SERVIZIO PIANIFICAZIONE E GESTIONE RIFIUTI, BONIFICHE, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE www.provincia.torino.gov.it Verbale della Conferenza istruttoria relativa procedimento di riesame dell’AIA ai sensi dell’art. 29-octies del D.lgs. n. 152/2006 e smi inerente la discarica per rifiuti non pericolosi denominata Chivasso 3 ubicata in loc. Fornace Slet nel Comune di Chivasso. Proponente: SMC Smaltimenti Controllati Spa. In data 8 ottobre 2014 alle ore 14.40 presso la sede della Provincia di Torino in Corso Inghilterra 7, Torino, si riunisce la Conferenza dei Servizi per il riesame dell’AIA vigente. Gli enti e i soggetti interessati sono stati convocati con lettera prot. 134408 del 21 agosto 2014 e successivi rinvii. Dei Soggetti convocati risultano presenti: Edoardo GUERRINI (Dirigente) Provincia di Torino – Servizio Pianificazione e Gestione Gian Luigi SOLDI (Responsabile Procedimento) Rifiuti, Bonifiche, Sostenibilità Ambientale Samantha ROSATI (Istruttore Pratica) Laura MONZEGLIO (verbalizzante) ARPA Dipartimento di Torino Massimo MORETTO Massimo CORCIONE Comune di Chivasso Francesco LISA Volteo Energia spa Ambra BIANCHI Federico SAUER SMC spa Pierpaolo MARIANI Guerrini: dà formalmente inizio ai lavori e lettura dei presenti. Comunica che sono presente in conferenza, come meri uditori, il sig. Massimo RUBIN (in rappresentanza di Legambiente Chivasso), il sig. Mauro FRIGATO e la sig.ra Sara GARAVAGLIA (in rappresentanza del Comitato Terrasana) e il sig. Piero MEAGLIA (in rappresentanza del Comitato Pro Natura) che hanno chiesto di partecipare in quanto soggetti potenzialmente interessati. Dà la parola al Funzionario Responsabile del Procedimento che terrà la relazione introduttiva. Soldi: fa un breve inserimento territoriale dell’impianto evidenziando che oltre alla Discarica Chivasso 3, presso il sito Regione Pozzo/Fornace Slet sono presenti alcuni impianti attivi altri esauriti. Impianti attivi: 1) discarica denominata Chivasso 0 (volume autorizzato 571.600 m3, inizio attività settembre 2010) di titolarità soc. SETA S.p.a. autorizzata con D.D. n. 158-22190 del 27/06/2014 (provvedimento di riesame con valenza di rinnovo); 2) attività di messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi (operazione R13) autorizzata con D.D. n. 208–295551 del 14/09/2006 e smi (scadenza autorizzazione 14/09/2016) di titolarità soc. SMC S.p.a.; 3) attività di recupero gas di discarica in procedura semplificata ex art. 216 del D.lgs. n. 152/2006 e smi, di titolarità società Volteo Energie s.p.a (iscrizione n. 270/2011, scadenza 05/07/2016). Impianti esauriti: 1) discarica denominata Chivasso 1 (volume autorizzato 395.000 m3) con impianto fotovoltaico attivo dal 2011; 2) discarica denominata Chivasso 2 (volume autorizzato 1.464.000 m3 rilasciati a SMC + 130.000 m3 rilasciati ad AISA). Accentra quindi l’attenzione sulla discarica Chivasso 3 indicando gli atti autorizzativi che si sono succeduti nel tempo. Con D.G.P. n. 1235-232023 del 17/11/2000 è stato espresso, ai sensi e per gli effetti dell'art. 12 della L.R. n. 40/98, giudizio positivo di compatibilità ambientale relativamente al progetto di impianto di selezione per rifiuti speciali non pericolosi e deposito sul/nel suolo e di discarica di Ia categoria per rifiuti speciali non pericolosi assimilabili agli urbani, denominata "Chivasso 3", presentato dalla Società SMC S.p.a.. La Società è stata autorizzata, ai sensi e per gli effetti degli artt. 27 e 28 del D.lgs. n. 22/97 e successive modifiche ed integrazioni, alla realizzazione e gestione degli impianti. Con Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Rifiuti e Bonifiche (di seguito SGReB) n. 88-360898 del 01/08/2005 è stato approvato il Piano di Adeguamento, presentato dalla società SMC S.p.a. ai sensi dell'art. 17, comma 3 del D.Lgs. n. 36/2003, nuova normativa in materia di discariche. A seguito dell’istanza di avvio della Fase di Valutazione presentata dalla società SMC in data 01/07/2005, al fine di ottenere il giudizio di compatibilità ambientale ai sensi della LR 40/98 relativamente al progetto denominato “Sopraelevazione della discarica per rifiuti non pericolosi denominata Chivasso 3”, con D.G.P. n. 407-120256 del 02/05/2006, è stato espresso, ai sensi e per gli effetti dell'art. 12 della L.R. N. 40/98, giudizio c.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 1 di 11 positivo di compatibilità ambientale relativamente al progetto presentato e successive integrazioni, subordinatamente all'ottemperanza di alcune prescrizioni per la mitigazione, compensazione e monitoraggio degli impatti. Con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 113-147650 del 10/05/2006 è stata rilasciata l’autorizzazione ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006 sul progetto denominato “Sopraelevazione della discarica per rifiuti non pericolosi denominata Chivasso 3”, per un incremento di volume di 264.186 m3, portando il volume totale a 765.101 m3. A seguito dell’istanza di avvio alla fase di verifica di VIA, ai sensi della LR 40/98 relativamente al progetto denominato “Adeguamento Volumetrico della discarica Chivasso 3”, presentata dalla società SMC in data 27/04/2007, con Determinazione del Dirigente del Servizio Valutazione Impatto Ambientale e Attività Estrattiva n. 30-788352 del 12/07/2007, la Provincia di Torino ha escluso, per quanto di propria competenza, il progetto dalla fase di valutazione (art. 12 della L.R. 40/98 e smi), subordinatamente al rispetto delle condizioni riportate nell’atto stesso. A seguito di istanza della società SMC del 25/07/2007, con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 2361221686 del 22/10/2007 è stato autorizzato ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006 il progetto denominato “Adeguamento Volumetrico della discarica Chivasso 3”, per un incremento di volume di 94.740 m3, portando il volume massimo autorizzato ad un totale di 859.841 m3 A seguito dell’istanza di avvio della Fase di Valutazione e contestuale domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della società SMC S.p.a presentata in data 08/08/2007, con D.G.P. n. 797-39959 del 29/07/2008 la Provincia di Torino ha rilasciato il giudizio positivo di compatibilità ambientale in ordine al progetto di “Discarica controllata per rifiuti non pericolosi ampliamento Chivasso 3 lotti 5 e 6” e sono state individuate alcune prescrizioni per la mitigazione, compensazione e/o monitoraggio degli impatti. Con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 288-62959 del 12/12/2008, è stata rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) relativa alla discarica per rifiuti non pericolosi denominata Chivasso 3 (lotti 1, 2, 3 e 4), comprensiva dell’autorizzazione ai sensi dell’art. 208 del D.lgs. n. 152/2006 e smi, per l’ampliamento della discarica tramite la realizzazione e la gestione dei nuovi lotti 5 e 6, per un incremento di volume di 747.120 m3, portando il volume massimo autorizzato ad un totale di 1.606.961 m3. A seguito di segnalazione di quanto emerso durante il sopralluogo effettuato in data 04/12/2009 dall’ARPA Dipartimento Provinciale di Torino, con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 351-49913 del 30/12/2009, è stato emanato un provvedimento di diffida in