5a edizione { { Premio Arte intorno al cibo per nutrire la vita e nutrirla con arte Guida al progetto-laboratorio 2014-2015 per le scuole secondarie di primo grado In collaborazione con GuidaEXE2014_luigi.indd 1 Con il supporto di 21/07/14 11:45 Progetto editoriale e coordinamento: Mariagrazia Rocchetti Testi: Paola Parazzoli Illustrazioni: Gianluca Maruotti © 2014 De Agostini Scuola S.p.A. - Novara Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo, elettronico, meccanico, in fotocopia, in disco o in altro modo, compresi cinema, radio, televisione, senza autorizzazione dell’Editore. Edizione fuori commercio. Finito di stampare nel luglio 2014 Stampa guida, calendario e scatola: Cartotecnica Mapello (BG) { CIBARTE Guida al progetto-laboratorio 2014-2015 Area Marketing F.I.L.A. S.p.A. Marketing Manager: Orietta Casazza Edizione realizzata per LYRA società del gruppo italiano F.I.L.A S.p.A. Via XXV Aprile, 5 20016 Pero (Milano) [email protected], www.fila.it facebook.com/LYRAItaly De Agostini Scuola S.p.A. Via Montefeltro 6/b, 20156 Milano Responsabile Marketing: Cesare Scaravelli Coordinamento progetto: Marta Gallo Distribuzione a cura di De Agostini Scuola S.p.A. Segreteria commerciale: [email protected] Tel. 02.38086341, fax 02.38086448 www.deascuola.it GuidaEXE2014_luigi.indd 2 21/07/14 11:45 3 3 i n tre { per te { 3 LYRA-FILA, De Agostini Scuola e Associazione Autori di Immagini insieme per te per invitarti al Premio LYRA 2014-2015. «L’arancia è un oggetto quasi perfetto dove si riscontra l’assoluta co- erenza tra forma, funzione, consumo. Persino il colore è esatto, in blu sarebbe sbagliato.» Questo scriveva Bruno Munari in Good design, uno dei suoi molteplici saggi, nel 1963, 50 anni fa. In modo semplice ci ha raccontato l’arancia come se fosse un oggetto di design dove la buccia è l’imballaggio e gli spicchi dell’arancia sono elementi modulari, avvolti da una pellicola che ne trattiene il succo. Precorrendo i tempi, con una visione attualissima, Munari ci ha fatto comprendere come si può analizzare un’arancia usando un linguag- gio 'progettuale', per trovare così un progetto in ogni elemento che è in natura. Perché la natura stessa è design nella sua forma più alta. È grazie anche a lui se oggi abbiamo capito che cambiare punto di vista sulle cose può cambiare anche il nostro modo di riflettere, di immaginare e perciò progettare oggetti nuovi con nuove funzioni. LYRA nel promuovere il Premio d’arte dedicato alle scuole secondarie di primo grado, in collaborazione con l’Associazione Autori di Im- magini e con De Agostini Scuola, propone ai ragazzi e alle ragazze la realizzazione di un progetto per dare una nuova forma al cibo e alla confezione che lo conterrà. Con il progetto “CIBARTE” i ragazzi saranno infatti sollecitati a riflette- re sull’importanza del cibo, a rispettarlo e a trovare nuove modalità, linee e forme per presentarlo con arte. AI - L’Associazione Autori di Immagini promuove l’illustrazione italiana attraverso iniziative ed eventi mirati alla sua comprensione e diffusione. Tra questi: mostre, concorsi, corsi e seminari. Composta da autori, professionisti e artisti dell’illustrazione, del fumetto e dell’animazione. Tra le sue fila annovera alcuni dei principali illustratori italiani. GuidaEXE2014_luigi.indd 3 21/07/14 11:45 Come partecipare al Concorso I progetti (ciascuno composto da: 1 tavola con i disegni degli elemen- ti essenziali del progetto e 1 fotografia del progetto finale realizzato in 3D) potranno essere eseguiti sia dai singoli alunni sia da un gruppo. Per partecipare al concorso è necessario compilare in tutte le sue parti la scheda di partecipazione, fotocopiarla, e applicare ciascuna copia della scheda sul retro del progetto (tavola e fotografia), riportando in modo visibile il nome del progetto sul fronte. I progetti dovranno essere spediti al seguente indirizzo, possibilmente per raccomandata: Concorso CIBARTE, Arte intorno al cibo 20185 Milano Cordusio Casella postale n° 460 Potranno essere spediti tra il 7 gennaio e il 27 febbraio 2015, farà fede il timbro postale. Non verranno ammessi alla selezione gli elaborati che perverranno oltre il 13 marzo 