Declassare gli immobili per pagare di meno di Corrado Sforza Fogliani* La rivista della Confedilizia genovese pubblica un interessante articolo (“Declassare gli immobili per pagare meno Imu, meno Service tax e per contrastare da subito la revisione del Catasto”), a firma del geom. Carlo Scaniglia. L’esperto sottolinea, anzitutto, come il legislatore, nell’applicare l’Imu, non interpreti correttamente il significato della categoria catastale A/1, considerando immobile di tipo “signorile” e “immobile di lusso” alla stessa stregua, quando invece “le caratteristiche del lusso sono tutte contenute nel d.m. 2.8.1969 avente ad oggetto la materia fiscale e non quella catastale”. Evidenzia, poi, come il valore di mercato delle unità immobiliari, negli ultimi anni, si sia abbassato notevolmente rispetto ai livelli del 2007 e del 2008, in controtendenza ai valori catastali che sono invece aumentati, al punto che “molti immobili di categoria A/1 per nulla di lusso” sono arrivati ad essere incisi pesantemente, mettendo in seria difficoltà i proprietari, i quali spesso sono semplici pensionati che hanno ereditato l’immobile dai genitori. Alla luce di quanto precede, l’autore dell’articolo rimarca allora l’importanza che il contribuente non accetti supinamente questo sistema ma reagisca. E a tal fine segnala diverse decisioni favorevoli emesse dalla Commissione tributaria provinciale di Genova, quali, ad esempio, quelle che hanno giudicato incoerente l’inquadramento in categoria A/1 di un immobile alla luce delle sopravvenute variazioni intervenute sullo stesso nel corso degli anni (sent. n. 57/20/13 del 19.12.’12 e sent. n. 37/13/13 del 28.1.’13). Il geom. Scaniglia è a disposizione degli interessati – per primi approfondimenti – presso la sede dell’Associazione di Genova (via XX Settembre, n. 41), nonché presso la delegazione del Ponente (via Lungomare di Pegli, n. 19). *presidente Confedilizia inserito in data 31.3.2014 www.confedilizia.it
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