1 - Scuola dell`infanzia Umberto I

Scuola dell’infanzia
Umberto I
Camposampiero
Il Chiacchierone
n. 56 - aprile 2015
Scuola dell’infanzia
Umberto I
Borgo Trento Trieste, 29
35012 Camposampiero (PD)
Tel. e Fax 049.5790080
e-mail: [email protected]
INDICE
Presentazione.......................................................................... 1
“Voliamo sul mondo…”............................................................. 2
Riflessioni di alcuni genitori................................................. 6
L’allegria del gioco è contagiosa.......................................... 9
Cibo e bambini........................................................................ 11
La questione dell’anticipo.................................................... 14
Prossimi programmi.............................................................. 16
Comunicazione importante!
Come certamente saprete abbiamo subito un furto presso
la nostra scuola. Oltre al danno subito proviamo molta amarezza per questa intrusione in un luogo che dovrebbe essere
idealmente inviolabile. Tuttavia abbiamo anche ricevuto molta
solidarietà da persone e famiglie che ci hanno testimoniato
vicinanza e sostegno, anche concretamente, e che ringraziamo
di cuore.
Riteniamo però importante informare tutti che dal mese di
aprile non riceveremo alcuna retta in contanti ma dovrete utilizzare le forme di pagamento che vi abbiamo indicato all’atto
dell’iscrizione: Bancomat. Bonifico, pagamento allo sportello
della Banca Padovana (da aprile al costo di € 2).
Cogliamo l’occasione
per augurare a tutti
una serena Pasqua
e ricordarvi che la scuola
resterà chiusa
da giovedì 2 aprile
fino a martedì 7 compresi.
Ci rivediamo il mercoledì 8
pronti per l’ultima intensa
parte dell’anno scolastico
Presentazione
Cari genitori, siamo già in dirittura della fine dell’anno. I bambini piccoli sono
sereni, ambientati e tranquilli, pienamente padroni della scuola che vivono
come fosse casa loro…i grandi si stanno orientando verso la scuola primaria e già si percepisce che il grembiulino a quadretti va stretto, e non solo
in senso metaforico. I medi guardano al futuro e si sentono “quasi grandi”.
Insomma giorno dopo giorno è trascorsa buona parte dell’anno e si iniziano a cogliere i frutti del lavoro compiuto da bambini e insegnanti. Lungo le
scale risuonano saluti e canti in inglese, le classi dei grandi sono tappezzate di parole che i bambini autonomamente scrivono ma anche di dipinti e
produzioni artistiche. In laboratorio scientifico matematico si sommano e
sottraggono numeri con grande scioltezza. È arrivato quindi il momento di
completare i progetti portare a conclusione quello che è stato programmato per quest’anno. Molte cose belle hanno preso avvio: il laboratorio di falegnameria che ha visto coinvolti i bambini grandi con i loro papà (o le mamme)
sotto l’attenta e creativa guida del prof. Blandini. Sono state realizzate
delle opere collettive e qualcuna personale. È bello vederle esposte a scuola
e i bambini, artefici delle opere, ogni volta che passano vicino si soffermano
ad ammirarle con lo stesso stupore della prima volta. Il progetto Musei
vedrà i bambini spettatori e protagonisti di un percorso sulle musiche del
‘700, visiteranno il Museo Cà Rezzonico a Venezia ma si stanno preparando
con la valida collaborazione dei Musicisti dell’Accademia Filarmonica imparando delle danze, ascoltando delle musiche e conoscendo strumenti.
Queste iniziative si sommano a quelle che da anni stiamo portando avanti
cercando di offrire ai nostri bambini un’educazione il più possibile completa
coltivando l’arte, la scienza e la cultura, ma allo stesso tempo mettendoli
nella condizione di scoprire il valore del lavoro manuale, dell’impegno verso
la natura e, cosa più importante fra tutte, dell’attenzione e della cura alle
persone che vivono dentro e fuori della scuola. Lo sprint finale ci vedrà tutti
impegnati, noi, voi e i bambini, nella preparazione della Festa della famiglia,
nel passaggio di continuità con la scuola Primaria, nelle riunioni di classe,
nell’ultima serie di colloqui individuali, nelle lezioni aperte dei vari laboratori… Quindi prendete nota dei prossimi appuntamenti, ancora un po’ di
lavoro ci aspetta, non mancate!
