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La dermatite atopica: una review
REBECCA BERKE, ARSHDEEP SINGH, MARK GURALNICK
Kaiser Permanente’s Woodland Hills Family Medicine Residency Program, Woordland Hills, California, USA
La dermatite atopica, condizione nota anche come eczema atopico, è una patologia dermatologica cronica e pruriginosa che interessa, negli Stati Uniti, circa 17,8 milioni di pazienti. La patologia può essere causa di una significativa morbilità. Per porre la diagnosi può essere utilizzata una versione semplificata dei criteri proposti da U.K. Working Party’s Diagnostic Criteria. I dati anamnestici, riguardanti la presenza e la frequenza dei sintomi, sono utili per
determinare la gravità della patologia e valutare la risposta al trattamento. Gli obiettivi del trattamento sono la diminuzione dei sintomi ed un prolungamento degli intervalli tra le recidive. È consigliabile un uso regolare e “liberale” di farmaci topici ad azione emolliente. Il trattamento farmacologico primario è costituito dalla somministrazione topica di corticosteroidi; somministrazioni due volte al giorno o ancora più frequenti non sono più efficaci rispetto a somministrazioni una sola volta al giorno. Nei pazienti con dermatite atopica di gravità intermedia o grave
ricorrente la terapia di mantenimento con corticosteroidi topici può ridurre i tassi di recidive. Pimecrolimus e tacrolimus sono farmaci inibitori della calcineurina, indicati come trattamento di seconda scelta in pazienti con dermatite atopica di gravità intermedia o grave ed a rischio di atrofia cutanea derivante dalla somministrazione topica di corticosteroidi. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha pubblicato un avvertimento urgente
su un possibile legame tra l’utilizzazione di questi farmaci e lo sviluppo di neoplasie maligne e linfomi; gli studi finora condotti, tuttavia, non hanno evidenziato un chiaro nesso tra i due eventi. Per il trattamento delle infezioni
batteriche secondarie possono essere utilizzati antibiotici per via topica o per via orale; questi farmaci non sono tuttavia efficaci nel trattare le esacerbazioni della dermatite atopica. L’efficacia di terapie alternative, come le preparazioni a base di erbe cinesi, omeopatia, ipnoterapia/biofeedback, massaggi, non è stata finora dimostrata. (Am
Fam Physician. 2012; 86 (1): 35-42. Copyright© 2012 American Academy of Family Physicians).
L
a dermatite atopica, condizione nota anche come
eczema atopico, è una patologia infiammatoria cronica della cute caratterizzata da lesioni
pruriginose, eritematose e desquamanti, spesso localizzate a livello delle superfici flessorie degli arti (Figura 1). La dermatite atopica può presentarsi in associazione ad asma e rinite allergica nell’ambito di una
“triade allergica”; secondo alcune stime il 30% dei
bambini con dermatite atopica sviluppa asma in una
fase successiva della vita.1 L’insorgenza della dermatite atopica avviene in genere prima dei 2 anni di età,
e solo il 10% dei casi viene diagnosticato dopo i 5 anni
di età.2
Uno studio condotto nel 2003 negli Stati Uniti ha stimato una prevalenza complessiva della malattia pari
all’incirca all’11%, ed al 19% in alcuni Stati.3 Secondo
un altro studio di popolazione, condotto sempre negli Stati Uniti nel 2007, 17,8 milioni di americani sarebbero affetti da dermatite atopica; nella maggior
parte dei pazienti, inoltre, non sarebbe stata posta una
diagnosi corretta.4 Una diagnosi precoce ed un trattamento tempestivo sono in grado di prevenire lo sviluppo di una significativa morbilità, attribuibile ad
alterazioni del sonno, alterazioni cutanee croniche
post-infiammatorie, lesioni cutanee da grattamento,
sviluppo di infezioni secondarie da Staphylococcus, Pneumococcus, herpes.5
Fisiopatologia
Si ritiene che la causa della dermatite atopica sia un
difetto genetico della proteina filaggrina, che sarebbe
responsabile della formazione di varchi a livello dell’epidermide. La formazione di tali varchi, a sua volta,
consentirebbe il contatto tra le cellule immunitarie
presenti nel derma ed antigeni provenienti dall’ambiente esterno, con sviluppo di prurito intenso, lesioni
cutanee da grattamento, infiammazione.6 Il grattamento, a sua volta, può aggravare la formazione dei
varchi e l’infiammazione della barriera cutanea epidermica, nell’ambito di un processo che è stato definito anche “ciclo prurito-grattamento”.2
Presentazione clinica e diagnosi differenziale
La dermatite atopica può presentarsi in tre fasi cliniche. La dermatite atopica acuta è caratterizzata da
un’eruzione cutanea vescicolare, con essudazione e formazione di croste (Figura 2). La dermatite atopica subacuta si presenta invece con papule e placche desquamanti, secche, eritematose (Figura 3). La dermatite atopica cronica evidenzia invece una lichenificazione cutanea derivante dal grattamento ripetuto (Figure 4 e 5). Una presentazione più subdola della
dermatite atopica, frequente nei bambini, è costituita
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Figura 1. Dermatite atopica a livello della superficie flessoria di un
braccio.
