-MSGR - 05 LATINA - 42 - 17/04/15-N: 42 Latina L’INDAGINE Due anni d’indagini e migliaia di ore di intercettazioni telefoniche. Un lavoro investigativo mirato quanto minuzioso che è stato portato avanti dalla polizia con il pm Marco Giancristofaro e il gip Laura Matilde Campoli. Ieri all’alba la polizia ha arrestato venti persone a Cisterna. Tutto è scaturito dall’arresto, nel gennaio del 2013, del carrozziere Maurizio Ferrari: fermato a Borgo Montello dagli investigatori della quarta sezione antidroga della Squadra mobile. Nell’auto un chilo e mezzo di cocaina destinata a Cisterna. Ferrari, un insospettabile, in carcere ha incontrato più volte qualcuno che era in contatto stretto con Andrea Castellucci, 42 anni. Colloqui in carcere ascoltati anche dalla polizia. Frasi che parlavano di droga ma anche di soldi da recuperare. Con Andrea Castellucci è stato arrestato anche il fratello Gianluca e con loro in carcere è finito anche Gianluca Lorello, 41 anni. Sono questi gli organizzatori, le “menti” dello spaccio basato sulle cosiddette Jackson five come venivano soprannominate al telefono le bustine con cinque grammi di droga. Determinante anche il fiuto investigativo della “giudiziaria” del Commissariato di poliza di Cisterna guidata dall’ispettore Adriano Contarino. Ma cocaina e hashish venivano spacciati anche a Latina dalla giovane Maria Giuseppina Di Silvio, 36 anni, che la vendeva a casa sua: in via Pionieri della Bonifica. E qui ecco l’acume investigativo della sezione antidroga della Squadra mobile coordinata dal sostituto Elio Beneduce. LO SCENARIO Cocaina e hashish a fiumi: sgominata la gang di Cisterna L’operazione scattata all’alba di ieri `Impegnati gli investigatori di Cisterna è stato denominata “Jackson five” con la Squadra mobile: droga nella cuccia ` Giacomo Milani 30 anni Giovane ma da tempo impegnato in una quotidiana attività di spacciatore Maurizio Roscilli 43 anni Gli investigatori della Polizia Da destra il capo della Squadra mobile, Tommaso Niglio, con il dirigente del Commissariato di Cisterna, Walter Dian Orazio Busanello 36 anni Membro della gang non era certo una pedina di secondo livello Marito della Di Silvio era complice della consorte in un’assidua attività di spaccio tra le mura domestiche (Fotoservizio a cura di NANDO GINNETTI) Via Helsinki, ferito con le mazze da baseball “Collaboratore” arrestato dopo il pestaggio Maria Giuseppina Di Silvio, 32 anni Maria Giuseppina Di Silvio, componente del famigerato clan nomade, spacciava a casa: in via Pionieri della Bonifica In tre pestavano un uomo a Latina, in via Helsinki. Giunti immediatamente sul posto, gli agenti della Squadra volante identificavano la vittima: un quarantenne che riferiva di essere stato aggredito alle spalle, mentre si accingeva ad entrare nella sua auto, nel parcheggio vicino alla sua abitazione. L’aggressione è stata effettuata da tre persone armate di mazze da baseball. Il pestaggio sarebbe avvenuto in seguito ad una lite per futili motivi, intercorsa il giorno precedente. Le prime testimonianze confermavano quanto riferito dalla vittima e il fatto che gli autori erano fuggiti lasciando sull’asfalto la vittima. Solo in seguito alle urla delle persone Cisterna. Il robusto Stefano Marcotulli, "Ciccio", responsabile della rivendita di auto in via Monti Lepini, era spesso alla guida di auto di grossa cilindrata. Graziano Milito, "Braccio", ha gestito il negozio di mozzarelle di bufala (poi ceduto) della centralissima piazza Amedeo di Savoia d'Aosta, ricettacolo dello spaccio nelle ore notturne. Orazio Busanello è originario di Cisterna