni si è ampliato a 63 punti base, il livello più alto da inizio 2007, alla luce delle aspettative di un maggior divario fra le politiche monetarie di Stati Uniti ed Europa. Nel complesso, i mercati obbligazionari hanno chiuso il mese al ribasso per effetto delle attese di un primo rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed all’inizio del prossimo anno. I titoli denominati in USD hanno battuto i bond emergenti in valuta locale, fanalini di coda del mese, che hanno riportato una perdita di oltre il 3%. Le commodity sono state penalizzate sia dal vigore del dollaro americano, sia dai timori di un eccesso di offerta. Il prezzo del Brent è sceso ai minimi degli ultimi due anni in quanto aumento dell’offerta e debolezza dell’economia europea hanno prevalso sulle crescenti tensioni politiche in Medio Oriente. In ribasso anche l’oro, che perde quasi il 6% mensile toccando il livello più basso degli ultimi otto mesi. LA RIPRESA DEGLI USA LANCIA IL DOLLARO 2000 — — 100 USD ponderato per l’interscambio (dx) Sorprese economiche USA vs G10* 0— — 95 -2000 — -4000 — — 90 -6000 — — 85 -8000 — — 80 -10000 — . 20 14 09 . 20 13 09 . 20 12 09 . 20 11 09 . 20 10 09 09 . 20 09 08 . 20 09 07 . 20 09 06 . 20 09 . 20 05 — 75 09 09 . 20 04 -12000 — * In che misura i dati economici pubblicati superano le stime di consensus Fonte: Thomson Reuters Datastream, Citigroup 2 | BAROMETER | OTTOBRE 2014 Confermiamo il posizionamento neutrale sulle azioni: le prospettive più rosee per l’economia USA ed i continui stimoli monetari sono infatti compensati dalla lentezza della ripresa in Europa, in Giappone e nei Paesi emergenti. Pur ritenendo più probabile un rialzo dei mercati azionari – anche perché il recente calo dell’inflazione statunitense potrebbe ritardare il rialzo dei tassi di riferimento – non possiamo ignorare la flessione evidenziata dai nostri indicatori di tendenza. La traiettoria futura di obbligazioni e dollaro americano appare invece più chiara. Il recupero dell’economia statunitense dovrebbe infatti innescare un rialzo dei rendimenti obbligazionari ed un ulteriore apprezzamento dell’USD. Il vigore del dollaro sottolinea una volta di più la divergenza fra la politica monetaria degli USA e quella degli altri Paesi. Confermiamo quindi il sottopeso del reddito fisso ed il sovrappeso dell’USD. I nostri indicatori del ciclo economico segnalano un divario sempre più ampio fra Stati Uniti e resto del mondo. Negli USA, la fiducia dei consumatori e l’attività economica sono in aumento, tanto che alcuni indici regionali dell’attività manifatturiera, come il New York Fed e il Philadelphia Fed, hanno toccato i massimi da luglio 2004. Anche il mercato residenziale sembra ritrovare slancio, mentre la recente flessione dell’inflazione core è a nostro avviso solo temporanea e non preclude il raggiungimento del target della Fed (2%) nel primo trimestre del 2015. Per contro, nell’Area Euro l’attività economica evidenzia una decelerazione, soprattutto in Germania, Francia ed Italia. I nuovi piani di finanziamento della BCE a tassi agevolati destinati al settore bancario hanno avuto scarso successo, mentre permangono pressioni deflazionistiche. Fonte: Pictet Asset Management, Thomson Reuters Datastream / JPM and BoA Merrill Lynch PRINCIPALI ASSET CLASS OBBLIGAZIONI: SPREAD ASSET CLASS —0 09 06 03 . 20 14 0— .20 14 —2 . 20 14 2— 01 3 —4 12 .2 09 . 20 14 06 03 01 3 12 .2 06 03 12 .2 .20 14 — 80 . 20 14 80 — 09 . 20 13 — 90 .20 13 90 — . 20 13 — 100 01 2 100 — 4— . 20 13 — 110 —6 09 110 — 6— .20 13 — 120 —8 06 120 — — 10 8— 01 2 — 130 12 .2 130 — 09 . 