BANCO DI PROVA SEMINATRICI g Domenico Pessina, Davide Facchinetti, Davide Giordano ALLA SCOPERTA DELLE FILE BINATE MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 RISPETTO ALLA SOLUZIONE TRADIZIONALE, LA SEMINA A FILE BINATE COMPORTA DIVERSI VANTAGGI AGRONOMICI, SENZA LA NECESSITÀ DI ADATTARE O SOSTITUIRE ALCUN MACCHINARIO, AD ECCEZIONE (OVVIAMENTE…) DELLA SEMINATRICE. ALLA PROVA LA PROPOSTA DI MATERMACC IN ARGOMENTO. 12 T ra le tradizionali colture cerealicole, il mais è certamente quella che in anni recenti ha avuto la più intensa evoluzione, soprattutto del suo patrimonio genetico, stimolata dal moltiplicarsi delle destinazioni finali di questo prodotto. Da risorsa nutrizionale per l’uomo di primaria importanza nell’antichità, con l’avvento delle tecniche di insilamento il mais è diventato uno degli ingredienti base della dieta negli allevamenti zootecnici, nonché coltura privilegiata a scopi energetici. Oltreché dal punto di vista genetico, i vantaggi più significativi sono stati ottenuti sotto il profilo agronomico, specie per quanto riguarda l’aumento del tenore in amidi, la tipologia di fibre, il portamento, ecc. Al contempo, la densità d’impianto, ovvero l’investimento colturale, ha visto una crescita pressoché costante. Per via della sua origine tropicale, a differenza della maggior par- te delle altre comuni colture di pieno campo il mais realizza la fotosintesi secondo il ciclo C4, così definito perché il primo composto stabile che si forma è una molecola a 4 atomi di carbonio. In tal caso, la fotosintesi può continuare anche con temperature più alte rispetto a quelle tipiche delle piante a ciclo C3 (o ciclo di Calvin). Inoltre, in caso di livelli particolarmente alti di calore, le piante a ciclo C4 riescono comunque a massimizzare la produzione di zuccheri. È però fondamentale che la quantità di radiazione solare intercettata sia ottimale, e che pertanto l’ombreggiamento prodotto dalle piante adiacenti sia il minimo possibile. La fila binata Se la distanza tra le file standard di 70-75 cm è difficile da ridurre, soprattutto per la larghezza tipica degli pneumatici dei trattori impiegati per la coltivazione del mais (ma anche per la standardizzazione consolidatasi nel tempo delle testate delle mietitrebbiatrici per la raccolta della granella), è da sottolineare che per aumentare la densità di impianto non si può più ridurre la distanza sulla fila, perché un’ulteriore diminuzione comporterebbe un’eccessiva competizione radicale. Occorrono quindi soluzioni alternative: grazie alla diffusione delle seminatrici pneumatiche ad interfila variabile, dagli USA arriva la tecnica delle twin rows, le file binate, ovvero due file accoppiate a circa 20-22 cm, a formare una bina. C’è addirittura un sito web (www.twin-row.com) che fornisce esaurienti dettagli in argomento. Tra una bina e quella adiacente la distanza è di 53-55 cm, cioè il valore complementare per arrivare alla tradizionale misura di 75 cm di interfila, in modo da consentire la raccolta con i tradizionali cantieri meccanizzati. I semi vengono deposti a quinconce (cioè sfalsati sulla bina) per la miglior intercettazione della luce solare da parte delle piante. La tecnica di semina CHI È MATERMACC La semina a file binate permette un migliore sfruttamento da parte delle piante sia della radiazione solare (in basso a sinistra) che degli elementi nutritivi del terreno, anche tramite un più efficiente sviluppo dell’apparato radicale (in basso al centro), mentre la coltivazione non richiede alcun adattamento particolare delle macchine impiegate (in basso a destra). A S. Vito al Tagliamento (PN), la MaterMacc è sempre più impegnata nella proposta di macchinario agricolo tecnologicamente avanzato, dalle seminatrici di precisione alle attrezzature per la lavorazione del terreno. I mercati di riferimento sono senza dubbio quelli dell’Unione Europea, anche