ma ha gestito i suoi affari nel capoluogo pontino in simbiosi con la compagna "Giusy" Di Silvio. Così come Maurizio Roscilli è titolare di un'azienda fuori Cisterna. Si atteggiavano a fare i "capetti", "dal taglio molto delinquenziale, volevano esser considerati al top". «In due anni d’indagini li abbiamo studiati, controllati - ha commentato il vicequestore Walter Dian - e alla fine abbiamo trovato la quadratura del cerchio». I COMPLIMENTI A Cisterna è ben conosciuto e nell’organizzazione criminosa non era un gregario Davide Zampieri 43 anni L'elicottero della polizia di Stato che da due giorni sorvolava a bassa quota sui quartieri di Cisterna lasciava intuire che qualcosa di grosso stava accadendo. La retata all'alba di ieri mattina ha confermato i sospetti dei più curiosi, ma anche sorprese inaspettate. Gli arrestati nell'operazione Jackson five sono tutte persone note (o quasi) perché legate agli ambienti delle criminalità locale diffusa. A cominciare da "O vecchio", Andrea Castellucci, di Colle Marcaccio (già arrestato nell'agosto 2013) e dal fratello minore Gianluca. Ma anche Gianluca Lorello, "Maruzzella", detto anche "Il pelato". Lui e Antonio Visini, "O Tunisino", lavorano entrambi per una nota azienda agroindustriale di MIGLIAIA DI ORE DI INTERCETTAZIONI TELEFONICHE MA ANCHE AMBIENTALI E POI IL RECUPERO DEI CREDITI DELLA DROGA Venerdì 17 Aprile 2015 www.ilmessaggero.it (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00564023 | IP: 62.94.13.247 presenti è scattato l’allarme. Dalle testimonianze gli agenti della “volante” riuscivano a identificare gli autori: tra essi anche un collaboratore di giustizia. Rintracciati nelle proprie abitazioni i tre aggressori venivano arrestati per lesioni personali aggravate. Il pestato è stato ricoverato al “Goretti” in prognosi riservata: ha un trauma cranico e numerose fratture facciali. Sequestrate le mazze da baseball, di cui una ritrovata sul luogo dell’aggressione, le altre in casa degli arrestati. Il terzetto di picchiatori è stato trasferito nelle camere di sicurezza della polizia: oggi il processo, con rito direttissimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA E ieri anche il sindaco di Cisterna Eleonora Della Penna si è recata in Questura per complimentarsi personalmente con il questore Giuseppe De Matteis, il dirigente della squadra mobile Tommaso Niglio, il dirigente del commissariato di Cisterna Walter Dian e gli uomini che hanno partecipato all' operazione "Jackson Five" che ha portato all'emissione, da parte della Procura di Latina, di 21 ordinanze di custodia cautelare. Una visita mirata per sottolineare l'importanza dell'operazione portata a termine con successo sul territorio provinciale dopo due anni di indagini. “Un fenomeno criminale così diffuso - ha dichiarato il sindaco in una nota - merita un innalzamento del livello di guardia anche da parte delle istituzioni. Quelli legati allo spaccio di stupefacenti sono reati odiosi per la collettività. Non possiamo accettare, e questo voglio ribadirlo anche come cittadino, che a due passi dalle nostre case e sulle nostre strade qualcuno metta in piedi una rete così capillare per lo spaccio di droga organizzata con un assetto criminale che va ad intaccare pesantemente la nostra comunità. Per questo ho voluto ringraziare personalmente gli uomini della questura che, così come gli altri rappresentanti delle forze dell'ordine, lavorano ogni giorno con impegno e sacrificio per contrastare questi fenomeni criminali". Aldo Cepparulo Claudia Paoletti © RIPRODUZIONE RISERVATA TUTTO PRESE L’AVVIO NEL FEBBRAIO DEL 