Riccardo del 23 Aprile 2014 Ciao mi chiamo Riccardo ho 59 anni e con mia moglie Rosanna vogliamo raccontarvi la mia, la nostra storia….ho sempre goduto di una buona salute stando attento all’alimentazione, al movimento fisico(cercando di smaltire una pancetta che invece sarà la fonte e la partenza di tutto), non bevendo,non fumando attento quindi alla mia salute. Nel mese di aprile 2013 a seguito di una presunta infezione alle vie urinarie,il medico di famiglia mi prescrive una serie di esami,che peraltro effettuavo tutti gli anni. Faccio gli esami e il valore del Psa è più alto del previsto. Nesssun problema,mi dice il medico,ci può stare e mi prescrive con tutta calma una ecografia transrettale a scopo preventivo. Tutto è quindi iniziato nel mese di Agosto 2013,quando mi sono recato per l’Ecografia presso la Clinica Humanitas. Una volta in ambulatorio la dottoressa che stava eseguendo l’ecografia mi dà la prima notizia chiedendomi se sapessi di avere dell’acqua nell’addome (in termine tecnico una ascite)al momento non ho realizzato cosa intendesse per ascite poi parlando di liquido nell’addome la mia risposta è stata” no… non lo sapevo”in poco tempo mi sono ritrovato in pronto soccorso e successivamente ricoverato per accertamenti. Non ci rendevamo conto di quello che stava succedendo ci sembrava un mazzata in pieno volto,ma non sapevamo cosa ci aspettasse davvero e cosa si nascondesse realmente all’interno di quel liquido che avevo nell’addome. Dopo circa una settimana di ricovero con esami vari,Tac,Gastroscopia e Toracentesi è arrivata la vera mazzata…la diagnosi…”sa signor Riccardo lei ha un Tumore al Peritoneo,un Mesotelioma peritoneale una cosa abbastanza rara se si manifesta come tumore primitivo”.E’ stato veramente sfortunato mi ha detto la dottoressa che mi aveva in cura,che ringrazio per la sua scrupolosità,ora deve prendere un appuntamento con l’Oncologo per vedere come procedere. Sono seguiti giorni bui e travagliati ci guardavamo io e mia moglie ma eravamo inebetiti,cosa dire cosa fare non era semplice l’unica cosa che mi veniva in mente era che dovevamo vincere la battaglia anche se non era facile. Peritoneo questo sconosciuto…mi hanno spiegato di cosa si trattava una membrana che avvolge tutti gli organi all’interno dell’addome .Alla visita con l’Oncologa si è presentato anche colui che poi diventerà il mio punto di riferimento nella “malattia”il “Chirurgo” il Dottor Bagnoli che, con molta pazienza e semplicità ,ci ha spiegato come intervenire per cercare di scardinare la malattia con un delicato intervento chirurgico, forse non riuscivamo a seguire le sue parole e lo guardavamo con uno sguardo assente ed incredulo “ma è tutto vero quello che ci sta capitando?” Sono seguite ore e giorni piene di angoscia un po’ per quello che era successo,in un giorno ti cambia la vita pensavi di essere sano e invece eri malato anzi eri indirizzato verso una precoce fine. Non so se è stata pura incoscienza ,però quei giorni che mi separavano dal ricovero e dall’intervento sono passati tra momenti angoscianti e momenti di normalità che mi hanno permesso di entrare in Ospedale tranquillo e sereno forse anche perché ero rimasto colpito dalla tranquillità e sicurezza che mi aveva trasmesso il Dottor Bagnoli,o forse non sapevo realmente cosa mi aspettasse. E così arriva il 16 Settembre 2013 giorno dell’operazione, un intervento impegnativo di Peritonectomia totale con perfusione di ipertermica ovvero una lavaggio addominale chemioterapico ad alta temperatura.,durata totale dell’intervento 13 ore circa. Dopo due giorni di terapia intensiva, esperienza per me devastante,mi portano in reparto pronto a trascorrere il periodo di degenza,sorvoliamo su una nuova operazione dopo quattro giorni per una emorragia che mi ha sottoposto ad una relaparotomia in regime di