se una parte sempre più importante del fatturato è realizzata nei mercati Asiatici e in Sudamerica. “Fiore all’occhiello” dell’azienda è il distributore di semina Magicsem, che comprende componenti di scorrimento a ridottissimo attrito (teflon su teflon) e un disco distributore in acciaio inox di soli 0,6 mm di spessore, anch’esso molto apprezzato per il minimo attrito, ma anche per la delicatezza e l’elevata precisione di gestione dei semi. Per questo, MaterMacc fornisce addirittura questo dispositivo ad altri costruttori di seminatrici di precisione. Su una superficie coperta di oltre 12.000 m2 operano una cinquantina di unità per la progettazione, la sperimentazione e la costruzione dei prototipi, mentre altre 150 circa lavorano nel settore commerciale e nelle lavorazioni conto terzi, eseguite da alcune piccole aziende specializzate del circondario. In tal modo, la MaterMacc è caratterizzata da una struttura aziendale snella e dinamica, atta a rispondere velocemente alle nuove richieste del mercato. Particolarmente attivo è il fronte della ricerca e sviluppo, testimoniato dal notevole numero di brevetti depositati. Rientra nella struttura aziendale anche un’ampia superficie agricola, utile per le prove sperimentali di messa a punto dei prototipi. a quinconce prevede una disposizione a triangolo dei semi, per massimizzare le distanze tra ogni singola pianta, per sfruttare al meglio sia le risorse nutritive del terreno, sia la radiazione solare incidente. Non si tratta certo di una tecnica nuova, essendo già stata proposta alcuni decenni fa, anche se con gli ibridi sul mercato a quel tempo non furono ottenuti risultati eccezionali. Ora invece sono disponibili varietà con spiga di tipo fix, che si sviluppa completamente a prescindere dalla densità di semina. È inoltre importante preferire cultivar che non raggiungano altezze eccessive e che abbiano un portamento verticale delle foglie. In più, la varietà della Dekalb seminata nella prova effettuata mostra un’elevata resistenza alle malattie fungine e ai potenziali danni di insetti dannosi. In sintesi, le file binate e a quinconce permettono un aumento della densità di investimento minimizzando i fenomeni di competizione, mantenendo la completa possibilità di impiego delle normali attrezzature. Infatti, anche gli spandiconcime (compresi quelli dotati di tubi con calate) e i cosiddetti “trampoli” (cioè le macchine semoventi per i trattamenti fitosanitari), nonché le macchine per la raccolta, non richiedono adattamenti particolari. Per le sarchiatrici è sufficiente ridurre di poco l’inte- MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 La semina a quinconce prevede una deposizione a triangolo dei semi, per massimizzare le distanze tra ogni singola pianta, per sfruttare al meglio sia le risorse nutritive del terreno, sia la radiazione solare incidente. 13 Dettaglio del MagicSem (e della relativa centralina di comando). È il cuore della MS Twin, così come di altri modelli monogerme di MaterMacc e di numerose seminatrici di aziende concorrenti, alle quali l’azienda di S. vito al Tagliamento vende il proprio prodotto. BANCO DI PROVA SEMINATRICI rasse tra gli elementi lavoranti. Da sottolineare che la larghezza utile di 53 cm tra le file binate è sufficiente per il transito di trattori di una certa potenza, dotati di pneumatici da 380-420 mm di larghezza. È comunque importante evitare pericolose forzature agronomiche, come ad esempio concimazioni azotate eccessive. La seminatrice MaterMacc L’unica operatrice sulla quale è ovviamente imprescindibile intervenire è quindi la seminatrice; benché possa sembrare semplice allestirne una per file binate (accoppiando tra loro due elementi standard), bisogna ricordare poi che questi vanno necessariamente sincronizzati tra loro, per ottenere la semina a quinconce. Una soluzione specifica è offerta da MaterMacc, che dopo