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LINEE GUIDA AAITO
SUI TEST “ALTERNATIVI”
NELLA DIAGNOSTICA DELLE
ALLERGIE
European Annals of Allergy and Clinical Immunology
Dicembre – Supplemento 2, 2004
MEDICINE NON CONVENZIONALI
Le medicine non convenzionali sono divenute un
aspetto col quale il medico italiano è chiamato a
confrontarsi quotidianamente.
Si tratta di un confronto che si svolge su diversi
fronti: da una parte la necessità di fornire risposte,
ma anche di ottenere informazioni, per i propri
assistiti che ricorrono a queste pratiche
parallelamente al percorso diagnostico e
terapeutico convenzionale, sulla spinta di una
pubblicistica sempre più agguerrita.
MEDICINE NON CONVENZIONALI
Le risultanze degli studi e delle metanalisi
che ormai si accumulano su questi
argomenti dividono la stessa classe
medica tra fautori e avversari delle
medicine non convenzionali, alla quale si
unisce una folta schiera di perplessi.
ALLERGIA
Quadri clinici diversi aventi un comune
meccanismo patogenetico : anomala
reattività dell’organismo verso sostanze
eterologhe (allergeni) innocue per i
soggetti normali, le quali determinano nei
soggetti divenuti ad esse sensibili,
specifiche reazioni immunitarie, umorali
e/o cellulari responsabili delle
manifestazioni cliniche.
Sindromi Allergiche
Rinite
Congiuntivite
Asma
Dermatite
atopica
• Anafilassi
•
•
•
•
• Dermatite da contatto
• Sindrome Orale
Allergica
• Orticaria/angioedema
• Anafilassi alimentare
da sforzo
• Sintomi
gastrointestinali
Classificazione di ipersensibilità ad alimenti
Allergia alimentare
Allergia IgE-mediata
Allergia non-IgE-mediata
e.g. morbo celiaco
Bruijnzeel-Koomen C et al. EAACI Position paper. Allergy 1995;50:623-35
Ortolani C et al. EAACI Position paper. Allergy 1995;55:27-45
Johansson SGO et al. Allergy 2001;56:813-24
Ipersensibilità
alimentare non allergica
Enzimatica
- intolleranza al lattosio
Farmacologica
- amine biogeniche
e.g. istamina, tiramina
INTOLLERANZA
Reazione avversa riproducibile
conseguente all’ingestione di un
alimento o ad alcune delle sue
componenti.
Comprende quindi le reazioni
tossiche e metaboliche.
“INTOLLERANZA”
Ecologia clinica
….assunzioni ripetute e protratte di
alimenti non tollerati esauriscono la
capacità adattativa individuale,
causando accumulo di tossine in
grado di determinare o aggravare
numerosi disturbi ad andamento
cronico quali cutanei,
intestinali,neurologici e psichiatrici.
DIAGNOSI ALLERGOLOGICA
LE CERTEZZE !
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Anamnesi
PRICK test
PRICK test con alimento fresco
Dosaggio sierico IgE specifiche
Patch test
Diete di eliminazione
Test di provocazione
DIAGNOSI ALLERGOLOGICA
Indagini di supporto
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Rinofibroscopia
Rinomanometria
Spirometria
TPBa
Test da sforzo
Citologia nasale
• Esofago
gastroscopia
• Breath test
• Eosinofili fecali
• Occulest feci
• Eosinofili ematici
DIAGNOSI ALLERGOLOGICA
I MITI :
mezzi diagnostici della medicina
complementare
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Test citotossico o test di Bryan
Test di provocazione/neutralizzazione
Kinesiologia applicata
Test del Riflesso Cardio-auricolare
Pulse Test
Vega Test
Biorisonanza
Analisi del capello
Test citotossico o di BRYAN
ALCAT
Proposto nel 1956, prima della scoperta delle
IgE, si basa sul principio che l’aggiunta in
vitro di uno specifico allergene al sangue
intero o a sospensioni leucocitarie comporti
una serie di modificazioni morfologiche nelle
cellule fino alla citolisi.
