Seminatrice MS 8250 TWIN

BANCO DI PROVA
SEMINATRICI
g
Domenico Pessina,
Davide Facchinetti,
Davide Giordano
ALLA SCOPERTA DELLE FILE BINATE
MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014
RISPETTO ALLA SOLUZIONE TRADIZIONALE, LA SEMINA A FILE BINATE COMPORTA DIVERSI VANTAGGI
AGRONOMICI, SENZA LA NECESSITÀ DI ADATTARE O SOSTITUIRE ALCUN MACCHINARIO, AD ECCEZIONE
(OVVIAMENTE…) DELLA SEMINATRICE. ALLA PROVA LA PROPOSTA DI MATERMACC IN ARGOMENTO.
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T
ra le tradizionali colture cerealicole, il mais è certamente quella che
in anni recenti ha avuto la più intensa evoluzione, soprattutto del suo
patrimonio genetico, stimolata dal
moltiplicarsi delle destinazioni finali di questo prodotto. Da risorsa
nutrizionale per l’uomo di primaria importanza nell’antichità, con
l’avvento delle tecniche di insilamento il mais
è diventato uno degli ingredienti base della dieta negli allevamenti zootecnici, nonché coltura privilegiata a scopi energetici. Oltreché dal
punto di vista genetico, i vantaggi più significativi sono stati ottenuti sotto il profilo agronomico, specie per quanto riguarda l’aumento del tenore in amidi, la tipologia di fibre, il portamento, ecc. Al contempo, la densità d’impianto, ovvero l’investimento colturale, ha visto una crescita pressoché costante. Per via della sua origine tropicale, a differenza della maggior par-
te delle altre comuni colture di pieno campo il
mais realizza la fotosintesi secondo il ciclo C4,
così definito perché il primo composto stabile
che si forma è una molecola a 4 atomi di carbonio. In tal caso, la fotosintesi può continuare
anche con temperature più alte rispetto a quelle
tipiche delle piante a ciclo C3 (o ciclo di Calvin).
Inoltre, in caso di livelli particolarmente alti di
calore, le piante a ciclo C4 riescono comunque
a massimizzare la produzione di zuccheri. È però fondamentale che la quantità di radiazione
solare intercettata sia ottimale, e che pertanto
l’ombreggiamento prodotto dalle piante adiacenti sia il minimo possibile.
La fila binata
Se la distanza tra le file standard di 70-75 cm è
difficile da ridurre, soprattutto per la larghezza tipica degli pneumatici dei trattori impiegati per la coltivazione del mais (ma anche per
la standardizzazione consolidatasi nel tempo
delle testate delle mietitrebbiatrici per la raccolta della granella), è da sottolineare che per
aumentare la densità di impianto non si può
più ridurre la distanza sulla fila, perché un’ulteriore diminuzione comporterebbe un’eccessiva competizione radicale. Occorrono quindi
soluzioni alternative: grazie alla diffusione delle seminatrici pneumatiche ad interfila variabile, dagli USA arriva la tecnica delle twin rows,
le file binate, ovvero due file accoppiate a circa 20-22 cm, a formare una bina. C’è addirittura un sito web (www.twin-row.com) che fornisce esaurienti dettagli in argomento. Tra una
bina e quella adiacente la distanza è di 53-55
cm, cioè il valore complementare per arrivare alla tradizionale misura di 75 cm di interfila, in modo da consentire la raccolta con i tradizionali cantieri meccanizzati. I semi vengono deposti a quinconce (cioè sfalsati sulla bina) per la miglior intercettazione della luce solare da parte delle piante. La tecnica di semina
CHI È MATERMACC
La semina a file binate permette un migliore sfruttamento da parte delle piante sia della radiazione solare (in basso a
sinistra) che degli elementi nutritivi del terreno, anche tramite un più efficiente sviluppo dell’apparato radicale (in basso al
centro), mentre la coltivazione non richiede alcun adattamento particolare delle macchine impiegate (in basso a destra).