2015. Supporti e dimensioni dei progetti. Le tavole del progetto potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica su carta o cartoncino di dimen- sioni massime cm 50 x 70. Non sono ammessi altri tipi di supporto come legno, vetro, plastica, metallo. Le fotografie del progetto in 3D non dovranno superare il formato A4 (cm 21 x 29,7). Verrà inviata una e-mail che confermerà l’avvenuto ricevimento del materiale inviato. Il 10 aprile 2015 sul sito www.fila.it saranno resi pubblici i vincitori del concorso selezionati dalla giuria di esperti. Contestualmente, saranno pubblicati anche i progetti non selezionati dalla giuria che potranno essere votati on-line da parte del pubblico dal 10 al 24 aprile 2015. I termini di partecipazione sono consultabili e scaricabili anche dal sito www.fila.it da settembre 2014. Per maggiori informazioni scrivere a [email protected]. GuidaEXE2014_luigi.indd 4 21/07/14 11:45 di partecipazione Vorrei partecipare alla selezione del progetto-laboratorio “CIBARTE”. Progetto (tavola + fotografia) n.............................(non compilare, riservato al curatore del concorso) Nome dell’alunno/o alunni che hanno realizzato l’elaborato ....................................................... .......................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. Spiegazione sintetica del progetto .............................................................................................. .......................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. IMPORTANTE: il titolo dell’opera deve essere scritto, ben visibile, solo sul fronte dell’elaborato. Scuola secondaria di primo grado ..................................................................................................................................... 1° 2° 3°anno Sezione ................... Studenti n. ................... Allegare elenco nominativi alunni della classe. E-mail scuola ............................................................................................................................... Tel. ....................................................... Via/Piazza ............................................................................................................................................................................ Cap ........................ Città ...................................................................................................................... Prov. ..................... Insegnante referente (nome e cognome) ................................................................................................................ E-mail insegnante ...................................................................................... Cell. .................................................... Firma dell’alunno ............................................................................................... Data ......................................... Consenso scritto, da parte dei genitori degli studenti, di partecipare al concorso (autorizzazione obbligatoria) ............................................................................................................................................................................ Consenso scritto da parte dei genitori degli studenti, all’utilizzo dei dati personali per finalità connesse al concorso (autorizzazione obbligatoria) ................................................................................................................................. Consenso scritto, da parte dei genitori degli studenti, all’utilizzo dei dati personali per finalità promo-pubblicitarie ............................................................................................................................................................................ Consenso della scuola e dell'insegnante che autorizza FILA S.p.A. ad inviare informativa relativa allo svolgimento dell’attuale concorso e di futuri concorsi all’indirizzo sopra riportato..................................................................................... Firma dell’insegnante (obbligatoria) ....................................................................................................................... Firma del Dirigente Scolastico (obbligatoria) ........................................................................................................... GuidaEXE2014_luigi.indd 5 21/07/14 11:46 { { Arte intorno al cibo per nutrire la vita e nutrirla con arte Da sempre il cibo è il “motore del mondo”, fondamentale per l’uomo non solo per soddisfare il proprio appetito, ma anche per un’esigenza conviviale ed estetica, culturale, etica e religiosa. Per questi motivi è stato rappresentato nelle forme più diverse dagli artisti di tutte le epoche e di tutte le latitudini. Ma oggi più che mai il cibo deve assolvere a nuove esigenze. Esigenze che riguardano il futuro prossimo di un’umanità in continua crescita e con l’urgenza di scoprire altre fonti di nutrizione, unite al bisogno di trovare nuove forme per gli alimenti, nuove linee, modelli e colori per avvolgerli, contenerli, confezionarli e distribuirli con mo- dalità sempre più rispettose dell’ambiente. Il cibo perciò ci costringe oggi a una visione progettuale che guarda più che mai al futuro e attinge dall’analisi della natura stessa per trasformarla. Ecco il motivo trainante di questo nuovo laboratorio. Con il progetto Cibarte i ragazzi potranno pensare, disegnare e pro- gettare nuove forme per il cibo e intorno al cibo, esplorando, osservando e seguendo l’esempio degli artisti che hanno rappresentato il cibo nell’arte e dei moderni food designer che, guardando al futuro dell’uomo, hanno inventato forme innovative dell’oggetto cibo pensando all’impatto che questo può avere nel nostro ecosistema. Un kit* per progettare l’arte del cibo. Per aiutare i ragazzi a realizzare il loro progetto - che coniuga l’arte figurativa con la modellazione - abbiamo preparato un kit composto da: una guida didattica con le istruzioni per partecipare al progetto-laboratorio, un calendario con tutte le date per non dimenticarsi delle diverse fasi del GuidaEXE2014_luigi.indd 6 21/07/14 11:46 lavoro, tre panetti di pasta da modellare Das da 150 g, 24 astucci, uno per ragazzo, ciascuno contenenti due spatoline e una matita di grafite per il disegno e la modellazione. Ogni studente disporrà così degli strumenti e del materiale necessari per mettere in atto il proprio processo creativo, sperimentare nuove tecniche e trovare ciò che meglio si adatta all’espressione ed esecuzione del suo pro- getto. La guida didattica fornirà idee e spunti didattici per attivare i laboratori con i ragazzi e accompagnarli nella realizzazione del loro progetto-cibo. Chi vince e cosa si vince partecipando al concorso Una giuria, formata da esponenti dell’Associazione Autori di Immagini, insegnanti e rappresentanti dell’Editoria, determinerà: - una classifica di merito assoluta, indistintamente tra tutti i partecipanti - tre classifiche, una per ogni ciclo scolastico: 1^ media, 2^ media, 3^ media Un Viaggio premio all’Expo di Milano Gli elaborati classificati al 1°e 2°posto della classifica assoluta sa- ranno premiati insieme alla loro classe con una “gita esplorazione” di due giorni a Milano con visita all’Expo 2015 per conoscere e osservare il cibo in tutte le sue forme. Workshop con gli illustratori Gli elaborati classificati al 1°posto di ciascuna delle tre classifiche suddivise per ciclo scolastico saranno premiati con un workshop per tutta la classe condotto da un illustratore dell’Associazione Autori di Immagini. Premio del pubblico Tutti i progetti presentati dai ragazzi verranno pubblicati in una galleria on-line, nella sezione “A Scuola” del sito www.fila.it, per essere visti e votati dal pubblico: l’opera più “cliccata” verrà premiata con una fornitura di materiale didattico Lyra e DAS. * Il kit, disponibile fino a esaurimento scorte, non è vincolante per la partecipazione al concorso. La guida, la scheda per partecipare al concorso e il calendario possono infatti anche essere scaricati dal sito www.fila.it e www. deascuola.it GuidaEXE2014_luigi.indd 7 21/07/14 11:46 Il Cibo nell’Arte l’Arte nel Cibo antichi percorsi e nuovi linguaggi La rappresentazione del cibo, sia realistica che simbolica, è stata uno dei temi più