FIGURE PIANE E SOLIDE per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.2 MANUALE di Macchine MANUALE di Macchine FATTORI DI CONVERSIONE FRA LE UNITA’ DI MISURA Unità di misura metro centimetro millimetro micrometro pollice (inch) miglio marino Simbolo m cm mm µm in mile Lunghezza – Unità nel sistema SI: metro (m) m cm mm µm 1 100 1 000 1 000 000 0,01 1 10 10 000 0,001 0,1 1 1.000 0,000001 0,0001 0,001 1 0,0254 2,54 25,4 25 400 1 852 185 200 1 852 000 1 852 000 000 in 39,37 0,3937 0,03937 0,0000393 17 72 913 Area– Unità nel sistema SI: metro quadrato (m2) Unità di misura Simbolo m2 cm2 mm2 2 metro quadrato m 1 10 000 1 000 000 centimetro quadrato cm2 0,0001 1 100 2 millimetro quadrato mm 0,000001 0,01 1 2 pollice quadrato (square inch) in 0,00064516 6,4516 645,16 Unità di misura metro cubo centimetro cubo millimetro cubo litro(decimetro cubo) Unità di misura chilogrammo grammo tonnellata libbra (pound) mile 0,00054 0,0000054 0,00000054 0,00000000054 0,000013715 1 in2 1 550 0,1550 0,00155 1 Volume – Unità nel sistema SI: metro cubo (m3) Simbolo m3 cm3 mm3 m3 1 1 000 000 1 000 000 000 3 cm 0,000001 1 1 000 mm3 0,000000001 0,001 1 3 l (dm ) 0,001 1 000 1 000 000 Massa – Unità nel sistema SI: chilogrammo (kg) Simbolo kg g t kg 1 1 000 0,001 g 0,001 1 0,000001 t 1 000 1 000 000 1 lb 0,45359237 453,6 0,0004536 l (dm3) 1 000 0,001 0,000001 1 lb 2,20462 0,00220462 2 204,62 1 Tempo – Unità nel sistema SI: secondo (s) Unità di misura Simbolo s min h secondo s 1 0,00027778 minuti min 60 1 0,01666667 ora h 3 600 60 1 Temperatura – Unità nel sistema SI: kelvin(K) Unità di misura Simbolo K kelvin K 1 gradocentigrado (Celsius) °C °C = K – 273,15 °C K = °C + 273,15 1 per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.3 Angolo piano – Unità nel sistema SI: radiante (rad) Unità di misura Simbolo rad ° radiante rad 1 57,296 grado sessagesimale ° 0,0174533 1 MANUALE di Macchine Velocità – Unità nel sistema SI: metro al secondo (m/s) Unità di misura Simbolo m/s km/h metro al secondo m/s 1 3,6 chilometro all’ora km/h 0,2778 1 nodo (miglio all’ora) knot (miglio/h) 0,5144 1,852 knot 1,944 0,54 1 Accelerazione – Unità nel sistema SI: metro al secondo quadrato (m/s2) Unità di misura Simbolo m/s2 accelerazione gravitazionale g 9,81 Forza – Unità nel sistema SI: newton (N) Unità di misura Simbolo N kp newton N 1 0,10194 chilogrammo - peso kp 9,81 1 Portata volumica – Unità nel sistema SI: metro cubo al secondo (m3/s) Unità di misura Simbolo m3/s m3/h l/s metro cubo al secondo m3/s 1 3 600 1 000 metro cubo all’ora m3/h 0,0002778 1 0,2778 litro al secondo l/s 1 000 3,6 1 litro al minuto l/min 0,000016667 0,06 0,016667 Pressione – Unità nel sistema SI: pascal (Pa) Simbolo Pa (N/m2) bar 2 pascal Pa (N/m ) 1 0,00001 bar bar 100 000 1 metro di colonna d’acqua mH2O 9 803, 9 0,098039 libbra su pollice quadrato (pound square inch) psi 6 894,76 0,06894 Unità di misura Unità di misura joule chilocaloria chilowattora British Thermal Unit l/min 60 000 16,667 60 1 mH2O 0,000102 10,2 1 0,70325 Energia e lavoro – Unità nel sistema SI: joule (J) Simbolo J (Nm) kcal kWh J (Nm) 1 0,0002388 0,0000002778 kcal 4 186,8 1 0,001163 kWh 3 600 000 859,845 1 Btu 1 055,06 0,251997 0,0002931 Potenza – Unità nel sistema SI: watt (W) Unità di misura Simbolo W (J/s) kcal/h watt W (J/s) 1 0,85985 chilocaloria su ora kcal/h 1,163 1 cavallo vapore (horse power metrico) CV (HP) 735,5 632,42 brake horse power(horse power inglese) BHP 745,7 641,19 CV (HP) 0,00136 0,00158 1 1,01387 psi 0,000145 14,504 1,42196 1 Btu 0,0009478 3,9683 3 412,13 1 BHP 0,00134 0,00156 0,98632 1 per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.4 I fattori di conversione approssimati sono riportati in carattere corsivo ELEMENTI DI MECCANICA APPLICATA Questo moto è detto circolare perché la sua traiettoria è una circonferenza, uniforme perché avviene con velocità angolare ω RICHIAMI DI CINEMATICA [rad/s] costante. Definizioni Essendo v [m/s] costante in modulo, l’arco di circonferenza Si definisce velocità (speed)v [m/s] del punto, il rapporto fra lo percorso s [m] cresce linearmente col tempo. Valgono le spazio ∆s [m] percorso dal punto e l’intervallo di tempo ∆t [s] seguenti relazioni: impiegato a percorrerlo: v= v= ∆s ∆t s t s = v·tt = s v Oltre alla velocità lineare v [m/s], è utile introdurre la velocità Si definisce accelerazione (acceleration)a [m/s2] del punto, il angolare ω [rad/s], rapporto tra l’angolo ϕ [rad] spazzato dal rapporto fra la variazione di velocità ∆v [m/s] del punto e raggio vettore r [m] e il tempo t [s]: φ ω = = costante t l’intervallo di tempo ∆t [s] durante il quale avviene la variazione stessa: a= ∆v ∆t retta, uniforme perché avviene a velocità costante. Lo spazio percorso s [m] è direttamente proporzionale al tempo t [s] e le relazioni tra velocità v [m/s], spazio s [m] e tempo t [s] sono: s s v= s = v·tt = t v Moto rettilineo uniformemente vario(uniformly variable motion) φ ω Il legame tra velocità lineare v [m/s] e velocità angolare ω [rad/s] è: Moto rettilineo uniforme(uniformly rectilinear motion) Questo moto è detto rettilineo perché la traiettoria è una linea φ = ω·tt = v = ω·r Il legame tra velocità angolare ω [rad/s] e numero di giri n [rpm] è: ω= 2·π·n 60 0,1·n n= 60·ω 2·π 10·ω L’accelerazione centripeta acp [m/s2] (e quindi l’accelerazione centrifuga acf) vale: acp (acf ) = ω2 ·r = Questo moto è detto rettilineo perché la traiettoria è una linea v2 r retta, uniformemente vario perché la velocità varia con il tempo in modo uniforme. Contando i tempi dall’inizio del moto (t = 0) e detti v0 [m/s] la velocità iniziale e a [m/s2] il modulo dell’accelerazione costante, velocità v [m/s] e spazio percorso s [m] variano col tempo t [s] secondo le relazioni: 1 v = v0 ± a·t s = v0 ·t ± ·a·t2 2 in cui vale il segno “+“ se il moto è uniformemente accelerato, mentre vale il segno “-“ se il moto è uniformemente rallentato o Moto circolare uniformemente vario(uniformly variable circular motion) Avviene su traiettoria circolare con velocità angolare ω [rad/s] variabile con il tempo in modo uniforme. Si definisce accelerazione angolare ε [rad/s2] del punto, il rapporto fra la variazione di velocità angolare ∆ω [rad/s] del punto e l’intervallo di tempo ∆t [s] durante il quale avviene la variazione stessa: ε= ∆ω ∆t decelerato. Lo spazio s [m] percorso in un certo tempo t [s] si può anche calcolare come prodotto della velocità media vm [m/s] velocità angolare iniziale e ε [rad/s2] il modulo dell’accelerazione per questo tempo: s =vm ·t = Contando i tempi dall’inizio del moto (t = 0) e detti ω0 [rad/s] la 1 · v +v ·tv2 = v20 ±2·a·s 2 0 angolare costante, velocità ω [rad/s] e angolo ϕ [rad] variano col tempo t [s] secondo le relazioni: ω = ω0 ± ε·tφ = ω0 ·t ± Moto circolare uniforme(uniformly circular motion) 1 2 ·ε·t 2 in cui vale il segno “+“ se il moto è uniformemente accelerato, mentre vale il segno “-“ se il moto è uniformemente rallentato o decelerato. L’angolo ϕ [rad] spazzato dal raggio vettore r [m] in MANUALE di Macchine un certo tempo t [s] si può anche calcolare come prodotto della Il peso (weight forces)Fpeso [N] di un corpo può essere espresso velocità angolare media ωm [rad/s] per questo tempo: come prodotto della massa m [kg] per l’accelerazione di gravità g φ = ωm ·t = 1 · ω + ω ·tω2 = ω20 ± 2·ε·s 2 0 (con g = 9,81 m/s2): Fpeso = m·g Moto armonico Si consideri un punto P che si muove di moto uniforme, con La forza centripeta (centripetal force)Fcp [N] (e centrifuga Fcf) cui è velocità angolare ω [rad/s] costante, su una circonferenza. sottoposto un corpo può essere espressa come prodotto della Mentre il punto P si muove di moto uniforme percorrendo un giro massa m [kg] per l’accelerazione centripeta acp[m/s2] (e di circonferenza, il punto K, ottenuto come proiezione di P sul centrifuga acf): diametro AB, si muove sul diametro da A verso B e viceversa. Il Fcp (Fcf ) = m· moto del punto K sul diametro AB si definisce moto armonico. Il v2 = m·ω2 ·r r tempo impiegato dal punto K per andare da A in B e tornare in A La forza di pressione (pressureforces)Fp [N] esercitata da un fluido percorrendo il diametro AB, ossia per compiere un’oscillazione su una superficie S [m2] può essere espressa come prodotto completa, si definisce periodo T [s]; esso vale: della pressione p [Pa] per la superficie stessa: T= 2·π ω Fp = p·S La forza di attrito radente (sliding friction forces)FR [N] può essere Si definisce frequenza f [Hz] il numero di oscillazioni effettuate nell’unità di tempo T [s]; esso vale: 1 ω f= = T 2·π espressa come prodotto del coefficiente di attrito radente fR per la forza normale di contatto N [N]: FR = fR ·N La forza di attrito volvente (rolling friction forces)FV [N] può essere RICHIAMI DI STATICA espressa come prodotto del coefficiente di attrito volvente fV per Definizioni Il momento di una forza (torque)rispetto ad un punto P è un vettore la forza normale di contatto N [N]: FV = fV ·N che ha per modulo M [Nm] il prodotto del modulo F [N] della forza per la distanza b [m] (braccio) tra la retta d’azione della forza ed il polo P: M= F·b Materiali a contatto pneumatico su asfalto acciaio su acciaio fR 0,6 ÷ 0,8 0,4 ÷ 0,7 fV 0,015 ÷ 0,02 0,001 ÷ 0,003 La resistenza del mezzo (fluid friction)FM [N] che incontra un corpo, Si definisce coppia di forze l’insieme formato da due forze F [N] di sezione maestra A [m2] (massima sezione perpendicolare alla di ugual modulo, verso contrario e rette d’azione parallele e direzione del moto), in movimento con velocità v [m/s], immerso distanti b [m] tra loro. Il modulo M [Nm] del momento creato dalla in un mezzo di massa volumica ρ [kg/m3], è data dalla relazione: coppia di forze (moment of a couple)vale: FM = 1 ·C ·ρ·A·v2 =k·v2 2 x M= F·b in cui Cx rappresenta il coefficiente di resistenza aerodinamica, adimensionale, che si ricava sperimentalmente e tiene conto della forma del corpo. RICHIAMI DI DINAMICA per conduttori e costruttori del mezzo navale Tipo di profilo sfera Cr 0,18 Pag.6 Principali tipi di forze MANUALE di Macchine fusoliera d’aereo autoveicolo barca a remi nave veloce locomotiva carenata 0,12 0,2 ÷ 0,3 0,4 0,08 0,28 ÷ 0,35 cilindro pieno (di diametro D [m]) I= cilindro cavo (di diametro esterno De[m] e diametro interno Di[m]) I= 1 ·m·D2 8 1 ·m·(De 2 +D2i ) 8 Lavoro meccanico(mechanical work) Potenza(power) In un moto traslatorio, si dice che viene compiuto un lavoro La potenza P [W] è definita come il rapporto tra una certa meccanico L [J] quando una forza F [N] sposta il suo punto di quantità di energia [J] (o di lavoro L) che si trasmette da un applicazione di un tratto s [m] e si scrive: sistema a un altro e il tempo t [s] richiesto: P= L = F⋅s In un moto rotatorio, il lavoro meccanico L [J] può essere L t Nel moto traslatorio, vale: espresso come prodotto del momento M [Nm] per l’angolo ϕ P = F⋅v [rad]: oveF [N] rappresenta la forza cui è sottoposto il corpo e v [m/s] la L = M⋅ϕ velocità; mentre nel moto rotatorio: Energia meccanica e sue forme P = M⋅ω Il lavoro che un corpo ha la capacità di compiere a causa della sua posizione (altezza h) si definisce energia potenziale o energia gravitazionale o energia di quota Eg [J] e si esprime con oveM [Nm] rappresenta la coppia cui è sottoposto il corpo e ω [rad/s] la velocità angolare.Esiste una relazione (utilizzata frequentemente nella pratica) che lega la coppia M [Nm], la relazione: prodotta sull’asse di una macchina, e la potenza P [kW], erogata Eg = m·g·h dalla macchina stessa, a un determinato regime di rotazione n in cui m [kg] rappresenta la massa del corpo, g [m/s2] l’accelerazione di gravità e h [m] l’altezza. Si definisce energia [rpm] e viceversa: M 9550· cinetica o energia di velocità Ec [J] il lavoro che un corpo è in grado di compiere a causa della velocità posseduta. Nel moto P n e P M·n 9550 MECCANICA DEI FLUIDI traslatorio, vale: EC = Portata volumica(volume flow rate) 1 ·m·v2 2 La portata volumica Gv [m3/s] è il volume V [m3] di fluido che in cui m [kg] rappresenta la massa del corpo e v [m/s] la velocità; attraversa nel tempo t [s] una generica sezione S, essa può mentre nel moto rotatorio: essere espressa come prodotto della sezione S [m2] per la EC = velocità w [m/s] del fluido: 1 2 ·I·ω 2 Gv = in cui I [kgm2] rappresenta il momento di inerzia di massa del V =S·w t corpo e ω [rad/s] la velocità angolare. Riportiamo l’espressione del momento di inerzia di massa I [kgm2] di alcuni solidi: Portata massica(mass flow rate) per conduttori e costruttori del mezzo navale I (kgm2) Pag.7 Solido MANUALE di Macchine La portata massica Gm [kg/s] è la massa m [kg] di fluido che se poi la massa volumica ρ [kg/m3] si può ritenere costante, attraversa nel tempo t [s] una generica sezione S, essa può come nel caso dei liquidi, per la legge di continuità si ha anche la essere espressa come prodotto della portata volumica Gv [m3/s] conservazione della portata volumica: per la massa volumica ρ [kg/m3] del fluido: m Gm = = ρ·Gv t Energiameccanica di una vena fluida(mechanical energy of a fluid Leggi della meccanica dei fluidi flow) La legge di Stevino (Stevin’s law)afferma che un fluido di peso L’unità di peso (1 N) di un fluido può possedere energia volumico γ [N/m3] crea