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I 5 segreti della comunicazione di Obama
Sono passati pochi anni da quando la figura politica di Barack Obama è
entrata a far parte in maniera profonda dell’immaginario collettivo mondiale.
Uno sconosciuto senatore dell’Illinois è riuscito ad arrivare alla guida della
prima potenza mondiale soprattutto grazie alla forza innovativa della sua
comunicazione, diventando l’incarnazione perfetta di un sogno di successo
che travalica qualsiasi confine sociale o etnico.
Quando si parla di Barack Obama e si prende in considerazione l’efficacia
delle sue tecniche di comunicazione conta ben poco l’opinione politica: il
Presidente USA ha segnato la storia e sono tantissimi i politici in tutto il
mondo che fanno di tutto per imitare il suo esempio e per lasciare un segno
senza precedenti nell’universo percettivo degli elettori.
Imparare i segreti di comunicazione che hanno portato Barack Obama al
soglio presidenziale degli Stati Uniti significa studiare approfonditamente i
suoi discorsi, analizzarne la mimica facciale, osservare la prossemica quando
condivide la scena con altre persone, scandagliare quasi “chirurgicamente” il
modo in cui utilizza la voce.
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Nelle prossime pagine cercheremo di guidarvi alla scoperta di alcuni di questi
dettagli tecnici: il nostro sarà un viaggio ovviamente limitato, dal momento
che l’universo della comunicazione di Barack Obama non si può certo
esaurire in pochi punti.
Faremo però il possibile per aiutarvi a compiere i famosi primi passi,
sperando di riuscire a centrare l’obiettivo senza essere noiosi e senza mettere
in campo concetti troppo difficili.
Parlare di difficoltà concettuale quando si affronta l’argomento della
comunicazione di Barack Obama è quasi un ossimoro, dal momento che il
Presidente USA ha portato al centro dell’attenzione delle applicazioni pratiche
estremamente immediate, alla portata di chiunque abbia una minima
confidenza con i meccanismi di gestione del corpo in pubblico.
I nostri consigli saranno 5. A voi non resta che rimanere concentrati e magari
darci qualche notizia sui risultati ottenuti una volta che li avrete applicati.
Siete quindi pronti a cominciare un viaggio nei segreti della comunicazione
efficace di Barack Obama.
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1. Le parole non bastano: conquista il pubblico anche con il tono di voce e
linguaggio del corpo
Parole convincenti non bastano per mettere a punto un percorso di
comunicazione che sia efficace e che conquisti il pubblico in maniera
duratura. Questo concetto è chiaro fin dagli albori dei processi analitici
della comunicazione, ma Obama lo ha portato a un livello di concretezza
mai visto prima.
L’aspetto non verbale è nodale nella comunicazione di Barack Obama: il
suo corpo “parla” tantissimo attraverso la postura tenuta durante i discorsi
e in occasione di incontri internazionali, così come il tono della sua voce è
un ottimo strumento di coinvolgimento.
Le statistiche sono chiare: il non verbale influisce tantissimo sulla buona
riuscita di un’interazione interpersonale. Il tono di voce ha un impatto che
corrisponde a circa il 38%, il linguaggio del corpo influisce invece per il 55%,
mentre il 7% è merito delle parole vere e proprie.
Numeri alla mano si può facilmente comprendere come l’efficacia della
comunicazione sia profondamente legata al modo in cui si decide di gestire
il corpo e la voce.
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Ma quali sono i consigli migliori per rendere concreta questa fondamentale
sinergia?
Prima di dedicarsi ai suggerimenti veri e propri, è fondamentale ricordare
l’importanza dell’esercizio: gestire al meglio il linguaggio del corpo e il tono
di voce per comunicare in maniera efficace non è immediato e soltanto il
tempo può aiutare ad automatizzare i vari processi.
Detto questo è possibile partire con i consigli più specifici, iniziando dal
tono di voce.
Lavorare bene sul tono di voce è nodale per comunicare in maniera
efficace e per riuscire a toccare anche gli aspetti emotivi più profondi
dell’interlocutore.