sentiti dagli artisti di tutte le epoche. È attraverso le loro opere che possiamo comprendere come sia cambiato il modo di guardare e pensare gli alimenti nel corso della storia. Il graffito rinvenuto nella Cueva de la Araña, in Spagna, di oltre 7000 anni fa, ritrae una figura umana arrampicata su liane e circondata da api, mentre raccoglie favi di miele. Nei dipinti che ornano le tombe dell’antico Egitto, la raffigurazione di cibi e bevande o le scene di rac- colto avevano una funzione magica e propiziatoria: fornire ai defunti gli alimenti che li avrebbero accompagnati nell’aldilà. Nella Grecia antica emerge l’importanza della convivialità e dei rituali legati al bere (il simposio) riprodotti nelle scene dipinte sul vasella- me e nelle sculture. In età romana la rappresentazione del banchetto diventa ostentazione di fasto, gli scambi commerciali con l’Oriente portano nuovi prodotti esotici raffigurati nei raffinatissimi affreschi e mosaici di Pompei o di Piazza Armerina. GuidaEXE2014_luigi.indd 8 21/07/14 11:46 Saltiamo al Medioevo, dove la raffigurazione del cibo inizia ad avere un valore più propriamente allegorico e di status symbol: chi mangia detiene il potere. Negli altorilievi del ciclo dei mesi di Benedetto Ante- lami, all’interno del Battistero di Parma, (XIII secolo) le attività agricole rappresentate cadenzano il susseguirsi delle stagioni. Ritorna il tema del banchetto, ma con significato religioso, nell’iconografia dell’Ultima Cena: la più nota, forse, quella di Leonardo da Vinci. Nel Cinquecento il banchetto racconta di nuovo la convivialità sociale. Pieter Bruegel nei suoi dipinti rappresenta la festa, l’opulenza, l’esigenza dell’abbondanza agognata soprattutto dalla povera gente. Ma è solo con la fine del secolo che il cibo diventa figura centrale nelle rappresentazioni di vita quotidiana e di genere: dal vorace Mangiatore di fagioli, ritratto da Annibale Carracci con vivido e spietato realismo, alle tele di Caravaggio e alle nature morte dei pittori fiamminghi, mentre il lombardo Arcimboldo gioca con composizioni di frutta, verdura, piante e animali trasformandole in ritratti fantastici e allegorici. Nei secoli successivi la rappresentazione del cibo si fa sempre più partecipe del mondo reale. Van Gogh ne I mangiatori di patate del 1885, dipinge con drammaticità la scena di un pasto di umili contadini. Arriviamo al Novecento dove il cibo in arte è sempre più evidente, fino a diventare arte che “si mangia”. Negli anni 60 Daniel Spoerri, appar- tenente alla corrente della Eat Art, mette in mostra collezioni di pasti. GuidaEXE2014_luigi.indd 9 21/07/14 11:46 { Negli anni 70 apre un ristorante dove si servono stravaganti piatti gastronomici, i cui avanzi vengono usati per realizzare i suoi quadri. Ma chi ha realmente portato in primo piano gli oggetti di largo con- sumo e il cibo serializzato dei supermercati, è stata la Pop Art. Per Andy Warhol e Roy-Lichtenstein, gli articoli della società di massa – i barattoli di zuppa, le bottigliette di Coca-Cola, la costata di manzo – diventano prodotti artistici, realizzati con i linguaggi del fumetto, della pubblicità, del collage, della fotografia, interpreti loro stessi del mondo contemporaneo. Riflettere quindi sul rapporto tra cibo e arte significa entrare nel vivo della storia dell’uomo e della società. GuidaEXE2014_luigi.indd 10 21/07/14 11:46 { Dai primi inventori del cibo industriale ai contemporanei food designer Prima di chiedere ai ragazzi di iniziare il progetto vero e proprio, ripercorriamo in breve le principali tappe dell’industria alimentare, ovvero le origini di alcuni tra i più famosi prodotti. La loro genesi è dovuta alle geniali intuizioni di inventori-progettisti – i proto “food designer” – che per rispondere alle richieste di un mercato in crescita, ai cambiamenti del gusto, alle esigenze della conservazione del cibo e del suo trasporto, alla funzionalità e all’estetica rielaborarono il prodotto alimentare, studiandone forma e packaging. Ecco alcune “invenzioni” dell’industria alimentare, utili e golose: Nel 1810 Pierre Durand brevetta lattine cilindriche in alluminio per la conservazione del cibo in scatola (sperimentate