Quando un immobile va declassato di Corrado Sforza

Quando un immobile va declassato
di Corrado Sforza Fogliani*
Con sentenza n. 207/5/2013 del 18.10.’13, la Commissione tributaria provinciale di Genova ha accolto il ricorso di un contribuente il quale chiedeva il declassamento da A/1 (abitazione di tipo signorile)
ad A/2 (abitazione di tipo civile) della sua unità immobiliare.
Nella circostanza, la Commissione non riteneva condivisibili, infatti, le argomentazioni
dell’Amministrazione finanziaria – poste alla base dell’avviso di classamento per il quale si ricorreva –
secondo cui l’unità in questione aveva “tutte le caratteristiche necessarie per essere classificata in
categoria A/1“. E ciò – secondo i giudici – per due ordini di motivi. Il primo perché, in relazione alle
“caratteristiche intrinseche del fabbricato ed estrinseche della zona”, l’Amministrazione finanziaria
non aveva contestato che nel fabbricato e nella zona di interesse gli immobili fossero quasi esclusivamente classificati in categoria A/2. Il secondo perché, con riguardo alle “caratteristiche intrinseche”
dell’unità immobiliare, tali caratteristiche – per ammissione della stessa Amministrazione – si limitavano, nella specie, “alla balconata sulla facciata principale, ad un’ampia superficie ed all’esistenza
della porta di servizio”; il che – per la Commissione tributaria – non poteva certo ritenersi sufficiente a
“legittimare la classificazione in categoria A/1”.
Di seguito si riporta una breve sintesi dell’iter seguito per giungere a questa favorevole decisione.
Innanzitutto, è stata presentata al locale Ufficio tecnico erariale – dai tecnici incaricati dalla proprietà
– una denuncia di variazione catastale (Docfa) per opere interne, a seguito di lavori di ristrutturazione
effettuati in precedenza nell’appartamento in questione. Nell’occasione è stato proposto un classamento inferiore all’A/1, motivandolo sia dal punto di vista tecnico, sia in base ad alcune ricerche di
immobili con simili caratteristiche, posti nella zona di interesse.
Successivamente, a seguito di avviso di accertamento da parte dell’Agenzia dell’entrate/territorio che
ripristinava nella categoria A/1 l’immobile in parola, si è deciso di ricorrere alla Commissione tributaria
provinciale, che ha riconosciuto fondato il ricorso, pronunciando la sentenza – scaricabile dal sito
Internet della Confedilizia (www.confedilizia.it) – di cui si dà conto all’inizio di questo scritto.
*presidente Confedilizia
inserito in data 1.9.2014
www.confedilizia.it