La proposizione subordinata temporale Osservazioni e particolarità La proposizione subordinata temporale esprime una circostanza di tempo in rapporto di anteriorità, contemporaneità o posteriorità rispetto all’azione della reggente. Sono molte e varie le congiunzioni che possono introdurre le subordinate temporali in latino. Il modo verbale è di norma l’indicativo, ma si può trovare anche il congiuntivo. Vediamole qui di seguito: • antequam, priusquam: significano “prima che”, indicano un’azione successiva a quella della reggente e con l’indicativo esprimono un fatto reale, con il congiuntivo un fatto possibile; le due congiunzioni possono anche presentare gli elementi morfologici scomposti tra loro: ante/prius…quam; 2 • cum: significa “quando” e, se viene usato con il congiuntivo, indica che la circostanza di tempo è associata a significati causali, in quanto vuole esprimere il succedersi degli avvenimenti nel tempo (cum narrativo); • dum: significa “mentre”, e con l’indicativo presente esprime piena contemporaneità con il verbo della reggente, con il congiuntivo assume valori finali o eventuali; • dum, donec, quoad, quamdiu: significano “finchè, finchè non, per tutto il tempo che”, ed esprimono uguaglianza di durata tra l’azione della reggente e quella della temporale. Si usano con tutti i tempi dell’indicativo, e con il congiuntivo esprimono una sfumatura eventuale o finale; • ut, ubi, simul: significano “non appena”, e indicano un rapporto di precedenza immediata rispetto alla reggente; 3 • postquam: significa “dopo che”, e con l’indicativo esprime un’azione precedente a quella della reggente, anche postquam può presentarsi con gli elementi scomposti: post…quam. 4
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