COMUNE DI RUSSI Venerdì, 21 marzo 2014 Venerdì, 21 marzo 2014 Prime Pagine 21/03/2014 Prima Pagina 1 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 21/03/2014 Prima Pagina 2 La Voce di Romagna ambiente 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 11 3 Un' altra tragica corsa di daini sulla Adriatica cultura e turismo 21/03/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 30 4 DJAMBALLA politica locale 21/03/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 1 5 Centrale, 300 posti di lavoro 21/03/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 3 6 La centrale è realtà: costerà 126 milioni Pronta nel... 21/03/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 3 8 Progetto avveniristico in un' area di 16 ettari 21/03/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 5 9 Il caso Idem ora fa tremare Russi e il Pd Pronto un esposto per Retini in... 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 1 10 Centrale, Casadio attacca i comitati del no «Perso troppo... 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 4 11 «Ma la cultura del no ci ha fatto perdere tempo» 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 4 Francesco Monti Centrale, lavori al via a ottobre «Sarà operativa nell'estate... 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 5 12 14 Gli oppositori 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 5 15 Il via libera 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 10 16 Godo, Fabrizio si presenta 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 10 17 Riforma del lavoro e occupazione: ne parlano Retini e Damiano 21/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 14 18 La centrale cerca fornitori a Confindustria pubblica amministrazione 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 19 Europa, più coraggio sugli investimenti 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 GUIDO GENTILI Sulle riforme l' Europa non fa sconti 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 BEDA ROMANO Bruxelles attende le «cifre» 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 GIUSEPPE CHIELLINO Fondi Ue, partita da 3 miliardi 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5 NICOLETTA PICCHIO Squinzi: bene il decreto Renzi sul lavoro 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6 GIORGIO POGLIOTTI, CLAUDIO TUCCI SUPERATA LA «FORNERO» 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8 ANTONELLA SCOTT, BEDA ROMANO Obama colpisce gli amici di Putin 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15 EMANUELE SCARCI Electrolux, risorse per la solidarietà 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 16 VINCENZO CHIERCHIA Enit, allarme sulla chiusura 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 22 NICOLETTA PICCHIO Maccaferri: revisione di spesa anche per gli enti territoriali 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 22 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 41 MAURO PIZZIN Nelle reti d' impresa premi Inail da definire L' Europa vede le carte di Renzi 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 24 In Sicilia pagato solo un euro su3 25 27 29 31 33 35 37 41 Colpo di freno sul contrasto di interessi 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 4 23 39 Riforme, si sblocca il Ddl Province 21/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 45 21 FRANCO ADRIANO 43 45 48 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 27 BEATRICE MIGLIORINI Rateizzazioni, spazio alla riapertura dei termini 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 27 BEATRICE MIGLIORINI Valanga di cartelle inesigibili 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 32 STEFANO TOLOMEO, PRESIDENTE ADC ANCONA Revisori enti locali, via ai corsi 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 33 MATTEO BARBERO Senza codici tributo, comuni in difficoltà su Tari e Tasi 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 35 FRANCESCO CERISANO Un Patto più soft per i comuni 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 36 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 37 SERGIO TROVATO Errori Iuc, ci pensano i comuni 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 39 EUGENIO PISCINO Inquilini con Tasi a zero Riscritte le procedure di riequilibrio finanziario 57 61 63 Incentivi ai migranti 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 41 55 60 SalvaRoma, ripescata la spending 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 41 52 59 lo scadenzario di aprile 2014 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 38 51 54 Il Jobs act è promettente 21/03/2014 Italia Oggi Pagina 35 49 LARA MONTEFIORE 64 66 sanità, sociale e servizi per l'infanzia 21/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 14 Riapre l' Avis di S. Pancrazio 68 sport 21/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 8 Carlino d' oro Le ?nominations' di Foschini, ds della Virtus 21/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 24 Per Gatteo e Sparta squilli da capolista 21/03/2014 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 45 Sparta forza sette, il Gatteo tiene a distanza il Rumagna 69 70 71 21 marzo 2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 21 marzo 2014 La Voce di Romagna Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 21 marzo 2014 Pagina 11 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) ambiente Un' altra tragica corsa di daini sulla Adriatica Due animali uccisi nello stesso punto a Fosso Ghiaia. Il racconto di un automobilista. IL DAINO investito martedì pomeriggio mentre dalla pineta di Classe cercava di attraversare l' Adriatica all' altezza del campo sportivo di Fosso Ghiaia, non è sopravvissuto alle gravi ferite riportate. L' animale, ritrovato giovedì pomeriggio da due volontari e da un selecontrollore, e poi trasportato alla clinica veterinaria di Russi, aveva le zampe fratturate e aveva perso molto sangue. Le sue condizioni erano apparse subito disperate. Nella serata il decesso. Intanto aumentano le segnalazioni di incidenti provocati dai daini nella zona di Fosso Ghiaia, mentre tentano di attraversare la statale per andare a cercare cibo nei terreni a monte della statale Adriatica. Alessandro Giambi, titolare della pescheria Alex e Raf nel Borgo San Rocco, è stato protagonista di uno di questi incidenti, una settimana fa. «Erano le 5 del mattino racconta e stavo andando al mercato ittico di Rimini per rifornire il negozio di pesce fresco. All' altezza del distributore di Fosso Ghiaia, ho visto passarmi davanti due daini, provenienti dalla pineta di Classe. Il terzo non sono riuscito a evitarlo e l' ho colpito con la parte anteriore destra del mio furgone. Ho chiamato subito i carabinieri perché un episodio del genere non mi era mai capitato». L' ANIMALE è morto sul colpo e i danni riportati dal furgone, che Giambi ha ritirato proprio ieri dalla carrozzeria, ammontano a circa 3mila euro. «Mi sono rivolto ad un avvocato aggiunge per sapere se ho diritto ad un risarcimento. Oltre al danno diretto, il furgone è rimasto fermo una settimana». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 21 marzo 2014 Pagina 30 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) cultura e turismo DJAMBALLA stasera a Godo di Russi ritorna la one night "Djamballa 92" capitanata dai dj Giampy, Lorenzo Guerra e Giacomo Parolisi. Sound rigorosamente da vinile. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 21 marzo 2014 Pagina 1 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) politica locale FAENZA 45 Un buon Ravenna nell' amichevole contro il Rimini Dopo 8 anni di battaglia legale il progetto ha il via libera, Rossi (Industriali): Ravenna capitale della burocrazia. Centrale, 300 posti di lavoro Investimento da 120 milioni per l' ex Eridania a Russi. RUSSI. Il progetto di riconversione dell' ex Zuccherificio di Russi è realtà dopo otto anni di ricorsi e battaglie legali. La Powercrop investirà oltre 120 milioni, attesi circa 300 posti di lavoro. Un impianto avveneristico che sorgerà in campagna su un' area di 16 ettari. La soddisfazione del sindaco Retini mista all' amarezza per gli anni persi: «Folle bloccare così lo sviluppo di un territorio». Rossi (Industriali): Ravenna capitale della Burocrazia. SERVIZI a pagina 3. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 21 marzo 2014 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) politica locale RUSSI: ECCO L' IMPIANTO A BIOMASSE. La centrale è realtà: costerà 126 milioni Pronta nel 2016, darà lavoro a 300 persone RAVENNA. La storia della riconversione dell' ex zuccherificio Eridania di Russi scritta dai vincitori parla di un investimento da 126 milioni di euro per un impianto alimentato a biomasse e a biogas capace di dare occupazione a quasi 300 persone tra addetti agli impianti (75) e indotto (210 unità). A fine estate è prevista l' apertura dei cantieri con 200 lavoratori impegnati nella costruzione del complesso, a metà 2016 è atteso l' avvio della centrale. Numeri presentati ieri, nella sede di Confindustria, con piena soddisfazione, dopo otto anni di battaglie, dai vertici di Seci Energia del gruppo Meccaferri e da Enel Green Power, proprietari al 50% di Powergroup. Il consiglio di Stato nel dicembre scorso ha infatti chiuso la vicenda, confermando la legittimità degli atti approvati da Regione, Provincia e Comune per la riconversione, in risposta al ricorso al Tar di alcune associazioni ambientaliste, presentato per ottenere l' annullamento delle autorizzazioni. Dal compiacimento generale al rammarico, il padrone di casa Beppe Rossi, vicepresidente degli Industriali non ha dimenticato di sottolineare la lunga attesa dovuta anche al complesso iter amministrativo iniziato nel 2008, indicando Ravenna come «capitale della burocrazia». Ma la vera vittoria sem bra in mano al sindaco di Russi Renzo Retini, che in piena sintonia con i toni da campagna elettorale immi nente esordisce: «Portiamo a casa un grande risultato. Questa riconversione l ' ab biamo voluta con l ' azienda prima della crisi per valo rizzare la filiera agroener gitica. Perdere otto anni per ricorsi strumentali è u na roba da pazzi. Si è voluto bloccare lo sviluppo in un territorio dove c ' è grande sofferenza. Nella conven zione che abbiamo sotto scritto c ' è l ' impegno a coin volgere le imprese del ter ritorio. Le aziende di Ra venna vogliono sedersi a tavola, nell ' ambito della lo gistica, delle manutenzioni e delle costruzioni». La soddisfazione al tavo lo dei relatori è palpabile tanto che c ' è chi parla di una nuova primavera, in dicando erroneamente la giornata di ieri come il sol stizio della nuova stagio ne. Ma equinozi a parte, so no ancora i numeri a par lare: la produzione annua complessiva della centrale è stimata in 222 Gwh, una quantità in grado di soddi sfare il fabbisogno di 84 mi la famiglie, evitando si legge in una nota di Power crop l ' emissione in atmo sfera di 117 mila tonnellate all ' anno di CO2. La centra le avrà al proprio interno un impianto a biomassa, con una potenza installata di 30 Mwe, alimentato da cippato di legno vergine da filiera. Ogni anno saranno necessarie circa 270 mila tonnellate di materiale. L ' impianto a biogas avrà invece una potenza di 1 Mw e sarà alimentato con 18 mila tonnellate all ' anno di insilato di mais (tecnica di stoccaggio di cereali) e 26 mila tonnellate all ' anno di deiezioni suine, prove nienti dagli allevamenti li mitrofi. L ' amministratore delega to di Seci Energia Raimon do Cinti, per anni in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 21 marzo 2014 Pagina 3 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) politica locale prima fila nella lunga battaglia per la centrale, afferma si curo: «Siamo qui per ripar tire», mentre l ' ad di Power crop Russi parla di grande entusiasmo per il secondo impianto avviato fra i cin que da riconvertire in Ita lia. Un ottimismo che tutti sono pronti a trasferire alle aziende locali, Marco San toni dell ' ufficio acquisti di Enel green Power infatti raccomanda di partecipare alle gare di appalto non in ordine sparso ma dando vi ta a veri e propri consorzi, capaci di competere per le forniture, la movimentazio ne terra, il cemento armato e l ' impiantistica. Chiara Bissi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 21 marzo 2014 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) politica locale Progetto avveniristico in un' area di 16 ettari Le ceneri prodotte dalla combustione usate per creare compost a fini agricoli. RUSSI. Molto lontano dal profilo conosciuto dell' ex zuccherificio, la nuova centrale di Russi apparirà come un oggetto avveniristico in mezzo alla campagna ravennate in un' area di 16 ettari, quasi due dei quali coperti da fabbricati e 1 2 , 6 d e d i c a t i i n v e c e a l l o stoccaggio di materiali. L' impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, prenderà il nome di "Polo Energie Rinnovabili di Russi", e oltre ad ospitare la centrale elettrica a vapore, la centrale a biogas comprenderà anche l' installazione di pannelli fotovoltaici da circa 300 KWp sui tetti del complesso. Le ceneri prodotte dalla combustione delle biomasse diverranno materiale utile per realizzare compost a fini agricoli. Un elettrodotto lungo 6,5 km, interrato per un chilometro e mezzo, garantirà la connessione alla rete nazionale. Un investimento da 126 milioni di euro, che porterà con sé l' acquisto di biomasse per oltre 22 milioni di euro l' anno e un indotto per circa 4,5 milioni l' anno. Ricadute che andranno ad affiancarsi alle compensazioni infrastrutturali promesse al comune di Russi: dallo svincolo dell' autostrada, dalla nuova area produttiva Sant' Eufemia, alla realizzazione della viabilità accessoria, fino all' ampliamento della scuola materna di Godo, e ai fondi per su palazzo San Giacomo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 21 marzo 2014 Pagina 5 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) politica locale Il caso Idem ora fa tremare Russi e il Pd Pronto un esposto per Retini in stile Ancisi RAVENNA. Le conseguenze politiche del caso Idem imbarazzano il Pd e rischiano di creare pesanti conseguenze sulla campagna elettorale in corso, specialmente a Russi dove un caso per certi versi analogo a quello dell' ex ministro era stato sollevato per il sindaco Retini, ora di nuovo in corsa per il secondo mandato. L' opposizione locale, seguendo l' esempio di quanto fatto dal consigliere Alvaro Ancisi a Ravenna, sta infatti pensando di presentare un esposto in procura, spostando definitivamente dall' aspetto politico a quello penale il terreno d i scontro. «Qualcosa faremo conferma un esponente politico locale di centrodestra che al momento preferisce non apparire ma si tratta di un passo importante che non può essere improvvisato. Ora, dopo tutto quello che sta succedendo con la Idem, voglio proprio vedere come giustificheranno un comportamento che a noi è parso da subito poco corretto, anche se in questi mesi ne abbiamo sentite davvero di tutti i colori». Sergio Retini venne assunto dalla Ciclat (nel marzo del 2009) prochi mesi prima di diventare sindaco (nel giugno dello stesso anno), dopo una lunga carriera come sindacalista della Cisl. Il suo stipendio netto alla Ciclat era di 4.300 euro, ma una volta eletto sindaco andò in aspettativa e fu il Comune di Russi (come quello di Ravenna per la Idem) a dover pagare i contributi: in tutto quasi 3.000 euro al mese, 36mila euro all' anno. Più di 300mila euro nel caso in cui portasse a termine i due mandati. Il caso era stato sollevato per la prima volta nel 2010 con un' interrogazione in consiglio del gruppo Noi per Russi, ma all' indomani del caso Idem era stata la Lega Nord a tornare sull' argomento lo scorso luglio. Retini si era sempre difeso ricordando che la sua elezione non era scontata e che era stato assunto dalla Ciclat dopo «aver presentato un curriculum» volendo riavvicinarsi a casa al termine di un periodo lavorativo passato a Roma. Lo stipendio dell' attuale sindaco di Russi è però molto minore rispetto ai quasi 8mila euro lordi garantiti dalla Ciclat, ovvero 1.770 euro per dodici mensilità. «Ho 41 anni di contributi e se non fosse per la Fornero sarei già andato in pensione aveva dichiarato nel luglio scorso al Corriere Retini I contributi percepiti dal Comune sono in continuità con la mia vita lavorativa, e con le cifre che figurano anche nella mia denuncia dei redditi del 2008». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 21 marzo 2014 Pagina 1 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale Biomasse a Russi, lavori al via a ottobre. Centrale, Casadio attacca i comitati del no «Perso troppo tempo» Centrale, Casadio attacca i comitati del no «Perso troppo tempo» Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 21 marzo 2014 Pagina 4 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale CRITICA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA CASADIO. «Ma la cultura del no ci ha fatto perdere tempo» «È ROBA da pazzi perdere così tanto tempo con ricorsi strumentali che hanno bloccato lo sviluppo del nostro territorio, in un periodo in cui c' è gente che è a un passo dal dover andare alla Caritas». Sono toni da campagna elettorale quelli usati dal sindaco di Russi Sergio Retini d a v a n t i a l l a p l a t e a d e g l i industriali ravennati: il primo cittadino non manca di ricordare che il suo Comune ha «cercato di applicare una politica fiscale a favore delle imprese, rinunciando a entrate che ci avrebbero fatto bene. Per questo abbiamo tenuto l' Imu al minimo possibile». A Powercrop Retini chiede di mantenere gli impegni: «La centrale può essere una risposta vera alla crisi che viviamo dice . C' è una convenzione che impegna l' azienda a lavorare con imprese del territorio. Non vogliamo per forza sederci a capotavola, ma vogliamo stare a tavola, e avere la nostra parte di ogni portata: caldaia, opere civili, elettrodotti, viabilità e, un domani, le manutenzioni». ANCHE il presidente della Provincia Claudio Casadio si scaglia contro la «cultura del no»: «Stavolta un' impresa ha aspettato 8 anni, ma in altri casi non è stato così, e abbiamo perso occasioni. La disperazione di questo paese è che non si mette mai mano alle grandi contraddizioni. Pensiamo all' estrazione di idrocarburi: mentre il mondo cambia, nel nostro Senato si discute su una moratoria completa sulle estrazioni in mare. Questo atteggiamento pernicioso non riguarda solo i comitati del no: in alcuni casi, sono le stesse imprese a presentare ricorsi contro i progetti di altre imprese». f.m. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 21 marzo 2014 Pagina 4 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale Centrale, lavori al via a ottobre «Sarà operativa nell'estate 2016» di FRANCESCO MONTI POWERCROP inizierà i lavori di montaggio della centrale a biomasse di Russi in ottobre, conta di metterla in esercizio nell' estate del 2016 e promette che l' impianto darà lavoro ad aziende del territorio. Dopo la sentenza favorevole del Consiglio di Stato, ieri l' azienda ha presentato il progetto di riconversione dello zuccherificio nella sede ravennate di Confindustria, e dato rassicurazioni agli imprenditori locali. Un incontro che vuole segnare la svolta in una vicenda che ha spaccato l' opinione pubblica di Russi e s i è trascinata ? fra autorizzazioni, ricorsi e sentenze dei tribunali amministrativi ? per otto anni. In platea, oltre agli industriali ravennati, anche chi si è opposto dall' inizio al progetto, come il candidato sindaco di Libera Russi Enrico Conti, e le attiviste di Ravenna Virtuosa Cinzia Pasi e Roberta Babini. Tra i relatori, gli attacchi alla «cultura del no» sono ricorrenti: inizia il vicepresidente di Confindustria Giuseppe Rossi, che esprime «disappunto per il fatto che un' iniziativa che rispetta tutti i criteri e le norme abbia dovuto aspettare otto anni. La nostra comunità locale ? aggiunge ? è una capitale della burocrazia. È quasi sorprendente che una società abbia accettato di aspettare tutto questo tempo». L' OCCUPAZIONE complessiva promessa è pari a 285 unità, di cui 75 direttamente impiegate nell' impianto e 210 nell' indotto. Inoltre, la costruzione dello stabilimento dovrebbe impegnare 200 lavoratori per due anni. Per Raimondo Cinti, amministratore delegato di Seci energia (la società del gruppo Maccaferri che partecipa a PowerCrop assieme a Enel Green Power), «è importante rimettere in moto la ruota, che in questi anni si è fermata: stiamo mettendo a punto una nuova tabella di marcia, ma contiamo, indicativamente, di partire in ottobre». Cinti giura che la società non avrà problemi a reperire le biomasse entro un raggio di 70 chilometri, come previsto dalle autorizzazioni: «Abbiamo già dichiarazioni di disponibilità per 240 mila tonnellate l' anno». LA CENTRALE, che svilupperà una potenza di 30 MW elettrici, brucerà, come noto, 271 mila tonnellate l' anno di cippato di legno. Sarà affiancata da un biodigestore da 1 MW (già in parte realizzato), alimentato da 26 mila tonnellate di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 21 marzo 2014 Pagina 4 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale deiezioni suine e 18 mila tonnellate di insilato di mais. Le ceneri della combustione del legno e la frazione solida del digestato saranno trattate da un impianto di compostaggio interno, che produrrà un ? ammendante compostato misto' per uso agricolo. L' investimento complessivo per il parco energetico è di 126,9 milioni, di cui 51 per l' impianto a biomasse. È in corso l' aggiudicazione dei lavori per la prima sezione d' impianto, la centrale elettrica a vapore. A tendere una mano alle imprese della provincia è Marco Santoni, dell' ufficio acquisti di Enel Green Power, che ha chiarito come le opportunità per il territorio possano consistere anche in subappalti: «Chiediamo all' appaltatore principale di indirizzarsi, a parità di condizioni economiche, v erso l' imprenditoria locale». Francesco Monti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 21 marzo 2014 Pagina 5 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale Gli oppositori In platea, nella sede di Confindustria c 'era chi si è opposto al progetto: il candidato sindaco di Libera Russi, Enrico Conti, e le attiviste Cinzia Pasi e Roberta Babini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 21 marzo 2014 Pagina 5 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale Il via libera Concluso il lunghissimo iter giudiziario, con la sentenza favorevole del Consiglio di Stato, ieri Powercrop ha illustrato tempi e modi del progetto della centrale di Russi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 21 marzo 2014 Pagina 10 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale Godo, Fabrizio si presenta PRC, Sel, Pdci e ?Russi bene comune' hanno organizzato per stasera alle 20.45, al Centro civico di via Piave a Godo, la presentazione ufficiale del candidato sindaco Nicola Fabrizio. Previsto un ?confronto sulla bozza programmatica della lista, da ampliare con le idee e proposte che usciranno nel corso della serata'. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 21 marzo 2014 Pagina 10 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) politica locale RUSSI INIZIATIVA DEL PD. Riforma del lavoro e occupazione: ne parlano Retini e Damiano IL TEMA del lavoro al centro di un dibattito che il Partito democratico di Russi ha promosso per domani, a partire dalle 15, nella sala convegni ?Per Franco Ravaglia' del Centro culturale, in via Cavour 21. L' onorevole Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera, e il s i n d a c o Sergio Retini, d i s c u t e r a n n o d i politiche del governo in tema di riforma del lavoro, ma anche di prospettive di sviluppo imprenditoriale e di crescita occupazionale nel territorio di Russi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 21 marzo 2014 Pagina 14 La Voce di Romagna politica locale La centrale cerca fornitori a Confindustria RUSSI Presentato il progetto di Powercrop dopo il via libera definitivo dato dal Consiglio di Stato Il sindaco Retini invita la società a rapportarsi con gli imprenditori locali durante la costruzione. l 2016 dovrebbe essere l' anno della centrale a biomasse Powecrop di Russi. Dieci anni dopo la firma del protocollo in Provincia. Un bel lasso di tempo in mezzo al quale oltre gli iter autorizzativi e la progettazione ci sono stati i ricorsi al Tar fino al definitivo pronunciamento del Consiglio di Stato. Il progetto ora si farà, così Confindustria Ravenna che come ha ricordato il vicepresidente Giuseppe ha sempre sostenuto il progetto nel pomeriggio di ieri ha organizzato un incontro tra i vertici di Enel Green Powe e Seci Energia e gli imprenditori interessati. "Le imprese ravennati ha detto Sergio Retini, s i n d a c o d i Russi d e v o n o partecipare alla costruzione del polo energetico, che può essere una risposta alla crisi". Tanti gli imprenditori interessati. Il piatto, del resto, è ricco: si tratta di un investimento di 126 milioni di euro e la creazione di oltre 300 nuovi posti di lavoro tra dipendenti diretti e indotto nella nuova realtà produttiva, a cui si aggiungono 200 persone che saranno impiegate nella fase dei lavori del cantiere. La produzione annua complessiva, stimata in 222 GWh, soddisferà il fabbisogno di 84 mila famiglie, evitando l' emissione in atmosfera di 117 mila tonnellate all' anno di CO2. L' impianto a biomassa, con una potenza installata di 30 MWe, sarà alimentato da cippato di legno vergine da filiera, il cui fabbisogno è di circa 270 mila tonnellate all' anno. L' impianto a biogas, della potenza di 1 MWe sarà alimentato con 18 mila tonnellate all' anno di insilato di mais e 26 mila tonnellate all' anno di deiezioni suine provenienti dagli allevamenti limitrofi. "Il pieno sviluppo delle filiere agricole e forestali locali scrive Powercrop , e l' ottimizzazione dell' utilizzo delle potature e dei residui agricoli consentiti dalla realizzazione dei nuovi impianti, sono in linea con le raccomandazioni Ue del ricorso alle biomasse come una delle soluzioni principali per garantire la sicurezza dell' approvvigionamento energetico e la sostenibilità dell' energia in Europa". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 21 marzo 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione L' APPELLO. Europa, più coraggio sugli investimenti di Paolo Buzzetti Mai come in queste ultime settimane il tema della crescita e le ricette economiche da attuare per favorirla sta interessando tutti i Governi europei intenzionati, forse come mai prima d' ora, a creare le condizioni per la ripresa, abbandonando il mito dell' austerity a tutti i costi. Questo nuovo clima è un segnale positivo che accompagna l' importante vertice europeo che si è aperto a Bruxelles, ma non basta. È necessaria una nuova politica italiana ed europea che sostenga entrambi i motori dell' economia: quello esterno con l' export e quello interno attraverso il settore delle costruzioni. Per agganciare la ripresa, dunque, le esportazioni da sole non bastano. Serve l' edilizia, l' unica in grado di favorire il lavoro, l' occupazione e la crescita in modo stabile e in tempi rapidi. Bene lo hanno capito le altre potenze economiche mondiali come il Giappone e gli Stati Uniti che hanno varato un vero e proprio piano Marshall per l' edilizia favorendo il mercato interno e tornando a crescere con percentuali a due cifre. Il settore delle costruzioni, con la sua lunga filiera oltre 80 comparti collegati: dai produttori di materiali, agli artigiani gli oltre 2 milioni e mezzo di addetti in Italia, ha avvertito come nessun altro il duro impatto di questi anni di cieco rigore. Per tenere i conti in ordine dello Stato un ordine peraltro puramente formale le nostre imprese non sono state pagate per anni. I nostri operai, dipendenti, professionisti hanno perso il proprio posto di lavoro oltre 750mila considerando l' indotto per effetto del brusco calo degli investimenti (31,7% complessivo), soprattutto in opere pubbliche (48%). E più di 12mila imprese di costruzione sono fallite perché stritolate oltre che dalla mancanza di pagamenti anche dalla stretta del credito che le banche hanno attuato. Un bollettino di guerra con costi altissimi sul piano economico e sociale. E mentre il nostro settore industriale deperisce, i compiti a casa come ormai si è soliti chiamarli sono stati eseguiti alla perfezione, da primi della classe. Qualche cifra è bene ricordarla. Negli ultimi 20 anni l' avanzo primario dell' Italia è stato tra i più alti d' Europa, con una cifra record che nel 2015 dovrebbe raggiungere circa 50 miliardi di euro. Nessuno ha fatto meglio di noi. Così come forse pochi ricordano che in 4 anni abbiamo versato 57 miliardi di euro per i paesi europei in difficoltà. E poi che dire del fatto che sono ben 17 tra i quali Francia e Spagna i Paesi che hanno sforato il famigerato 3% del rapporto deficit/Pil e non mi pare che le loro economie ne Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 21 marzo 2014 Pagina 1 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione abbiano risentito più di tanto, anzi! Da imprenditore e presidente di un' associazione di categoria che negli ultimi anni ha visto tante fiorenti imprese chiudere perché non pagate dalle amministrazioni, perché non finanziate dalle banche o alle prese con un carico fiscale insopportabile e indegno di un Paese civile non riesco ad appassionarmi più di tanto al dibattito sui parametri e i vincoli. Ciò che interessa alle imprese e ciò che chiediamo all' Europa è di favorire il lavoro, garantire pari dignità di diritti per tutti i cittadini europei e promuovere la crescita in tutti i Paesi dell' Unione. È ora dunque di voltare seriamente pagina e il programma del Governo Renzi per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio sembra andare nella direzione da noi da tempo indicata per creare subito occupazione, facendo cose utili per il nostro Paese. Ma serve subito un intelligente allentamento del patto di stabilità, come chiediamo da tempo insieme all' Anci, che consentirebbe di smobilizzare subito 5 miliardi che gli enti locali hanno in cassa, ma non possono spendere per non sforare i parametri del patto. A questo fine anche l' Europa è, ormai, chiamata a fare la sua parte. E in questo senso rivolgo un appello al Consiglio europeo che in queste ore è chiamato a prendere decisioni importanti per il nostro futuro affinché assuma provvedimenti concreti per promuovere seriamente gli investimenti, armonizzare il sistema fiscale, impedendo tassazioni inique come quelle adottate negli ultimi anni in Italia, e sostenere fino in fondo, come bene sta facendo il Commissario Tajani, il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, a cominciare da quelli in conto capitale, le cui modalità di contabilizzazione penalizzano proprio le imprese di costruzione, le più tartassate dai mancati pagamenti della pubblica. Un' Italia che fa morire la propria industria, che non offre lavoro e che svende tutti i gioielli di famiglia è un' Italia debole che non può far bene all' Europa. Le nostre imprese sono certe di poter svolgere un ruolo decisivo a favore del cambiamento e di poter raccogliere una sfida importante anche in termini di qualità, di innovazione e di rispetto delle regole, che devono essere improntate alla trasparenza e a promuovere la concorrenza. Dobbiamo tornare a fare del nostro Paese quella grande potenza economica e sociale che i nostri padri ci hanno consegnato e che non possiamo sciupare per i nostri figli. Presidente Ance Associazione nazionale costruttori edili © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 21 marzo 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione CONTI E FLESSIBILITÀ. Sulle riforme l' Europa non fa sconti Guido Gentili Rispettare tutti i vincoli ma al contempo "cambiare verso" in Italia e in Europa progettando di superarli, i vincoli, in tempi stretti. Ecco la scommessa del premier Matteo Renzi emersa al suo esordio al Consiglio europeo. Operazione di alta chirurgia politica e mediatica in versione 3R: ora Rassicuratore ora Rottamatore, ora Riformista, in nessun caso mai fermo. Né a Roma, né a Bruxelles, dove i sorrisi volano assieme ai coltelli. Atteso che l' Europa gli ha dimostrato che non intende fare sconti di sorta, la domanda è: fin dove può spingersi il presidente del Consiglio con questo triplo passo? In questa strategia coesistono punti di forza e di debolezza. Ma da essa dipende, al di là del successo o dell' insuccesso personale, il destino delle riforme in Italia. In Europa il contesto generale potrebbe essere non ostile. Le elezioni sono alle porte e tutte le previsioni indicano che la popolarità del modello europeo affermatosi negli ultimi anni è sotto il livello di guardia. Non c' è ragionevole interesse, neanche da parte tedesca, a forzare la mano in senso "rigorista" se l' Italia mostra (nei fatti) di onorare gli impegni presi. Il debito italiano è rischioso per tutti i soci del condominio e necessita di una gestione oculata, anche in termini di critiche. A sua volta la Commissione è in scadenza e dal primo luglio scatta il semestre a guida italiana, cioè a guida Renzi, la cui dichiarata volontà di riformare un grande Paese sotto sotto ritenuto "irriformabile" suscita un' attesa curiosa e il consenso dovuto a un giovane capo di governo dal piglio decisionista. Anche se la domanda del corrispondente di Radio Radicale, David Carretta, sull' idea di Renzi di usare (entro il tetto del 3%) i margini residui del disavanzo in chiave contro l' euroscetticismo, ha determinato negli sguardi tra i presidenti della Ue e della Commissione, Van Rompuy e Barroso, una dinamica che riporta alla memoria lo sgradevole duetto MerkelSarkozy su Berlusconi nel 2011. Sorrisi e coltelli. Perché sarà anacronistico quel 3% intangibile ma per Bruxelles gli «impegni vanno rispettati» e il calendario della governance europea a partire da aprile (con la presentazione da parte del Governo del Def) ricomincerà a farsi incalzante e sfocerà a ottobre nella presentazione della legge di stabilità che assieme alla legge di bilancio compone la manovra triennale di finanza pubblica. Non abbiamo parlato di «zerovirgola», «rispettiamo gli impegni», «stiamo rivoluzionando l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 21 marzo 2014 Pagina 1 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Italia» e le coperture finanziarie per abbassare di 10 miliardi l' Irpef sono «fuori di dubbio», ha spiegato Renzi. Tre problemi. Il primo: lo 0,4% di margine di prima di arrivare