alla profondità H [m] una pressione p [Pa], meccanica (J) nelle tre forme: detta pressione idrostatica: • energia di pressione o carico piezometrico: p/γ S1⋅w1 = S2⋅w2 • energia cinetica o carico cinetico: w2/(2⋅g) p = γ⋅H = ρ⋅g⋅H • energia gravitazionale o carico geodetico: z in cui l’accelerazione di gravità g vale 9,81 Si definisce quindi le tre forme energetiche sopra scritte sono espresse in spinta idrostatica FS [N] agente sul fondo di un recipiente J/N, e poiché 1 J/N = 1 m tali forme energetiche unitarie risultano contenente un fluido di peso volumicoγ dunque espresse in m. [N/m3] m/s2. la forza esercitata dalla pressione p [Pa] sulla superficie Af[m2] del fondo del Teorema di Bernoulli generalizzato(extended Bernoulli equation) recipiente stesso: Se il fluido, mentre fluisce tra le sezioni 1 e 2, riceve dall’esterno FS = p⋅Af mentre la spinta idrostatica agente sulla superficie laterale Al [m2] del recipiente vale: FS = pm ·Al = γ·H ·A 2 l l’energia entrante EE e cede all’esterno l’energia uscente EU, si ha la seguente generalizzazione del teorema di Bernoulli: p p1 w21 w22 + + z1 + EE = 2 + + z +E γ1 2·g γ2 2·g 2 U Perdite di carico totali in cui pm [Pa] rappresenta la pressione idrostatica media. Il Indicate di solito con ∆h [m], sono le perdite di energia che il principio di Archimede (principle of Archimedes)afferma che un corpo fluido subisce lungo la linea a causa di moti vorticosi e attriti, sia immerse in un fluido di peso volumico γ [N/m3] riceve una spinta interni sia sulla superficie di contatto con la tubazione. Si FA [N] verso l’alto di intensità pari al peso del volume V [m3] di riportano i valori orientativi delle perdite di carico per alcuni fluido spostato: circuiti comuni negli impianti di propulsione navale: FA = γ⋅V Legge di continuità(continuityequation) La legge di continuità afferma che, lungo una tubazione senza Tipo di circuito acqua di mare per condensatori di turbine a vapore acqua dolce per il raffreddamento dell’olio lubrificante acqua dolce per il raffreddamento dei motori principali olio di lubrificazione dei motori principali di propulsione ∆h(m) 5 ÷ 10 10 ÷ 30 30 ÷ 50 50 ÷ 80 diramazioni, la portata massica Gm1 [kg/s] entrante in una qualunque sezione 1 è uguale a quella uscente Gm2 [kg/s] da una Prevalenza di una macchina operatrice sui fluidi Prende il nome di prevalenza(head), indicata di solito con la lettera qualunque altra sezione 2: h ed espressa in m, l’energia che la macchina cede all’unità di Gm1 = Gm2 peso (1 N) di fluido. cioè: per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.8 ρ1⋅S1⋅w1 = ρ2⋅S2⋅w2 MANUALE di Macchine MACCHINE OPERATRICI A FLUIDO Classificazione A seconda di come l’organo mobile aumenta l’energia del fluido, Prevalenza di una pompa Consideriamo il circuito aperto 1 – 2 (vedi figura), al cui inizio sia le macchine operatrici su fluidi si dividono in: installata una pompa • MACCHINE CINETICHE: cedono al fluido soprattutto energia incaricata di cedere cinetica, cioè ne aumentano la velocità. In base al moto del al liquido l’energia fluido all’interno della macchina, si dividono a loro volta in: necessaria affinché − MACCHINE ASSIALI, nelle quali il fluido si muove questo percorra la parallelamente all’asse della macchina e riceve energia linea da una girante simile all’elica di una nave; − MACCHINE RADIALI (dette parametri comunemente CENTRIFUGHE), in cui il fluido entra assialmente rispetto a una girante palettata che lo lancia verso la periferia, dove un condotto a chiocciola lo raccoglie, lo secondo i stabiliti. Indicando con h [m] la prevalenza della pompa e con ∆h [m] le perdite di carico totali che il liquido incontra lungo il percorso, dal teorema di Bernoulli generalizzato risulta: rallenta facendone aumentare la pressione e lo invia alla h = z2 - z1 + mandata; p2 - p1 w22 - w21 + +∆h γ 2·g • MACCHINE VOLUMETRICHE, che racchiudono il fluido in in cui z2 [m], p2 [Pa] e w2 [m/s] rappresentano rispettivamente la vani compresi tra parte mobile e fissa e lo forzano verso la quota, la pressione e la velocità del fluido nella sezione di uscita; mandata. In base al moto dell’organo mobile che cede mentre z1 [m], p1 [Pa] e w1 [m/s] rappresentano rispettivamente la energia al fluido, si dividono in: quota, la pressione e la velocità del fluido nella sezione di − MACCHINE ROTATIVE, nelle quali l’organo mobile si ingresso, γ [N/m3] rappresenta il peso volumico ed g [m/s2] muove di moto rotativo; − MACCHINE ALTERNATIVE, nelle quali l’organo mobile è un pistone che si muove di moto rettilineo alternato. l’accelerazione di gravità. La prevalenza che la pompa cede al liquido serve dunque affinché questo acquisti energia di pressione (prevalenza manometrica), energia di velocità Ricordiamo ancora che le macchine operatrici su fluidi vengono (prevalenza cinetica), energia di quota (prevalenza geodetica) ed denominate: energia per fargli vincere le perdite di carico lungo il circuito. Se • POMPE (pumps)se operano su liquidi, a prescindere dal invece sono note la pressione sull’aspirazione p1 [Pa] e quella di valore della prevalenza ceduta; • VENTILATORI (fans)se operano su degli aeriformi, in cui si mandata pm [Pa], la prevalenza h [m] si calcola in modo rapido con la seguente formula: riscontra un aumento di pressione a questi conferito basso; h= pm -p1 γ • SOFFIANTI (blowers)se operano su degli aeriformi, in cui si Osserviamo infine che in un circuito chiuso la prevalenza serve • COMPRESSORI (compressors)se operano su degli aeriformi, in solo per vincere le perdite di carico: cui si riscontra un aumento di pressione a questi conferito h = ∆h alto. Il motore primo di comando della pompa può essere alternativo a combustione interna a benzina o diesel (motopompa, M/P) o elettrico (elettropompa, E/P). Potenze e rendimenti di una pompa La potenza idraulica Pi, [kW], è pari al prodotto del peso volumico γ [N/m3] per la portata volumica Gv [m3/s] per la prevalenza h [m]; essa rappresenta la potenza trasmessa dall’organo mobile al liquido e vale: per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.9 riscontra un aumento di pressione a questi conferito medio; MANUALE di Macchine Pi = γ·Gv ·h 1000 per la circolazione di acqua dolce ed acqua di mare, per i servizi di incendio e di zavorra, per l’imbarco e lo sbarco di molto pratica risulta invece la seguente formula: Pi carichi liquidi ecc. Gv ·(pm -p1 ) 612 Pompe volumetriche rotative(rotary pumps) • POMPE A PALETTE (vane rotary pumps)(vedi figura) impiegate in cui la portata Gv è espressa in [l/min] ed il salto di pressione per movimentare liquidi viscosi o (pm – p1), fra le sezioni di uscita e di ingresso della pompa, in bar. chimicamente La potenza meccanica che la pompa deve assorbire Pm [kW] dal portate e prevalenze modeste, motore primo (elettrico o termico) è maggiore di quella idraulica, queste perché disperde rendimento che vale 0,65 ÷ 0,75. nell’attraversare la pompa per le perdite dovute al rendimento • POMPE A INGRANAGGI (gear pumps)(vedi figura) possono parte della potenza meccanica si globale ηP della pompa; quindi: aggressivi pompe hanno con un pompare liquidi con viscosità fino a Pm = Pi ηP circa 1 000 cSt e pressioni di mandata fino a qualche decina di bar. Il rendimento globale ηP di un pompa mediamente vale 0,65 ÷ In campo navale trovano impiego per 0,90. La potenza assorbita Pa [kW] dal motore primo è maggiore le operazioni di travaso e circolazione di quella meccanica, perché parte della potenza assorbita si di olii lubrificanti e nafte leggere e pesanti, nelle timonerie disperde per le perdite dovute al rendimento ηM del motore elettroidrauliche ecc. primo: La portata volumetrica Gv [m3/s] è pari al prodotto della Pa = Pm ηM cilindrata V [m3], corretto dal rendimento volumetrico ηv (0,92 ÷ 0,98), per la velocità di rotazione n [rpm]: Pompe cinetiche(kineticpumps) Gv =ηv • POMPE ASSIALI(axial flow pumps): dette anche pompe a elica V·n 60 (vedi figura) possono smaltire mentre la cilindrata V [m3] è proporzionale al numero di denti portate elevate (fino a 100 000 zd dell’ingranaggio, al modulo m della dentatura [m], al m3/h) diametro primitivo d della dentatura [m] e alla larghezza b del con buoni rendimenti (0,80) ma prevalenze modeste dentatura [m]: (massimo 20 ÷ 25 m). In campo navale trovano impiego per lo svuotamento dei bacini di carenaggio, la propulsione con idrogetti e il bilanciamento trasversale di navi traghetto adibite al trasporto di carri ferroviari. V = zd ·m·d·b Questa formula vale per un ingranaggio esterno a denti diritti con profili ad evolvente. • POMPE A VITI (screwpumps)(vedi figura) possono pompare liquidi • POMPE CENTRIFUGHE(centrifugalpumps): dette anche pompe radiali (vedi figura) possono smaltire portate molto elevate (oltre 150 000 m3/h) con buoni rendimenti (0,70 ÷ che vanno dai prodotti petrolchimici leggeri ai lubrificanti e alle nafte pesanti. Le pressioni di mandata arrivano a 350 bar, queste pompe hanno un rendimento che si aggira intorno al 0,70 ÷ 0,80. 0,90) e prevalenze non molto per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.10 alte (fino a circa 100 m). In campo navale trovano impiego MANUALE di Macchine Pompe volumetriche alternative(pistonpumps) Potenze e rendimenti di un compressore Queste pompe (vedi figura) sono dette a semplice effetto quando Nell’ipotesi di compressione adiabatica reversibile (isoentropica), realizzano una mandata il lavoro massico teorico lct [J/kg] di compressione vale: ogni due corse del pistone, lct = a doppio effetto se a ogni k-1 k R T1 (1 - β k ) k-1 corsa il pistone aspira il in cui R [J/kgK] indica la costante del gas perfetto, T1 [K] la liquido da un lato e lo temperatura di aspirazione del fluido, k = cp/cv e β il rapporto di comprime dall’altro. Le pompe alternative forniscono prevalenze compressione. Pertanto il lavoro che gli organi mobili della altissime ma la portata volumetrica non può superare certi valori macchina compiono sul fluido cioè Il lavoro massico reale lc (circa 200 m3/h) per le eccessive sollecitazioni meccaniche [J/kg] di compressione vale: causate dalle forze d’inerzia. In campo navale trovano impiego lc = come pompe di iniezione del combustibile nei motori diesel, lct ηi come pompe di sentina, pompe stripping e pompe incendio di in cui ηi rappresenta il rendimento interno del compressore (0,70 emergenza. Il rendimento varia dal 0,65 per piccole pompe a ÷ 0,85). Quindi la potenza reale di compressione Pc [W], cioè la valori medi del 0,80, con punte del 0,90 per pompe di ottima potenza realmente trasmessa dagli organi mobili della macchina fattura. La portata volumetrica Gv [m3/s] è pari al prodotto del al fluido, vale: volume V [m3] spazzato dallo stantuffo (cilindrata) durante la Pc = Gm⋅lc corsa, corretto dal rendimento volumetrico ηv (0,95 ÷ 0,99), per la velocità di rotazione n [rpm] e per il numero degli effetti i: Gv =ηv V·n·i 60 in cui Gm [kg/s] rappresenta la portata massica di fluido in mandata. Ma la potenza meccanica che il compressore deve assorbire Pm [W] dal motore primo (elettrico o termico) è mentre la cilindrata V [m3] è proporzionale al quadrato maggiore di quella reale di compressione, perché parte della dell’alesaggio D del cilindro [m], alla corsa C dello stantuffo [m] potenza meccanica si disperde lungo l’asse (giunto), per le ed al numero dei cilindrici zc: perdite dovute agli attriti meccanici e di quelle necessarie al V = zc π·D2 C 4 comando degli accessori, cioè occorre tener conto del rendimento organico ηo del compressore (0,95 ÷ 0,99); quindi: Rapporto di compressione Il rapporto di compressione β il rapporto tra la pressione p2 a valle della macchina (o pressione di mandata) e la pressione p1 a monte della macchina (o pressione di aspirazione): p β= 2 p1 Pm = Pc / ηo = Gm⋅lct / ηC in cui ηC rappresenta il rendimento globale del compressore (0,60 ÷ 0,90). La potenza assorbita Pa [W] dal motore primo è maggiore di quella meccanica, perché parte della potenza assorbita si disperde per le perdite dovute al rendimento ηM del motore primo: Il compressore monostadio non può superare un rapporto di compressione 12 ÷ 15. Per rapporti di compressione 10 ÷ 30 si deve ricorrere al compressore bistadio, oltre 30 si deve infine Pa = Pm ηM Prevalenze, potenze e rendimenti di un ventilatore per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.11 passare al compressore multistadio. MANUALE di Macchine La prevalenza totale del ventilatore h [Pa] è definita come la Pa = somma della prevalenza statica hs [Pa] e della prevalenza Pm ηME dinamica hd [Pa]: h = hs + hd Macchine cinetiche assiali pneumofore(axial flow dinamicmachines) La prevalenza statica hs [Pa] rappresenta la pressione che serve • VENTILATORE ASSIALE (o a ELICA). E’ una macchina per vincere le perdite di carico della condotta a valle del monostadio (vedi figura). Macchine di ventilatore e vale: questo tipo su piccola scala sono i hs = p2 comuni ventilatori domestici e quelli in cui p2 [Pa] rappresenta la pressione manometrica in uscita dal dei condizionatori, le ventole di ventilatore. La prevalenza dinamica hd [Pa] rappresenta la raffreddamento ad aria dell’acqua pressione necessaria per conferire al fluido la velocità w2 [m/s] in