OPERAZIONI DI POLIZIA BAT RICERCATO PER

OPERAZIONI DI POLIZIA BAT
11 luglio
RICERCATO PER FURTO E RICETTAZIONE. SCOVATO
Era ricercato perché nei suoi confronti era stata firmata un’ordinanza di custodia cautelare con le
accuse di furto e ricettazione. Era ricercato dai poliziotti del commissariato di Cerignola e della
squadra mobile di Foggia che, nei giorni scorsi, a conclusione di una articolata attività investigativa,
nell’ambito dell’operazione denominata «Black dog», arrestarono nove persone accusate a vario
titolo di associazione per delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione ed al riciclaggio. Un
pregiudicato di Canosa.
24 luglio
14 ARRESTI PER RAPINE A TIR E GIOIELLIERI
Porto e detenzione di armi da guerra e comuni, munizioni ed esplosivi, rapine a tir e rappresentanti
di gioielli, il tutto aggravato dal metodo mafioso. Di questo rispondono - a vario titolo - le 12
persone finite in carcere ad Andria, mentre due sono andati ai domiciliari e altrettante ricercate su
disposizione del gip di Bari, L'operazione della polizia di Andria e della squadra mobile di Bari, ha
consentito di assicurare alla giustizia i presunti responsabili delle rapine del Nord Barese, in
particolare quelle ai tir. A questo sarebbe serviti kalashnikov, fucili a pompa, tritolo e pentrite,
ritrovati il 15 ottobre scorso in un muretto a secco in una contrada , a poca distanza dalla villa di un
personaggio di spicco della criminalità andriese. Da allora, nonostante fosse in regime di
sorveglianza speciale, si erano perse le sue tracce fino a quando non venne ritrovato in un residence
sul lungomare di Trani a gennaio. Mentre il 21 giugno, a indagini già in corso della Dda, venne
sottoposto a fermo (poi convalidato dal gip) per evitare che sparisse dalla circolazione una volta
uscito dal carcere.
10 settembre
SGOMINATA BANDA DI NOMADI
Nomadi disposti a tutto pur di rimediare un po’ di euro, nel mese di luglio assalirono e
rapinarono,fra Barletta e Trani, l’auto un uomo che era in compagnia di suo figlio, entrambi intenti
a pescare. I malfattori (due uomini ed una donna) si impossessarono anche del telefono cellulare
della vittima e di altri oggetti. Le indagini hanno coinvolto i poliziotti dei commissariati di Trani e
Barletta che, dopo aver ispezionato il campo nomadi di Barletta senza trovare i responsabili, si sono
trasferiti a Carbonara di Bari dove, qualche giorno prima, si sarebbe svolta una festa con il
coinvolgimento di altri rom.
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19 settembre
FALLISCE L’ASSALTO. TRAGEDIA SFIORATA
Carabinieri ed inquirenti l’hanno definita una caccia all’uomo ma, in realtà, quello che preoccupa di
più è che in giro sulle strade del Nord Barese circolano malviventi armati di tutto punto, pronti a
sparare per rapinare tir o ignari conducenti di autoveicoli o, quel che è peggio, pronti a fare fuoco
contro uomini in divisa che hanno la sfortuna di trovarsi sulla loro strada. E’ accaduto all’alba
(intorno alle 5.30) in contrada “Petraro -Vicinale ”, nei pressi della strada statale “16 bis”, a Barletta
e solo per un caso fortuito quei colpi di pistola sparati all’impazzata non hanno causato una
tragedia. Ad agire, ritengono i carabinieri Compagnia di Barletta, sarebbe stato un commando
composto da più persone che, quasi sicuramente, aveva come obiettivo qualche mezzo pesante in
transito sulla strada statale.
29 settembre
BLITZ DELLA FINANZA
Erano state rubate poco prima ad alcuni ignari automobilisti che tempestivamente ne avevano
denunciato il furto. Scattata la segnalazione, è spettato alle Fiamme gialle della sezione Aerea di
Bari ritrovare, coadiuvate dai colleghi della Tenenza di Andria le autovetture trafugate quasi
sicuramente da una banda si predoni specializzati. Hanno individuato il nascondiglio utilizzato dai
malviventi per nascondere la refurtiva, dove hanno localizzato ben tre auto nella zona «Castel del
Monte»,
precedentemente sottratte a cittadini andriesi, ai quali i finanzieri le hanno
immediatamente riconsegnate ai legittimi proprietari. Ulteriori indagini sono state avviate per
risalire ai responsabili dei furti.
