Internazionale Lombardia News Gli speciali di

Internazionale
Lombardia News
Salario minimo garantito – aprile 2014
A cura del Dipartimento delle politiche europee e
internazionali di cooperazione e migratorie Cisl Lombardia
Gli speciali di Internazionale
Lombardia News
Dopo il debutto del nuovo strumento informativo realizzato dal Dipartimento, comincia la
pubblicazione degli “Speciali”, documenti di approfondimento già noti ai nostri lettori.
Prosegue dunque la scelta editoriale che ci caratterizza: affiancare all’informazione regolare e
continuativa (non più solo sull’Europa, ma anche su cooperazione allo sviluppo, immigrazione e
cittadinanza) alcuni approfondimenti tematici su questioni di stringente attualità.
Abbiamo scelto di cominciare dalle questioni sul salario minimo garantito.
In questo speciale
» Definizione e livelli di salario minimo
» Il quadro europeo
» Sistemi di salario minimo: cinque esperienze europee a
confronto
» Una proposta dagli industriali italiani
» Una riflessione di Gigi Petteni, segretario generale Cisl
Lombardia
» Gli ultimi dati Eurostat
i
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Salario minimo garantito – aprile 2014
Unione europea: saranno 22 nel 2015 quando
Definizione e livelli di
salario minimo
entrerà in vigore la normativa tedesca.
Nel resto del mondo, il salario minimo esiste
in Stati Uniti, Giappone, Corea, Canada e
Australia. Eppure, in Italia non se ne parla
quasi mai. Neppure la decisione della
Germania, con il recente accordo fra Merkel e
Spd per la grande coalizione di unirsi al club,
ha riacceso in Italia un dibattito sul salario
minimo. Si è parlato di reddito minimo
garantito (esteso a tutta la popolazione), ma
non di uno strumento, assai più facilmente
realizzabile, che impedisca alle buste paga,
per chi il lavoro lo ha, di scendere sotto un
livello prefissato. Anche se il salario minimo
sembrerebbe lo strumento più adatto ad
Con l’espressione salario minimo, si intende
letteralmente la più bassa paga oraria,
giornaliera o mensile che in taluni Stati i
datori di lavoro devono corrispondere per
legge ai lavoratori.
evitare che lo svuotamento dei contratti
nazionali (che in Italia oggi coprono la quasi
totalità dei dipendenti, al contrario di quanto
avviene in altri Paesi) a favore dell’assai
caldeggiata contrattazione decentrata, si
traduca in una caccia indiscriminata al taglio
Il salario minimo garantito, riguarda chi ha un
dei salari.
rapporto di lavoro e può essere esteso a
tutte le tipologie e settori (dipendente
privato, dipendente pubblico, autonomo,
atipico, in collaborazione), o solo ad una
parte di esse.
Introdotte per la prima volta in Australia e
Nuova
Zelanda
a
fine
Ottocento,
le
normative sul salario minimo si sono poi
diffuse in molti Paesi del mondo, ma non in
Italia, dove il tema è di stringente attualità.
Il salario minimo è dunque lo strumento di
politica retributiva nazionale più diffuso al
Il più alto in Australia (oltre 13
euro
l’ora).
Negli
Usa
corrisponde a 5,64 euro, in
Giappone a 7,31. In Francia è a
9,43 euro l’ora, poco sopra
Belgio e Paesi Bassi (9,10 e
9,07 euro). C’è in paesi più
deboli dell’Italia, anche se
assai più magro: 3,91 euro in
Spagna,
2,92
euro
in
Portogallo, 3,35 euro in Grecia.
mondo. Ce l’hanno 21 dei 28 Paesi della
2
i
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Salario minimo garantito – aprile 2014
Anche Paesi di solido Welfare, come Svezia e
minimo con quello che è il salario mediano di
Danimarca,
questo
ciascun Paese, cioè il livello retributivo che si
dispositivo di politica retributiva e, da
colloca esattamente a metà della scala
sempre, fra gli economisti infuria il dibattito
ordinata in senso crescente di tutte le
fra chi sostiene che il salario minimo,
retribuzioni applicate; un valore tale per cui
vincolando le aziende, riduce l’incentivo ad
metà dei lavoratori dipendenti guadagna di
aumentare l’occupazione e chi replica che,
più, mentre metà guadagna di meno.
soprattutto
non
contemplano
nell’attuale
crisi,
il
salario
minimo servirebbe a sostenere una domanda
asfittica e favorire la ripresa. Tuttavia, senza
grandi sconquassi, c’è un po’ dappertutto. Il
più alto, in Australia (oltre 13 euro l’ora).