2013 CON IL SEQUESTRO DI UN CHILO E MEZZO DI COCAINA Epatite e Aids, vite distrutte dalle trasfusioni di “sangue sporco” IL LIBRO Storie poco note o “dimenticate”. Vicende che riguardano migliaia di persone in tutta Italia ma faticano a “fare” notizia. Tante di queste sono accadute in provincia di Latina. Le racconta il libro “Sangue sporco, trasfusioni errori e malasanità” (Giubilei Regnani editore, 200 pagine, 15 euro) del collega Giovanni Del Giaccio. Il testo sarà presentato oggi alle 17,30 a Latina, nella sala “De Pasquale” del Municipio, in piazza del Popolo. Del Giaccio si occupa da anni proprio di sanità per il nostro giornale e per la pubblicazione ha compiuto un viaggio da nord a sud dell’Italia. «Lo spunto mi è stato dato dai numerosi casi di maxi richieste di ri- sarcimento – spiega – e dalle difficoltà riscontrate dai cittadini prima nelle strutture sanitarie e poi per ottenere i soldi dovuti, ma anche da decessi per trasfusioni che non andavano eseguite». LE STORIE C’è il caso di una donna di San Felice Circeo, ad esempio, alla quale all’ospedale di Fondi è stato chiesto se fosse prostituta. Il motivo? Il medico, una donna tra l’altro, ha associato la sua epatite alla nazionalità e dedotto che si prostituisse. Si racconta anche la storia di un uomo che a causa degli emoderivati ha perso due figli per Aids. «Con lui si ricostruisce - dice l’autore - l’arrivo di quello che era un toccasana per gli emofilici e che, invece, si è rivelato l’inizio della fine. Ancora oggi sullo scandalo emoderivati, realizzati con sangue proveniente dalle carceri americane, senza controlli, importato senza verifiche, sono in corso dei processi». Come quello che si è aperto di recente a Napoli a carico di Duilio Poggiolini. Nel libro anche il caso di un uomo che vive a Sabaudia e ha contratto l’epatite a causa della dialisi, la storia di una donna che «continuava a sorridere per non far pesare ai figli la sua condizione» e che è morta al “Goretti”. Non è bastato, nel suo caso, scrivere nella cartella clinica che il decesso era legato a complicazioni "hcv correlate", il Ministero della Salute ha provato a non risarcire gli eredi liquidati di recente, invece, con un milione di euro. E ancora la scoperta di donatori infetti che nes- suno è andato a cercare - e quindi non ha fermato - per anni. LE RESPONSABILITA’ In vicende del genere è coinvolta la Asl di Latina che non ha controllato o lo ha fatto troppo tardi. Singolare, ancora, la storia di una signora, che oggi vive a Sabaudia, che al liceo “Grassi” nel quale lavorava era presa per “matta” e in realtà era già in depressione per LE STORIE RACCOLTE DA UN CRONISTA: GIOVANNI DEL GIACCIO PRESENTAZIONE IN MUNICIPIO A LATINA OGGI ALLE 17,30 La copertina del libro di Giovanni Del Giaccio -TRX IL:16/04/15 l’epatite. La C non si conosceva ancora, la consideravano “Nanb” ovvero né A e né B. Oppure il carrozziere che aveva le transaminasi alte, era stato messo a dieta stretta, e solo per lo scrupolo di un medico ha fatto i test e ha scoperto di essere infettato. Ha vinto la causa, non è stato ancora risarcito, ma intanto deve pagare la registrazione della sentenza e non ha i soldi per farlo. Il libro – in distribuzione dal 20 aprile - offre gli spunti di un cronista che nell’appuntamento di oggi si confronta con il presidente dell’Ordine dei Medici di Latina, Giovanni Maria Righetti e l’avvocato Renato Mattarelli, esperto in danni da sangue. Modera l’incontro la giornalista Dina Tomezzoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22:45-NOTE:
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