A S. Vito al
Tagliamento (PN),
la MaterMacc
è sempre più
impegnata
nella proposta
di macchinario
agricolo
tecnologicamente
avanzato, dalle
seminatrici di
precisione alle
attrezzature per
la lavorazione del
terreno. I mercati
di riferimento
sono senza dubbio
quelli dell’Unione
Europea, anche se
una parte sempre
più importante del
fatturato è realizzata
nei mercati Asiatici
e in Sudamerica.
“Fiore all’occhiello”
dell’azienda è il
distributore di
semina Magicsem,
che comprende
componenti di
scorrimento a
ridottissimo attrito
(teflon su teflon) e
un disco distributore
in acciaio inox di
soli 0,6 mm di
spessore, anch’esso
molto apprezzato
per il minimo
attrito, ma anche
per la delicatezza e
l’elevata precisione
di gestione dei
semi. Per questo,
MaterMacc fornisce
addirittura questo
dispositivo ad
altri costruttori
di seminatrici di
precisione. Su una
superficie coperta
di oltre 12.000
m2 operano una
cinquantina di unità
per la progettazione,
la sperimentazione
e la costruzione dei
prototipi, mentre
altre 150 circa
lavorano nel settore
commerciale e
nelle lavorazioni
conto terzi,
eseguite da alcune
piccole aziende
specializzate del
circondario.
In tal modo, la
MaterMacc è
caratterizzata
da una struttura
aziendale snella
e dinamica, atta
a rispondere
velocemente alle
nuove richieste
del mercato.
Particolarmente
attivo è il fronte
della ricerca
e sviluppo,
testimoniato dal
notevole numero di
brevetti depositati.
Rientra nella
struttura aziendale
anche un’ampia
superficie agricola,
utile per le prove
sperimentali di
messa a punto dei
prototipi.
a quinconce prevede una disposizione a triangolo dei semi, per massimizzare le distanze tra
ogni singola pianta, per sfruttare al meglio sia
le risorse nutritive del terreno, sia la radiazione solare incidente. Non si tratta certo di una
tecnica nuova, essendo già stata proposta alcuni decenni fa, anche se con gli ibridi sul mercato a quel tempo non furono ottenuti risultati
eccezionali. Ora invece sono disponibili varietà con spiga di tipo fix, che si sviluppa completamente a prescindere dalla densità di semina. È inoltre importante preferire cultivar che
non raggiungano altezze eccessive e che abbiano un portamento verticale delle foglie. In
più, la varietà della Dekalb seminata nella prova effettuata mostra un’elevata resistenza alle
malattie fungine e ai potenziali danni di insetti
dannosi. In sintesi, le file binate e a quinconce
permettono un aumento della densità di investimento minimizzando i fenomeni di competizione, mantenendo la completa possibilità di
impiego delle normali attrezzature. Infatti, anche gli spandiconcime (compresi quelli dotati
di tubi con calate) e i cosiddetti “trampoli” (cioè
le macchine semoventi per i trattamenti fitosanitari), nonché le macchine per la raccolta,
non richiedono adattamenti particolari. Per le
sarchiatrici è sufficiente ridurre di poco l’inte-
MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014
La semina a quinconce prevede una deposizione a
triangolo dei semi, per massimizzare le distanze tra
ogni singola pianta, per sfruttare al meglio sia le risorse
nutritive del terreno, sia la radiazione solare incidente.
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Dettaglio del MagicSem (e della relativa centralina di comando).
È il cuore della MS Twin, così come di altri modelli monogerme di
MaterMacc e di numerose seminatrici di aziende concorrenti, alle
quali l’azienda di S. vito al Tagliamento vende il proprio prodotto.
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rasse tra gli elementi lavoranti. Da sottolineare
che la larghezza utile di 53 cm tra le file binate è sufficiente per il transito di trattori di una
certa potenza, dotati di pneumatici da 380-420
mm di larghezza. È comunque importante evitare pericolose forzature agronomiche, come
ad esempio concimazioni azotate eccessive.