Negli Usa corrisponde a 5,64 euro, in
Giappone a 7,31. In Francia è a 9,43 euro l’ora,
poco sopra Belgio e Paesi Bassi (9,10 e 9,07
euro). C’è anche in paesi più deboli dell’Italia,
anche se assai più magro: 3,91 euro in
Spagna, 2,92 euro in Portogallo, 3,35 euro in
Grecia.
In realtà, il dato in euro è significativo fino a
un certo punto. Corretto per l’effettivo
potere d’acquisto, il salario minimo più alto al
mondo è quello francese: 8,52 euro l’ora,
mentre quello australiano si ferma a 8,42.
Quello americano si irrobustisce un po’ a 5,89
euro, mentre quello giapponese si riduce di
parecchio a 5,20 euro. Per Spagna, Portogallo
e Grecia, il confronto con il potere d’acquisto
si traduce in salari minimi effettivi un po’ più
consistenti di quanto non direbbe il solo
valore nominale.
tuttavia
medio, si finirebbe per dare un peso
eccessivo alle retribuzioni più elevate.
Su questa base, il salario minimo nei Paesi
comparabili con l’Italia, si aggira poco sopra il
60% del salario mediano. Il 62% in Francia e
Usa (ma se si guardasse al salario medio,
sarebbe il 50%), il 67% per cento in Spagna e
nei Paesi Bassi. Invece, è solo il 36% in Gran
Bretagna, dove il governo conservatore
appare un po’ in ritardo.
Per quanto riguarda la Germania, il nuovo
governo
tedesco,
indicando
un
salario
minimo di 8,50 euro l’ora, ha giocato
nonostante le polemiche degli imprenditori,
un po’ al ribasso. Non solo: in termini
nominali, la cifra concordata è inferiore a
quella
francese,
belga
e
olandese.
Confrontata però a un salario mediano
nazionale di 15,4 euro l’ora (largamente
superiore a quello degli altri paesi: in Francia
è di 11,9 euro), risulta non superiore al 55 per
cento. Che succederebbe se l’Italia si
allineasse alla Germania, introducendo un
Il potere d’acquisto di un salario minimo,
interessa
Riferendosi infatti al dato relativo del salario
in
prima
battuta
soprattutto i lavoratori. Per capirne l’impatto
- e l’eventuale vincolo - sulla politica salariale
salario minimo pari al 55 per cento del salario
mediano? Dato che in Italia il salario mediano
è di 11,9 euro l’ora (secondo Eurostat), il
salario minimo obbligatorio sarebbe di 6,54
complessiva, è più utile confrontare il salario
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Salario minimo garantito – aprile 2014
euro l’ora, più o meno a metà strada fra
a 1.462 in Irlanda, fino ai 1.502 in Belgio e ai
Francia e Spagna.
1.874 euro in Lussemburgo.
Il quadro europeo
Nei Paesi che non prevedono un salario
minimo nazionale (Danimarca, Italia, Austria,
Finlandia e Svezia), le retribuzioni sono
fissate per contrattazione tra le parti sociali,
a livello aziendale o per singolo contratto. In
genere, gli accordi a livello settoriale,
equivalgono in pratica alle retribuzioni
minime. Cipro prevede salari minimi stabiliti
dalla legge che però non valgono per tutti i
lavoratori, ma sono limitati a specifici settori
o professioni.
In un documento presentato nell’aprile del
2012, la Commissione Europea sottolineava
Attualmente, 21 dei 28 Stati UE prevedono
che «fissare salari minimi di livello adeguato,
un salario minimo nazionale. Essi sono Belgio,
può contribuire ad evitare l’aumento della
Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Grecia,
povertà
Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo,
importante per garantire la qualità e la
Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo,
dignità dei posti di lavoro».
