03.04.2015 Indennita` ai dirigenti pagate entro il 31.03

SCUDO CARABINIERI
(Ente morale a tutela dei doveri e dei diritti dei Carabinieri)
Indennità ai dirigenti pagate al 31 marzo
E' uno scandalo. E’ una vergogna! Altre parole non possono essere usate.
La recente circolare di PERSOMIL del Ministero della Difesa, che ha pagato le indennità di
perequazione e di posizione ai dirigenti militari, ha creato un grande disagio fra gli uomini e le
donne in divisa, che si sono visti discriminati rispetto ai loro dirigenti. La circolare, sancendo
il pagamento delle suddette indennità di perequazione e di posizione, tutte spettanti ai
dirigenti non contrattualizzati, ha di fatto sancito che nella struttura militare vi siano diverse
classi sociali, legate all’ordine gerarchico e funzionale. È stato stabilito che ai dirigenti
saranno versati gli arretrati per le loro indennità funzionali, bloccate nel quadriennio 20112014, mentre il personale contrattualizzato rimane con il becco asciutto e, come il becco della
capra, con le corna in testa. Si è creata in tal modo una differenza sociale fra il personale
militare, per cui le tanto decantate coesione e compattezza delle Forze Armate, di cui taluni
cianciano, sono andate a farsi benedire. Questa disposizione ha scatenato un malessere
generale tra il personale non contrattualizzato a fronte delle diverse migliaia di euro non
corrisposte al personale incluso nel blocco del tetto salariale per le scelte di Governo
nell'anno 2010. Scelta che passò come un provvedimento che veniva coperto sì da uno
stanziamento straordinario, ma che già prevedeva la non corresponsione della parte
previdenziale. Le nostre pensioni già erano in una situazione di allarme sociale con le pensioni
del sistema contributivo, per cui l’interessato percepirà quasi il 50% dell'ultima mensilità. Ci
auguriamo che il Ministero ci dica che questo pagamento di arretrati ai dirigenti sia il primo
passo per il pagamento degli arretrati a tutto il personale, che nel quadriennio ha avuto
sottratto somme di denaro da 5.000 a 25.000 euro. Non possiamo, comunque, restare con la
corresponsione dell'indennità una tantum per il 2014, che prevede il versamento del 6% di
quello che ci spetta.
PERALTRO, CON LA STESSA UNA TANTUM SI STA PROVVEDENDO A PAGARE GLI
IMPORTI ALLA CASTA DIRIGENZIALE, CHE SI DISTANZIA SEMPRE PIU’ DALLA BASE
CHE OPERA SUL TERRITORIO.
È necessario che si riporti ordine nel settore.
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Carabinieri, Militari e Poliziotti dicono sempre più ad alta voce: “Pagateci tutto quello che
non ci avete dato. Tutti i giorni mettiamo a rischio la nostra vita e il governo guarda
altrove, preferendo aumentare gli stipendi agli ufficiali per tacitare la base. Lo
stipendio attuale non ci consente di arrivare alla fine del mese. Abbiamo, peraltro una
prospettiva disastrosa: la pensione di 900 euro fra 20 anni, che non ci darà una serena
vecchiaia”.
Intanto si preparano le armate legali con i mega ricorsi che si avvieranno al pagamento di tali
indennità solo per il personale dirigente. Carabinieri, Militari e Poliziotti, però, urlano: “Non
abbiamo voglia di spendere altri soldi per far valere i nostri diritti nel momento in cui ci
chiedono maggiori sacrifici per tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica in un paese, che
prima o poi potrebbe essere investito da imponenti manifestazioni di massa e da atti
terroristici”.
Aggiungo: “NON SI PUO’ INTERLOQUIRE CON UN COMANDANTE CHE SI SOTTRAE AL
SACRIFICIO GENERALE, LASCIANDO AGLI ULTIMI DI SALVARE LA PATRIA DAL
DISASTRO ECONOMICO. O TUTTI INSIEME, O NESSUNO!”.
Palermo, 1° aprile 2015
Antonio Pappalardo
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