Dal punto di vista meramente pratico può essere molto utile esercitarsi a
variare la velocità, in modo da enfatizzare i concetti ogni volta che si parla a
velocità contenuta.
Grande utilità riveste anche l’esercizio sulla risonanza della voce, che
implica un’attenzione particolare ad aspetti di natura fisica come l’efficienza
funzionale delle corde vocali.
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Un altro ambito fondamentale nella gestione ottimale del tono di voce è la
capacità di mettere in campo le giuste pause.
Gestire le pause significa riuscire a raggiungere l’universo percettivo
dell’utenza in maniera molto specifica. La pausa è un potentissimo
strumento per enfatizzare i concetti, ma soprattutto per entrare in contatto
con quella parte irrazionale del cervello che ha bisogno di ritmo tra parole
e silenzio per assimilare i concetti.
Per quanto riguarda invece l’ambito del linguaggio del corpo, i consigli più
utili per avvicinarsi alle tecniche di comunicazione di Obama sono anche
molto semplici.
Il primo riguarda la postura in quanto portatrice di tantissimi messaggi
riguardanti l’atteggiamento verso il pubblico e la confidenza con
l’argomento trattato. La posizione del corpo deve essere il più possibile
dritta, con le spalle centrate anche quando ci si muove.
Per quanto riguarda la gestualità - altro aspetto nodale nella gestione
ottimale del linguaggio del corpo - il consiglio è di fare in modo che le mani
non vadano oltre le spalle.
Per quale motivo? Perché questa impostazione comunica autocontrollo e
capacità di gestire la propria autorità.
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Parlare della gestione del linguaggio del corpo significa anche concentrarsi
su un altro argomento di grandissima importanza, ossia il contatto visivo.
Mantenere il contatto visivo con il pubblico è fondamentale per gestire
l’interazione in maniera completa.
Il contatto visivo è complementare rispetto ai messaggi veicolati attraverso
il corpo e le parole: tenerlo vivo significa prima di tutto lavorare sulla
completezza dell’interazione emotiva, evitando che il pubblico possa
distrarsi.
Qualche consiglio per esercitarsi
Questo è il primo segreto dedicato a chi vuole avvicinarsi alle tecniche di
comunicazione di Barack Obama. Prima di passare al prossimo punto può
essere opportuno spostare l’attenzione su consigli meramente pratici, utili
per esercitarsi e per acquisire confidenza con l’aspetto più pratico.
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Per quanto riguarda le parole (ambito che come ricordiamo incide per il 7%
sulla buona riuscita di un’interazione) è fondamentale esercitarsi a:
ü Utilizzare un linguaggio il più possibile concreto, per aiutare il pubblico
a comprendere il discorso senza sforzi mentali eccessivi.
ü Evitare di utilizzare parole legate a un gergo specialistico, sempre per il
motivo a cui si è fatto cenno nel punto precedente.
Per entrare ancora di più nella parte può essere molto utile trascrivere il
discorso che si ha intenzione di tenere in pubblico e controllare il numero di
frasi astratte, che devono essere il meno possibile.
Per quanto riguarda il gergo specialistico, è fondamentale evitare di
utilizzarlo anche se si parla a un pubblico perfettamente in grado di
comprenderlo.
Un suggerimento utile a livello pratico consiste sempre nel prendere la
trascrizione di cui abbiamo parlato sopra e per ogni parola legata a un
linguaggio tecnico appuntarne vicino una dalle caratteristiche maggiormente
colloquiali.
Concentriamo ora l’attenzione sugli esercizi che possono essere utili a livello
pratico per migliorare la gestione della voce.
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Per mettere in pratica il tutto, cominciando per esempio dalla velocità, è
necessario prendere la trascrizione di un discorso già tenuto (ma anche un
articolo di giornale o la pagina di un libro) ed esercitarsi a leggere variando la
velocità.
Si può passare gradualmente da un tono normale a una lettura il più veloce
possibile, in modo da prendere confidenza con tutti i livelli.