durante le campagne napoleoniche). Nel 1845 Peter Cooper brevetta il budino di gelatina (in America si consumano oltre 400 milioni di scatole l’anno!). Nel 1859 l’americano John Landis Mason brevetta il vaso di vetro con coperchio avvitabile. Nel 1886 John Stith Pemberton, farmacista americano, inventa la Coca-Cola. Nel 1907 l’invenzione del dado da brodo KUB, prodotto dalla ditta svizzera Maggi: piccolo parallelepipedo solido in confezioni da due o quattro porzioni incartate nella stagnola. GuidaEXE2014_luigi.indd 11 21/07/14 11:46 Nel 1908 Theodor Tobler lancia il Toblerone (contrazione del cognome e del torrone): righello piramidale formato da denti di cioccolato staccabili, confezionato in una scatola che evoca il monte Cervino. Nel 1925 nasce la rotella di liquirizia, da un’idea del fondatore della Haribo, Hans Riegel. Nel 1949 Armando Russo brevetta il primo gelato da passeggio con stecco. Nel 1958 Enric Bernat inventa il Chupa-Chups, leggendario lecca lecca col bastoncino. Nel 1963 la ditta Babbi di Cesena disegna una cialda arrotolata per contenere il gelato. E oggi? Oggi sono sempre più numerosi i designer che progettano nuove forme per il cibo: G. Giugiaro, P. Stark, M. Olivieri che hanno disegnato paste alimentari, P. Ulian che ha ideato il biscotto-ditale da intingere nella Nutella, fino a M. Guixé, che osservando il vizio di molti di mettersi la penna in bocca, ha inserito un refill direttamente nel ba- stoncino di legno di liquirizia. Sempre di più il gusto diventa forma e il cibo va trovando nuovi decori. GuidaEXE2014_luigi.indd 12 21/07/14 11:46 COME DIVENTARE UN FOOD DESIGNER Le 6 fasi necessarie per creare un progetto cibo. “Un food designer è qualcuno che lavora con il cibo, senza nessuna idea di come cucinarlo” Inga Knölke, Martí Guixé 1999 Questa frase è illuminante per far capire ai ragazzi che intraprendere un progetto sul cibo non significa essere uno chef o saper cucinare una pietanza, bensì riuscire a pensare e progettare una forma per il cibo, una forma per la confezione che lo conterrà, una decorazione per vestirlo e renderlo esteticamente accattivante. Proviamo quindi a individuare le fasi del progetto creativo prima di affrontarlo. Noi ne abbiamo individuate 6*: 1: Il gusto personale. Che cibo ci attira e qual è la sua forma. 2: Il packaging: esempi e modelli di cibo e di confezioni che ci piacciono o non ci piacciono. 3: Lo schizzo del progetto. Disegno e descrizione della forma del cibo e del packaging. 4: La scelta del nome e del lettering con cui realizzare la grafica. 5: Vestire la confezione: i colori, la grafica e lo sviluppo bidimensionale del progetto. 6: Realizzazione in 3D del prodotto cibo e della confezione. * Naturalmente le fasi qui presentate sono solo suggerimenti proposti all’insegnante, esempi per far lavorare i ragazzi della sua classe. GuidaEXE2014_luigi.indd 13 21/07/14 11:46 + Il gusto, forme la scelta del cibo e la ricerca delle Per prima cosa invitate i ragazzi a parlare dei loro gusti, di ciò che a loro piace o non piace in fatto di cibo. Gusto, non solo come percezione del palato, ma come percezione estetica e visiva; che cosa li attira o meno di un prodotto: la forma, il colore, l’aspetto e il design della confezione che lo avvolge o lo contiene, il nome. Chiedete di portare in classe alcuni esempi (foto, pubblicità, ritagli di riviste e giornali, stampe e disegni) dei cibi preferiti. L’oggetto-cibo potrà essere qualsiasi: un frutto o una verdura, una tavoletta di cioccolato, un gelato, patatine, biscotti, una merendina, yogurt, una bevanda, riso, pasta, eccetera. La prima fase del progetto serve per iniziare ad analizzare i prodotti, imparare ad osservare le loro caratteristiche e aprire la discussione sul cibo e i sapori. Qualsiasi sia il cibo scelto, sia solido sia liquido, diventa il primo passo da cui prende le mosse la loro indagine. Dividete ora gli alimenti per macro insiemi (dolci, salati, solidi, liquidi, freschi, essiccati, eccetera), dividete la classe in gruppi e abbinate a ciascun gruppo un macro insieme. Infatti, una volta scelti gli oggetticibo su cui il gruppo vorrà focalizzare la sua attenzione, si passa alla seconda