La mia mamma dice che sono bella di Arianna Lattisi La mia mamma dice che sono molto bella, peccato per le orecchie a sventola. Per fortuna, però, si possono operare. Il dottore ha detto che sono ancora troppo piccola, che è meglio se prima compio dieci anni o anche di più, e la mia mamma si è arrabbiata. Gli ha urlato che non può certo tenersi una bambina con quelle orecchie ancora per quattro anni. Io lo so che tanto mi tiene lo stesso, anche perché ormai ha inventato tanti modi per nascondere le mie orecchie a sventola. Delle volte mi fa una coda tirando forte forte i capelli sopra le orecchie, con tanto tanto gel, così stanno attaccate alla testa e non si notano. Quando sono a scuola, dopo la ricreazione, inizia a farmi un po’ male la fronte, la sento tirare, ma la mamma dice che se bella vuoi apparire devi soffrire. Altre volte, invece, mi fa i boccoli con la piastra: deve stare attenta perché scotta tantissimo, una volta mi ha bruciato un po’ il collo. Per fortuna aveva un buon correttore ed è riuscita a nascondere il segno fino a che è sparito. Anche coi boccoli le orecchie non si vedono, tranne qualche volta quella di sinistra, che è più a sventola dell’altra e spunta un po’ fuori. Allora la mamma si innervosisce, ma poi le passa. Io ho imparato a mettermi una fascia sui capelli, proprio sulla parte alta delle orecchie, così le tiene a posto. La mia mamma dice che sono bella, ed è un peccato che non viviamo in America perché lì le bambine belle come me vincono i concorsi di bellezza. Qui, invece, c’è solo Miss Italia ma è per le ragazze grandi e io non posso partecipare. Allora intanto mi prepara, così quando avrò diciotto anni vincerò di sicuro. Il mio papà certi giorni litiga con la mamma. Le dice che deve lasciarmi giocare con le bambole, che sono ancora una bambina. Non lo capisco tanto bene, perché io ci gioco sempre con le bambole. Anche se le mie bambole sono un po’ diverse da quelle della mia amica Evelin: le sue hanno gambe e braccia, tutto il corpo insomma. Io invece di bambole ne ho tre e tutte hanno solo una bella testa, il collo e una parte delle spalle. Ma così va bene perché a cosa servono le braccia e le gambe? Non si pettinano mica! La mia bambola preferita è la Merilyn: ha i capelli biondi e di solito le mettiamo i bigodini per farli ricci. Lavoriamo in coppia, io e la mamma: lei usa la Sofia e mi fa vedere come si fa, e io copio sulla Merilyn. Dice che così fra poco riuscirò a fare lo stesso anche su me stessa, e potrò prepararmi da sola. I capelli mi riescono ormai abbastanza bene: con i bigodini mi sono allenata tanto, e anche con le trecce a spina di pesce sono diventata brava. È col trucco che ancora non sono capace. La mamma si arrabbia sempre. «Ludovica, ti ho detto che l’ombretto deve arrivare fino alla linea di congiunzione tra la fine dell’occhio e quella del sopracciglio! Se vai oltre sei volgare» Ho delle difficoltà soprattutto con l’eye liner. Non capisco perché, ma quando me lo mette la mamma, viene una riga perfetta. Se provo a metterlo alla Merilyn, invece, mi viene tutto sbavato. «Tesoro mio, l’eye liner è fondamentale: se non impari a metterlo bene, non sarai mai davvero bella!» Fortuna che per imparare a metterlo non serve fare operazioni, perché già quella per sistemare le orecchie mi fa un po’ paura. Il dottore ha detto che deve farmi un taglio lungo tre centimetri dietro il padiglione, che è quella parte dell’orecchio che va in fuori. Poi deve tirare fuori non ho capito bene cosa, tirare un po’ qua e là, e ricucire tutto. Dice che mi farà male per un po’ di giorni, e a me non piace sentire male. Che poi a me, le mie orecchie, piacciono così come sono. Un po’ mi dispiace doverle cambiare, ma la mamma dice che se non le sistemo resterò per sempre brutta. E io non voglio essere brutta, perché la mamma dice che le femmine brutte non sono neanche da prendere in considerazione, perché nella vita non avranno mai successo. Dice anche che le donne grasse sono sempre brutte, quindi devo stare attenta a quello che mangio. Questo mi dispiace, perché alla mensa della scuola ci sono sempre delle cose buone, ad esempio la pasta al ragù che una volta ho assaggiato rubando una pennetta dal piatto della mia amica Evelin. La mia mamma non lo sa, meglio non dirglielo perché si arrabbierebbe tantissimo. Lei dice che la pastasciutta è peggio del veleno, perché ci sono dentro i carboidrati e i carboidrati fanno ingrassare. Ma ancora peggio il formaggio, perché quello invece ha dentro i grassi, e se si chiamano grassi ci sarà pure un motivo, dice la mia mamma. Allora alla mensa posso mangiare solo la carne, ma solo quando non è ricoperta di olio o sughetti. E posso mangiare la verdura, ma devo stare attenta a lasciare il condimento nel piatto perché se ne mangio tanto divento grassa. La mia mamma mi ha insegnato un trucco: metto sotto il piatto, ma solo da una parte, il tovagliolo piegato, così l’olio cola dall’altra parte e l’insalata resta più asciutta. La mia mamma è furbissima, sa un sacco di cose. Mi ha insegnato anche un altro trucco, è una cosa che lei fa da tantissimo tempo quindi dice che funziona alla grande: quando le maestre mi obbligano a mangiare tanto - qualche volta succede perché loro dicono che i bambini hanno bisogno del cibo perché dà energia e non diventano grassi - allora devo andare in bagno appena suona la campanella, infilo due dita in bocca e spingo giù più in fondo che posso, così vomito tutto quello che ho mangiato e resto sempre magra. La mia mamma infatti è magrissima, per questo è bella. A me fa un po’ schifo vomitare, perché le dita mi restano puzzolenti anche se le lavo col sapone, ma la mia mamma mi dice che se bella vuoi apparire devi soffrire, e che se mi lamento sono una bimbetta sciocca. La mia mamma dice che sono molto bella, peccato per le orecchie a sventola, e allora anche se è un po’ una fatica seguire tutti i suoi consigli, perché operare le orecchie mi farà male e anche vomitare mi fa male alla pancia, io lo faccio lo stesso e sono contenta, perché se sono bella la mia mamma mi vuole bene.
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