2.5 Il cibo e la sua immagine nel miracolo economico Renato Covino (1), Anna Maria Falchero (2), Paolo Raspadori (1) (1) Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà Antiche e Moderne (2) Dipartimento di Economia CON IL PATROCINIO DI Tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Sessanta del XX secolo l’Italia ha sperimentato un’intensa fase di crescita economica nota come “boom”, durante la quale sono aumentati in maniera consistente reddito pro capite e consumi. Quelli alimentari, in particolare, hanno conosciuto una trasformazione notevole. Prodotti quali pasta, biscotti, caffè, cioccolata, brodo di carne e altri ancora, elaborati con procedure industriali da imprese moderne, hanno dismesso la loro veste di beni di lusso e sono divenuti accessibili a grandi quote di popolazione, compresi i ceti popolari. Tutto ciò ha spinto le aziende a modificare radicalmente il modo di presentare le loro merci, ricorrendo al mezzo televisivo e a un singolare contenitore di messaggi pubblicitari (il Carosello, che andò in onda sui canali della Rai dal 1957 al 1976) per diffondere un’immagine accattivante e divertente dei prodotti messi in vendita. L’Umbria e le grandi imprese alimentari presenti sul suo territorio (Buitoni, Colussi, Perugina) sono state coinvolte appieno in questo processo di ridefinizione del rapporto tra cibo, consumatori e pubblicità. La relazione intende mostrare, attraverso la rassegna di alcuni siparietti pubblicitari della Buitoni, della Colussi e della Perugina presentati su Carosello, qual era la rappresentazione del cibo, preparato e confezionato industrialmente, in Italia e in Umbria durante il cosiddetto “miracolo economico” e come tale immagine abbia modificato profondamente la percezione che gli abitanti della Penisola avevano avuto, fino ad allora, degli alimenti e del loro consumo.
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