merito alla gestione del gas di discarica (mancata comunicazione delle date di scollegamento dei pozzi di estrazione del gas nel periodo 17/11/2009 - 12/12/2009, mancato rispetto delle condizioni di depressione prescritte). Con nota del 05/02/2010, la società SMC ha trasmesso la relazione attestante gli interventi adottati al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni (adozione registro settimanale scollegamenti, inizio lavori di copertura definitiva della discarica). A seguito di richiesta da parte della società SMC del 30/07/2010, con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 226-41088/2010 del 10/11/2010, è stato rilasciato un aggiornamento dell’AIA, relativo alla modifica della limitazione al rifiuto identificato dal codice CER 191212, all’integrazione dell’elenco dei rifiuti utilizzati come materiale d’ingegneria con il rifiuto identificato dal codice CER 191204 (ad uso esclusivo per la copertura definitiva), alla variazione del comune sede operativa indicato nell’oggetto dell’AIA, alla rettifica della quota massima autorizzata, all’installazione di una piattaforma inerti, alla sostituzione della prescrizione riferita ai rifiuti non pericolosi, alla presa d’atto delle nuove planimetrie riportanti la nuova delimitazione dei lotti 5 e 6. A seguito di segnalazione da parte di ARPA con nota protocolla n. 9459 del 01/02/2011 e n. 22942 del 08/03/2011, con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 56-11563 del 29/03/2011 è stato emanato, nei confronti della società SMC, un provvedimento di diffida in merito alla gestione delle acque meteoriche (presenza di un liquame di colore scuro in un fossato realizzato alla base del vertice nord-est della discarica e liquido nella canalette di raccolta delle acque meteoriche). Con nota del 17/05/2011 la società SMC ha trasmesso la relazione attestante gli interventi adottati (realizzazione drenaggio del percolato integrativo al piede della scarpata nord ed est, realizzazione gabbionatura al piede delle scarpate su tutto il perimetro della discarica, installazione paratoie nelle canaline perimetrali). Con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 88-19080 del 25/05/2011 è stato preso atto che l’attività di recupero energetico è effettuato da soggetto terzo e non dalla soc. SMC come inizialmente previsto. Con Determinazione del Dirigente del SGReB 107-22320 del 17/06/2011, a seguito della comunicazione da parte della società SMC, durante il Tavolo Tecnico inerente la discarica tenutosi in data 28/02/2011 presso il Comune di Chivasso, del conferimento presso la discarica di rifiuti provenienti dal sito sottoposto a procedura di bonifica dell’ex Polo Chimico SISAS, situato nel Comune di Pioltello Rodano e delle successive verifiche C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 2 di 11 effettuate dall’ARPA, è stato emanato un provvedimento di diffida nei confronti della società SMC. Il provvedimento ha richiesto l’adozione di opportuni interventi, da parte della società SMC S.p.a, atti a valutare le problematiche connesse alla presenza dei rifiuti suddetti già smaltiti all'interno della discarica. Tale provvedimento aveva lo scopo di valutare la necessità di una rimozione dei rifiuti già smaltiti, ovvero la necessità di adozione di specifiche prescrizioni integrative, con particolare riferimento al drenaggio del percolato, al drenaggio del gas di discarica, ed alla stabilità della massa dei rifiuti. La società SMC ha trasmesso la documentazione richiesta (note del 19/09/2011, 26/10/2011 e 19/01/2012), integrata anche a seguito di richieste da parte dell’ARPA e del Comune di Chivasso. Tale documentazione è stata approvata con successivo provvedimento (Determinazione del Dirigente del SGReB n. 68-9634 del 19/03/2012). A seguito di richiesta da parte della società SMC del 14/04/2011, con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 162-30100 del 18/08/2011 è stato rilasciato un aggiornamento dell’AIA relativo all’inserimento di una gabbionatura ai piedi delle scarpate della discarica, alla modifica della struttura di copertura definitiva, all’integrazione di una prescrizione sulla gestione del gas e alla trasmissione di planimetrie aggiornate. Con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 233-42414 del 21/11/2011 è stato dato atto che il recupero energetico è effettuato da soggetto terzo definito (Bioelektra). Con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 68-9634 del 19/03/2012 è stata stabilita la possibilità di consentire permanenza dei rifiuti provenienti dal sito di bonifica ex SISAS di Pioltello-Rodano presso la discarica, subordinatamente alla realizzazione delle opere aggiuntive proposte dalla società SMC S.p.a. con note protocollo n. 226c/11/sf del 19/09/2011 e n. 4c/12/sf del 19/01/2012 e nel rispetto di prescrizioni integrative di carattere costruttivo, gestionale (gestione del gas e del percolato), nonché di monitoraggio. Con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 280-46213 del 19/11/2012, a seguito di segnalazioni da parte di ARPA trasmesse con note protocollo n. 93729 del 17/09/2012 e n. 110177 del 29/10/2012, è stato emanato un nuovo provvedimento di diffida in merito alla gestione del gas di discarica (presenza di pozzi di estrazione del gas scollegati e non riportati nella comunicazione della società SMC S.p.a. trasmessa con nota protocollo n. 89c/12/ed del 01/08/2012 e presenza di pozzi di estrazione del gas con livelli di depressione positiva o nulla). Con nota del 11/01/2013 la società SMC ha trasmesso la relazione attestante gli interventi adottati (trasmissione settimanale scollegamenti, revamping delle linee primarie e secondarie di trasporto del gas alla centrale di estrazione e combustione del gas). Con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 5-1511 del 09/01/2013 è stato preso atto della variazione di ragione sociale del soggetto che effettua recupero energetico (da Bioelektra a Volteo). A seguito di richiesta da parte di ARPA con nota protocollo n. 5237 del 17/01/2013, con Determinazione del Dirigente del Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche, Sostenibilità Ambientale (di seguito SPGRBSA) n. 4-204 del 09/01/2014, è stato rilasciato un provvedimento di riesame delle prescrizioni relative alla gestione del percolato, del gas di discarica e all’utilizzo di rifiuti come materiale di ingegneria. Le nuove prescrizioni sono state adottate dalla società SMC a partire dal 15/02/2014. In seguito a questo procedimento di riesame la società ha trasmesso: 1) un adeguamento del Piano di Sorveglianza e Controllo con nota del 14/02/2014, con dati relativi alla Bonifica; 2) alcune proposte relative alla gestione del gas con nota del 17/06/2014 (definizione fascia “Border Line” - 15 metri – su aree con capping definitivo, definizione tipologica dei pozzi ai quali applicare livelli di depressione pari a - 0,1 mbar (pozzi perimetrali e pozzi in fascia “Border Line”, eliminazione n. 15 pozzi e sostituzione con, al momento, di soli n. 3 pozzi). Queste proposte sono ancora in fase di valutazione. Con Determinazione del Dirigente del SPGRBSA n. 46-7389 del 06/03/2014, a seguito di segnalazioni da parte di ARPA con note protocollo n. 1122 e n. 1133 del 09/01/2014, è stato emanato, nei