Messico: giustizia per i 43 studenti uccisi a Iguala Le autorità messicane devono ancora stabilire la sorte dei 43 studenti che sono stati vittime di sparizione forzata il 26 settembre 2014. Parenti e colleghi degli studenti scomparsi continuano a richiedere indagini urgenti, giustizia e riparazione. Si crede che la polizia locale, che ha operato in collusione con bande criminali, sia la responsabile di queste sparizioni forzate, così come dell'uccisione di tre studenti e tre manifestanti il 26 settembre nella città di Iguala, Stato del Guerrero. Molti altri sono stati feriti. © Amnesty International Più di 70 persone, tra funzionari comunali e altri, sono stati arrestati e accusati in relazione a questo grave episodio di violazione dei diritti umani. Molte altre sono tuttora in fuga. L'Ufficio del procuratore generale (Procuraduria General de la República, PGR) non ha riportato alcun progresso nelle indagini contro le autorità statali e federali. L'ufficio aveva ricevuto prove di collusione tra funzionari comunali e gruppi criminali, mesi prima di questi eventi, ma non ha intrapreso alcuna azione concreta. Molti resti umani sono stati scoperti nella zona di Iguala nel corso di questa indagine. Finora, le prove forensi indipendenti hanno concluso che nessuno dei resti umani scoperti appartengono ad uno qualsiasi degli studenti scomparsi. L'indagine forense è in corso. I parenti degli studenti scomparsi, il governo messicano e la Commissione inter-americana sui diritti umani hanno concordato la creazione di un gruppo interdisciplinare di esperti indipendenti che valuterà la risposta dello Stato su questo caso (in particolare, la ricerca, indagine penale e riparazione per le vittime). Il gruppo presenterà raccomandazioni per migliorare la risposta dello Stato e anche reclami penali, se e quando necessario. Nel corso delle ricerche sui 43 studenti scomparsi, nella zona sono state rinvenute 19 fosse comuni. La sparizione, e probabile uccisione, dei 43 studenti è solo l'ultimo atto di una lunga serie di orrori impuniti che si sono susseguiti nello stato del Guerrero e nel resto del Messico. Peraltro, nella sua dichiarazione dell'8 novembre, il procuratore generale non ha chiarito che si è trattato di un crimine di stato e non di un episodio isolato. Ha anche omesso di ricordare la negligenza e la complicità delle istituzioni statali nelle indagini su una serie di denunce mosse contro il sindaco di Iguala e non ha agito nei confronti dei funzionari di polizia statali e federali coinvolti nell'uccisione e nella tortura di altri studenti di Ayotzinapa, avvenuta nel 2011. Rapimenti e sparizioni sono una routine in Messico, con pubblici ufficiali a volte collusi con le gang criminali. I 43 studenti vittime di sparizione forzata sono parte di più di 22.000 casi di persone che, secondo i dati del governo, sono disperse o sparite, persone di cui non si conosce la sorte. Chiediamo alle autorità messicane verità e giustizia per i fatti di Iguala.
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