Repubblica Ceca, Romania, Regno Unito,
Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria.
lavorativa
ed
è
un
fattore
Il 9 gennaio 2014, il ministro delle Finanze
britannico George Osborne ha dichiarato che:
Come ricorda Eurostat (l’ufficio statistico
«Il salario minimo permette di trovare un
dell’UE), le retribuzioni minime nazionali
compromesso
sono fissate dalla legge o da accordi di
dipendenti che hanno uno stipendio basso e
categoria. Di norma, si applicano a tutti i
assicurarsi che trovino un lavoro».
lavoratori dipendenti, o comunque alla
maggioranza dei lavoratori dipendenti di un
Paese. Gli importi delle retribuzioni minime
sono lordi, comprendono cioè le imposte sul
reddito e i contributi di sicurezza sociale, che
variano da paese a paese.
Ma
alcuni
chiave:
economisti
proteggere
giudicano
i
le
retribuzioni minime non del tutto efficaci.
«Senza il salario minimo, il datore di lavoro
paga i suoi dipendenti in base al loro livello di
produttività. Grazie invece al salario minimo,
anche lavoratori scarsamente qualificati, che
Questi stipendi cambiano molto a seconda
hanno una bassa produttività, possono
dello Stato: si passa da 157 euro in Romania,
essere pagati di più. Ciò rende la loro
assunzione non conveniente per le imprese
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Salario minimo garantito – aprile 2014
ed esclude questi lavoratori dal mercato
Anche il reddito di cittadinanza si applica in
occupazionale», spiega a Le Monde Eric
Europa con schemi diversi e mira ad
Heyer,
assicurare alla generalità dei cittadini un
dell’Observatoire
français
des
conjonctures économiques. Heyer aggiunge
reddito,
però che i costi per le aziende potrebbero
situazione occupazionale.
essere alla fine compensati. «Se aumenta il
salario minimo, aumenterà anche il potere
d’acquisto dei dipendenti, che consumeranno
di più e faranno così crescere anche il
fatturato delle aziende».
indipendentemente
dalla
loro
Per un quadro europeo sui dispositivi di
reddito minimo si può consultare:
http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=10
25&langId=en&newsId=1416&furtherNews=
yes
Una retribuzione minima europea? Anche se
la creazione di un salario minimo condiviso da
tutte le imprese in Europa sembra ancora
lontana,
nel
testo
del
2012
della
Commissione europea si legge: “Deve essere
possibile
sufficiente
poter
i
coinvolgimento
adeguare
minimi
delle
in
salariali,
parti
misura
con
sociali,
il
per
rispecchiare gli sviluppi economici globali. In
tale contesto, salari minimi differenziati, già
d’applicazione
in
diversi
stati
membri,
possono essere un mezzo efficace per
sostenere la domanda di manodopera”.
Per quanto riguarda invece il salario minimo,
in Europa va segnalata la proposta dell’ex
Sistemi di salario
minimo: cinque
esperienze europee a
confronto
I diversi Paesi in cui il salario minimo esiste,
applicano schemi diversi di determinazione e
applicazione di questo dispositivo che non va
confuso con il reddito di cittadinanza.
presidente dell’eurogruppo Jean Claude
Juncker fatta nel febbraio del 2013.
«La disoccupazione – ha detto Juncker
durante
un’audizione
–
dinanzi
alla
Commissione Affari economici e monetari del
Parlamento
europeo
supera
l'11%,
e
dobbiamo ricordarci che quando è stato fatto
l'euro avevamo promesso agli europei che tra
i vantaggi della moneta unica ci sarebbe stato
un miglioramento degli squilibri sociali».
Sottolineando
la
sottovalutazione
dell’«enorme tragedia» rappresentata dall’
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Salario minimo garantito – aprile 2014
alto livello della disoccupazione, Juncker ha
indipendente
ribadito la necessità di «realizzare politiche
rappresentanti l’associazione imprenditori,
più attive per il mercato del lavoro».
tre dei sindacati e tre tecnici indipendenti.