Figura 2. Dermatite atopica acuta, nella forma caratterizzata da essudazione e formazione di vescicole.
Figura 3. Dermatite atopica subacuta, nella forma caratterizzata da
cute secca, desquamante, papulare.
dalla cosiddetta pitiriasi alba, condizione caratterizzata da placche ipopigmentate e scarsamente demarcate, con desquamazione fine. La dermatite atopica
interessa in genere la cute delle superfici flessorie
degli arti, le superfici anteriore e laterali del collo, le
palpebre, la fronte, il volto, le superfici dorsali dei
piedi e delle mani. A causa delle diverse possibili manifestazioni della malattia, la diagnosi differenziale
è ampia (Tabella 1).7
tanee localizzate a livello delle superfici flessorie degli arti; storia di secchezza cutanea generalizzata; insorgenza dell’eruzione prima di 2 anni di età; presenza
di una dermatite a livello delle superfici flessorie. Il
medico deve indagare circa il numero dei giorni alla
settimana in cui sono presenti sintomi come prurito, sanguinamenti cutanei, essudazione di un liquido
chiaro, cute secca e desquamante.
Complicanze
Diagnosi e classificazione
La diagnosi di dermatite atopica si basa sulla raccolta
anamnestica e sull’esame obiettivo. Esistono a tale proposito diversi criteri diagnostici; secondo una review sistematica pubblicata nel 2008 i criteri maggiormente convalidati sarebbero quelli noti come U.K.
Working Party’s Diagnostic Criteria.8 Una versione semplificata di tali criteri risulta caratterizzata da sensibilità e specificità pari, rispettivamente, a 95% ed a
97%.9,10 I criteri semplificati prevedono la presenza
di prurito cutaneo, e di almeno 3 dei seguenti: storia
di asma o di rinite allergica; storia di alterazioni cu-
I pazienti con dermatite atopica possono sviluppare
un’infezione batterica secondaria da parte della flora
batterica cutanea, ed in particolare da specie di Staphylococcus e di Streptococcus. La dermatite atopica con
infezioni secondarie si può presentare con pustole e
croste; la complicanza andrebbe sospettata nei casi in
cui la patologia non risponde ad un trattamento
convenzionale, oppure quando il paziente lamenta febbre, malessere generale oppure un rapido aggravamento dei sintomi. I pazienti con dermatite atopica
sono anche a rischio di sviluppare un’infezione con il
virus herpes simplex; la condizione è nota come eruzione
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Tabella 1.
Diagnosi differenziale della dermatite atopica
Candidiasi
Eczema nummulare
Condizioni che causano
Psoriasi
prurito generalizzato
Scabbia
Dermatite da contatto
Dermatite seborroica
Dermatite erpetiforme
Orticaria
Impetigine
Xerosi
Lichen semplice cronico
Informazioni tratte dalla referenza bibliografica 7
Figura 4. Dermatite atopica cronica, nella forma caratterizzata da lichenificazione cutanea. Si osserva l’iperpigmentazione associata.