Rosanna Vedovato
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Programmazione piccoli…
“voliamo sul mondo…”
ALLA SCOPERTA DEGLI AMICI, DELL’AMBIENTE,
DEI COLORI, DEL CORPO…
Nella fase dei tre anni il bambino vive un momento evolutivo straordinario favorito dalle
esperienze e dalle relazioni vissute negli ambienti a lui consueti.
Nel nostro contesto scolastico abbiamo organizzato un
percorso di crescita che offra, proprio a partire dalla costruzione di una quotidianità
densa di stimoli, tante opportunità per aiutare i piccoli a
conoscere il mondo, stringere
nuovi legami, maturare e consolidare autonomie. Con proposte mirate, così come negli
spazi della cura, ogni giorno
cerchiamo di stimolare il bambino a formulare risposte su quanto
accade nel mondo attorno e dentro di sé, lo incoraggiamo ad aprirsi
anche agli altri e ad accoglierne i bisogni, linguaggi, i modi di essere
particolari.
È importante ricordare che i bambini apprendono qualcosa quando
dentro di loro si risveglia l’interesse e la curiosità per quello che
stanno facendo, così come non possono apprendere se non vengono
coinvolti affettivamente.
Per questo motivo abbiamo utilizzato dei personaggi che li hanno
accompagnati nella prima fase della loro esperienza scolastica: il
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palloncino, che ricorda il proprio contrassegno, un peluche (burattino) per introdurre le varie attività e l’apprendimento delle prime
regole. Questi personaggi hanno aiutato i bambini ad interpretare
le loro sensazioni e le loro paure, li hanno divertirti, arricchendo il
loro immaginario e dando loro delle “chiavi” per entrare meglio nella
realtà.
Molte sono le attività che hanno svolto i piccoli e che tuttt’ora
stanno scoprendo con interesse, curiosità e tanta allegria. Ve ne
elenchiamo solo alcune, riassumendo alcune tematiche, le altre ve
le racconteranno i vostri bambini e le foto che troverete all’interno
della scuola scuola.
Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre noi insegnanti, abbiamo
pensato di proporre, un percorso motorio e grafico che ha dato al
bambino di tre anni la possibilità di strisciare, rotolare, carponare
seguendo consegne ben precise. Questo tipo di proposta può aiutare il bambino a scoprire il proprio corpo e a prenderne coscienza, sviluppando contemporaneamente la capacità di comprensione di consegna, la capacità di cogliere informazioni di tipo sensoriali (tatto,
vista, udito), la capacità di aspettare il proprio turno, la capacità
di muoversi e orientarsi in uno spazio circoscritto.
Invece da febbraio ad aprile i bambini stanno svolgendo la pratica
psicomotoria, nel salone adibito a tale attività.
In sezione invece vengono strutturate delle attività grafiche pittoriche e non solo,che aiutano i bambini a rappresentare le proprie parti
del corpo…
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MANIPOLAZIONE
Attività manipolativa: si
sviluppa attraverso la ricerca e l’esplorazione, dando ai bambini l’opportunità
di manipolare a lungo i materiali, di indagare, provare,
fare domande, cominciando così a “pasticciare” con
la scienza.
Secondo noi il bambino ha
bisogno almeno di un anno
di manipolare: toccare,
affondare, torcere, spezzare, segmentare, riunire,
sovrapporre… in quanto
una caratteristica fondamentale di questo tipo di
attività è quello di dar valore al processo e al corso
dell’azione. I bambini hanno
giocato con le farine (bianca e gialla), con i chicchi del caffè, con i
fagioli ecc.
Attività di collage: Strappare, stropicciare, incollare carta colorata.
ATTIVITÀ CON L’USO DEL COLORE
Nei bambini più piccoli l’uso del colore risponde di un piacere inizialmente sensoriale e quasi sempre manipolatorio: il segno, la traccia
impressa sul foglio, rappresentano in origine forme di estensione
della corporeità e concorrono all’organizzazione del mondo interiore
del bambino.