Una volta completati questi passaggi è possibile passare alla simulazione
vera e propria dell’esposizione da presentare davanti al pubblico.
A questo proposito è opportuno muoversi in questo modo:
ü Esporre a una velocità normale se il contenuto è d’importanza
ordinaria.
ü Esporre velocemente se il contenuto ha poca importanza.
ü Esporre molto lentamente se invece il contenuto è di grande
importanza.
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Lo stesso meccanismo può essere ripetuto allenandosi nella gestione del
volume e del tono della voce. Un discorso a parte merita la questione delle
pause interne alle singole parole, che possono essere utilizzate per dare
enfasi ai termini.
Il modo migliore per procedere alla concretizzazione di questo dettaglio
tecnico è la sillabazione vera e propria dei termini che si considerano più
importanti all’interno del discorso.
Se si tratta di una parola da una sola sillaba è possibile enfatizzare soltanto la
prima lettera, facendo in modo che sia percepita come “separata” dalle altre.
Questo processo rappresenta un ottimo elemento di efficacia soprattutto se
associato alla pausa, della cui forza all’interno di un discorso abbiamo già
avuto modo di parlare.
Dal punto di vista pratico può essere molto utile per esempio esercitarsi a
effettuare una pausa dopo ogni parola sillabata, continuando fino a che non
ci si rende conto di aver acquisito una confidenza completa con i concetti e
soprattutto con il ritmo.
Per quanto riguarda invece gli esercizi utili a migliorare la risonanza della
voce, è fondamentale ricordare che parte tutto dal relax.
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Rilassare le corde vocali è il primo passo per far sì che la propria voce abbia
un buon livello di risonanza durante un discorso in pubblico.
I trucchi pratici per allenarsi a raggiungere questo obiettivo sono pochi e
semplici e prevedono di:
ü Esercitarsi a parlare con un tono il più profondo possibile, magari
davanti a uno specchio per avere un’idea completa delle reazioni del
proprio corpo.
ü Mantenere il corpo in posizione rilassata, sciogliendo qualsiasi
tensione delle spalle e del diaframma.
ü Scegliere un luogo il più tranquillo possibile per gli esercizi.
Infine è opportuno ricordare l’importanza di bere almeno 1,5 litri d’acqua al
giorno, di non esagerare con caffè e bevande alcoliche e di esercitare in
generale tutto il corpo, in modo da acquisire un ritmo respiratorio in grado di
sostenere anche un discorso molto lungo.
Ultimo ma non meno importante argomento riguardante gli esercizi per
rendere più efficace la propria comunicazione non verbale è quello
riguardante il linguaggio del corpo vero e proprio.
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Una tecnica molto utile per fare propri alcuni segreti dei grandi comunicatori
è quella del modeling. Si tratta di un procedimento mutuato dalla PNL, che
consiste nel riprodurre i dettagli strategici fisici che costituiscono il successo
di una persona.
Questo significa analizzarne in maniera precisa il linguaggio del corpo, il tono
di voce, il modo di porsi durante le interazioni. Per esercitarsi basta scegliere
la persona da “modellare” e prendere appunti sulla sua postura, su suoi gesti,
sul suo modo di reagire alle affermazioni altrui nel corso di una
conversazione.
2. Cattura l’attenzione del pubblico con un messaggio preciso
Uno dei segreti dei grandi comunicatori consiste nel catturare l’attenzione del
pubblico non con fiumi e fiumi di parole, ma con messaggio ben precisi. La
storia è piena di esempi importanti a questo proposito, anche precedenti
all’epopea politica di Barack Obama, che con il suo “Yes, we can!” ha inciso
profondamente il panorama della comunicazione contemporanea.
Il grande comunicatore non ha bisogno di “investire” l’interlocutore con una
mole enorme di dati: basta che veicoli pochi e selezionati concetti, capaci di
raggiungere in maniera immediata l’universo percettivo dell’utenza.
