Economia monetaria e creditizia Slide 5 Poiché le attività finanziarie sono sostituibili e le loro funzioni cambiano nel tempo non è facile dare una definizione univoca di moneta, ovvero di quali attività debbano essere comprese in essa Le banche centrali di solito fanno riferimento a più aggregati monetari che differiscono per il diverso grado di liquidità La moneta nell’EUROSISTEMA M1: aggregato «stretto» • circolante • depositi in conto corrente immediatamente convertibili in circolante o utilizzabili al posto del circolante per i pagamenti M2: aggregato «intermedio» • M1 • Depositi con durata prestabilita fino a 2 anni • Depositi rimborsabili con preavviso fino a 3 mesi M3: aggregato «ampio» • M2 • Pronti contro termine • Quote di fondi comuni monetari • Titoli del mercato monetario e obbligazionario con scadenza fino a 2 anni GLI AGGREGATI MONETARI DELL’EUROSISTEMA Nei diversi modelli economici l’offerta di moneta è considerata: • esogena, indipendente dal comportamento degli operatori, perfettamente controllabile da parte della banca centrale • endogena (o parzialmente endogena) Nella teoria tradizionale (di derivazione quantitativista) l’offerta di moneta è esogena: dato un certo moltiplicatore monetario, variando la quantità di base monetaria, varia in modo proporzionale la quantità di moneta presente nel sistema Il punto di partenza: le banche odierne non trattengono nelle loro casse l’intera quantità di moneta consegnata dai depositanti, ma solo la frazione necessaria a soddisfare le eventuali richieste di rimborso Immaginiamo che esista una solo banca e un obbligo di riserva (ROB) del 10% 1. Il cliente A deposita nel conto corrente 100 Euro 2. dato l’obbligo, la banca mette a riserva 10 Euro, mentre usa i restanti 90 Euro per concedere credito a A 3. A compra da B un bene del valore di 90 Euro. Lo paga con un assegno di 90 Euro a valere sul conto corrente 4. B deposita l’assegno di 90 Euro sul suo conto corrente 5. la banca mette a riserva 9 Euro, mentre usa i restanti 81 Euro per concedere credito a B e così via … … … Alla fine della storia, i nuovi depositi costituiti ammonteranno complessivamente a 1000 Euro Se ΔD è la variazione dei depisiti, ΔR la variazione delle riserve di moneta legale e k l’aliquota di riserva, avremo La quale può essere riformulata come Per E dove 1/k è il moltiplicatore dei depositi le banche, oltre alle riserve obbligatorie, detengono anche delle riserve libere (RL), di natura precauzionale. Se q è la quota di tali riserve sui depositi, avremo con R= ROB + RL La base monetaria (BM) è costituita dal circolante detenuto dai privati (CIRC), più le riserve (obbligatorie e libere) detenute dalle banche Se la quota di circolante detenuta dai privati è pari a una quota fissa rispetto ai depositi c = CIRC/D avremo M = CIRC + D BM = CIRC + ROB + RL = CIRC + R Da cui dove m è il moltiplicatore monetario Se c, k, q sono costanti, la banca centrale governa M, agendo sulle quantità di BM L’evoluzione del modello La realtà ci dice che la propensione del pubblico a detenere circolante, così come quella delle banche a detenere riserve cambia nel tempo • c: diminuisce/aumenta in funzione dell’aumento/diminuzione del tasso di interesse sui depositi (iD) (cambia il costo-opportunità di detenere moneta) • q: diminuisce/aumenta in funzione del tasso delle operazioni rifinanzianziamento operate dalla banca centrale (i) (cambia il costo dell’illiquidità se i aumenta q diminuisce) del tasso di interesse dei prestiti interbancari (iO) (overnight) (cambia il costo-opportunità delle riserve) avremo In parallelo, anche il moltiplicatore monetario diventa un elemento variabile NB: i segni +/- sono associati alla forma funzionale • • • se i aumenta, q aumenta m si riduce se iO aumenta, q si riduce m aumenta se iD aumenta, c si riduce m aumenta (dal momento che k+q<1) Un aumento del tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento comporta un effetto restrittivo sull’offerta di moneta superiore a quanto ci si aspetterebbe in uno schema a moltiplicatore fisso effetti endogeni sul moltiplicatore Analogamente, un aumento della domanda di prestiti, produce affetti sul mercato interbancario attraverso un aumento del tasso