«Acqua non pagata? Tagliarla era legittimo»

43
L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO 2014
Lago d’Iseo e Valli
«Acqua non pagata?
Tagliarla era legittimo»
Il giudice assolve la società Uniacque denunciata
per la chiusura del contatore di un imprenditore
Costa Volpino
TIZIANO TISTA
È bastata una sola udienza dibattimentale: il caso della società Uniacque alla sbarra con l’accusa di tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni ai
danni di un imprenditore di Costa Volpino per aver cercato di
piombare il suo contatore idrico
a causa di bollette non del tutto
saldate, è finito ancora prima di
cominciare, e con la piena assoluzione dei due indagati. Si trattava di Gianni D’Aloia, legale
rappresentante di Uniacque, e
di Loredana Gritti, responsabile
dell’Area Clienti della società
stessa, «rea» di aver dato ordine
agli operai di provvedere alla
chiusura dei rubinetti all’imprenditore, parte civile al processo con l’avvocato Enrico Iorio.
Il giudice Donatella Nava,
sulla base degli atti del procedimento, ieri mattina ha in effetti
accolto la richiesta – di fatto
concorde – del difensore dei due
imputati, avvocato Antonio Roberti, e del pubblico ministero
di assoluzione perché il fatto
non sussiste. Nella sostanza il
Scagionati il presidente e una responsabile: il fatto non sussiste
giudice, che ha già depositato le
motivazioni della sua decisione
(contestuali al dispositivo), ha
ritenuto che dovere della società, di fronte a un pacifico mancato pagamento almeno di una
parte della quota dovuta come
da bollette inviate all’imprendi-
«Gorlago Più»
punta sull’assessore
Lega in movimento
Gorlago
Il gruppo di maggioranza in carica
«Gorlago Più» si candiderà alle elezioni amministrative della prossima
primavera.
Il sindaco Luigi Pedrini è in
scadenza del secondo mandato
e per legge non può più ripresentarsi. Uscirà dallo scenario
dell’amministrazione pubblica
dopo dieci anni di attività. Il
candidato sindaco del gruppo
in gara è l’attuale assessore all’Istruzione e ai Servizi Sociali
Gianluigi Marcassoli, 67enne,
pensionato con una precedente esperienza lavorativa nel
settore delle telecomunicazioni, sposato e padre di una figlia.
L’ex assessore
«I miei dieci anni di assessore
ai Servizi sociali e all’Istruzione mi sono molto cari. – ha
detto il candidato sindaco di
“Gorlago Più”–. Sono stati un
periodo di tempo carico di
umanità e di impegno vicino ai
disabili, agli anziani, alle famiglie, agli alunni e agli studenti,
alle insegnanti, ai genitori e ai
tanti amici che ho incontrato.
Questa rete di relazioni così
ricca e variegata vorrei poterla
Gianluigi Marcassoli
portare nella nuova esperienza
che intendo affrontare, perché
uno degli aspetti più belli, ricchi e importanti della vita nella
pubblica amministrazione è
quello dei rapporti umani, soprattutto a Gorlago: un comune “a misura d’uomo”, con poco
più di 5.000 abitanti».
La lista
La lista è composta sia da volti
noti dell’attuale maggioranza
sia da persone nuove, ma comunque già impegnate nelle
attività della comunità. I pro-
tore Alfredo Bianchi, di Costa
Volpino, era in primo luogo sollecitare il pagamento e, in seconda battuta, se questo non
fosse arrivato, chiudere la fornitura di acqua. Quando quindi gli
operai incaricati da Uniacque
avevano cercato di mettere i si-
grammi sono ancora in via di
definizione .
Il programma
«Il primo progetto riguarda la
sicurezza dei cittadini – ha affermato Marcassoli –. Abbiamo infatti in mente diverse
azioni per aumentare ulteriormente la sicurezza reale: penso
principalmente alla microcriminalità nei luoghi del paese e
a quella dei furti nelle abitazioni. Il secondo progetto è relativo alle conseguenza della crisi
economica. L’impegno deve
continuare e serve dare speranza alle famiglie e alle persone senza lavoro. Stiamo affinando tante idee, tante attività, tanti progetti a costi contenuti, almeno finché le condizioni generali non cambieranno».
Infine «vorremmo costruire
uno spazio dove poter incontrare le persone per parlare di
Gorlago e dei suoi abitanti. Un
tavolo in biblioteca o alternativamente nei bar del paese. Raccontarsi, però, con una certa
dose di leggerezza, perché oggi
abbiamo tutti bisogno di un
poco di serenità».
Gli avversari
Il secondo gruppo in gara verso
le elezioni sarà l’attuale minoranza «Idee in movimento-Lega Nord». Ma dalla lista c’è ancora massimo riserbo sui nomi
e i programmi Non si sa ancora,
quindi, chi sarà il candidato
sindaco dell’attuale opposizione. Monica Armeli
gilli al contatore, stavano semplicemente esercitando in modo del tutto legittimo e secondo
la procedura prevista dal regolamento un diritto della società
stessa, incaricata dai Comuni e
subentrata alla precedente Cogeme in tutti i contratti stipulati.
Scontro nel tunnel
Ferito bambino
di quindici mesi
La denuncia dell’imprenditore
Di fatto l’imprenditore aveva
dato avvio alla procedura penale, denunciando Uniacque per
esercizio arbitrario delle proprie ragioni proprio nel momento in cui gli addetti avevano
cercato di piombare i suoi contatori: era il 15 dicembre 2012.