confronti della società SMC, un provvedimento di diffida in merito ai rifiuti ammessi in discarica come materiale d’ingegneria (codice CER 191209). Non è stata richiesta trasmissione di documentazione tecnica. Con Determinazione del Dirigente del SPGRBSA n. 89-12255 del 09/04/2014, a seguito di segnalazioni da parte di ARPA n. 16607 del 26/02/2014, 16616 del 26/02/2014 e 16620 del 26/02/2014, è stato emanato, nei confronti della società SMC, un nuovo provvedimento di diffida in merito ai rifiuti ammessi in discarica come materiale d’ingegneria (codici CER 191204 e CER 170504). Con nota del 16/05/2014, la società SMC ha trasmesso la relazione attestante gli interventi adottati ed in corso di adozione al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni (implementazione analisi sulla qualità del percolato). Precisa che l’AIA oggetto del presente provvedimento di riesame è quella rilasciata con Determinazione del Dirigente del SGReB n. 288-62959 del 12/12/2008 e smi e che ricomprende: 1) l’autorizzazione unica ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs 152/2006 del progetto di “Discarica controllata per rifiuti non pericolosi ampliamento Chivasso 3 lotti 5 e 6”, comprendendo anche l’autorizzazione della discarica denominata Chivasso 3 (lotti 1, 2, 3 e 4) per un volume complessivo totale di 1.606.961 m3 di rifiuti, di cui 747.120 m3 relativi all’ampliamento e C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 3 di 11 859.841 m3 già autorizzati; 2) il nulla osta del piano di prevenzione e gestione delle acque meteoriche, ai sensi del Regolamento Regionale 1/R della Regione Piemonte del 20/02/2006 e s.m.i. Indica i dati impiantistici riassuntivi relativi ai vari volumi autorizzati dal 2000 ad oggi e alla discarica in generale: volume iniziale (DGP del 17/11/2000): 500.915 m3; sopraelevazione (DGP del 02/05/2006 – DD del 10/05/2006): 264.186 m3; ulteriore sopraelevazione (DD Via del 12/07/2007 - DD del 22/10/2007): 94.740 m3; ampliamento laterale (DGP del 29/07/2008 - DD del 12/12/2008): 747.120 m3 portano la discarica ad volume totale di rifiuti autorizzato: 1.606.961 m3. Data inizio attività: ottobre 2000; quota massima rifiuti: 235,80 m s.l.m.; volume residuo: 6.000 m3 (dato rilievo topografico 10/06/2014); tempi esaurimento: 8/12 mesi (dal 10/06/2014). Richiama le disposizioni normative attualmente vigenti in materia di AIA ricordando che in data 11/04/2014 è entrato in vigore il D.Lgs. n. 46 del 4/3/2014 recante “Attuazione della Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento)”, che ha modificato l’art. 29 octies (rinnovo e riesame) del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. disponendo che l’Autorità competente riesamina periodicamente l’AIA, confermando o aggiornando le relative condizioni. Il riesame, che secondo quanto stabilito al comma 3 dell’art. 29 octies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. come modificato dal D.Lgs. 46/2014, ha valenza di rinnovo dell’autorizzazione, è disposto sull’impianto nel suo complesso. Nel caso di specie, l’ipotesi di riesame cui si fa riferimento è quella riportata all’art. 29 octies comma 3 lett. b) quando sono trascorsi 10 anni dal rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale o dall'ultimo riesame effettuato sull'intera installazione. Nel caso di un'installazione che, all'atto del rilascio dell'autorizzazione di cui all'articolo 29quater, risulti certificato secondo la norma Uni En Iso 14001, il termine di cui al comma 3, lettera b), è esteso a dodici anni. La società SMC al momento è in possesso di un Certificato ISO 14001 con scadenza al 23/10/2014. Quindi se ci si vuole avvalere di questa possibilità, ai fini dell’individuazione delle successive tempistiche, è necessario che produca un certificato aggiornato. Guerrini: puntualizza che in realtà esiste anche l’ipotesi di riesame in caso esca un Bref europeo (4 anni dall’uscita di detto documento). In base alla normativa previgente le autorizzazioni riportavano una scadenza, mentre il 46/2006 prescrive invece che le AIA abbiano un meccanismo di riesame periodico che non è più delimitato da periodo specifico di durata dell’autorizzazione ma da una serie di fatti elencati nella legge. Nel caso in esame e in altri casi simili, è parso opportuno in sede di scadenza delle AIA vigenti, per assecondare la modifica normativa all’interno dell’atto autorizzativo, sottoporre l’autorizzazione ad un procedimento di riesame. Chiaramente il lasso di tempo che si inserirà in autorizzazione per il successivo riesame è assolutamente virtuale perché ben inferiore è quello che è previsto dal piano di coltivazione della discarica che ha un volume residuo modesto. Soldi: sempre in merito alla disposizioni normative attualmente vigenti in materia di AIA evidenzia l’Art. 5, comma 1, i-quater) che fornisce la definizione di "installazione": unità tecnica permanente, in cui sono svolte una o più attività elencate all'allegato VIII alla Parte seconda e qualsiasi altra attività accessoria, che sia tecnicamente connessa con le attività svolte nel luogo suddetto e possa influire sulle emissioni e sull'inquinamento. È considerata accessoria l'attività tecnicamente connessa anche quando condotta da diverso gestore. Pertanto si è convocata la società Volteo Energie S.p.a. che esercita attività di recupero del gas di discarica in procedura semplificata (art. 216 D.Lgs. n. 152/2006 e smi). Guerrini: precisa che sia l’autorizzazione al recupero energetico (procedura semplificata) che quella rilasciata all’impianto di selezione (art 208 del D.lgs. n. 152/2006, procedura ordinaria) non verranno ricomprese nell’AIA ma si darà comunque atto che sono impianti tecnicamente connessi. A suo avviso sarebbe opportuno in sede di questo procedimento di riesame acquisire i pareri dell’ufficio che le segue ai fini della conformità al Bref, qualora esista, di queste attività. Rosati: dichiara che tale approfondimento è già stato fatto e che la dott.sa Alemani ha confermato che al momento non sono uscite nuove Bref di riferimento. Soldi: evidenzia che tra le modificazioni che sono state introdotte è prevista dall’art. 29 ter lett. m) del D.lgs. n. 152/2006 e smi modificato l’elaborazione di una relazione di riferimento, oggetto di validazione da parte dell’Autorità competente, redatta con le modalità da stabilirsi con uno o più decreti del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi dell’art. 29 sexies comma 9 ter del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. così come da ultimo modificato dal Decreto sopra richiamato. In attesa dell’emanazione del decreto attuativo di cui trattasi, non si procederà alla sua richiesta nell’ambito del provvedimento, fatta salva la necessità da parte del gestore di ottemperare ad ulteriori richieste avanzate in tal senso da parte del Servizio, derivanti dall’applicazione delle modifiche normative intervenute. Da un confronto tra la documentazione tecnica valutata e la documentazione tecnica richiesta nelle nuove disposizioni normative non emerge la necessità di chiedere ulteriori adeguamenti, in quanto, per le discariche, C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 4 di 11 non sono ancora state pubblicate le BAT Conclusion e non sono state effettuate, nel corso del