iO. Di qui un affetto sul moltiplicatore, il quale tenderà a aumentare Modello tradizionale: variazione iO variazione BM variazione M Modello endigeneizzato: variazione iO variazione BM variazione M variazione m NB: nel caso dell’aumento della domanda di prestiti, siamo di fronte a fenomeni di interazione tra operatori diversi (banche, privati) Un modello integrato monetario Le variabili barrate riferite al settore privato sono esogene. Quelle riferite al settore bancario (iS) e RIFM sono le esogene strumentali (gli strumenti di policy della banca centrale) • i rappresenta il tasso di interesse sui titoli di stato a breve termine • sono rappresentati 4 mercati: base monetari, depositi, prestiti bancari, titoli di Stato a breve termine • la base monetaria è data da 2 fonti: RIFM (base creata con operazioni di mercato aperto), RIF (base creata con operazioni billaterali) • la base monetaria diventa: CIRC (circolante), RL, ROB • nei 4 mercati considerati sono presenti 3 operatori: settore privato (famiglie e imprese), banche commerciali, banca centrale • le banche hanno 3 modi per acquisire la liquidità che desiderano: RIF (rifinanziamento bilaterale), RIFM (operazioni di mercato aperto); mercato overnight Il vincolo di bilancio del settore bancario può essere riformulato come • ponendo iO=i, titoli di Stato a breve termine deriva che la banca centrale può agire su RIFM e iS per determinare il tasso iO di equilibrio, ovvero il tasso che consente di mettere in equilibrio domanda e offerta di base monetaria • NB: deve essere rispettato il vincolo IO<IS, altrimenti le banche andrebbero a rifinanziarsi presso la banca centrale con operazioni RIF Cosa succede però se iD aumenta, a parità di altre condizioni? Aumentano i depositi aumenta la domanda di riserve bancarie ovvero di base monetaria iO di equilibrio aumenta se la banca centrale vuole evitare tutto questo non può che immettere nuova liquidità nel sistema tramite RIFM Se iO aumenta, avremo: aumento delle riserve libere minore domanda di riserve bancarie sul mercato overnight riduzione prestiti riduzione depositi Domanda e offerta di riserve sul mercato overnight Se iO<iS non c’è bisogno di RIF La banca centrale modifica i tassi overnight in 3 modi a) con operazioni di mercato aperto che spostano a destra o sinistra il tratto verticale della curva RS b) con variazioni del tasso di sconto (che spiazzano l’interbancario) c) con modifiche dei tassi di riserva obbligatoria che spostano la curva di domanda a) b) c) Una volta fissato iO resta però da capire come si fissano i restanti tasi di interesse iD e iL Le riserve (R), i titoli (B) e i prestiti (L) sono tutti iscritti all’attivo della banca I depositi (D) sono iscritti tra le passività Per la banca si pone un problema di massimizzazione del profitto Tenendo conto del vincolo Soluzione grafica del problema NB:iO rappresenta il rendimento marginale per la detenzione di un’attività alternativa ai prestiti sull’interbancario, così come il costo al margine dei depisiti L* e D* sono le quantità ottimali che massimizzano i profitti della banca iL* e iD* sono i tassi praticati dalla banca, applicando un mark-up e un mark-down rispetto a iO Razionamento del credito: situazione nella quale gli operatori economici non hanno la quantità di credito bancario che vorrebbero dipende dalla imperfezione dei mercati finanziari, nei quali il livello di prestiti bancari dipende dalla contrattazione tra banca e cliente 2 sono i tipi di razionamento del credito: quello dinamico e quello di equilibrio Il razionamento dinamico dipende da una momentanea stasi dei tassi di interesse e porta il mercato ad un breve periodo di squilibrio Il razionamento di equilibrio dipende dalle imperfette informazioni delle banche riguardo la rischiosità dei clienti Quando la domanda di credito eccede l'offerta, le banche non aumenteranno il tasso d'interesse ma mireranno a selezionare i clienti escludendo quelli più rischiosi L'aumento dei tassi indurrebbe una adverse selection dei clienti favorendo quelli più rischiosi e incentivando alcuni risparmiatori ad intraprendere progetti più rischiosi. NB: ρ rappresenta il rendimento atteso da parte del datore di fon di
© Copyright 2024 ExpyDoc