L’ ALCAT è la versione automatizzata del test.
Test citotossico o di BRYAN
ALCAT
Evidenze scientifiche :
Franklin e coll.: J Allergy 1949; 20: 375.
Assenza di significative differenze morfologiche nei GB
quando posti in vitro a contatto con estratto di ambrosia o
soluzione salina.
Chambers e coll.:J Allergy 1958; 29: 93.
In pazienti polisensibilizzati non evidenziarono differenze
significative nei GB se posti a contatto con allergeni cui tali
soggetti erano o meno sensibilizzati
Lieberman e coll.: J Allergy 1976; 58: 471.
In uno studio controllato volto a valutare l’effetto citotossico
di alcuni allergeni sui GB posti in sospensione nel plasma
non evidenziarono alcuna correlazione significativa e il test
si mostrò non riproducibile
Test citotossico o di BRYAN
ALCAT
Evidenze scientifiche :
Benson e coll. : J Allergy 1976; 58: 471
In uno studio controllato in doppio cieco identificarono
un elevato numero di falsi positivi e negativi che tolse
al test qualsiasi validità clinica. Stessi risultati si sono
avuti con altri studi condotti in doppio cieco (Lehman :
Ann Allergy1980;45:150 e Stein: West J Med 1975;
122:491)
Anche la versione automatizzata (ALCAT) ha dato luogo
a risultati controversi
Test citotossico o di BRYAN
ALCAT
Le modificazioni morfologiche o delle
dimensioni dei Leucociti sono da imputarsi
verosimilmente a variazioni del pH,
temperatura, osmolarità e tempo di
incubazione.
Alla luce di queste evidenze sperimentali
l’American Academy of Allergy ha
concluso che il test non è affidabile
nella diagnostica allergologica
TEST DI PROVOCAZIONE/NEUTRALIZZAZIONE
(INTRADERMICO)
Si basa sulla somministrazione per via
intradermica dell’allergene e sulla
successiva osservazione del paziente per
un periodo variabile da 10 a 12 minuti per
valutare la comparsa di qualsiasi tipo di
sintomatologia.
Non ci sono limiti circa numero, gravità e
tipologia di sintomi provocati. Il test non è
standardizzato ed è completamente
affidato alla libera interpretazione
dell’esaminatore.
TEST DI PROVOCAZIONE/NEUTRALIZZAZIONE
(INTRADERMICO)
La successiva fase di neutralizzazione
consiste in una seconda
somministrazione dell’allergene
subito dopo la comparsa di una
positività del test.
Si somministra un dosaggio superiore o
inferiore della stessa sostanza che ha
determinato la reazione nell’intento di
neutralizzarla.
TEST DI PROVOCAZIONE/NEUTRALIZZAZIONE
(INTRADERMICO)
Evidenze scientifiche:
La letteratura relativa a questo test è
solo descrittiva e l’efficacia viene
supportata solo da case reports.
Da non sottovalutare la potenziale
pericolosità di questo test che ha
scatenato un episodio di anafilassi in
un soggetto affetto da Mastocitosi
TEST DI PROVOCAZIONE/NEUTRALIZZAZIONE
SUBLINGUALE
Si basa sulla somministrazione per via sub
linguale di tre gocce di un estratto
allergenico acquoso o glicerinato e sulla
successiva osservazione della comparsa
di qualsiasi tipo di reazione entro un
tempo di 10 min.
Quando l’esaminatore ritiene di essere in
presenza di una risposta positiva,
somministra una dose di neutralizzazione
di una soluzione diluita dello stesso
estratto usato per la provocazione.
