Comunicato stampa

Comunicato stampa
Risultati del sondaggio Swisscanto «Casse pensioni svizzere 2014»
In un’annata positiva per gli investimenti gli istituti consolidano la
propria posizione per il futuro
Zurigo, 21 maggio 2014. Il 2013 resterà nelle cronache come un’annata positiva per la
previdenza professionale. Nonostante i bassi livelli che continuano a interessare i
tassi obbligazionari, gli spiccati incrementi nel valore delle azioni hanno fatto
registrare, come l’anno scorso, una performance sopra la media e un rinnovato
aumento del grado di copertura. Si è assistito inoltre a un calo generalizzato dei tassi
di interesse tecnici e delle aliquote di conversione e a un conseguente potenziamento
delle riserve di fluttuazione, che hanno consolidato la posizione finanziaria degli
istituti. Le casse pensioni anticipano dunque il legislatore, che nel piano di
«Previdenza per la vecchiaia 2020» prevede appositi adeguamenti legali solo nel
medio termine.
Componente obbligazionaria ridotta, quota azionaria ai livelli di fine 2007
I tassi ridotti registrati dalle obbligazioni e la robusta crescita dei mercati azionari hanno
comportato, come prevedibile, un mutamento nei rapporti di forza all’interno del portafoglio
investimenti dei fondi pensione. La quota obbligazionaria è stata progressivamente ridotta
fino a toccare un minimo del 34,5%, una mossa dovuta in un contesto di tassi ridotti e di
buon andamento delle azioni. La quota azionaria ha visto contemporaneamente un
incremento a una media del 29,4% a seguito degli ottimi rendimenti, toccando così il
massimo dalla fine del 2007, pur rimanendo al di sotto del 30,7% che esibiva alla fine del
2006.
Necessità di intervento soprattutto per le casse pubbliche
I rendimenti del 2013 si attestano in media al 6,3%. Oltre la metà delle casse consultate
registrano valori tra il 5 e il 7,5%, il che ha comportato un incremento del grado di copertura
ponderato sul patrimonio per le casse private dal 108 al 110%. Le casse pubbliche a
capitalizzazione integrale (prive di garanzia statale) esibiscono un grado di copertura del
101%, mentre quelle a capitalizzazione parziale e con garanzia statale sono coperte al 75%.
La performance realizzata nell’anno passato si è attestata ben al di sopra dei tassi minimi
necessari. Dal momento tuttavia che le casse pensioni sono tenute a garantire tassi positivi
anche in annate critiche, è essenziale che operino accantonamenti nelle annate di
abbondanza. Per le casse di diritto pubblico si conferma dunque ancora una volta la
necessità di intervento.
Calo delle aliquote di conversione solo in parte compensato
In un contesto storico di tassi obbligazionari ridotti e aumento dell’aspettativa di vita, i fondi
pensione hanno stabilizzato le proprie finanze principalmente attraverso la riduzione dei tassi
tecnici e delle aliquote di conversione. Il tasso tecnico nel sistema contributivo è stato portato
in media dal 2007 per le casse private dal 3,7 al 2,9%, per le casse pubbliche dal 3,5 al
3,1%.
Si prevede che la linea degli adeguamenti si protrarrà anche in futuro. Gli intervistati
riferiscono correzioni al ribasso in corso che puntano a un obiettivo di poco meno del 6%,
auspicando già il valore previsto nella «Previdenza per la vecchiaia 2020». È prevista
tuttavia anche una massiccia riduzione delle aliquote. Per evitare il calo delle prestazioni
pensionistiche che comporta la riduzione dell’aliquota di conversione, è necessario ricorrere
a misure compensative. Il 40% delle casse che riducono l’aliquota non prevede interventi di
questo tipo; nei casi in cui tali interventi sono previsti, due terzi delle casse innalzano i
contributi, il 40% aumenta i capitali di risparmio degli assicurati, mentre il restante 13%
innalza l’età pensionabile; tra questi figurano soprattutto istituti pubblici.
«Previdenza per la vecchiaia 2020»: ricezione positiva del piano di previdenza
professionale
L’indagine si è occupata anche di rilevare le reazioni al progetto «Previdenza per la
vecchiaia 2020», affrontando alcuni degli aspetti cruciali nel settore della previdenza
professionale. Un elevato grado di consenso è stato registrato in particolare per l’aumento a
65 anni dell’età di riferimento per le donne, come pure per l’abbassamento dell’aliquota
minima di conversione LPP. Hanno invece incontrato disapprovazione le proposte di
pagamento in soluzione unica alla generazione di transizione per mezzo del fondo di
garanzia LPP e di aumento dell’età di percezione delle prestazioni; l’innalzamento a 62 anni
comporta la riduzione soprattutto delle possibilità di acquisto delle soluzioni previdenziali e
non ha come conseguenza un miglioramento della previdenza per anzianità.