•Sono stati utilizzati utilizzati colori “naturali” e artificiali come
tempere, pastelli, pennarelli, colori a dita ecc.
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•Gli strumenti utilizzati per svolgere tali attività sono stati prevalentemente le mani (aperte, chiuse, pugnetto..), le spugne (=
girata, ruotata, tamponata, picchettata) i pennelli di varie dimensioni, pennarelli.
ATELIER “COME MARK ROTHKO”
Abbiamo pensato di
presentare ai bambini in modo semplice le
opere di M. Rothko, le
osserveranno insieme
e inviteremo i bambini
a riprodurle utilizzando
le proprie mani e vari
strumenti di pittura.
Siamo convinte che
l’esperienza si costruisce intorno alla sperimentazione di vari materiali che permettono di disegnare tracce e
rappresenta un momento di scoperta e di creatività operativa. È
importante che la creatività venga coltivata e aiutata nel suo sviluppo, attraverso sperimentazioni e ricerche che non siano sempre
e solo finalizzate alla realizzazione di prodotti, ma che si rivolgano
anche allo studio delle caratteristiche e delle possibilità dei diversi
materiali proposti.
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Riflessioni di alcuni genitori
Due brevi riflessioni scritte da genitori di bambini che hanno iniziato
la frequenza quest’anno. Ci aiutano a cogliere il punto di vista di chi
l’inserimento dei bimbi lo vive in prima persona.
12.06.2014 ore 15.00 Festa di fine anno all’Asilo Nido Comunale di
Camposampiero.
Tutti i bambini escono in fila davanti ai genitori sorridenti, emozionati, vestiti con toga gialla e cappello nero… in trepida attesa che
venga loro consegnato un piccolo rotolo di carta colorata in cui sta
scritto: “DIPLOMA DI AMMISSIONE ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA”.
Un riconoscimento, un segno distintivo importantissimo per tutti i
bimbi e per nostra figlia che nei giorni successivi a chiunque incontrerà dirà: “LO SAI CHE IO SONO STATA PROMOSSA ALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA?”… E così iniziano giorni di attesa, ansia, paura,
tanta curiosità ed emozione per S., mamma e papà…
“MAH…SARÀ SEMPLICE QUESTO INSERIMENTO?
BEH AVENDO GIÀ FATTO UN’ESPERIENZA DI NIDO NON CI SARANNO PROBLEMI… E SE POI SI TROVA SMARRITA?…”
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Dubbi, quesiti che noi genitori ci siamo posti, mentre S. entusiasta
non vedeva l’ora arrivasse il 01.09.2014. E quel giorno arrivò….
Tanti bimbi, tanti genitori… il mio palloncino blu si gira all’ingresso
del salone e con gli occhi smarriti mi dice: “MAMMA QUANTA CONFUSIONE”… Io che la invito ad andare a vedere qualche gioco e lei
che non si scosta dalla mamma… un po’ alla volta il tempo scorre,
mi siedo con lei, giochiamo assieme, iniziamo ad incrociare qualche
volto conosciuto… il palloncino blu inizia a spaziare sola per il salone, di tanto in tanto guardando dove sono… E così passano il primo
il secondo e il terzo giorno… e S. si ambienta sempre più.
Ogni timore scompare, ogni dubbio svanisce e te ne rendi conto
quando vai a prendere il tuo palloncino e ti accoglie con un sorriso e
con un “MAMMA SAI CHE OGGI ABBIAMO IMPARATO LA CANZONE
DEL PALLONCINO BLU…” e si allontana con te canticchiandola.
Ti rendi conto che i bimbi aiutano spesso i grandi a semplificare le
cose, valorizzarle, a cancellare quelle ombre che ti impediscono di
vedere la luce del sole che illumina questa miriade di palloncini colorati sorridenti.
Ti rendi conto di aver ACCOMPAGNATO tuo figlio ad entrare in una
FAMIGLIA allargata, una grande COMUNITÀ dove valori come ACCOGLIENZA, CONDIVISIONE, FIDUCIA, RECIPROCITÀ, lo sosterranno e
affiancheranno in questa prima tappa di crescita.