TEST DI PROVOCAZIONE/NEUTRALIZZAZIONE
SUBLINGUALE
Evidenze sperimentali:
Casi aneddotici sostengono l’efficacia della
somministrazione sublinguale nella diagnosi e
nel trattamento dell’allergia alimentare; questi
studi non sono controllati.
Diverse revisioni dell’argomento da parte di autori
internazionali escludono qualunque utilità del
test ( Kailin, Lehman, Samter, Golbert, Lowel,
King)
TEST DI PROVOCAZIONE/NEUTRALIZZAZIONE
SUBLINGUALE
Il Food Allergy Committee dell’American
College of Allergysts ha valutato per due
anni (1973 e 74) l’uso di questa metodica
ed è giunto alla conclusione che tale test
non è in grado di discriminare l’estratto
attivo dal placebo.
Il Comitato ne sconsiglia l’uso.
TEST DI
PROVOCAZIONE/NEUTRALIZZAZIONE
Differisce dal test di provocazione specifico con
allergeni praticato in allergologia. Nei tests di
provocazione allergene specifici (nasali,
congiuntivali, bronchiali e orali) alla
somministrazione dell’allergene segue un
monitoraggio sintomatologico e funzionale che
valorizza solo i parametri compatibili con una
patogenesi allergica; inoltre viene testato un
estratto allergenico standardizzato a dosaggio
crescente fino alla dose provocativa.
DRIA TEST
Variante del test di provocazione sub linguale,
consiste nella ricerca della variazione della
forza muscolare in presenza di una sostanza
non tollerata.
In pratica si lega alla caviglia del paziente una
cinghia collegata ad un ergometro e ad un
computer, il paziente è poi invitato a sollevare
la gamba. Durante questa operazione gli
vengono poste in bocca varie soluzioni; se tra i
3 e 5 secondi il computer registra una caduta di
forza, si è trovato il colpevole.
DRIA TEST
DRIA TEST
TEST DI PROVOCAZIONE
NEUTRALIZZAZIONE E
DRIA TEST
Il Food Allergy Committee dell’American
College of Allergist e l’American College of
Physicians dichiarano che tali metodiche
non sono in grado di discriminare l’estratto
alimentare dal placebo per cui ne
sconsigliano l’utilizzo
VEGA TEST
Il presupposto teorico è che sia possibile
leggere i potenziali elettrici cellulari,
tissutali e distrettuali e che dalle variazioni
di questi parametri e dalla rapidità di
trasmissione dello stimolo elettrico sia
possibile ricavare indicazioni sul pH e sul
corretto funzionamento metabolico dei
distretti interessati
VEGA TEST
Consistono in apparecchi elettronici che
controllano le variazioni elettriche misurate
in particolari punti del corpo.
Inserendo nel circuito boccettine contenenti
campioni di sostanze, l’operatore sarebbe
in grado di ricavare informazioni circa il
corretto funzionamento metabolico dei
distretti corporei.
VEGA TEST
Il filo elettrico dell’apparecchiatura non
attraversa la sostanza da esaminare, ma
passa intorno alle boccettine che
rimangono sigillate.
La misurazione effettuata in punti diversi del
corpo e con pressioni differenti dà risultati
diversi
VEGA TEST
Evidenze scientifiche:
Diversi studiosi hanno uniformemente
osservato l’inutilità di tale metodica nella
diagnostica allergologica
KINESIOLOGIA APPICATA
Si basa su una soggettiva misurazione della
forza muscolare; il paziente tiene in mano
una bottiglia di vetro con dentro l’alimento da
testare mentre l’altra mano spinge contro la
mano dell’esaminatore. La percezione, da
parte di quest’ultimo, di una riduzione della
forza muscolare del soggetto indica la
presenza di intolleranza nei confronti
dell’estratto contenuto nel recipiente.