«Bisogna ritrovare – ha concluso Juncker - la
dimensione sociale dell'unione economica e
monetaria, con misure come il salario minimo
in tutti i Paesi della zona euro, altrimenti
perderemmo credibilità e approvazione della
La situazione dei diversi Stati membri è molto
diversificata.
Finora, è stata preferita la scelta di assicurare
i minimi salariali con i contratti nazionali di
o
nove
membri:
tre
commissione
deve
consultare
le
organizzazioni imprenditoriali e sindacali e
richiedere i pareri che ritiene opportuni ad
istituti e associazioni. Non vi è nel sistema
contrattazione
nazionale.
Pochi sono i contratti di settore e la loro
estensione non è consentita. Si stima che il
34% dei lavoratori sia coperto da contratti
In Italia non esiste una legge al riguardo.
categoria
da
Prima di presentare le raccomandazioni, la
anglosassone
classe operaia, per dirla con Marx».
e
di
settore.
Lo
strumento
contrattuale è stato finora considerato più
efficace della legge, ma la realtà che oggi ci
troviamo davanti è ben diversa da quella di
tempo fa quando i minimi contrattuali
d’impresa.
Il salario minimo si applica a tutti i lavoratori.
La sua entità dipende dall’età e nel caso dei
giovani, dalla qualifica d’apprendista.
I valori in sterline del salario minimo
applicato nel Regno Unito nel 2013 sono
indicati nella tabella che segue
nazionali erano di fatto estesi ed applicati
Da segnalare le differenze in base all’età e
anche
all’apprendistato.
alle
aziende
non
aderenti
alla
Confindustria o ad altri sindacati padronali.
Funzionava come se in Italia ci fosse una
norma legislativa erga omnes. Oggi è del
tutto diverso e una gran parte delle aziende
opera nel sommerso o non applica le norme
nazionali. I sindacati coprono molto meno di
un tempo il lavoro dipendente, che ha
mutato anche forme con i contratti atipici e
similari.
Età
> 21 18-20 >18
2013 6.31 5.03
3.72
2012
6.19 4.98
3.68
2011
6.08 4.98
3.68
2010
5.93 4.92
3.64
Apprendisti
2.68
2.65
2.60
2.50
In Francia esiste lo SMIC (Salario Minimo
Interprofessionale Crescita) che fu stabilito
per legge all’inizio anni 50. Riguarda una
parte dei lavoratori dipendenti del settore
privato, sono esclusi i
dipendenti del
pubblico impiego, gli apprendisti e i giovani
Il Regno Unito ha una legge sul salario
lavoratori, per i quali vengono applicati livelli
minimo che data al 1997. Il segretario di Stato
differenti.
determina il salario minimo nazionale sulla
base delle indicazioni di una speciale
Vi sono due vie per determinare lo SMIC:
commissione formata da un presidente
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Salario minimo garantito – aprile 2014
1) indicizzazione all’indice dei prezzi dei
situazione attuale dove solo i lavoratori di
prodotti di consumo (CPI). Ad incrementi del
imprese firmatarie del contratto di settore
CPI superiori al 2%, deve corrispondere
sono protetti. Lo Stato, può comunque
analogo incremento dello SMIC;
intervenire in diversi modi nella politica
2) ogni anno, il 1° Luglio, il governo stabilisce
per decreto il livello dello SMIC, tenendo in
conto il rapporto del comitato nazionale
contratti collettivi che è composto da
quattro rappresentanti del governo e un
numero eguale di persone dei sindacati e
delle
associazioni
imprenditoriali
più
salariale: in base ad un articolo della legge
che regola i rapporti sindacali, è possibile
estendere il minimo salariale in un settore
che copre per accordo più del 50% dei
lavoratori, come avviene nei settori delle
pulizie, edilizia, servizi d’assistenza, miniere e
poste. Se il contratto di settore copre meno
del 50%, permette l’introduzione di un
rappresentative.
minimo attraverso un accordo tripartito.