La seminatrice MaterMacc
L’unica operatrice sulla quale è ovviamente imprescindibile intervenire è quindi la seminatrice; benché possa sembrare semplice allestirne una per file binate (accoppiando
tra loro due elementi standard), bisogna ricordare poi che questi vanno necessariamente
sincronizzati tra loro, per ottenere la semina
a quinconce. Una soluzione specifica è offerta da MaterMacc, che dopo un’accurata serie
di test in campo realizzata nelle ultime 3 campagne in collaborazione con gli agronomi della
Dekalb, ha messo a punto la seminatrice MS
Twin a file binate, con più versioni differenziate per dimensioni, in grado di soddisfare sia il
singolo agricoltore che il contoterzista evoluto.
Il Magicsem
Su ogni elemento Twin sono montate
due tramogge del seme indipendenti,
della capacità di 35 l ognuna.
MACCHINE AGRICOLE s et tem bre 2 014
Il cuore della macchina in prova è il distributore pneumatico Magicsem, montato sia sui modelli monogerme prodotti da MaterMacc, che
su numerose altre seminatrici di aziende concorrenti, alle quali l’Azienda di S. Vito al Tagliamento vende il proprio prodotto. Il Magicsem
comprende alcuni particolari accorgimenti tecnici (quasi tutti brevettati) che
offrono diversi vantaggi al “sistema seminatrice”. Una specifica lamella posta in
prossimità del disco distributore impedisce ai
semi di penetrare e di incastrarsi nei fori, evitandone quindi la rottura da parte del selettore scongiurando danni significativi in termini di
germinabilità, e inevitabili fallanze. Con il Magicsem i semi rimangono invece in superficie,
“galleggiando” sul disco; nel momento del distacco, non subiscono alcuna alterazione della traiettoria, cadendo uniformemente nel tubo
adduttore. Inoltre, dividendo la lamella a metà
la luce del foro, è possibile lavorare nella stessa giornata con varietà diverse dello stesso tipo
di seme, senza dover essere costretti a cambia-
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La MS Twin di MaterMacc è una seminatrice a file binate, con modelli differenziati per dimensioni, in grado di
soddisfare sia il singolo agricoltore che il contoterzista evoluto, come in questo caso, con la versione a 2x8 file.
re il disco, ma solamente regolando il selettore
per evitare di deporre semi doppi. Un altro accorgimento costruttivo originale sviluppato da
MaterMacc riguarda la riduzione dell’attrito tra
disco di semina e guarnizione, interponendo un
piatto porta-disco, rotante su cuscinetti. Viene
in tal modo eliminata l’usura tipica, e si riduce
anche la potenza richiesta per l’azionamento
del distributore. Il disco non ruota in modo irregolare, a scatti, come avviene normalmente, ma in modo fluido, a tutto vantaggio di una
miglior uniformità di distribuzione anche a velocità elevate. La minima potenza richiesta per
la movimentazione fa sì che sia possibile azionare fino a 12 elementi con il moto di una sola ruota della seminatrice. La camera di aspirazione è molto ampia e posta dietro al disco di
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Uno degli optional disponibili per la MS Twin
di MaterMacc è la tramoggia per il concime
Variovolumex, con capacità fino a 1300 l.
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Gli elementi di semina della MS Twin vengono forniti di serie
con assolcatore a doppio disco (su richiesta a falcione).
semina: ciò assicura un’elevata uniformità della depressione prodotta, consentendo velocità di lavoro particolarmente elevate, anche oltre 10 km/h, con un’ottima precisione nella deposizione. La MS Twin è disponibile da 2 a 12 file binate, con interfila variabile da 70 a 75 cm
e con larghezze di lavoro risultanti da 1,5 fino
a 9,45 m. Su ogni elemento twin sono montate
due tramogge del seme indipendenti, con una
capacità di 35 l ognuna. Se la movimentazione
è di tipo idraulico, il tracciafile è di serie. Per la
distribuzione di insetticidi e fertilizzanti microgranulari, a richiesta è disponibile anche il Microvolumex, un microgranulatore con un serbatoio da 12 l per ogni fila binata. È inoltre possibile montare più serbatoi contemporaneamente, per effettuare diversi trattamenti in un’unica
passata. Il loro azionamento può essere meccanico o elettrico. La MS Twin in prova era dotata
della centralina Monotronic 32 per il controllo
della semina, con segnali acustico e luminoso
delle eventuali fallanze, e indicazione della superficie lavorata (parziale e totale), della velocità di lavoro e della distanza percorsa. Ulteriore equipaggiamento di tipo elettronico presente
era l’AE12X, per l’esclusione di una o più file di
semina gestita direttamente dal posto di guida.