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Troppe volte chi comunica in pubblico si dimentica dell’importanza di questa
impostazione, lasciandosi prendere o dall’emozione o dal bisogno di dare
sfoggio di un alto livello di sapienza tecnica.
Il comunicatore vincente veicola un messaggio preciso, circoscrivibile e
soprattutto concreto (ne abbiamo parlato nel punto precedente). L’utenza
deve riuscire a vivere in maniera “sensoriale” il contenuto del messaggio,
associando le parole a immagini e suoni specifici.
Il cuore del discorso deve colpire con la stessa precisione di un laser e
soprattutto deve provocare, non limitandosi a presentare un tema in maniera
neutrale e asettica.
Anche per questo consiglio esistono degli esercizi utili a fare un po’ di pratica?
Assolutamente sì e potete trovarli nelle prossime righe!
Qualche consiglio per esercitarsi
È possibile esercitarsi a livello pratico per rendere effettivo quanto è stato
riportato nelle righe precedenti?
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Non solo è possibile, ma è anche molto semplice e affascinante, dal
momento che stiamo parlando di un ambito tra i più importanti nella
comunicazione efficace di Barack Obama.
Per fare pratica basta scegliere un argomento per cui si nutre una particolare
passione e scrivere un discorso in merito tenendo conto di una divisione
interna per temi e sottotemi.
Questo segreto è - come abbiamo già avuto modo di ricordare - tanto
semplice quanto sottovalutato da tantissimi comunicatori che vogliono
avvicinarsi alla maestria tecnica di Obama, ma che non si rendono conto di
avere un gran bisogno di alleggerire la propria esposizione!
3. Conversa con il tuo pubblico
Obama ha insegnato al mondo attraverso le sue tecniche di comunicazione
che il contatto con il pubblico è prima di qualsiasi altra cosa uno scambio di
energia, che si concretizza nell’incontro tra le esigenze dell’utenza e il
messaggio dell’oratore.
L’universo del public speaking si può dividere in 3 impostazioni stilistiche
definite:
ü Performance: impostazione stilistica che vede l’oratore esternare in
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maniera “teatrale” i contenuti di un discorso. I contenuti sono esposti
facendo appello a un processo di memorizzazione quasi meccanica e
chi parla ha un bassissimo livello di connessione con il pubblico.
ü Presentazione: nel corso della presentazione l’oratore espone i
contenuti sotto forma di dati il più possibile scientifici.
ü Conversazione:
in
questa
impostazione
stilistica
l’oratore
è
profondamente consapevole dell’interazione continua con il pubblico.
Chi parla comunica attraverso i contenuti effettivi e attraverso il
linguaggio del corpo, e l’utenza risponde a tutto ciò con reazioni
somatiche specifiche.
Una caratteristica fondamentale di questa impostazione stilistica è focalizzata
nella già ricordata sinergia tra oratore e pubblico: i due poli sono parte di un
medesimo processo, non esiste alcuna distanza tra di loro, sono
profondamente coesi come i componenti di una squadra sportiva che
combatte per la vittoria di un match.
Ricordare che un momento di comunicazione in pubblico è prima di tutto una
conversazione con l’utenza è fondamentale per compiere i primi passi verso
quell’efficacia che ha reso famosa nel mondo l’impostazione tecnica di Barack
Obama.
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Anche per questo consiglio esistono degli esercizi utili a tradurre i concetti in
azioni pratiche riuscendo anche a divertirsi un po’, il che non fa certo male
quando si ha a che fare con un ambito comunque creativo come la
comunicazione.
Qualche consiglio per esercitarsi
La vostra impostazione tecnica dove si colloca nell’elenco che abbiamo
presentato nelle pagine precedenti? Fermatevi un attimo a pensare
onestamente alla risposta a questa domanda.
Una volta sciolta la questione è possibile procedere all’esercizio vero e
proprio, che come abbiamo ricordato può essere anche molto divertente.
Basta prendere una trascrizione del discorso che si è in procinto di tenere o
di uno già tenuto e ripetere il contenuto con in mano un bicchiere di birra (o
di spremuta di arancia per gli astemi!).
