NOTE DI REGIA Rappresentare un testo Siciliano, soprattutto se si tratta di un autore come Angelo Scammacca, può essere un’operazione interessante sul piano creativo, oltre che un’esperienza formativa che può notevolmente agevolare la coesione del gruppo. Inoltre rappresentare un testo teatrale Siciliano richiede una certa perizia e la conoscenza di molte tecniche, tra le quali spicca quella linguistica, tenendo conto che questo tipo di commedia non si regge esclusivamente sulle parole ma anche sui silenzi e sulle azioni. Il testo è stato messo in scena perché rispecchia anche momenti di vita vissuta della nostra terra ed il patrimonio culturale che lo accompagna. Questa opera teatrale tende a riprodurre situazioni di vita reale dei primi anni “60, infatti è l’assurda vicenda che si sviluppa all’interno di un impianto scenografico semplice ma estremamente simbolico, di un Sarto Casimino Mangiaratti, scontroso e sarcastico con tutti a secondo l’occasione; che cerca, continuamente, di soffocare le idee ed i pensieri del figlio Mimì, scansafatiche e con la testa sempre al cibo. Sopporta a malapena la moglie Munna perché è convinto che non capisce niente ed al tempo stesso troppo tollerante con il figlio. Sembra che riesca a tollerare solamente la figlia Brigida, in quanto ancora adolescente e gracile, riponendo in essa, in quanto studentessa, il suo futuro. Mette soggezione al garzone del Barbiere Leopoldo tanto da farlo balbettare quando è al suo cospetto. Si deprime quando scoprirà di non aver protetto, come aveva promesso, Caterina la figlia del suo compagno d’armi e amico Manesatti, sua ospite. Ma la cosa che non lo farà più ragionare, sconvolgendogli l’esistenza, sarà il fatto che crederà di essere …... I problemi di ognuno saranno riversati su Veneranda, cognata di Casimino e personaggio predominante, che avrà non poche difficoltà per cercare di mettere tutto in chiaro. Federico Mancuso CASIMINO MANGIARATTI | SALVATORE FILOSA MUNNA | CATERINA GARRUBBA MIMÌ MANGIARATTI | PIERPAOLO CAPOANO BRIGIDA MANGIARATTI | PINA LETO VENERANDA | ROSA MARIA RIGOGLIOSO CATERINA MANESATTI | CAROLA MATTIELLO LEOPOLDO | FRANCO GRILLO CLIENTE | FRANCO MURGI DIRETTORE DI SCENA MARCELLA BOSSA ADATTAMENTO E REGIA FEDERICO MANCUSO info: 327 56 15 296 | [email protected] Associazione Culturale Gruppo Teatrale “La Torre” Il gruppo teatrale la Torre nasce nel 2007 quando un gruppo di amici accomunati dalla passione e dal desiderio di fare teatro, decidono di mettere in gioco la loro timidezza e il loro entusiasmo su un palcoscenico nel quale versare quanto di più alto e di trascinante si potesse cogliere dallo spirito del teatro amatoriale: passione, amicizia, rispetto per il pubblico, gioia di vivere. Con pochi mezzi e meno pretese è iniziata così un’avventura, che con sempre più passione, coraggio ed esperienza, animata fermamente da questi propositi e moti dell’animo, ha brillantemente superato i primi anni di attività grazie alla linfa vitale della costante presenza dei sempre più appassionati soci fondatori ed al necessario, rinvigorente, apporto di nuovi arrivi. Da allora sono state messi in scena diversi testi teatrali di vario genere, vengono citate le più importanti: “La Passione di Cristo”, “Chi di speranza campa disperato muore”, “O vincimu … o vincimu”, “U pentiri i doppu poco ‘agiova”, ”Sordi, gioelli e… cose i fimmini”,”…U vo sapiri…. è tutta curpa du nonnu”, “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, “Chini vo u male e l’atri”, ”Figghi e mariti come Dio ti manna”. Nel luglio 2012 con la commedia “Chini vo u male e l’atri..” di Cataldo Amoruso, la Compagnia vince il Premio Letterario Caccuri nella sezione Teatro Dialettale. Più di cinquanta persone hanno fatto parte del gruppo: una grande opportunità per ragazzi, giovani e adulti che è offerta a tutti senza alcuna preclusione. Questo è lo spirito che anima la nostra compagnia: permettere a chiunque abbia volontà, impegno e passione di far parte di un gruppo che fa teatro, cioè dare a tutti la possibilità di salire su di un palcoscenico, di interpretare, di conoscere autori e testi, di fare esperienza di collaborazione e di amicizia, in una parola, di diventare migliori. Il gruppo oggi è composto da circa 30 persone dai 20 ai 60 anni, tra soci e collaboratori esterni. Le rappresentazioni in vernacolo del gruppo “La Torre”, cercano di ridare vita a quelle tradizioni popolari che ormai sono sempre meno conosciute, riscoprendo così il dialetto e il patrimonio culturale che lo accompagna. Il teatro dialettale esercita infatti una funzione di “memoria linguistica” da non considerare una sottolingua povera e volgare. Il vernacolo rappresenta un’identità unica che appartiene ad una ben precisa entità territoriale e tenerlo vivo favorisce la ricostruzione di una memoria storica che, altrimenti, rischierebbe di andare dispersa. L’Associazione ha il compito fondamentale di promuovere e gestire attività culturali valorizzando in particolare le iniziative che siano in grado di favorire atteggiamenti e comportamenti attivi, ricerca momenti di confronto con le altre forze presenti nel territorio, con le istituzioni pubbliche, con gli enti culturali e turistici per contribuire alla realizzazione di progetti che si collocano nel quadro di una programmazione territoriale delle attività del tempo libero. La compagnia che vive personalmente sulla scena i sentimenti di gioia o di dolore, di tristezza o di letizia, comunica i suoi sentimenti allo spettatore, che ne rimane sempre in qualche modo influenzato, impressionato o addirittura trasformato... Info 3275615296 e-mail [email protected]
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