In alternativa alla combinazione Monotronic 32
e AE12X è possibile montare la centralina Mototronic con Airtronic, che incorpora in un unico
insieme le funzionalità citate. Ulteriori optional
disponibili sono la tramoggia per il concime Variovolumex, con capacità variabili da 215 l (versione a 2 file) fino a 1300 l (2 serbatoi da 650 l)
per la versione a 12 file, e un “kit” per l’effettuazione di concimazioni liquide. Gli elementi di semina della MS Twin vengono forniti di serie con
assolcatore a doppio disco, oppure su richiesta
Per la chiusura dei solchi, ogni singolo elemento
si avvale di una coppia di ruote.
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LA DENSITÀ DI IMPIANTO
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La selezione genetica ha
portato ormai da tempo alla
messa a punto di varietà ibride
ad alto potenziale produttivo.
Unitamente all’adozione
di opportune pratiche
agronomiche, fondamentali per
esprimere il massimo delle loro
performance, queste cultivar
richiedono necessariamente
un’adeguata intensità della
radiazione solare. Alle nostre
latitudini ciò rappresenta
spesso un fattore limitante,
in quanto l’intercettazione
della luce dipende anche
dall’ombreggiamento causato
dalle piante adiacenti
(agronomicamente definito
come auto-ombreggiamento).
A partire dagli anni ’60 del
secolo scorso, per le varietà
di mais le densità di semina
tipiche sono considerevolmente
aumentate, a conferma di una
migliorata capacità di cattura
della radiazione luminosa,
passando rapidamente da 4
alle attuali 7-8 piante/m2, che
sono di fatto l’investimento
della classica semina con
interfila a 75 cm e distanza
sulla fila di 16-18 cm circa.
Se si vuole aumentare
ulteriormente la densità di
semina, risulta difficoltoso
ridurre ancora di più la distanza
sulla fila, ed è pertanto
giocoforza obbligatorio agire
su quella dell’interfila: per il
mais da granella si scende fino
a 50 cm, con un necessario
adattamento dei macchinari
impiegati nel ciclo colturale.
Con l’adozione della tecnica
a file binate, con semina a
quinconce (cioè sfalsata) sulle
bine, si depone un maggior
numero di semi/ha; adottando
gli opportuni ibridi, si ottiene
un incremento significativo di
sostanza secca, confermato
anche da una circostanziata
serie di test condotti in
collaborazione tra MaterMacc
e Dekalb. In particolare,
passando da 7,5 a 9 piante/m2
(con la classica interfila a 75
cm) l’incremento produttivo è
del 5% circa (cioè 500-900 kg/
ha in più di granella), mentre
con le file binate il vantaggio
arriva al 9% (800-1300 kg/ha
di prodotto aggiuntivo). Anche
precontando il maggior costo
della semente (40 euro/ha per
9 piante/m2 e 60 euro/ha con
le file binate), il vantaggio netto
rimane comunque tangibile.
Tutti i telai delle seminatrici MaterMacc (quindi anche
quello della MS Twin) vengono progettati a CAD, con
modellizzazione ad elementi finiti Solid Edge. Qui il
dettaglio del quadrilatero articolato che permette
l’oscillazione verticale del singolo elemento.
a falcione; la sostituzione fra i due tipi è agevole e veloce. Per un preciso controllo della profondità di semina, ogni singolo elemento si avvale di una coppia di ruote. Tutti i telai delle seminatrici MaterMacc vengono progettati a CAD,
con modellizzazione ad elementi finiti Solid Edge; sono realizzati con acciaio ad alta resistenza (Fe510), a garanzia di un’elevata robustezza
unita ad una notevole leggerezza.
■
LA PROVA
Per ridurre il
compattamento
del delicato letto
di semina, gli
pneumatici sono
stati volutamente
sovradimensionati
per un trattore di
questa potenza
(sopra), con risultati
eccellenti (sotto).