20 12 EM Hardemergenti Currencyinvsvaluta US Treasuries Mercati forte vs Treasury USA Euro Investment Grade vs Bunds Obbligazioni investment grade in euro vs. Bund Euro High Yield Bunds Obbligazioni highvsyield in euro vs. Bund 10 — — 140 . 20 12 140 — In punti percentuali percentage points . 20 13 — 150 MSCIGlobal GlobalEquities equities MSCI JPMGlobal GlobalBonds bonds JPM GSCI Index Indice GSCI USD USD 09 150 — 03 PERFORMANCE: ASSET CLASS ROTAZIONE DEI SETTORI AZIONARI E PERFORMANCE VALUTARIA PERFORMANCE: VALUTE VS USD ROTAZIONE DEI SETTORI AZIONARI GLOBALI: PERFORMANCE TITOLI CICLICI E DIFENSIVI 120 — — 120 USA US UEM EMU MERCATI EMERGENTI EM GIAPPONE JP 115 — — 115 110 — — 110 105 — — 105 100 — — 100 110 — — 110 EUR GBP CHF JPY 105 — — 105 100 — — 100 95 — — 95 90 — — 90 85 — — 85 80 — — 80 . 20 14 09 .20 14 06 . 20 14 03 01 3 12 .2 09 . 20 13 .20 13 06 . 20 13 03 01 2 12 .2 09 09 06 03 12 .2 09 06 03 12 .2 . 20 12 — 70 . 20 14 70 — .20 14 — 85 . 20 14 85 — 01 3 — 75 . 20 13 75 — .20 13 — 90 . 20 13 90 — 01 2 — 95 09 . 20 12 95 — BAROMETER | OTTOBRE 2014 | 3 Fonte: Pictet Asset Management, Thomson Reuters Datastream INDICATORI PROPENSIONE AL RISCHIO VARIAZIONE MENSILE Variazione massima AVVERSIONE AL RISCHIO – ASSETTO NEUTRALE PROPENSIONE AL RISCHIO + Ciclo economico Liquidità Valutazione Sentiment Strategia PAM CICLO ECONOMICO: CRESCITA DELL’ECONOMIA MONDIALE ANCORA MODESTA INDICE DELL’ATTIVITÀ MONDIALE E CRESCITA DEL PIL REALE % 20 — 15 — 10 — CRESCITA SEQUENZIALE DELL’ATTIVITÀ MONDIALE (M/M) %m/m %m/m 0.7 — 0.7 — 0.6 — 0.6 — 0.5 — 0.5 — 0.4 — 0.4 — 0.3 — 0.3 — 0.2 — 0.2 — 0.1 — 0.1 — 0.0 — 0.0 — -0.1 -0.1 — — -0.2 -0.2 — — -0.3 -0.3 — — Indice di tendenza Leading index (Q/Q(Q/Q an.)an.) Indice di tendenza (Y/Y) Leading index (Y/Y) Crescita PILgrowth mondiale (Y/Y) World GDP (Y/Y) 5— 0— -5 — -10 — -15 — -20 — 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 Indicatore di tendenza mondiale World leading indicator World leading indicator MediaAverage (dal 1999) (since Average (since 99) 99) 08.201212.2012 12.201204.2013 04.201308.2013 08.201312.2013 12.201304.2014 04.201408.2014 08.2014 08.2012 SLANCIO ECONOMICO MODESTO NEI G10; LIEVE PEGGIORAMENTO NELLE AREE EMERGENTI INDICATORE DI TENDENZA G10: CRESCITA M/M 08.2012 08.2012 INDICATORE DI TENDENZA MERCATI EMERGENTI: CRESCITA M/M %m/m %m/m 0.7 — 0.6 0.6 — — 0.5 — 0.5 — 0.4 — 0.4 — — 0.3 0.3 — — 0.2 0.2 — 0.1 0.0 0.1 — -0.1 0.0 — — -0.2 — -0.1 — -0.3 — -0.2 — — -0.4 -0.3 — -0.5 G10 leading leading indicatorG10 Indicatore di tendenza World indicator Average (since Media (dal 1999) Average (since 99)99) 1.0 — 0.8 — EM leadingdiindicator Indicatore tendenza mercati emergenti Average (since 99) Media (dal 1999) 0.6 — 0.4 — 0.2 — 0.0 — -0.2 — 12.2012 12.2012 04.2013 04.2013 4 | BAROMETER | OTTOBRE 2014 08.2013 08.2013 12.2013 12.2013 04.2014 04.2014 08.2014 08.2014 08.2012 12.2012 04.2013 08.2013 12.2013 04.2014 08.2014 Fonte: Pictet Asset Management, Thomson Reuters Datastream VALUTAZIONE: MERCATI E SETTORI AZIONARI PAESI E SETTORI REGIONI MSCI CRESCITA EPS 2014 2015 USA Europa UEM Svizzera Regno Unito Giappone Mercati emergenti Asia escluso Giappone Globale 9% 6% 9% 1% 3% 6% 7% 13% 7% SETTORI MSCI GLOBAL CRESCITA EPS 2014 2015 Energia Materiali Industria Beni voluttuari Beni di prima necessità Sanità Finanza Informatica Telecom Utility 9% 7% 11% 1% 4% 11% 7% 13% -4% 5% CRESCITA FATTURATO 2014 2015 12% 13% 17% 12% 8% 11% 11% 9% 11% 4% 0% 0% 2% 1% 2% 7% 6% 4% 4% 3% 3% 4% 2% 3% 7% 7% 4% CRESCITA FATTURATO 2014 2015 7% 16% 13% 16% 10% 11% 13% 11% 9% 2% 1% 1% 4% 4% 3% 8% 5% 4% 2% 1% 2% 5% 5% 6% 5% 5% 5% 7% 3% 2% P/E 2014 12M P/BV 2014E