PER RAGAZZI A SERVIZIO DI GESU’E DELLA COMUNITA’NELLA LITURGIA ANNO I I I - N ° 4 - APRILE 2014 AGGANCIArsi AL RISORTO «BISOGNA AGGANCIARE L’ARATRO AD UNA STELLA». Dice così un saggio proverbio africano. L’aratro è la vita, è la fatica di essere uomini e donne. La nostra stella è la risurrezione di Gesù! La stella che riesce a far diventare bello anche ciò che è buio. Da 2000 anni il nostro cammino è posto in gioco da questo annuncio: GESÙ, IL CROCIFISSO, È RISORTO, VIVE! Tutto inizia (e dipende!) da quella mattina di Pasqua, che è la meraviglia delle meraviglie che Dio, nel suo grande amore per noi, si è inventato, per la nostra vita, per la nostra felicità. Vi auguro di vivere da RISORTI, da testimoni del Risorto, pieni di quella speranza che viene dalla PASQUA DI GESÙ... per cui si può GIOCARSÌ PER GESÙ. BUONA PASQUA e buon servizio liturgico durante le celebrazioni... PASQUALI! d. Davide Frassetto A P.S.: Il vostro gruppo si è iscritto al CONVEGNO? Ci vediamo tutti il 1° maggio 2014 ;) Osserva la figura. Anna vuole I DISCHI MAGICI inserire, una in ciascuna casella, tutte le cifre da 1 a 9 nelle caselle disponibili in modo che la somma delle cifre inserite all'interno di ciascuno dei dischi sia sempre la stessa e sia la più piccola possibile, e che anche il numero ottenuto accostando le 9 cifre scritte sia il più piccolo possibile. Quali sono le prime 4 cifre inserite partendo da sinistra? CHIERICHETTO-ANCELLA STYLE INVIA LA SOLUZIONE A [email protected] IL PRIMO VINCE UN PREMIO CONOSCERE GESU’ «Chi fa servizio nella liturgia cerca di conoscere sempre di più Gesù Risorto. Papa Giovanni Paolo II ce lo suggerisce con queste parole: Carissimi ragazzi! Imparate a conoscere Cristo. Siate certi che lui conosce ciascuno di voi, più di quanto ciascuno di voi conosca se stesso. Egli conosce perché ha dato la sua vita Permettetegli di trovarvi! Che lui vi guidi. Non abbiate paura della fatica, ma abbiate paura soltanto della leggerezza e della pusillanimità. Cristo rimanga per voi “Via, Verità e Vita”». UNA Vita BEN giocata : BEATO (SAN!) GIOVANNI PAOLO II L’ANGOLO DELL’ascolto Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 19-22 Gesù, La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo. “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”. Per comprendere I personaggi: …………………………………. Il luogo: …………………………………. Il tempo: …………………………………. CIO’ che TI COLPISCE ………………………………………………… SCRIVI LA TUA PREGHIERA Per approfondire Gesù è risorto! Alleluia! La Pasqua ci fa vivere, ogni anno, una gioia speciale: la gioia di scoprire che Gesù ci ha amati così tanto da dare la sua vita per noi! Come i discepoli, anche noi in questo tempo abbiamo seguito Gesù nel cammino che lo ha portato alla croce, cercando di essergli veri amici: con la preghiera, con l’affetto per i nostri familiari, amici, compagni di scuola… Non sempre però ci siamo riusciti! Eppure Gesù ci vuole così bene che non si preoccupa per le nostre piccole mancanze: lui è felice del nostro desiderio di seguirlo e per questo continua a fidarsi di noi! Come ha fatto la sera di Pasqua con i suoi amici, Gesù viene anche oggi nella nostra vita, con la forza del suo Spirito Santo, donandoci la sua pace, quella vera che riempie il cuore! E ci chiede non solo di continuare a stare con lui, ma anche di andare, mandati da lui, da altri fratelli che non lo conoscono, per portare loro la sua gioia e la sua pace. E allora, via, senza timore! Ogni domenica, infatti, Pasqua della settimana, potremo ricevere di nuovo da Gesù, il coraggio e la gioia di cui avremo bisogno. Di questo brano del Vangelo prova a scrivere: ………………………………………………… ………………………………………………… ………………………………………………… L’impegno ………………………………………………… LE TUE BARZELLETTE Una volta sentii una leggenda che narrava di un cane che, incredibilmente, sapeva dire il suo nome...si chiamava… WOOOOOHF! ...il film Beatrice Codolo, Peseggia IAMO ...SUGGER ENDER’S GAME. GIOCO ATTIVITA’ MANDA LA FOTO DEL TUO GRUPPO A [email protected] I CHIERICHETti di SS. VITO E MODESTO-SPINEA Supplemento a «Seminario Treviso. Rivista trimestrale», 55 (2014) n. 1. Regia di Gavin Hood , USA 2013 Ender Wiggins è un promettente dodicenne, egli mostra delle capacità intellettive a dir poco straordinarie, che userà per portare a termine la missione per la quale si sente chiamato. NEWS GIOCO DELLA SANTITA’ Ci si divide in due squadre. La squadra che supererà in minor tempo le 4 prove riceverà in premio LA SANTITA’. 4 Prove: Compassione – Ascolto - Fraternità - Silenzio 1.Compassione (il Buon Samaritano). Le due squadre dovranno sfidarsi: cercano di essere il buon samaritano più veloce nel soccorrere il povero “malcapitato”. All’interno di ogni squadra si sceglie un bambino da “bendare” come se fosse una “mummia”, vince la squadra vince che lo benda in minor tempo e bene. 2. Ascolto di Dio nel proprio cammino. All’interno di ogni squadra ci sono un numero pari di “guide” e di “accompagnati” che devono percorrere un percorso a ostacoli, o da fare a slalom tra dei birilli (o bottiglie di plastica). La “guida” aiuterà nello slalom il proprio bambino solo con la sola voce, facendo attenzione a non far cadere i birilli. Appena terminato il percorso da una coppia, parte l’altra e così via… Vince la squadra le cui guide e relativi assistiti impiegano minor tempo nel fare i percorsi. 3. Fraternità. In Paradiso… nessuno pensa solo a se stesso; così sulla terra per vivere un po’ dell’amore e della gioia dei “santi” è bene allenarsi . A due a due, i bambini bendati si “imboccano” a vicenda la panna montata spruzzata su un piatto di plastica: “vince” chi riesce a sporcarsi meno… perché mangia di più!... 4. Silenzio. La vita dei Santi è stata caratterizzata dal silenzio, dalla preghiera e dalla meditazione… La squadra dovrà rispondere ad alcune domande utilizzando esclusivamente pennarelli e fogli di carta. I componenti della squadra dovranno usare pennarelli e fogli anche per consultarsi. Se verrà sentita anche una sola sillaba l’educatore penalizzerà la squadra.
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