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Galleria Civica
d’Arte Contemporanea
Viadana
Apeiron
apeiron
Città di Viadana
Apeiron
Via Manzoni 4
ROMANO BOCCADORO
22 Vasi-Crisalide, testa di Keith, paesaggi umani,
(Pitture da viaggio, Sculture bambine)
A cura di Roberto Pedrazzoli
29 marzo - 3 maggio 2015
inaugurazione domenica 29 marzo ore 17.00
apertura:
venerdì, sabato, domenica
dalle ore 16 alle 19
Mantova, scrigno d’arte, non si cura dei propri artisti contemporanei.
Come sempre, e sarà peggio. Ci stiamo avviando a una situazione pietosa per la cultura.
L’Italia, pur essendo corpo d’arte pregnante,
abbandonata alla mercè di politici ignoranti
e arruffoni. Gli artisti sono considerati estranei all’economia della vita civile. Non c'è più
cultura dell’arte, ci stiamo inserendo velocemente in una realtà sempre meno sensibile,
sprofondata nella stupidità dominante dell’iper-supermercato, dell’ iper-consumismo,
dell’iper-tutto subito, dell’iper-non gusto,
dell’iper-apparire. Sarebbe utile tornare alle
antiche corporazioni. Pittori, poeti e scultori
dovrebbero unirsi, fare gruppo per aiutare chi
vale.
“Pittura da viaggio,
(Fauni e centauri)” - 2009
“Giaciglio” - 2007
solo oggetti anonimi ma, come tu dici, indago
nel mondo scientifico, tecnologico, storico.
Certo, seguendo l’opera nella sua evoluzione
(che può durare anche mesi, anni, ventenni)
il mio intervento pitto-scultoreo non sempre
risulta evidente, ma non mi limito ad un lungo e faticoso assemblage. Penso che il tempo
di elaborazione sia un valore aggiunto al mio
lavoro, giacchè la sculto-pittura-oggetto diventa un’espressione ibrida sempre più complessa.
Qual'è, in sintesi, il tuo progetto poetico?
Nella Poesia Totale rivoluzionaria dell’Installazione, nasce la mia idea alchemica. L'Opera
può nascere solo come frutto ignaro dell’inconscio poetico. Voglio citare da La natura
psichica dell’opera alchimistica di C.G. Jung:
All’alchimista era ignota la vera natura della
materia, egli la conosceva solo per allusioni,
tentando di indagarla proiettava sull’oscurità
della materia per illuminarla, l’inconscio. Per
spiegare il mistero della materia, proiettava un
altro mistero, e precisamente il proprio retroscena psichico sconosciuto, su ciò che doveva
essere spiegato: “Obscurum per Obscurius,
Ignotum per Ignotus!”. Questo non era, bene
inteso, un metodo intenzionale, ma un accadimento involontario.
Che rapporti hai avuto, con altri artisti e intellettuali?
È stato fondamentale l’incontro con la loro
opera. Appena iniziata l’Accademia, ho dovuto
abbandonarla per difficoltà economiche. Ho
continuato a studiare arte e poesia sui libri, e
vedendo una quantità di mostre. La frequentazione con Umberto Bellintani, grandissimo
poeta e scultore del mio stesso povero paese, San Benedetto Po, ha fatto il resto come
l’amicizia fruttuosa con Alberto Cappi, poeta
e critico letterario indimenticabile. Amo tutta
l’arte che mi emoziona. Manca, però, il confronto con artisti amici della mia zona, a motivo, forse, del reciproco egocentrismo.
Apeiron
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Città di Viadana
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ROMANO BOCCADORO
22 Vasi-Crisalide, testa di Keith, paesaggi umani,
(Pitture da viaggio, Sculture bambine)
“Senza titolo e Buddha, (la morte avrà il tuo sorriso?)” - 2013
29 marzo - 3 maggio 2015
inaugurazione domenica 29 marzo ore 17.00
MuVi - Galleria Civica d’Arte Contemporanea
Viadana - Via Manzoni 4
L'OPERA SI FORMA NEL MIO INCONSCIO
“Il silenzio operoso di un poeta totale”
di Renzo Margonari
gibile, ma l’intenzione dell’autore (anche etica)
è salvifica e restitutiva.
I suoi pensieri trapassano la funzionalità degli
oggetti e la tensione dei sentimenti accumula,
distribuisce, restaura, ricicla, rende nuova vita
a cose morte o scadute, relitti anche preziosi,
inseguendo lo scopo narrativo; gli ispirano un
concetto, un’articolazione poetica. Alcune opere sono concepite per autodistruggersi lentamente.“È come la vita”, dice. Tiene in sospeso il
pensiero a cui dare un’immagine tattile e visuale, ricombina i significati, facendone complessi
montaggi che richiedono lunghe elaborazioni.