un’accurata serie di test in campo realizzata nelle ultime 3 campagne in collaborazione con gli agronomi della Dekalb, ha messo a punto la seminatrice MS Twin a file binate, con più versioni differenziate per dimensioni, in grado di soddisfare sia il singolo agricoltore che il contoterzista evoluto. Il Magicsem Su ogni elemento Twin sono montate due tramogge del seme indipendenti, della capacità di 35 l ognuna. MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 Il cuore della macchina in prova è il distributore pneumatico Magicsem, montato sia sui modelli monogerme prodotti da MaterMacc, che su numerose altre seminatrici di aziende concorrenti, alle quali l’Azienda di S. Vito al Tagliamento vende il proprio prodotto. Il Magicsem comprende alcuni particolari accorgimenti tecnici (quasi tutti brevettati) che offrono diversi vantaggi al “sistema seminatrice”. Una specifica lamella posta in prossimità del disco distributore impedisce ai semi di penetrare e di incastrarsi nei fori, evitandone quindi la rottura da parte del selettore scongiurando danni significativi in termini di germinabilità, e inevitabili fallanze. Con il Magicsem i semi rimangono invece in superficie, “galleggiando” sul disco; nel momento del distacco, non subiscono alcuna alterazione della traiettoria, cadendo uniformemente nel tubo adduttore. Inoltre, dividendo la lamella a metà la luce del foro, è possibile lavorare nella stessa giornata con varietà diverse dello stesso tipo di seme, senza dover essere costretti a cambia- 14 La MS Twin di MaterMacc è una seminatrice a file binate, con modelli differenziati per dimensioni, in grado di soddisfare sia il singolo agricoltore che il contoterzista evoluto, come in questo caso, con la versione a 2x8 file. re il disco, ma solamente regolando il selettore per evitare di deporre semi doppi. Un altro accorgimento costruttivo originale sviluppato da MaterMacc riguarda la riduzione dell’attrito tra disco di semina e guarnizione, interponendo un piatto porta-disco, rotante su cuscinetti. Viene in tal modo eliminata l’usura tipica, e si riduce anche la potenza richiesta per l’azionamento del distributore. Il disco non ruota in modo irregolare, a scatti, come avviene normalmente, ma in modo fluido, a tutto vantaggio di una miglior uniformità di distribuzione anche a velocità elevate. La minima potenza richiesta per la movimentazione fa sì che sia possibile azionare fino a 12 elementi con il moto di una sola ruota della seminatrice. La camera di aspirazione è molto ampia e posta dietro al disco di BANCO DI PROVA Uno degli optional disponibili per la MS Twin di MaterMacc è la tramoggia per il concime Variovolumex, con capacità fino a 1300 l. SEMINATRICI Gli elementi di semina della MS Twin vengono forniti di serie con assolcatore a doppio disco (su richiesta a falcione). semina: ciò assicura un’elevata uniformità della depressione prodotta, consentendo velocità di lavoro particolarmente elevate, anche oltre 10 km/h, con un’ottima precisione nella deposizione. La MS Twin è disponibile da 2 a 12 file binate, con interfila variabile da 70 a 75 cm e con larghezze di lavoro risultanti da 1,5 fino a 9,45 m. Su ogni elemento twin sono montate due tramogge del seme indipendenti, con una capacità di 35 l ognuna. Se la movimentazione è di tipo idraulico, il tracciafile è di serie. Per la distribuzione di insetticidi e fertilizzanti microgranulari, a richiesta è disponibile anche il Microvolumex, un microgranulatore con un serbatoio da 12 l per ogni fila binata. È inoltre possibile montare più serbatoi contemporaneamente, per effettuare diversi trattamenti in un’unica passata. Il loro azionamento può essere meccanico o elettrico. La MS Twin in prova era dotata della centralina Monotronic 32 per il controllo della semina, con segnali acustico e luminoso delle eventuali fallanze, e indicazione della superficie lavorata (parziale