10 Toscana IL TIRRENO MARTEDÌ 13 GENNAIO 2015 CONCORDIA » TRE ANNI DOPO LA TRAGEDIA 13 gennaio 2015 IL VUOTO E L’ORIZZONTE di FABRIZIO BRANCOLI C he cos’è il vuoto? Il vuoto è uno stato dell’anima e un giudizio sul mondo. Può essere privazione oppure pulizia; può essere libertà oppure negazione. Il vuoto è una lavagna bianca dove scrivere quello che preferisci, oppure una casa deserta dopo che qualcuno ti ha lasciato. Davanti alla punta della Gabbianara, ora, il mare è vuoto. Un bambino del Giglio che nasce oggi, guarderà l’orizzonte senza vedere davanti a sé quel muro di morte e dolore. Non capirà, se non dai racconti degli adulti, che lì davanti c’era una nave ripiegata e distrutta. La nave più grande mai naufragata. Due fotografie ci raccontano il vuoto e la solitudine del Giglio. Quella di oggi è la cartolina di un paradiso, quella del 2012 è l’istantanea di un inferno in cui siamo piombati tutti, quella notte e per anni. Guardare lontano e senza barriere dovrebbe essere un messaggio positivo sempre e comunque. In questo caso lo è ancora di più. Questo è il primo anniversario della Concordia...senza la Concordia. C’è uno spazio fantasma che resta e resterà lì, come un disegno tratteggiato, ma almeno la solidità, la tangibilità di quella carcassa è scomparsa. Sono rimaste altre cose. Il dolore per trentadue innocenti morti e in attesa che ci sia una giustizia. La questione dei fondali che meritano interventi e cura. Un’isola che ha diritto di far sapere al mondo quanto è bella, dopo che il mondo l’ha vista violata. Tre anni sono un segno e una ferita. Ma l’orizzonte ora si è riaperto. @fbrancoli ©RIPRODUZIONE RISERVATA © Giglio senza il relitto anniversario amaro Stamani la cerimonia ma il ripristino ambientale va a rilento ◗ ISOLADELGIGLIO A duecento miglia marine, il nome “Costa Concordia” sbiadisce di giorno in giorno. L’azzurro di poppa meno gagliardo, a ogni suppellettile strappata dal relitto, nella diga genovese di Prà Voltri. La Concordia si ripiega su se stessa. In attesa del taglio dei 14 ponti, della demolizione e del riciclo dell’acciaio. Cancellare le tracce, come se non fosse mai esistita. Il desiderio di Costa. Il mare solitario del Giglio potrebbe assecondare l’inganno. Chi è forestiero e scruta il mare da Giglio porto può dire che oggi, per il terzo anniversario del naufragio, si commemora la tragedia senza la Concordia. Chi la notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012 ha contribuito a salvare centinaia di persone non può. La Concordia continua a vederla ancorata agli speroni di roccia che l’hanno fatta affondare. Sono le persone per le quali la Concordia non è una nave di super-lusso qualunque che la Costa può sostituire con un’altra ammiraglia - la Diadema - grazie a un’operazione di marketing studiata bene. È la gente che oggi è al Giglio non per dovere, ma perché ci vuole essere, anche se i riflettori saranno lontani. Poche le tv nazionali attese. Non ci saranno media internazionali: l’attentato terroristico di Parigi ha drenato l’attenzione. I gigliesi capiscono. Molte vittime del naufragio sono francesi. Il primo cadavere che la notte della tragedia arrivò sul pontile del Giglio era francese. E proprio nei giorni scorsi il sindaco Sergio Ortelli ha invitato alla cerimonia di oggi - alle 12 la messa, stasera la fiaccolata - il nuovo ambasciatore di Francia in Italia, Catherine Colonna: «Le abbiamo mandato l’invito insieme a un messaggio di cordoglio per la strage accaduta a Parigi. Dopo il naufragio, ci sentiamo molto legati alla Francia».Probabilmente l’ambasciatrice non ci sarà. Molti politici hanno declinato l’invito del Giglio. E mancherà perfino Nick Sloane, l’uomo del miracolo, il salvage master, il sudafricano che a 52 anni ha tentato l’impresa impossibile: raddrizzare il relitto con lo