Appendice 3

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Domenica 6 aprile 2014
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Primo piano
EMERGENZA RIFIUTI
La protesta risaliva al giorno prima quando
all’impianto era arrivata spazzatura tal quale
Blocco per la discarica di Celico
La società sospende i conferimenti: «I manifestanti continuano a ostacolare i mezzi»
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di MARIA F. FORTUNATO
COSENZA – Il conferimento dei rifiuti dei comuni del
cosentino da ieri è di nuovo
fermo. La società MiGa ha
disposto la chiusura dei
cancelli della discarica di
Celico, da venerdì sera, e lo
ha comunicato alla Regione Calabria e alla prefettura di Cosenza.
L’attività della discarica
viene sospesa, scrive l’amministratore unico, «fino a
quando gli organi competenti non assicureranno il
normale deflusso del traffico veicolare». Nel mirino
della società c’è il Comitato
ambientale presilano che
vigila sui conferimenti da
quando la discarica di Celico riceve rifiuti dai comuni
del cosentino. Un’attività
di “presidio” e controllo
nelle ultime settimane,
con un’unica azione di
blocco: quella di venerdì
mattina, quando gli attivisti hanno ostacolato l’accesso in discarica di due
mezzi.
Si trattava di un carico di
terra, destinato a ricoprire
le vasche della discarica e
proveniente da Crotone, e
di un tir di Calabra Maceri
pieno di sacchetti di rifiuti
tal quali. Nel primo caso, al
comitato, per intervenire,
è bastato il dubbio: conviene far arrivare terriccio da
Crotone, visto che la discarica sorge in mezzo ai boschi presilani? Nel secondo, invece, hanno protestato con ordinanza alla mano: quella con cui la Regione ha autorizzato il confe-
Sopralluogo dei carabinieri in mattinata
Il Comitato insiste sull’accesso abusivo
PER IL COMITATO ambientale presilano il nodo della questione potrebbero non essere i blocchi. Semmai la denuncia che gli
stessi attivisti hanno presentato a Procura e Provincia per segnalare un accesso abusivo dell’impianto alla strada provinciale. L’ultima autorizzazione risale al 2007 ma poi non sarebbe
stata rinnovata. Ieri mattina alla sbarra d’accesso si sono visti
anche i carabinieri di Celico, che
hanno effettuato un sopralluogo
dopo le proteste e i blocchi del
giorno prima. Hanno visionato
l’area e scattato alcune fotografie. L’impressione del Comitato è
che l’intervento possa essere collegato anche alla denuncia.
Nel frattempo l’iter per “correggere” questo possibile vizio nella documentazione si sarebbe messo in moto: lunedì in tutta fretta si riunirà il comitato tecnico del settore viabilità della Provincia. Il comitato ambientale
presilano, però, non demorde e si prepara a presentare nuovi
documenti e memoriali.
m. f. f.
E domani
già si riuniscono
i tecnici provinciali
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rimento di rifiuti a Celico
prevede che la spazzatura
arrivi dall’impianto di Calabra Maceri selezionata,
pretrattata e ridotta nei volumi. Quei sacchetti che
spuntavano dal tir, invece,
hanno allarmato il comitato perché segnalavano la
presenza di tal quale.
Nel frattempo, va ricordato, il comitato aveva presentato una denuncia alla
Provincia e alla Procura
perché l’accesso alla discarica dalla strada provin-
ciale risultava privo di autorizzazione, ormai scaduta da sette anni. La società
MiGa, nella lettera alla Regione, fa riferimento solo a
quest’ultimo aspetto, riferendo del blocco di venerdì. «Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine,
gli automezzi sono stati obbligati a tornare indietro.
La motivazione addotta
dal comitato è stata la presunta mancanza di autorizzazione all’accesso dalla
strada provinciale 256.
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di TERESA ALOI
CATANZARO - Puntavano alla
riapertura del caso. E così è stato.
Anche se ora al vaglio del magistrato c’è anche anche la posizione del Nucleo Via (Valutazione
impatto ambientale) regionale e
quella della giunta comunale di
Borgia nonostante abbia agito
“jure privatorum” , cioè come se
fossero soggetti privati, non facendo ricorso ai loro poteri pubblici per la tutela di
un pubblico interesse. Quella presunta
violazione degli usi
civici che pendeva
sulla discarica era il
cuore dell’esposto,
presentato da amministratori e membri
del comitato “No Battaglina”. La molla
che, di fatto, ha permesso alla Procura i
Catanzaro di chiedere e ottenere
dal giudice che il fascicolo venisse
riaperto.
Se la precedente indagine sulla
realizzazione della discarica a cavallo tra i comuni di San Floro,
Borgia e Girifalco, si era conclusa
con l’archiviazione, questa volta
San Floro
Coinvolti
ex sindaco
consiglieri
e funzionari
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DAL PRESIDIO
Il Tir con il tal quale bloccato dai manifestanti
Appare ormai troppo evidente – scrive l’amministratore unico – la strumentalizzazione della vicenda, visto anche l’avvicinarsi dell’elezione amministrativa nel Comune di
Celico. Senza voler polemizzare, si deve, però, evidenziare che, nonostante
la collaborazione fornita
dalla scrivente società per
risolvere l’emergenza ambientale, di contro non gli
viene garantito un principio fondamentale, sancito
CATANZARO
costituzionalmente, di libertà d’impresa». La società annuncia anche che
sporgerà denuncia contro
i manifestanti, non appena
ne conoscerà le generalità.
