TEMPO PER GLI ALTRI: GIOVANI IN AZIONE.pdf

STRALCIO SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI
IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
Ente proponente il progetto:
CONSORZIO SOL.CO CREMONA Società Cooperativa Sociale
Sede Accreditata
C/o Cooperativa Sociale Prontocura
San Daniele Po (Cremona)
Il Consorzio Sol.co Cremona nasce a Cremona nel 1988 per volontà di un gruppo di
cooperative sociali mosse dalla necessità di strutturarsi, condividere idee, modalità
progettuali, nuovi servizi.
Inizia ad occuparsi principalmente di psichiatria, prima all’interno dell’ex Ospedale
Psichiatrico ed in seguito attraverso l’azione diretta di Cooperative di tipo A e B del
territorio.
Col passare degli anni il Consorzio e le Cooperative socie hanno operato un
importante processo di diversificazione, estendendo l’attività a nuove aree di
intervento (minori, disabilità, anziani, politiche attive del lavoro, ecc.).
Fin dalla sua nascita il Consorzio aderisce a Confcooperative e al Gruppo Cooperativo
CGM. Negli anni ha esteso la sua adesione a Coopservizi, CGM Finance, Comunità
Solidali, Mestieri, Cooperfidi, Irecoop Lombardia. Il Consorzio Sol.co Cremona è
iscritto al registro regionale e nazionale delle Cooperative Sociali, al registro
prefettizio delle Cooperative, al registro degli enti e delle associazioni che svolgono
Attività a favore degli Immigrati.
Localmente il Consorzio è coinvolto, direttamente e tramite le Cooperative socie nel
Dipartimento di Salute Mentale, nell’Organismo di Coordinamento dell’ASL di
Cremona, nel Tavolo del Terzo Settore, nei Piani di Zona e nel Form del Terzo
Settore.
Il Consorzio Sol.co Cremona è composto da 21 enti soci (cooperative sociali ed
associazioni). Non si tratta di un Consorzio di servizi, con la sola mutualità come fine,
ma punta ad essere un’impresa sociale affidabile, reputata e partecipata, capace di
incidere nella prospettiva dell’istituzione di comunità sullo sviluppo culturale,
sociale, economico del territorio in cui opera, muove e organizza risorse, attraverso
l’azione in rete di cooperative sociali e soggetti diversi del territorio.
Codice di accreditamento:
Albo e classe di iscrizione:
NZ06279
REGIONE LOMBARDIA
IV
CARATTERISTICHE PROGETTO
Titolo del progetto:
“TEMPO PER GLI ALTRI: GIOVANI IN AZIONE ”
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: Assistenza
Area Anziani
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
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Il progetto “Tempo per gli altri: giovani in azione ” con il quale s’ intende coinvolgere
ragazzi/e impegnati con il servizio civile è rivolto prevalentemente alla popolazione
anziana domiciliata presso la “Casa Famiglia Villa Irma” , sita nel comune di San
Daniele Po (Cremona), e quella domiciliata presso la propria abitazione nell’ambito
dello stesso comune. Per collocare bene il progetto andiamo a descrivere il contesto
della struttura residenziale. La Casa Famiglia Villa Irma è una struttura residenziale
e semiresidenziale per anziani autosufficienti che offre ospitalità continuativa con
servizi di natura alberghiera, di protezione e sorveglianza generale, di promozione
sociale.
La struttura può ospitare in modo residenziale fino a 15 ospiti e 10 ospiti in modo
semiresidenziale (centro diurno).
La struttura garantisce una protezione sociale di livello base ed è stata pensata per
una certa tipologia di utenza:
Soggetti anziani/adulti soli con “debolezza” sociale (stato di abbandono e
solitudine)
Soggetti anziani/adulti con demotivata funzionalità nella gestione delle attività
quotidiane (preparazione del pasto – cura dell’ambiente e della propria persona).
Trattasi soprattutto di anziani/adulti rimasti soli, con poche capacità di badare a se ed
alla propria abitazione, senza figli oppure con figli non vicini
Soggetti anziani/adulti a rischio, con necessità di protezione e sorveglianza. Trattasi
di anziani/adulti che, seppur in buone condizioni fisiche, presentano momenti di
disorientamento (in alcuni casi legati a patologie), dimenticano l’assunzione di
terapie, non adottano adeguata e corretta assunzione dei pasti (orari –tipologia) e che,
in alcuni casi, compensano con l’uso smisurato di alcool, caffè, ecc.