P/FATTURATO 2014E DY 2014E 16,8 15,0 14,8 17,2 14,3 14,4 12,1 12,6 15,6 15,5 13,8 13,3 15,9 13,6 13,7 11,2 11,9 14,5 2,4 1,7 1,4 2,4 1,8 1,1 1,4 1,4 1,9 1,6 1,1 0,9 2,1 1,1 0,6 0,7 0,7 1,2 2,1% 3,5% 3,4% 3,1% 3,7% 2,0% 2,7% 2,6% 2,5% P/E 2014 12M P/BV P/FATTURATO 2014E 2014E DY 2014E 13,0 16,1 16,6 17,0 19,2 18,4 13,3 16,8 15,9 14,9 12,4 14,5 15,3 15,4 18,0 17,2 12,2 15,6 15,1 14,8 1,4 1,7 2,1 2,4 3,3 3,4 1,2 2,9 2,0 1,4 0,7 1,0 0,8 1,0 1,1 1,9 1,6 2,0 1,3 0,9 LIQUIDITÀ: LA FED PROCEDE COL TAPERING MA GLI STIMOLI MONETARI CONTINUANO NEL RESTO DEL MONDO INDICATORE DEL SENTIMENT ORA NEUTRALE SIZE OF CENTRAL BANKS’ BALANCE SHEETS INDICE DEL CICLO DEL SENTIMENT PICTET 10 — Indicizzato Indexed Fed Fed BCE ECB BOE BOE BOJ BOJ SNB BNS 600 — 500 — 400 — — 600 8— — 2200 Pictetdel Sentiment Index (LHS) Indice sentiment Pictet (sx.) S&P500 500COMPOSITE COMPOSITE- –PRICE PRICE INDEX (RHS) S&P INDEX (RHS) +/-11STD STD +/- — 2000 6— — 500 — 400 4— 2— SEGNALE BUY DI ACQUISTO SIGNAL 200 — — 200 100 — — 100 -2 — -4 — -6 — 3 01 01 4 .2 .2 08 01 4 3 01 08 .2 .2 02 02 01 2 .2 01 2 .2 0 01 08 .2 02 01 0 .2 02 9 00 00 9 .2 08 00 8 .2 02 .2 08 08 -8 — -10 — — 1400 SELL SEGNALE SIGNAL DI VENDITA — 1200 — 1000 09 . 20 1 11 2 . 20 1 01 2 . 20 1 03 3 . 20 1 05 3 . 20 1 07 3 . 20 1 09 3 . 20 1 11 3 . 20 13 01 . 20 1 03 4 . 20 1 05 4 . 20 14 07 . 20 14 09 . 20 14 —0 0— — 1800 — 1600 0— — 300 300 — 3,2% 2,7% 2,4% 2,0% 2,9% 2,0% 3,4% 1,6% 4,3% 4,0% BAROMETER | OTTOBRE 2014 | 5 6 | BAROMETER | OTTOBRE 2014 LA FLESSIONE DELL’ATTIVITÀ ECONOMICA GLOBALE RELEGA LE AZIONI IN UNA RISTRETTA FASCIA DI OSCILLAZIONE 20 — Performance % dell’MSCI ACWI su 3 mesi mobili in USD (dx) Indicatore di tendenza mondiale di Pictet, tasso annuale destagionalizzato a 3 mesi 15 — —8 —6 10 — —4 5— 0— —2 -5 — —0 -10 — — -2 -15 — — -4 -20 — . 20 14 09 . 20 14 03 09 . 20 13 . 20 13 03 09 . 20 12 . 20 12 03 03 09 . 20 11 — -6 . 20 11 -25 — 09 . 20 10 Tuttavia le condizioni di credito e la domanda di prestiti da parte delle imprese continuano a migliorare. Le nubi che incombono sul settore bancario della regione potrebbero dissiparsi dopo il completamento della revisione della qualità degli asset (AQR) che la BCE condurrà in ottobre per verificare la salute degli istituti di credito. Un altro segnale positivo è rappresentato dal recente calo dell’euro, che dovrebbe favorire le esportazioni nei prossimi mesi. In Giappone l’economia resta fiacca, come evidenziato dalla flessione della spesa delle famiglie e dell’attività industriale – dati che hanno spinto il governo a rivedere al ribasso le previsioni di crescita per la prima volta in cinque mesi. I costanti progressi del mercato del lavoro e l’aumento dei salari sono forse gli unici elementi positivi in un Paese che subisce ancora gli effetti dell’incremento dell’imposta sui consumi entrato in vigore lo scorso aprile. Data la situazione, non sarà facile raggiungere l’obiettivo di inflazione sottostante del 2% e nei prossimi mesi la Banca del Giappone (BoJ) potrebbe essere costretta ad ampliare il raggio del quantitative easing sino ad includere un aumento del target monetario. In Cina, la produzione industriale ha toccato il livello più basso dal 2008 nel quadro di un generale rallentamento del l’at t iv it à e conom ica. I l s et tore residenziale, che rappresenta oltre il 15% della produzione annua cinese, continua a perdere terreno, ma si attende una stabilizzazione nei prossimi mesi per effetto della ripresa delle costruzioni. La Banca Popolare Cinese, che ha già riversato 500 miliardi di yuan nelle principali banche per favorire un assestamento dell’economia, potrebbe