Caso clinico Il Sig. Amedeo, di anni 73, si rivolge al medico curante, su indicazione della sorella, per la comparsa da circa 10 giorni di febbre e dispnea ingravescente. Anamnesi patologica remota: • ipertensione arteriosa, in trattamento con Ace-inibitore • non riferiti ricoveri in ospedale. Il Sig. Amedeo vive solo e la sorella, che vive a 30 Km è l’unico familiare di riferimento • Il paziente si reca in ambulatorio solo, riferisce al Curante della febbre e della dispnea, insorte negli ultimi giorni. • Dopo accurata visita il Curante prescrive una RX del torace, che evidenzia un addensamento polmonare basale destro. • Viene prescritta terapia antibiotica con Ciprofloxacina 500 mg 1 cp x 2 per 10 giorni. • Dopo iniziale defervescenza, ricompare febbre, peggiora l’astenia e l’inappetenza. • La sorella, preoccupata, decide di recarsi dal fratello. Quando lo vede rimane alquanto sorpresa, poiché riscontra che le condizioni cliniche del fratello nell’ultimo mese sono alquanto peggiorate, in particolare rimane colpita per il calo ponderale e per il pallore. • In accordo col Medico Curante la sorella accompagna il paziente in PS. In PS vengono effettuati i seguenti esami: RX torace: persistenza di tralci fibrotici alla base polmonare destra EGA: alcalosi respiratoria Obiettivamente: MV presente su tutto l’ambito, con crepitazioni alla base destra. Addome trattabile, non dolente, ma dolorabile in ipocondrio destro, Murphy e Blumberg negativi. Edemi declivi. Agli esami ematochimici: leucocitosi neutrofila, aumento di VES e PCR, lieve incremento della creatininemia e degli indici di citolisi epatica. • Viene impostata una terapia antibiotica con ceftriaxone e azitromicina, ottenendo la defervescenza in terza giornata. • Viene richiesta la sierologia per polmoniti, con riscontro di positività per Mycoplasma Pn, per cui si pensa di proseguire la terapia antibiotica con azitromicina • Gli esami ematochimici confermano l’aumento degli indici di citolisi epatica, di gammaGT e FA e indici di flogosi. E’ presente anemia moderata (Hb 9.9 g/dl) e alla foresi ipoalbuminemia (1.5 g/dl) e ipergammaglobulinemia policlonale. • In assenza di un’epatopatia nota, vengono richiesti esami di approfondimento diagnostico, tra cui sierologia per epatiti, alfa-fetoproteina ed ecografia addome. • L’ecografia addome evidenzia una “complex mass” al lobo sinistro del fegato, di sospetta natura produttiva. • L’assenza di epatopatia nota, insieme all’assenza di splenomegalia e altri segni di ipertensione portale, nonché la storia clinica del paziente (febbre, malnutrizione) depongono per una raccolta ascessuale del fegato. • Viene eseguita TC addome con mdc, che conferma il sospetto diagnostico di ASCESSO EPATICO • Si procede quindi al drenaggio eco-guidato dell’ascesso, con fuoriuscita di 500 cc di pus in prima giornata . • La coltura del materiale purulento non isola alcun germe, così come le emocolture eseguite all’ingresso. • Negativa la ricerca di Amebiasi. • Viene intrapresa terapia antibiotica empirica con ceftriaxone e metronidazolo, con beneficio. • Le condizioni cliniche del paziente progressivamente migliorano, così come lo stato nutrizionale • Il drenaggio viene mantenuto in situ per circa 10 giorni e rimosso dopo 48 ore di mancata aspirazione. • Alla dimissione l’ecografia addome mostra un dimezzamento delle dimensioni dell’ascesso, con segni avanzati di organizzazione. • Vengono date indicazioni per proseguire la terapia antibiotica per ulteriori 30 giorni alla dimissione, proseguendo il follow up clinico ed ecografico Ascesso epatico piogenico e da ameba Epidemiologia Incidenza: 8-15 casi su 100.000 persone all’anno Infestazione da ameba E’ più frequente nei paesi tropicali e subtropicali (colpisce il 15-30% della popolazione in Messico, Africa, Sud America, Sud Est Asiatico) Patogenesi: ascesso epatico MIGRAZIONE DELL’AGENTE PATOGENO: •Per via portale (appendicite, diverticolite, RCU, Crohn) •Per via ascendente lungo l’albero biliare (processi colangitici a seguito di calcolosi biliare, stenosi epatocoledoco) •Per via arteriosa nel corso di setticemie (stafilococchi, streptococchi) •Diffusione diretta da focolai sottoepatici,subfrenici (empiema colecisti) •Trauma Anatomia patologica • L’ascesso può variare in numero e dimensioni. • E’ costituito da una raccolta di pus circoscritta da una parete (membrana piogena) in cui si riconoscono tre strati: ü Strato interno: necrosi e fibrina ü Strato intermedio: tessuto di granulazione ü Strato esterno: tessuto fibroso che delimita il processo dal parenchima circostante Manifestazioni cliniche SINTOMI • Febbre (intermittente o remittente, con brivido) • Malessere • Anoressia, calo ponderale • Dolore addominale SEGNI CLINICI (non sempre presenti) • Contrattura in ipocondrio destro • Epatomegalia Diagnosi: ESAMI DI LABORATORIO: • Leucocitosi neutrofila • Aumento degli indici di flogosi, • Alterazione degli enzimi epatici RX TORACE/ RX ADDOME • Atelettasia polmonare basale destra • Sollevamento emidiaframma destro • Versamento pleurico • Polmonite basale destra • Livelli idroaerei nella cavità ascessuale se sostenuta da anaerobi Diagnosi: ECOGRAFIA/TAC ADDOME: • Consentono di identificare la lesione e la sede • Sono una guida per il drenaggio percutaneo Trattamento: Se non trattati sono letali nel 95 – 100% dei casi a causa della rottura e conseguente shock settico Percutaneo (TC guidato Gold standard) • Drenaggio Aperto Terapia antibiotica mirata in base all’esame colturale Ascesso amebico • • L’ameba è un protozoo endemico nelle aree tropicali e subtropicali EZIOPATOGENESI: l’ascesso è il risultato nella necrosi colliquativa determinata dalla localizzazione epatica di Entamoeba Hystolitica Patogenesi Cisti (attraverso acqua e cibi contaminati) prevalentemente colon destro determinando Intestino lesioni ulcerative (ascessi a bottone di camicia) e forme dissenteriche (colite amebica) Fegato (prevalentemente lobo destro dove si sviluppa un’area di necrosi colliquativa a causa dell’azione necrosante e istolitica del parassita e dell’occlusione dei rami portali intraepatici ad opera di emboli settici) Diagnosi • • La sintomatologia è subdola e paragonabile a quella degli ascessi piogeni La diagnosi si basa sul dato anamnestico di una pregressa o concomitante colite amebica ü L’esame parassitologico rivela la presenza di ameba solo nel 15-20% dei casi ü L’ameba può essere ricercata nel materiale prelevato dal cavo epatico con puntura eco/TC guidata Trattamento • • Ad eccezione di rottura o sovrainfezione sono sufficienti farmaci amebicidi (Metronidazolo 750 mg x 3 die x 7-14 giorni) Se la sintomatologia non migliora entro 24 ore dall’inizio della terapia bisogna sospettare una sovrainfezione: pertanto occorre un drenaggio aperto o chiuso Grazie per l’attenzione
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