urgenza il giorno 21 settembre 2013,seguito da ulteriori 2 giorni in terapia intensiva, cosa che forse solo a me è successa, ma è tutto il periodo passato in Ospedale durato 54 giorni che è stato veramente duro. Non avevo la forza per muovermi non avevo appetito anzi quel poco che mangiavo facevo fatica a digerirlo, la perdita di circa venti chili aveva fortemente debilitato il mio fisico e il mio umore. Nonostante la costante presenza di mia moglie e mio figlio, la gentilezza e disponibilità delle infermiere del reparto, le parole del Dottor Bagnoli e del Dott. Brocchi e dei suoi assistenti il morale era sempre più basso,anche se la voglia di guarire non mi mancava…volevo riprendermi la mia vita, con mia moglie e mio figlio, ma era dura anzi durissima. Nella mia stanza in ospedale mia moglie aveva appeso una foto a me cara che mi ritrae con lei in un momento felice della nostra vita ,e quindi nei momenti più duri l’ho sempre fissata pensando di poter ritornare a quei momenti. Poi qualche miglioramento è arrivato come è arrivato il momento delle dimissioni e il ritorno a casa, forse la miglior terapia. Sono dimagrito di ben 20 chili e questo ha fatto di me una persona diversa,la stomia è la mia croce giornaliera non l’ho mai accettata e sono sempre in compagnia di una cosa per me nuova “la stanchezza”e la “fatica” Arrivato a casa ho ricominciato lentamente ad alimentarmi ,poco ma spesso e grazie anche all’intervento della fisioterapista il mio fisico ha iniziato a riprendersi e a reagire. Purtroppo dopo solo dieci giorni dal mio rientro a casa compare inaspettatamente un nodulo in addome ben visibile di una certa dimensione. Ovviamente sono stato preso da sconforto ma, dopo una visita il Dottor Bagnoli mi fissa immediatamente un intervento in Day Hospital e mi asporta il nodulo. Sono stati giorni pieni di tensione nell’attesa dell’esame Istologico che,fortunatamente con sollievo da parte nostra e del Dott. Bagnoli è risultato “Negativo”. Dopo qualche mese finalmente ho iniziato ad uscire,a fare delle passeggiate e rendermi autonomo,quello che voglio tornare ad essere prima di tutto. Ho riassaporato la vita, anche se con qualche sbalzo di umore e consapevole che dopo la prima Tac di controllo ne seguiranno altre regolarmente con cadenza trimestrale. Sono passati sei mesi dall’intervento e sette dalla scoperta della malattia,sono meno stanco ma mi sento sempre molto affaticato,ho ripreso qualche chilo,molte cose devono ancora essere compiute,la ricollocazione intestinale( al momento sono ileostomizzato) altre Tac,altri esami,altri controlli. La prima tac nel mese di febbraio 2014 ha dato esito negativo senza ripresa della malattia e questo per me è stato davvero importante. I miei sentimenti sono divisi fra la sfortuna di essermi ammalato e la fortuna di averlo scoperto casualmente, di avere incontrato sulla mia strada prima di tutto un grande uomo e in più senza ombra di dubbio un abilissimo chirurgo che ha saputo incutermi coraggio e voglia di affrontare la sfida come se fosse un amico di vecchia data. Questa mia storia è dedicata a chi deve trovare dentro di sé il coraggio per affrontare la sfida del Mesotelioma peritoneale ,questa malattia che cresce nel tuo corpo per tanti anni e ad un tratto si manifesta.. Ti colpisce nel corpo e nella mente,si porta via tutto della tua vita ,ma consapevole che nulla forse sarà più come prima non potrà comunque impedirti ,se trovi la forza e la volontà di reagire, di riprenderti la tua vita e i tuoi affetti e di ricominciare a sognare come sto facendo io. Ho cercato di raccontare la mia storia con semplicità e concretezza come del resto è il mio carattere che la strada è sì in salita ma come dice una mitica frase nel film Frankenstein Junior. ... SI PUO’ FARE!
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