Un GRAZIE di cuore a tutte le insegnanti per l’immenso lavoro svolto e che continuano a portare avanti con i nostri figli.
Un sentito GRAZIE per l’accoglienza dimostrata anche a noi genitori dei piccoli, per aver saputo trovare le parole giuste per consolare qualche mamma affranta, …per aver saputo accompagnare i
palloncini a salutare col sorriso mamma e papà la mattina…, per
aver saputo ATTENDERE con discrezione, CONOSCERE con stupore
e ACCOMPAGNARE con amore i nostri piccoli.
Un GRAZIE per la presenza preziosa e continua che continuate a
manifestarci quotidianamente.
E quando il tuo palloncino torna a casa e ti chiama con il nome
della maestra oppure ti dice: “MAMMA LO SAI QUANTE COSE MI
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INSEGNA LA…. È PROPRIO UNA BRAVA
MAMMA… AH NO SCUSA VOLEVO DIRE
MAESTRA, E NOI TUTTI LE VOGLIAMO
TANTO BENE…”, ti riempi il cuore di gioia
e ripeti il tuo GRAZIE alla scuola che hai
scelto!!!
Mamma e papà di Sofia
Sono trascorsi molti mesi ormai dal quel
fatidico primo giorno di scuola… giorno
ricco di ansie aspettative e preoccupazioni per quel tanto temuto distacco.
Mi piace pensare all’inizio della scuola
materna come ad un vero e proprio “debutto in società” per i nostri
bambini, un passo importante verso l’autonomia e per questo credo
sia quasi inevitabile la presenza di lacrime al momento del distacco.
Immaginavo la scuola materna come una sorta di palestra importante per la mia bambina, lì effettivamente per la prima volta non
avrebbe avuto un adulto tutto per sé, avrebbe dovuto imparare a dividere le attenzioni della maestra con gli altri e seguire nuove regole,
stare in un gruppo, aspettare il suo turno per utilizzare i giochi. La
scuola insomma l’avevo sempre intesa come contesto di relazioni, di
cura e di apprendimento e fortunatamente è proprio quello che ho
riscontrato in questa prima esperienza da mamma.
Mi rendo conto ogni giorno di più di quanto la mia bambina stia
imparando a conoscere se stessa e gli altri attraverso il gioco, di
quanto ormai sia naturale per lei ogni giorno recarsi a scuola e quindi allontanarsi anche solo per poco dal nido… adoro leggere nei suoi
occhi serenità al mattino.
È difficile lasciar andare i propri figli ed è del tutto normale che per
una mamma e un papà sia difficile lasciare il proprio bambino a degli
estranei per quanto fidati ma ciò che conta è non ostacolare la loro
crescita e lasciare che spicchino il volo.
una Mamma
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L’allegria del gioco è contagiosa
Per tutti coloro che non hanno potuto essere presenti alla serata
sul gioco abbiamo preparato un piccolo articolo che richiama alcuni
dei temi trattati, nel prossimo numero continueremo a parlarne.
I bambini hanno un senso innato del divertimento che esprimono in
modi diretti e disinibiti, più di quanto avvenga per gli adulti la cui
mente è spesso impegnata in obblighi e scadenze quotidiane. Per i
più piccoli divertirsi significa muoversi (strisciare, saltellare, correre, inseguirsi ed essere inseguiti…) sporcarsi, bagnarsi e tutta una
serie di attività che li stimolano e fanno ridere.
Il divertimento è una necessità per tutti, adulti e bambini, non servono oggetti di lusso, anche un albero, un mucchietto di sabbia possono rappresentare un punto di partenza per il gioco.
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È positivo giocare con i propri figli, ci sono genitori che avendo grandi
risorse di energia e un forte senso del divertimento più una buona
dose di fantasia riescono a divertirsi a loro volta. Ma si può essere
dei bravi genitori anche se non si ha sempre la voglia, o il tempo
di giocare. L’importante è individuare delle strategie per consentire
comunque ai figli di divertirsi. Come? Portarli all’aria aperta, dargli
l’opportunità di incontrarsi con altri bambini, non preoccuparsi se
si sporcano o fanno chiasso, consentirgli di prendere delle iniziative,
non drammatizzare se cadono o si sbucciano un ginocchio, permettergli di allontanarsi (restando a vista…!).