Nonostante questi meccanismi, l’estensione
SMIC 2013
Smic orario lordo
Smic orario netto (indicativo)
Smic mensile lordo (base 35 ore)
Smic mensile netto (indicativo)
della protezione si ferma al 63% dei
9,43 €
7,39 €
1 430,22 €
1 121,93 €
lavoratori, dato del 2010. Il salario medio in
Germania si colloca tra i 3.000 e i 3.500 euro
mensili.
In Danimarca, spesso citata per il suo sistema
In base alla legge Herz, si sono sviluppati
di flexicurity, non c’è un salario minimo
molto i piccoli lavori (con piccoli salari), i
stabilito per legge. I livelli salariali sono
cosiddetti “mini Jobs”, per i quali è stato
contrattati
fissato il salario mensile massimo di 400 Euro,
a
livello
confederazione
settoriale
sindacale
dalla
(LO)
e
esenti da contributi sociali.
dall’associazione imprenditoriale, (DA). Circa
l’80 % dei lavoratori dipendenti è coperta
da contratto. I contratti non sono estesi per
legge. Il salario minimo contrattuale è
mediamente 14 Euro/ora.
In
Germania,
il
recente
accordo
di
programma per la formazione della “grande
coalizione” di governo contiene l’impegno di
predisporre una legge specifica sul salario
minimo garantito. Anche la Germania quindi
avrà a partire dal 2015 un salario minimo ,
«Bisogna
ritrovare
la
dimensione sociale dell'unione
economica e monetaria con
misure come il salario minimo
in tutti i Paesi della zona euro,
altrimenti
perderemo
credibilità e approvazione
della classe operaia» Jean
Claude Juncker – gennaio
2013
sono indicati nella tabella che segure; da
garantito
per
legge,
modificando
la
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Salario minimo garantito – aprile 2014
produttività, in Italia i salari sono cresciuti,
Una proposta dagli
industriali italiani
mentre la produttività è scesa.
La proposta di un salario minimo legale, è
citato
stata formulata dal direttore dell’Unione
produttività in Germania è aumentata del
Industriale di Torino, Giuseppe Gherzi, in un
35,8% ed i salari del 32,5%; nello stesso
convengo del 14 marzo 2014.
periodo, in Italia la produttività è salita del
L’obiettivo, è quello di «allineare il nostro
A conforto di questa affermazione, viene
il
dato
tedesco:
dal
2000,
la
7,3% ed i salari del 48,3%.
Paese all'esperienza dei maggiori Paesi
«Bisogna introdurre sistemi alternativi»,
europei».
sostenendo che la contrattazione nazionale e
Si tratta di alzare la quota di salario variabile,
agganciandola alla produttività e sgravando
quindi le imprese da un appesantimento
costante del costo del lavoro.
quella aziendale non devono essere due
livelli che si sommano, ma due livelli
alternativi.
«Il salario minimo aziendale è un pavimento
al di sotto del quale non si può scendere».
Secondo la proposta degli industriali, lo
schema dovrebbe prevedere anche sanzioni
pesanti per chi non applica il salario minimo,
prevenendo così il lavoro nero e i lavori
sottopagati.
L’obiettivo
sostanziale
dell’Unione
«Oggi il 60% dei lavoratori europei ha il
Industriale è lo spostamento del baricentro
salario minimo legale», ha detto Gherzi,
della contrattazione sempre più vicino
sottolineando che dal prossimo anno, grazie
all’azienda, perché «soltanto nelle aziende si
all’accordo siglato in Germania, la quota
può misurare lo scambio tra produttività e
salirà ad oltre l'80%.
salario, cosa che non succede a livello di
«Penso che si debba introdurre questo
strumento anche da noi, in quanto l'attuale
sistema che regola la contrattazione non ha
contrattazione
nazionale
dove
i
salari
salgono anche più dell'inflazione, mentre la
produttività scende».
dato i risultati che speravamo», prosegue
Gherzi.
A differenza degli altri Paesi in cui la
retribuzione è salita di pari passo con la
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Salario minimo garantito – aprile 2014
«inseguono» o «ammoniscono», Petteni conferma
che non è facile reggere alla discontinuità e farlo
con la rapidità richiesta dalla politica di oggi.