All’inizio dello scorso mese di giugno, nelle
campagne tra Cuneo e Torino è stata provata
per la semina di mais di secondo raccolto la
seminatrice MaterMacc MS8250 TwinRow, ovvero una macchina a 8 file binate (16 file totali)
con telaio pieghevole. In considerazione delle
numerose connessioni elettriche e idrauliche,
nel periodo utile del lavoro di campo la macchina in questione è accoppiata in modo quasi permanente con un Fendt 818 Vario TMS da
165 CV. Per ridurre il compattamento del delicato letto di semina, gli pneumatici sono stati volutamente sovradimensionati per un trattore di questa potenza: posteriormente erano della misura 650/65 R42 e anteriormente
540/65 R30, tutti gonfiati a 1,5 bar. La prova è
stata eseguita su terreno franco-argilloso, con
ridotta presenza di scheletro, accuratamente
Centralina di
calcolo della
superficie
lavorata
Centralina
MaTronic 200
di regolazione
della dose di
concime
Monitor per la
guida automatica
al volante
Centralina
AirExclusion
per l’esclusione
delle file
Monitor di
bordo del
Fendt 818
Centralina
Monotronic 32
di controllo
della semina
(investimento
medio, distanza
dei semi, velocità
di rotazione, etc.)
Centralina Arag
Bravo180 per
la gestione
dell’irroratrice
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Centralina
di chiusura/
apertura delle
sezioni della
seminatrice
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preparato con la classica combinazione aratro più erpice rotante. In questa occasione, singolare era la presenza in cabina di molti monitor e pulsantiere: in particolare, il terminale
del trattore, il monitor della guida automatica,
la pulsantiera per l’esclusione delle file, il monitor MonoTronic 32 per la gestione generale
della seminatrice, quello per il controllo della
dose di concime MaTronic, la pulsantiera con
monitor Arag Bravo180 per la gestione dell’irroratrice e infine la pulsantiera per l’apertura
e la chiusura delle due sezioni della seminatrice. Un notevole numero di cavi e di fissaggi,
che come nel caso illustrato rendono l’abbinamento trattore-seminatrice pressoché fisso
per l’intero periodo delle semine. L’intera attrezzatura, che effettua diverse operazioni in
un’unica passata, è composta da più elemen-
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Tramoggia del
concime da 1200
l e serbatoi per il
fitofarmaco da 800 l
complessivi
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Ventola per il trasferimento
del concime ai distributori
posteriori
ti, relativamente indipendenti. Il componente
principale è sicuramente la seminatrice, che
è collegata direttamente sull’attacco a 3 punti
posteriore. Sempre sull’attacco a 3 punti, ma
quello anteriore, sono invece installate la tramoggia del concime e il serbatoio con la miscela per il diserbo. Il trasferimento del concime minerale ai dosatori della seminatrice è effettuato da un trasportatore pneumatico, la cui
ventola è azionata dalla presa di potenza anteriore. La messa in pressione della miscela di
fitofarmaco è invece affidata ad una pompa a
3 membrane, mossa tramite il circuito idraulico del trattore. In lavoro il motore del trattore è stato regolato a 1520 giri/min, per ottimizzare il regime di rotazione sia della ventola della seminatrice che di quella del trasporto del concime. Grazie alla trasmissione Vario
del Fendt è stato possibile regolare facilmente
la velocità di avanzamento a 7,2 km/h nominali.