I bambini sono preziosi, ma sono più resistenti di quanto noi pensiamo, essere ansiosi o iperprotettivi con divieti e paure, limitando le
possibilità sia di divertirsi, ma ancora più di esplorare e misurarsi
con le difficoltà, significa privarli di opportunità di crescita.
Tutte le esperienze di gioco, di divertimento all’aria aperta con gli
altri bambini sono vantaggi per la crescita di ogni bambino che non
dovrebbe essere circoscritta al solo ambiente scolastico ma continuare a casa, negli spazi gioco esterni, ai giardinetti.
Restare seduti davanti al televisore per ore è meno divertente che
giocare all’aperto con gli amici. Se si consente ai bambini di divertirsi come piace a loro in alcuni momenti, diventa anche più facile farsi
ascoltare poi, e il beneficio è reciproco.
I bambini vivono anche la rabbia attraverso il gioco. La rabbia può
nascere da una spinta accidentale, o intenzionale, o da una provocazione. Ma i bambini che vogliono continuare il gioco sanno che
devono controllare la propria rabbia, usarla in modo costruttivo per
affermare la propria personalità senza essere aggressivi.
I capricci possono funzionare con i genitori ma non funzionano mai
con i compagni di gioco. Così giocando i bambini prendono le proprie
decisioni e risolvono i propri problemi autonomamente.
Il mondo del gioco è il mondo della pratica del bambino per diventare
adulto.
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Cibo e bambini
Nell’anno dell’expo, quando tutti parlano di cibo e alimenti, forse è
giusto provare anche a pensare alle piccole difficoltà che si incontrano con i nostri figli quando il cibo non lo vogliono. Le riflessioni che
seguono sono tratte dal libro “Cultura che nutre”, strumenti per
l’educazione alimentare edito dal Ministero delle Politiche Agricole
e Forestali.
Il rapporto fra noi e ciò che mangiamo si costruisce già nei primi
giorni di vita e segue le tappe e le problematiche connesse alla crescita.
L’alimentazione è per il bambino un’operazione complessa, in cui il
cibo è nutrimento, contemporaneamente per il corpo e per bisogni
ben più profondi. È dunque importante saper leggere anche in chia-
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ve psicologica lo sviluppo del comportamento alimentare del bambino, evidenziando eventuali problemi legati all’educazione, perché i
disturbi alimentari del futuro possono essere prevenuti in tutte le
tappe della crescita. Di solito come genitori cominciamo molto presto a preoccuparci dell’alimentazione del bambino.
A cosa si deve tanta preoccupazione? Facilmente si associa la
corretta alimentazione alla crescita, allo sviluppo e alla salute del
bambino, ma anche al proprio “successo” di genitori. In effetti, se ci
pensiamo, tutti diventiamo genitori da un giorno all’altro e abbiamo
bisogno di sentirci confermati nel nostro ruolo, soprattutto con la
nascita del primo figlio, nelle azioni di ogni giorno legate al nutrimento o alla salute. Per un po’ di tempo inoltre siamo un po’ più sensibili
al giudizio dei nostri genitori (divenuti nonni) e degli specialisti del
genere, tendendo a trasformare semplici osservazioni in preoccupazioni costanti.
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Cosa fare? Il primo passo è prendere consapevolezza dei piccoli problemi e dei comportamenti inadeguati. Uno dei problemi più diffusi è
proprio l’ansia del genitore che si trasmette sul neonato attraverso
le braccia che lo sorreggono. Ad esempio il bimbo, nella sequenza
delle ore e dei giorni, può “sentire” che il momento dell’alimentazione
rappresenta la fase più critica e se l’alimentazione diventa troppo
carica di aspettative, il bambino può risolverla a suo vantaggio in un
gioco continuo di ricatti e sfide. È importante perciò controllare i
propri comportamenti ansiosi e le manifestazioni di preoccupazione, così da evitare che il bambino si percepisca “potente” nei confronti del genitore.