fase, più operativa: ogni gruppo andrà a vedere come gli alimenti scelti sono commercializzati nell’industria alimentare. GuidaEXE2014_luigi.indd 14 21/07/14 11:46 Mandate i ragazzi di ciascun gruppo a visitare negozi, mercati, supermercati, suggerendo di approfondire la loro ricerca su due elementi: 1) la forma del cibo 2) la forma della confezione che cambia in base al prodotto, alla marca e al tipo di vendita (fate loro raccogliere i campioni di tutte le possibili tipologie di confezioni: cassette, sacchetti, barattoli, bottiglie in vetro e plastica, lattine, scatole in cartone, tetrapak, tetrabrik, ecc) Invitiamoli a integrare la ricerca in rete proponendo loro dei link che li aiutino a trovare esempi di food-packaging nel mondo. A questo punto radunate il materiale portato in classe dai gruppi e chiedete ai ragazzi di esprimere delle valutazioni (bello/brutto; funzionale/non funzionale) sui cibi e sulle confezioni trovati: cercate di capire insieme perché alcuni piacciono più di altri (forme, colori, nomi, design, grafica). Aiutate i ragazzi a guardare in modo critico e a classificare le scelte fatte. Queste prime due fasi sono necessarie per passare alla terza fase: la scelta della forma del cibo e della confezione del progetto che si vuole realizzare. GuidaEXE2014_luigi.indd 15 21/07/14 11:46 Lo schizzo del progetto. Disegno della forma del cibo e del packaging Singolarmente o in gruppo Come vogliamo rinnovare la progettare il loro oggetto- guino? A forma di pino? A i ragazzi dovranno iniziare a cibo e la sua confezione. Chiedete loro di procurarsi matite, penne, blocco da schizzo o da disegno e cominciare... La prima domanda che il designer si pone è: quale deve essere la forma nuova dell’oggetto-cibo che voglio realizzare? Un bravo designer è curioso e partirà sempre da esem- sua forma? A forma di pin- forma di mano? E che impugnatura dovrà avere? Uno stecco di legno, di plastica, di liquirizia o altro? Dopo essersi posti queste domande, i ragazzi passeranno allo schizzo del loro oggetto (invogliateli a disegnare e schizzare tante forme) pensando di legare la forma nuova del gelato a un immaginario che secon- do il loro gusto lo renderà attraente, spiritoso, da mangiare, insomma! pi già visti, che ha intorno. Solo così potrà modificarli. Facciamo un esempio. Prendiamo un gelato da passeggio, il più comune ha una forma rettangolare ar- rotondata e ha un’impugnatura a stecco. GuidaEXE2014_luigi.indd 16 21/07/14 11:46 Facciamo ancora un esempio: immaginiamo di avere scelto il gelatomano. Perché ci siamo arrivati? Perché la forma della mano è una forma facile, una forma a noi vicina, divertente averla sullo stecco, e poi se vogliamo che il gelato abbia 5 gusti divisi, questa nuova forma diventa anche funzionale: una mano = 5 dita = 5 gusti = 5 colori diversi. Scelta e schizzata la forma dell'oggetto-cibo e della sua impugnatura (ricordatevela) ideiamo e schizziamo il suo packaging. Torniamo all’esempio del gela- Le invenzioni dei grandi desi- fezione? Una calza? Un berretto? servazione di ciò che già c’è, dite invece di un guanto? Biso- il più delle volte di copiare gli ficace è anche la più semplice e mento. to-mano. Quale sarà la sua con- gner partono sempre dall’os- No, poco calzante. Che cosa ne soprattutto in natura. Si tratta gna pensare che la scelta più ef- esempi. E sempre con diverti- funzionale. GuidaEXE2014_luigi.indd 17 Munari insegna. 21/07/14 11:46 La scelta del e del nome lettering Come dare un nome al nostro prodotto? Come sceglierlo? Bisogna pensare alla forma dell’oggetto, di quali ingredienti è fatto, quando e come si mangia, che emozioni e sensazioni ci può dare, quali associazioni ci vengono in mente, che ricordi ci può suscitare. Il nome nasce dall’insieme di tutti questi elementi e spesso le idee nascono in gruppo, dai suggerimenti che qualcun altro ci può dare: per questo motivo chiedete ai ragazzi di mettere in comune i loro oggetti-cibo, di raccontarli alla classe, e di fare un brainstorming per trovare il nome più bello. Prendiamo ancora il nostro esempio: il gelato-mano. Sappiamo che ha la forma della mano, con 5 dita e 5 gusti, più lo stecco. Un gelato si lecca, si