Si tratta di un esercizio semplice, simpatico e soprattutto potente per
enfatizzare lo stile colloquiale dei contenuti, proprio come se il discorso fosse
ripetuto al bar davanti agli amici in un tranquillo venerdì sera.
Un altro aspetto sul quale è opportuno esercitarsi è la semplicità dei
contenuti, che devono essere compresi da un numero di persone il più alto
possibile.
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Il detto “Non sei in grado di capire qualcosa fino a che non riesci a spiegarla a
un bambino di 12 anni” è assolutamente valido quando si parla di public
speaking efficace.
Per mettere in pratica questo aspetto strategico può essere molto utile
esercitarsi a pensare come si faceva all’età di 12 anni, ponendosi le
medesime domande sui contenuti.
Può non essere facilissimo, ma si tratta di un processo molto forte per dare
concretezza a quella semplicità che è considerata nodale perché un discorso
in pubblico sia non solo efficace nel momento presente, ma in grado di
rimanere impresso nell’universo percettivo dell’utenza.
4. Parla tutti e quattro i linguaggi della comunicazione umana
La comunicazione umana è un ambito di grande fascino, che coinvolge in
maniera completa la sfera sensoriale dell’individuo. Le parole che utilizziamo
ogni giorno possono legarsi in maniera molto potente ai cinque sensi,
richiamandoli con frequenza più o meno alta.
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Utilizzare parole che siano legate ai sistemi rappresentazionali di tutti e 5 i
sensi è fondamentale per essere efficaci quando si comunica. Questa tecnica
- come il già citato modeling - è anch’essa legata alla PNL e si chiama VAK
(visual, auditory, auditory digital, kinesthetic).
Verbi come “vedere”, “scorgere”, “immaginare” sono chiaramente legati
all’ambito visuale. Non solo di parole si parla quando si analizza la
comunicazione secondo il sistema VAK: anche il linguaggio del corpo e il tono
di voce sono infatti coinvolti.
Capita quindi che una persona più tendente all’utilizzo di un linguaggio
visuale sia abituata a muovere il corpo in maniera veloce, cosa che invece
non fa la persona abituata a parlare con riferimenti cinestetici e ad utilizzare
un linguaggio del corpo caratterizzato da maggior lentezza e fluidità.
Nel lavoro del grande comunicatore questi linguaggi appaiono nella loro
completezza, dal momento che il numero di persone alle quali ci si rivolge è
molto alto e caratterizzato da una grande differenza interna di istanze e punti
di vista sulla realtà.
La padronanza completa di tutti e quattro i linguaggi è una dote assai rara e
un obiettivo per nulla semplice da raggiungere. Ci sono anche in questo caso
degli esercizi utili a migliorare la propria tecnica e siamo pronti a illustrarli
nelle prossime pagine.
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Qualche consiglio per esercitarsi
Gli esercizi per raggiungere la piena padronanza di tutti e quattro i linguaggi
sono molto semplici, nonostante l’obiettivo finale sia a dir poco ambizioso.
Anche in questo caso torna utile la tecnica del modeling, oltre a una spiccata
capacità di osservarsi e analizzarsi come comunicatori.
Basta guardarsi intorno nella propria cerchia familiare o di amici e scegliere
una persona che sia ferrata nei linguaggi in cui si è carenti.
Una volta trovato questo riferimento basta “modellarlo”, cercando di trovare
quei particolare della voce, del linguaggio del corpo e dei contenuti veri e
propri in grado di completare le proprie lacune tecniche.
Prima di procedere a questo step è però necessario mettere in atto il già
ricordato percorso di autocritica e osservazione, analizzando la struttura
tecnica della propria comunicazione. In che modo? Rispondendo ad alcune
domande, che può essere magari utile appuntare.
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Ecco alcuni esempi
ü Tendi a pensare per immagini o velocemente?
ü Tendi ad utilizzare un linguaggio molto articolato?