procedimento di rilascio di AIA, modifiche al D.lgs. n. 36/2003 e smi. A tal proposito evidenzia che il nuovo comma 3 dell’art. 29-bis del D.Lgs. n. 152/2006 e smi, stabilisce che “Per le discariche di rifiuti da autorizzare ai sensi del titolo Titolo III-bis AIA, si considerano soddisfatti i requisiti tecnici di cui al presente titolo se sono soddisfatti i requisiti tecnici di cui al decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 fino all'emanazione delle relative conclusioni sulle Bat.” Ricorda che è attivo presso il sito un procedimento di bonifica ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. n. 152/06 relativo alle acque sotterranee (manganese, nichel, azoto ammoniacale), con identificazione delle sorgenti in Chivasso 0 (ex art 12), Chivasso 1 e Chivasso 2. Con DD 453 del 18/10/2012 il Comune di Chivasso ha approvato il Progetto Operativo di Bonifica (POB) con Messa in Sicurezza Permanente (MiSP). Il progetto prevede il funzionamento della barriera dei pozzi di spurgo per 3 anni poi lo spegnimento e la verifica della qualità delle acque sotterranee per i successivi 2 anni, nonché un programma di asporto del percolato per tutti i 5 anni sulla base delle considerazioni progettuali. I lavori integrativi previsti dal POB (realizzazione di un pozzo di monitoraggio S10 e di un pozzo di spurgo PS4) sono stati realizzati dalla società SMC nel mese di luglio 2013. A seguito dell’approvazione del progetto di “Realizzazione di una discarica controllata Chivasso 0 per rifiuti non pericolosi con messa in sicurezza dell’area di discarica ex art. 12 d.p.r. 915/82”, presentato dalla società Seta S.p.a., è stata prevista la rimozione dei rifiuti già presenti nella Chivasso 0 (ex art 12) per cui detta sorgente risulta essere stata eliminata. Ricorda inoltre che è stato attivato in data 09/04/2014, a seguito di richiesta di ARPA, un procedimento di revoca parziale dell’AIA, con riferimento all’adozione di provvedimenti che escludano l’utilizzo del rifiuto identificato del codice CER 191209 minerali (ad esempio sabbia rocce), ammesso in discarica come materiale di ingegneria (es: copertura giornaliera dei rifiuti). Il procedimento è in corso; è recentemente pervenuto il parere ARPA (07/10/2014). Segnala che il procedimento di riesame ai sensi dell’art. 29 octies del D.lgs. 152/2006 e smi modificato dal D.lgs. 46/2014 è stato avviato d’ufficio dalla Provincia con nota del 12/05/2014, con contestuale richiesta trasmissione documentazione tecnica entro 60 giorni da ricevimento (avvenuto in data 13/05/2014) e pagamento oneri istruttori. La società SMC s.p.a. ha presentato la documentazione richiesta in data 10/07/2014, nel rispetto dei termini; la convocazione della CdS è stata comunicata con nota del 21/08/2014; successivamente con nota del 19/09/2014 tale data è stata spostata alla data odierna. Nella nota di avvio del procedimento si è chiesto ad SMC di trasmettere: - le informazioni di cui all’art. 29 ter comma 1 così come modificato dal D.Lgs. 46/2014: a) descrizione dell'installazione e delle sue attività, specificandone tipo e portata; b) descrizione delle materie prime e ausiliarie, delle sostanze e dell'energia usate o prodotte dall'installazione; c) descrizione delle fonti di emissione dell'installazione; d) descrizione dello stato del sito di ubicazione dell'installazione; e) descrizione del tipo e dell'entità delle prevedibili emissioni dell'installazione in ogni comparto ambientale nonché un'identificazione degli effetti significativi delle emissioni sull'ambiente; f) descrizione della tecnologia e delle altre tecniche di cui si prevede l'uso per prevenire le emissioni dall'installazione oppure, qualora ciò non fosse possibile, per ridurle; g) descrizione delle misure di prevenzione, di preparazione per il riutilizzo, di riciclaggio e di recupero dei rifiuti prodotti dall'installazione; h) descrizione delle misure previste per controllare le emissioni nell'ambiente nonché le attività di autocontrollo e di controllo programmato che richiedono l'intervento dell'ente responsabile degli accertamenti di cui all'articolo 29-decies, comma 3; i) descrizione delle principali alternative alla tecnologia, alle tecniche e alle misure proposte, prese in esame dal gestore in forma sommaria; l) descrizione delle altre misure previste per ottemperare ai principi di cui all'articolo 6, comma 16; m) se l'attività comporta l'utilizzo, la produzione o lo scarico di sostanze pericolose e, tenuto conto della possibilità di contaminazione del suolo e delle acque sotterrane nel sito dell'installazione, una relazione di riferimento elaborata dal gestore prima della messa in esercizio dell'installazione o prima del primo aggiornamento dell'autorizzazione rilasciata, per la quale l'istanza costituisce richiesta di validazione. L'autorità competente esamina la relazione disponendo nell'autorizzazione o nell'atto di aggiornamento, ove ritenuto necessario ai fini della sua validazione, ulteriori e specifici approfondimenti. Si rimane in attesa dell’emanazione del decreto attuativo di cui trattasi - i risultati del controllo delle emissioni ed altri dati, che consentano un confronto tra il funzionamento dell’installazione, le tecniche descritte nei BRef comunitari di riferimento e i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili - la ricevuta (corredata del relativo schema di calcolo) di avvenuto pagamento degli oneri istruttori dovuti ai sensi dell’art. 33 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. La SMC ha inviato una serie di documenti: Nella Relazione di aggiornamento si evince che: 1) i dati identificativi dell’Impianto IPPC non sono stati modificati; 2) i dati identificativi dell’Impresa sono stati aggiornati con la variazione della sede legale; 3) non è intervenuta alcuna variazioni di ragione sociale; 4) la C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 5 di 11 Società è in possesso di certificazione ISO 14001 in scadenza al 23/10/2014; 5) i riferimenti e i contatti sono stati aggiornati; 6) è stata comunicata la disponibilità al collegamento internet a banda larga e la possibilità di utilizzare la firma elettronica certificata; 7) sono state fornite le informazioni sull’evoluzione dell’impianto successivamente al rilascio dell’AIA inserite nelle 7 DD di aggiornamento dell’AIA effettuate; 8) sono state indicate le modifiche impiantistiche e gestionali effettuate negli anni 2011-2013 (settembre), relative ad alcuni aggiornamenti di AIA di cui si è detto; 9) è stato fatto il riepilogo delle informazioni sull’applicazione delle migliori tecniche disponibili (MTD) facendo correttamente riferimento al D.lgs. n. 36/2003 (normativa discariche), al Regolamento Regionale 1/R (Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio di aree esterne), al D.Lgs. n. 152/2006 (TU ambientale) al DM 27/09/2010 (criteri ammissibilità rifiuti in discarica) e al DPCM del 14/11/1997 (acustico). È stato indicato l’uso di teli biofilm per l’abbattimento degli odori sul fronte attivo (attività integrativa che già svolgono volontariamente); per il Piano di monitoraggio e controllo si è fatto riferimento alle prescrizioni autorizzative e al Piano di Sorveglianza e Controllo presentato dalla società con nota del 14/02/2014; 10) sono state fatte le comunicazioni relative al Registro europeo delle emissioni PRTR (Regolamento (CE) n. 166/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 gennaio 2006, relativo alle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti e che modifica le direttive 91/689/CEE e 96/61/CE del Consiglio) indicando, come anno di presentazione dei dati sulle matrici ambientali, il 2014. In merito al punto 11), la Società ha anche proposto una revisione dell’autorizzazione in merito ai seguenti aspetti: 1) gestione del gas di discarica: con nota del 17/06/2014 la Società ha formulato una proposta di revisione dell’autorizzazione che riguarda la relativa alla definizione della fascia “Border Line” di 15 metri sulle aree con capping definitivo, alla definizione della tipologica dei pozzi ai quali applicare livelli di depressione pari a - 0,1 mbar (pozzi perimetrali e pozzi in fascia “Border Line”) e all’eliminazione di 15 pozzi e la loro sostituzione con soli 3 pozzi. Sulla proposta Arpa ha fatto pervenire una nota il 09/09/2014. 