scafo bucato e farlo navigare. «Mi ha mandato gli auguri di buon anno proprio pochi giorni fa - dice il vicesindaco del Giglio, Mario Pellegrini - ma nessun accenno alla Concordia. Ci pensa, siamo in contatto, ma della nave non parliamo mai». Nelle mail si scambiano saluti e aggiornamenti sulle reciproche vite: le cene in cantina sull’isola, l’anno sabbatico che Sloane si è Il relitto della Concordia preso per stare con la famiglia, uscire in barca con la moglie. Ogni tanto un convegno sul recupero dei relitti: a metà dicembre era a Londra. Mancherà ai gigliesi, Nick. Mac’è chi ha provveduto a invi- tare chi avrebbero voluto a fianco in questo anniversario. Pellegrini, ad esempio, ancora ieri era attaccato al telefono. Poche chiamate selezionate. Una risposta gradita di prima mattina: l’ex comandante della capitaneria di Porto, Gregorio De Falco. Sì proprio quello che invitò l’ex comandante Francesco Schettino a “tornare a bordo, cazzo”. Anche se “depotenziato” De Falco oggi sarà al Giglio, come il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il prefetto Franco Gabrielli che ha seguito tutta la fase dell’emergenza, il presidente della Regione Enrico Rossi al quale tocca ora gestire il dopo emergenza: il ripristino ambientale. Che procede a rilento, si lamenta Ortelli. È iniziato tre mesi dopo la data programma- il processo a grosseto Udienza rinviata al 21 con i testi della difesa GROSSETO. È stata rinviata al 21 gennaio alle 9 l’udienza del processo sul naufragio della Costa Concordia. Le due udienze in programma ieri e oggi non si sono potute svolgere perché uno dei giudici del collegio, Marco Mezzaluna, è ricoverato in ospedale. Non cambiano i testi in vista dell'udienza: per quella data saranno sentiti i quattro testimoni della difesa dell’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino. A seguire, già dal 22 gennaio, è prevista la discussione con l'inizio della requisitoria della procura. ta. Ritardi imputabili a Costa, all’armatore che deve pagare. Oggi i vertici italiani della società saranno al Giglio per dimostrare che non hanno abbandonato l’isola. Assente, invece, l’amministratore delegato della compagnia, Michael Thamm, ma il sindaco non se ne avrà a male. I rapporti non sono così buoni. Costa non ha ancora avviato «una vera trattativa» per ripagare i danni «causati all’isola, specie all’immagine. Inoltre il suo habitat naturale non tornerà mai più quello di prima del naufragio». Neppure con gli 85 milioni di dollari che Costa dovrebbe dare alla Micoperi per ripulire entro fine anno i fondali. L’ad della società, Silvio Bartolotti, stamani sarà al Giglio ad assicurare che finirà entro dicembre l’ intervento, in modo da restituire all’isola la sua economia. Oggi quasi azzerata. Ci sono appena un albergo e un ristorante aperti, poche tracce di attività. E silenzio. Lo stesso che Pellegrini riconobbe negli occhi dei bambini a bordo della Concordia: «Lacrime senza grida. Pianto senza voce. Il vero terrore. Il ricordo che non potrò mai cancellare. E i 7 minuti in cui la nave si ribaltò, la parete che diventava pavimento. L’impossibilità di muoverti. In quei momenti ho pensato a me stesso, a cercare di salvarmi. Poi sono riuscito a spostarmi verso la parte sinistra della nave. Nel corridoio esterno del ponte 3 o 4. Ho visto arrivare l’acqua. E con due membri dell’equipaggio ho iniziato a tirare su le persone: i primi avevano i piedi bagnati, gli ultimi galleggiavano». Una decina e tutti salvi. Le vittime, invece, sono state 32. E per la prima volta a questo anniversario risponderanno tutte all’appello. Anche Russel Rebello, il cameriere eroe, è stato ritrovato. Anche questo è un primato che il terzo anniversario può celebrare. Ilaria Bonuccelli 13 gennaio 2012
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