Causa della decisione della società un mancato pagamento di
poco più di 400 euro rispetto
alle bollette inviate all’imprenditore. Questi, da parte sua, aveva pagato solo in parte quanto
addebitato ritenendolo ingiusto: i suoi calcoli erano infatti
basati sulle tariffe previste nel
precedente contratto di fornitura, stipulato tra il comune di
Costa Volpino e la Cogeme.
Quest’ultima però aveva ceduto la gestione di alcuni paesi
a Uniacque, che aveva poi applicato le proprie tariffe. A fronte
del mancato pagamento avevano inviato solleciti di pagamento, caduti però nel vuoto: a quel
punto era partita la decisione di
chiudere il contatore, che l’imprenditore aveva però visto come un sopruso, ed era partita la
denuncia. Il pm titolare aveva
già chiesto una volta l’archiviazione del procedimento, ma il
gip Tino Palestra aveva disposto
l’imputazione coatta per valutare la vicenda. Ieri la sentenza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Pisogne
Un bambino di appena quindici mesi,
la sua mamma e un altro adulto. Sono
le persone rimaste ferite nell’incidente
stradale che si è verificato ieri pomeriggio all’interno della galleria Vello
della strada provinciale bresciana 510
tra Pisogne e Marone. Sei in tutto le
persone coinvolte, nessuna di loro è in
pericolo di vita, ma il piccolo è stato
ricoverato all’ospedale di Esine.
L’incidente è avvenuto pochi
minuti prima delle 15: un’Audi
guidata da una donna di Piancamuno scendeva in direzione di
Brescia, quando all’improvviso,
per cause ancora in corso di accertamento, ha invaso l’altra
corsia. Pochi centimetri sono
bastati per toccare un’altra Audi
che viaggiava invece verso Pisogne condotta da un automobilista residente a Costa Volpino.
Con lui a bordo c’era la sua una
famiglia, di origine bosniaca, fra
cui la figlia, giovane mamma di
un bambino di appena quindici
mesi. L’impatto non è stato frontale (avrebbe avuto conseguenze
ben più gravi), ma è bastato per
far perdere il controllo dei veicoli ai due conducenti. Le auto
hanno proseguito la loro corsa
per qualche decina di metri e poi
si sono dovute fermare: nella
loro corsa, non hanno coinvolto
altri veicoli.
L’allarme ha portato nel giro
La galleria dell’incidente
di pochi minuti il 118 di Brescia
a intervenire con due autoambulanze e l’automedica: le tre
persone ferite sono state portate
in ospedale a Esine per essere
medicate e sottoposte ad accertamenti. Gli altri tre coinvolti,
fra cui i due conducenti, non
hanno avuto neppure bisogno
delle cure dei sanitari.
Sul posto sono poi intervenuti
i vigili del fuoco di Darfo, la Polizia stradale di Iseo per i rilievi e
quella di Darfo per regolare il
traffico, insieme alla polizia municipale di Marone. Il traffico ha
subito qualche rallentamento ed
è stato deviato verso la vecchia
litoranea; la situazione è tornata
alla normalità attorno alle 17. G.Ar.
Palo sulla rivierasca a Zu
Riaperta dopo lavori urgenti
Sebino
Poche ore di chiusura, ma i disagi sono
stati puntuali. Ieri la strada rivierasca
del Sebino è rimasta chiusa al traffico
da mezzanotte fino a metà pomeriggio
tra Riva di Solto e Tavernola, per l’ennesimo smottamento in località Zu.
Questa volta però, di mezzo,
c’era anche un palo pericolante
della vecchia linea di distribuzione dell’energia elettrica: la
pulizia della parete rocciosa interessata dalla frana e la rimozione del manufatto hanno costretto il settore viabilità della
Provincia di Bergamo ad emettere l’ennesima ordinanza di
chiusura della strada provinciale 469.
Pietre cadute da 10 metri
L’allarme era scattato attorno
a mezzanotte: alcuni automobilisti di passaggio avevano notato
a terra pietre e fango, caduti da
un’altezza di circa dieci metri
nei pressi del cartello chilometro progressivo «9» della stessa
rivierasca.
I carabinieri della compagnia
di Clusone hanno quindi avvertito Via Tasso che ha fatto intervenire i suoi operai per posizionare le barriere alle località Zu
e Portirone in modo che il tratto
interessato dallo smottamento
non venisse più percorso dai
Il palo caduto ieri sulla rivierasca, chiusa fino a metà pomeriggio
veicoli. Ieri mattina è stato
quindi effettuato un sopralluogo e poi i lavori di somma urgenza di pulizia e messa in sicurezza
della parete rocciosa sono stati
affidati alla ditta locale Pasinelli. Gli operai hanno fatto cadere
a terra i massi pericolanti, in
tutto pochi metri cubi di materiale, e poi hanno provveduto
alla rimozione del palo pericolante. Era rimasto lì da chissà
quanti anni, spiegano, e da qualche tempo era pericolante: l’acqua e lo smottamento lo hanno
fatto cadere.
Il palo è rimasto in bilico sulla
strada per ore ed è questa la
ragione principale per cui la ri-
vierasca è stata chiusa al traffico: fortunatamente non sorreggeva più cavi dell’alta tensione:
quelli erano stati rimossi al momento della dismissione della
linea elettrica.
Lavori e riapertura
I lavori si sono quindi conclusi
nel pomeriggio e alle 17,30 la
strada è stata riaperta. La speranza di lavoratori pendolari,
studenti residenti e turisti è che
le abbondanti piogge di questi
giorni non abbiano smosso ulteriori massi: l’alternativa, prevedibile, è di assistere a nuove
chiusure e nuovi disagi. G. Ar.