2) gestione del percolato: in particolare si ipotizza l’installazione di un sistema di trattamento del percolato con rilancio in discarica del concentrato. Relativamente a tale proposta non è stata però presentata documentazione tecnica a supporto della richiesta. Continua la disamina della relazione di aggiornamento (punto 12) dando atto che riguardo al procedimento di riesame la SMC ha anche prodotto la dichiarazione di sussistenza dei requisiti soggettivi per lo svolgimento dell’attività di recupero e smaltimento di rifiuti e gli allegati sempre previsti nelle relazioni di aggiornamento. È stata prodotta anche la relazione che riguarda i Monitoraggi Ambientali che vengono svolti sulle varie matrici nella quale è indicato che: 1) le verifiche sulle emissioni in atmosfera vengono effettuate dalla soc. Volteo Energie nel rispetto del DM 05/02/1998; 2) le verifiche relative all’impatto acustico cono effettuate dalla società con cadenza annuale. Nel 2011 sono state inoltre effettuate verifiche da parte di ARPA, che non ha rilevato il superamento dei limiti previsti dal Piano di Classificazione Acustica del Comune di Chivasso, nonché ha evidenziato un livello sonoro trascurabile immesso all’interno delle abitazioni di Cascina Crova, nelle diverse condizioni di utilizzo (finestre aperte e chiuse), secondo quanto stabilito dal D.P.C.M. 14/11/1997; 3) le analisi delle acque sotterranee vengono effettuate su tutti i pozzi presenti presso il sito e che è attiva inoltre una procedura di bonifica; 4) le analisi delle acque meteoriche vengono effettuate secondo le prescrizioni di AIA e del progetto di Bonifica; 5) le analisi sulla qualità dell’aria vengono effettuate secondo le prescrizioni di AIA: PM10, COV (metanici e non), acido solfidrico, ammoniaca; 6) relativamente al percolato dal mese di febbraio 2014 sono in adozione nuove prescrizioni con particolare riferimento al quantitativo di percolato da estrarre dalla discarica; 7) sul gas interno viene effettuato un monitoraggio secondo le prescrizioni; 8) sul gas esterno risulta che dal monitoraggio effettuato dalla Società, non risulta migrazione del gas nel sottosuolo; l’unico episodio recente si è verificato presso la discarica esaurita Chivasso 1 (luglio 2012); dall’ultimo sopralluogo ARPA (settembre 2013) non sono risultate anomalie. (Mariani: precisa che dalla rilevazione di luglio 2012 è stata attivata un’intensificazione dell’estrazione del gas a bordo discarica e sono stati realizzati dei lisimetri aggiuntivi per dare ulteriori garanzie). Conclusa l’illustrazione del progetto evidenzia gli aspetti che necessitano di chiarimento o verifica. Il primo aspetto è quello relativo alla gestione del gas di discarica e alla proposta avanzata dall’Azienda il 16/06/2014, sul quale Arpa ha fatto pervenire parere. Moretto: dà lettura integrale della nota di Arpa del 09/09/2014 (prot 73547). Di seguito vengono riportate solo le conclusioni del parere che comunque, per chiarezza, viene integralmente allegato al presente verbale come allegato 1 “.... per quanto attiene la definizione di una fascia di tolleranza temporanea, sottoposta ad un regime prescrittivo meno stringente (depressione minima 0.1 mBar invece che 1 mBar), in relazione alla provvisorietà della deroga si ritiene che nulla osti alla sua autorizzazione. C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 6 di 11 In relazione all’applicazione di livelli di depressione minima, pari a 0.1 mBar in corrispondenza dell’anello perimetrali di pozzi contigui al telo di impermeabilizzazione, si ritiene che tale deroga possa essere concessa solo nei pozzi appartenenti a tale anello presso i quali la concentrazione di metano risulta incompatibile con l’impiego del biogas a fini energetici. Non si ritiene opportuno limitare il numero complessivo dei pozzi di estrazione a servizio dell’impianto, soprattutto se la distribuzione dei pozzi che verrebbero dismessi presenta, come nel caso proposto, una concentrazione in particolari settori dell’impianto. Si ritiene di conseguenza che i pozzi per i quali viene proposta la dismissione debbano essere rimpiazzati secondo le modalità attualmente previste nel provvedimento autorizzativo. Si concorda invece con le modalità di dismissione proposte che permetterebbero di conservare l’azione di drenaggio verticale del percolato all’interno del corpo della discarica ...” Mariani: precisa che la richiesta di diminuire la depressione minima a 0.1 mbar deriva dalla necessità di evitare di tirare ossigeno all’interno della rete di estrazione del biogas, sia perché la miscela di O2-CH4 è facilmente infiammabile, sia per evitare di estrarre gas con caratteristiche di metano eccessivamente basse. Si è chiesto inoltre di eliminare alcuni pozzi perché in alcuni punti la distribuzione spaziale dei medesimi è così ravvicinata (a volte pochi metri) da provocare interferenza. Anche il consulente che li segue, per quanto riguarda il biogas, ha rilevato un’eccessiva sovrapposizione di pozzi. Sauer: aggiunge che la discarica nel complesso ha 120 pozzi e che la capacità estrattiva è molto elevata rispetto alla superficie captata. Moretto: ribadisce che Arpa ritiene che il numero dei pozzi complessivi vada mantenuto, eventualmente quelli molto ravvicinati possono essere ricollocarli in un’altra area. Corcione: chiede quale sia la % dei pozzi perimetrali che di volta in volta verranno scollegati. Moretto: precisa che i pozzi perimetrali non verrebbero scollegati, verrebbero unicamente sottoposti ad un regime di estrazione inferiore rispetto ad altri pozzi presenti in area coperta definitivamente. Questi pozzi perimetrali sono realizzati in modo diverso rispetto agli altri (hanno parete contigua all’impermeabilizzazione) e per questo hanno prestazioni inferiori in termini di qualità del biogas estratto. Arpa ritiene che per i pozzi su cui è dimostrata che la concentrazione del biogas non è compatibile con l’impianto di trattamento, ovvero è inferiore al 40%, possano essere sottoposti ad una depressione 0.1mBar. Mariani: rimarca che la richiesta è legata soprattutto a questioni di sicurezza, infatti applicando una depressione di 1 mBar si rischia di richiamare aria nella rete di estrazione del biogas, cosa non auspicabile. Soldi: rimarca che