26 settembre
PIANO ANTIRAPINA UOMINI DEL COMMISSARIATO IN AZIONE
I poliziotti del commissariato di Andria, nell’ambito di un apposito piano antirapine predisposto
direttamente dal questore di Bari, oltre che recuperare un articolato da poco rapinato sulla Sp «231»
tra Corato e Andria da tre persone armate e col volto travisato, nel prosieguo dell’attività
investigativa hanno anche denunciato per favoreggiamento altri due individui (uno dei quali
sottoposto alla misura della sorveglianza speciale). Il piano antirapina, come detto, è scattato a
seguito di segnalazione di rapina ai danni di un tir (carico di collettame vario) ad opera di tre
persone armate e col volto travisato. Gli agenti, opportunamente posizionati in punti strategici della
città, sono subito giunti sul luogo segnalato, circondando l’intera area (in via SS Salvatore) dove si
desumeva che il mezzo pesante e le autovetture dei malviventi si fossero dileguate. Difatti, dopo
una minuziosa e capillare attività di perlustrazione, i poliziotti sono riusciti a individuare l’autocar
ro rapinato, scortato dalle potenti autovetture, una Bmw ed una Volkswagen «Golf», utilizzate dai
rapinatori. I malfattori, alla vista dei poliziotti, hanno abbandonato l’autoarticolato e l’autista,
dandosi a precipitosa fuga nelle campagne limitrofe.
27 settembre
CONTROLLI DEI CARABINIERI
Una vasta operazione di controllo del territorio da parte dei Carabinieri di Andria è stata effettuata
in contemporanea con il maxisequestro di beni effettuato a Barletta. Trenta i militari dell’Arma
impegnati, compresa un’unita cinofila del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno e un velivolo
dell’Eli - nucleo Carabinieri di Bari; 310 persone e 231 mezzi controllati, 26 arrestati domiciliari
controllati; 2 soggetti arrestati, di cui uno sorpreso a bordo di una Fiat «Uno» risultata rubata e
l’altro sorpreso alla guida di un furgone Fiat «Ducato» pieno di pezzi meccanici provenienti dal
furto di una Peugeot «208». 5 persone denunciate a piede libero (2 per tagliando assicurazionefalso,
1 guida senza patente, un clandestino); 1 segnalazione per uso personale di stupefacente (hashish);7
vetture sequestrate amministrativamente, 6 carte di circolazione ritirate, 35 contravvenzioni al
codice della strada.
30 settembre
SMANTELLATA BANDA DI ESTORSORI
Lo videro tranquillo, poco aggressivo, indifeso. E deciso che proprio da quella «brava persona»
potevano ottenere soldi. «Dacci il denaro o sono guai». Pretesero infatti oltre 20mila euro da un
ristoratore biscegliese per presunti debiti pregressi e, non avendo ottenuto quanto chiesto, lo hanno
pestato brutalmente. È accaduto a Bisceglie dove i carabinieri della locale Tenenza e del Nucleo
operativo radiomobile di Trani hanno arrestato cinque persone, tre rumeni e due moldavi, tutti
incensurati e senza fissa dimora, accusati di tentata estorsione, lesioni personali e resistenza a
pubblico ufficiale, in concorso tra loro.
9 novembre
IN MANETTE DUE ESTORSORI
«Non provate a denunciarci: dietro di noi ci sono altre cento persone». Con queste parole due
estorsori barlettani hanno minacciato nei giorni scorsi i titolari di alcune aziende di Barletta
chiedendo il pizzo «per sostenere le famiglie dei carcerati». Per fortuna, però, il coraggio di qualche
imprenditore ha avuto la meglio e l’azione criminale dei due è finita sul nascere. In manette sono
finiti due pregiudicati. Doveva essere il giorno della riscossione del pizzo. Si sono presentati alla
prima azienda per ritirare il danaro. Ma all’uscita i due erano attesi dagli agenti, pronti ad entrare in
azione.