Molti di questi lavori intermediali permangono annosi in attesa di un intervento conclusivo. Sono realizzazioni complesse, dispendiose,
spesso faticose, che obbligano il poeta a mettere a buon partito i suoi studi interrotti. Le
installazioni cambiano forma e sostanza ogni
volta che sono proposte, si arricchiscono continuamente. Talvolta, Boccadoro si appropria
dell’oggetto modificandone il significato, alla
Duchamp, oppure gli basta valorizzarne lo stato di consunzione. Così il suo pensiero poetico
composto da una somma di ricordi, rimandi,
assegnato un’opera originale capace di coinvolgere lo spettatore, cosicchè egli stesso,
cosciente o no, possa far parte dell’opera
stessa. Nell'insieme di questa “Poesia Totale” si creano a mio avviso delle sinestesie nel
“Fare Artistico”: Pittura, Scultura, Fotografia,
Videoarte, Musica, che interagiscono tra loro
per raggiungere lo scopo poetico.
Nella tua poetica c’è il ricordare, e in questo
valore, rispetto per il Minimo, il Poco, il Dettaglio, dati che il consumismo globalizzato
“Pittura da viaggio (Oro banditi e bandiere)” - 2010
“Crisalide 1” - 2012
proteste, riferimenti, saperi. La sua estetica
contempla idealmente un avanzato orizzonte
internazionale ma per ora una chiatta stracarica ancorata all’argine del Po mantovano.
“Il grande poeta camminatore” - 2011
Da queste parti, a respirare appena nella cultura locale, si è subito soverchiati dal ricordo
di “Berto” Bellintani, il poeta, Giovanni Bernardelli, il pittore, e Vasco Corradelli, pittore
ignorato da rivalutare. Sodali scorbutici, inavvicinabili. Visitatore indigeno, artista famoso,
Ermanno Pittigliani. C’è pure, magari, l’imbarazzante momento giovanile di Ruggero Giorgi
non seguito da prove altrettanto notevoli. Tutti
loro, “om d’Po” che costituivano una importante situazione culturale nell’isola di San
Benedetto. Pur manifestando consapevole
rispetto solidale per i predecessori, Romano
Boccadoro (San Benedetto Po, 1958) non condivide tanta storia, partecipando idealmente,
invece, alla dimensione culturale europea, ma
soffrendo lo stesso isolamento dei predecessori, una separatezza apparentemente invincibile, nel cuore profondo della provincia più
aliena. Per contrappasso, la solitudine favorisce meditazione e concentrazione: non sedendo e mirando sterminati silenzi, ma cercando
alacremente di far passare oltre la siepe sussurri e grida. Stando ai dipinti, Romano è un
ottimo pittore, ma la sua speculazione estetica è solo marginalmente pittorica.
Si esplica prevalentemente con la desemantizzazione del libro, utilizzato come scrigno polisensuale, simbolo centrale nelle sue installazioni che stanno tra scrittura e oggettualità. Il
libro, murato vivo, bloccato, catafratto, diventa
tabernacolo, oracolo, reliquario, riletto e illeg-
“Crisalide 2, a Virgilio sommo poeta”
2013/14
rifiuta come scarto a perdere, benchè siano
dati importanti dell’evoluzione scientifica,
tecnologica, storica.
L’Artista deve cercare la propria strada lavorando e sperimentando. Il “Fare Artistico”, se
applicato in questo modo, sviluppa un forte
moto creativo. Essendo “duchampiano”, l’oggetto trovato mi apre sempre nuovi orizzonti, (l’innamoramento inizia dallo sguardo che
incontra l’oggetto, mentre nella poesia e nel
racconto è la parola). Capisco che prima o
poi certe cose mi saranno utili. Immagazzino
per creare poi. Raccolgo cose minime, non
Romano, il tuo lavoro artistico, interessato
tanto dall’espressione verbale quanto da quella figurativa. Non sta nell’ambito delle ultime
ricerche estetiche, a meno che non partecipi
alla più recente evoluzione della cosiddetta
Poesia Visiva, che alcuni chiamano Poesia Totale. Qual'è il tuo pensiero al proposito?
Penso che il mio “fare artistico” sia assai libero,
anche se sono stato influenzato sia dagli artisti chiamati poeti visivi: Miccini, Pignotti, Isgrò,
e da alcuni autori post dadaisti, con pochi altri
dell’Arte Povera. La mia forma espressiva ideale è fare “Installazione”, creare in uno spazio