Anziani in buone condizioni fisiche, seguiti e/o conviventi con familiari, che
necessitano di una accoglienza temporanea in occasione delle vacanze del caregiver
Gli anziani segnalati dal servizio sociale di San Daniele Po con necessità di
protezione aiuto sociale
Oltre ai servizi di base ne possono essere richiesti altri in forma privata e in relazione
alla singola necessità:
servizi di natura socio- assistenziale
servizio di gestione dei farmaci (recupero ricette, preparazione settimanali e controllo
somministrazione)
servizi di lavanderia
servizi di accompagnamento
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La struttura è un luogo di socializzazione e s’ inserisce anche nella rete del territorio
con servizi esterni:
il servizio pasti a domicilio
i servizi di assistenza (SAD) sia richiesti dal Comune, attraverso il servizio sociale,
che privatamente.
“Villa Irma” è stata creata con l’intento di attuare un intervento mirato sulle difficoltà
della popolazione anziana e di non limitarsi a trattare tutta la popolazione anziana in
maniera indistinta, andando oltre le risposte scontate e già praticate.
Il valore sociale del progetto può essere individuato, soprattutto, nell’interessarsi di
quelle situazioni di “confine” tra la normalità e la problematicità della condizione
anziana, rappresentando quindi un intervento ad alto valore, in quanto consente di
evitare processi di peggioramento delle condizioni psico-fisiche degli anziani e
quindi di alleviare il carico assistenziale dei servizi pubblici.
Il fondamento di ogni intervento di natura socio-assistenziale, che ponga al centro
l’autonomia della persona, è il rispetto assoluto della sua libertà e della sua
dignità. Tale principio risulta avere forse ancora più valore nel momento in cui la
Casa Famiglia Villa Irma vuole accogliere i bisogni di quegli anziani che sono in una
fase di transizione tra il proprio domicilio d’origine e una struttura residenziale.
L’obiettivo perseguito, infatti, è stato quello di offrire un servizio in cui l’anziano si
potesse sentire protetto, ma non vincolato; dove potesse trovare personale per
soddisfare i suoi bisogni, ma all’interno di un ambiente il più familiare possibile,
senza eccessiva rigidità organizzativa, con un adeguato mantenimento dei livelli di
socializzazione, grazie alla convivenza con altre persone.
E’ importante ricordare che l’organizzazione dello spazio non ha solo una valenza
funzionale, ma assume anche un importante valore simbolico. E’ necessario superare
la dicotomia ospedale-albergo e assumere una concezione più domestica dello spazio
residenziale, che dovrà prima di tutto agevolare l’autonomia della persona anziana.
In tal senso, all’interno della “Casa Famiglia” si sono sviluppati i seguenti principi
organizzativi:
il mantenimento della propria privacy: la prevalenza di stanze singole ha voluto
garantire all’utente un elevato rispetto del proprio spazio vitale e della propria
autonomia;
l’organizzazione dello spazio abitativo in funzione delle abitudini e delle
aspettative degli ospiti, intesa come possibilità di personalizzazione dello spazio
relativo alla propria camera attraverso piccoli arredi e oggetti tipici della propria
abitazione
la “non medicalizzazione” dell’ambiente, per evitare il prevalere della logica
terapeutica, ma al contrario la promozione di un ambiente simile alla propria casa
(negli arredi e nell’organizzazione degli spazi)
la libertà nell’utilizzo degli spazi collettivi: come a casa propria si sta dove si vuole,
così anche all’interno della Casa Famiglia c’è libertà di movimento, nel rispetto degli
altri ospiti e nel corretto utilizzo degli spazi comuni
la partecipazione attiva degli ospiti alla gestione della casa: la personalizzazione
della residenza si promuove anche coinvolgendo le persone nelle diverse esigenze
della struttura, nella preparazione e cura degli spazi privati e/o comuni,
nell'organizzazione delle attività, nella tenuta degli spazi esterni, ecc. Tale
orientamento rappresenta anche una parte essenziale del processo di prevenzione del
decadimento dell'autonomia funzionale delle persone e rappresenta quindi un
importante fattore protettivo
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l'integrazione e il rapporto con i servizi sociali del territorio: la Casa famiglia
opera in stretta relazione con i servizi sociali di base e distrettuali, MMG, altre unità
d’offerta
la collaborazione e integrazione con la comunità locale, attraverso il ruolo attivo del
volontariato organizzato ed informale del territorio.