12 novembre
SGOMINATA BANDA DI RAPINATORI
Sono 6 le persone arrestate dai carabinieri, accusate, a vario titolo, di concorso in rapina
continuata ai danni di decine di esercizi commerciali compiute a Bisceglie e in altri centri nel
nord barese tra gennaio 2011 e maggio 2012. Tutte persone note dell’ambiente malavitoso
biscegliese. Oltre agli arrestati, altre 16 persone indagate che hanno subito perquisizioni. Le
indagini, avviate nell’autunno del 2011 sono giunte alla svolta nel maggio 2012 quando i
carabinieri arrestarono in flagranza alcune delle persone colpite oggi dalle ordinanze, per una
rapina in un supermercato. Nell’occasione i militari sequestrarono, tra l’altro, una pistola
semiautomatica calibro 7x65. Successivamente, uno degli arrestati decise di collaborare fornendo
notizie utili su una serie di crimini messi a segno nel nord barese tra cui le numerose rapine
commesse dalla banda nei comuni di Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi. Il bottino
complessivo dei colpi messi a segno ammonta a oltre 70 mila euro, a cui vanno aggiunti biglietti
della lotteria «Gratta e vinci», oggetti preziosi e telefoni cellulari. Gli obiettivi preferiti del
gruppo erano i supermercati, che hanno subito ben 20 rapine, le tabaccherie (5), i distributori di
benzina (3) e altri negozi in particolare di abbigliamento. Quattro punti vendita di una catena di
supermercati sono stati colpiti ben 11 volte nell’arco di 6 mesi. Le indagini hanno fatto emergere
complicità interne alle strutture commerciali, su cui sono stati avviati ulteriori approfondimenti.
19 novembre
L’OPERAZIONE “GAME OVER” ANCHE PER 4 ANDRIESI
Quarantacinque arresti su sessantaquattro indagati. Coinvolti anche quattro esponenti della
malavita del Nord Barese, uno in particolare (il 31enne Filippo Griner di Andria,) di grande
spessore criminale. E’ stata insomma fatta piazza pulita a Sud di Brindisi, nel territorio tra San
Pietro Vernotico, Cellino San Marco e la parte più a Nord della provincia di Lecce.
3 dicembre
BABY PUSHER A 10 ANNI
L'hanno ribattezzata operazione «White Beach», cioè spiaggia bianca, proprio come quelle di
Margherita di Savoia dove aveva il suo quartier generale l'organizzazione criminale dedita allo
spaccio di sostanze stupefacenti sgominata ieri mattina dai carabinieri del Comando provinciale
di Foggia. Ma i pusher erano spesso adolescenti, si parla addirittura di 11enni, costretti - come
hanno rivelato le indagini - dai genitori a fare i corrieri della droga anche a suon di botte. Alla
fine sono state ben 41 le ordinanze di custodia cautelare emesse dall'ufficio del gip del tribunale
di Foggia e che riguardano fatti successi tra Margherita di Savoia e Cerignola. Diciotto persone
sono finite in carcere, 16 agli arresti domiciliari, mentre altre sei persone sono state sottoposte
all'obbligo di firma in caserma. Un altro indagato è sfuggito alla cattura ed è ricercato. Le accuse,
contestate ai destinatari delle misure cautelari, sono di detenzione e spaccio di sostanze
stupefacenti, rapina aggravata, detenzione e porto illegale d'armi da sparo falso e
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le indagini sono partite nel marzo del 2011 in
seguito al sequestro di una dose di cocaina a Margherita di Savoia nel rione Isola Verde. A
gestire il tutto era una donna oggi 52enne.
15 novembre
ESTORSIONI - ROTTO IL MURO DI SILENZIO
L’operazione antiracket, portata a compimento dalla Polizia di Barletta, ha rotto il muro di omertà e
paura. Infatti, si sono presentati spontaneamente al Commissariato altri imprenditori barlettani che
avevano ricevuto richieste di tangenti. Esasperati dalla crisi economia molti di loro non possono
certamente permettersi di inserire tra le spese anche la tangente estorsiva. A questo bisogna unire
anche un ritrovato coraggio che sta avendo la meglio sulla paura legata alle inevitabili minacce. Sta
di fatto che il crescere delle denunce da un lato sta portando a galla il fenomeno ma dall’altro è
l’arma migliore per sconfiggerlo. Una prima denuncia di pochi imprenditori aveva permesso
agliagenti del Commissariato di Barletta di avviare le indagini e di cogliere sul fatto due
taglieggiatori che lo scorso 8 novembre sono finiti in manette per aver chiesto 10mila euro ad ogni
singola azienda per sostenere le famiglie dei carcerati. I due avevano chiesto il pizzo a numerose
imprese barlettane e sono stati “beccati ” mentre uscivano da una di queste, con addosso il danaro
frutto della richiesta estorsiva. Rotto il ghiaccio con la prima denuncia e il conseguente arresto dei
due estorsori, sembra che gli imprenditori stiano facendo fronte comune contro uno dei mali che da
sempre ha afflitto il tessuto economico cittadino. Le ultime denunce “spontanee” arrivate si
uniscono alle prime che hanno avviato le indagini della Polizia.