KINESIOLOGIA APPLICATA
La bottiglia può essere posta anche sul
torace o vicino al paziente, senza che ci sia
mai un contatto diretto tra l’alimento e la
persona
In età pediatrica se il bambino è piccolo e
non collaborante, il test viene eseguito sul
genitore con o senza il bambino in braccio
e ogni differenza di risultato tra i due test
viene attribuita all’allergia o intolleranza del
bambino
KINESIOLOGIA APPLICATA
a cura del dottor Dujani
La Kinesiologia Applicata, ci permette di dialogare, secondo un
codice binario, con il corpo, testando la resistenza di un suo
muscolo.
Il corpo risponde quando lo si interroga e la Kinesiologia insegna
la tecnica per utilizzare i muscoli scheletrici come indicatori del
suo linguaggio.
Il muscolo può resistere, essere forte, questo è il SI, oppure cedere,
indebolirsi, questo è il NO.
Da parte nostra, oltre che sollecitarlo, chiediamo:
Dammi un SI: il muscolo non cede, oppure dammi un NO, il
muscolo cede.
Noi usiamo la voce, lui la sua forza.
Possiamo fare qualsiasi domanda e il corpo risponderà variando la
forza del muscolo testato. Possiamo usare qualsiasi muscolo.
Si capisce come, imparato questo linguaggio, sia possibile dialogare,
"chiaccherare", con il corpo.Informarsi quale sia lo stato
energetico, quindi di salute, dei suoi organi, visceri, ghiandole.
TEST DEL RIFLESSO
CARDIACO-AURICOLARE
Si basa sul principio che se la sostanza cui il
paziente è allergico viene posta ad 1 cm
dalla cute il riflesso auricolare-cardiaco
determina una modificazione del polso
radiale. Con questo test è possibile testare
50 sostanze in 15 minuti.
Non esiste alcun presupposto teorico
scientifico al test
PULSE TEST
Consiste nel valutare l’accelerazione del
battito cardiaco dopo la stimolazione
allergenica che può avvenire per iniezione,
ingestione e inalazione.
Non esistono studi che abbiano valutato il
test
BIORISONANZA
Si basa sulla convinzione che l’essere
umano emetta onde elettromagnetiche
che possono essere buone o cattive, per
cui si usano apparecchi che sono in grado
di filtrare le onde emesse dall’organismo e
rimandarle “riabilitate” al paziente.
ANALISI DEL CAPELLO
Due modalità :
• Nella prima viene ricercata una
intossicazione da parte di metalli pesanti o
la carenza di oligoelementi.
• Nella seconda si valutano le variazioni di
frequenza di un pendolo come parametro
diagnostico.
CONCLUSIONI
La crescita esponenziale delle malattie
allergiche, la difficoltà ad accettarle come
malattie croniche che necessitano di
terapie farmacologiche protratte, la fobia di
effetti collaterali, la sfiducia nei confronti
della medicina tradizionale ha portato al
fiorire della “medicina complementare”
CONCLUSIONI
I sostenitori dei test alternativi sostengono
che tali test non servono a scoprire le
allergie, ma le intolleranze alimentari,
che dipendono da un fenomeno di
accumulo, una specie di avvelenamento
progressivo.
CONCLUSIONI
L’uso di apparecchi sofisticati fa
nascere nel paziente l’opinione che
tale diagnostica sia sorretta da una
avanzata tecnologia.
CONCLUSIONI
Il pericolo maggiore della enorme diffusione
di tali pratiche è rappresentato dalle
possibili conseguenze negative sulla salute
delle persone, poiché spesso forniscono
risultati falsamente positivi e
conseguentemente portano
all’eliminazione indiscriminata di un gran
numero di cibi dalla dieta con conseguenti
squilibri nutrizionali
CONCLUSIONI
Il convincimento da parte del paziente che i
propri sintomi, anche se non direttamente
correlati all’ingestione di cibo, possano
dipendere da allergie o intolleranze
alimentari, maschera frequentemente un
disagio psicologico e fa trovare errate
risposte nelle positività riscontrate con tali
test alternativi.