Si tratta di un valore oltre il quale non conviene
lavorare, perché il punto di deposizione caduta
del seme potrebbe diventare impreciso, sia per
eventuali urti contro le pareti interne del tubo
adduttore, sia soprattutto a causa di rimbalzi e
trascinamenti sul fondo del solchetto. In campo, la guida automatica e parallela è controllata tramite GPS con una precisione (dichiarata)
di ±5 cm, operata tramite un attuatore esterno sul volante (che è stato installato in luogo
di quello originale). Per poter avere un tangibile punto di riscontro per il successivo rientro
nella parte lavorata dell’appezzamento dopo
la manovra in capezzagna, l’operatore aveva
comunque attivato il classico tracciafile meccanico. Su terreno praticamente pianeggiante,
Centraline
elettroniche per la
completa gestione
delle operazioni dal
posto di guida
Doppio
serbatoio per
la semente,
per ogni
elemento
binato
Ruote motrici
della seminatrice
larghe e di
grande diametro,
per un minimo
compattamento
Il trasferimento del concime minerale ai
dosatori della seminatrice è affidato ad un
trasportatore pneumatico, la cui ventola è
azionata dalla presa di potenza anteriore.
la velocità reale della macchina è stata di 6,9
km/h, quindi con uno slittamento del 4%, indice di un ottimo abbinamento operatrice-trattore, con un ridotto sforzo di trazione richiesto in relazione alla capacità di tiro del trattore. Per una larghezza di lavoro di ben 6 m (la
distanza tra le file binate è comunque quella
classica, ovvero 75 cm) la produttività teorica
Telaio a sezioni
laterali, con
possibilità di lavorare
a sole 4 o 6 file binate
è stata di 4,16 ha/h, un valore sulla carta notevole. Peraltro, data la conformazione praticamente quadrata dell’appezzamento, i tempi di
svolta a fine campo hanno inciso parecchio, a
causa del notevole ingombro dell’attrezzatura e della ridotta ampiezza della capezzagna.
Il tempo medio di svolta è stato mediamente di 43 s, che porta ad una produttività reale di 3,54 ha/h, con una riduzione del 15% circa. Si tratta di un decremento piuttosto elevato, che se sommato alle altre fermate per i rifornimenti del materiale in distribuzione (rabbocco dei serbatoi del diserbante, carico della
semente e del concime minerale, ecc.), riduce notevolmente la produttività effettiva della
macchina, che in definitiva è quella che conta:
d’altra parte, nella semina questi sono tempi
accessori non eliminabili.
I serbatoi e le tramogge
dei prodotti da distribuire
Pertanto, assume grande importanza un corretto dimensionamento dei serbatoi e delle tramogge, in modo da sincronizzare, per quanto possibile, i diversi rifornimenti. Per quanto riguarda la
semente, ogni tramoggia della MS Twin di MaterMacc contiene fino a 3,5 dosi circa: una dose,
ovvero un sacchetto, è tipicamente costituita da
25.000 semi: con la densità di semina impostata in questa occasione (10 piante/m²), servivano
4 dosi/ha. Considerando quindi la presenza di
16 tramogge, per un totale caricabile di 56 dosi,
l’autonomia garantita era di 14 ha, cioè quasi 4
ore di lavoro. Il serbatoio per il diserbo ha invece una capacità di 800 l: con una distribuzione
di soli 75 l/ha (adeguata per le solfoniluree, che
sviluppano il loro effetto soprattutto grazie all’u-
Telaio pieghevole
per la riduzione
degli ingombri nel
trasporto su strada
Distributore
MagicSem con
assolcatore a
doppio disco
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Microgranulatore
utile per la
semina di mais
non conciato
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La miscela del diserbante è messa in pressione da una pompa a 3 membrane, mossa tramite il circuito
idraulico del trattore (a sinistra), e irrorata sul terreno dopo la chiusura dei solchetti (a destra).
midità del terreno), l’autonomia di questa sezione della macchina è di 10,7 ha, di poco inferiore
a quella della parte di semina. Piuttosto, il componente critico, che limita l’autonomia dell’intera attrezzatura, è il distributore di concime: con
una tramoggia da 1200 l e una dose di 210 kg/ha
di fosfato biammonico adottata in questa occasione, l’autonomia è di poco meno di 6 ha, equivalente a sole 1,6 ore di lavoro. È evidente quindi la necessità di organizzare al meglio il cantiere, prevedendo dei rifornimenti puntuali in campo, per ridurre i tempi accessori e ottimizzare la
produttività globale della macchina.