negli autoveicoli, sono anche usati nei sistemi di tiraggio uscita dal ventilatore e vale: delle caldaie, ecc. La portata può arrivare a 300 000 m3/h, hd = w22 2 con diametri del rotore fino a 3 m, velocità fino a 6 000 rpm, prevalente ottimali di impiego dai 15 mm ai 50 mm. Il in cui ρ [kg/m3] rappresenta la massa volumica del fluido e viene rendimento è 0,45 ÷ 0,65 nelle macchine più piccole e assunto pari a (1,15 ÷ 1,21) kg/m3. Conoscendo il valore della supera 0,85 in quelle più grandi. prevalenza dinamica si può ricavare la velocità del fluido in uscita • COMPRESSORE ASSIALE. E’ una macchina multistadio (vedi figura). Macchine di questo dal ventilatore w2 [m/s], cioè: tipo trovano impiego in turbine a 2·hd w2 = ρ gas e impianti di liquefazione gas naturale (per navi LNG). La portata volumica Gv [m3/s] è pari al prodotto della sezione del condotto A [m2] per la velocità uscente w2 [m/s] uscente dal ventilazione: Proprietà caratteristiche dei compressori assiali sono le seguenti: portate elevatissime, con punte a 1 250 000 m3/h; velocità di rotazione (2 000 ÷ 12 Gv = A⋅w2 000) rpm; rapporto di compressione per stadio 1,1 ÷ 1,25; rapporto di compressione complessivo 15 ÷ 25, con punte mentre la sezione del condotto A [m2] è: π·d2 A= 4 fino a 40; ingombri fino a 4 volte inferiori a quelli di un equivalente compressore centrifugo; pesi da 2 a 3 volte inferiori a quelli di un equivalente compressore centrifugo; il in cui d [m] rappresenta il diametro interno del condotto. La potenza meccanica Pm [kW] che il ventilatore deve assorbire dal motore primo (generalmente elettrico) vale: rendimento complessivo si aggira intorno a 0,85 ÷ 0,90. Macchine cinetiche radiali o centrifughe pneumofore(centrifugalmachines) Gv ·h Pm = 1000·ηV Le macchine monostadio, possono operare anche con velocità di in cui ηV rappresenta il rendimento globale del ventilatore, che prevalenze fino a 3 000 mm e hanno un rendimento che vale può raggiungere al massimo circa 0,80. La potenza assorbita Pa 0,45 ÷ 0,65 per le macchine più piccole e 0,75 ÷ 0,85 per quelle [kW] dal motore elettrico è maggiore di quella meccanica, perché di maggiori dimensioni. Dato l’elevato rapporto di compressione parte della potenza assorbita si disperde per le perdite dovute al di una macchina anche monostadio, la differenza tra ventilatore Pag.12 rendimento ηME del motore elettrico: per conduttori e costruttori del mezzo navale rotazione molto basse (inferiori a 200 rpm), sviluppano MANUALE di Macchine (vedi figura) e soffiante (o persino compressore) è poco quelle bistadio interrefrigerati, con velocità di rotazione (2 significativa. Le macchine monostadio trovano applicazioni per il 000 ÷ 25 000) rpm e il rendimento si aggira intorno a 0,77. tiraggio delle caldaie, per la movimentazione dell’aria negli Macchine impianti di condizionamento e ventilazione, nelle soffianti (o (volumetricreciprocatingmachines) compressori) degli impianti di volumetriche alternative pneumofore Un compressore alternativo (vedi figura) può essere comandato sovralimentazione dei motori, ecc. da Proprietà dei (elettrocompressore, E/C) oppure compressori centrifughi (vedi figura) da un motore alternativo a sono le seguenti: portate medie e alte, con punte a 500 000 m3/h; combustione interna a benzina o numero di stadi fino a 20; velocità (8 000 ÷ 15 000) rpm per diesel (motocompressore, M/C). Il piccole portate e (200 ÷ 4 000) rpm per alte portate; rapporto di compressore monostadio non può superare un rapporto di compressione 1,3 ÷ 3,0 per stadio, superiore a 30 se compressione 12 ÷ 15, per rapporti di compressione 10 ÷ 30 si complessivo; pressioni di mandata fino a 800 bar (con deve ricorrere al compressore bistadio, oltre 30 si deve infine aspirazione a 300 bar); il rendimento complessivo si aggira passare al compressore multistadio. A bordo delle navi si intorno a 0,80. I compressori centrifughi trovano impiego come impiegano compressori bistadio con pressione di mandata di 30 turbocompressori d’aria, compressione di fluidi frigorigeni, ecc. bar per la produzione di aria di avviamento dei motori diesel e, Macchine volumetriche rotative pneumofore(rotary machines) previa riduzione a 7 bar, per il comando di attuatori ad aria Consentono portate (200 ÷ 30 000) m3/h e pressioni di mandata compressa fino a 25 bar. pneumatica. Le portate si aggirano intorno a (2 000 ÷ 50 000) • COMPRESSORI A LOBI(lobecompressors)(vedi figura). Classici m3/h. Le pressioni di mandata sono teoricamente illimitate, le compressori Root, e l’alimentazione motore di circuiti di elettrico regolazione impiegati come velocità di rotazione arrivano a 15 000 rpm e il rendimento impianti di complessivo varia da 0,6 per piccole unità fino a 0,8 per quelle sovralimentazione dei motori a due tempi più grandi. La portata volumica Gv1 [m3/s] in aspirazione è pari al a lavaggio trasversale. I compressori a prodotto del volume V [m3] spazzato dallo stantuffo (cilindrata) lobi hanno rapporto di compressione durante la corsa, corretto dal rendimento volumetrico ηv (0,70 ÷ modesto, non superiore a 2. 0,86), per la velocità di rotazione n [rpm] e per il numero degli A PALETTE(rotary vanecompressors)(vedi effetti i: soffianti negli figura). Il rapporto di compressione può Gv1 =ηv andare da 2,5 per macchine monostadio V·n·i 60 fino a 6,0 per macchine bistadio, le portate mentre la cilindrata V [m3] è proporzionale al quadrato arrivano fino a 30 000 m3/h e il rendimento dell’alesaggio D del cilindro [m], alla corsa C dello stantuffo [m] varia tra 0,4 ÷ 0,7. ed al numero dei cilindrici zc: • COMPRESSORI A VITI(screwcompressors)(vedi figura). A bordo V = zc delle navi sono impiegati negli π·D2 C 4 impianti frigoriferi con potenza Infine la portata massica Gm [kg/s] di fluido in mandata del frigorifera (500 ÷ 5 000) kW. Le compressore vale: portate possono arrivare a 60 000 m3/h, le Gm = ρ1⋅Gv1 pressioni di mandata a 25 bar per macchine monostadio e a 40 bar per in cui ρ1 [kg/m3] rappresenta la massa volumica del fluido in aspirazione. per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.13 • COMPRESSORI caratteristiche un MANUALE di Macchine Eiettori (ejectors) L’eiettore è una pompa statica che, grazie all’energia di un fluido motore ad alta pressione, richiama un fluido aspirato originando LUBRIFICANTI E LUBRIFICAZIONE una miscela che poi comprime fino alla contropressione di Tipi di lubrificazione scarico (vedi figura). Il fluido motore (m), in arrivo da un tubo (1) Il lubrificante è chiamato a svolgere le seguenti tre azioni distinte: • AZIONE MECCANICA: interponendosi fra gli organi in