Scarica il pdf - Parrocchia di Brusson

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Parrocchia di San Maurizio
Brusson
30 agosto 2014
Anno XIII° - n°650
n° 35
www.brusson.net
N'oublions jamais de développer
constamment nos trois "hum":
humilité,
humour,
humanité.
Richard Brunel
Rifugio Vittorio Emanuele
concluse le escursioni estive
Valsavarenche, 27 agosto 2014.
Ultima escursione per i nostri
giovani sherpa al Rifugio Vittorio
Emanuele, sede del soggiorno
estivo edizione 2015. Giornata
stupenda dopo una vigilia dal
clima autunnale. Il sentiero sale
ripido da quota 2.000 di Pont fino
a 2.735 m. ed una volta lassù, dal
rifugio c'è una bellissima vista sul
Ciarforon e sul Monciar. Bravi
sherpa, arrivederci alla prossima
estate.
Teatro in piazza
Brusson, 21 agosto 2014.
Si è svolta sul piazzale della chiesa la seconda edizione di
"Teatro in piazza", animata dalla compagnia Le Falabrac.
Con la regia di Aldo Marrari, ed in collaborazione con
alcuni turisti, é andata in scena la leggenda del tesoro
del castello di Graines. Ogni attore ha parlato nel prorio
dialetto: siciliano, piemontese, milanese, calabrese e
patois. Essendo una storia molto conosciuta, si è voluto
lasciare spazio alla fantasia e all'improvvisazione, con
finale a sorpresa. In questa festa dei dialetti, le parti si
sono rovesciate: gli attori hanno recitato in basso, tra i due
grandi alberi del piazzale, mentre il pubblico era seduto
sui gradini della chiesa.
La serata è stata introdotta dalle musiche della fisarmonica
di Leonardo e dell'arpa di Marta.
L' avventura
del povero Pierron
Si credeva che ci fosse un tesoro nascosto nei
sotterranei del castello di Graines. Pierron, un
povero abitante del paese, una notte nel sonno udì
una voce dirgli di scavare nel punto in cui la torre
incontrava il muro di cinta. Sotto una roccia avrebbe
trovato il tesoro ma avrebbe dovuto allontanarsi
prima che il gallo cantasse tre volte. Pierron corse
subito al castello, scavò furiosamente una buca
profonda e trovò una botola chiusa da un pietrone
con un anello di ferro. Riuscì a sollevarlo, scese una
rozza scala, trovò una stanza con una porticina di
ferro e dietro a questa finalmente vide il ricco tesoro
di oro e gemme. Se ne riempì il sacco e le tasche
ma, così carico, giunse all'uscita quando già il gallo
aveva cantato per la terza volta e di lui non si seppe
più nulla.
Questa è la storia "ufficiale", presentata in patois
da Le Falabrac, e stoppata nel momento in cui il
povero contadino rimane chiuso nei sotterranei
del castello. E poi? Come continua la storia?
Qui sono intervenuti gli amici turisti, che si sono
espressi con il proprio dialetto ed hanno ribaltato
la storia come si rovescia un calzino: il contadino
oltre che povero era anche sordo, e in procinto di
diventare papà; il gallo era rauco e ricercato dal
macellaio. A sbrogliare la matassa è intervenuta
la fata... ma quando tutto era ormai dato per
scontato e tutti erano contenti per il lieto fine,
ecco Georges, un francese doc, alsaziano, che
interviene sostenendo che il gallo della storia è
un pollo "gaulois", che non fa "chi-chi-ri-chi",
ma "co-co-ri-co", come tutti i galli francesi e
solo con questa parlata la botola del castello può
aprirsi!... Bravi!
Uno spettacolo
si può preparare
in un mese.
Improvvisare,
invece,
richiede una vita.
Pino Caruso
Fiera del legno
e dell'artigianato
tipico valdostano
Brusson, 24 agosto 2014.
Rue Rouet si presta per i mercatini
e le piccole fiere, come questa, cui
hanno partecipato artigiani di Brusson.
Un'occasione per i turisti per salutare il
paese che li ha ospitati per le vacanze.
Foto in alto: Extrepieraz, di Raffaele Gérandin
Foto a sinistra: Bonin Marco al tornio.
Il borgo di Fenillaz
in festa
Fenillaz, 22 agosto 2014.
E' stata una festa improvvisata quella
svoltasi nel villaggio dopo la S. Messa
celebrata nella cappella. Il patrono
ufficiale è San Matteo, festeggiato il
21 settembre, ma in quell'occasione
i villeggianti sono già tutti rientrati a
casa. E così è nata l'idea di ritrovarsi in
una data più adatta, per salutarsi e anche
per giocare ad una piccola lotteria. E
quanti bambini!
Chissà come sono stati felici i muri della
vecchia scuola nel sentire di nuovo tante
voci di bambini!