morde, si gusta. Che cosa richiama un gelato-mano, che cosa ci fa venire in mente? Noi abbiamo scelto due nomi tra i tanti: 1 LECCADITO 2 FIVE-LOLLYPOP-ICE Dite ai ragazzi di pensare molti nomi prima di sceglierne uno; possono pensarli come nell’esempio dato, anche in inglese o in un’altra lingua, basta che il nome sia facile da pronunciare e piacevole da ricordare. Una volta scelto il nome si sceglie il lettering, cioé il carattere che servirà per dare una forma unica al nome. La scritta del nome con il lettering elaborato si chiama GuidaEXE2014_luigi.indd 18 Logotipo 21/07/14 11:46 QUATTRO suggerimenti importanti per la scelta del logotipo. 1 – Il logotipo deve essere unico e originale. 2 – Non deve utilizzare caratteri (font) di loghi famosi. Per esempio: no al logo di Algida o di altri marchi celebri. 3 – Deve essere più semplice possibile. Più semplice è il logo più è riconoscibile e facile da memorizzare 4 – Non deve avere troppi colori Dite ai ragazzi di cercare i caratteri sulle riviste, guardare titoli e pubblicità. Ecco un sito dove trovarne tantissimi e gratuiti: www.dafont.com. Nella scelta del carattere dovranno pensare se sarà tondo o corsivo, maiuscolo o minuscolo, predefinito o realizzato a mano. Scelto il carattere per il logotipo, bisogna dargli una forma: il logotipo potrà essere curvo, dritto, diagonale, ondulato, ecc. Suggerite di fare molte prove e schizzi utilizzando lettering diversi. Evitate i colori in questa fase, meglio schizzare in nero con matite o pennarelli. Ultimo dettaglio: una volta scelto il logotipo, i ragazzi dovranno decidere se usarlo solo sulla confezione o se questo dovrà comparire anche sull’oggetto-cibo. Osservate alcuni tipi di gelati, di biscotti o di crackers, il nome è impresso direttamente sul prodotto. GuidaEXE2014_luigi.indd 19 21/07/14 11:47 Vestire la confezione : i colori, la grafica e lo sviluppo bidimensionale del progetto Scelto il logotipo del nome che più li convince, iniziamo a farli lavorare sui colori. Ritorniamo al nostro esempio del gelato-mano. Potremo riprendere i colori dei 5 gusti scelti. Attenzione a come sceglierli: se fossero 5 gusti alla crema o 5 gusti alla frutta i colori sarebbero gli stessi? Sarebbero colori intensi o leggeri? Se sono gusti alla frutta sceglieremo colori pieni e vivaci, fluorescenti o colori pastello? Se sono gusti alla crema preferiremo gli ocra o i bruni? E la nostra scritta sarà piena di colore, o contornata da una linea su fondo colore? Sarà a pois, a righe, a quadretti? Scelti i colori del logotipo, invitiamo i ragazzi ad allargare il campo vi- sivo alla superficie che circonda il logo, che poi è la superficie della confezione che conterrà il prodotto (busta, sacchetto, scatola, tetrapak). Nel gergo grafico la confezione di un prodotto viene stampata in piana, ovvero su una superficie piatta (foglio di carta, cartone, plastica, ecc), e in questa fase si chiama “steso”. Troverete qui degli esempi di confezioni stese che possono essere utili per la realizzazione bidimen- sionale dei progetti ( v. es. A). Per rendere più accattivante la confezio- ne che avvolge o contiene l’oggetto-cibo, oltre al logotipo e al colore di fondo da scegliere, i ragazzi potranno aggiungere alcuni elementi decorativi (disegni, foto, texture, simboli, personaggi, fumetti). Ricordategli che nel momento in cui bisogna vestire la confezione, bisogna vestire ogni suo lato. A questo punto assemblate tutti i componenti della confezione: colori, logotipo, scritte, disegni (es. confe- zione gelato-mano) per completare il nostro ‘vestito’. Ricordate che il nome del logotipo deve essere ben visibile sia sul fronte sia sul retro della confezione: il risultato finale dovrà essere originale, piacevole, per attrarre e invogliare all’acquisto. Ciascun ragazzo potrà scatenare la fantasia e soprattutto il gusto compositivo per definire quello che i pubblicitari chiamano packaging. 