al vincolo del 3% vale sulla carta 6,4 miliardi (ma Renato Brunetta dice che è solo lo 0,2% impegnabile e l' authority indipendente l' Ufficio parlamentare di bilancio che dovrebbe certificare queste cifre, prevista dalla legge sul pareggio di bilancio del 2012 e sollecitata da B ruxelles, ancora non è in funzione). Secondo problema: bisogna far approvare una legge che autorizzi questo passo e chiedere l' ok europeo. Terzo problema: non sarà comunque facile far approvare l' esclusione del conteggio dei fondi strutturali europei dai vincoli fissati dal patto di stabilità. La pratica, col "tesoretto" di 3 miliardi frutto del (presunto) dividendo per i "compiti fatti a casa", fu presentata dall' allora governo Letta come cosa fatta, ma Bruxelles, dopo le critiche s ulla legge di stabilità, la congelò. In poche settimane, a partire dal Def, Renzi si gioca tutto nella triplice veste di Rassicuratore, Rottamatore e Riformista. Non c' è tempo per una fase 1 e una fase 2, un classico del repertorio italiano, e comunque la fiducia dei mercati nella fase di attesa è sempre a termine. A Roma, fare la rivoluzione significa far partire nei fatti le riforme attuando la spending review e individuando coperture finanziarie certe a sostegno della svolta promessa. Sarà questo l' unico e migliore viatico per imporre, anche a Bruxelles, un confronto serio su come cambiare le regole che n on funzionano e frenano la crescita. [email protected] @guidogentili1 © RIPRODUZIONE RISERVATA. GUIDO GENTILI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 21 marzo 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Le vie della ripresa IL PREMIER AL CONSIGLIO EUROPEO. Bruxelles attende le «cifre» Fari sul piano di stabilità e sul programma di riforme in arrivo ad aprile SOTTO ESAME Solo dopo aver toccato con mano le misure promesse dalla riforma del lavoro alla riduzione del cuneo fiscale, si valuteranno i conti INVESTIMENTI La concessione della clausola che permette di escluderli dal deficit, già chiesta da Letta, impone un importante aggiustamento strutturale. Beda Romano BRUXELLES. Dal nostro corrispondente L' Europa guarda con interesse e curiosità all' arrivo di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Dietro alle dichiarazioni formali, rimane però cautela e prudenza. L' attesa è tutta rivolta ai due documenti che Roma dovrà preparare entro aprile: il piano di stabilità e il programma nazionale delle riforme. Solo su quella base, e poi sulle misure realmente adottate, la Commissione e l' Eurogruppo potranno eventualmente valutare la richiesta italiana di maggiore flessibilità sul fronte dei conti pubblici. La giornata di ieri qui a Bruxelles è stata caratterizzata dal primo incontro del nuovo premier con il presidente della Commissione José Manuel Barroso. La conversazione è durata più di una ora ed è avvenuta prima dell' inizio della duegiorni di consiglio europeo. Chi ha partecipato all' incontro ha notato una «evidente simpatia personale tra i due leader», addirittura «una certa complicità». I due uomini politici hanno parlato della situazione economica in generale. Dalla Commissione non si è voluto aggiungere nulla sulla sostanza della conversazione. A Barroso piace il fatto che Renzi spieghi pubblicamente che le riforme economiche da introdurre in Italia non sono un obbligo imposto dalle autorità comunitarie, ma piuttosto una esigenza che il paese deve sentire propria. Da tempo, la Commissione pubblica ogni anno lunghe raccomandazioni in cui, sottolineando la terribile stagnazione della congiuntura italiana, punta il dito contro i nodi dell' economia. Il messaggio proveniente da Bruxelles è chiaro da almeno qualche giorno, e ieri il presidente della Commissione lo ha ribadito in una conferenza stampa prima di incontrare Renzi: «Ho preso nota delle sue dichiarazioni di Berlino (all' inizio della settimana, ndr) sul suo impegno in un ambizioso programma di riforme e anche sul rispetto di tutti gli impegni europei». Ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy: «Tutti devono continuare ad applicare le regole che abbiamo concordato». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 21 marzo 2014 Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Il nuovo premier ha detto che «stiamo rivoluzionando» l' Italia. L' impegno è apprezzato a Bruxelles, ma si vuole qui come in altre capitali europee capire esattamente quello che il governo italiano vorrà e potrà fare. Solo dopo aver toccato con mano le misure di politica economica promesse dall' esecutivo dalla riforma del mercato del lavoro alla riduzione del cuneo fiscale, dai cambiamenti alla pubblica amministrazione alle privatizzazioni si valuterà l' andamento dei conti pubblici. Renzi ha parlato della possibilità di aumentare il disavanzo pubblico, pur rimanendo sotto al 3,0% del Pil (il dato del 2014 è previsto al 2,6% del Pil). Il problema è che aumentare il deficit significherebbe tradire l' impegno alla riduzione del debito pubblico e del disavanzo strutturale, violando il Patto d i Stabilità. Le regole impongono alla Commissione di lanciare un avvertimento nel caso di "deviazione significativa" dall' aggiustamento strutturale. In ultima analisi sono possibili sanzioni. La stessa concessione della clausola che permetterebbe al governo di escludere gli investimenti publici dal calcolo del deficit, chiesta dal governo Letta, impone un importante aggiustamento strutturale. Il nuovo premier deve fare i conti con una cautela europea che ha le sue radici in una classe politica che ha perso credibilità e in tante riforme annunciate, ma mai adottate. In questo contesto, al di là delle dichiarazioni e degli incontri di questi giorni, molto dipenderà dal piano di stabilità e dal programma delle riforme, due documenti su cui il Tesoro sta lavorando in questi giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA. BEDA ROMANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 21 marzo 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Finanziamenti europei. Per scuole e dissesto idrogeologico nel 2014. Fondi Ue, partita da 3 miliardi LA STRATEGIA I cofinanziamenti non sono spese improduttive ma investimenti secondo i criteri comunitari, perciò vanno tenuti fuori dal deficit. Giuseppe Chiellino Vale poco meno di tre miliardi di euro per il 2014 (meno di due decimali del rapporto deficit/Pil) la richiesta che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha preparato e ha fatto circolare nel giorno della sua prima vera uscita europea per la riunione del Consiglio e l' incontro con il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso. I calcoli sono del Dipartimento sviluppo e coesione, effettuati sulla base dei dati di spesa certificata dei fondi strutturali 20072013 al 31 dicembre scorso. Entro il 2015 l' Italia deve spendere circa 21 miliardi di fondi strutturali, di cui un po' meno della metà sono di cofinanziamento nazionale. La richiesta di Renzi, anticipata ieri mattina alle Regioni e riferita solo agli interventi per l' edilizia scolastica e il dissesto idrogeologico, è di escludere quest' ultima dai vincoli del Patto d i stabilità e quindi dal calcolo del deficit, come avviene già per la quota europea. Secondo le stime del Dps nel corso di quest' anno l' accelerazione della spesa porterebbe a impiegare appunto non più di 3 miliardi di euro di risorse nazionali in cofinanziamento. Il resto (circa 7 miliardi) devono essere spesi entro la fine del 2015. Poiché una delle cause della lentezza della spesa dei fondi Ue risiede proprio nei vincoli del patto di stabilità interno che, bloccando il cofinanziamento nazionale, impediscono anche la spesa dei fondi comunitari, sia Renzi che il sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, sono convinti che da qui si debba partire per accelerare la spesa. Anche per evitare che a dicembre 2015 scatti la tagliola del "disimpegno automatico" in base alla quale la spesa dei fondi per ogni progetto deve essere certificata alla Ue entro due anni dal momento dello stanziamento. Se questo non avviene, lo stato membro perde le risorse in questione. In realtà il Six pack, che ha modificato il Patto di stabilità, prevede un meccanismo analogo, la "clausola per gli investimenti" che però a novembre scorso la Commissione ha negato all' Italia perché ha ritenuto che le riforme avviate non siano sufficienti ad avviare il percorso di riduzione del debito imposto dalle nuove regole. La sensazione è che Renzi, approfittando anche del fatto che l' esecutivo Barroso è in scadenza, voglia provare a scardinare il meccanismo per svincolarsi almeno in parte dal rigore imposto negli ultimi anni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25 21 marzo 2014 Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione dal blocco dei paesi del Nord Europa. La logica di Renzi è questa: i fondi nazionali e regionali che accompagnano i fondi europei per definizione sono "validati" dalla Ue non possono essere considerati copertura improduttiva di spesa corrente ma investimenti secondo le priorità comunitarie. Un ragionamento che apparentemente non fa una piega. Tranne che a Berlino. Anche perché se il principio passasse per il 2014, sarebbe inevitabilmente acquisito anche per gli anni successivi. @chigiu © RIPRODUZIONE RISERVATA. GIUSEPPE CHIELLINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 21 marzo 2014 Pagina 5 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Confindustria. Il presidente promuove il testo. Squinzi: bene il decreto Renzi sul lavoro VIA LIBERA IN GIUNTA L' associazione ha approvato i documenti sulle riforme istituzionali e sull' Europa e l' aggiornamento del «Progetto per l' Italia» Nicoletta Picchio ROMA «Sicuramente è una cosa che ci serve». Giorgio Squinzi non ha ancora potuto analizzare il testo del decreto del governo che modifica le regole sui contratti e termine e sull' apprendistato. «Siamo ancora in attesa di leggerlo, ma tutto ciò che va nella direzione di una liberalizzazione ci vede evidentemente favorevoli». Per il presidente di Confindustria, quindi, la misura decisa dal governo Renzi sul mercato del lavoro va incontro alle esigenze delle imprese. Ora si tratta di vedere come proseguirà l' azione dell' esecutivo sugli altri fronti: sui pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione, per esempio, l' altro ieri Squinzi ha dichiarato che avrebbe preferito tempi più stretti rispetto alla data del 21 settembre, San Matteo, messa come limite dal presidente del Consiglio, che inizialmente aveva annunciato il pagamento in 30 giorni. Intanto la giunta di ieri ha approvato alcuni documenti che Confindustria invierà all' esecutivo e ai partiti: uno sulle riforme istituzionali, un altro sull' Europa e il terzo è l' aggiornamento delle proposte di gennaio 2013 per il rilancio del paese, il "Progetto per l' Italia, Crescere si può, si deve". Il documento sulle riforme istituzionali è già passato al vaglio del direttivo di mercoledì: «Pensiamo che mettere mano alle riforme istituzionali del paese sia importate. Dopo un ampio dibattito le nostre proposte, molto condivise, sono state approvate all' unanimità», ha detto Squinzi dopo la riunione di giunta di ieri mattina. I contenuti del testo sulle riforme istituzionali sono già stati resi noti, il documento sull' Europa e l' aggiornamento delle proposte di politica economica verranno presentati il 2 aprile. Sulle riforme istituzionali il cuore è la revisione del Titolo V della Costituzione, con l' introduzione del principio di interesse nazionale e una cabina di regia per la politica industriale. Va superato il bicameralismo perfetto istituendo un Senato delle Autonomie; vanno abolite le province, istituite le città metropolitane e fissata una soglia minima per i comuni a 5mila abitanti. Inoltre vanno tagliate società ed enti pubblici intermedi (vedi intervista a pagina 22). Sulla Ue, Squinzi è da sempre un europeista convinto: va rafforzata fino ad arrivare agli Stati Uniti d' Europa, rafforzandone le istituzioni. E sarebbe un grave errore rinunciare all' euro, sarebbe come fare un passo indietro di 2030 anni, con un calo del Pil del 30 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA I Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27 21 marzo 2014 Pagina 5 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione DOSSIER APERTI Decreto lavoro Positivo il giudizio del presidente di Confindustria sul decreto lavoro che è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale. In attesa di leggere con attenzione il testo Giorgio Squinzi accoglie con favore un provvedimento che potrebbe favorire una liberalizzazione dei rapporti di lavoro Riforme istituzionali Insieme a un documento sull' Europa e all' aggiornamento del «Progetto per l' Italia», che saranno presentati il 2 aprile, la Giunta degli industriali ha approvato un testo sulle riforme istituzionali. Il cui cuore è la revisione del Titolo V della Costituzione, con l' introduzione del principio di interesse nazionale e una cabina di regia per la politica industriale. Insieme all' abolizione delle province. NICOLETTA PICCHIO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 21 marzo 2014 Pagina 6 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Rating 24 LE NORME SUL LAVORO. SUPERATA LA «FORNERO» Il decreto legge cambia le regole su apprendistato e contratti a termine. Giorgio Pogliotti Claudio Tucci ROMA Le nuove norme targate Poletti superano le rigidità introdotte dalla legge Fornero alla flessibilità in entrata. Non solo sui contratti a termine. Ma anche sull' apprendistato dove si eliminano le attuali previsioni secondo cui l' assunzione di nuovi apprendisti è condizionata alla conferma in servizio (del 30% fino al 2015, poi del 50%) di precedenti apprendisti al termine del percorso formativo. Per le imprese poi le ore di formazione dell' apprendista costeranno meno. Il "tempo scuola" sarà pagato il 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento, in caso di apprendistato per l' acquisizione di una qualifica o un diploma professionale (che interessa i giovani dai 19 ai 25 anni). Non cambierà nulla per le ore di lavoro (in azienda) effettivamente prestate, che continueranno a essere pagate per intero. La forma scritta rimane solo per il contratto di apprendistato e per il patto di prova, non più per il piano formativo individuale. Si elimina poi l' obbligo per il datore di lavoro di integrare la formazione di tipo professionalizzante e di mestiere con l' offerta formativa pubblica, che diventa discrezionale (le regioni avevano ridotto la formazione di base e trasversale a 120 ore nel triennio, 40 ore per i laureati). Lo "sconto" sulla retribuzione delle ore di "studio", fa comunque salva l' autonomia della contrattazione collettiva. Per capire l' impatto sull' apprendistato di primo livello va detto che oggi la formazione oscilla, a seconda della regione, da un minimo di 400 ore a un massimo di 900 ore. Che da oggi saranno pagate, appunto, al 35 per cento. Una misura che agevolerà l' avvio del programma sperimentale di apprendistato a scuola, 20142016, previsto dal decreto Carrozza (Enel ha sottoscritto un accordo con i sindacati per assumere 150 studenti). Del resto, gli ultimi dati Isfol parlano chiaro: l' apprendistato di primo livello, il vero anello debole, ha un utilizzo residuale (appena 6.643 minori nel 2011, in calo del 13,8% sull' anno precedente). «Con il Dl ci allineiamo a quanto accade in Europa, specie in Svizzera e Germania, dove però è la contrattazione a stabilire l' abbattimento di costo della retribuzione per le ore di formazione dell' apprendista spiega il professore di diritto del lavoro, Michele Tiraboschi . Da noi questa possibilità, prevista dalla legge Biagi, è utilizzata da pochi, per esempio dagli studi professionali». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 29 21 marzo 2014 Pagina 6 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione GIORGIO POGLIOTTI, CLAUDIO TUCCI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 21 marzo 2014 Pagina 8 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione La crisi ucraina IL CONFRONTO RUSSIAOCCIDENTE La cerchia più stretta Ghennadij Timchenko Jurij Kovalchuk Arkadij Rotenberg. Obama colpisce gli amici di Putin Inasprimento delle sanzioni americane mentre l' Europa prepara nuove ritorsioni I TENTENNAMENTI UE Per Angela Merkel il G8 «non esiste più». Alla ricerca del giusto equilibrio per non compromettere il business delle aziende. Beda Romano Antonella Scott Stretta tra l' esempio americano e le provocazioni russe, l' Unione europea sta cercando di dimostrare unità nel gestire la difficilissima crisi ucraina. Francia e Germania hanno parlato all' unisono, preannunciando un inasprimento delle sanzioni se, dopo aver strappato la Crimea all' Ucraina, la Russia provocherà un' ulteriore escalation. «Siamo pronti», hanno detto i leader europei, riuniti a Bruxelles per la "due giorni" del Consiglio europeo iniziato ieri, dominato dalla situazione a Kiev e in Crimea. Ma per ora misure economiche non sono ancora in agenda, anche se è stato annullato il prossimo vertice eurorusso previsto in giugno. Ben più incisiva la posizione degli Stati Uniti, che hanno aumentato la pressione su Vladimir Putin andando a toccare la sua cerchia più ristretta, gli amici imprenditori. Non solo: Barack Obama ha anche firmato un secondo ordine, che resta sospeso ma scatterà se il presidente russo dovesse allungare il piede oltre la Crimea, sulle regioni orientali dell' Ucraina. In quel caso verranno autorizzate sanzioni che colpiranno settori strategici dell' economia russa: energia, difesa e settore minerario. Il quadro inizia a cambiare. La nuova lista di Obama comprende 20 cittadini russi e una banca, Bank Rossija, presieduta da Jurij Kovalchuk, stretto consigliere di Putin da vecchia data. Vengono congelati i beni che dovessero risultare negli Stati Uniti, vietato l' ingresso negli Usa. Nel mirino è anche il vecchio compagno di judo di Putin, dai tempi di Pietroburgo, Ghennadij Timchenko: divenuto nel frattempo, con la sua Gunvor fondata insieme a Torbjorn Tornqvist e registrata a Cipro uno dei più importanti trader di materie prime al mondo, con in mano buona parte dei contratti di esportazione del petrolio russo. Le attività di Timchenko nel settore energetico, ha dichiarato il Tesoro americano, «sono state legate direttamente a Putin. Putin ha investimenti in Gunvor e ha accesso alle sue risorse». In seguito all' annuncio di Obama, una dichiarazione di Gunvor ha fatto sapere che Timchenko ha venduto la propria quota nella compagnia di trading a Tornqvist, di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31 21 marzo 2014 Pagina 8 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione nazionalità svedese. Le ritorsioni americane hanno raggiunto anche i fratelli imprenditori Rotenberg, Arkadij e Boris, e due ex agenti del Kgb, ai comandi della fazione dei falchi del Cremlino, i cosiddetti siloviki, Viktor Ivanov e Serghej Ivanov. Da Mosca, il portavoce Dmitrij Peskov ha detto che la reazione russa all'«inaccettabile» imposizione di sanzioni americane sarà «reciproca e rapida». Poco prima il ministero degli Esteri russo aveva pubblicato una lista di nove funzionari e parlamentari americani cui sarà vietato l' ingresso in Russia: tra loro i senatori John McCain, Harry Reid e Robert Menendez, e lo speaker alla Camera John Boehner. A Bruxelles, una linea più prudente riflette i più stretti legami economici con la Russia e le differenze nelle posizioni dei 28 Paesi membri, chiamati però a votare all' unanimità. I leader europei, ha detto ieri il cancelliere tedesco Angela Merkel, diranno «molto chiaramente che nel caso di un' ulteriore escalation» della situazione in Ucraina «siamo pronti a introdurre sanzioni economiche». «Discuteremo l' ampliamento della fase due delle sanzioni ha detto Angela Merkel il divieto di viaggi e il congelamento dei conti». Il cancelliere tedesco ha ricordato inoltre che il G8, in questo momento, non esiste più. All' inizio del mese, i Ventotto avevano messo a punto una strategia a tappe: un primo round ha portato alla sospensione delle trattative sulla politica dei visti; una seconda tappa si è tradotta nel divieto di viaggi e il congelamento dei conti bancari; e infine un terzo round, questa volta di sanzioni economiche. In serata i capi di Stato e di governo stavano ancora negoziando la nuova lista di personalità russe e ucraine a cui vietare il viaggio in Europa, congelando le loro attività finanziarie. Una prima lista era stata approvata dai Ventotto lunedì scorso, e comprendeva 21 persone. Diplomatici ieri spiegavano che l' intenzione era di inserire nella lista un' altra decina di persone, vicine al presidente Vladimir Putin sull' esempio americano. Il presidente francese François Hollande ha parlato della situazione ucraina negli stessi termini della signora Merkel: «Se vi dovessero essere rivendicazioni illegittime, se vi dovessero essere operazioni di truppe, se vi dovessero essere minacce, allora vi saranno altre sanzioni». E tutto questo, mentre la Duma russa ieri ha approvato con un solo voto contrario il trattato di annessione della Crimea alla Federazione, già inizia ad avere un impatto. Ieri Standard & Poor' s ha abbassato a "negativo" le prospettive sul rating della Russia, anticipando gli effetti delle sanzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cofondatore di Gunvor Per il Tesoro americano Putin ha interessi in Gunvor, compagnia di trading nel settore petrolifero del suo vecchio partner di judo Presidente di Bank Rossija Kovalchuk viene descritto dal Tesoro americano come il banchiere personale di Putin e di altri alti funzionari Il re di Sochi Insieme al fratello Boris, ha creato un impero vendendo gasdotti per Gazprom. Ha ottenuto i contratti più proficui delle Olimpiadi. ANTONELLA SCOTT, BEDA ROMANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 21 marzo 2014 Pagina 15 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Elettrodomestici. Rifinanziato dal Governo il fondo nazionale con un nuovo limite di spesa massimo fissato a 15 milioni FRIULI VENEZIA GIULIA. Electrolux, risorse per la solidarietà Inserita all' ultimo nel decreto la norma per la decontribuzione chiesta dall' azienda LA PROCEDURA Un provvedimento di concerto tra Lavoro ed Economia individuerà le imprese beneficiarie del piano di sostegno. Emanuele Scarci MILANO Nel dl Lavoro spunta il rifinanziamento del fondo nazionale p e r i contratti di solidarietà, con un nuovo limite di spesa massimo fissato a 15 milioni di euro; l' ultimo rifinanziamento del fondo risaliva al 2005. Probabilmente è il primo passo (e la prima tranche) per risolvere la vertenza Electrolux. In dettaglio, in Gazzetta ufficiale ieri è spuntata, aggiunta in extremis, la possibilità, con decreto del ministro del Lavoro, di concerto con quello del Tesoro, di stabilire «criteri per l' individuazione dei datori di lavoro beneficiari della riduzione contributiva» nel caso in cui si faccia ricorso ai contratti d i solidarietà come soluzione alternativa ad altri ammortizzatori sociali. Molto probabilmente i criteri da individuare sono quelli che dovranno limitare l' accesso alla decontribuzione dei contratti di solidarietà e quindi poterli "mirare" su Electrolux e su un numero limitato di aziende. In caso contrario, un uso generalizzato della legge potrebbe portare la spesa al famoso miliardo indicato dall' ex ministro dello Sviluppo economico Zanonato. Il segnale lanciato del Governo è molto importante: il tavolo di mercoledì scorso GovernoRegioni si era chiuso con la convocazione di tutte le parti sociali per l' 8 aprile e l' invito a Electrolux «a mettere a punto un piano industriale adeguato alla necessità di garantire futuro produttivo ed occupazionale ai quattro siti italiani della multinazionale svedese». In realtà Electrolux il suo piano l' aveva già reso disponibile il 17 febbraio (con il salvataggio di tutti i siti e 150 milioni di investimento). Quindi il Governo, pur in attesa di un piano industriale con maggiori certezze e stabilità produttiva, ha deciso di mettere mano alle prime risorse. La vertenza Electrolux si era aperta lo scorso ottobre, quando Stoccolma decise di mettere sotto investigazione gli impianti europei, compresi quelli italiani. Per mantenere la produzione in Italia (a parziale compensazione del gap competitivo con Polonia e Ungheria) l' ad Ernesto Ferrario chiese, con il piano industriale 2014/17, la riduzione di 3 euro del costo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33 21 marzo 2014 Pagina 15 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione del lavoro lavorata e le 6 ore in solidarietà fino al 2017. Lo strumento per la gestione della crisi è stato individuato (anche dai sindacati) nella decontribuzione della solidarietà prevista dalla legge 236/93, priva però di finanziamento. All' articolo 5 la norma recita che le aziende che riducono l' orario di lavoro di oltre il 20% beneficiano di un taglio della contribuzione previdenziale e assistenziale del 2530%. Esattamente quello che succede già oggi negli stabilimenti Electrolux di Porcia, Susegana e Solaro. A Susegana però la solidarietà scadrà il 31 marzo, prima del tavolo dell' 8 marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. EMANUELE SCARCI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 34 21 marzo 2014 Pagina 16 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Governance. Imprese preoccupate per la possibile soppressione dell' ente Attese positive del Wttc sul 2014. Enit, allarme sulla chiusura Iorio: coordinare la spesa Bocca: rilanciare il decreto turismo. Vincenzo Chierchia È allarme tra le imprese per la soppressione dell' Enit paventata dalla manovra di tagli alla spesa pubblica. Una mossa che, a parere di molti, potrebbe essere esiziale per l' industria delle vacanze. «La soppressione di enti e agenzie pubbliche tra cui Enit e Ice, previsti nel piano Cottarelli dice Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria rischia di compromettere il necessario ruolo di promozione dell' immagine dell' Italia e dell' offerta turistica sull' estero». Il punto vero continua è la razionalizzazione della spesa effettiva tenendo conto di quanto realizzato dagli enti locali. « È l i m i t a n t e concentrare l' attenzione solo sugli enti centrali aggiunge . È invece inderogabile puntare l' attenzione anche sulle Regioni che pesano s u l l a s p e s a pubblica i n m i s u r a b e n p i ù consistente». Il nodo, come detto, è la qualità della spesa delle amministrazioni regionali: «Circa un miliardo l' anno per esempio solo in attività promozionali e missioni senza coordinamento e senza tangibili risultati per il turismo del nostro Paese» conclude Iorio. La soppressione dell' Enit, che ha recentemente annunciato il rilancio di una campagna di comunicazione sui mercati esteri, e che può contare su 24,5 milioni di euro di dotazione appena sufficienti a far funzionare la struttura (Francia e Spagna hanno invece budget che superano, diverse decine di milioni l' anno). «La soppressione dell' Enit sarebbe in contraddizione con la riforma del Titolo V della Costituzione sottolinea Bernabò Bocca, parlamentare Fi e presidente di Federalberghi . Nel momento in cui possiamo portare al centro competenze decentrate ci dovremmo privare di un soggetto di coordinamento. Invece è proprio il momento di rilanciare perchè finora ci hanno salvato gli stranieri. Dovremmo investire sui mercati esteri, così come il Governo dovrebbe sciogliere il nodo della delega per il turismo nell' ambito del ministero Beni culturali. Il decreto Bray andrebbe ripreso, semmai rivisto, ma non lasciato cadere». Nel 2013 il contributo diretto di viaggi e turismo all' economia italiana è diminuito dell' 1,6% ma per quest' anno le previsioni del settore sono in crescita e superiori agli altri comparti dell' economia italiana (+2,1%), dice David Scowsill, presidente e ad del Wttc, che raggruppa le imprese turistiche a livello mondiale. «Il Governo dice Scowsill dovrebbe avviare iniziative per incrementare il contributo economico di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 35 21 marzo 2014 Pagina 16 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione viaggi e turismo in Italia, aumentando così anche il numero di posti di lavoro, e dovrebbe concentrarsi su politiche in grado di garantire all' Italia un aumento degli arrivi di turisti internazionali». © RIPRODUZIONE RISERVATA. VINCENZO CHIERCHIA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 21 marzo 2014 Pagina 22 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione INTERVISTAGaetano Maccaferri Vice presidente Confindustria. Maccaferri: revisione di spesa anche per gli enti territoriali LA PRIORITÀ «Un intervento contro la stratificazione di poteri amministrativi paralizzante e costosa per le aziende» Nicoletta Picchio ROMA Una «precondizione imprescindibile» per crescere. «La riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 e l' evoluzione delle norme hanno creato una stratificazione di poteri amministrativi paralizzante». Gaetano Maccaferri, vice presidente di Confindustria per le Politiche regionali e la semplificazione, si fa interprete di ciò che le aziende e i cittadini vivono quotidianamente. «Non c' è chiarezza di attribuzione di poteri, esistono sovrapposizioni che portano a duplicazioni, rinvii, rimpalli di responsabilità, con il risultato di allungare i tempi in modo inaccettabile, con costi per le aziende, diretti e indiretti, molto superiori agli altri paesi». Ecco perché Confindustria ha approvato un documento sulle riforme istituzionali. Una priorità per Giorgio Squinzi, che ha voluto su questi temi una vice presidenza ad hoc e ha indicato la semplificazione burocratica e amministrativa come mission del suo mandato. Da tempo, quindi, Confindustria si impegna su questi temi? Sto lavorando da due anni, con grande attenzione ai segnali che arrivano dal territorio. Ed è la prima volta che da Confindustria arriva un documento così articolato. Prima della scorsa estate abbiamo inviato un questionario alle federazioni regionali per individuare le problematiche più sentite e abbiamo preparato un primo documento, poi sottoposto a successive verifiche nei nostri organismi tecnici e politici. Ora lo avete approvato: prossimi passaggi? Sarà consegnato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ai ministri che hanno competenze specifiche, con uno spirito di collaborazione. L' azione del governo su questi argomenti per noi è condivisibile. Ci auguriamo che si vada avanti. Sarà il banco di prova per capire la vera volontà di cambiamento dell' esecutivo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 37 21 marzo 2014 Pagina 22 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione I provvedimenti di semplificazione che risultati hanno avuto? Non quelli che ci aspettavamo. In parte perché sono mancati i provvedimenti attuativi. Ma ci siamo anche resi conto che interventi puntiformi legati a singole problematiche possono incidere limitatamente senza una riforma complessiva del quadro istituzionale. Sta di fatto che il costo della burocrazia per le micro e piccole imprese è salito nel 2013 dell' 1,7% rispetto al 2012, arrivando a 11.983 euro in media per azienda, di cui 4.500 per i consulenti. Va rivisto il perimetro dello Stato oltre che tagliare? Bisogna ripensare tutto l' assetto, evitando sovrapposizioni costose e che complicano la vita di aziende e cittadini. Un esempio su tutti: l' irrazionale proliferazione di enti intermedi e società pubbliche, che si traduce in sovrapposizione di controlli, spesso inutili, e in spesa pubblica inefficiente, associata a minore concorrenza. Servono perciò interventi decisi, per snellire una macchina ormai elefantiaca. Il Titolo V della Costituzione è il cuore della riforma? Con la sua revisione va ripensata la governance del paese, ampliando le competenze esclusive dello Stato non solo per grandi infrastrutture e reti di interesse nazionale ma anche e soprattutto per uniformare i procedimenti amministrativi, i livelli minimi di semplificazione e l' ordinamento degli enti locali. Va introdotto il principio di interesse nazionale, oltre che una cabina di regia per la politica industriale. Titolo V significa anche riorganizzare gli enti locali: abolire le province, istituire le città metropolitane e introdurre una soglia dimensionale a 5mila abitanti per i comuni. Che rapporto si prevede tra Stato e Regioni, in una situazione dove per esempio nel NordEst ci sono forti spinte all' autonomia? Non è in discussione la dignità costituzionale delle autonomie e l' idea di un governo multilivelli, ma bisogna prendere atto delle criticità. Se è vero che le Regioni restano un punto cardine per lo sviluppo dei territori, è necessario che esista una regia nazionale. Inoltre la piena attuazione di un federalismo fiscale, che passa anche per i costi e fabbisogni standard, deve essere coniugata con l' introduzione di meccanismi di controllo per gli amministratori inefficienti. Spending review anche per gli enti territoriali? Ci rientrano a pieno titolo. La degenerazione della finanza degli enti territoriali produce inefficienze e aggravi fiscali. Servono sanzioni efficaci, come il fallimento politico, vale a dire lo scioglimento degli organi politici rappresentativi e la loro ineleggibilità. Nel documento c' è anche la riforma elettorale: vanno accelerate le decisioni? Sì, non si possono attendere mesi e mesi per vedere approvata una legge. Il superamento del bicameralismo perfetto ci vede in sintonia con il governo. Ci auguriamo che su tutta questa partita si arrivi fino in fondo e al più presto. © RIPRODUZIONE RISERVATA. NICOLETTA PICCHIO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 38 21 marzo 2014 Pagina 22 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Istituzioni. Il provvedimento Delrio approvato a Palazzo Madama la prossima settimana, poi la riforma costituzionale. Riforme, si sblocca il Ddl Province «Intesa fatta al 90% tra Pd e Fi» Renzi apre alle Regioni sul nuovo Senato ENTI LOCALI IN PRESSING Chiesto per Palazzo Madama un sistema a elezione indiretta, in base alla popolazione regionale, dei rappresentanti delle periferie. Emilia Patta ROMA Martedì 25 il Ddl Delrio sulle Province approderà nell' Aula di Palazzo Madama per un voto che dovrebbe comprendere oltre alla maggioranza che sostiene il governo anche Fi e forse la Lega. Entro 10 giorni sarà pronto il Ddl costituzionale per l' abolizione del Senato e per la riforma del Titolo V con l' obiettivo di fare una prima lettura