medicina Francesco Albo Ortopedico e traumatologo II Facoltà di Medicina e Chirurgia de “La Sapienza” di Roma Maria Giovanna Greco Podologo Aip Gli autori, nella prima parte del presente articolo, definiscono il gruppo eterogeneo delle metatarsalgie di origine meccanica in base alle caratteristiche di forma e localizzazione delle ipercheratosi plantari e propongono una classificazione basata sulle fasi del ciclo del passo associate a specifici pattern di sovraccarico avampodalico Rossella Fiorillo Aspetti biomeccanici delle metatarsalgie e management conservativo-chirurgico Terapista della riabilitazione a metatarsalgia funzionale è quella condizione clinica caratterizzata da una sintomatologia dolorosa localizzata a livello dell’avampiede che si verifica a causa del sovraccarico meccanico delle teste metatarsali. Uno stress meccanico, eccessivo per qualità o per quantità, localizzato all’interfaccia piede-suolo o piede-scarpa, può causare il danneggiamento delle strutture sottocutanee e cutanee inducendo il rilascio di fattori di crescita locali. Ciò innesca la rapida proliferazione degli strati epidermici e dermici con aumento del turn-over cellulare e conseguente insufficiente maturazione dei cheratinociti; ne deriva la formazione di un tessuto che all’alterata struttura anatomica unisce una ridotta resistenza agli insulti meccanici. Le ipercheratosi plantari, quindi, sebbene nascano come meccanismo di difesa dagli eccessi di carico, finiscono per innescare un circolo vizioso che perpetua l’aggravamento della sintomatologia dolorosa. Si osservano dove la cute plantare è soggetta ad aumentati valori di pressione esercitata (sforzi in compressione) e/o dove è soggetta a forze complesse di taglio e frizione; la loro localizzazione e forma renderà ragione di quali metatarsi siano coinvolti nel sovraccarico e in quale fase del ciclo del passo questo si verifichi. Da un punto di vista puramente meccanico tutto l’avampiede o parte di esso può risentire di un sovraccarico durante la deambulazione quando il piede si trova in una posizione plantigrada (fase di stance del passo) oppure quando il solo avampiede contatta il suolo (fase di stacco - heel lift e toe off - del passo). Durante la fase di stance del ciclo del passo il piede ha la funzione di fornire all’intero arto inferiore un supporto stabile, mentre la tibia ruota in avanti per mantenere la progressione; nella fase di stacco esso L Figura 1-A. Fase di carico. Figura 1-B. Fase di supporto. Figura 1-C. Fase di propulsione. Figura 1-A Figura 1-B Figura 1-C 26 148novdic07 ilPodologoinmedicina medicina si comporta come una leva rigida che, facendo fulcro sull’avampiede, consente la propulsione. Queste funzioni vengono svolte grazie a tre tipi di oscillazione: 1) dell’arto inferiore attorno alla tuberosità del calcagno, 2) della tibia attorno al domo astragalico e 3) dell’intero arto inferiore attorno all’avampiede (Figura 1). Il dolore avampodalico può essere la conseguenza di una serie di alterazioni e malfunzionamenti localizzabili in ciascun distretto anatomico dell’arto inferiore, della caviglia, del retropiede o dello stesso avampiede; denominatore comune è l’intolleranza delle strutture di supporto a forze compressive, di taglio e di frizione. Se il riconoscimento e la diagnosi delle alterazioni alla base di un dolore metatarsale di origine meccanica sono di vitale importanza per prospettare al paziente un corretto trattamento conservativo, esse assumono un ruolo centrale nel management chirurgico, ove l’impiego di tecniche differenti e mirate a vari distretti anatomici degli arti inferiori va accuratamente personalizzato al fine di ottenere risultati soddisfacenti ed evitare sequele iatrogene. Figura 2-A. Ipercheratosi plantare da sovraccarico durante la fase di stance del passo. Le lesioni sono ben delimitate, si localizzano esattamente al di sotto delle teste metatarsali in oggetto e non presentano espansioni distali. Metatarsalgie e Biomeccanica del passo La prima oscillazione (Figura 1-A) o periodo del ciclo deambulatorio compreso tra il contatto iniziale del calcagno al suolo e il successivo carico dell’avampiede, è controllata dai muscoli dorsiflessori della caviglia e consente