Figura 6. Eczema erpetico in una bambina. Si osserva l’eruzione papulo-vescicolare generalizzata.
sume invece le indicazioni riguardanti la decisione di
inviare il paziente ad uno specialista.11,26
Figura 5. Dermatite atopica cronica, che evidenzia una placca lichenificata e depigmentazione dovuta al ripetuto grattamento.
varicelliforme di Kaposi o eczema erpetico. La presenza di una cute eczematosa può consentire ad un’infezione erpetica localizzata di diffondersi lungo la cute,
con lo sviluppo di un’eruzione papulo-vescicolare dolorosa (Figura 6). Altre complicanze della dermatite
atopica comprendono cicatrici derivanti dal grattamento, alterazioni cutanee croniche post-infiammatorie, atrofia cutanea da trattamenti cronici con corticosteroidi topici.
Trattamento
La Tabella 2 riassume gli approcci terapeutici disponibili per la dermatite atopica.11-25 La Tabella 3 rias-
Emollienti
La xerosi (eccessiva secchezza cutanea) è un reperto comune nella dermatite atopica, e molti pazienti riferiscono che il controllo della xerosi procede in parallelo
con il controllo della dermatite (Figure 7 e 8). I pazienti affetti da dermatite atopica, pertanto, devono
liberamente applicare emollienti sull’intera superficie cutanea, sia in presenza sia in assenza di una sintomatologia attiva.11,12 Secondo uno studio randomizzato e controllato condotto su piccoli bambini con
dermatite atopica di gravità intermedia o grave, la
somministrazione regolare di emollienti riduce la necessità di somministrare corticosteroidi topici, ed ottiene un miglioramento della sintomatologia.27
La somministrazione di preparazioni emollienti è utile
per mantenere o ripristinare l’umidità dell’epidermide. Non tutti gli emollienti sono uguali tra loro.
Per il trattamento della dermatite atopica sono in genere consigliabili emollienti con un elevato contenuto
di olii ed una basso contenuto di acqua. Sono pertanto
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Tabella 2.
Riassunto del trattamento della dermatite atopica
Emollienti
Consigliata l’utilizzazione quotidiana regolare e liberale di
emollienti, nonché altri comportamenti volti a ridurre la
xerosi cutanea (es. docce tiepide, saponi emollienti)
Corticosteroidi topici (trattamento di prima scelta
per quanto riguarda i farmaci su prescrizione)
Indicazioni: nei casi in cui gli emollienti da soli non sono in
grado di controllare i sintomi
Applicazione: una o due volte al giorno
Veicoli: unguenti, creme, lozioni, soluzioni, bendaggi, etc.
Potenza: compresa tra i farmaci del gruppo I (i più potenti)
ai farmaci del gruppo VII (i meno potenti); la scelta della
potenza del farmaco va fatta in base alla gravità della sintomatologia
Effetti collaterali: atrofia, strie, teleangectasie, acne da corticosteroidi; nei bambini rischio di inibizione surrenalica
e di ritardo di crescita nei casi di somministrazioni prolungate di corticosteroidi topici con potenza elevata
Principali vantaggi: trattamento efficace, rapporto favorevole tra costi e benefici (la maggior parte dei farmaci è
disponibile in forma generica)
Principale svantaggio: rischio di atrofia cutanea
Altri: in presenza di placche lichenificate prendere in considerazione un trattamento prolungato o bendaggi occlusivi; nei pazienti con dermatite atopica ricorrente prendere
in considerazione un dosaggio di mantenimento (es. 2
volte la settimana)
Inibitori della calcineurina topici (trattamento
di seconda scelta con farmaci su prescrizione)
Indicazioni: utilizzazione di breve periodo, o intermittente di lungo periodo, in pazienti con dermatite atopica di
gravità intermedia o grave, in particolare in presenza di
timori riguardanti il rischio di atrofia o di altre complicanze derivanti dall’utilizzazione convenzionale di corticosteroidi topici
Applicazione: due volte al giorno
Veicoli: crema con pimecrolimus o unguento con tacrolimus
FDA = Food and Drug Administration.
Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche da 11 a 25
preferibili creme dense, con un basso contenuto d’acqua, o unguenti.
È oggi disponibile una nuova generazione di emollienti, che consentirebbero, oltre ad ottenere la reidratazione della cute, anche la riparazione della barriera; questi farmaci agirebbero aggiungendo lipidi
ceramidici alla barriera.
La superiorità di questi farmaci rispetto agli emollienti tradizionali non è tuttavia dimostrata. Per
evitare la xerosi i pazienti devono utilizzare acqua non
troppo calda durante la doccia, nonché saponi emollienti.
Inibitori della calcineurina topici (trattamento
di seconda scelta con farmaci su prescrizione)
segue
Potenza:
Crema di pimecrolimus 1% (indicata in pazienti di età
superiore o uguale a 2 anni)
Unguento con tacrolimus 0,1% (indicato solo in pazienti
adulti)
Unguento con tacrolimus 0,3% (indicato nei pazienti di
età superiore o uguale a 2 anni)
Effetti collaterali: bruciore e irritazione cutanei transitori; avvertimento urgente di FDA sul possibile rischio di
neoplasie maligne e linfomi, anche se studi condotti non
hanno confermato tali rischi
Principale vantaggio: nessun rischio di atrofia cutanea
Principali svantaggi: farmaci costosi; avvertimento urgente
di FDA
Altri:
Unguento con tacrolimus 0,1% considerato perlomeno altrettanto efficace di un potente corticosteroide topico
Pimecrolimus considerato meno potente di un corticosteroide di potenza intermedia o elevata, ma non è mai stato
condotto un confronto con farmaci meno potenti
Pimecrolimus può essere preferito in alcuni pazienti per la
disponibilità sotto forma di crema
Antibiotici
Indicazioni: chiare evidenze di infezione secondaria
Scelta del farmaco: farmaci con buona copertura nei confronti delle specie di Staphylococcus e Streptococcus
Altri: non è stata dimostrata l’efficacia nell’ottenere un miglioramento della dermatite atopica attraverso una diminuzione della colonizzazione stafilococcica
Fototerapia con raggi ultravioletti e terapie sistemiche
con immunomodulatori (es. ciclosporina, interferone-gamma-b)
Indicazioni: dermatite atopica refrattaria a trattamenti con
farmaci topici o dermatite atopica grave e diffusa
Altri: la fototerapia con raggi ultravioletti e le terapie sistemiche richiedono l’intervento di un dermatologo
Corticosteroidi topici
I corticosteroidi topici rappresentano il trattamento
di prima scelta delle esacerbazioni della dermatite atopica.12,13 La potenza dei vari farmaci disponibili varia
tra quella dei farmaci del gruppo I (i più potenti)
(es. clobetasolo), e quella dei farmaci del gruppo VII
(i meno potenti) (es. idrocortisone 1%). In termini generali, la potenza del farmaco va scelta in base alla gravità della patologia. Nei pazienti con placche lichenificate indicative di un eczema cronico (es. lichen
simplex cronico) sono necessari corticosteroidi di potenza maggiore, da somministrare per periodi più pro39 - marzo 2014 - Minuti
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Tabella 3.
Indicazioni per l’invio del paziente
a un dermatologo
Diagnosi incerta
Tentativi terapeutici non hanno ottenuto il controllo dei
sintomi
Il paziente presenta una dermatite atopica al volto che
non ha risposto al trattamento
Il paziente presenta frequenti esacerbazioni di una dermatite atopica grave
Il paziente necessita di terapie sistemiche per le esacerbazioni, o come terapia di mantenimento
La patologia determina significative conseguenze negative a livello psicosociale (es. alterazioni del sonno, problemi scolastici o lavorativi)
Si sospetta una dermatite allergica da contatto (in particolare a livello di volto, palpebre, mani)
Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 11 e 26
lungati; in questi pazienti può essere utile un trattamento con bendaggio occlusivo.