«Il sindacato fa bene a temere salti nel buio. Ma il
problema è che la modernizzazione arriva sempre
all'improvviso, tra capo e collo e non da dove te
l'aspetti. Ci misuravamo con la politica e questa ci
spiazza».
Al convegno dell’Unione Industriale, ha
partecipato anche il giuslavorista ed ex
ministro Tiziano Treu che ha sottolineato
come la svolta debba arrivare «grazie al
Proseguendo la sua riflessione, è lo stesso Petteni
ad «ammonire» mettendo in guardia da «isterismi o
litanie sul ruolo dei corpi intermedi».
«É il momento di dimostrare quello che davvero
valiamo», afferma perentorio sottolineando al
miglioramento dei fattori produttivi, con
tempo stesso il radicamento e il valore che la CISL
investimenti ed innovazioni da parte delle
ha per il territorio, ma anche la necessità di
imprese e retribuzioni più intelligenti, legate
«accettare di fare i conti con la modernità».
alla produttività».
«Se da vent'anni in tutti i convegni e relazioni
«Un salario minimo - prosegue Treu - serve
predichiamo che il fordismo è finito, che bisogna
per dare una rete di protezione base che
tutelare i lavoratori e non i posti di lavoro, è il
garantisce che non ci siano lavoratori poveri.
Se lo si stabilisce a un livello ragionevole,
momento di essere coerenti, di non avere paura di
salario minimo e di Jobs act».
questo non contrasta con la contrattazione
nazionale».
Una riflessione di Gigi
Petteni, Segretario
generale Cisl
Lombardia
«Il sindacato confederale – sostiene Petteni - sta
facendo fatica a misurarsi con il salto di
modernizzazione e di riforme in materia di lavoro
che il governo Renzi vuole calare nel nostro Paese».
Mettendo
in
evidenza
l’«ondeggiare»
e
Dalla
riflessione
emerge
un’allarmata
preoccupazione e un invito a non «ritirarsi», a non
dire «ci vorrebbe ben altro» e a non fare leva sui
rischi che queste due innovazioni portano con sé
il
«correggersi» dei leader di Cgil, Cisl, Uil che
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Salario minimo garantito – aprile 2014
(che pure non si possono negare) «per continuare a
Si tratta allora di stare dentro la realtà che cambia,
fare sempre le stesse cose e non cambiare».
magari correndo il rischio di «sbagliare, ma non
La realtà del lavoro è cambiata. «Può il sindacato –
quello di andare fuori gioco restando fermi».
si domanda Petteni retoricamente – lasciare la
Il sindacato non deve temere in assoluto il salario
politica da sola a costruire risposte?» .
minimo ma deve essere parte in causa nel definirlo
Il passo successivo dell’analisi del Segretario
destruttura,
di
fatto
l’argomento
relativo
«in modo da mantenere forte il ruolo della
contrattazione».
all’inesistenza in Italia del salario minimo che «c'è
«Due livelli contrattuali vivono bene con economie
sempre stato» ed è fissato dai contratti nazionali
che tirano al 2-3% annuo di crescita. Mentre oggi, in
che «hanno fatto giurisprudenza, diventando punto
piena stagnazione, decine di accordi si negoziano
di riferimento anche per le tante aziende non
unitariamente e silenziosamente sui luoghi di
sindacalizzate».
lavoro
La chiave di lettura offerta da Pettteni guarda alla
realtà di oggi e alla sempre minore estensione delle
tutele sindacali che non coprono i lavoratori a
progetto
(CO.CO.PRO),
economicamente
le
dipendenti,
partite
i
cottimisti
Iva
in
agricoltura o nei subappalti dell'edilizia.
Un problema di tutela si pone anche per i dipendenti
delle «cooperative spurie» in cui sono in vigore
contratti a bassa tutela o «contratti pirata» perché
(Fiom
compresa)
per
recuperare
competitività, produttività, acquisire commesse,
anche sterilizzando i risultati contrattuali del
passato e modificando le norme dei contratti
nazionali».