La Casa Famiglia condivide una reciproca collaborazione attiva con l'associazione
“Comunità San Daniele” e l'associazione “San Vincenzo de' Paoli”, ricevendo
piccole iniziative di volontariato e mettendo a disposizione i propri spazi comuni
per iniziative rivolte anche alla cittadinanza, quale occasione d’ integrazione e
collaborazione tra gli ospiti di Villa Irma ed il resto della popolazione del territorio,
soprattutto quella anziana. E’ chiaro che gli intenti e l’operatività della Casa Famiglia
si sviluppano anche sull’intero territorio del comune. Fin dall’avvio della Casa
Famiglia, infatti, in collegamento con il servizio sociale, sono stati seguiti anche gli
anziani del comune, sia per piccole necessità a domicilio sia per promuove il loro
incontro con gli anziani della Casa Famiglia. In tal senso la Casa Famiglia è divenuta
“POLO” di riferimento, sia per l’attivazione dei servizi territoriali sia,
semplicemente, punto di ritrovo libero e di socializzazione.
Obiettivi del progetto:
Il progetto “Tempo per gli altri : giovani in azione” , promosso dal Consorzio SolCo
Cremona attraverso la Cooperativa Sociale Prontocura, coglie l’occasione per
affiancare agli operatori già attivi in struttura due giovani volontari che operino sia
all’interno che all’esterno della struttura (Casa Famiglia Villa Irma) per garantire
sostegno tanto agli ospiti di Villa Irma quanto agli anziani, soprattutto quelli soli, del
territorio limitrofo, facendo loro compagnia e aiutandoli nelle quotidiane mansioni,
che altrimenti avrebbero difficoltà a svolgere per evidenti fragilità sociali,
psicologiche, fisiche.
Così facendo, si andrebbe ad offrire alle persone anziane e, in generale, a tutte le
persone con fragilità un “punto di riferimento” molto vicino alle dinamiche di vita
quotidiana della Casa Famiglia, per gli anziani domiciliati presso la stessa, e dei
diversi domicili, per gli anziani residenti ancora presso le proprie abitazioni. Questa
figura s’ integrerebbe ai vari servizi sociali già esistenti, cercando di aggiungere al
sistema una presenza facilmente raggiungibile e percepibile, una presenza dedicata al
dialogo alla condivisione, oltre ad offrire “sicurezza” soprattutto a chi, solo a casa, è
carente di riferimenti.
Questa necessità di maggiore “vicinanza”, in alcuni momenti ed alcune funzioni della
vita quotidiana, porta ad evidenziare l’opportunità di coinvolgere giovani in
un’esperienza di servizio civile a supporto di una rete di servizi strutturata ma con
aspetti innovativi. Ciò potrebbe garantire quel ruolo di “sentinella” e di prossimità
che rappresenta elemento di qualità e garanzia per rispondere ai diversi bisogni degli
anziani, compreso quello dell’isolamento, decadimento e fragilità.
Il progetto, come sopra descritto, assume i seguenti obiettivi:
Offrire un nuovo riferimento all’interno della Casa Famiglia, svincolato dalle
dinamiche operative e di funzionamento
Offrire opportunità di accompagnamento e stimolo delle attività quotidiane
della Casa Famiglia
Offrire opportunità di mantenimento delle capacità residue degli anziani
attraverso la promozione di attività nuove
Garantire vigilanza, protezione e supporto alle persone anziane con particolari
situazioni di fragilità
Promuovere condizioni per la permanenza a domicilio delle persone anziane
in condizioni di fragilità sociale
Prevenire fenomeni di solitudine ed emarginazione
Prevenire situazioni di emergenza
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che
quantitativo:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Al fine del raggiungimento degli obiettivi sono state individuate le seguenti attività
distinte per gli anziani interni a Villa Irma ed esterni.
Per gli anziani interni:
 Compagnia
 Aiuto e sostegno nelle mansioni quotidiane
 Coinvolgimento in attività rivolte a stimolare la voglia di fare dell’anziano,
quali cura del giardino, cura dell’orto, cura degli ambienti privati
 Giochi di intrattenimento tipici degli anziani, quali le carte e la tombola
 Lettura del giornale con eventuale discussione delle notizie con l’anziano per
permettergli di dare sfogo alle proprie idee e per dare ascolto al suo pensiero
 Ginnastica dolce
Per gli anziani esterni:
 Compagnia e sostegno agli anziani che vivono soli in casa o che hanno
fragilità psico-fisiche
 Supporto di tipo pratico per quanto riguarda le mansioni quotidiane (spesa,
acquisto del giornale ecc.)