varare a breve nuove misure. Nelle aree in via di sviluppo la crescita resta debole, e sinora il deprezzamento delle valute emergenti non è riuscito ad Fonte: Thomson Reuters Datastream, Pictet Asset Management invertire la tendenza ribassista dei nostri indicatori. Tuttavia, in base ai nostri calcoli, le divise di queste aree sono sottovalutate del 13,5% rispetto ai livelli di equilibrio di lungo termine, a tutto vantaggio delle esportazioni. Le condizioni di liquidità restano favorevoli a livello globale. Negli Stati Uniti, dove mancano poche settimane alla conclusione del quantitative easing, un eventuale inasprimento delle condizioni di liquidità potrebbe essere compensato da una robusta crescita dei prestiti bancari (attualmente pari a circa l’8% annuo). Nell’Area Euro, il quadro dovrebbe invece migliorare grazie alla disponibilità della BCE a concedere ulteriori prestiti di emergenza in dicembre e nel 2015 sino ad un ampliamento del bilancio dagli attuali 2.000 miliardi a 3.000 miliardi di euro (picco raggiunto nel 2012). È interessante notare che, per quanto la BCE appaia oggi più determinata, l’offerta di liquidità netta al sistema bancario si è dimezzata rispetto al 2012. Anche per il Giappone e la Cina prevediamo un miglioramento delle condizioni di liquidità grazie al varo di nuove misure di allentamento. Gl i i nd icator i del sent i ment globale sono discordanti. I sondaggi fra gli investitori hanno rivelato un posizionamento molto meno ottimista rispetto all’inizio dell’estate ed una riduzione delle posizioni lunghe degli hedge f u nd che preludono ad u n possibile nuovo rialzo delle azioni. Tali sviluppi sono però controbilanciati dai fattori tecnici che suggeriscono una lieve correzione a breve. Le valutazioni azionarie si confermano leggermente negative, il che è in linea con il progredire della fase rialzista. Il mercato statunitense, protagonista del rally globale, resta il più oneroso in base al P/E relativo, mentre le piazze emergenti asiatiche, reduci da una netta flessione, sono le più convenienti. Se da un lato siamo preoccupati per le costanti revisioni al ribasso delle stime di utili che interessano quasi la totalità dei mercati, dall’altro i titoli obbligazionari restano a nostro avviso più cari di quelli azionari. Allocazione azionaria regionale e settoriale Sovrappeso dell’Europa, ponderazione neutrale dei mercati emergenti Tuttavia, questi elementi positivi sono attenuati dalla debolezza dell’attività economica e dai disinvestimenti dal mercato azionario. Il nostro posizionamento prudente sugli Stati Uniti è dettato dai timori per le condizioni non ottimali della liquidità e le valutazioni elevate. Mentre i nostri indicatori del ciclo economico continuano a puntare verso un forte slancio, gli indici dell’azionario statunitense hanno già registrato record storici; inoltre, valutazioni pari a 15,8 volte gli utili prospettici a 1 anno sono onerose in base ai nostri calcoli. Crediamo che la situazione presenti dei rischi, soprattutto in un momento in cui la Fed sta riducendo gli stimoli monetari. Sul Giappone confermiamo un assetto neutrale. Le azioni nipponiche sono scambiate più o meno in linea con il resto del mercato. Anche se la banca centrale continuerà probabilmente a sostenere l’economia con misure accomodanti, pre o cc upa u n event ua le s e condo incremento dell’imposta sui consumi, soprattutto alla luce delle ripercussioni della prima maggiorazione, rivelatesi più gravi del previsto. Inoltre, gli investitori sembrano eccessivamente ottimisti sulla borsa giapponese dopo il rialzo che ha portato il Nikkei ai massimi