alla tibia di ruotare attorno alla tuberosità calcaneare. Questa fase manca in caso di deformità in equinismo del collo piede clinicamente conclamata (casi in cui l’avampiede raggiunge il suolo prima del retropiede). Una volta che il piede ha contattato il suolo per intero, la tibia inizia a ruotare in avanti attorno al domo astragalico. Questo periodo, la seconda oscillazione (Figura 1-B), è controllato dal soleo in azione eccentrica. In condizioni normali il gastrocnemio viene sollecitato soltanto quando il ginocchio viene portato alla completa estensione e la caviglia va incontro a dorsiflessione per consentire all’arto che supporta il carico di allungarsi funzionalmente (fase di midstance del passo). La terza oscillazione attorno all’avampiede (Figura 1-C) ha inizio con il sollevamento del calcagno e termina con lo stacco delle dita dal suolo; essa è controllata dalla contrazione di tutto il tricipite della sura (muscoli soleo e gastrocnemio) in azione concentrica. Questa è la cosiddetta fase propulsiva del ciclo del passo. Metatarsalgie della fase di stance del passo In questa fase del ciclo del passo il carico è supportato dall’intera superficie plantare del piede per consentire la progressione in avanti della tibia; una sindrome da sovraccarico si verifica per l’insorgenza di forze compressive e di aumenti di pressione localizzati su specifici metatarsali piuttosto che per forze rotatorie e di taglio come quelle della fase propulsiva. Ciò spiega la forma differente che assumono le ipercheratosi che si generano durante questo periodo del ciclo del passo rispetto a quelle del periodo successivo. Esse appaiono di piccole dimensioni, usualmente circoscritte e localizzate a livello della proiezione cutanea plantare della testa metatarsale corrispondente; sono strettamente limitate ai suoi contorni e non presentano espansioni distali con forme rotondeggianti o ovalari (Figure 2 A e B). La causa di tali sovraccarichi risiede spesso in alterazioni anatomiche o funzionali dell’inclinazione dei metatarsali lungo il piano sagittale. Ciò si osserva in caso di eccesso di flessione plantare (equinismo) di uno o più metatarsali, ma anche in caso di flessione dorsale, instabilità o deformità di uno o più metatarsali adiacenti ad uno in sovraccarico. Il piede cavo anteriore nelle sue varie forme cliniche rappresenta l’entità nosologica e anatomo-funzionale più caratteristica di questo tipo di metatarsalgie. Un altro dibattuto caso di metatarsalgia funzionale si potrebbe teoricamente verificare quando, nella fase intermedia della midstance, nella completa estensione del ginocchio, si verifichi un sovraccarico avampodalico causato dall’eccesso di tensione del gastrocnemio, resa evidente dal movimento di dorsiflessione della caviglia che precede lo stacco del Figura 2-B tallone dal suolo. Figura 2-A Figura 2-B. Ipercheratosi plantare da sovraccarico durante la fase propulsiva del passo. In questo caso le forze agenti sulla superficie plantare dell’avampiede hanno caratteristiche rotatorie, di taglio e di frizione. Le ipercheratosi sono spesso più grandi, si localizzano al sotto di più teste metatarsali con espansioni distali di forma ovalare. 27 ilPodologoinmedicina 148novdic07 medicina Figure 3 A-D. Quadro clinicoradiografico di deformità avampodalica complessa causata da un colpo di fucile da caccia a distanza ravvicinata. Attualmente la paziente lamenta metatarsalgia persistente localizzata sulla seconda testa metatarsale. Dall’esame radiografico si osserva l’eccesso di inclinazione del II metatarsale nei confronti di quelli adiacenti. L’ipercheratosi plantare possiede i caratteri di un sovraccarico isolato del II raggio da eccesso di pressione nella fase di stance del passo. Si tratta di una condizione clinica di equinismo parziale provocato da una brevità congenita o acquisita del gastrocnemio, unico muscolo impegnato nella fase di sostegno del passo, che risente del movimento combinato in allungamento del ginocchio (estensione) e della caviglia (dorsiflessione). Eccessi di flessione plantare e dorsale di uno o più metatarsali si osservano in alcune malformazioni, in esito a traumi fratturativi o a seguito di interventi chirurgici (Figure 3 AD). Figura 