ü Riesci a tradurre quanto dici in immagini precise e concrete?
ü Tendi a pensare per dettagli?
ü Sei una persona appassionata e tendente a prendere decisioni “di
pancia”?
Queste sono solo alcune delle domande utili al processo di autoanalisi
preliminare al modeling; ce ne sono molte altre e il nostro consiglio è quello di
procurarsi un buon manuale di PNL, in modo da avere una visione più
completa di quell’argomento complesso e affascinante che è il sistema VAK.
Come avete visto si tratta di un esercizio apparentemente molto semplice,
ma che in realtà implica un alto livello di concentrazione sul comportamento
delle persone.
Risulta infatti necessario prestare attenzione a un gran numero di dettagli e
confrontarli con la propria impostazione tecnica, facendo così in modo di
renderli degli strumenti di miglioramento.
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5. Conquista e motiva il pubblico con la passione
Qual è un denominatore comune che ha reso famosi nel mondo
comunicatori come Obama, Steve Jobs, Mandela? La passione trasmessa nei
discorsi. Nei momenti di public speaking di Obama non c’è la minima traccia
di tono accademico: l’approccio è viscerale, inclusivo, vigoroso.
Il Presidente USA ha inciso la storia della comunicazione costituendo uno
straordinario esempio di quell’innata capacità di muovere la parte più
irrazionale dell’utenza.
Tutti i grandi comunicatori hanno messo in atto questo approccio strategico
per diventare dei punti di riferimento sul lungo termine, per portare avanti
un’idea e per tenere alta la brand equity di un prodotto.
Quali sono i segreti strategici per tradurre a livello pratico questo consiglio?
Ne possiamo citare uno in particolare, ossia la naturalezza. Essere se stessi è
fondamentale per trasmettere passione quando si comunica in pubblico.
Per riuscirci è importante trovare il singolo dettaglio in grado di catturare
emotivamente ed esprimerlo con assoluta sincerità.
Il dato statistico è ovviamente fondamentale nella comunicazione politica, ma
è l’abilità del comunicatore a trasformarlo in qualcosa di affascinante e non di
meramente asettico.
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L’ultimo segreto dedicato a chi ha intenzione di iniziare a percorrere i passi
tecnici di Barack Obama è questo. Sembra semplice e quasi scontato? Non lo
è assolutamente, dal momento che è capitato a tutti di essere noiosi durante
un discorso e di non trasmettere neanche un briciolo di passione al pubblico.
Come evitare questa fastidiosa deriva? Ovviamente con i giusti esercizi!
Qualche consiglio per esercitarsi
C’è chi nasce con un ottimo livello di carisma e chi invece impara a
trasmettere passione nella comunicazione attraverso l’esercizio.
Anche in questo caso si tratta di un allenamento molto semplice e anche
piacevole, dal momento che implica il fatto di parlare con un amico di un
argomento che appassiona.
Questo facile esercizio è anche assai utile per testare la padronanza acquisita
con le precedenti quattro tecniche e per avere un’idea immediata delle
reazioni di una persona davanti a un discorso dettato dalla passione.
Una volta completato il primo step è possibile passare al secondo, ossia
all’esposizione di un discorso legato a un argomento con il quale si ha un
basso livello di confidenza emotiva.
Il difficile di questo esercizio consiste nel parlarne come se questo basso
livello di confidenza non esistesse. In che modo è possibile riuscirci?
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Scegliendo di entrare nel vivo del discorso attraverso un argomento che
invece appassiona, usando questo tema come veicolo di metafore (p.e.
parlando della propria passione per la pesca con l’obiettivo di trattare
l’importanza della pianificazione strategica nel marketing, ambito che
necessita di molta pazienza e di altrettanta concentrazione).
Anche soffermandosi su esperienze negative è possibile trasmettere
passione autentica e viscerale: il trucco che fa la differenza tra un
comunicatore dalle abilità ordinarie e un maestro è la capacità di trasformare
il racconto di un’esperienza non positiva in un incentivo al cambiamento
individuale e collettivo.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
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