Consumi di combustibile
Grazie all’efficienza della trasmissione Vario e
alla gestione elettronica del motore del Fendt
818, i consumi sono risultati particolarmente bassi, di circa 17,2 l/h (14,4 kg/h), a riprova
di un motore non particolarmente impegnato. Nelle condizioni esaminate il valore indicato corrisponde ad un consumo specifico per
unità di superficie di circa 4,9 l/ha (4,1 kg/ha).
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Il comfort
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L’incremento della rumorosità dovuta al funzionamento dell’intera attrezzatura è significativo,
a causa principalmente delle due ventole installate; al posto di guida l’incremento è di 4 dB(A)
circa, ovvero più di un raddoppio della sensazione sonora. I valori sono enormemente inferiori
alle soglie previste in materia dal D.Lgs. 81/08,
grazie sia all’insonorizzazione della cabina del
trattore che alle particolarità costruttive della
seminatrice. Come atteso, data l’ottimale preparazione del letto di semina (e l’elevato livello ergonomico del Fendt 818), i livelli vibrazionali sono risultati sempre inferiori al limite più
Livelli vibrazionali al posto di guida del Fendt 818 Vario
abbinato alla seminatrice MaterMacc MS 8250 TwinRow.
LIVELLI SONORI RILEVATI SUL SOLO TRATTORE E IN ABBINAMENTO ALLA SEMINATRICE.
Condizione
trattore + seminatrice a 6,9 km/h
solo trattore a 7,2 km/h
Regime motore,
giri/min
1520
trattore + seminatrice a 6,9 km/h
solo trattore a 7,2 km/h
severo previsto dalle normative, ovvero 0,5 m/
s². L’asse più disturbante è come logico quello
verticale: la velocità di avanzamento non proprio contenuta contribuisce ad esaltare la sensibilità alle minime asperità del terreno. Anche
il livello globale RMS, spesso considerato come maggiormente significativo del benessere
del conducente (perché fa riferimento a tutti i 3
assi), non raggiunge livelli preoccupanti, rimanendo appena al di sopra della soglia più severa
citata. Missione compiuta pertanto per MaterMacc, che con la sua MS Twin permette la miglior efficienza agronomica nella coltivazione
del mais. Si tratta senza dubbio di una macchina
completa, atta a realizzare operazioni combinate di semina/concimazione/diserbo, destinata
a contoterzisti e aziende di grande estensione,
che hanno un’estrema esigenza di tempestività, cioè di poter mettere a coltura in poco tempo grandi superfici, come ad esempio (ma non
solo) il mais in secondo raccolto dopo un cereale vernino. La semina a quinconce su file binate consente l’ottimizzazione dello sfruttamento
da parte della coltura sia degli elementi nutritivi
del terreno che della luce solare necessaria per
la fotosintesi, per cui si rivela la scelta adatta
per aumentare la densità di semina senza diminuzione della produttività della singola pianta.
Rumorosità all’orecchio del conducente, dB(A)
sx
dx
72,5
68,5
73,3
69,0
Ambientale a 7,5 m
83,7
78,4
84,7
79,1
R ECCELLENTE!
Trasmissione del moto alle file binate:
i distributori sono accoppiati direttamente,
e ciò permette un’ottimale disposizione a
quinconce dei semi.
Serbatoio miscela diserbo e tramoggia
concime: sono installate anteriormente
al trattore, a tutto vantaggio del buon
bilanciamento del cantiere.
Deposizione dei semi: è molto uniforme,
soprattutto per quanto riguarda la
profondità, un fattore fondamentale per la
miglior germinabilità.
Telaio pieghevole: permette di poter
lavorare alzando una sola o entrambe le
sezioni laterali, riducendo il numero di file
operative e l’ingombro complessivo della
macchina.
S SI PUO’ MIGLIORARE…
Computer di bordo: il numero delle
centraline in cabina è decisamente
eccessivo. L’ideale sarebbe riunirle tutte
in una sola.
Autonomia operativa delle varie
sezioni (semina, concimazione,
diserbo): è necessaria una maggior
uniformità, in modo da ridurre il più
possibile i tempi accessori di rifornimento.
Tracciafile meccanici: non sono
telescopici, e ciò può essere problematico
in caso di ostacoli presenti a bordo
campo (es. alberi).