è stata data tale possibilità essenzialmente per evitare incendi in discarica; quando viene rilevata dal sistema di monitoraggio, presente su ogni testa di pozzo, una percentuale di O2 anomala e/o la presenza di CO in concentrazioni al di sopra di 100 ppm e/o una temperatura superiore ai 55° C, si può ridurre o sospendere l’estrazione forzata del biogas. Guerrini: sottolinea che sono tutti dati esplicitati nell’autorizzazione in essere. Soldi/Guerrini: in merito alla proposta di modifica della gestione del percolato avanzata fanno presente che non essendo stata prodotta documentazione tecnica a riguardo non si è in grado al momento di prendere in considerazione la richiesta. Mariani: dichiara che la proposta è stata inserita essenzialmente per capire il grado di gradimento tecnico della CdS; è chiaro anche a loro che non se ne può discutere oggi della proposta perché manca la documentazione tecnica. Fa presente che a Lodi è già in funzione un impianto di concentrazione del percolato simile a quello che vorrebbero realizzare a Chivasso; al momento però il percolato concentrato non viene ancora rilanciato sul corpo discarica perché la rete di distribuzione non è ancora stata collegata. Soldi: dà atto che è un’opzione prevista dalla normativa, ma che ad oggi nessun soggetto autorizzato in Provincia di Torino aveva già avanzato questa richiesta. Non ci sono preclusioni, ma ci sono una serie di aspetti tecnici e gestionali che vanno definiti in modo puntuale. In merito al Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) evidenzia che sono necessari ulteriori chiarimenti sui livelli di guardia ed in particolare: 1) integrazione del paragrafo relativo alla bonifica nel PSC, con dettagli relativi al programma di asporto del percolato, nonché la sintesi del programma di controllo degli interventi; 2) produrre, per comodità di lettura, una planimetria contenente tutti i punti di monitoraggio fissi previsti dal PSC; 3) integrare il paragrafo relativo alla qualità del percolato con parametri aggiuntivi previsti dalla società a seguito della risposta al provvedimento di diffida del 09/04/2014. Riguardo al recupero ambientale e alle mitigazioni segnala che a seguito delle puntualizzazioni emerse nell’ambito della riunione del Tavolo di coordinamento del 3 marzo 2009, in data 22/04/2009 il Servizio VIA C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 7 di 11 (Verbale) con il supporto tecnico di ARPA, ha effettuato un sopralluogo per la verifica dell’ottemperanza alle prescrizioni autorizzative evidenziando alcune difformità rispetto alle prescrizioni autorizzative, in particolare per quanto riguarda le dimensioni di alcune essenze arboree poste a dimora. Inoltre sono segnalate alcune criticità nei precedenti interventi di recupero a verde sulle discariche Chivasso 1 e Chivasso 2, con l’indicazione di alcuni interventi di implementazione delle coperture. Con nota del 29/04/2009 il Servizio VIA ha sollecitato la società SMC all’ottemperanza delle prescrizioni autorizzative, in cui venivano richiesti specifici interventi di implementazione degli impianti a verde. A tale sollecito la società SMC ha dato riscontro, come documentato nella relazione prot. Provincia 449863 del 03/06/2009. Un ulteriore controllo in merito è stato effettuato in data 21/10/2011 per la verifica delle prescrizioni in materia di VIA, per il quale è stato richiesto il supporto, oltre che dell’ARPA, anche del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte in relazione alle segnalazioni riportate dal Comitato Terra Sana di possibili danni ad alcune colture arboree limitrofe provocate dalla discarica. A seguito del sopralluogo di cui sopra la Provincia, con nota prot. 1090247/LB6 del 29/12/2011, ha comunicato gli esiti del sopralluogo, dando atto dell’assenza di evidenti effetti fitotossici sulla vegetazione (come da allegata relazione del settore fitosanitario regionale) ed invitando il Comune e il Comitato Terrasana a segnalare eventuali sospetti di sintomi alla ripresa della stagione vegetativa. A seguito di tale invito non sono pervenute alla Provincia ulteriori segnalazioni. La nota è stata riscontrata con relazione tecnica della società SMC trasmessa con nota del 09/02/2012, successivamente aggiornata con nota del 28/06/2012. Recentemente la società SMC ha comunicato, con nota del 18/06/2014, il deperimento di alcune specie della barriera lato Cascina Crova, che nel corso dell’autunno 2014 saranno ripristinate. Si ritiene necessario acquisire un aggiornamento degli interventi programmati ed in corso. In merito al procedimento di bonifica evidenzia che dai dati trasmessi dalla società SMC si è notato che dal luglio 2013 (data realizzazione opere previste dal POB) al giugno 2014, è stato estratto un quantitativo di percolato dalle discariche Chivasso 1 e Chivasso 2 superiore a quello indicato nel POB; ritiene necessario che vengano prodotti chiarimenti in relazione a tale difformità/discrepanza ed ad una eventuale necessità di dover provvedere ad un aggiornamento del POB in merito al quantitativo di percolato da estrarre. Tale discrepanza può essere dovuta a vari aspetti: eventi meteorologici anomali, possibile inefficienza delle strutture di copertura delle discariche, errore progettuale nella definizione della porosità efficace dei rifiuti, che è molto variabile. (Mariani: precisa che anche loro hanno riscontrato quanto evidenziato e hanno chiesto alla società Golder di verificare il progetto di bonifica). Segnala che sul procedimento di revoca parziale AIA relativo al rifiuto identificato dal codice CER 191209 (utilizzato come materiale di ingegneria) e sulla successiva proposta di SMC è pervenuto il parere ARPA (nota del 07/10/2014) Moretto: dà lettura integrale della nota inviata il 7 ottobre 2014 (prot 82215) Di seguito si riportano solo le conclusioni del parere che, per chiarezza, viene integralmente allegato al presente verbale come allegato 2: “... si ritiene che le caratteristiche ricercate possano essere garantite solo da una conoscenza dettagliata della natura del rifiuto non assicurata dall’esclusiva conoscenza del processo di produzione o dalla effettuazione di determinazioni analitiche su campioni prelevati periodicamente. Per quanto sopra espresso si ritiene di confermare la richiesta di esclusione per questo impianto le operazioni di recupero del rifiuto classificato con CER 191209 come materiale di ingegneria. Come possibile alternativa, si ritiene che un adeguato margine di controllo potrebbe essere garantito dall’ipotesi di limitare la provenienza di questo rifiuto esclusivamente da impianti autorizzati ai sensi dell’art 216 del D.lgs152/2006, che effettuano un’attività di recupero sulle tipologie di rifiuti 7.1, 7.2, 7.6, e 7.11, previste al punto 7 (rifiuti ceramici ed inerti), allegato 1, sub allegato 1, del DM 5/2/98, per i quali è previsto il recupero come sottofondi stradali ...” Mariani: precisa che nella loro proposta era prevista un’apertura solo nei confronti di fornitori specifici che davano la garanzia di poter portare in discarica materiale idoneo e si proponevano di aumentare le verifiche di caratterizzazione. Prende atto che però Arpa esclude questa possibilità e quindi si adegueranno anche se dubita di riuscire a trovare impianto