dal 2007. In termini di allocazione settoriale confermiamo la preferenza per le aree cicliche a buon mercato, sovrappesando energia, materiali e industria. Il comparto energetico ha registrato una correzione su l la scia del for te calo men si le del petrolio ed è attualmente il più conveniente in base ai nostri punteggi. Ravvisiamo un potenziale di rialzo in quest’area, soprattutto perché il prezzo del greggio è vicino al limite inferiore del range e l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche aumenta le possibilità di un’interruzione della produzione. I titoli finanziari dovrebbero beneficiare del rialzo dei tassi negli Stati Uniti e delle migliori prospettive per il mercato del credito. Il settore meno allettante resta quello della sanità, caratterizzato da valutazioni elevate e ingenti posizioni. VALUTAZIONI AZIONARIE EUROPEE NON PIÙ ELEVATE RISPETTO AI PEER GLOBALI Premio di rischio dell’area euro rispetto alle borse mondiali* — -1.0 -1.5 — — -1.5 09 09 09 09 09 . 20 09 . 20 09 . 20 09 . 20 09 . 20 09 . 20 09 . 20 09 . 20 . 20 14 -1.0 — . 20 13 — -0.5 . 20 12 -0.5 — . 20 11 — 0.0 . 20 10 0.0 — 09 — 0.5 08 0.5 — 07 — 1.0 06 1.0 — 05 — 1.5 04 1.5 — 03 — 2.0 02 2.0 — 09 A livello di allocazione regionale, aumentiamo la ponderazione dell’Europa si no a l s ov rapp e s o e r iduc i a mo l’investimento nei mercati emergenti a livello neutrale. Confermiamo inoltre l a s ot t o e s p o si z io ne a l l’a z io n a r io st at u n it e n s e, e s s e n z i a l me nte p er motivi di valutazione. La decisione di sovrappesare il mercato europeo è dettata dalle condizioni favorevoli della liquidità e dal potenziale di crescita offerto dalla debolezza dell’euro. Il recente progresso degli aggregati monetari della regione e la flessione della moneta unica suggeriscono infatti che il rischio di deflazione (ora nelle stime di consensus) possa essere sopravvalutato. Inoltre, il programma della BCE per l’acquisto di ABS e covered bonds, studiato per ridare vita al settore dei prestiti e scongiurare la minaccia deflazionistica, è l’ultima tappa prima di un vero e proprio QE. Se questi interventi mirati non sortiranno l’effetto desiderato, la banca centrale potrebbe prendere in considerazione l’acquisto di titoli di Stato su larga scala (ma anche la mancata attuazione del QE non sarebbe necessariamente negativa per il mercato azionario, in quanto implicherebbe un miglioramento della situazione economica). Le valutazioni de l l e a z io n i e u r o p e e n o n s o n o particolarmente convenienti, ma ciò si deve prevalentemente al fatto che gli utili aziendali restano insolitamente bassi per questa fase del ciclo economico. Nelle ultime settimane anche le valute emergenti si sono svalutate rispetto al dollaro americano. Tale flessione aumenta la competitività dei Paesi in via di sviluppo sul fronte delle esportazioni proprio mentre la domanda estera tende a salire. Le valutazioni dell’azionario emergente si confermano favorevoli, anche se lo sconto offerto dall’asset class rispetto ai mercati avanzati si è ridotto dal 30% dello scorso marzo al 20% attuale. * misurato sulla differenza fra i rendimenti azionari e i rendimenti obbligazionari a 10 anni; dati MSCI Euro zone, MSCI World e Citigroup Government Bond. Fonte: Thomson Reuters Datastream BAROMETER | OTTOBRE 2014 | 7 Pictet Asset Management Via Fratelli Gabba, 1/A 20121 Milano www.pictetfunds.it Reddito fisso Cresce l’attrattiva del debito emergente in valuta locale 1 (che tendono invece a diminuire). La liquidità giornaliera fornita da diversi ETF high yield statunitensi potrebbe inoltre ampliare le