moto, il lubrificante deve ridurre gli attriti meccanici, di conseguenza sia le potenze meccaniche perdute, sia l’usura dei materiali, sia infine il calore prodotto; • AZIONE REFRIGERANTE: anche se ridotti, gli attriti che termina con un ugello convergente, subisce un calo di generano pur sempre calore che il lubrificante deve pressione e richiama attraverso il tubo (2) il fluido aspirato (a). Il asportare; fluido motore trascina così il fluido aspirato in un primo tratto (3) • AZIONE CHIMICOFISICA: il lubrificante deve infine a sezione costante detto camera di mescolamento, quindi la prevenire la formazione di varie sostanze nocive, miscela (m + a) trasforma in un diffusore a sezione divergente (4) neutralizzarle o asportarle. la propria energia cinetica in energia di pressione tanto da La lubrificazione può essere: vincere la contropressione di scarico sulla mandata. I principali • UNTUOSA o LIMITE (monomolecular film lubrification): le superfici pregi di un eiettore sono: vasta scelta di fluidi motori (acqua a contatto sono ricoperte da uno strato di molecole che vi dolce e di mare, olio, vapore, aria, ecc.) e aspirati (acqua dolce e aderiscono per adsorbimento; di mare, reagenti chimici, liquidi schiumogeni, liquami, olio, • IDRODINAMICA o FLUIDA (hydrodynamiclubrification): i due fanghi, aria e gas, ecc.); assenza di parti in movimento quindi elementi metallici in moto relativo sono separati da un film minori usure, minima manutenzione, lunga durata; ampia continuo di olio che viene forzato a insinuarsi in un meato a possibilità di scelta dei materiali (metalli, plastica, ceramica, sezione decrescente, lungo il quale aumenta la pressione ed ecc.); costruzione semplice e robusta, possibilità di installazione evita che i due elementi vengano in contatto; in posizioni poco accessibili, autoadescamento, disponibilità in • IDROSTATICA(hydrostaticlubrification): il contatto tra i due versioni portatili e carrellabili, flessibilità di impiego, ecc. In elementi metallici in moto relativo è evitato tramite una tabella sono elencate alcune applicazioni dell’eiettore a bordo continua portata di lubrificante che crea la voluta spinta solo delle navi: grazie alla propria pressione statica. Fluido motore Fluido aspirato Servizio tecnico Lubrificazione dei cuscinetti acqua di mare acqua di sentina esaurimento sentina acqua di mare acque lavaggio cisterne drenaggio acqua di mare liquidi schiumogeni impianti antincendio a schiuma acqua di mare acqua di mare vuoto ai distillatori acqua di mare acqua di mare innesco pompe centrifughe acqua di mare/dolce liquami impianti sanitari vapore gas incondensabili vuoto al condensatore vapore liquidi vari, fanghi riscaldamento a vapore A seconda della direzione del carico, i cuscinetti si distinguono aria compressa olio lubrificazione aria circuiti pneumatici in: un albero rotante. I cuscinetti possono essere: • RADENTI o DI STRISCIAMENTO(slidingbearings): se la superficie dell’albero striscia su quella del cuscinetto; • VOLVENTI o A ROTOLAMENTO(rollingbearings): se fra albero e cuscinetto vengono interposti corpi volventi. Pag.14 per conduttori e costruttori del mezzo navale Un cuscinetto (bearing)è un elemento con il compito di sostenere MANUALE di Macchine • PORTANTI(journal bearings): se il carico sull’albero rotante è perpendicolare al suo asse; • PUNTO DI SCORRIMENTO(pour point): è la temperatura a cui l’olio, in determinate condizioni di prova, non scorre più sotto • DI SPINTA(thrustbearings): se il carico sull’albero rotante è lungo il suo asse. l’azione del proprio peso. In genere sono richiesti valori massimi del punto di scorrimento intorno a – 10 °C; • DEMULSIVITA’(demulsivity): è la proprietà dell’olio di separarsi La lubrificazione dei cuscinetti portanti a strisciamento può rapidamente dall’acqua. avvenire sostanzialmente mediante sistemi ad anello o tramite lubrificazione forzata. Mentre la lubrificazione dei cuscinetti a Alterazioni dell’olio lubrificante durante il servizio rotolamento può essere fatta a grasso o a olio. I sistemi più Le alterazioni più frequenti alle quali l’olio lubrificante va incontro utilizzati di lubrificazione a olio sono: a bagno d’olio, a durante il suo servizio sono le seguenti: ossidazione, variazioni circolazione, a goccia, a iniezione e a nebbia. della viscosità ed infine abbassamento della temperatura di Produzione degli olii lubrificanti(lubeoils production) infiammabilità. Un olio lubrificante è costituito di una base (minerale o sintetica o Analisi dell’olio lubrificante(lubeoilanalsyses) semisintetica) e di un (10 ÷ 30) % di additivi. Il lubrificante va sottoposto a periodiche analisi delle sue Principali proprietà generali degli olii proprietà più importanti, con cadenza temporale stabilita dalla lubrificanti(lubeoilsbasicproperties) Compagnia. La tabella riporta i tempi massimi di campionatura • MASSA VOLUMICA(density): i valori più comuni della massa (espressi come ore di servizio continuativo) dell’olio lubrificante a volumica degli olii lubrificanti sono generalmente compresi seconda del tipo di impianto. Si tenga presente che un mese di fra 900 e 950 kg/m3; servizio continuativo equivale a circa 720 ore. • VISCOSITA’(viscosity): influenza la portanza della lubrificazione fluida, nonché l’aderenza e la tenuta allo strappo della pellicola di olio; SAE 30 = 100 ÷ 130 cSt a 40 °C (9,3 ÷ 12,5 cSt a 100 °C) SAE 40 = 130 ÷ 220 cSt a 40 °C (12,5 ÷ 16,3 cSt a 100 °C) SAE 50 = 220 ÷ 280 cSt a 40 °C (16,3 ÷ 21,9 cSt a 100 °C) • INDICE DI VISCOSITA’(viscosity index): esprime di quanto varia la viscosità al crescere della temperatura. Assume valori intorno a 100 se l’olio ha buone capacità viscostatiche, valori bassi (intorno a 40) se la viscosità cala molto al crescere della temperatura; • CONTENUTO DI ACQUA(water content): la presenza di acqua nell’olio può dar luogo a morchie ed emulsioni, processi di corrosione e calo dell’efficienza di alcuni additivi. Il contenuto di acqua deve essere sempre inferiore all’1 %; • TEMPERATURA DI INFIAMMABILITA’(flash point): questo dato è importante soprattutto per i lubrificanti per motori. In Apparecchiatura motori principali dieselgeneratori turbocompressori compressori di aria o gas ingranaggi circuiti idraulici astuccio dell’elica Campionatura (ore) 2 000 ÷ 4 000 4 000 ÷ 8 000 4 000 8 000 8 000 8 000 2 000 ÷ 4 000 Le analisi dell’olio lubrificante possono effettuarsi in laboratorio oppure a bordo. Un tipico report sull’olio usato in un motore riporta le seguenti analisi effettuate in laboratorio: il grado di viscosità, la densità, la viscosità cinematica, l’indice