e totale), della velocità di lavoro e della distanza percorsa. Ulteriore equipaggiamento di tipo elettronico presente era l’AE12X, per l’esclusione di una o più file di semina gestita direttamente dal posto di guida. In alternativa alla combinazione Monotronic 32 e AE12X è possibile montare la centralina Mototronic con Airtronic, che incorpora in un unico insieme le funzionalità citate. Ulteriori optional disponibili sono la tramoggia per il concime Variovolumex, con capacità variabili da 215 l (versione a 2 file) fino a 1300 l (2 serbatoi da 650 l) per la versione a 12 file, e un “kit” per l’effettuazione di concimazioni liquide. Gli elementi di semina della MS Twin vengono forniti di serie con assolcatore a doppio disco, oppure su richiesta Per la chiusura dei solchi, ogni singolo elemento si avvale di una coppia di ruote. MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 LA DENSITÀ DI IMPIANTO 16 La selezione genetica ha portato ormai da tempo alla messa a punto di varietà ibride ad alto potenziale produttivo. Unitamente all’adozione di opportune pratiche agronomiche, fondamentali per esprimere il massimo delle loro performance, queste cultivar richiedono necessariamente un’adeguata intensità della radiazione solare. Alle nostre latitudini ciò rappresenta spesso un fattore limitante, in quanto l’intercettazione della luce dipende anche dall’ombreggiamento causato dalle piante adiacenti (agronomicamente definito come auto-ombreggiamento). A partire dagli anni ’60 del secolo scorso, per le varietà di mais le densità di semina tipiche sono considerevolmente aumentate, a conferma di una migliorata capacità di cattura della radiazione luminosa, passando rapidamente da 4 alle attuali 7-8 piante/m2, che sono di fatto l’investimento della classica semina con interfila a 75 cm e distanza sulla fila di 16-18 cm circa. Se si vuole aumentare ulteriormente la densità di semina, risulta difficoltoso ridurre ancora di più la distanza sulla fila, ed è pertanto giocoforza obbligatorio agire su quella dell’interfila: per il mais da granella si scende fino a 50 cm, con un necessario adattamento dei macchinari impiegati nel ciclo colturale. Con l’adozione della tecnica a file binate, con semina a quinconce (cioè sfalsata) sulle bine, si depone un maggior numero di semi/ha; adottando gli opportuni ibridi, si ottiene un incremento significativo di sostanza secca, confermato anche da una circostanziata serie di test condotti in collaborazione tra MaterMacc e Dekalb. In particolare, passando da 7,5 a 9 piante/m2 (con la classica interfila a 75 cm) l’incremento produttivo è del 5% circa (cioè 500-900 kg/ ha in più di granella), mentre con le file binate il vantaggio arriva al 9% (800-1300 kg/ha di prodotto aggiuntivo). Anche precontando il maggior costo della semente (40 euro/ha per 9 piante/m2 e 60 euro/ha con le file binate), il vantaggio netto rimane comunque tangibile. Tutti i telai delle seminatrici MaterMacc (quindi anche quello della MS Twin) vengono progettati a CAD, con modellizzazione ad elementi finiti Solid Edge. Qui il dettaglio del quadrilatero articolato che permette l’oscillazione verticale del singolo elemento. a falcione; la sostituzione fra i due tipi è agevole e veloce. Per un preciso controllo della profondità di semina, ogni singolo elemento si avvale di una coppia di ruote. Tutti i telai delle seminatrici MaterMacc vengono progettati a CAD, con modellizzazione ad elementi finiti Solid Edge; sono realizzati con acciaio ad alta resistenza (Fe510), a garanzia di un’elevata robustezza unita ad una notevole leggerezza. ■ LA PROVA Per ridurre il compattamento del delicato letto di semina, gli pneumatici sono stati volutamente sovradimensionati per un trattore di questa potenza (sopra), con risultati eccellenti (sotto). All’inizio dello scorso mese di giugno, nelle campagne tra Cuneo e Torino è stata provata per