oscillazioni dei prezzi, specialmente se più investitori intendono vendere contemporaneamente. Pe r q u e s t o m o t i vo m a n t e n i a m o un’esposizione neutrale alle emissioni non investment grade. Attualmente il nostro posizionamento è neutrale su tutti i segmenti corporate, nel quadro di una maggiore cautela nei confronti del rischio di credito globale. Su altri mercati abbiamo incamerato dei profitti su posizioni valutarie di lunga data. Ad esempio, nelle ultime settimane abbiamo considerevolmente ridotto il sottopeso dello yen rispetto al dollaro, alla luce della recente flessione della valuta nipponica. Lo stesso è accaduto per la posizione corta sull’euro, leggermente ridimensionata dopo il deprezzamento della moneta unica nei confronti dell’USD. Siamo tuttavia consapevoli che l’euro potrebbe scende ancora, a causa di un possibile ulteriore allentamento da parte della BCE e della progressiva riduzione degli stimoli monetari negli USA. Una politica più accomodante dovrebbe comunque avere un effetto meno marcato sui titoli di Stato europei, in particolare su quelli italiani e francesi, già scambiati a livelli elevati. Olivier Ginguené, Chairman Pictet Asset Management Strategy Unit Luca Paolini, Chief strategist Pictet Asset Management VALUTE EMERGENTI DECISAMENTE SOTTO AL FAIR VALUE % 25 — 20 — Deviazione dall’equilibrio +/–1 deviazione standard --2 deviazioni standard — 25 — 20 Valute emergenti — 15 sopravvalutate — 10 15 — 10 — 5— —5 0— —0 -5 — — -5 -10 — — -10 -15 — -20 — — -15 Valute emergenti sottovalutate — -20 19 94 19 96 19 98 20 00 20 02 20 04 20 06 20 08 20 10 20 12 20 14 Il debito emergente in valuta locale appare sempre più interessante, poiché le valutazioni di bond e divise non riflettono le prospettive a lungo termine delle economie in via di sviluppo. Ciò vale soprattutto per le valute emergenti, che in base ai nostri modelli sono scambiate nell’insieme a circa due deviazioni standard sotto al fair value. Siamo quindi passati da una posizione di sottopeso ad una neutrale sull’asset class, mantenendo comunque un approccio selettivo. Real brasiliano e lira turca sono fra le divise con il maggior potenziale di rialzo a breve termine, mentre altre, come il rublo russo, sono ancora penalizzate dalle vicende geopolitiche. Anche alcuni mercati obbligazionari presentano valutazioni estremamente allettanti. I titoli di stato messicani denom i nat i i n peso appaiono particolarmente interessanti grazie al forte aumento dell’extra rendimento offerto rispetto ai Treasury americani (lo spread fra i tassi messicani e statunitensi a 5 anni fra 5 anni si attesta a 400 punti base, un livello ingiustificabile).1 Per finanziare questo investimento abbiamo ridotto la posizione sul debito corporate emergente da lunga a neutrale, una decisione in parte dettata dai timori per le condizioni del mercato, non più liquido come un tempo. Il contesto d i l iqu id ità sembra peggiorare anche in altri segmenti del mercato dei corporate bonds, soprattutto nel l’h ig h y ield, dove au ment a lo squilibrio fra il volume di titoli nei fondi di investimento (in costante crescita) e le scorte dei market maker dell’asset class Fonte: Pictet Asset Management PICTET STRATEGY UNIT Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU) è il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e commodity. Ogni mese, la PSU definisce una politica generale in base all’analisi dei seguenti fattori: •ciclo economico: indicatori di tendenza proprietari, inflazione •liquidità: politica monetaria, variabili creditizie/ monetarie •valutazioni: premio di rischio azionario, divario di