29 novembre
SURGELATI RAPINATI DA TIR VENDUTI A BUON PREZZO
Offerte troppo «speciali» erano comparse su un volantino promozionale di un nuovo discount di
Canosa ed i poliziotti del commissariato, insospettiti, hanno voluto vederci chiaro. E così, dopo
appositi accertamenti, i hanno scoperto che le confezioni surgelate di spinaci, piselli, minestrone e
funghi che erano in vendita facevano parte di un carico di prodotti agricoli congelati, che l’8
dicembre 2012 furono rapinati ad un autotrasportatore proveniente dal Nord. L’amministratore
unico dell’esercizio commerciale è stato indagato per ricettazione mentre ulteriori accertamenti
sono stati compiuti dalla polizia municipale, dal personale sanitario Asl e veterinario.
3 dicembre
BABY PUSHER A 10 ANNI PER SPACCIARE LA COCAINA
L'hanno ribattezzata operazione «White Beach», cioè spiaggia bianca, proprio come quelle di
Margherita di Savoia dove aveva il suo quartier generale l'organizzazione criminale dedita allo
spaccio di sostanze stupefacenti sgominata ieri mattina dai carabinieri del Comando provinciale di
Foggia. Ma i pusher erano spesso adolescenti, si parla addirittura di 11enni, costretti - come hanno
rivelato le indagini - dai genitori a fare i corrieri della droga anche a suon di botte. Alla fine sono
state ben 41 le ordinanze di custodia cautelare emesse dall'ufficio del gip del tribunale di Foggia e
che riguardano fatti successi tra Margherita di Savoia e Cerignola. Diciotto persone sono finite in
carcere, 16 agli arresti domiciliari, mentre altre sei persone sono state sottoposte all'obbligo di firma
in caserma. Un altro indagato è sfuggito alla cattura ed è ricercato. Le accuse, contestate a vario
titolo ai destinatari delle misure cautelari, sono di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti,
rapina aggravata, detenzione e porto illegale d'armi da sparo falso e favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina. Le indagini sono partite nel marzo del 2011 in seguito al sequestro
di una dose di cocaina a Margherita di Savoia nel rione Isola Verde. A gestire il tutto era una donna
oggi 52enne, Lucia D'Angelantonio, che si riforniva da Giuseppe Di Pace, 29enne, e talvolta da
Rodolfo Valentino, di 36 anni. I tre, ora in carcere, sono considerati a capo di gruppi distinti che
spesso collaboravano. Sono oltre 1300 gli episodi totali di spaccio accertati dagli investigatori,
mentre ammonta a 150mila euro il giro di affari stimato del gruppo criminale tra marzo e ottobre
2011. I tre gruppi usavano utenze telefoniche in condivisione per i loro affari e facevano ricorso a
un linguaggio in codice. Con i termini «motorino», «caffè», «motore grande», «persone»,
«cipolline» indicavano le dosi di cocaina destinate allo spaccio in strada. In base agli indizi raccolti
dai carabinieri, però, alcuni degli arrestati sarebbero responsabili anche di una rapina a mano armata
ai danni di un supermercato di Margherita di Savoia, avvenuta nel luglio 2011 e che fruttò un
bottino di quasi 10mila euro. L'avrebbe commessa Giuseppe Di Pace insieme a Massimo Riontino,
di 31 anni, e Michelangelo D'Assisti, di 33. Lucia D'Angelantonio, invece, è anche indagata per
falso e favoreggiamenti dell'immigrazione clandestina. Con l'aiuto del 40enne Alì Basha, finito ai
domiciliari, la donna avrebbe procurato una ventina di permessi di soggiorno falsi ad egiziani che
venivano fatti figurare come badanti. L'aspetto più inquietante dell'intera vicenda è, naturalmente, il
coinvolgimento di alcuni minori nello spaccio ad opera dei loro stessi genitori. Il loro compito era
consegnare sostanze stupefacenti al tossicodipendente di turno e portare a casa i soldi, dal momento
che difficilmente avrebbero potuto destare i sospetti di forze dell'ordine e passanti. Se si rifiutavano
di obbedire, venivano anche picchiati.