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Del 06 Giugno 2014
Estratto da pag. 9
Facchini e autisti in sciopero «Per noi ritmi insostenibili»
Gli scioperi della logistica sbarcano anche a Brescia: ieri, dalle 5 del mattino a pomeriggio inoltrato, una
sessantina di facchini e autisti dipendenti di due cooperative che lavorano per la Tnt hanno scioperato e
bloccato i cancelli di ingresso della multinazionale in via Stassano, in zona industriale. In tutta la giornata a
uscire carico di materiale è stato solo il furgone che trasportava medicinali per un ospedale.
Una protesta inedita per Brescia, ma non per il resto della penisola attraversata da tempo da scioperi e
manifestazioni anche dure davanti ai cancelli di multinazionali della logistica. Causa scatenante dello sciopero
di ieri è stata la sospensione di un lavoratore, accusato di avere provocato danni ad alcuni pacchi che
trasportava, ma sullo sfondo ci sono ritmi e condizioni che i lavoratori, la gran parte dei quali immigrati,
giudicano «insostenibili». I delegati del sindacato di base Si Cobas (tre su quattro nella Rsa aziendale) parlano
di «calpestamento delle più elementari norme e regole su cui dovrebbe fondarsi il rapporto lavorativo». «Ci
pagano in ritardo e quando vogliono loro» spiega Singh, un ragazzo indiano di 30 anni che al mattino lavora
dalle 5 alle 9 e al pomeriggio dalle 16 alle 20 . «Giro col furgone per dieci ore al giorno, i ritmi sono pesanti e
mi devo pure pagare i pasti», afferma un ragazzo pakistano. A sostenere la protesta, ieri, anche diversi
esponenti del magazzino 47 e del collettivo studentesco KLS.
Settore in forte espansione da oltre un quindicennio, nel quale la manodopera è prevalentemente immigrata, la
logistica è una piramide che vede in cima alcune grandi multinazionali (Tnt, Sda, Bartolini e via dicendo) e
sotto un mare di cooperative grandi e piccole che lavorano in subappalto. Tra queste anche la Geco Logistica
di Bazzano e la «Tremila» di Napoli dalle quali dipendono i lavoratori che ieri hanno scioperato. Se il lavoro è
pesante e il reddito non è alto (si viaggia introno ai 1200-1300 euro al mese) i lavoratori hanno ieri denunciato
ritardi e frazionamenti nei pagamenti degli stipendi, mancato pagamento degli straordinari, hanno chiesto di
poter essere pagati in un giorno preciso, il rispetto del contratto nazionale per malattia e ferie. E, non ultimo,
anche il saldo degli arretrati, liquidazioni comprese, lasciate in sospeso dalle due precedenti cooperative che
avevano in appalto il servizio, la Mars e la Regina. Ieri c’è stato un primo incontro tra i delegati sindacali, i
responsabili delle due cooperative e quello della Tnt a Brescia. Oggi è in programma un secondo incontro per
cercare di sbloccare la situazione. Se non sarà così potrebbero esserci nuovi scioperi.
Thomas Bendinelli