rendimento, multipli e dati storici •aspettative: indice del sentiment Pictet (indagini fra gli investitori, indicatori tattici) I tassi 5y5y si riferiscono alle attese degli investitori circa il livello dei tassi a 5 anni fra 5 anni. Il presente materiale è destinato esclusivamente agli investitori professionali. Esso non è comunque concepito per la distribuzione a persone o entità aventi cittadinanza o residenza in una località, Stato, paese o altra giurisdizione in cui tale distribuzione, pubblicazione o utilizzo sono in contrasto con norme di legge o regolamentari. Le informazioni utilizzate per la preparazione del presente documento sono basate su fonti ritenute attendibili, ma non si rilascia alcuna dichiarazione o garanzia in merito alla loro accuratezza o completezza. Tutte le opinioni, stime e previsioni sono suscettibili di modifica in qualsiasi momento senza preavviso. Si invitano gli investitori a leggere il prospetto informativo o il memorandum d’offerta prima di effettuare sottoscrizioni nei fondi gestiti da Pictet. Il trattamento fiscale dipende dalla situazione individuale di ciascun investitore e può essere soggetto a cambiamenti in futuro. Le performance del passato non sono indicative dei rendimenti futuri. Il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possono tanto aumentare quanto diminuire, e non sono garantiti. Potete non ottenere in restituzione l’importo originariamente investito. Il presente documento è stato emesso in Svizzera da Pictet Asset Management SA, e nel resto del mondo da Pictet Asset Management Limited, società autorizzata e soggetta alla regolamentazione della Financial Conduct Authority, e non può essere riprodotto o distribuito, in tutto o in parte, senza la loro preventiva autorizzazione. Per gli investitori britannici, le SICAV multicomparto Pictet e Pictet Total Return domiciliate in Lussemburgo sono considerate «recognized collective investment schemes» ai sensi della section 264 del Financial Services and Markets Act 2000. I fondi svizzeri di Pictet, autorizzati per la distribuzione unicamente in Svizzera ai sensi della Legge federale sugli investimenti collettivi di capitale, sono considerati «unregulated collective investment schemes» nel Regno Unito. Il Gruppo Pictet gestisce hedge funds, fondi di hedge funds e fondi di fondi di private equity non autorizzati per la distribuzione al pubblico nell’ambito dell’Unione Europea e considerati «unregulated collective investment schemes» nel Regno Unito. Per gli investitori australiani, Pictet Asset Management Limited (ARBN 121228 957) è esonerata dall’obbligo di possedere una licenza per i servizi finanziari australiani ai sensi del Corporate Act 2001. Per gli investitori statunitensi, la vendita di azioni negli Stati Uniti o a “US Persons” avverrà unicamente tramite collocamento privato ad «accredited investors» in base all’esenzione dalla registrazione presso la SEC ai sensi della section 4(2) e della Regulation D Private placement exemptions della legge del 1933 nonché ai clienti qualificati secondo la definizione della legge del 1940. Le azioni dei fondi Pictet non sono state registrate ai sensi della legge del 1933 e pertanto, ad eccezione delle transazioni non in contrasto con la legislazione statunitense in materia di titoli, esse non possono essere offerte o vendute direttamente o indirettamente negli Stati Uniti o a “US Persons”. Le società di gestione di fondi d’investimento del Gruppo Pictet non saranno registrate ai sensi della legge del 1940. © Copyright 2014 Pictet - Emesso a Ottobre 2014. 8 | BAROMETER | OTTOBRE 2014
© Copyright 2024 ExpyDoc