da parte di Palazzo Madama entro i primi di maggio, in modo da lasciare tempo ai senatori di approvare l' Italicum prima delle elezioni europee del 25 maggio. Il treno delle riforme comincia a viaggiare davvero, e Matteo Renzi ne ha fatto la priorità della sua azione di governo. Tanto che ieri, prima di volare a Bruxelles per il primo confronto con il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso sulle prospettive economiche, ha ricevuto a Palazzo Chigi governatori e sindaci per fare il punto su Senato e Titolo V. Mostrando anche qualche apertura sulle modifiche chieste dai rappresentanti dei territori rispetto al testo proposto dal governo. Quello che interessa al premier come ripete ai suoi collaboratori è che il Senato sia abolito in quanto Camera elettiva e che la fiducia al governo sia accordata dalla sola Camera superando così il bicameralismo perfetto. Del resto si può discutere, purché la riforma si faccia. Quindi orecchie aperte alle richieste di governatori e sindaci, che ieri hanno presentato un documento al premier e alla ministra per le Riforme Maria Elena Boschi, o almeno ad alcune di esse: ad esempio «un sistema a elezione indiretta in proporzione alla popolazione su base regionale dei rappresentanti di Regioni, Città metropolitane e Comuni a cui aggiungere una rappresentanza di diritto dei presidenti di Regione e dei sindaci di Comuni capoluoghi di Regione» invece del numero fisso ed eguale di rappresentanti per ciascuna Regione previsto dalla proposta governativa. Altra richiesta importante dei governatori e dei sindaci è l' eliminazione dei 21 componenti di nomina del presidente della Repubblica. Se venisse accolta, queste nomine presidenziali potrebbero essere previste all' interno della Camera dei deputati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 39 21 marzo 2014 Pagina 22 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Ma non è solo la composizione della nuova Camera a creare preoccupazione, sono anche le competenze. È Luigi Zanda a farsi portavoce di queste preoccupazioni dei senatori, comprensibilmente restii ad autocancellarsi. Oltre alle modifiche costituzionali già previste dal testo del governo, la nuova Camera potrebbe avere altre competenze, è la proposta del capogruppo del Pd a Palazzo Madama: leggi elettorali e diritti civili in quanto leggi di rango costituzionale anche se ordinarie, raccordo tra la normativa statale e territoriale, modifiche ai trattati della Ue che hanno attinenza con la vita dei territori. Si tratta di modifiche che non toccano gli assiomi renziani (fine del bicameralismo perfetto e abolizione del Senato elettivo) e in quanto tali saranno probabilmente accolte dando più "dignità" alla nuova Camera e rendendo così meno indigesta la riforma ai senatori. «L' Italia nacque 150 anni fa con un ordinamento molto centralista, accentuatosi in età fascista, e che è stato poi modificato in modo radicale in età repubblicana con la dotazione delle Regioni di poteri legislativi affiancati a quelli dello Stato dice Zanda . Un Senato nuovo, con le competenze descritte, chiude il cerchio e rende completo l' assetto istituzionale StatoRegioni». Ieri è stata anche la giornata dello sblocco del Ddl Delrio sul superamento delle Province dopo settimane di dura opposizione da parte di Fi e della Lega. L' accordo è ora fatto al 90%, e si va ad un' ampia maggioranza in Aula la prossima settimana. Fondamentale la concessione del governo alla richiesta di lasciare in carica per un anno, e quindi per tutto il 2014, i presidenti di provincia così come i commissari già in carica. Nodo ancora da sciogliere la platea che sceglierà il sindaco delle città metropolitane: la sola città o anche i comuni che compongono l' area metropolitana come chiede Fi? Intanto ieri il Senato ha approvato le misure sulle elezioni europee con tanto di rinvio al 2019 delle norme sulle quote rosa. Uno slittamento di 5 anni che è conseguenza del lavoro per garantire la tenuta dell' intesa sulle riforme nel suo complesso. Anche se il mancato abbassamento della soglia per le europee dal 4 al 3% ha provocato malumori in Scelta civica a Popolari per l' Italia che potrebbero sfogarsi sull' Italicum. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 40 21 marzo 2014 Pagina 41 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Verso la riforma. L' audizione di Befera. Colpo di freno sul contrasto di interessi SINDACI IN CAMPO Dal 2009 sono arrivate 63mila segnalazioni da parte di 900 Comuni che hanno portato ad accertare 186 milioni. Uno stop all' ipotesi di scontrini detraibili per ogni tipo di spesa. La bocciatura arriva dal direttore delle Entrate, Attilio Befera: «Il contrasto d' interesse non funziona per il recupero dell' evasione». Nell' audizione in commissione parlamentare per l' attuazione d e l federalismo fiscale, il numero uno dell' Agenzia ha menzionato i diversi studi elaborati e il rapporto Vieri Ceriani sulle agevolazioni fiscali. «In Italia il contrasto d' interessi ha senso sottolinea Befera quando voglio valorizzare un territorio, un settore economico o una situazione particolare». L' esempio classico? «Le agevolazioni per motivazioni ambientali, come nelle ristrutturazioni per uso di energia alternativa. Lì ha funzionato». Attualmente, come stimato dal Sole 24 Ore del 10 marzo scorso, le agevolazioni fiscali in chiave antievasione valgono più di 7 miliardi di euro. Una strada che la delega fiscale (legge 23/2014) punta addirittura a potenziare visto che il Parlamento ha delegato il Governo, tra l' altro, a definire gli interventi per l' emersione di base imponibile anche attraverso un «contrasto d' interessi fra contribuenti, selettivo e con particolare riguardo alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell' obbligo tributario». Il tutto, però, facendo attenzione alle misure di copertura finanziaria in fase di attuazione. Per uno strumento che non sembra avere un futuro, ce n' è un altro che va migliorando dopo la fase di rodaggio. Befera ha, infatti, stilato il bilancio del contributo dei sindacisceriffo nel contrasto al sommerso. Pur non riguardando ancora cifre elevate, il quadro tracciato dal direttore evidenzia un trend in crescita. Dal febbraio 2009 al febbraio 2014 sono stati quasi 900 i Comuni a trasmettere circa 63mila segnalazioni. E le 10mila segnalazioni che hanno portato ad atti di accertamento hanno contribuito a contestare 186 milioni di euro (in media 18mila euro ad avviso). Nel complesso si è passati dai 95mila euro del 2009 agli 11 milioni del 2012. Se è vero che centri come Milano e Bergamo hanno incassato rispettivamente quasi un milione di euro, il recupero non è un' esclusiva solo dei piccoli municipi. I sindaci antievasione, per esempio, sono stati particolarmente attivi anche a Formigine in provincia di Modena (800mila euro d' incasso) e a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna (530mila). M. Mo. G. Par. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 41 21 marzo 2014 Pagina 41 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 42 21 marzo 2014 Pagina 45 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Welfare. Dalla circolare 35/13 semaforo rosso alla codatorialità FOCUS. Nelle reti d' impresa premi Inail da definire SUL TAPPETO Molti i problemi aperti: dall' oscillazione del tasso tra i datori impegnati nel contratto all' obbligato alla denuncia di infortunio. Mauro Pizzin Silvana Toriello Sul 4° Osservatorio Intesa SanpaoloMediocredito Italiano sulle reti d' impresa si legge che «nel secondo semestre 2013 sono stati stipulati 389 nuovi contratti di rete che hanno coinvolto 1.555 imprese. Si tratta di numeri ottenuti sulla spinta ricevuta da Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio, che insieme contribuiscono con 1.048 imprese. A fine 2013 sono così saliti a 1.353 queste nuove tipologie negoziali registrate nelle camere di commercio e 6.435 le imprese aderenti: un fenomeno in espansione il quale, essendo fortemente innovativo, è destinato ad avere riflessi anche sugli adempimenti Inail. La gestione del rapporto assicurativo regolata dal Testo unico 1124/65 è finora intercorsa, infatti, esclusivamente tra istituto assicuratore e singolo datore di lavoro, fatte salve le note eccezioni in tema di responsabilità solidale negli appalti. Con il contratto di rete introdotto dalla legge 33/09 più imprenditori perseguono, invece, «lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all' esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica, ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell' oggetto della propria impresa». In virtù delle innovazioni introdotte nel 2012 dal Decreto crescita (Dl 83/12) e dal Decreto crescita bis (Dl 179/12) questa tipologia contrattuale può dar vita ad una retecontratto o ad una reteorganizzazione, secondo la volontà delle parti contraenti. Il contratto di rete consente, inoltre, l' utilizzo in comune dei lavoratori. Sotto questo profilo, che più direttamente impatta sull' assicurazione Inail, la legge 99/13 ha previsto per le reti d' impresa una disciplina speciale in materia di distacco e codatorialità. In particolare, la norma ha modificato l' articolo 7 del Dl 76/13 e, tramite questo, l' articolo 30 del Dlgs 276/03 (Riforma Biagi) prevedendo espressamente che la partecipazione alla rete di imprese costituisca di per sé interesse ad operare il distacco di lavoratori subordinati. Inoltre, con altra disposizione contenuta nel nuovo comma 4ter della legge 99/13, il legislatore ha previsto la codatorialità dei dipendenti, il cui regime d' ingaggio è rimesso al contratto di rete. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 43 21 marzo 2014 Pagina 45 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Il ministero del Lavoro, nella circolare 35/13 ha chiarito, tuttavia, che la disposizione la quale consente la codatorialità dei dipendenti ingaggiati con regole stabilite attraverso il contratto di rete «vuol significare che, in relazione a tale personale, il potere direttivo potrà essere esercitato da ciascun imprenditore che partecipa al contratto di rete» e che «sul piano di eventuali responsabilità penali, civili e amministrative e quindi sul piano della sanzionabilità di eventuali illeciti occorrerà rifarsi ai contenuti del contratto di rete, senza pertanto configurare automaticamente una solidarietà tra tutti i partecipanti al contratto». Ad eccezione delle sole reti d' imprese agricole, oggetto di normativa separata (si legga l' altro articolo), per il Ministero codatorialità non significa, dunque, immediatamente solidarietà. Restano, tuttavia, molti i nodi da sciogliere e questo spiega perché si rendano necessari ulteriori chiarimenti da parte del Lavoro. Esemplificando, se una rete di imprese decide di cogestire una determinata fase del processo produttivo (come nel caso della logistica) vi sarà una conseguenza immediata sull' attribuzione della voce di tariffa, che assumerà a riferimento una pluralità di datori di lavoro sui quali si andrà a frammentare il rischio, con conseguenze immediate sul piano degli adempimenti e della operatività stessa del sistema tariffario. Ma chi dovrà effettuare la denuncia di infortunio? E l' oscillazione del tasso in aumento o in riduzione come si articolerà in capo ai singoli datori di lavoro? E, ancora, nei confronti di chi andrà intentata l' azione di regresso. Nel caso in cui le reti siano, poi, composte da piccole o piccolissime imprese, come gli artigiani autonomi senza dipendenti che pagano il premio speciale unitario in base a specifiche classi di rischio, è ancora più difficile immaginare le conseguenze sul piano degli adempimenti connessi all' assicurazione obbligatoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA Numeri in crescita 1.353 Contratti di rete Quelli complessivamente registrati nelle camere di commercio alla fine del 2013, con il coinvolgimento di 6.435 imprese. Secondo il 4° Osservatorio Intesa SanpaoloMediocredito Italiano sulle reti d' impresa si tratta di un istituto negoziale in decisa espansione, il quale è destinato ad avere importanti riflessi anche sul fronte degli adempimenti Inail. Basti pensare che nel solo secondo semestre dello scorso anno sono stati stipulati 389 nuovi contratti di rete che hanno coinvolto 1.555 imprese 1.564 Imprese lombarde in rete La Lombardia guida la classifica regionale delle aziende in rete, seguita da Emilia Romagna (907) e Toscana (689) . Nelle tre regioni sul podio è collocato il 50% delle imprese italiane in rete. Seguono Abruzzo e Veneto, a quota 500 aziende, Lazio (408) Marche (276), Piemonte (250), Puglia (247), Campania (193), Sardegna (183) e Umbria (172). Secondo i dati offerti dall' osservatorio, il numero dei soggetti in rete in ognuna delle altre regioni italiane è di poco superiore o addirittura inferiore alle 100 unità 82,5% Reti con imprese diversificate Gran parte delle reti è composta da soggetti tra loro complementari, che possono mettere a fattor comune competenze diverse, attingendo da un differenziato bacino di specializzazioni settoriali. Per l' osservatorio in rete sono maggiormente rappresentate le realtà di dimensioni micro o piccole (4 imprese su 5), ma è buona anche la presenza di imprese di medie e grandi dimensioni, che mostrano «un peso superiore rispetto alla rilevanza numerica assunta nel complesso dell' economia italiana» MAURO PIZZIN Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 44 21 marzo 2014 Pagina 4 Italia Oggi pubblica amministrazione Esordio al Consiglio europeo per l' ex sindaco che deve dimostrare di non avere un bluff. L' Europa vede le carte di Renzi Pure il premier scivola sulla casa. Primi arresti per Expo 2015. Faccia a faccia a Bruxelles tra il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi e il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso che non si esprime prima di vedere le carte, poi promuove il piano economico del governo, ma avverte: «L' Italia rispetti tutti gli impegni presi». Renzi lo rassicura: «Lo stiamo già facendo, nessun dubbio sulle coperture, stiamo rivoluzionando il Paese». Barroso si affida a un tweet al termine del colloquio di oltre un' ora: «Incontro molto positivo con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, l' Europa sosterrà le riforme in Italia». Renzi apprezza. Ma in attesa che faccia vedere ciò di cui è capace, molti osservatori sottolineano la circostanza del sorrisino micidiale d' intesa tra Barroso e il presidente del Consilgio europeo Herman van Rompuy, scattato alla domanda sugli 80 euro in busta paga agli italiani proprio in prossimità delle elezioni europee. È proprio come nell' ottobre 2011 tra l' ex presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, quando fu rivolta loro una domanda sull' allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, così dicono i detrattori. Ma non è così. Allora, si era alla fine di un percorso politico: di lì a poco le dimissioni del Cavaliere. Oggi, invece, è l' evidente cautela per non concedere troppo credito a chi in fondo non ha ancora dimostrato nulla e arriva dopo una serie di avvicendamenti da record al vertice di palazzo Chigi. A Renzi viene riconosciuta una spinta verso la crescita che i suoi predecessori non avevano, ma resta la preoccupazione sul rigore. Intanto, in Italia il governo conferma la propria tabella di marcia. Entro marzo vuole chiudere la partita della riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione, seguirà il riavvio dell' iter della legeg elettorale. Perciò ha accolto le richieste presentate dai presidenti delle Regioni e dai sindaci che hanno condiviso un documento. Renzi prima di partire per il Consiglio europeo di Bruxelles ha illustrato la rotta ai rappresentanti dei territori e chiesto alle due delegazioni «un coinvolgimento in prima persona nel processo di trasformazione delle istituzioni». Anche il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, ha sottolineato la necessità di giungere a un accordo in tempi brevi: «Si tratta di riforme indispensabili per il Paese», ha affermato. La disponibilità c' è già per il presidente dell' Anci, Piero Fassino: «Il governo vuole aprire una stagione nuova: ci consideriamo suoi alleati e partner. Vogliamo essere coinvolti fino in fondo». Il sottosegretario Graziano Delrio avrebbe annunciato la richiesta che i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 45 21 marzo 2014 Pagina 4 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione Fondi strutturali vengano esclusi dai vincoli del Patto d i stabilità, e che anche gli investimenti per l' edilizia scolastica e il dissesto idrogeologico non siano conteggiati nel Patto di stabilità. Antonio Rognoni, dimissionario direttore generale di Infrastrutture Lombarde, avrebbe perfino truccato alcune gare d' appalto per incarichi di consulenza legale relativi all' Expo 2015. È bufera sulla controllata della regione per la realizzazione di opere quali ospedali, scuole ma anche palazzo Lombardia e lavori legati a Expo con investimenti previsti per 11 miliardi. L' ex direttore generale, dimissionario ma formalmente ancora in carica è stato arrestato insieme ad altre 7 persone (sei ai domiciliari) per accuse (68 le imputazioni per fatti che vanno dal 2008 al 2012) che vanno a vario titolo dalla truffa, alla turbativa d' asta, al falso e per tutti, l' associazione a delinquere. Per la realizzazione di Palazzo Lombardia si parla di un «clamoroso conflitto d' interessi»: Rognoni sarebbe stato il «capo, promotore e organizzatore del sodalizio» tra gli otto indagati che sono il responsabile dell' ufficio gare e appalti il direttore amministrativo della società della Regione Lombardia «che assicurava l' emanazione degli atti amministrativi necessari per il raggiungimento degli scopi del sodalizio, garantendo l' impunità agli altri associati». C' è anche Giuseppe De Donno, l' ex colonnello del ros al centro della presunta trattativa Statomafia tra gli indagati nell' inchiesta che tra l' altro è uno dei motivi dello scontro tra il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo (in conferenza stampa non hanno mai incrociato lo sguardo). Secondo l' esposto al Csm di Robledo, lui e Ilda Boccassini in due indagini distinte, una su Infrastrutture e un' altra su presunte tangenti nella sanità lombarda sfociata in accertamenti su una piattaforma Expo, si sarebbero imbattuti negli stessi soggetti da loro indagati. Ma Boccassini, secondo Robledo, non avrebbe collaborato e Bruti Liberati non sarebbe intervenuto. Il caso si trasferirà in Consiglio regionale dove l' opposizione ha chiesto al presidente Roberto Maroni di riferire. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sull' affitto dell' appartamento. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulla vicenda dell' appartamento di Firenze dove il premier Matteo Renzi, all' epoca sindaco della città, resiedeva, dal marzo 2011 al gennaio 2012. Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato. A pagare l' affitto di quell' alloggio è stato l' imprenditore Marco Carrai al fianco della moglie di Renzi il giorno del voto di fiducia in parlamento. Il fascicolo è stato aperto in seguito a un esposto presentato alla procura da un dipendente del Comune di Firenze, Alessandro Maiorano. Non si è lasciata sfuggire l' occasione il Movimento 5 Stelle, andato all' attacco, che ha chiesto «di calendarizzare al più presto una seduta question time dove, il presidente del consiglio dovrà spiegare i suoi rapporti con l' imprenditore Carrai e soprattutto, spiegare agli italiani che titolo godeva del suo appartamento vicino a Palazzo Vecchio». La richiesta è stata avanzata dal capogruppo al Senato Vincenzo Maurizio Santangelo. Inoltre M5s chiede «l' immediata discussione della mozione per chiedere le dimissioni del sottosegretario indagato Francesca Barracciu». I piccolo partiti del centrodestra in Piemonte hanno messo Forza Italia alla angolo per la scelta del candidato governatore che sfiderà Sergio Chiamparino il 25 maggio. Ncd, Lega Nord e Fratelli d' Italia, infatti, hanno scelto la via delle primarie e difficilmente torneranno indietro. Ignazio La Russa è entusiasta: «Sono molto soddisfatto dell' adesione della Lega Nord e dell' Ncd, per bocca del presidente Roberto Cota e del viceministro Enrico Costa, alle primarie per il Piemonte proposte stamattina in conferenza stampa da Giorgia Meloni, Agostino Ghiglia e Guido Crosetto, che ha confermato anche la sua autorevole candidatura». «Altresì sono fiducioso», ha aggiunto, «sulla adesione alle primarie anche degli amici di Forza Italia che hanno sempre privilegiato alla semplice appartenenza la scelta del miglior candidato in grado di competere con la sinistra. Non credo vorranno smentirsi ora». Il governo ha annunciato che desecreterà gli atti relativi all' omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Intervenendo in Aula alla Camera al termine della seduta di commemorazione dell' uccisione dei due giornalisti, il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Teresa Amici, ha risposto favorevolmente alle richieste giunte da più parti, non ultima dalla presidente della Camera Laura Boldrini e ha Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 46 21 marzo 2014 Pagina 4 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione annunciato che il governo è fortemente impegnato a togliere la secretazione degli atti trasmessi sull' omicidio dei giornalisti della Rai. «Di fronte al gravissimo problema della disoccupazione che interessa diversi Paesi europei occorre tutelare anche la dignità dell' uomo ferita dalla mancanza di occupazione». Lo ha chiesto papa Francesco nel discorso rivolto a oltre sette mila operai e dirigenti delle acciaierie di Terni. Il «lavoro», ha sottolineato, non ha solo «finalità economica e di profitto», ma «interessa la dignità dell' uomo», e chi è «sottoccupato o disoccupato rischia di diventare una vittima dell' esclusione sociale». La piaga della disoccupazione, ha denunciato, «e' la conseguenza di un sistema economico che non e' piu' capace di creare lavoro, perche' ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro». © Riproduzione riservata. FRANCO ADRIANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 47 21 marzo 2014 Pagina 24 Italia Oggi pubblica amministrazione debiti p.a. In Sicilia pagato solo un euro su3 Le regioni del Sud le meno solerti a pagare i debiti accumulati in questi anni. In primis gli enti locali siciliani. Secondo la Cgia Mestre, la regione e gli enti locali dell' isola hanno pagato il 34,6% delle risorse assegnate: su 1,5 miliardi di euro stanziati dallo stato, solo 525 milioni sono finiti nelle tasche dei fornitori. Sul podio dei cattivi pagatori sono finite altre due realtà del Sud: la Sardegna e la Campania. Nel primo caso l' incidenza dei pagamenti ha raggiunto il 66,3%, nel secondo caso, invece, il 69,1%. Migliore, ma di poco, la performance ottenuta dalla Calabria: rispetto alle risorse assegnate, la percentuale dei pagamenti è stata del 70,5%. Bene, invece, tutte le Pubbliche amministrazioni del Nord: Emilia Romagna e Veneto hanno addirittura pagato l' intero stock (ovvero il 100 per cento), mentre in Piemonte e in Liguria è stato sfiorato l'«en plein» (99,9%). In Toscana, in Umbria, in FriuliV.G. e in Lombardia si è invece superata la soglia del 99%. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 48 21 marzo 2014 Pagina 27 Italia Oggi pubblica amministrazione Rateizzazioni, spazio alla riapertura dei termini Rateizzazioni più ampie e retroattive. Modifica normativa ad hoc al fine di permettere anche ai contribuenti che non hanno potuto beneficiare delle nuove regole sulle dilazioni di pagamento di usufruire di quanto previsto dall' entra in vigore del decreto del fare (dl 69/2013): dilazioni fino a 120 rate mensili e possibilità di non pagare fino a otto rate consecutive. Così facendo, infatti, potrebbero essere incassati oltre 20 miliardi di euro. Questa la strada da percorrere secondo il presidente della Commissione finanze del senato, Mauro Maria Marino (Pd), a seguito della proposta avanzata, ieri, da Equitalia nel corso dell' audizione nell' ambito dell' indagine conoscitiva sul rapporto tra contribuenti e fisco in corso presso la VI Commissione di palazzo Madama. Nel dettaglio, la proposta avanzata dall' ente di riscossione prevede di riammettere nei benefici previsti dal decreto del fare anche i contribuenti già decaduti al momento dell' entrata in vigore del dl 69/2013, «così facendo, infatti», ha spiegato l' amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo, «verrebbe e s t e s a l a platea d i c o l o r o c h e p o s s o n o usufruire della dilazione di pagamento fino a 120 rate e del beneficio di non poter pagare fino a otto tranche consecutive. Verrebbero, inoltre, incassati oltre 20 miliardi di euro». Nel corso delle audizioni Equitalia ha fatto presente, poi, come dal 2008 siano state concesse 2.300.00 mila rateazioni per un importo di circa 25 miliardi. Il 77,3% delle dilazioni riguarda persone fisiche, mentre il 27,7% riguarda società. Dal punto di vista degli importi, invece, il 65,8% è a carico di imprese e il 34,2% a carico di persone fisiche. La proposta, però, se da un lato ha trovato terreno fertile nel presidente Marino secondo cui «attraverso i 20 mld di versamenti che verrebbero effettuati sarebbe possibile aiutare seriamente le imprese in difficoltà», dall' altro lato non ha trovato riscontro nel direttore dell' Agenzia delle entrate, Attilio Befera. Quest' ultimo, infatti, nel corso dell' audizione che si è svolta ieri, presso la Commissione sul federalismo fiscale della Camera, dopo aver fatto presente che «da febbraio 2009 a febbraio 2014 sono state trasmesse a Equitalia circa 63 mila segnalazioni da quasi 900 comuni e di queste segnalazioni, oltre 10.000 sono state già trasfuse in atti di accertamento con oltre 186 milioni di maggiori imposte accertate» ha sottolineato come, «l' ampliamento delle rateizzazioni da 72 a 120 rate e la possibilità di non decadere dal beneficio fino al mancato pagamento di otto rate hanno inciso in termini di gettito. Ragion per cui», ha concluso Befera, «la permanenza di queste misure di favore dovrà essere valutata nel corso di una relazione che l' Agenzia farà al parlamento entro la fine di marzo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 49 21 marzo 2014 Pagina 27 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione BEATRICE MIGLIORINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 50 21 marzo 2014 Pagina 27 Italia Oggi pubblica amministrazione I dati forniti in audizione da Equitalia che propone uno scaglionamento degli arretrati. Valanga di cartelle inesigibili Sono 150 mln le comunicazioni accumulate in 11 anni. P i ù d i 1 5 0 m i l i o n i d i comunicazioni d i inesigibilità da smaltire entro il 31 dicembre 2014. A tanto ammonta la cifra pendente sulla testa di Equitalia in relazione ai carichi affidati in riscossione. Una quantità di documenti da produrre, comunicazioni da effettuare e procedure da svolgere, relative a somme che Equitalia non è riuscita a riscuotere a causa di difficoltà ed errori che si sono verificati nel corso degli atti esecutivi. In assenza di ulteriori proroghe, però, tutti gli oneri ricadranno spalle degli enti creditori. Questo è quanto emerso, ieri, nel corso delle audizioni di Equitalia in Commissione finanze al senato, nell' ambito dell' indagine conoscitiva sul rapporto tra contribuenti e fisco. Nel dettaglio, nel corso dell' audizione, è emerso che «la Corte dei conti ha individuato come carico affidato a Equitalia tra il 2000 e il 2014, 894 miliardi», ha spiegato l' amministratore delegato del gruppo Benedetto Mineo, «il 22,6% di questi vengono sgravati, cioè l' ente locale ci ha detto di non riscuoterlo, il 3% sono in sospensione, il 27,4% si distribuiscono tra falliti, defunti e nullatenenti. Il riscosso invece è il 7,7%, quindi circa 60 miliardi. Solo nel 2013, inoltre, il volume di riscossione legato alla fiscalità locale è stato di 450 milioni di euro, a fronte di 4.656 comuni ancora legati al gruppo Equitalia». Proprio sulle spalle di questi comuni, però rischia di ricadere una mole di lavoro di difficile gestione. «Per effetto delle proroghe che sono intervenute nel tempo, al 31 dicembre 2014 (data di scadenza del servizio di Equitalia, salvo ulteriori proroghe) dovrebbe essere prodotte tutte le comunicazioni di inesigibilità relative ai ruoli affidati dal 2000 al 2011», ha spiegato Mineo, «il che significherebbe che per ogni anno da lavorare l' ammontare delle comunicazioni da produrre sarebbe tra i 14 e i 15 milioni di pezzi. Impegno, quest' ultimo, che a valle si trasferirebbe sugli enti creditori. Ragion per cui, l' unica soluzione possibile», ha concluso l' amministratore di Equitalia, «è quella si valutare uno scaglionamento negli anni della presentazione degli arretrati partendo dalle annualità più recenti». © Riproduzione riservata. BEATRICE MIGLIORINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 51 21 marzo 2014 Pagina 32 Italia Oggi pubblica amministrazione i corsi formativi organizzati dall' adc di Ancona. Revisori enti locali, via ai corsi Alcune recenti norme hanno profondamente innovato le modalità di selezione dei revisori degli enti locali, introducendo un sistema incentrato sulla regola del sorteggio tra i professionisti iscritti, a livello regionale, nel registro dei revisori legali. Altra importante novità riguarda l' obbligatorietà di acquisire ogni anno almeno 10 crediti formativi in materia di contabilità degli enti locali partecipando a corsi e/o seminari formativi, i cui programmi di approfondimento ed i relativi test di verifica siano stati preventivamente condivisi con il Ministero dell' Intero. Per l' inserimento nell' elenco dei revisori degli enti locali, i richiedenti devono essere in possesso di determinati requisiti, per ciascun raggruppamento di fascia di enti locali. La prima fascia, degli enti locali al di sotto di 5.000 abitanti, è composta da revisori o commercialisti con iscrizione da almeno due anni e 10 crediti formativi in materia di contabilità degli enti locali, con relativo superamento del test di verifica. La seconda fascia, degli enti locali con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000, accoglie gli aspiranti con almeno 5 anni di iscrizione, 10 crediti formativi in materia di contabilità degli enti locali, con relativo superamento del test di verifica e 3 anni di esperienza maturata in un ente locale. La terza fascia, degli enti locali con più di 15.000 abitanti, accoglie invece quei revisori e/o commercialisti con 10 anni di iscrizione, 10 crediti formativi in materia di contabilità degli enti locali, con relativo superamento del test di verifica e 2 incarichi di revisione già svolti. L' Adc per agevolare il conseguimento dei crediti, validi ai fini dell' iscrizione nel registro dei revisori degli enti locali, per il tramite dei rispettivi Odcec di Ancona e di Macerata e Camerino, ha organizzato appositi percorsi formativi, finalizzati alla migliore conoscenza della materia pubblica. I docenti hanno un elevato profilo tecnicoprofessionale e scelti nell' ambito dei funzionari della Corte dei Conti, degli enti locali e dell' Avvocatura. Il corso ha l' obiettivo di aggiornare e formare i revisori sul sistema della finanza e della contabilità pubblica degli Enti Locali e fornire gli strumenti per l' analisi degli aspetti più delicati connessi ai principali adempimenti dell' incarico. Le lezioni forniranno il quadro normativo aggiornato, le nozioni teoriche e gli approfondimenti operativi indispensabili per affrontare i principali adempimenti che i revisori degli enti locali sono chiamati ad assolvere nello svolgimento del proprio incarico. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 52 21 marzo 2014 Pagina 32 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione Al termine di ogni giornata, è previsto il "test" di verifica, che verterà sulle materie trattate a lezione e che avrà ad oggetto quattro domande a risposta multipla. Il test di verifica è da intendersi superato previa risposta positiva almeno per i 2/3 delle domande. Nello specifico sarà trattata la materia dei controlli dei revisori sull' attività contrattuale e la gestione dei beni pubblici, i controlli esterni ed interni sulla gestione finanziaria alla luce della novella recata dal D.L. 174/2012 e della normativa in tema di finanza pubblica, nonché l' ordinamento contabile degli enti locali e il patto di stabilità interno. Tali novità rappresentano per i commercialisti un' opportunità da non perdere, un' occasione di svolta, nuovi orizzonti per una costante e duratura crescita professionale anche a supporto della macchina pubblica, con la quale si potrà contribuire a cambiare le sorti di questo nostro paese. STEFANO TOLOMEO, PRESIDENTE ADC ANCONA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 53 21 marzo 2014 Pagina 33 Italia Oggi pubblica amministrazione Positive le correzioni su apprendistato e contratti a termine. Il Jobs act è promettente Longobardi: le misure sono apprezzabili. I decreti legge annunciati dal premier Renzi e dal ministro del Lavoro Poletti sulla semplificazione di apprendistato e contratti a termine trovano il favore dell' Ancl, il sindacato unitario consulenti del lavoro. «Sono misure apprezzabili e di largo interesse», commenta Francesco Longobardi, presidente nazionale Ancl. «Sull' apprendistato vengono finalmente recepite le nostre ripetute istanze sull' alleggerimento degli obblighi formativi, sull' abbattimento degli oneri a carico del datore di lavoro, sulla sburocratizzazione del rapporto». Più volte, infatti, l' Ancl aveva denunciato che i cavilli previsti dalla riforma Fornero rendevano difficoltoso l' utilizzo di questo istituto contrattuale. Bene anche l' estensione del contratto a termine senza vincolo di casualità: «Credo sia calzante con la prudenza delle aziende che, in questo periodo di crisi, galleggiano ma cercano contemporaneamente un rilancio». Anche la questione fiscale, per Irpef e Irap, pare aver bilanciato le comuni aspettative per lavoratori e imprese. Tuttavia i consulenti del lavoro, che sono l' anello di congiunzione fra legislatore, impresa e lavoratore, ovvero i primi ad applicare le norme, auspicano che la traduzione delle misure in provvedimento di legge non contenga ulteriori intoppi. «Abbiamo bisogno di sostenere le imprese, che creano lavoro, e di diminuire la burocrazia», conclude Longobardi. «La direzione presa è giusta, ma aspettiamo il testo dei provvedimenti per poterlo approfondire. Come Ancl, rinnoviamo la nostra disponibilità al confronto». