Eczema cronico da contatto e ambiente termale: esperienza della clinica dermatologica universitaria pisana Clin. Term. 61 (1-2):47-50, 2014 Eczema cronico da contatto e ambiente termale: esperienza della clinica dermatologica universitaria pisana Chronic contact eczema and thermal environment: experience of clinical dermatology università of Pisa S. Ricci1, S. Panduri1, G. Cervadoro1 E. Dattola2 Clin. Term. 61 (1-2):47-50, 2014 RIASSUNTO – L’eczema della mano è una malattia cronica spesso multifattoriale e solitamente legato alle attività domestiche o professionali. L’eziologia esatta della malattia è difficile da determinare. Può diventare grave e invalidante per molti dei pazienti che ne sono affetti. Si stima che il 2-10% della popolazione è a rischio di sviluppare eczema della mano. Sembra essere la più comune malattia dermatologica professionale, infatti comprende il 9-35% di tutte le malattie professionali e fino all’ 80% o più di tutte le dermatite da contatto professionale. Diventa quindi importante trovare l’esatta eziologia, la classificazione e l’ utilizzo di adeguate misure di prevenzione e di trattamento. ABSCTRAT – Hand eczema is often a chronic, multifactorial disease. It is usually related to occupational or routine household activities. Exact etiology of the disease is difficult to determine. It may become severe enough and disabling to many of patients in course of time. An estimated 2-10% of population is likely to develop hand eczema at some point of time during life. It appears to be the most common occupational skin disease, comprising 9-35% of all occupational diseases and up to 80% or more of all occupational contact dermatitis. So, it becomes important to find the exact etiology and classification of the disease and to use the appropriate preventive and treatment measures. PAROLE CHIAVE – eczema mani, terapia termale KEY WORDS – hand eczema, thermal therapy UO Dermatologia Pisa; 2 Ing. Biomedico 1 47 Eczema cronico da contatto e ambiente termale: esperienza della clinica dermatologica universitaria pisana Clin. Term. 61 (1-2):47-50, 2014 Si definisce dermatite da contatto una reazione infiammatoria cutanea indotta dal contatto con agenti ambientali di diversa natura. Può essere allergica o irritativa e in tutti i casi (eczema da contatto allergico-irritativo o eczema atopico), qualora i sintomi persistano per un tempo superiore ai 6 mesi, si può parlare di dermatite eczematosa cronica. Quest’ultima viene definita come un’ affezione infiammatoria cutanea superficiale ad evoluzione acuta, subacuta o recidivante che insorge per esposizione a fattori esogeni di natura chimica, chimico-fisica o biologica. Può realizzarsi per meccanismo patogenetico di irritazione cutanea diretta o per un meccanismo di sensibilizzazione allergica cellulo-mediata. Sono circa 80 mila le persone colpite da dermatite eczematosa cronica il 50% delle quali refrattario anche alle terapie locali con corticosteroidi di elevata potenza. Si distinguono 3 livelli di gravità: lieve, moderata, severa e due varietà clinico-morfologiche, la forma ipercheratosica e quella disidrosica. Nella prima prevale l’ipercheratosi con profondi spacchi ragadiformi a livello di palmo delle mani e pianta dei piedi; nella seconda prevalgono lesioni eritemato-vescicolose molto pruriginose. Tra gli irritanti più comuni che possono causare dermatite eczematosa cronica si hanno: acqua e sali ossidi (Ca,Mg), detergenti cutanei (saponi, detergenti, additivi, surfattanti), detergenti industriali, acidi, alcali (sapone, soda, ammoniaca, cemento, silicati), oli (emulsionanti, lubrificanti, coloranti, profumi), medicamenti topici, cosmetici e solventi organici (benzene, toluene, metanolo, glicole). La terapia delle dermatiti eczematose si basa su: – allontanamento dall’agente causale – utilizzo di presidi protettivi (guanti, indu- 48 menti, creme barriera) – steroidi topici associati ad emollienti, idratanti, paste all’ossido di zinco – inibitori della calcineurina (tacrolimus e primecrolimus) nelle forme resistenti e per uso prolungato – antistaminici sistemici – corticosteroidi sistemici – ciclosporina, azatioprina, methotrexate sistemici – retinoidi sistemici Numerose sono le terapie a nostra disposizione per il trattamento dell’eczema cronico, ma, un valido aiuto, può derivare anche dalla medicina termale. Infatti, sempre più sono gli studi che valutano gli effetti benefici delle acque termali su patologie