di viscosità, la temperatura di infiammabilità, l’alcalinità ed infine il contenuto di acqua. Invece a bordo si valutano, in genere, la viscosità, il tenore di acqua, il TBN (Basic Number) ed infine si cerca di stimare il cosiddetto invecchiamento dell’olio. Trattamento dell’olio lubrificante(lubeoil treatment) L’olio lubrificante, mentre lavora, subisce di continuo i seguenti processi: un aumento di temperatura, uno sporcamento, un calo del tenore di additivi ed infine un calo quantitativo. Pertanto i per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.15 questo casi il flash point dovrebbe essere intorno ai 250 °C; MANUALE di Macchine principali trattamenti che olio lubrificante subisce sono: I gradi di libertà (GDL)(degrees of freedon) di un corpo sono i raffreddamento, filtrazione e depurazione centrifuga. movimenti fondamentali che esso può compiere. Una nave Consumi dell’olio lubrificante(lubeoilconsumption) possiede 6 GDL (vedi figura): oltre infatti alle variazioni verticali L’olio lubrificante in circuito è soggetto a varie cause di consumo, di immersione (lungo l’asse Z), essa può compiere due per cui sono richiesti frequenti sondaggi e periodici reintegri traslazioni sul piano orizzontale (lungo gli assi X e Y) e tre (rabbocchi). Si definisce consumo specifico di olio lubrificante Co rotazioni (di rollio intorno all’asse X, di beccheggio intorno (espresso in g/kWh) il rapporto tra la portata in massa all’asse Y e di accostata intorno all’asse Z). Un corpo rigido Go(espressa in g/h) di olio consumato e la potenza meccanica P piano che si muove nel suo piano possiede 3 GDL: le due (espressa in kW) dell’impianto soggetto a lubrificazione: traslazioni in questo piano e una rotazione intorno a un asse Co = Go P perpendicolare a questo piano. Strutture labili, isostatiche e iperstatiche Si riportano di seguito le proprietà tipiche di un olio Un copro vincolato è fermo quando i vincoli bloccano tutti i suoi commerciale“MOL DYNAMIC MK 9 15W-40”per motori diesel movimenti possibili, cioè annullano tutti i suoi GDL. In generale marini: un corpo materiale vincolato si definisce: Proprietà densità a 15 °C viscosità cinetica a 40 °C viscosità cinetica a 100 °C indice di viscosità punto di colaggio punto di infiammabilità (Cleveland) indice di alcalinità (BN) Valori tipici 0,884g/cm3 115,5 mm2/s 15,4 mm2/s 140 - 33 °C 230 °C 10,5 mgKOH/g • labile se è vincolato in maniera insufficiente rispetto ai GDL; • isostatico se è vincolato in misura minima affinché non si muova; • iperstatico se è vincolato in maniera esuberante rispetto ai suoi GDL. Il concetto di trave Le travi(beams) sono strutture di un solo pezzo che presentano Grassi lubrificanti(lubricatinggreases) una dimensione prevalente rispetto alle altre. Possono I grassi sono prodotti solidi o semisolidi ad alta viscosità adatti a considerarsi travi: alberi di trasmissione, perni, puntoni, pistoni di lubrificare organi: su cui agiscono elevate pressioni; a velocità motori, tiranti, chiodi, ecc. non molto elevate o in movimento saltuario nel tempo; esposti Principali tipi di vincoli e loro simbologia alle intemperie e al salino. Proprio perché molto viscoso, un I più comuni tipi di vincoli sono i seguenti: grasso ha però scarsa capacità di asportare calore, quindi un suo uso improprio può anche portarlo a surriscaldarsi, col risultato che tende a ossidarsi più facilmente, le sue proprietà lubrificanti peggiorano e provoca incrostazioni e grippaggi. I grassi si ottengono disperdendo agenti inspessenti e additivi in un olio base minerale o sintetico. Tra i grassi più comuni si possono citare i seguenti: grassi al sapone di litio; grassi al sapone di calcio; grassi al silicone. Infine esistono speciali grassi indicati con la sigla EP (extreme pressure) e AW (antiwear). Nome del vincolo Simbolo grafico Movimenti consentiti appoggio semplice o carrello Traslazione parallela al piano di appoggio Rotazione intorno al punto di appoggio appoggio fisso o cerniera Rotazione intorno al punto di appoggio incastro o incastro fisso Nessuno LE REAZIONI VINCOLARI per conduttori e costruttori del mezzo navale Nome del vincolo Simbolo grafico Movimenti impediti Pag.16 Gradi di libertà di un corpo materiale MANUALE di Macchine appoggio semplice o carrello Traslazione perpendicolare al piano di appoggio che si leggono nella maniera seguente: • la somma di tutte le forze (attive e reattive) lungo l’asse X deve essere nulla; appoggio fisso o cerniera Traslazione parallela al piano di appoggio Traslazione perpendicolare al piano di appoggio • la somma di tutte le forze (attive e reattive) lungo l’asse Y incastro o incastro fisso Traslazione parallela al piano di incastro Traslazione perpendicolare al piano di incastro Rotazione intorno al punto di incastro • la somma di tutti i momenti (attivi e reattivi) lungo l’asse Z deve essere nulla; deve essere nulla. RESISTENZA DEI MATERIALI Nome del vincolo Simbolo grafico Nello studio di una trave e dei suoi vincoli si possono presentare Reazioni vincolari appoggio semplice o carrello FORZA con retta di azione passante per il vincolo e perpendicolare al piano di appoggio appoggio fisso o cerniera FORZA con retta di azione passante per il vincolo e parallela al piano di appoggio FORZA con retta di azione passante per il vincolo e perpendicolare al piano di appoggio incastro o incastro fisso due casi possibili: • CALCOLO DI PROGETTO: scelto il materiale della trave e dei suoi vincoli, calcolare loro forma e dimensioni minime affinché la struttura resista ai carichi esterni in tutta sicurezza; • CALCOLO DI VERIFICA: scelto il materiale della trave e dei suoi vincoli e note loro forma e dimensioni, calcolare se la struttura è in grado di resistere ai carichi esterni assegnati. FORZA con retta di azione passante per il punto di incastro MOMENTO giacente nel piano Sforzi agenti su ogni sezione di una trave I carichi esterni Nel nostro studio faremo I carichi esterni possono essere concentrati o distribuiti. I carichi quasi sempre l’ipotesi che concentrati(point loads) (vedi figura) sono forze che agiscono su la trave sia piana e caricata una sezione precisa della nel piano longitudinale XZ trave. (vedi I carichi figura) che la distribuiti(distributed loads)(vedi figura) sono forze che agiscono contiene, per cui la forza agente sulla sezione è contenuta nel lungo tratti della trave. piano longitudinale stesso e si scompone in due componenti: • una lungo l’asse della trave o asse longitudinale X, detta SFORZO NORMALE N, il quale può essere di TRAZIONE Un corpo vincolato soggetto a carichi esterni è