Il blocco della discarica
si trascina con sè il rallentamento dell’attività nell’impianto di Calabra Maceri, che si è affrettata ad
avvertire del disagio la Regione Calabria e i Comuni
interessati. Caleranno, insomma, le tonnellate di ri-
fiuti che l’impianto potrà
accettare per i trattamenti.
I problemi, peraltro sono
doppi: a Celico l’accesso
bloccato (venerdì dai manifestanti, all’arrivo del tal
quale, e ieri dallo stesso gestore), a Gioia Tauro problemi sulle analisi del combustile derivato dai rifiuti,
poi superati con nuovi controlli. «Il guaio è che questi
due fatti concomitanti
hanno impedito – scrive
Calabra Maceri –di evacuare i due flussi lavorati che
hanno una giacenza complessiva pari a circa 1600
tonnellate, di cui 1400 circa di sopravaglio e per 200
tonnellate circa di sottovaglio pronto per essere conferito in discarica. Inoltre,
dato che una sezione dell’impianto funziona anche
da stazione di travaso per i
rifiuti solido urbani “tal
quali” da conferire all’impianto di Celico, sono in
stoccaggio circa 300 tonnellate per i rallentamenti
già segnalati da parte dell’impianto MiGa nella
scorsa settimana».
Tradotto in disagi significa che se discarica e impianto di titrovagliatura
non riprenderanno a lavorare a regime, i comuni
torneranno in emergenza.
Il capoluogo ne è uscito da
poco, dopo settimane di bonifiche straordinarie, ma
nel resto della provincia –
da San Giovanni in Fiore al
Tirreno – l’allerta rifiuti
non è ancora un ricordo
troppo lontano.
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“Battaglina”, nove indagati
Al vaglio del pm il nucleo Via
nel mirino della magistratura ci sono amministratori e funzionari. Il pm Carlo
Villani ipotizza i reati di
abuso d’ufficio e falso ideologico per l’ex sindaco e dei
consiglieri del Comune di
San Floro. Nove, gli indagati ai quali i carabinieri del
Noe, insieme ai militari della Compagnia di Girifalco,
hanno notificato l’avviso a Il sito in località Battaglina
comparire. Si tratta dell’ex
sindaco di San Floro Nunziata d’ufficio, con Conte, poiché «inBressi; dei consiglieri comunali tenzionalmente procuravano un
Florino Vivino, Barbara Basile, ingiusto vantaggio alla Sirim srl
Salvatore Brutto, Flora Battaglia e arrecavano un danno ingiusto
e Gianluca Trapasso; del tecnico all’intera comunità di San Floro.
comunale Vincenzo Conte; dei In particolare con la delibera 27
due funzionari dell’ufficio tecni- del 17 dicembre 2007, il consiglio
co Giovanni Cocerio e Vittorio comunale di San Floro in assenza
Procopio. Secondo l’accusa nell’i- dell’espressa autorizzazione delter autorizzativo della discarica la giunta regionale approvava la
sarebbero state violate le norme proposta di realizzazione da parte
sugli usi civici. Sindaco e consi- della Sirim di una discarica denoglieri devono rispondere di abuso minata “Isola ecologica” e lo sche-
ma di concessione in convenzione del suolo in località Battaglina, al fine di procurare alla Sirim un ingiusto vantaggio rappresentato dal diritto di godimento
su una vasta area gravata
dagli usi civici - “Li Comunu”- e, contestualmente, di
arrecare alla comunità di
San Floro un danno ingiusto rappresentato dalla privazione non autorizzata dei
diritti collettivi di uso sul demanio di località Battaglina». Stessa
ipotesi di reato per il responsabile
dell’ufficio comunale Cocerio,
che, violando le norme avrebbe rilasciato «illegittimamente alla Sirim il permesso a costruire pur
essendo consapevole che per la
validità del permesso edificatorio
non fosse sufficiente il solo nulla
osta paesaggistico rilasciato dalla Provincia di Catanzaro nella
Conferenza dei servizi del 12 apri-
le 2010 ». Cocerio dovrà rispondere anche di due ipotesi di falso. Nel
primo caso nel permesso a costruire rilasciato alla Sirim «attestava falsamente che “in base alle
vigenti norme urbanistiche ed
edilizie la destinazione d’uso è
compatibile per la progettata opera”, dove invece, stante l’assenza
di valido ed efficace provvedimento di cambio di destinazione d’uso,
il terreno in località Battaglina
era gravato da usi civici incompatibili con l’edificazione della discarica».
La seconda ipotesi,
invece, riguarda la
conferenza dei servizi dell’aprile 2010.
Cocerio con Procopio, aveva affermato
che non sussistevano «vincoli inibitori».
Secondo la Procura,
invece, «oltre che da
vincoli tutori paesaggistici», sulla zona della Battaglina sussistono «vincoli inibitori discendenti da usi civici, per
la rimozione dei quali il competente Comune di San Floro non
aveva attivato le procedure autorizzative prescritte dalla legge».
Ipotizzati
i reati
di abuso
d’ufficio
e falso
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