la semina di mais di secondo raccolto la seminatrice MaterMacc MS8250 TwinRow, ovvero una macchina a 8 file binate (16 file totali) con telaio pieghevole. In considerazione delle numerose connessioni elettriche e idrauliche, nel periodo utile del lavoro di campo la macchina in questione è accoppiata in modo quasi permanente con un Fendt 818 Vario TMS da 165 CV. Per ridurre il compattamento del delicato letto di semina, gli pneumatici sono stati volutamente sovradimensionati per un trattore di questa potenza: posteriormente erano della misura 650/65 R42 e anteriormente 540/65 R30, tutti gonfiati a 1,5 bar. La prova è stata eseguita su terreno franco-argilloso, con ridotta presenza di scheletro, accuratamente Centralina di calcolo della superficie lavorata Centralina MaTronic 200 di regolazione della dose di concime Monitor per la guida automatica al volante Centralina AirExclusion per l’esclusione delle file Monitor di bordo del Fendt 818 Centralina Monotronic 32 di controllo della semina (investimento medio, distanza dei semi, velocità di rotazione, etc.) Centralina Arag Bravo180 per la gestione dell’irroratrice MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 Centralina di chiusura/ apertura delle sezioni della seminatrice 17 SCOPRI GLI ALTRI CONTENUTI SUL WEB BANCO DI PROVA SEMINATRICI http://www.macchineagricolenews.it/z2IOH preparato con la classica combinazione aratro più erpice rotante. In questa occasione, singolare era la presenza in cabina di molti monitor e pulsantiere: in particolare, il terminale del trattore, il monitor della guida automatica, la pulsantiera per l’esclusione delle file, il monitor MonoTronic 32 per la gestione generale della seminatrice, quello per il controllo della dose di concime MaTronic, la pulsantiera con monitor Arag Bravo180 per la gestione dell’irroratrice e infine la pulsantiera per l’apertura e la chiusura delle due sezioni della seminatrice. Un notevole numero di cavi e di fissaggi, che come nel caso illustrato rendono l’abbinamento trattore-seminatrice pressoché fisso per l’intero periodo delle semine. L’intera attrezzatura, che effettua diverse operazioni in un’unica passata, è composta da più elemen- MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 Tramoggia del concime da 1200 l e serbatoi per il fitofarmaco da 800 l complessivi 18 Ventola per il trasferimento del concime ai distributori posteriori ti, relativamente indipendenti. Il componente principale è sicuramente la seminatrice, che è collegata direttamente sull’attacco a 3 punti posteriore. Sempre sull’attacco a 3 punti, ma quello anteriore, sono invece installate la tramoggia del concime e il serbatoio con la miscela per il diserbo. Il trasferimento del concime minerale ai dosatori della seminatrice è effettuato da un trasportatore pneumatico, la cui ventola è azionata dalla presa di potenza anteriore. La messa in pressione della miscela di fitofarmaco è invece affidata ad una pompa a 3 membrane, mossa tramite il circuito idraulico del trattore. In lavoro il motore del trattore è stato regolato a 1520 giri/min, per ottimizzare il regime di rotazione sia della ventola della seminatrice che di quella del trasporto del concime. Grazie alla trasmissione Vario del Fendt è stato possibile regolare facilmente la velocità di avanzamento a 7,2 km/h nominali. Si tratta di un valore oltre il quale non conviene lavorare, perché il punto di deposizione caduta del seme potrebbe diventare impreciso, sia per eventuali urti contro le pareti interne del tubo adduttore, sia soprattutto a causa di rimbalzi e trascinamenti sul fondo del solchetto. In campo, la guida automatica e parallela è controllata tramite GPS con una precisione (dichiarata) di ±5 cm, operata tramite un attuatore esterno sul volante (che è stato installato in luogo di quello originale). Per poter avere un tangibile punto di riscontro per il successivo