SCUDO CARABINIERI (Ente morale a tutela dei doveri e dei diritti dei Carabinieri) Indennità ai dirigenti pagate al 31 marzo E' uno scandalo. E’ una vergogna! Altre parole non possono essere usate. La recente circolare di PERSOMIL del Ministero della Difesa, che ha pagato le indennità di perequazione e di posizione ai dirigenti militari, ha creato un grande disagio fra gli uomini e le donne in divisa, che si sono visti discriminati rispetto ai loro dirigenti. La circolare, sancendo il pagamento delle suddette indennità di perequazione e di posizione, tutte spettanti ai dirigenti non contrattualizzati, ha di fatto sancito che nella struttura militare vi siano diverse classi sociali, legate all’ordine gerarchico e funzionale. È stato stabilito che ai dirigenti saranno versati gli arretrati per le loro indennità funzionali, bloccate nel quadriennio 20112014, mentre il personale contrattualizzato rimane con il becco asciutto e, come il becco della capra, con le corna in testa. Si è creata in tal modo una differenza sociale fra il personale militare, per cui le tanto decantate coesione e compattezza delle Forze Armate, di cui taluni cianciano, sono andate a farsi benedire. Questa disposizione ha scatenato un malessere generale tra il personale non contrattualizzato a fronte delle diverse migliaia di euro non corrisposte al personale incluso nel blocco del tetto salariale per le scelte di Governo nell'anno 2010. Scelta che passò come un provvedimento che veniva coperto sì da uno stanziamento straordinario, ma che già prevedeva la non corresponsione della parte previdenziale. Le nostre pensioni già erano in una situazione di allarme sociale con le pensioni del sistema contributivo, per cui l’interessato percepirà quasi il 50% dell'ultima mensilità. Ci auguriamo che il Ministero ci dica che questo pagamento di arretrati ai dirigenti sia il primo passo per il pagamento degli arretrati a tutto il personale, che nel quadriennio ha avuto sottratto somme di denaro da 5.000 a 25.000 euro. Non possiamo, comunque, restare con la corresponsione dell'indennità una tantum per il 2014, che prevede il versamento del 6% di quello che ci spetta. PERALTRO, CON LA STESSA UNA TANTUM SI STA PROVVEDENDO A PAGARE GLI IMPORTI ALLA CASTA DIRIGENZIALE, CHE SI DISTANZIA SEMPRE PIU’ DALLA BASE CHE OPERA SUL TERRITORIO. È necessario che si riporti ordine nel settore. 1 Carabinieri, Militari e Poliziotti dicono sempre più ad alta voce: “Pagateci tutto quello che non ci avete dato. Tutti i giorni mettiamo a rischio la nostra vita e il governo guarda altrove, preferendo aumentare gli stipendi agli ufficiali per tacitare la base. Lo stipendio attuale non ci consente di arrivare alla fine del mese. Abbiamo, peraltro una prospettiva disastrosa: la pensione di 900 euro fra 20 anni, che non ci darà una serena vecchiaia”. Intanto si preparano le armate legali con i mega ricorsi che si avvieranno al pagamento di tali indennità solo per il personale dirigente. Carabinieri, Militari e Poliziotti, però, urlano: “Non abbiamo voglia di spendere altri soldi per far valere i nostri diritti nel momento in cui ci chiedono maggiori sacrifici per tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica in un paese, che prima o poi potrebbe essere investito da imponenti manifestazioni di massa e da atti terroristici”. Aggiungo: “NON SI PUO’ INTERLOQUIRE CON UN COMANDANTE CHE SI SOTTRAE AL SACRIFICIO GENERALE, LASCIANDO AGLI ULTIMI DI SALVARE LA PATRIA DAL DISASTRO ECONOMICO. O TUTTI INSIEME, O NESSUNO!”. Palermo, 1° aprile 2015 Antonio Pappalardo 2
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