Per evitare l’atrofia cutanea possono essere utilizzati
corticosteroidi meno potenti, che risultano indicati
per l’applicazione a sedi come il volto, il collo, le ascelle,
l’inguine, le superfici flessorie degli arti. Nei casi in
cui il paziente presenta una significativa esacerbazione
della malattia, un approccio ragionevole prevede l’applicazione, sulle aree cutanee ricordate in precedenza,
di corticosteroidi di potenza intermedia e per brevi
periodi (es. 2 settimane o meno). Prima di somministrare corticosteroidi di potenza elevata a bambini è
consigliabile il consulto di un dermatologo.11 Il paziente deve essere inoltre istruito ad applicare i corticosteroidi topici solo a livello dell’area cutanea interessata dalla sintomatologia.
In funzione delle sue proprietà occlusive, anche il veicolo del corticosteroide influisce sulla potenza del preparato utilizzato. Gli unguenti sono più potenti delle
creme, e le creme sono in genere più potenti delle
lozioni. I pazienti possono peraltro preferire un tipo
di veicolo rispetto ad un altro. Alcuni pazienti, ad
esempio, non preferiscono gli unguenti a causa della
maggiore untuosità dei preparati.
Gli studi finora condotti non hanno evidenziato significative differenze di outcome tra una somministrazione al giorno del corticosteroide topico, rispetto a 2
somministrazioni al giorno o a somministrazioni
ancora più frequenti.14 La cosiddetta “regola della
mano” può essere utile per definire il dosaggio di farmaco da prescrivere (Tabella 4).28
Dopo la risoluzione dei sintomi acuti è spesso possibile riprendere un trattamento con emollienti da soli.
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Nei pazienti con dermatite atopica ricorrente di gravità intermedia o grave si può prendere in considerazione una terapia di mantenimento con corticosteroidi topici. In uno studio randomizzato e controllato
condotto su pazienti adulti con dermatite atopica di
gravità intermedia o grave, ad esempio, una terapia
di mantenimento con l’applicazione topica di corticosteroidi due volte la settimana, in associazione ad
un emolliente, ha ottenuto una significativa diminuzione dei tassi di recidive rispetto alla somministrazione di emollienti da soli.29 Secondo uno studio simile, condotto su bambini con dermatite atopica di
gravità intermedia o grave, un trattamento intermittente con corticosteroidi topici riduce la gravità della
patologia ed i tassi di recidive.30 I medici possono prescrivere, per la terapia di mantenimento, corticosteroidi topici di potenza più elevata in una fase iniziale,
per poi ridurre progressivamente la potenza del farmaco e la frequenza delle applicazioni fino all’individuazione del dosaggio minimo necessario in grado di
consentire la prevenzione delle recidive.
La principale complicanza della somministrazione
prolungata di corticosteroidi topici, ed i particolare
dei preparati di elevata potenza, è rappresentata dall’atrofia cutanea (Figura 9). Altre complicanze locali
comprendono teleangectasie, strie, ipopigmentazione,
acne da corticosteroidi (Figura 10). I farmaci di potenza elevata presentano qualche rischio di assorbimento sistemico, con possibile sviluppo di inibizione
surrenalica e di ritardo di crescita nei bambini; tali effetti collaterali sono tuttavia infrequenti, e non sono
stati descritti con un’utilizzazione continuata di
corticosteroidi di potenza bassa o intermedia.31,32
Inibitori topici della calcineurina
I farmaci inibitori topici della calcineurina, come
pimecrolimus e tacrolimus, sono farmaci immunomodulatori da tenere in considerazione come terapia
di seconda scelta.12 I farmaci vengono in genere utilizzati come terapia di breve termine, o come terapia
intermittente di lungo termine, in pazienti con dermatite atopica di gravità intermedia o grave, in particolare in presenza di timori di atrofia cutanea o di
altri effetti collaterali riguardanti trattamenti con corticosteroidi attualmente in corso.15 Gli inibitori topici della calcineurina non determinano infatti atrofia cutanea, per cui sono particolarmente utili in
aree con cute più sottile, come il volto, il collo, le pliche cutanee. Un altro vantaggio è costituito dal
fatto che questi farmaci non presentano tachifilassi
(diminuzione della risposta al farmaco in seguito a
somministrazioni ripetute), anche durante un trattamento prolungato.33
In studi di confronto di efficacia tra i diversi far-
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Figura 7. Fotografia a distanza ravvicinata di una cute che evidenzia una
notevole xerosi.