Ogni genitore scopre che quando un bambino di due/tre anni dice
“no” il potere dell’adulto razionale è in pericolo e le sue argomentazioni non riescono a fare breccia sulla sua determinazione. Il bambino che sfida l’adulto mentre mangia, mette la mano davanti la
bocca e, così facendo, annuncia che nessuno sarà capace di farlo
mangiare. È un annuncio credibile e veritiero perché con la forza nessuno sarà mai capace di farlo mangiare. Se l’adulto accetta la sfida
può considerare di avere perso, perché il suo bambino prova sempre
grande soddisfazione nel successo del suo comportamento e non si
pone minimamente il problema degli “effetti” di quell’atteggiamento. Ma l’adulto sicuro di sé non accetta sfide e può permettersi
di ridere divertito di fronte a quella manina davanti alla bocca. La
risata toglie al bambino il funesto potere che ha sull’adulto e rende
inefficaci le sue pericolose armi autodistruttive.
Abbiamo a disposizione altri argomenti convincenti: “allora se non
vuoi mangiare…giochiamo!”. Una frase del genere disarma lo sfidante che sente di avere perso il suo avversario. Che senso ha combattere se non ci sono più nemici? Vale la pena perdere qualche minuto e
aspettare, non dimenticando che nel frattempo il bambino non sarà
riuscito a far tacere dentro di sé il desiderio di mangiare. Questo
è un atteggiamento possibile, altri possono essere messi in atto,
escludendo possibilmente l’imposizione e la costrizione che innescano un meccanismo di sfida continua estenuante per tutti.
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La questione dell’anticipo
Andare a scuola prima del tempo,
è giusto o sbagliato?
Il dibattito è antico, ma sempre attuale. Pro e contro
Ogni anno più di qualche famiglia si pone il dubbio se far iniziare prima la frequenza scolastica alla scuola primaria ai
propri bambini, condividiamo con
voi questo articolo scritto dalla Pedagogista Diana Penso che
fornisce qualche elemento in più
alla riflessione.
ACCELERARE
O TEMPOREGGIARE?
La proposta di anticipo scolastico nasce da una certa tendenza
che considera i bambini più svegli
rispetto al passato, in quanto si
servono già di una serie di sollecitazioni ambientali (primi fra tutti
i linguaggi mass-mediali) che li renderebbero capaci di avvicinarsi
senza difficoltà al mondo della scuola. Questa opinione considera
esclusivamente la dimensiona cognitiva nell’apprendimento infantile,
trascurando l’intreccio relazionale ed emotivo connesso al processo
di apprendimento. Perché un bambino possa considerarsi “maturo”
per la scuola primaria, bisogna considerare tutti gli aspetti della
sua personalità, anche la maturità emotiva e affettiva: ad esempio
se è capace di relazionarsi con gli altri in maniera cooperativa, sia
con gli adulti sia con i coetanei, se è in grado di portare a termine i
compiti, senza arrendersi in caso di difficoltà… Esser pronto, per
un bambino, non vuol dire essere in grado di riconoscere tutte le
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lettere dell’alfabeto: vuol dire avere un equilibrio emotivo abbastanza stabile e delle competenze sociali sufficientemente strutturate
da poter cominciare ad affrontare compiti, a soddisfere richieste e
aspettative, proprie ed altrui.
LA PRIMARIA È PRONTA?
La questione dell’anticipo può apparire di modeste proporzioni: in
fondo – si dice – che cosa sono pochi mesi di anticipo anagrafico di
fronte a un percorso lungo e impegnativo, che va ormai per tutti i
ragazzi dai tre ai diciotto anni? In realtà, tra i bambini di cinque anni
e i bambini di sei anni, c’è una distanza che si manifesta in molti
comportamenti. Per esempio nel bisogno più forte, da parte dei piccoli, di stare vicino ad un adulto di riferimento; nel bisogno di spazi
di esplorazione, di gioco di movimento; nei modi di comunicare e di
farsi intendere dagli altri; nel bisogno di tempi morbidi e distesi, di
attività fondate sul fare concreto, in laboratori, in piccoli gruppi…
Le scuole primarie attuali, così come sono pensate e strutturate
attualmente, sono in grado di accogliere e rispondere alle esigenze di bambini piccoli? L’ingresso alla scuola primaria è un momento importante nella vita scolastica e sociale di ogni bambino, offre
occasioni di grande rilievo nella crescita cognitiva, relazionale e d
affettiva. Se questo passaggio viene realizzato in modo maldestro,
senza il rispetto delle età di sviluppo reale, per i bambini il percorso
può diventare difficile.