3-A Figura 3-C Figure 4 A-B. Metatarsalgia in esito ad intervento di osteotomia per correzione di deformità in valgo dell’alluce. Persiste la deformità dell’alluce e l’ipercheratosi localizzata al di sotto della IV testa metatarsale. La deformità digitale in griffe del IV dito è testimonianza dell’eccesso di inclinazione plantare del IV metatarsale. Figura 4-A Un eccesso di flessione plantare di un singolo metatarsale agisce producendo non solo lesioni da sovraccarico localizzate al cuscinetto plantare e al mantello cutaneo sottostante, ma anche innescando un processo di capsulite metatarso-falangea. L’abbassamento del centro di rotazione articolare metatarso-falangeo può indurre nel tempo uno squilibrio dei muscoli intrinseci, interossei e lombricali, che inverte la loro funzione di flessori plantari alla metatarso-falangea e estensori all’inter-falangea prossimale. Ne deriva una deformità in griffe del dito che porterà alla progressiva accentuazione dell’abbassamento della testa metatarsale e allo stiramento meccanico della capsula articolare plantare con l’innesco di una reazione infiammatoria a tale livello (Figure 4 A-F). Lo stesso meccanismo di eccesso di flessione plantare relativa spiega le metatarsalgie localizzate su metatarsi adiacenti a raggi affetti da deformità in flessione dorsale o instabilità. L’equinismo del collo piede è una condizione clinica rappresentata da un deficit funzionale congenito o acquisito di movimento sul piano sagittale dell’articolazione della caviglia, con una dorsiflessione (in posizione neutra dell’articolazione sottoastragalica) limitata a meno di 10°. La dorsiflessione della caviglia inizia nella parte centrale della fase di stance del passo, quando il ginocchio si estende e prima che il calcagno si sollevi dal suolo ed ha lo scopo di consentire la progressione del tronco sull’arto inferiore in carico. Un equinismo funzionale del collo del piede si può osservare in caso di contrattura isolata del muscolo gastrocnemio; un equinismo clinicamente manifesto è la conseguenza di una contrattura dell’intero apparato achilleo (muscolo tricipite della sura) o di alterazioni Figura 4-B osteoarticolari. Figura 3-B Figura 3-D 28 148novdic07 ilPodologoinmedicina medicina Per la diagnosi differenziale è utile la manovra di valutazione del grado di dorsiflessione della caviglia a ginocchio esteso e a ginocchio flesso (manovra di Silfverskiold - Figure 5 A-D). Si possono rilevare tre risultati: 1) modesto equinismo a ginocchio esteso che si corregge completamente a ginocchio flesso (contrattura del gastrocnemio o equinismo funzionale Figure 5 A e B); 2) equinismo a ginocchio esteso che si corregge parzialmente a ginocchio flesso pur persistendo in parte (contrattura dell’intero complesso achilleo o equinismo clinicamente manifesto Figure 5 C e D); 3) equinismo non correggibile anche a ginocchio flesso e accompagnato da sintomi articolari quali scrosci e sintomatologia dolorosa (equinismo di origine ossea). I (prima parte - continua) Figura 4-C Figura 4-C. Radiograficamente si osserva slargamento (clinicamente asintomatico della II articolazione metatarso-falangea come da esiti consolidati di infrazione di Freiberg). Figura 4-D Figura 4-E Figura 5-A Figura 5-C Figura 4-F Figure 4 D-F. Il trattamento chirurgico ha portato a completa risoluzione della deformità: è stata corretto il valgismo metatarso-falangeo del I raggio ed è stata sollevata la IV testa metatarsale con un’osteotomia tipo Gautier modificata. Il quadro clinico dimostra correzione della griffe del IV dito e la consnsuale scomparsa dell’ipercheratosi plantare sintomatica. Figura 5-B Figure 5 A-B. La manovra di Silfverskiold serve a diagnosticare condizioni cliniche di equinismo di caviglia. In questo caso è rappresentato un equinismo funzionale da brevità del gastrocnemio: la deformità è modesta, quasi impercettibile a ginocchio esteso, e si corregge completamente a ginocchio flesso. Figura 5-D Figure 5 C-D. Equinismo clinicamente manifesto dovuto a contrattura dell’intero complesso achilleo. La deformità è particolarmente evidente a ginocchio esteso e si corregge solo parzialmente a ginocchio flesso. 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