maci, tacrolimus è risultato almeno leggermente
più efficace di pimecrolimus nel trattamento della
dermatite atopica di gravità intermedia o grave.34 Pimecrolimus viene considerato “più debole” dei corticosteroidi di potenza intermedia o elevata, mentre non
esistono studi di confronto con corticosteroidi di bassa
Figura 8. Arto inferiore di un bambino piccolo con dermatite atopica e xerosi cutanea.
potenza.16 In pazienti adulti tacrolimus 0,1% è risultato per lo meno altrettanto efficace dei corticosteroidi
di potenza elevata; in pazienti pediatrici tacrolimus
(0,1% o 0,03%) è risultato più efficace rispetto a corticosteroidi di bassa potenza.17
La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha
Tabella 4.
Definizione del dosaggio dei corticosteroidi topici in base alla “regola della mano”*
Localizzazione
Adulto (g) Bambino grande (g) Bambino piccolo (g) Bambino molto piccolo (<1 anno) (g)
Braccia e mani
60
40
20
15
Schiena e glutei
100
70
40
20
Intero corpo
580
350
190
120
Volto e collo
30
30
20
15
Parte anteriore torace
100
50
30
15
e addome
Mani e dita della mano
15
10
7,5
5
(entrambe le facce)
Gambe e piedi
110
60
30
20
*
Secondo la “regola della mano” l’area cutanea di un lato di una mano di un soggetto adulto è pari all’1% dell’intera superficie
cutanea, e necessita, in occasione di ciascuna applicazione, di 0,25 g di farmaco. I valori riportati nella tabella riguardano due
applicazioni al giorno per 14 giorni (arrotondati al valore 10 più vicino per quantitativi superiori o pari a 20 g).
Informazioni tratte dalla referenza bibliografica 28
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Figura 9. Atrofia cutanea alla superficie flessoria del braccio attribuibile alla somministrazione cronica di corticosteroidi topici.
Figura 10. Strie e teleangectasie cutanee marcate attribuibili alla
somministrazione cronica di corticosteroidi per via orale.
pubblicato un avvertimento urgente riguardante tacrolimus e pimecrolimus, segnalando un possibile legame con lo sviluppo di linfomi e neoplasie cutanee.
Sono stati sollevati anche timori riguardanti la possibilità che questi farmaci possano causare immunodepressione sistemica. Gli studi finora disponibili,
tuttavia, non hanno evidenziato un chiaro legame tra
gli inibitori topici della calcineurina e lo sviluppo di
neoplasie maligne o di immunodepressione, né è stato
finora dimostrato un significativo assorbimento sistemico dei farmaci.18-23
Anche la American Academy of Dermatology non riferisce sufficienti evidenze di un legame tra questi farmaci e lo sviluppo di neoplasie maligne; secondo tale
società scientifica, inoltre, quando viene evitato un
uso continuato a lungo termine lo sviluppo di immunodepressione è improbabile.15
Immunoterapia sistemica e fototerapia con luce
ultravioletta
Nei pazienti con dermatite atopica refrattaria al trattamento con farmaci topici, o affetti da dermatite atopica diffusa grave, con il consulto di un dermatologo possono essere prese in considerazione opzioni
come la fototerapia con luce ultravioletta e la somministrazione per via sistemica di farmaci immunomodulatori (es. ciclosporina, interferone-gamma-b).12,25
In rari casi, nel trattamento di gravi esacerbazioni della
dermatite atopica possono essere utilizzati brevi cicli di corticosteroidi per via orale o per iniezione intramuscolare.13
Antibiotici
I pazienti con dermatite atopica presentano spesso una
pesante colonizzazione con Staphylococcus aureus, anche se la colonizzazione con ceppi di S. aureus resistenti alla meticillina è infrequente.35 Gli studi finora