Nelle foto: alcuni momenti della lotteria.
ORaRI
SANTE
MESSE
Lunedì 1° settembre - a Pasquier
20h00 - S. Messa
Martedì 2 settembre - ad Extrepieraz
20h00 - S. Messa di 30^ def. Grivon Germain
Mercoledì 3 settembre
Non ci sarà la S. Messa
Giovedì 4 settembre - a Fontaine
20h00 - S. Messa anniv. def. Fassin Giovanni
Venerdì 5 settembre - a Vollon
20h00 - S. Messa 30^ def. Grivon Germain
Sabato 6 settembre
18h30 - S. Messa anniv. def. Vacquin Christian
Vacquin Roberto e Payn Adolfina
def. Gerandin Giulio e Buil Angiolina
- in chiesa
20h00 - S. Messa def. Aymonin Delfina, Riccardo e Giulio
- ad Arcesaz
Domenica 7 settembre - in chiesa
7h30 - S. Messa
10h00 - S. Messa e Battesimo di Vicquéry Marie Louise
def. Ballario Paolo, Gens Augusta e Alliod Firmino
Souvenirs
Radici
A pensarci bene, che cosa vuol dire
“radici”? Una sera camminavo in strada,
tornavo da casa di un amico e tenevo
le mani in tasca per il freddo. Era scuro
e c’era un po’ di nebbia. I lampioni
tentavano
di forzare quell’impasto
grigio, ma il risultato erano tenui chiazze
bluastre dai bordi sfumati. Camminavo
sul bordo della strada, di fianco ai pioppi.
A un certo punto inciampai in qualcosa
che sporgeva. Erano le radici di un albero,
che stavano spaccando l’asfalto.
Non so quanto ci hanno messo a piegare e
a spezzare quella lastra grigia e gommosa,
ma ci sono riuscite.
Ecco, se ho delle radici, sono come quelle.
Non sono rimaste sotto, hanno spinto per
uscire da quel posto. Già allora lo sentivo,
anche se non lo capivo. Non ero di lì, e
allora perché restarci?
E comunque non basta essere nato in un
luogo per sentirlo tuo. (…) Quando nelle
mie rare immersioni interiori ho cercato le
radici, non le ho mai trovate davvero.
Se però dovessi individuarle per forza,
allora direi che sono nella montagna tutta,
sono quelle che sento più mie.
Foto sopra: escursione ai Laghi Estoul - Colle
Valnera e Rifugio Arp - 26 agosto 2004
Marco Aime
da “Rubare l’erba”
I care
Altro che curdi. L’ affare sono le armi. Ma
il governo ragiona? Si rende conto di cosa
significhi inviare armi ai curdi?”. Padre
Zanotelli, missionario e pacifista ‘senza se
e senza ma’ non ha dubbi: questo è lo stesso
Occidente che ha demolito Afghanistan e Iraq
sotto Bush. Con una sola differenza: questa
volta le piazze sono vuote, a protestare contro
la guerra sono in pochi. (…) È la solita vecchia
storia che serve ad alimentare l’industria bellica
delle armi ed è il solito Occidente che piange
gli stessi cadaveri che causa. Quei morti escono
dalle nostre fabbriche. (…) Ma il governo
ragiona? Lo sa cosa significa dare armi ai curdi?
Vuol dire spaccare il Paese in tre. Ma in fondo
è questo che vogliamo: spaccare tutto. Come
abbiamo fatto nel 2003, per una guerra che oggi
gli stessi americani reputano folle. Ma oggi è
tardi. (...) Ci scordiamo tutto, invece dovremmo
ricordare. (…) Quindi inanelliamo un errore
dopo l’altro? No, non sono errori. Questa è la
strategia dell’Occidente: aprire nuovi fronti
bellici per vendere più armi. (…) Oggi molti
sembrano essersi scordati di cosa dice la nostra
Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali”. (…)
in bacheca
Articoli per "Le clocher"
da consegnare entro il 31 agosto
Prove Falabraquin
domenica 7 settembre
e mercoledì 10 settembre
alle 20h30 al bocciodromo
Auguri a
Simone Boscolo - 2 settembre
Evelyn Bréan - 2 settembre
Claudio Maglione - 3 settembre
Daniele Math - 3 settembre
Marina Curtaz - 5 settembre
Notizie dall'Italia
tratto da intervista a Alex Zanotelli a cura di Alessio
Schiesari in “il Fatto Quotidiano” del 24 agosto 2014
Per capire
chi vi comanda,
basta scoprire
chi non vi è
permesso criticare.
Voltaire
da Il Manifesto - 23 agosto 2014
Redazione: Geremia Momo - tel 0125 300 113 - cellulare 347 25 82 830 - e-mail: [email protected] - fotocopiato con mezzi propri