Secondo Petteni, è in corso dal basso un grande
processo di riorientamento utile e innovativo della
contrattazione che non potrà essere fermata dal
salario minimo «La forza della contrattazione sta
nelle mani nostre e delle controparti».
costruiti con controparti non rappresentative:
Commentando il Jobs Act, Petteni ne sottolinea
Petteni cita qui i settori della logistica, delle pulizie
l’obiettivo: «creare un sistema universale di tutele
e dei servizi alla persona, dicendosi certo che il
nei rapporti di lavoro, di fronte agli ammortizzatori
ministro del Lavoro Giuliano Poletti «saprà
sociali e alla disoccupazione» ed evoca altre
scatenare una nuova offensiva contro questa nuova
iniziative del sindacato e della CISL orientate allo
forma di caporalato».
stesso obiettivo, come ad esempio lo Statuto dei
A sintesi dei due argomenti forti della sua
lavori.
riflessione (non è vero che in Italia non esiste il
Si tratta, allora di proseguire sulla stessa strada
salario minimo, il problema è l’estensione delle
facendo tesoro del più importante apprendimento
tutele) Petteni cita la riforma Fornero che già nel
che si può trarre dalla crisi: «il sindacato non può
2012 «aveva previsto che i Ccnl potessero fissare i
mantenere distinte le tutele per la grandi aziende
salari di base dei cocopro» domandandosi, poi:
da quelle per le PMI dove sono occupati la maggior
«Quanti contratti se ne sono occupati?»
«Chi di noi ne ha fatta una vera priorità?»
Anche queste due domande sono retoriche, per
entrambe la risposta è: «quasi nessuno».
parte di lavoratori».
In chiusura della sua riflessione, il Segretario cita
alcuni dati relativi alla situazione della Lombardia
dove nel 2013 sono stati licenziati per crisi circa
70.000 lavoratori. Di questi solo un terzo hanno due
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Salario minimo garantito – aprile 2014
o tre anni di indennità di mobilità. La stragrande
superare la precarietà trasformandola in buona e
maggioranza, spesso non sindacalizzata, ha solo
tutelata flessibilità», conclude il dirigente sindacale
otto mesi di ASPI. E' una differenza non più
facendo appello al coraggio, capacità di proposta,
accettabile.
rilancio della contrattazione con le controparti e
L’invito di Petteni è quello di far fruttare al meglio
innovazione che servono in questa fase.
le esperienze innovative che la CISL ha messo a
«Il futuro del sindacato non sta nel contare quante
punto sui territorio e in settori non tradizionali.
volte
Questo può essere il contributo della CISL alle
riforme e alla realizzazione di un programma che
«ha bisogno di molto lavoro per passare dalle slides
sale
le
scale
di
Palazzo
Chigi.
Sta
nell'aumentare il numero di lavoratori a cui offre
tutele. Sta nelle sue periferie che hanno voglia di
essere il centro dell'azione sindacale».
e dalla legge-delega alla realtà» e che costa molto.
«Il contratto unico a tutele crescenti che per anni
abbiamo tenuto distante è ora una occasione per
Redazione:
Marina Marchisio, Miriam Ferrari, Paola Bordi, Luis Lageder, Tino Fumagalli
FNP – Lombardia
Associazione per l’incontro
delle culture in Europa (APICE)
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Gli ultimi dati Eurostat
anno
Paese
Belgio
Bulgaria
Rep. Ceca
Danimarca
Germania
Estonia
Irlanda
Grecia
Spagna
Francia
Croazia
Italia
Cipro
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Ungheria
Malta
Paesi Bassi
Austria
Polonia
Portogallo
Romania
Slovenia
Slovacchia
Finlandia
Svezia
Regno Unito
Islanda
Norvegia
Svizzera
Ex rep. Macedonia
Turchia
Usa
2008
Salario minimo euro / mese
2009
2010
2011
2012
2013
1309,6
112,49
300,44
-
1387,5
122,71
297,67
-
1387,5
122,71
302,19
-
1415,24
122,71
319,22
-
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-
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-
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-
278,02
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-
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-
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-
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-
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-
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-
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