Disapprovazione per la debolezza del fondo di garanzia
Per quanto circa due terzi degli intervistati si dichiarino complessivamente a favore del piano
del Consiglio federale, ci sono almeno due ordini di problemi a carico del legislatore che non
vengono risolti.
2
L’abbassamento dell’aliquota minima di conversione LPP al 6% è una risposta al mutamento
delle condizioni di mercato, ma risulta insufficiente e tardivo. L’attuazione si avrà infatti
soltanto dopo un periodo di transizione nel 2024, quando le classi pensionistiche nate nei
periodi ad alto tasso di crescita saranno già pensionate. Come emerge dal sondaggio, molti
istituti stanno già prendendo provvedimenti.
L’abbassamento dell’aliquota di conversione comporta un calo dei diritti alle prestazioni
pensionistiche, un inconveniente che occorre ovviamente compensare. Meno ovvio, e
dunque respinto dalla maggioranza degli intervistati, è il ricorso per compensare il calo delle
erogazioni alla «generazione di transizione» a un altro strumento di garanzia del secondo
pilastro, il fondo LPP. In tal modo infatti si indebolisce il secondo pilastro e si rendono
necessarie ulteriori redistribuzioni che mancano della necessaria trasparenza.
Quattordicesimo sondaggio, ampliamento ulteriore della base di informatori
All’indagine hanno preso parte 370 casse pensioni (2013: 343). I fondi pubblici intervistati
sono stati 52 (2013: 51), tra cui, con due eccezioni, tutti gli istituti di previdenza cantonali e
quasi tutte le casse pensioni di società che costituiscono l’indice SMI. Il patrimonio rilevato è
di 506 miliardi di franchi (2013: 481 mld), il numero dei destinatari presso le casse
intervistate è di 2 milioni 800 mila, di cui 2 milioni 100 mila contribuenti e 700 mila percettori
di prestazioni.
La maggioranza degli intervistati è composta da grandi istituti con un patrimonio
immobilizzato di oltre un miliardo di franchi, che rappresentano l’85% del patrimonio
complessivo rilevato. Fra i partecipanti si contano tuttavia anche numerosi istituti di piccole e
medie dimensioni, numerosi dei quali con meno di 100 assicurati.
Nell’ambito della quattordicesima edizione, l’indagine di Swisscanto offre per numerosi
settori del secondo pilastro preziose serie storiche per importanti indicatori, che consentono
di trarre conclusioni fondate e differenziate sull’attuale situazione della previdenza
professionale svizzera. I risultati rappresentano dunque un prezioso strumento per i
responsabili degli istituti previdenziali, ma anche per i politici, i ricercatori e i giornalisti che
operano in questo ambito.
Analisi dettagliata
Per informazioni e risultati più dettagliati, completi di grafici e commenti, si rimanda al sito
www.swisscanto-cp-enquete.ch.
A settembre Swisscanto pubblicherà nuovamente un ampio studio con analisi e commenti di
esperti.
3
Referente:
Beat Amstutz, Responsabile Comunicazione
Telefono +41 58 344 43 21, [email protected]
Swisscanto Holding SA, Europaallee 39, 8021 Zurigo
www.swisscanto.ch
Swisscanto, un leader nell’Asset Management
Swisscanto è uno dei principali emittenti di fondi di investimento e gestori patrimoniali e si colloca tra
gli operatori leader nell’offerta di soluzioni di previdenza professionale e individuale in Svizzera.
L’istituzione comune delle Banche Cantonali Svizzere amministra per conto dei propri clienti un
patrimonio di CHF 51,9 miliardi e occupa 400 collaboratori a Zurigo, Berna, Basilea, Pully, Londra,
Francoforte sul Meno, Milano e Lussemburgo (situazione al 31 marzo 2014).
Quale fornitore di servizi specializzati di competenza riconosciuta, Swisscanto sviluppa soluzioni di
investimento e di previdenza di elevata qualità per investitori privati, aziende e istituzioni. Quale
emittente di fondi Swisscanto viene regolarmente premiata a livello nazionale e internazionale. È
inoltre apprezzata per il ruolo pionieristico nel settore degli investimenti sostenibili e per la
pubblicazione annuale dello studio "Casse pensioni svizzere".
4