rientro nella parte lavorata dell’appezzamento dopo la manovra in capezzagna, l’operatore aveva comunque attivato il classico tracciafile meccanico. Su terreno praticamente pianeggiante, Centraline elettroniche per la completa gestione delle operazioni dal posto di guida Doppio serbatoio per la semente, per ogni elemento binato Ruote motrici della seminatrice larghe e di grande diametro, per un minimo compattamento Il trasferimento del concime minerale ai dosatori della seminatrice è affidato ad un trasportatore pneumatico, la cui ventola è azionata dalla presa di potenza anteriore. la velocità reale della macchina è stata di 6,9 km/h, quindi con uno slittamento del 4%, indice di un ottimo abbinamento operatrice-trattore, con un ridotto sforzo di trazione richiesto in relazione alla capacità di tiro del trattore. Per una larghezza di lavoro di ben 6 m (la distanza tra le file binate è comunque quella classica, ovvero 75 cm) la produttività teorica Telaio a sezioni laterali, con possibilità di lavorare a sole 4 o 6 file binate è stata di 4,16 ha/h, un valore sulla carta notevole. Peraltro, data la conformazione praticamente quadrata dell’appezzamento, i tempi di svolta a fine campo hanno inciso parecchio, a causa del notevole ingombro dell’attrezzatura e della ridotta ampiezza della capezzagna. Il tempo medio di svolta è stato mediamente di 43 s, che porta ad una produttività reale di 3,54 ha/h, con una riduzione del 15% circa. Si tratta di un decremento piuttosto elevato, che se sommato alle altre fermate per i rifornimenti del materiale in distribuzione (rabbocco dei serbatoi del diserbante, carico della semente e del concime minerale, ecc.), riduce notevolmente la produttività effettiva della macchina, che in definitiva è quella che conta: d’altra parte, nella semina questi sono tempi accessori non eliminabili. I serbatoi e le tramogge dei prodotti da distribuire Pertanto, assume grande importanza un corretto dimensionamento dei serbatoi e delle tramogge, in modo da sincronizzare, per quanto possibile, i diversi rifornimenti. Per quanto riguarda la semente, ogni tramoggia della MS Twin di MaterMacc contiene fino a 3,5 dosi circa: una dose, ovvero un sacchetto, è tipicamente costituita da 25.000 semi: con la densità di semina impostata in questa occasione (10 piante/m²), servivano 4 dosi/ha. Considerando quindi la presenza di 16 tramogge, per un totale caricabile di 56 dosi, l’autonomia garantita era di 14 ha, cioè quasi 4 ore di lavoro. Il serbatoio per il diserbo ha invece una capacità di 800 l: con una distribuzione di soli 75 l/ha (adeguata per le solfoniluree, che sviluppano il loro effetto soprattutto grazie all’u- Telaio pieghevole per la riduzione degli ingombri nel trasporto su strada Distributore MagicSem con assolcatore a doppio disco MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 Microgranulatore utile per la semina di mais non conciato 19 BANCO DI PROVA SEMINATRICI La miscela del diserbante è messa in pressione da una pompa a 3 membrane, mossa tramite il circuito idraulico del trattore (a sinistra), e irrorata sul terreno dopo la chiusura dei solchetti (a destra). midità del terreno), l’autonomia di questa sezione della macchina è di 10,7 ha, di poco inferiore a quella della parte di semina. Piuttosto, il componente critico, che limita l’autonomia dell’intera attrezzatura, è il distributore di concime: con una tramoggia da 1200 l e una dose di 210 kg/ha di fosfato biammonico adottata in questa occasione, l’autonomia è di poco meno di 6 ha, equivalente a sole 1,6 ore di lavoro. È evidente quindi la necessità di organizzare al meglio il cantiere, prevedendo dei rifornimenti puntuali in campo, per ridurre i tempi accessori e ottimizzare la produttività globale della macchina. Consumi di combustibile Grazie all’efficienza della trasmissione Vario e alla gestione elettronica del motore del Fendt 