 Incentivazione all’aggregazione con altri anziani, eventualmente anche
all’interno della Casa Famiglia
 Promuovere le attività che possano mantenere attive e vivaci le abilità residue
dell’anziano
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con
la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività
1 Coordinatore/curatore sociale
2 inservienti
2 ASA/OSS
1 custode
10 volontari legati a due diverse
organizzazioni di volontariato
2 ore settimana
7 ore settimana
14 ore complessive la settimana
Sorveglianza continua
Mediamente 10 ore la settimana
1 amministrativo
1 assistente sociale
1 psicologa
1 ora settimana
2 ore settimana
2 ore/mese
Trattandosi di un contesto piccolo (sia quello della Casa Famiglia che il Comune di
San Daniele Po) ed in relazione a precedenti esperienze di coinvolgimento di
volontari, immaginiamo di poter coinvolgere due volontari per 24 ore settimanali, da
distribuire tra attività interne ed esterne alla Casa Famiglia , per 6 giorni alla
settimana. I giovani s’ inserirebbero nell’équipe operativa della Casa Famiglia.
A sostegno del lavoro esterno sul territorio, il volontario, pur mantenendo come
principale riferimento l’équipe interna, incontrerà la collaborazione di un gruppo
consolidato e maturo di volontari “S. Vincenzo”. Il lavoro di volontariato sul territorio
prevede, in modo accompagnato dal responsabile della Casa Famiglia”, momenti di
confronto e di condivisione anche con il Servizio Sociale del Comune di San Daniele
Po e con l’assessore ai servizi sociali, al fine di individuare meglio il gruppo di anziani
a cui destinare il lavoro di volontariato e di condividerne gli obiettivi da raggiungere.
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo dei volontario impegnati con il servizio civile è duplice:
 quello di sostegno e “compagno di casa” per gli anziani dentro al Casa
Famiglia, ai quali non necessariamente deve essere riempito il tempo,
assolutamente libero, ma condiviso e accompagnato, facendo anche cose
insieme (non è una casa di riposo dove si fa animazione, ma una famiglia dove
si condivide la giornata e le cose di casa)
 quello di “sentinella” per gli anziani del territorio, per contrastare la solitudine
e l’emarginazione sociale, tipico degli anziani che sono rimasti soli e che
faticano a muoversi da casa.
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
2
Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
30
Giorni di servizio a settimana dei volontari:
6
Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Per il servizio di volontariato immaginato con il progetto “Tempo per gli altri :
Giovani in azione” richiede alcune particolarità per il buon funzionamento:
 Massima discrezione
 Rispetto del proprio ruolo e di quello degli altri componenti dell’équipe di
rifermento
 Massima collaborazione e condivisione
 Responsabilità e continuità nell’impegno
 Flessibilità oraria
Criteri e modalità di selezione dei volontari:
MODALITA’ DI RECLUTAMENTO E SELEZIONE DEI VOLONTARI
La modalità di reclutamento e selezione dei giovani si configura come un percorso
graduale di approccio sia alle tematiche del progetto, sia all’Ente stesso. Il percorso
prevede quattro diversi momenti:
CONTATTO INFORMATIVO
INCONTRO INFORMATIVO
COLLOQUIO PRESELETTIVO
INCONTRO CON IL SELETTORE
diffusione del bando, della scheda progetto,
del testo della L.64/2001 e dei criteri di
selezione attraverso tutti i canali di
comunicazione a disposizione del Consorzio
(sito, social, ecc…)
organizzazione di un incontro informativo
presso la sede del Consorzio per la
presentazione pubblica del progetto, la
diffusione del materiale informativo, il testo
del bando e per dare le informazioni
necessarie per partecipare alla selezione.
dopo la presentazione della domanda da
parte dei giovani è previsto un colloquio
personale nella sede del Consorzio che
prevede anche la compilazione, insieme alla
commissione interna, di una prima scheda
nella quale vengono raccolte notizie circa la
vita del giovane, gli studi, il lavoro, la
famiglia, gli interessi personali, ecc….
incontro del gruppo di giovani con il
selettore esterno.
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Il progetto promosso e la sua destinazione operativa non vuole restringersi alla
richiesta di requisiti rigidi dei potenziali candidati, sia in termini di competenze
formative che personali. Tuttavia il progetto richiede alcune capacità, sia in termini
di sensibilità che capacità pratiche che richiamano e suggeriscono l’inserimento di
giovani pazienti con capacità e volontà di ascolto, capacità di lavoro condiviso ed in
équipe, capacità critiche di analisi, capacità di utilizzo degli strumenti di lavoro e di
rendicontazione all’équipe.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
La tipologia di impegno richiesto si indirizza a sviluppare diverse capacità e
competenze:
Capacità di osservazione e analisi delle situazioni di fragilità soprattutto
della persona anziana
Capacità critica e di rendicontazione delle attività
Capacità di lavoro condiviso ed in équipe