quali psoriasi, dermatiti eczematose e vasculopatie. Degne di nota sono le acque solfato-bicarbonato-calciche dello stabilimento delle Terme di Casciana che, nel maggio del 2012, il Ministero della Salute ha dichiarato idonee per il trattamento della psoriasi, dell’aczema, della dermatite atopica, e della dermatite seborroica ricorrente. Queste acque sono dotate di proprietà antiflogistiche e lenitive (azione degli ioni solfato), capacità di riduzione del pH cutaneo che in condizioni normali deve essere acido, miglioramento del microcircolo e del trofismo cutaneo grazie al contenuto di CO2 e influenza sulle cellule del sistema immunitario. Dei tanti pazienti con psoriasi giunti alla nostra osservazione, molti sono stati trattati in prima battuta con farmaci e, successivamente inviati alle Terme di Casciana per effettuare cicli di balneoterapia al fine di ottenere un risultato terapeutico più duraturo. I risultati furono sorprendenti: infatti, oltre ad un miglioramento evidente delle lesioni cutanee, anche laddove la terapia farmacologica aveva fallito, molti pazienti beneficiarono di Eczema cronico da contatto e ambiente termale: esperienza della clinica dermatologica universitaria pisana Clin. Term. 61 (1-2):47-50, 2014 un lungo periodo libero da malattia. In particolare, una paziente femmina, con lesioni cliniche di difficile inquadramento (psoriasi, dermatite eczematosa cronica, ipercheratosi palmo- plantare), e sottoposta a terapia con alitretinoina, un derivato naturale della vitamina A (ad alto dosaggio e per un periodo di 6 mesi), ha potuto beneficiare di una terapia di mantenimento con cicli di balneoterapia presso lo stabilimento termale di Casciana. La paziente, prima di essere indirizzata alle cure termali è stata sottoposta ad ecografia ad alto ingrandimento delle lesioni cutanee e ad analisi fisiche con strumenti in grado di misurare, a livello delle stesse, parametri quali idratazione, sebo, pH. Gli ottimi risultati ottenuti, hanno confermato l’efficacia del farmaco utilizzato e la possibilità di affiancare ad esso un valido aiuto terapeutico con importanti ripercussioni sia sul piano fisico che psicologico dei pazienti. Negli eczemi (caratterizzati da eritema e vescicolazione nelle fasi acute, desquamazione e lichenificazione nelle fasi croniche, il tutto accompagnato da intenso prurito e dolore); il trattamento termale può agire su più fronti. Infatti, come è accaduto nel nostro caso, la balneoterapia con acqua termale ha ridotto l’infiammazione cutanea e quindi il prurito, aumentato l’idratazione e consentito il decapaggio delle lesioni ipercheratosiche. Tutto questo si è tradotto in un prolungamento dei tempi di remissione, una minore gravità clinica e una migliore qualità di vita del paziente. Le acque termali si suddividono in : sulfuree, salso-bromo-iodiche, arsenicali, ferruginose, carboniche. Il meccanismo d’azione del mezzo termale, non è ancora ben definito. Sebbene esso dipenda indubbiamente dalle caratteristiche chimico-fisiche del mezzo, non sono ancora noti gli effetti di ogni singolo elemento e della loro associazione sull’organismo. Non bisogna però sottovalutare il fatto che i centri termali offrono un clima e un ambiente idoneo per un trattamento psico-somatico di riposo e distensione, elementi fondamentali per molte patologie dermatologiche che sono influenzate, o addirittura causate, da una condizione di stress dell’individuo. Tutte le patologie di fase acuta sono da considerare di pertinenza farmacologica e ospedaliera, mentre malattie in fase di stato o croniche, possono beneficiare del trattamento con mezzi naturali. Le terme possono dunque, essere considerate come luoghi di prevenzione e di riabilitazione, in questo caso cutanea,che consentono ai pazienti un periodo di pausa dall’assunzione di farmaci, la riduzione dell’uso di trattamenti topici e un allungamento dei tempi liberi da malattia. Possono dunque permettere un risparmio economico da un punto di vista farmacologico, ed un risparmio socio-economico in quanto il paziente viene restituito al suo lavoro migliorato e riabilitato dal danno traumo-reiterativo perpetuato dai vari agenti scatenanti che concorrono al quadro clinico. Bibliografia 1. Halioua B. Hand eczema: disability and impact. Ann Dermatol Venereol 2014; 141 Suppl 1:S111-6 2. Agarwal US, Besarwal RK, Gupta R, et al. Hand eczema Indian. J Dermatol 2014; 59(3):213-24 3. 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