Forse più che anticipare sarebbe preferibile costruire raccordi e collegamenti, progetti di continuità orientati alla condivisione delle
esperienze educative e non alla precoce differenziazione/separazione dei percorsi, attraverso un modello pedagogico equilibrato tra
dimensioni cognitive, affettive e relazionali.
D’altronde nelle “buone” scuole dell’infanzia, da sempre, si avvia la rielaborazione simbolica delle esperienze e dei vissuti, si sviluppano le
prime forme di socializzazione e documentazione delle conoscenze,
si potenziano linguaggi e modalità di comunicazione, che consentiranno in modo naturale e senza anticipazioni forzate e dannose
l’introduzione nel mondo degli alfabeti…
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Prossimi programmi
Da qui alla fine dell’anno sono previsti alcuni importanti appuntamenti.
Per i bambini grandi una uscita al
Museo Cà Rezzonico a Venezia nel
mese di aprile. È organizzata la visita e una attività di laboratorio,
la giornata si completerà con una
passeggiata in Campo S. Margherita per pranzare. Questa uscita abbina in pratica la gita di fine anno e
l’uscita didattica.
Per i bambini medi a maggio è prevista una uscita all’Orto Botanico di
Padova, che come saprete è patrimonio dell’umanità. Anche questa
uscita prevede una attività di laboratorio e la visita. La giornata si completerà con un pranzo al sacco
in Prato della Valle e rientro a scuola nel pomeriggio.
Il 28 aprile è prevista la serata con il dott. Zoletto sul tema “Passaggio alla scuola primaria, incognite e opportunità”.
Dal 27 al 30 sono organizzate le lezioni aperte di manipolazione per
bambini e genitori dei piccoli
A maggio sono anche previste le riunioni per tutte le classi e i colloqui per i grandi.
Sempre a maggio, l’ultima domenica, saremo tutti insieme per la
FESTA DELLA FAMIGLIA.
Ciascun appuntamento vi verrà ricordato con un apposito avviso.
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INDICE
Presentazione.......................................................................... 1
“Voliamo sul mondo…”............................................................. 2
Riflessioni di alcuni genitori................................................. 6
L’allegria del gioco è contagiosa.......................................... 9
Cibo e bambini........................................................................ 11
La questione dell’anticipo.................................................... 14
Prossimi programmi.............................................................. 16
Comunicazione importante!
Come certamente saprete abbiamo subito un furto presso
la nostra scuola. Oltre al danno subito proviamo molta amarezza per questa intrusione in un luogo che dovrebbe essere
idealmente inviolabile. Tuttavia abbiamo anche ricevuto molta
solidarietà da persone e famiglie che ci hanno testimoniato
vicinanza e sostegno, anche concretamente, e che ringraziamo
di cuore.
Riteniamo però importante informare tutti che dal mese di
aprile non riceveremo alcuna retta in contanti ma dovrete utilizzare le forme di pagamento che vi abbiamo indicato all’atto
dell’iscrizione: Bancomat. Bonifico, pagamento allo sportello
della Banca Padovana (da aprile al costo di € 2).
Cogliamo l’occasione
per augurare a tutti
una serena Pasqua
e ricordarvi che la scuola
resterà chiusa
da giovedì 2 aprile
fino a martedì 7 compresi.
Ci rivediamo il mercoledì 8
pronti per l’ultima intensa
parte dell’anno scolastico
Scuola dell’infanzia
Umberto I
Camposampiero
Il Chiacchierone
n. 56 - aprile 2015
Scuola dell’infanzia
Umberto I
Borgo Trento Trieste, 29
35012 Camposampiero (PD)
Tel. e Fax 049.5790080
e-mail: [email protected]