Proposte del Comitato di lotta

LETTERA AL GOVERNO, CAPO DOG,
ANM e MD
COMITATO LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA
Atto costitutivo
reg.to n.3074 - serie 3 del 18/11/13
Coordinamento nazionale
email: lavoratorigiustizia@g mail oppure [email protected]
sito web : www.dipendentigiustizia.org
AI Sig. Capo Dipartimento
dell'organizzazione
giudiziaria
del personale e dei servizi
1.
Ad ASSOCIAZIONE
dotto Mario Barbuto
NAZIONALE MAGISTRATI
A MAGISTRATURA
DEMOCRATICA
Oggetto: Riforma della Giustizia. Dodicesimo punto delle "Linee guida" elaborate dal Governo.
Gent.mo Presidente Mario Barbuto, gentilissimi membri delle Associazioni dei Magistrati
chi vi scrive fa parte del Ministero della giustizia, in qualità di dipendenti dei ruoli del personale dell'Organizzazione
giudiziaria, riuniti in una Associazione spontanea ed asindacale alla quale stanno aderendo la maggior parte dei
colleghi degli Uffici Giudiziari al fine di trovare difesi i diritti e la dignità calpestati da anni di disattenzione.
Riteniamo opportuno portare alla Vostra conoscenza quanto inoltrato dai sottoscritli alla casella di posta elettronica
istituita dal Governo e da codesta Amministrazione, al fine di raccogliere suggerimenti e osservazioni in merito a
ciascuno dei dodici punti elencati nelle "Linee guida" elaborate dall'attuale Governo in materia di "Riforma della
Giustizia" .
Abbiamo voluto raccogliere tale civica opportunità concentrando la nostra attenzione, sia di cittadino, sia di operatore
del settore, con particolare riguardo al dodicesimo punto.
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E-Mail deI30agost02014A:[email protected]:[email protected]
Scriviamo in merito al dodicesimo punto delle "Linee guida" per la riforma della Giustizia.
Non credo che sia del tutto casuale aver voluto collocare la c.d. Riqualificazione (che nome orrendol) del personale
amministrativo (altro errore nominale) all'ultimo dei punti "Guida" del Governo.
D'altronde, si deve essere consapevoli che quando si parla di personale giudiziario, se ne parla solo ed esclusivamente
in termini di "risorse che mancano", al pari di qualunque altra risorsa "non-umana", quale quella tecnologica e materiale.
Quest'ultime, pur essendo importanti, restano obietlivamente diverse dalle Risorse Umane.
Tale premessa, potrebbe apparire ovvia fino a sembrare banale, ma, in fede nostra, non lo è di certol
Finora, infatti, la magistratura che governa le risorse umane negli uffici giudiziari - poichè il dirigente amministrativo è
figura meramente pleonastica -, e lo stesso management in sede ministeriale fatto di soli magistrati in aspettativa, per
mancanza di ogni cultura in materia di "Gestione delle Risorse Umane" (d'altra parte, non hanno studiato per questo ...)
non hanno mai compreso e comprenderanno (e questo è il medesimo limite anche di tutti i Governi che si sono
succeduti) che la gestione del personale pubblico non può essere limitato e calibrato solo sul "varo" di nuove regole e
attendere che queste si implementino per virtù dello Spirito Santo.
Gestire un rapporto di lavoro significh(erebbe)a anche creare il senso dell'orgoglio di appartenenza a una certa struttura
dello Stato, in qualità di "Civil Servant"; significa saper agire sulle leve motivazionali che, come in tutti i luoghi di lavoro,
possano spingere a trovare quel quid pluris di cui ogni dipendente, in quanto Essere/Risorsa Umana, si deve
(dovrebbe) nutrire per dare senso a quello che fa nell'arco della propria giornata lavorativa e del proprio percorso di vita
professionale.
L'attuale personale è stanco di essere stato sempre, negli ultimi vent'anni, considerato come l'ultima ruota del
carrozzone, spesse volte "utilizzato" dal Sistema per individuare le responsabilità delle sue stesse pastoie e incapacità
organizzative.
Anche nelle ipotesi in cui possono esserci state delle responsabilità dirette del personale di cancelleria, ci si dimentica,
molto volentieri, che gli errori e/o le mancanze sono da attribuire a ogni direttiva, ogni formazione, ogni possibilità di
contatto tra chi gestisce e organizza gli Uffici giudiziari e il personale. Il personale è, dunque, chiamato a svolgere un
altro ruolo non previsto da alcuna norma statuale o contrattuale: quello del parafulmine' (di fantozziana memoria).
Pertanto, non dite e non scrivete più che il personale amministrativo (giudiziario) è poco ed è anziano, perchè se ciò è
senz'altro vero, aggiungete anche, ve ne prego, che è frustrato, stanco, intorpidito, demotivato da tanto lungo
abbandono dovuto all'assenza di ogni politica di benessere organizzativo in favore del personale (giudiziario). Siamo
pochi, scarsamente retribuiti e totalmente non-incentivati, se non in molti casi disincentivati.