1 Scatola da 'comporre' e assemblare GuidaEXE2014_luigi.indd 20 21/07/14 11:47 3 Attenzione: sulle confezioni dei prodotti-ci- bo compaiono molte indicazioni. Prendete alcuni esempi di confezioni e leggete insie- Scatola assemblata e con grafica me ai ragazzi tutte le scritte presenti: ingre- dienti, calorie, normative di legge, prezzo, ISBN. Osservate quanto spesso alcuni elementi importanti contenuti nel prodotto si- ano scritti in corpo minuscolo (conservanti, additivi, edulcoranti). È interessante notare la dimensione delle varie scritte e che cosa è messo in maggiore evidenza. 2 Scatola stesa rre' GuidaEXE2014_luigi.indd 21 21/07/14 11:47 {realizzazione 3D{ del prodotto-cibo e della confezione. Tutti i designer e le industrie produttrici hanno sempre realizzato i prototipi dei progetti anche per oggetti di grande dimensione (auto, lavatrici, frigoriferi). Fino a quindici anni fa le singole parti venivano realizzate in legno e poi assemblate: questo per verificare la fattibilità del prodotto. Tutto ciò oggi è stato soppiantato da software che simulano la tridimensionalità, o da stampanti in 3D. Chiediamo ai ragazzi di raccoglie- re schizzi, disegni, indicazioni, logotipi, colori e forme che descri- vano in modo chiaro e semplice il loro progetto-cibo. Sarà una sintesi di tutte le fasi di lavorazione impaginate su un’unica tavo- la. Questa tavola definirà anche il percorso progettuale da inviare a Lyra per partecipare al concorso. Invitiamo i ragazzi a questo punto a costruire il prototipo 3D del loro progetto. Fategli usare Das, pongo, spatole per costruire l’oggetto-cibo 3D. Cartone, cartoncino, carta, plastica, pellicola, carta argentata per costruire il packaging del loro progetto. Da dove partire per realizzare il prototipo? Dalle misure. Dite ai ragazzi di prendere l’oggetto che hanno deciso di vestire e di misu- rarlo. Se ad esempio, hanno deciso di realizzare una scatola per la pasta o per il riso, dovranno pesare la quantità di prodotto necessario per la scatola-prototipo e su questo definire le misure (consigliate loro di prendere una confezione già esistente per facilitare il lavoro). Torniamo ora al nostro esempio. Il gelato-mano è un progetto nuo- vo che non ha precedenti. Continuiamo sulla strada della semplicità: quanto è grande la vostra mano? Troppo grande per un gelato? Misuratela? Sarà utile confrontare la sua misura e il suo ingombro con la misura e l’ingombro standard di un gelato da passeggio. Fate disegnare a grandezza reale (scala 1:1) il prodotto su cartoncino e fatelo poi ritagliare. Sarà una buona base per costruire il nostro oggetto-cibo 3D. Così per ogni prodotto e progetto. Invitate quindi i ragazzi a procedere con il loro prototipo per step: 1° step 2° step 3° step 4° step GuidaEXE2014_luigi.indd 22 realizzare prima il prodotto-cibo in carta e nelle misure definite. realizzare la confezione, dovrà essere sempre un poco più grande dell’oggetto-cibo. colorare prodotto e confezione, seguendo le scelte e le indicazioni progettuali. Sulla confezione fate riprodurre il logotipo e la grafica (fase 5). scattate delle foto per ritrarlo in tutte le sue posizioni; poi scegliete lo scatto migliore da spedire al concorso. 21/07/14 11:47 GuidaEXE2014_luigi.indd 23 21/07/14 11:47 Fin da quando ne ho memoria mi piace molto disegnare, specialmente volti, partendo sempre dai nasi, ma soprattutto mi piace trasformare un blocco impersonale di creta in qualcosa di vivo, qualcosa che prima non esisteva; ed è quello che ho fatto per questo kit! Nel 'cucinare' la copertina e tutte le altre immagini di questa guida ho utilizzato vari 'ingredienti': nella maggior parte dei casi ho adoperato il DAS, a volte senza nemmeno colorarlo come ad esempio per la matita (5), la tazzina (6) ed uno dei cioccolatini (4). Per dipingere il DAS mi sono servito di tempere (21) e colori acrilici (14-18), ma non sempre sono stati utili poiché alcune cose sono state fatte in plastilina già colorata (1 e 3), altre sono il frutto di una combinazione tra cartoncino colorato, matite colorate e pennarelli (20 e 9). Ci sono state cose che ho rubato dalla cucina di casa (19) e cose che ho cucinato a casa (10), mentre è stato divertente rovistare tra negozietti e mercatini per trovare oggetti comuni e allo stesso tempo insoliti (7). GuidaEXE2014_luigi.indd 24 Gianluca Maruotti (che ha illustrato questo Kit) 21/07/14 11:45
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