818, i consumi sono risultati particolarmente bassi, di circa 17,2 l/h (14,4 kg/h), a riprova di un motore non particolarmente impegnato. Nelle condizioni esaminate il valore indicato corrisponde ad un consumo specifico per unità di superficie di circa 4,9 l/ha (4,1 kg/ha). MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014 Il comfort 20 L’incremento della rumorosità dovuta al funzionamento dell’intera attrezzatura è significativo, a causa principalmente delle due ventole installate; al posto di guida l’incremento è di 4 dB(A) circa, ovvero più di un raddoppio della sensazione sonora. I valori sono enormemente inferiori alle soglie previste in materia dal D.Lgs. 81/08, grazie sia all’insonorizzazione della cabina del trattore che alle particolarità costruttive della seminatrice. Come atteso, data l’ottimale preparazione del letto di semina (e l’elevato livello ergonomico del Fendt 818), i livelli vibrazionali sono risultati sempre inferiori al limite più Livelli vibrazionali al posto di guida del Fendt 818 Vario abbinato alla seminatrice MaterMacc MS 8250 TwinRow. LIVELLI SONORI RILEVATI SUL SOLO TRATTORE E IN ABBINAMENTO ALLA SEMINATRICE. Condizione trattore + seminatrice a 6,9 km/h solo trattore a 7,2 km/h Regime motore, giri/min 1520 trattore + seminatrice a 6,9 km/h solo trattore a 7,2 km/h severo previsto dalle normative, ovvero 0,5 m/ s². L’asse più disturbante è come logico quello verticale: la velocità di avanzamento non proprio contenuta contribuisce ad esaltare la sensibilità alle minime asperità del terreno. Anche il livello globale RMS, spesso considerato come maggiormente significativo del benessere del conducente (perché fa riferimento a tutti i 3 assi), non raggiunge livelli preoccupanti, rimanendo appena al di sopra della soglia più severa citata. Missione compiuta pertanto per MaterMacc, che con la sua MS Twin permette la miglior efficienza agronomica nella coltivazione del mais. Si tratta senza dubbio di una macchina completa, atta a realizzare operazioni combinate di semina/concimazione/diserbo, destinata a contoterzisti e aziende di grande estensione, che hanno un’estrema esigenza di tempestività, cioè di poter mettere a coltura in poco tempo grandi superfici, come ad esempio (ma non solo) il mais in secondo raccolto dopo un cereale vernino. La semina a quinconce su file binate consente l’ottimizzazione dello sfruttamento da parte della coltura sia degli elementi nutritivi del terreno che della luce solare necessaria per la fotosintesi, per cui si rivela la scelta adatta per aumentare la densità di semina senza diminuzione della produttività della singola pianta. Rumorosità all’orecchio del conducente, dB(A) sx dx 72,5 68,5 73,3 69,0 Ambientale a 7,5 m 83,7 78,4 84,7 79,1 R ECCELLENTE! Trasmissione del moto alle file binate: i distributori sono accoppiati direttamente, e ciò permette un’ottimale disposizione a quinconce dei semi. Serbatoio miscela diserbo e tramoggia concime: sono installate anteriormente al trattore, a tutto vantaggio del buon bilanciamento del cantiere. Deposizione dei semi: è molto uniforme, soprattutto per quanto riguarda la profondità, un fattore fondamentale per la miglior germinabilità. Telaio pieghevole: permette di poter lavorare alzando una sola o entrambe le sezioni laterali, riducendo il numero di file operative e l’ingombro complessivo della macchina. S SI PUO’ MIGLIORARE… Computer di bordo: il numero delle centraline in cabina è decisamente eccessivo. L’ideale sarebbe riunirle tutte in una sola. Autonomia operativa delle varie sezioni (semina, concimazione, diserbo): è necessaria una maggior uniformità, in modo da ridurre il più possibile i tempi accessori di rifornimento. Tracciafile meccanici: non sono telescopici, e ciò può essere problematico in caso di ostacoli presenti a bordo campo (es. alberi).
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