File clinici Polmonite da ipersensibilità cronica Le polmoniti da ipersensibilità, conosciute anche come Alveoliti Allergiche Estrinseche, sono un gruppo di pneumopatie infiltrative diffuse granulomatose causate dalla ripetuta inalazione e sensibilizzazione ad un’ampia varietà di polveri organiche e sostanze chimiche a basso peso molecolare. Esistono forme acute, subacute e croniche, di queste ultime si tratterà in questa scheda. EZIOPATOGENESI Il numero di agenti responsabili di tale patologia è molto ampio (più di 300) e nuove noxae patogene vengono continuamente identificate. Le forme più conosciute sono il “Polmone dell’agricoltore” causato dall’inalazione di un termoactinomicete contenuto nel fieno ammuffito e il “Polmone dell’allevatore di uccelli” causato dall’esposizione a proteine aviarie. Immunoreazioni di tipo III e IV sec. Coombs sono alla base dell’immunopatogenesi della malattia e l’evoluzione fibrotica sembra legata ad una disregolazione dei fibroblasti in soggetti suscettibili. CLINICA I sintomi principali sono l’insorgenza insidiosa di tosse, dispnea, affaticamento e calo ponderale. Spesso nell’anamnesi non sono riferiti episodi acuti della malattia e per questo motivo non sempre è facile identificare l’esposizione antigenica. L’obiettività polmonare è caratterizzata da rantoli crepitanti bibasali, associati a un dimagrimento generale e talora ippocratismo digitale. DIAGNOSI Gli aspetti anamnestici, HRCT e del BAL possono portare alla diagnosi clinica nella maggior parte dei casi, in alternativa si deve ricorrere ad accertamenti bioptici, in genere per via chirurgica. a. Prove di funzionalità respiratoria È presente una sindrome diventilatoria restrittiva di grado medio-severo o mista o, in rari casi, solo ostruttiva, la DLco è sempre ridotta. b. Esami ematochimici • Nel siero sono quasi sempre presenti anticorpi precipitanti nei confronti dell’antigene causale. La presenza di questi anticorpi, appartenenti alle classi IgG ed IgM (precipitine), serve come marker di esposizione, ma, da sola, non è diagnostica, né il loro titolo è correlato alla gravità della malattia. • Si può osservare anche un aspecifico aumento degli indici di flogosi e della gamma globuline. c. HRCT La HRTC rivela una reticolazione irregolare, interlobulare ed intralobulare, e segni di interfaccia (bronchiolectasie da trazione). La distribuzione è bilaterale e a chiazze, si possono associare aspetti a mosaico da air trapping causati da bronchiolite e nelle fasi avanzate honeycombing. d. Fibrobroncoscopia con BAL e biopsia transbronchiale • Il BAL si caratterizza per un aumento consensuale dei neutrofili (>5%), eosinofili (>5%) e spesso dei linfociti (>20%). • La biopsia transbronchiale dimostra segni aspecifici di fibrosi interstiziale e, solo raramente, aspetti diagnostici quali la presenza di piccoli granulomi mal arrangiati non necrotizzanti. e. Biopsia polmonare chirurgica Nelle forme avanzate è presente un aspetto honeycombing difficilmente differenziabile da quello della fibrosi polmonare idiopatica, nelle forme più iniziali o con persistenza di esposizione si osservano aspetti più specifici quali bronchiolite cellulata, infiltrati infiammatori cronici diffusi e piccoli granulomi mal arrangiati non necrotizzanti. DIAGNOSI DIFFERENZIALE • • • • • Fibrosi polmonare idiopatica Polmonite interstiziale non specifica (NSIP) Sarcoidosi cronica fibrosante Asbestosi evoluta Interessamento polmonare fibrosante in corso di connettivite EVOLUZIONE E COMPLICANZE L’evoluzione può essere più o meno rapida portando ad un quadro di insufficienza respiratoria cronica e sviluppo di ipertensione polmonare. La cessazione dell’esposizione non sempre porta ad un miglioramento e, spesso, è necessaria una terapia steroidea cronica associata ad immunosoppressori per impedire una ulteriore evoluzione fibrotica. Sono stati segnalati casi di esacerbazione acuta della malattia anche in assenza di nuove esposizioni all’antigene causale.
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