condotti non hanno dimostrato alcun beneficio derivante dalla somministrazione di antibiotici nel ridurre
le esacerbazioni della dermatite atopica.24,25 In presenza di un’infezione secondaria, brevi cicli di farmaci
anti-stafilococco per via orale sono indicati nei casi di
infezione diffusa, mentre in presenza di infezioni localizzate possono essere utilizzati farmaci topici come
la mupirocina.11,36
Antiistaminici
Gli antiistaminici per via orale non sono indicati nel
trattamento di routine della dermatite atopica, in quanto
non sono efficaci nel trattare il prurito associato alla
patologia.25,37
Terapie complementari e alternative
L’efficacia di omeopatia, ipnoterapia/biofeedback e
della massoterapia nel trattamento della dermatite
atopica non è stata ancora definita.11,12 Quattro studi
randomizzati e controllati di piccole dimensioni suggeriscono un’efficacia di misture di erbe cinesi;
mancano tuttavia conferme derivanti da studi di grosse
dimensioni e condotti con protocolli adeguati.13 Altre forme di trattamento (es. olio di pesce, minerali,
vitamina E, preparati multivitaminici, probiotici) non
sono supportate da evidenze.12,25,39
Fonti dei dati
È stata condotta una ricerca su PubMed (clinical queries) utilizzando le parole chiave: atopic dermatitis, eczema, prevalence of atopic eczema USA, diagnostic criteria
atopic dermatitis, complications of atopic dermatitis, eczema
herpeticum, atopic dermatitis treatment, safety reports on pimecrolimus and tacrolimus, alternative treatments for atopic dermatitis. È stata inoltre condotta una ricerca sui
database Essential Evidence Plus, Agency for Healthcare
Research and Quality Clinical Guidelines and Evidence
Reports, Institute for Clinical Systems Improvement, Na43 - marzo 2014 - Minuti
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tional Guideline Clearinghouse, U.S. Preventive Services
Task Force, Clinical Evidence, Cochrane Database od Systematic Reviews, Dynamed, UpToDate. La ricerca ha riguardato meta-analisi, studi randomizzati e controllati, studi clinici, review sistematiche. Periodo delle
ricerche: tra il 14 marzo 2011 e il 19 maggio 2011.
Gli autori
La Dr.ssa Rebecca Berke ed il Dr. Ardsheep Singh sono,
rispettivamente, Faculty Member e Resident presso Kaiser Permanente’s Woodland Hills Family Medicine
Residency Program, di Woodland Hills, California
(Stati Uniti). Il Dr. Mark Guralnick è Partner, Dipartimento di Dermatologia, Southern California Permanente Medical Group.
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in collaborazione con:
Fondazione Internazionale Menarini
Incontri con la città
Leggere il presente e comprendere il futuro
12 lezioni da aprile 2013 a maggio 2014
Firenze, Aula Magna del Rettorato
Piazza San Marco, 4
Decimo appuntamento Domenica 6 aprile 2014 ore 10,30
Relatore Marcello Verga
Professore Ordinario di Storia Moderna
“L’identità dell’Europa prima dell’Euro”
Introduce e coordina Franco Bagnoli
Ricercatore di Fisica
46 - marzo 2014 - Minuti
“Incontri con la città” è un’iniziativa realizzata dall’Università
degli Studi di Firenze, in collaborazione con la Fondazione Internazionale Menarini. Da aprile
2013 a maggio 2014, a cadenza
mensile, la domenica mattina
nell'Aula Magna del Rettorato
di Piazza San Marco si terranno
12 lezioni aperte alla cittadinanza, per leggere il presente
e comprendere il futuro. L'Ateneo si aprirà non soltanto a studenti, docenti e mondo delle
istituzioni, ma a tutti i cittadini,
per offrire prospettiva e lungo
respiro alla progettualità civica
che il futuro e le giovani generazioni chiedono all'Università.