che in autorizzazione abbia come rifiuti in ingresso solo gli 07. Guerrini: ritiene che quella di Arpa sia una proposta equilibrata; tutt’al più, qualora ci fossero impianti che abbiano tante sottocategorie, potrebbe essere accettabile la prescrizione che l’impianto accompagni il materiale con un formulario da cui risulta chiaro che proviene da un flusso di trattamento di rifiuti riconducibili alle categorie indicate da Arpa. Moretto: concorda, purché sia dimostrabile che è materiale utilizzabile come sottofondo stradale. C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 8 di 11 Guerrini: considerato che rispetto a tale argomento non sono più necessari approfondimenti/chiarimenti ritiene che il relativo procedimento possa confluire in quello di riesame. Soldi: in merito al procedimento in corso comunica che: 1) gli oneri istruttori sono stati ritenuti congrui; 2) saranno aggiornate le prescrizioni in essere in ordine allo stato impiantistico attuale (es: tolte le prescrizioni relative alla realizzazione, adeguate le prescrizioni modificate con gli atti successivi al rilascio di AIA); 3) sarà dato atto che presso il sito sono presenti delle attività (tecnicamente connesse) che non rientrano tra le attività sottoposte alla procedura di AIA ma che esercitano sulla base di autorizzazioni rilasciate secondo le disposizioni normative. In particolare: a) attività di messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi (operazione R13) autorizzata con D.D. n. 208–295551/2006 del 14/09/2006 e smi (scadenza autorizzazione 14/09/2016) di titolarità soc. SMC S.p.a. b) attività di recupero gas di discarica in procedura semplificata ex art. 216 del D.lgs. n. 152/2006 e smi, di titolarità società Volteo Energie s.p.a (iscrizione n. 270/2011, scadenza 05/07/2016). 4) Sarà inoltre dato atto che presso il sito è presente una discarica attiva (Chivasso 0 di titolarità della società SETA s.p.a) che rientra tra le attività sottoposte alla procedura di AIA sulla quale è stata rilasciato un provvedimento di riesame con valenza di rinnovo con D.D. n. 158-22190/2014 del 27/06/2014. Corcione: chiede quanto manchi per arrivare all’esaurimento dei m3 previsti in autorizzazione. Mariani: risponde che a fine giugno risultavano ancora abbancabili 6000 m3 e si stima che a fine anno saranno 2000 m3. Al momento si sta viaggiando con conferimenti molto limitati sulla parte sommitale della discarica e si sta realizzando la conformazione definitiva. Si sono rallentati i conferimenti per consentire un consolidamento degli assestamenti in modo da avvicinarsi alla conformazione finale prevista per la discarica e poi chiuderla definitivamente. Le attività di chiusura stanno proseguendo (Sauer: si è arrivati nella zona nordovest verso Cascina Bricchetto). Si prevede di ultimare la coltivazione della discarica per metà 2015. Corcione: chiede se il riesame dell’autorizzazione sia un atto dovuto. Guerrini: risponde di si come spiegato in precedenza; infatti è stato attivato d’ufficio a seguito dell’entrata in vigore di una nuova normativa. Corcione: rispetto alla richiesta che viene formulata da più parti al Comune di svolgere un’attività di autotutela, tiene a precisare che di tale strumento si può avvalere chi ha rilasciato l’atto; in questo caso la titolarità del procedimento è della Provincia non del Comune, quindi l’autotutela non è un elemento giuridico opponibile a questo procedimento, per quanto riguarda il Comune. Segnala che il Comitato Terrasana ha inviato tramite mail al Comune una nota con un elenco ben strutturato di alcune problematiche relative la discarica. Guerrini: fa presente che tale memoria è pervenuta anche alla Provincia e che, come sempre si fa in questi casi, ne verrà data lettura integrale in CdS. Corcione: chiede, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, di verificare se sia possibile aumentare le prescrizioni sulla vasca 3 (ndr: Chivasso 3) anche a fronte del grosso numero di diffide che si sono succedute. Segnala poi che in occasione dell’ultimo Tavolo Tecnico l’Amministrazione ha rinnovato la richiesta di portare a termine, sulla base di un cronoprogramma preciso, il progetto di mitigazione ambientale. Coglie l’occasione per sollecitare nuovamente SMC in merito. Chiede se sia possibile verificare in maniera più puntuale se la copertura serale venga sempre effettuata, arrivano infatti ancora numerose segnalazioni che lamentano la presenza di odori e che segnalano che la non copertura giornaliera dei rifiuti. Chiede se sia possibile inoltre prevedere un controllo in ingresso, per esempio con posizionamento di videocamere, al fine di dimostrare che entrino in discarica solo i mezzi autorizzati e nelle ore di attività dell’impianto. Segnala che nel momento in cui è stato messo in funzione l’impianto Biogen (impianto a biomassa) diversi cittadini hanno rilevato delle problematiche di salute segnalando la presenza di odore di ammoniaca nell’aria; è stato quindi chiesto l’intervento di Arpa e Provincia. A seguito di un sopralluogo svolto in sito è stata inviata una comunicazione da parte della Provincia, a firma del dott. Pavone, in cui si precisava che il problema odorigeno non derivava dalla Biogen e che molto probabilmente l’Ammoniaca poteva essere proveniente dalla discarica. A suo avviso potrebbe essere utile prevedere un monitoraggio dell’ammoniaca nell’aria sull’area vasta che comprende anche la discarica. Guerrini: dichiara di non sapere nulla di questa nota e si scusa perché evidentemente c’è stato un problema di mancato coordinamento fra le due Aree, visto che al Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti non è stato chiesto alcun parere a riguardo. Non comprende come si possa dire che il problema sia generato dalla discarica visto che l’impianto è sottoposto ad un piano di monitoraggio e controllo che prevede anche un’analisi della qualità dell’aria (in cui è inserito anche quel parametro) e che ad oggi dalle relazioni di monitoraggio prodotte C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 9 di 11 non c’è evidenza che possa essersi creato un problema di questo tipo. Regista che in CdS è stata sollevata questa problematica e si riserva di valutarla con i colleghi dell’altra Area. Corcione: prende atto che i volumi residui sono effettivamente limitati; invita la Società a non riempire la discarica troppo lentamente; è corretto attendere i naturali assestamenti ma non che la coltivazione venga dilazionata troppo nel tempo portando avanti sine die la vita della discarica; il Comune vuole assolutamente evitare strumentalizzazioni anche in funzione del progetto WastEnd, visto che sono due interventi assolutamente distinti. Rimarca nuovamente che nella popolazione genera preoccupazione il continuo scollegamento dei vari pozzi. Viene data lettura integrale delle osservazioni inviate dai tre Comitati oggi rappresentati in CdS. Di seguito si riportano solo le conclusioni della nota che, per chiarezza, viene integralmente allegato al presente verbale come allegato 3. “... Per tutto ciò esprimiamo un forte ed accorato dissenso all’accoglimento della domanda di rinnovo di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale in oggetto. Conseguentemente chiediamo .......... di voler: Valutare i dati dei parametri sugli