Il passato del futuro LICEO CLASSICO “G.D. ROMAGNOSI” dal 1860-61 Viale Maria Luigia, 1 - 43125 Parma - Tel. 0521.282115 - Fax. 0521.385159 www.liceoromagnosi.org - [email protected] - codice MIUR PRPC010001 MEDAGLIA D’ORO DEL COMUNE DI PARMA – PREMIO S. ILARIO 2011 AGLI STUDENTI DELLE CLASSI DELL’ULTIMO ANNO Lettera del Dirigente scolastico in occasione del 25° anniversario della caduta del Muro di Berlino Parma, 8/9 novembre 2014 Lo storico anglo-tedesco Eric Hobsbawm (ovvero Hobsbaum) ha definito il XX secolo il “secolo breve” – titolo anche di un suo famoso, per quanto discutibile, libro uscito nel 1994. Secondo Hobsbawm, il XX secolo è cominciato con l’attentato di Sarajevo (28/6/1914 – cento anni fa) e la I guerra mondiale, per terminare con la fine dell’Unione Sovietica e del comunismo nel mondo – nel 1991. Ma la fine del comunismo ha la sua plastica rappresentazione nell’evento-simbolo di quegli anni, appunto la caduta del Muro di Berlino avvenuta giusto 25 anni fa, il 9 novembre 1989. In questi giorni, giornali, telegiornali, canali televisivi generalisti o specializzati (come Rai Storia) e siti telematici abbondano di cronache, servizi, analisi sulla storia di quel muro costruito improvvisamente nell’agosto del 1961 ed altrettanto improvvisamente apertosi nel 1989, su quello che accadde quel pomeriggio di novembre di venticinque anni fa, sulle sue cause, sulle sue conseguenze, sul suo significato. Il XX secolo è stato, nei suoi “brevi” 75 anni, il secolo delle ideologie (fascismo, nazionalsocialismo, comunismo – ma per fortuna anche liberalismo, democrazia e socialdemocrazia), dei regimi totalitari, di due tremende e sanguinose guerre mondiali, dei campi di sterminio e dei campi di prigionia per dissidenti veri o presunti; è stato, dal 1945 in poi, il secolo della “guerra fredda”, della divisione ideologica, politica e militare del mondo, dell’Europa, della Germania, di Berlino. Un “sipario” (o “cortina”) “di ferro” –fatto di muri, filo spinato, torrette militari – ha diviso fisicamente l’Europa, dal mar Baltico al mar Nero, dal 1945 al 1989; un sipario che, nel cuore di Berlino, è diventato dal 1961 un muro di cemento armato e di filo spinato elettrificato – un muro costruito non per impedire al “nemico” di invadere il proprio territorio (come il muro, il “vallo” di Adriano o la “muraglia” cinese), ma per impedire ai propri cittadini di andare oltre confine, nella Germania federale, nella Germania libera, per cercare la libertà e una vita migliore all’interno di un sistema politico e culturale imperfetto quanto si vuole, ma pur sempre rispettoso dei diritti umani fondamentali, fondato sulla libertà di espressione, di Il Dirigente Scolastico (prof. Guido Campanini) – [email protected] stampa, di associazione, di religione, fondato su libere elezioni, sulla pluralità di partiti e movimenti, sulla separazione dei poteri. Il 9 novembre 1989 l’utopia, pur nobile, di Marx, ed i meno nobili sistemi repressivi che dal suo pensiero hanno preso origine, ossia i regimi comunisti, sono quasi improvvisamente implosi, schiacciati da una crisi morale prima che economica, antropologica prima che politica. Il 9 novembre 1989, dopo 44 anni di divisione, l’Europa è tornata a respirare con entrambi i suoi polmoni, quello occidentale e quello orientale, e la nascita – di lì a poco – dell’Unione Europea, che pure oggi attraversa una fase di grave difficoltà, ha tuttavia segnato una svolta irreversibile nel superamento delle politiche di potenza nazionale e di scontro ideologico che ha caratterizzato il nostro continente dal 1914 al 1989. Se è vero che da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e non solo sotto quelli sulla Sprea; se è vero che abbattere un muro è più facile e più semplice che costruire, dalle sue macerie, l’edificio di una nuova e rinnovata Europa dei cittadini e dei popoli - è anche vero che voi, la “generazione Erasmus”, che sta apprendendo nel suo percorso scolastico il lascito delle grandi tradizioni greca, romana, ebraica e cristiana, una generazione che sa parlare inglese e ha in tasca un’unica moneta (le guerre commerciali sono state sempre cause di vere guerre), già in questo periodo di studio e di formazione umana avete il diritto ed il dovere di sapere da dove viene l’Europa, quali lutti e quali rovine ha conosciuto il vecchio continente nel XX secolo, ma anche quali speranze, quali lotte di libertà, quali traguardi, pur provvisori, ha saputo raggiungere. Giovanni Paolo II usava dire “non muri, ma ponti”. A voi, alla generazione nata alle soglie del XXI secolo, spetta il compito di costruire ponti di fraternità e strade comuni fra tutti i vecchi e i nuovi cittadini europei. Il Dirigente scolastico (prof. Guido Campanini) Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, c.2 del D.Lgs. n.39/1993 NOTA BENE Due film da vedere (se non li avete già visti): - Goodbye Lenin, di Wolfgang Becker - Le vite degli altri, di Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar nel 2007 come miglior film straniero Un libro da leggere: - C’era una volta la DDR, di Anna Funder, ed. italiana Feltrinelli Un luogo da visitare: - Berlino (dopo l’esame…) Il Dirigente Scolastico (prof. Guido Campanini) – [email protected]
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