Marisa Mori VOL - Consiglio Regionale della Toscana

14 Novembre
2014
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MARISA MORI
Una donna nella pittura del ‘900
“Ritrarre ed esprimersi”
Segreteria organizzativa e contatti:
Duccio Braccaloni
[email protected]
via Cavour 4 Firenze
Tel 055/2387506 - Fax 055/2387662
“Dipingere è un modo di possedere
ciò che ci entusiasma. …
ho con me la cassetta e molti cartoni
bianchi per dipingere non so che cosa …
forse nulla se nulla mi entusiasmerà”.
Sala delle Collezioni - Palazzo Bastogi
Via Cavour 18 Firenze
introduce
Mauro Romanelli
Consigliere Regionale e Segretario Questore
Ufficio di Presidenza Consiglio Regionale della Toscana
intervengono:
Chiara Toti
storica dell’arte
Carlo Vanni Menichi
presidente del Centro Studi Arti Espressive
CENNI BIOGRAFICI
Claudio Giorgetti
critico e storico dell’arte
Marisa Mori è nata a Firenze il 9 marzo 1900, si trasferisce
a Torino nel 1918 dove si sposa e ha un figlio. È in questa
città che si forma artisticamente entrando a far parte nel
1925 del gruppo di allievi di Felice Casorati nella cui
scuola diventa in seguito assistente. Inizia così un intenso
periodo di studio e di lavoro, di incontri ed esposizioni.
Dopo il 1931 entra in contatto con Fillia, Tullio Mazzotti e
Marinetti, esponenti del movimento Futurista; ritornata a
Firenze oltre a continuare a dipingere, a frequentare
l’ambiente culturale e artistico in associazioni come il
Lyceum e la FIDAPA, seguita a partecipare attivamente
alle iniziative del secondo futurismo, stringendo rapporti
anche con Thayat, Poggi, Marasco e aderendo al
programma dell’aeropittura. Dopo la promulgazione delle
leggi razziali, da lei condannate, inizia il distacco dai
gruppi futuristi; insegna Storia del Costume nel Teatro di
Via Laura, continuando a dipingere ed esporre. A partire
dal periodo bellico ritorna completamente alla pittura
figurativa. Va all’Accademia di Belle Arti e espone anche
in mostre importanti come la VI e la VIII quadriennale di
Roma. Ma è sempre meno interessata al confronto con
altre istanze creative. La pittura è stata la sua linfa vitale ed
è rimasta attiva fino a pochi anni prima della sua morte,
avvenuta a Firenze il 5 febbraio 1985.