agenti inquinanti forniti dalla SMC Servizi, confrontandoli in contraddittorio con quelli rilevati negli anni da Arpa; - Far intensificare i controlli di arpa sul territorio; Mettere in atto controlli sanitari, anche statistici, atti a verificare se nella popolazione residente esposta, vi sia stato un aumento di patologie respiratorie, endocrine, tumorali, riconducibili alla discarica; - Far rispettare tutte le prescrizioni Legislative vigenti per la conduzione della discarica, verificando con attenzione sia la fase di progettazione degli interventi prescritti, vigilando anche sulla fase di realizzazione degli stessi e appurandone l’effettiva efficacia ambientale; - Valutare il diritto delle S.V. di esercitare il potere di Autotutela; - Prendere in considerazione di rinviare la conferenza dei servizi dell’8 ottobre 2014, per stabilire la reale condizione del territorio del sito in esame; - Convocare immediatamente la Consulta Ambientale delle Associazioni, organo creato ah hoc dall’amministrazione Comunale di Chivasso al fine di Presiedere, Tutelare, Rilevare, Risolvere Criticità Ambientali del territorio Chivassese e informare la popolazione in modo trasparente ...” Guerrini: in relazione a quanto evidenziato nella nota del Comitato Terrasana e dall’Assessore di Chivasso nel suo intervento in relazione alle problematiche relative alla sorveglianza dell’impianto, chiede ad Arpa ritiene sia il caso di modificare le prescrizioni date aumentando la frequenza di determinati controlli. Moretto: risponde che i controlli fatti dall’Agenzia su questo impianto sono, anche in virtù delle numerose segnalazioni che ci sono state, i più frequenti e completi rispetto all’insieme delle discariche presenti in Provincia di Torino. Fa presente che tutte le segnalazioni pervenute (meno frequenti negli ultimi tempi) hanno avuto riscontro in termini di verifica. Sono state fatte anche verifiche di tipo laboratoristico rispetto alle fonti odorigene presenti in discarica comparandole sia con gli altri impianti operanti in Provincia di Torino che con un gran numero di quelli operanti in Italia, utilizzando le metodiche previste dalle Linee guida della Regione Lombardia che sono l’unico esempio legislativo presente in Italia riguardo alle emissioni di odori. Riguardo alla copertura dei rifiuti informa che Arpa effettua una o più volte l’anno un ingresso in discarica, chiaramente senza avvertire i gestori, prima dell’apertura dell’impianto. Nel corso di queste ispezioni non si sono mai rilevate condizioni relative a rifiuti non coperti correttamente. Segnala che nell’ultima relazione semestrale risulta che in discarica è entrato il 69% di rifiuti avviati allo smaltimento e il 31% di materiale destinato alle coperture (materiale di ingegneria); tali % fanno pensare che le coperture avvengano regolarmente. Oltre agli strumenti di verifica illustrati non saprebbe quali ulteriori strumenti adottare. Crede che la buona efficienza dei controlli sia testimoniata anche dalla lista di diffide che si sono succedute. Per quanto concerne la modifica delle prescrizioni autorizzative attualmente vigenti fa presente che le prescrizioni imposte alla Chivasso 3 non sono diverse da quelle di altri impianti; nel momento in cui c’è stata la necessità di rivedere alcune prescrizioni autorizzative è stato subito avviato un procedimento di revisione dell’AIA. In questo momento Arpa non ha riscontrato evidenze dirette della necessità di modificare ulteriormente le prescrizioni autorizzative date. Guerrini: la questione della frequenza di scollegamento dei pozzi è stata oggetto di numerosi provvedimenti di diffida; mi sembra che ci siano stati dei tavoli specifici a riguardo anche col gestore e si è preso atto che potevano esserci delle problematiche legate al fronte di avanzamento attivo e alle conseguenti problematiche gestionali, però è ovvio che le prescrizioni autorizzative tali sono e tali restano e devono essere rispettate. Ricorda anche che il D.lgs. n. 46/2014 inserisce due modifiche abbastanza rilevanti: - la prima è la questione delle reiterate violazioni: ricorda che la reazione amministrativa prevista dalla 46, a differenza del passato, in caso di reiterate violazioni che possono ripetersi per più di 2 volte l’anno, prevede la sospensione dell’autorizzazione. Tale previsione è ancora oggetto di chiarimenti al tavolo di C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Pagina 10 di 11 coordinamento ministeriale perché non è chiarissimo il significato e l’applicabilità, però è una cosa che esiste e invita il Gestore a tenerne conto; - la seconda è che il Decreto prevede di modificare il sistema relativo ai controlli in capo ad Arpa inserendo una programmazione su tutte le AIA veicolato dal un DM che dovrebbe uscire prossimamente, il quale dovrebbe lavorare in relazione all’identificazione del rischio; su questo è in corso una discussione in sede nazionale al tavolo di coordinamento con rappresentanti delle Arpa. Anche noi dovremo attenerci poi alle indicazioni sulle frequenze di controllo. Chiede poi chiarimenti all’Azienda in merito alle mitigazioni, in particolare a quanto segnalato dal dott. Soldi e dal Comune di Chivasso. Mariani: dichiara che sono programmati per quest’autunno, massimo entro 15 novembre, gli interventi di reintegro delle fallanze. Sul sito attualmente vengono gestite 50.000 essenze arboree, l’anno scorso ne sono state piantate 10.000 sul lato Crova. Annualmente SMC interviene per ripristinare le fallanze. Guerrini: osserva che nella nota dei Comitati vengono toccati anche degli aspetti di competenza dell’ASL (morie nella popolazione zootecnica della zona). Comunica che gli Uffici si premureranno di trasmettere questa segnalazione al Servizio Veterinario e all’ASL Dipartimento di prevenzione di competenza. Per quanto attiene alla presenza di metalli pesanti in acque di falda dà atto che se ne è già discusso in CdS quando si è parlato del procedimento di bonifica Il procedimento ha determinato un certo allarme nel territorio in relazione alle ordinanze comunali per il divieto di utilizzo dell’acqua ad uso potabile che per altro erano assolutamente dovute, ma abbiamo visto che si tratta di un’area circoscritta che non determina situazioni di particolare allarme. Il procedimento ha individuato come sorgente prima di inquinamento la discarica comunale gestita prima del Decreto Ronchi. Soldi: rimarca che si tratta di un’area circoscritta rispetto ad altri casi registrati sul territorio della Provincia, in cui il pennacchio di inquinati si estende per distanze anche dell’ordine di 1 km a valle del sito di discarica. Guerrini: non essendoci più argomenti da discutere, comunica che i tempi del procedimento sono sospesi per consentire alla SMC di produrre i chiarimenti richiesti, che si intendono formalizzati in CdS. Ritiene che 30 giorni siano un tempo sufficiente alla Società per predisporre e produrre la documentazione necessaria. Non essendoci ulteriori richieste di intervento alle ore 17.07 circa viene dichiarata chiusa la riunione. La segretaria della Conferenza Laura Monzeglio C.so Inghilterra 7 - 10138 TORINO - tel. 011 8616837 – fax 011 8614278 Il Presidente della Conferenza Edoardo Guerrini Pagina 11 di 11
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