Sia ben inteso: la prevista, e a breve, operativa mobilità dall'esterno che favorirà l'ingresso di altri colleghi provenienti
da altre amministrazioni anzichè felicitare il personale "ospitante", lo renderà ancora più frustrato, anzi lo trasformerà in
furioso perché si sentirà offeso, sbeffeggiato, umiliato fino all'oltraggio, poiché si vedrà affiancato e anche diretto dai
suoi nuovi omologhi e sovraordinati colleghi ai quali, paradossalmente, dovrà pure insegnare il lavoro .... Tutto ciò
contribuirà ancor di più ad arroventare il C.d. «clima aziendale» tra chi è rimasto fermo al palo - il personale giudiziario-,
nei confronti del quale sono state fatte valere nel corso degli anni tutte le leggi e le sentenze della Consulta e ogni altro
impedimento, e quei nuovi colleghi che, invece, hanno visto riconoscersi illegittimo diritto alla progressione di carriera,
assicurandosi addirittura più passaggi giuridici ed economici(!). Si ricorda che, spesse volte, la progressione di
quest'ultimi è awenuta con procedure poco selettive e scarsamente corrispondenti a quelle stesse regole più volte
invocate contro ("contro", è la parola più precisa che mi sovviene!) il medesimo personale delle cancellerie e segreterie
giudiziarie.
Signori' Ogni sbandierata riforma non potrà avere pieno successo se tutti gli agenti del Servizio Giustizia non
troveranno i loro giusti riconoscimenti, prima tra tutti quelli che finora sono stati ghettizzati e trattati al pari di qualunque
altra Risorsa, ad eccezione, però, di quella "Umana".
Il personale giudiziario si è sempre sentito dire che non vi erano e non vi sarebbero le risorse economiche per
assicurare un giusto recupero del diritto alla progressione di carriera, ma poi, come per magia, sono state sempre
trovate le risorse necessarie per assicurare costantemente nuove assunzioni di magistrati ordinari e assunzioni
straordinarie, per assicurare i concorsi per notaio, per stipulare contratti di dubbia qualità e utilità, per assicurare le
indennità di disagio a tutti i magistrati aventi diritto e, più di recente, si sta facendo di tutto per recuperare risorseanche proponendo lo storno di Capitoli del Bilancio destinati ad altre finalità - per remunerare ogni sorta di tirocinante
presso gli Uffici giudiziari (si vedano Alli Commissione V - Bilancio, tesoro e programmazione - della Camera del
29.07.2014, pago 100). In tutti questi casi e in molti altri ancora, le risorse finanziarie sono state trovate senza alcuna
difficoltà, fino ad alzare il costo del contributo unificato che ha raggiunto, ormai, somme esorbitanti.
Signori del Governo! Sappiamo che le risorse ci sono eccome, così come ci sono sempre state (nonostante in passato,
si è costretti la direzione del bilancio in sede ministeriale ad affermare sempre del contrario). Vi sono le risorse del FUA
(Fondo unico di amministrazione), già stanziate, quale forma di autofinanziamento e anche se, allo stato, queste non
bastassero sarebbe sufficiente impegnare il medesimo Fondo per i rimanenti due-tre anni. Vi è, inoltre, la norma che già
ad horas consentirebbe di impegnare fino al 20% delle spese di giustizia recuperate da "Equitalia Giustizia". Perché
finora il Ministero della Giustizia non ha mai chiesto alla società Equitalia la rendicontazione di quelle somme destinate
per legge al personale giudiziario????? E cosa dire dell'autofinanziamento pagato esclusivamente con la tasca dei
dipendenti contrattualizzati attraverso il blocco della propria retribuzione, a decorrere dal 2009??? Peraltro, questi sono
stati gli unici operatori presenti nell'ambito del Servizio Giustizia a contribuire al risanamento delle finanze pubbliche e
ora saranno gli unici a dover "subire" la Riforma della giustizia, poiché molto lascia presagire che si tratterà della solita
Riforma "a costo zero" le cui conseguenze dovranno essere sopportate dall'anello più debole della catena. La storia si
ripete all'infinito ...
All'interno dell'amministrazione giudiziaria vi sono molti dipendenti che risultano nettamente più in gamba rispetto al
resto della media dei lavoratori pubblici, molti di essi sono super qualificati, in possesso di master, specializzazioni e
dottorati di ricerca, nonché dotati di esperienza professionale duramente maturata sul campo e in possesso di
abilitazione alle libere professioni. Cosa vorreste di più?
Hanno tutto quello che qualunque datore di lavoro vorrebbe vedere, perché, allora, continuare a ignorare e continuare a
trattarli come mere risorse "materiali", al pari di un PC o di un'autovettura aziendale?
La Riforma del Servizio Giustizia passerà inesorabilmente anche attraverso quello che saprete dimostrare al trascurato,
ma non meno importante, personale giudiziario.
La scienza dell'organizzazione del lavoro, come l'ordine cosmico e la musica, non è solo questione di numeri e norme
imperative'