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 54 21 marzo 2014 Pagina 35 Italia Oggi pubblica amministrazione Senza codici tributo, comuni in difficoltà su Tari e Tasi La mancata definizione dei codici tributo della Tari e della Tasi rischia di complicare la riscossione delle relative somme da parte dei comuni. L' Agenzia delle entrate, infatti, non ha ancora provveduto, ma i tempi stringono. Il problema è particolarmente urgente per la tassa rifiuti, considerata la necessità degli enti di provvedere in tempi brevi al pagamento delle fatture emesse dalle società che gestiscono il servizio di raccolta e smaltimento. Per chi utilizza il modello F24, al momento è impossibile procedere alla «bollettazione» e quindi all' incasso delle prime rate (ricordiamo che spetta ai comuni definire il calendario dei versamenti). R i s c h i a , i n pratica, d i r i p r o p o r s i q u a n t o accaduto lo scorso anno con la Tares, quando, a causa delle continue dilazioni concesse dal legislatore statale, si rischiò la paralisi. Non sono stati individuati neppure i codici tributo per gli importi relativi alla m a g g i o r a z i o n e T a r e s c h e i comuni recupereranno nell' attività di accertamento. A tal fine, non è utilizzabile il codice tributo 3955: esso, infatti, riguarda i versamenti ordinari 2013 e quindi ha come beneficiario lo stato e non i comuni, cui invece spettano le somme recuperate. Intanto, le amministrazioni sono impegnate nella definizione dei nuovi regolamenti (per la Tari e per la Tasi), oltre che nell' aggiornamento di quelli esistenti (per l' Imu). Ricordiamo che, in base all' art. 53, comma 16, della legge 388/2000, occorre provvedere entro la data fissata per la deliberazione del bilancio di previsione, ovvero, al momento, entro il 30 aprile (anche se un' ulteriore proroga è molto probabile). Nulla vieta di approvare i regolamenti prima del varo del preventivo, mentre non pare consentito farlo dopo. Come chiarito dal Mef (risoluzione n. 1/2011), oltre che dalla giurisprudenza contabile (parere n. 431/2012 della Sezione regionale di controllo per la Lombardia), «le deliberazioni concernenti le entrate degli enti locali devono necessariamente precedere l' approvazione del bilancio di previsione». Per guadagnare tempo e tutelare gli equilibri di cassa, alcuni comuni stanno pensando di applicare, almeno per la Tari, una sorta di acconto, in attesa di approvare regolamenti e tariffe, applicando quelle del 2013, salvo successivo conguaglio. Sempre in materia di regolamenti, ricordiamo che, con la nota n. 4033/2014 del 28 febbraio 2014, il Mef Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 55 21 marzo 2014 Pagina 35 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione ha chiarito che non è obbligatorio adottare un unico provvedimento per la Iuc (sebbene quest' ultima sia formalmente unica), ma è possibile spacchettarli con la più totale flessibilità. Possono quindi essere adottati, in particolare, tanto tre regolamenti distinti (uno per l' Imu, uno per la Tari e uno per la Tasi), quanto due regolamenti (uno per l' Imu, che ovviamente sarà quello 2013 opportunamente modificato, e uno per Tari+Tasi) Infine, si ritiene che i tre tributi debbano essere allocati in modo differenziato a bilancio. Ciò anche per gli enti in sperimentazione, malgrado nel piano dei conti armonizzato sia presente una voce «Iuc». Mentre è pacifico che la Tari vada classificata fra le tasse (titolo I, categoria 2) e l' Imu fra le imposte (titolo I, categoria 1), vi sono dubbi sulla Tasi, che rappresenta un' anomala via di mezzo. Tuttavia, specialmente dopo le modifiche introdotte dal dl 16/2014, sembra prevalente la natura di imposta. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 56 21 marzo 2014 Pagina 35 Italia Oggi pubblica amministrazione Lo ha promesso Renzi all' Anci. Nulla di fatto sulla ripartizione dei 625 mln di contributo Tasi. Un Patto più soft per i comuni Fuori edilizia scolastica, fondi Ue e riassetto idrogeologico. Fuori dal patto di stabilità gli investimenti nell' edilizia scolastica, il cofinanziamento dei fondi comunitari e i c o n t r i b u t i p e r i l r i a s s e t t o idrogeologico. Per l' edilizia scolastica ci sono sul piatto circa due miliardi di euro che andranno destinati a interventi di messa in sicurezza, adeguamento sismico, ristrutturazione, costruzione di nuove istituti. Si muoverà lungo queste direttrici l' allentamento del patto di stabilità promesso ai sindaci dal premier Matteo Renzi che ieri ha incontrato una delegazione dell' Anci a palazzo Chigi. Resta invece ancora in bilico il capitolo Tasi su cui i primi cittadini chiedono certezze a cominciare dalla ripartizione del tesoretto di 625 milioni stanziato dal governo per compensare i minori introiti originati dal passaggio dall' Imu alla Tasi. L' appuntamento con i preventivi 2014 è infatti alle porte (30 aprile) e difficilmente potrà esserci una nuova proroga visto che a maggio oltre 4.000 comuni andranno al voto. Da questo punto di vista però l' incontro di ieri si è concluso con un nulla di fatto. Comuni e governo si sono dati appuntamento alla prossima settimana quando torneranno a sedersi attorno al tavolo coordinato dal sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio e dal ministro per gli affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Qualche sindaco non ha nascosto la delusione. «I nodi sulla finanza locale sono ancora molti e vanno risolti in tempi brevi», ha commentato il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi. «La maggiorazione Tasi servirà a finanziare le detrazioni e dunque sarà solo una partita di giro perché nelle tasche dei sindaci non resterà nulla. E in più i comuni dovranno fare i conti con le comprensibili rimostranze dei cittadini destinatari di un nuovo inasprimento della leva fiscale». L' Anci è particolarmente preoccupata dell' impatto che la Tasi avrà non solo sui bilanci 2014, ma anche su quelli del triennio che, lamenta Cosimi, «oggi gli enti non sono in grado di chiudere potendo contare su una Tasi prima casa con aliquota standard all' 1 per mille». «Capiamo che riaprire il capitolo Tasi rappresenta un tema spinoso, ma arriverà il momento in cui sarà indifferibile una nuova presa in carico della questione da parte del governo», avverte Alessandro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 57 21 marzo 2014 Pagina 35 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione Cattaneo, sindaco di Pavia e vicepresidente vicario dell' Anci. E Attilio Fontana, presidente di Anci Lombardia e sindaco di Varese è pronto a scommettere che «molti comuni, pur aumentando al massimo le aliquote, non riusciranno a coprire le necessità dei bilanci» Il capitolo riforme Finanza locale a parte, l' Anci ha apprezzato il cambio di passo imposto da Matteo Renzi nelle relazioni tra sindaci e governo. Un cambio di passo (a dire il vero già iniziato col governo Letta) che trasmette ai sindaci la sensazione di non essere più controparti dell' esecutivo, ma «alleati e partner». «Abbiamo espresso piena condivisione alla spinta riformatrice che il governo vuole realizzare tramite il ddl costituzionale», ha dichiarato il presidente dell' Anci Piero Fassino. E una nota di palazzo Chigi certifica l' alleanza. «Il contributo normativo richiesto dal governo ai sindaci sarà valorizzato nel testo della riforma che l' esecutivo intende chiudere la prossima settimana». Spetterà al ministro delle riforme Maria Elena Boschi coordinare il tavolo di lavoro su riforma del Titolo V e senato delle autonomie. L' Anci ha messo a punto un documento con le proposte per rafforzare la rappresentatività degli enti locali nella nuova camera che dovrà garantire un' adeguata rappresentanza dei comuni accanto a quella delle regioni. Per esempio si chiede che nella futura assemblea siedano di diritto i sindaci delle città metropolitane e quelli degli altri capoluoghi di regione. «La previsione di una rappresentanza tutta elettiva», osserva l' Anci, «rischia di accentuare la connotazione politica, nonché discrimina rispetto alla rappresentanza regionale che prevede una componente di diritto». I comuni, inoltre, chiedono di poter ricorrere direttamente alla Consulta per impugnare una legge che ritengono lesiva delle proprie prerogative. Sul piatto anche la proposta di esentare i piccoli comuni (tra 1.000 e 5.000 abitanti) dal patto di stabilità. Anche se la sensazione è che su questo punto il governo per il momento non voglia sbilanciarsi, temendo di toccare delicati equilibri di finanza pubblica. «Abbiamo ribadito la necessità di superare definitivamente il patto di stabilità già dal 2014, in quanto i comuni tra i mille e i cinquemila abitanti hanno già spazi finanziari superiori agli obiettivi del Patto per il comparto», ha osservato Mauro Guerra, coordinatore Anci dei piccoli comuni. © Riproduzione riservata. FRANCESCO CERISANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 58 21 marzo 2014 Pagina 36 Italia Oggi pubblica amministrazione lo scadenzario di aprile 2014 Mercoledì 2 aprile L' organo di revisione economicofinanziaria dell' ente locale procede trimestralmente alla verifica ordinaria di cassa e a quella di gestione del Tesoriere e degli altri agenti contabili interni. Giovedì 10 aprile La Giunta deve approvare lo schema di rendiconto della gestione, completo di tutti gli allegati. Giovedì 17 aprile Ultimo giorno utile per la regolarizzazione dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 marzo 2014. Mercoledì 23 aprile Emettere i mandati di pagamento degli stipendi al personale dipendente e curarne la consegna al Tesoriere comunale. Venerdì 25 aprile Le province e i comuni con popolazione superiore a 1.000 abitanti trasmettono al ministero dell' economia e delle finanze dipartimento della ragioneria generale dello stato utilizzando esclusivamente il sistema web appositamente previsto per il patto di stabilità interno nel sito http://pattostabilitainterno. t e s o r o . i t , l e informazioni concernenti gli obiettivi programmatici del patto di stabilità interno per il triennio 20142016 Mercoledì 30 aprile Tosap/Cosap. Entro il 30 aprile, se non diversamente regolamentato, le aziende erogatrici di servizi pubblici a rete devono corrispondere la stessa (o il canone) per le occupazioni permanenti site realmente nel territorio comunale. Termine per la comunicazione al dipartimento della funzione pubblica, in via telematica o su apposito supporto magnetico, dell' elenco dei consorzi cui gli enti fanno parte e delle società partecipate. Oggi scade il termine per la deliberazione da parte dei consigli comunali e provinciali del bilancio di previsione 2014, della relazione previsionale e programmatica, del bilancio pluriennale nonché del programma triennale lavori pubblici Termine del versamento del contributo Ifel a valere sull' Ici relativa alle annualità 2011 e antecedenti incassato nell' anno precedente, applicando le aliquote vigenti in ogni anno d' imposta a cui si riferisce il tributo incassato. Versamento seconda rata TOSAP senza interessi per le occupazioni d' importo superiore a 258,00 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 59 21 marzo 2014 Pagina 37 Italia Oggi pubblica amministrazione sul personale. SalvaRoma, ripescata la spending Il decreto «salvaRoma» ha in parte anticipato la spending review di Cottarelli, riprendendo, sebbene a titolo sanzionatorio, per regioni ed enti locali elementi della spending review a suo tempo impostata dal precedente commissario, Bondi. L' articolo 4, comma 1, del dl 16/2014 ha contenuti tali da potersi certamente coordinare con la revisione della spesa ed esserne uno strumento. La norma è nota per essere una «mini sanatoria» dei contratti collettivi decentrati di regioni e d enti locali contenenti violazioni ai vincoli finanziari posti dalla contrattazione nazionale collettiva. Laddove regioni ed enti locali accertino di aver attribuito ai propri dipendenti somme che non era possibile, violando i tetti alle spese ammissibili, non solo debbono elaborare un piano graduale di riduzione delle risorse del fondo della contrattazione decentrata, per recuperare le somme illecitamente erogate. Sono, inoltre, obbligati ad attivare misure di contenimento della spesa di personale, tratte sostanzialmente dalle previsioni del dl 95/2012, convertito in legge 135/2012, fin qui operanti solo per le amministrazioni statali. Infatti, le regioni dovranno riorganizzare le strutture amministrative, anche accorpandole, impegnandosi contestualmente a ridurre le dotazioni organiche del personale dirigenziale in misura non inferiore al 20% e la spesa complessiva del personale non dirigenziale nella misura non inferiore al 10%, esattamente come stabilito dalla manovra estiva a suo tempo elaborata dal premier Monti. Per gli enti locali, le misure di riorganizzazione e razionalizzazione saranno diverse. Non essendo mai stato adottato il Dpcm che, secondo la normativa del 2012 avrebbe dovuto fissare i criteri per la riduzione del personale locale, il «salvaRoma» ripesca un criterio già esistente: l' obbligo di ridurre le dotazioni organiche entro il rapporto dipendenti/popolazione residente, imposto alle amministrazioni locali in stato di dissesto. Oggi, comuni e province dovrebbero applicare il decreto del ministero dell' interno 16 marzo 2011. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 60 21 marzo 2014 Pagina 38 Italia Oggi pubblica amministrazione Il Salva Roma ter ha esteso a Tasi e Tari le regole già previste per l' Imu dalla legge di Stabilità. Errori Iuc, ci pensano i comuni L' ente incompetente è tenuto a riversare le somme. Se un contribuente versa per errore un tributo a un comune incompetente non può essere sanzionato e non è tenuto a pagare gli interessi all' ente che non ha incassato le somme dovute. Spetta all' ente incompetente riversare le somme all' amministrazione creditrice, senza imporre all' interessato di fare istanza di rimborso a un comune e versare le somme all' altro. La partita contabile va regolata tra gli enti interessati. Questa procedura prevista dalla legge di Stabilità (147/2013) per l' Imu è stata estesa dall' articolo 1, comma 4, del dl sulla finanza locale (16/2014) a tutti i tributi locali, Tasi e Tari compresi. Con decreto del ministero dell' economia e delle finanze, di concerto con il ministero dell' interno, sentita la Conferenza statocittà e autonomie locali, dovranno essere stabilite le modalità applicative di queste disposizioni. La norma del dl sulla finanza locale prevede che le procedure riguardanti i versamenti fatti per errore al comune o allo stato, con conseguenti rimborsi e riversamenti, previste dalla legge di Stabilità si applicano a tutti i tributi locali. Dunque anche ai nuovi tributi: Tasi e Tari. In primo luogo, ciò comporta che il contribuente che sbaglia a individuare il comune competente a incassare le somme, o indica nel modello F24 o nel bollettino di conto corrente postale un codice errato, non può essere sanzionato. Inoltre, a differenza che in passato, non è tenuto a presentare istanza di rimborso, per poi versare il tributo al comune competente. E non è obbligato neppure a pagare gli interessi maturati medio tempore. Spetta, invece, al comune incompetente riversare le somme. Il comma 722 della legge di Stabilità, quindi, delinea il procedimento che deve essere osservato in caso di versamenti effettuati a enti incompetenti, che è un problema che si trascina da tempo. Il comune che viene a conoscenza dell' errato versamento, anche qualora non vi sia una segnalazione da parte del contribuente interessato, deve attivare d' ufficio il riversamento al comune competente delle somme indebitamente percepite, per evitare di costringere l' interessato a presentare istanza di rimborso e pagare nuovamente il dovuto all' ente competente. S e l a comunicazione viene effettuata dal contribuente, deve indicare nell' atto gli estremi del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 61 21 marzo 2014 Pagina 38 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione versamento, l' importo pagato, i dati dell' immobile, il comune destinatario delle somme e quello che invece ha ricevuto, per errore, il pagamento. Le altre disposizioni richiamate dal dl 16/2014 si riferiscono ai rimborsi Imu e disciplinano i rapporti dareavere tra contribuenti, comuni e stato. Nel caso in cui il contribuente abbia pagato l' imposta municipale in misura superiore al dovuto, deve presentare al comune competente un' istanza di rimborso, anche se una quota del tributo è stata pagata allo stato. I commi 723 e seguenti, in effetti, fissano le procedure che il contribuente deve osservare per ottenere le restituzioni delle somme versate e, in tutto o in parte, non dovute e le regolazioni contabili tra i vari livelli di governo. Il procedimento da seguire per ottenere i rimborsi, però, non vale più solo per l' Imu ma si estende anche agli altri tributi locali. Pertanto se il contribuente nel 2014 dovesse versare, per errore, la Tasi allo stato, l' istanza di rimborso va presentata al comune sul cui territorio è ubicato l' immobile. L' ente deve poi segnalare al ministero dell' economia e delle finanze e al ministero dell' interno l' importo versato all' erario. Dal 2013 quest' ultimo ministero effettua le regolazioni contabili per i comuni delle regioni a statuto ordinario, della Sicilia e della Sardegna sul Fondo di solidarietà comunale. SERGIO TROVATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 62 21 marzo 2014 Pagina 39 Italia Oggi pubblica amministrazione Incentivi ai migranti Il ministero dell' interno ha stanziato 12 milioni di euro per favorire l' orientamento al lavoro e il sostegno all' occupabilità dei cittadini stranieri. Lo prevede l' avviso pubblico per la presentazione di progetti a carattere territoriale finanziati a valere sul Fondo europeo per l' Integrazione di cittadini di paesi terzi «Azione 2/2013». Gli enti locali sono ammessi a partecipare alla presentazione di proposte progettuali a valere sull' Avviso in qualità di partner di soggetto proponente associato. Il capofila del progetto deve infatti essere identificato in regioni o r d i n a r i e , regioni a Statuto speciale e province autonome, in particolare assessorati competenti nel settore delle politiche del lavoro e/o della formazione professionale. I percorsi individualizzati dovranno essere attivati entro e non oltre il primo ottobre 2014, e dovranno concludersi entro e non oltre il 30 giugno 2015. Il costo massimo del progetto è pari a mille euro per ciascun destinatario dei percorsi ed è coperto totalmente dal contributo pubblico. Le domande devono essere presentate entro il 18 aprile 2014. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 63 21 marzo 2014 Pagina 41 Italia Oggi pubblica amministrazione Continuano a tenere banco le problematiche applicative della tassa servizi. Inquilini con Tasi a zero Nei comuni con aliquota Imu al 10,6 per mille. Non sempre gli utilizzatori degli immobili debbono pagare una quota variabile dal 10 al 30% della Tasi. Questa è l' interpretazione che si ricava dalla lettura combinata dei commi 677 e 681 della legge di Stabilità per il 2014. Le modifiche introdotte dal dl n. 16 del 6 marzo scorso, benché hanno innovato il comma 677, non hanno affrontato la problematica che può determinare ulteriori mancati introiti per le casse comunali. Per la tassa sui servizi indivisibili l' aliquota base è dell' 1 per mille e, nell' ambito della sua potestà regolamentare, il comune, con deliberazione di consiglio, può ridurla, fino al suo completo azzeramento, o incrementarla, nel rispetto del vincolo in base al quale la somma delle aliquote della Tasi e dell' Imu, per ogni tipologia di immobili, non può essere superiore all' aliquota massima fissata dalla norma per l' Imu al 31 dicembre 2013. Per il primo anno di applicazione, è disposta che l' aliquota massima, per l' abitazione principale (per la quale si applica la sola Tasi) non può superare il 2,5 per mille. Il dl n. 16/2014 aggiunge alla parte finale del comma 677 la possibilità, per i comuni e per il solo anno 2014, di superare i limiti fissati, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille. Se l' unità immobiliare è occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale, sulla stessa gravano due autonome obbligazioni tributarie. L' occupante dovrà versare la Tasi nella misura, stabilita dall' ente con apposito regolamento, compresa tra il 10 e il 30% dell' ammontare complessivo dovuto applicando l' aliquota fissata dalla norma. La parte restante è corrisposta dal titolare del diritto reale sull' unità immobiliare. La problematica sorge nel caso in cui un comune ha applicato l' aliquota Imu nella misura massima del 10,6 per mille. In questa situazione, come visto, l' ente può prevedere, esclusivamente, un' aliquota Tasi dello 0,8 per mille e solo per il 2014, applicando tale maggiorazione alle condizioni introdotte dal decreto legge n. 16/2014.Se l' ente decide di non usufruire della novella legislativa, non può che azzerare la Tasi, sempre nell' ipotesi dell' imposta municipale unica al massimo dell' aliquota. La circostanza che il menzionato vincolo tariffario sia riferito alla «tipologia di immobile» senza alcun riferimento alla natura del soggetto passivo, induce a ritenere che qualora, in relazione a una data Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 64 21 marzo 2014 Pagina 41 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione tipologia di immobile, l' aliquota Imu sia determinata nella misura massima consentita, per quella determinata categoria di immobile, non vi sia alcuna contribuzione Tasi nemmeno a carico dell' eventuale occupante diverso dal proprietario, che di per sé non è soggetto passivo Imu. La questione è oggetto di interpello presso la Direzione centrale normativa dell' Agenzia delle entrate. È stato chiesto, in relazione alla casistica indicata, quale deliberazione tariffaria sia corretta nel caso di unità immobiliari, diverse dalle fattispecie esentate, con aliquota Imu al 10,6 per mille. Le ipotesi possibili sono due: che l' aliquota Tasi sia azzerata, sia per il soggetto proprietario che per l' eventuale diverso soggetto occupante, oppure che sia al 2,5 per mille, con applicazione delle quote a carico dell' utilizzatore, come da regolamento comunale. Nel caso in cui l' amministrazione centrale dovesse confermare il dato letterale, propendendo, pertanto, per la prima ipotesi, si aprirebbe una nuova voragine nei già precari bilanci degli enti locali. EUGENIO PISCINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 65 21 marzo 2014 Pagina 41 Italia Oggi pubblica amministrazione Riscritte le procedure di riequilibrio finanziario È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo scorso, il decreto legge n. 16/2014 contenente le «Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità degli enti locali e dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche». All' art. 3 del suddetto decreto, sono contenute le disposizioni per gli enti locali in difficoltà finanziarie che abbiano fatto ricorso a procedure di risanamento di bilancio. L' articolo va a modificare la precedente disposizione contenuta nel decreto legge 174/2012 che ha inserito, nel Titolo VIII enti locali del dlgs 267 del 18 agosto 2000, Testo unico delle leggi sull' ordinamento degli enti locali (Tuel), l' art. 243bis. Attraverso questa modifica è stata individuata un' apposita procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per gli enti nei quali sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario. Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale contiene misure precise e puntuali necessarie a superare le condizioni di squilibrio rilevate. L' adesione alla procedura di riequilibrio è stata significativa, anche se numerose sono state le pronunce negative da parte della Corte dei conti sui documenti sottoposti al suo controllo. L' iter preventivo a cura del ministero dell' interno, infatti, è di carattere prettamente istruttorio, non fornendo valutazioni di tipo vincolante sull' esito finale degli stessi. Le misure richieste agli enti sono rivolte principalmente al recupero di una «sana gestione». All' interno di questo concetto, che tutto può contenere, segnaliamo una particolare attenzione a: a) mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno; b) presenza di eventuali debiti fuori bilancio; c) presenza di una consistente mole di residui attivi e passivi di difficile esazione. In riferimento a questa procedura, il legislatore è intervenuto con una modifica che agevolerà una parte degli enti che, presentato il piano nel 2013, abbiano ottenuto una pronuncia negativa da parte della sezionale regionale di riferimento della Corte dei conti. Gli stessi, infatti, possono riproporre tale istanza entro i 90 giorni successivi alla comunicazione di tale decisione. Tale facoltà è subordinata all' avvenuto conseguimento di un miglioramento, inteso sia come aumento dell' avanzo di amministrazione che come diminuzione del disavanzo di amministrazione, registrato nell' ultimo rendiconto approvato. La predetta procedura non può essere iniziata qualora sia decorso il termine assegnato dal prefetto, con lettera notificata ai singoli consiglieri, per la deliberazione del dissesto. Riapertura dei termini, quindi, assai parziale e «discrezionale». Alcuni grandi enti potranno beneficiare di una seconda opportunità, utile a condizione che le misure richieste dal Piano siano comunque state Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 66 21 marzo 2014 Pagina 41 < Segue Italia Oggi pubblica amministrazione attivate. Il timore, per gli altri, è che vengano avviati una mole di ricorsi contro la bocciatura del Piano di riequilibrio. Una modifica, questa, che non ci sembra vada nella direzione di una ricerca di stabilità nella complessa materia della contabilità degli enti locali. Questo quando l' armonizzazione dei sistemi contabili è alle porte: la legge c' è, le eccezioni continuano. LARA MONTEFIORE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 67 21 marzo 2014 Pagina 14 La Voce di Romagna sanità, sociale e servizi per l'infanzia Riapre l' Avis di S. Pancrazio Da domenica 23 marzo riapre il punto di raccolta Avis di San Pancrazio. Terminati i lavori di ristrutturazione e di adeguamento ora risponde ai nuovi criteri di qualità dettati dalle norme sull' accreditamento che riguardano tutto il sistema sanitario e, quindi, anche Avis essendone parte integrante. Le giornate di donazione a San Pancrazio sono il secondo sabato e la quarta domenica di ogni mese dalle 7.30 alle 10.30 il sabato, dalle 7.30 alle 11 la domenica. Potrà donare anche chi prima si recava a Russi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 68 21 marzo 2014 Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Carlino d' oro Le ?nominations' di Foschini, ds della Virtus PER i giovani calciatori della provincia di Ravenna considerati fra i più promettenti ecco le indicazioni di Giuseppe Foschini, direttore sportivo della Virtus Faenza. Juniores : Filippo Mazzotti (Classe), Pietro Silimbani (Faenza), Mamadou Ndiaye (Fosso Ghiaia). Allievi : Leonardo Giordani (Virtus Faenza), Federico Amerighi (Faenza), Andrea Pipitoni (Dinamo Faenza). Giovanissimi : Matteo Bandini (Virtus Faenza), Riccardo Sisti (Cotignola), Victor Bolognesi (Russi). Esordienti : Luca Pedulli (Virtus Faenza), Nicolò Ponti (Tozzona Pedagna), Edoardo Pagliai (Borgo Tuliero). CALCIO FEMMINILE. Il Carlino d' Oro elegge anche quest' anno la migliore calciatrice. Ecco le indicazioni di Massimo Magnani, presidente del Castelvecchio di Savignano sul Rubicone che milita nel campionato di serie B: Giada Pondini (Castelvecchio), Martina Piemonte (Riviera di Romagna), Simona Cimatti (San Zaccaria). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 69 21 marzo 2014 Pagina 24 La Voce di Romagna sport Per Gatteo e Sparta squilli da capolista SECONDA CATEGORIA Nel recupero della seconda giornata di ritorno sorridono le due leader che mantengono il vantaggio sulle inseguitrici Rumagna e Fontanelice, entrambe vittoriose Esulta anche il Boncellino, che stacca in vetta la Reno, che però scenderà in campo il 26 marzo Alfero e Gatteo vincono in trasferta per 20. Questi i risultati e i marcatori dei recuperi della seconda giornata di ritorno. SECONDA GIRONE P BrisighellaStella Azzurra 12 (22' pt Barzagli; 13' Gini, 30' st Gennaro); Mordano San Rocco 01 (15' pt Domeniconi) FontanelicePonticelli 21 (24' pt F. Monti, 40' pt Minoccheri; 24' st Vega) Rossoblù Imolese Sparta 07 (17' pt, 44' pt, 20' st e 25' st Sabato, 5' st e 30' st Manara, 38' st Dall' Oppio) Dinamo FaenzaValsanterno 2 0 (30' st Camorani, 41' st Pederzoli) Riolo TermeBagnara 40 (16' pt Rava, 26' pt Violani, 45' pt Ceroni, 45' st Caroli) Casola ValsenioMarradese (in programma il 2 aprile). SECONDA GIRONE Q Bisanzio Pro Loco Reda 22 (11' pt Basile, 45' st Zoli; 8 ' p t Buscherini D., 19' pt Baggioni); Frugesport Boncellino 24 (9' pt Pasotti, 22' st Ballarin G. ; 14' pt Foschini M., 26' pt Francesconi, 40' pt Berardi, 35' st rig. Signani) MezzanoSanterno sospesa per nebbia al 3' del secondo tempo sullo 00 Porto CorsiniGodo 1 3 ( 4 0 ' p t Simone; 30' pt Soltiane, 25' st e 35' st Gianni); Santagatese R e a l F u s i g n a n o 1 3 ( 1 0 ' p t Casadio; 28' st Greco, 38' st Rondinelli, 43' st Schioppa) Stella Rossa Punta Marina 10 (40' pt Tabanelli) RenoMonti (in programma il 26 marzo). SECONDA GIRONE R Sporting ValbidenteCibox 10 (20' pt Maicano) Tre Martiri Pianta 11 (1' pt Cecere; 35' pt Lengane) Carpinello Real Castrocaro 11 (11' st Fagnocchi; 24' pt Rodi) 2000 Cervia San Colombano 22 (5' pt e 7' pt Antonellini; 3' pt e 41' st Bertaccini) ModiglianaVirtus Faenza 21 (10' st e 40' st Marchesi; 25' pt Zindine); RocchigianaSanta Sofia rinviata. Riposa: San Zaccaria. SECONDA GIRONE S Aurora Virtus Cesena 11 (14' st Tannurella; 46' st Gentili) San Mauro in Valle Bertinoro (disputata ieri sera); San VittoreAlfero 02 (14' st e 20' st Cinarelli) RumagnaDismano United 21 (15' st Bravaccini, 28' st Perfetti F. ; 17' st Kazazi); RubiconeGatteo 02 (9' st Magnani E., 27' st Donati); Real SarsinaGranata (in programma il 2 aprile). Riposa: Cella Ponte Giorgi. SECONDA GIRONE U Taverna Vis Argentina alle 21. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 70 21 marzo 2014 Pagina 45 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) sport Seconda categoria. I risultati e i marcatori di tutti i recuperi della seconda giornata di ritorno. Sparta forza sette, il Gatteo tiene a distanza il Rumagna seconda gara della fase regionale Granata Colonnella 00. Classifica: Reno 3, Granata e Colonnella 1. 2ª P. BrisighellaStella Azzurra 12 (22' pt Barzagli; 13' pt Gini, 30' st Gennaro), Mordano San R o c c o 0 1 ( 1 5 ' p t D o m e n i c o n i ) , FontanelicePonticelli 21 (24' pt F. Monti, 40' pt Minoccheri; 24' st Vega), Rossoblu Imolese Sparta 07 (17' pt, 4' pt, 20' st e 25' st Sabato, 5' st e 30' st Manara, 38' st Dall' Oppio), Dinamo FaenzaValsanterno 20 (30' st Camorani, 41' st Pederzoli), Riolo Terme Bagnara 40 (16' pt Rava, 26' pt Violani, 45' pt Ceroni, 45' st Caroli), Casola Valsenio Marradese si gioca il 2 aprile. Classifica: Sparta 54; Fontanelice 53; Riolo 51; Dinamo 39; Ponticelli 37; Valsanterno 34; Casola 28; Marradese 26; Brisighella 24; San Rocco 21; Bagnara, Stella Azzurra 15; Mordano 11; Rossoblù 8. 2ª Q. BisanzioPro Loco Reda 22 (11' pt Basile, 45' st Zoli; 8' pt D. Buscherini, 19' pt Baggioni), FrugesportBoncellino 24 (9' pt Pasotti, 22' st G. Ballarin; 14' pt M. Foschini, 26' pt Francesconi, 40' pt Berardi, 35' st Signani rig.), MezzanoSanterno sospesa per nebbia al 3' del secondo tempo sullo 00, Porto CorsiniGodo 13 (40' pt Simone; 30' pt Soltiane, 25' st, 35' st Gianni), SantagateseReal Fusignano 13 (10' pt Casadio; 28' st Greco, 38' st Rondinelli, 43' st Schioppa), Stella Rossa Punta Marina 10 (40' pt Tabanelli); Reno Monti si gioca il 26. Classifica: Boncellino 53 punti; Reno 50; Real Fusignano 41; Frugesport 39; Godo 36; Punta Marina, Stella Rossa 32; Santerno 29; Santagatese, Pro Loco Reda 22; Bisanzio 21; Mezzano 19; Monti 13; Porto Corsini 5. 2ª R. Sporting ValbidenteCibox 10 (20' pt Maicano), Tre Martiri Pianta 11 (1' pt Cecere; 35' pt Lengane), Carpinello Real Castrocaro 11 (11' st Fagnocchi; 24' pt Rodi), 2000 Cervia San Colombano 22 (5' pt e 7' pt Antonellini; 3' pt e 41' st Bertaccini), ModiglianaVirtus Faenza 21 (10' st e 40' st Marchesi; 25' pt Zindine), RocchigianaSanta Sofia rinviata. Classifica: San Zaccaria 45, Modigliana 33, Carpinello e Tre Martiri 32, Cibox 28, 2000 Cervia, Pianta e San Colombano 25, Santa Sofia 23, Sporting Valbidente 22, Virtus Faenza 21, Rocchigiana 19, Real Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 71 21 marzo 2014 Pagina 45 < Segue Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) sport Castrocaro 7. 2ª S. Aurora Virtus Cesena 11 (14' st Tannurella, 46' st Gentili), San VittoreAlfero 02 (14' st e 20' st Cinarelli), RumagnaDismano United 21 (15' st Bravaccini, 28' st Perfetti F.; 17' st Kazazi), Rubicone Gatteo 02 (9' st Magnani E., 27' st Donati), Real SarsinaGranata si gioca il 2 aprile. Classifica: Gatteo 50, Rumagna 46, San Mauro in Valle 35, Granata e Bertinoro 34, Aurora 27, Alfero 25, Dismano United e Virtus Cesena 23, San Vittore 15, Cella 14, Real Sarsina 13, Rubicone 9. tletico Marecchia 32 (20' pt e 37' pt Mongioj, 37' st Canini; 30' pt Castillo, 35' st Mascella), PromosportCanonica 01 (25' pt Motta), PennabilliMondaino 14 (15' pt Mari; 13' pt Demuru, 15' pt Lappi, 32' pt Giorgi, 42' st Giugliani), SangesReal S.Andrea 21 (30' pt Mussoni, 25' st Montanari; 2' st D' Achille rig. ), GemmanoS.Bartolo 11 (25' pt Carol; 40' st Melchiorri), PerlaverdeVirtus Olimpia 22 (43' pt Ca 3ª Rimini. CerasoloA tellani, 35' st Gabrieli; 3' pt Venerucci, 25' st Pasini), MontefioreseV.Poggio Berni 3 3 (17' st Perisutti, 25' pt Guidi, 34' st Perisutti; 29' pt Taurisano, 16' st Zouhair, 34' st Zito I.). Classifica: Mondaino 49, Virtus Olimpia 45, Canonica 44, Sanges 38, Perlaverde 35, Poggio Berni 34, Promosport e Gemmano 30, Cerasolo 28, Montefiorese e S.Bartolo 18, Pennabilli 17, Atl.Marecchia 12, Real S.Andrea 9. gneLongianese 31 (10' pt Casanova, 15' st e 25' st Olivi; 2' st Zamagni). Classifica: Roncofreddo 49, Carpena 44, Capanni 41, Vecchiazzano 38, Borghigiana 32, Soglianese 28, S.Carlo 27, Longianese 24, Jr Meldola 23, Vigne 19, Asca 16, Atletico 88 14, Ranchio e Bagnolo 12. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 72
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