in equilibrio (tension) statico se valgono le seguenti condizioni: Condizioni fisiche COMPRESSIONE Condizioni analitiche il corpo non trasla R=0 il corpo non ruota M=0 È nullo il risultante di tutte le forze attive e reattive applicate al corpo È nullo il risultante di tutti i momentiattivi e reattivi applicati al corpo Fx =0 ; Fy =0 ; per conduttori e costruttori del mezzo navale Mz =0 (compression) se tende invece ad accorciarla; • una lungo l’asse verticale Z, detta SFORZO DI TAGLIOT, che agisce sul piano trasversale YZ e che tenderebbe a far scorrere una sezione della trave parallelamente a quella Nel caso di corpi rigidi piani le equazioni cardinali della statica(cardinal equations of static) in forma scalare sono le seguenti: se tende ad allungare la trave oppure di contigua. Sempre nell’ipotesi di trave piana e caricata nel piano XZ (vedi Pag.17 Equilibrio statico dei corpi MANUALE di Macchine figura) che la contiene, il momento agente sulla sezione si σamm = scompone in due componenti: • uno rotante rispetto all’asse trasversale Y, detto MOMENTO mentre la tensione tangenziale ammissibileτamm [N/mm2]: FLETTENTEMf, che agisce tendendo a incurvare la trave intorno all’asse Y; • uno rotante rispetto all’asse X, detto MOMENTO TORCENTEMt, il quale tende a far ruotare la trave intorno all’asse X. σR n τamm = 0,8·σamm Il fattore numerico n è chiamato COEFFICIENTE DI SICUREZZA (safety factor) e assume valori che dipendono dal materiale, dal tipo di costruzione e dalle condizioni di lavoro; mentre σR [N/mm2] è chiamato TENSIONE o CARICO DI ROTTURA (breaking unit stress), Tensioni interne (internal stresses) dipende dal tipo di materiale. Ogni tipo di sforzo (o sollecitazione) induce nei corpi elastici un suo tipo di deformazione. Lo sforzo di trazione causa un allungamento dei legami interni, lo sforzo di compressione un σamm(*) (N/mm2) 75 ÷ 130 (trazione) 65 ÷ 90 (compressione) Materiale Ferro omogeneo loro accorciamento, il taglio comporta uno scorrimento relativo delle sezioni del solido, il momento flettente incurva le fibre del solido accorciandone alcune e allungandone altre, infine il Acciai legati 320 ÷ 530 (trazione) Rame 40 ÷ 50 (trazione) 80 ÷ 120 (compressione) Ghisa 24 ÷ 50 (trazione) 120 ÷ 180 (compressione) momento torcente comporta una rotazione relativa delle sezioni del solido. Ora, quando un corpo soggetto a carichi esterni inizia a deformarsi, al suo interno nascono delle forze interne di reazione (dette reazioni molecolari) che tendono a opporsi alla (*) Tali valori vanno divisi per 2 nel caso di sollecitazioni pulsanti mentre vanno divisi per 3 nel caso di sollecitazioni alternative deformazione. Le forze interne di reazione sono distribuite su Sforzo normale (normal stress) ogni sezione della trave originando una TENSIONE INTERNA Esprimendo N in [N] e l’area A della sezione trasversale della che si può scomporre in due componenti: trave in [mm2], la tensione normale massima σMAX in [MPa] vale: • una perpendicolare all’unità di superficie, detta TENSIONE σMAX = INTERNA NORMALE (normal unit stress)σ [N/mm2]; • una giacente nell’unità di superficie, detta TENSIONE pertantol’equazione di resistenza risulterà: N ≤σamm A INTERNA TANGENZIALE (shear unit stress)τ [N/mm2]. Equazioni di resistenza Taglio (shear stress) trova l’unità di superficie su cui agiscono le tensioni massime σMAX e τMAX e devono risultare soddisfatte le seguenti equazioni di resistenza: e τMAX ≤τamm oveσamm indica la TENSIONE NORMALE AMMISSIBILE (normal admissible unit stress) e τamm la TENSIONE TANGENZIALE Esprimendo T in [N] e l’area A della sezione trasversale della trave in [mm2], la tensione tangenziale massima τMAX in [MPa] vale: T τMAX = 1,5· per sezioni rettangolare e quadrata A T τMAX = 1,3· per sezione circolare A pertantol’equazione di resistenza risulterà: AMMISSIBILE (shear admissible unit stress). Le equazioni di resistenza servono per risolvere problemi sia di progetto sia di verifica. La tensione normale ammissibile σamm [N/mm2] è data da: per conduttori e costruttori del mezzo navale 1,5· T ≤ τamm per sezioni rettangolare e quadrata A T 1,3· ≤ τamm per sezione circolare A Pag.18 Sulla sezione critica si calcola la distribuzione delle σ e delle τ, si σMAX ≤σamm N A MANUALE di Macchine Momento flettente (bending moment) momento resistente Mr, mentre ogni sezione dell’albero rotante, Per le ipotesi fatte in precedenza, il momento flettente Mf agisce che subisce la sollecitazione connessa col trasmettere questo nel piano longitudinale. Il piano XZ è detto piano di flessione, la momento, lo vede come momento torcente Mt. Per la sezione sua intersezione Z col piano della sezione è detta asse di circolare l’andamentodelle tensioni τ è lineare (vedi figura). flessione e quella Y col piano orizzontale è detta asse neutro. Esprimendo Mt in [Nmm] e il modulo di resistenza a torsione Wt della sezione trasversale della trave in [mm3], la tensione tangenziale massima τMAX in [MPa] vale: τMAX = Per la sezione rettangolare l’andamento delle tensioni σ è lineare (vedi figura). Esprimendo pertanto l’equazione di resistenza risulterà: Mt ≤ τamm Wt Mf in [Nmm] eil modulo di resistenza a flessioneWf Wt (mm3) Sezione trasversale trave della sezione trasversale della trave in [mm3], la tensione normale massima Mt Wt σMAX circolare piena (di diametro d[mm]) 0,2⋅d3 circolare cava (di diametro esterno de[mm] e diametro interno di[mm]) d 4 0,2·d3e ⋅[1 - ( i ) ] de in La trave – nave [MPa] vale: σMAX = Molto interessante è studiare la nave come una trave, cioè la Mf Wf cosiddetta trave – nave. In una nave reale i vari pesi distribuiti lungo lo scafo (ossature, paratie, apparato motore, altri impianti, pertanto l’equazione di resistenza risulterà: carico nelle stive, ecc.) originano un DIAGRAMMA DEI PESI(load Mf ≤ σamm Wf Sezione trasversale trave circolare piena (di diametro d[mm]) diagram). Così pure la spinta, variabile lungo lo scafo a seconda Wf (mm3) dei diversi volumi immersi delle sue sezioni, si può rappresentare 0,1⋅d3 SPINTE(buoyancy diagram) che, quasi costante lungo lo scafo, in graficamente con un analogo DIAGRAMMA DELLE genere tende ad assottigliarsi verso le estremità prodiera e circolare cava (di diametro esterno de[mm] e diametro interno di[mm]) 0,1·d3e ⋅[1 di 4 -( ) ] de poppiera fino a ridursi a zero. Per differenza fra i due diagrammi si ottiene infine il DIAGRAMMA DEI CARICHI(weight diagram) che, quadrata (di lato a[mm]) a3/6 sezione per sezione, potrà essere rivolto verso il basso o verso l’alto a seconda che prevalgano i pesi o le spinte (vedi figura). A Momento torcente (torsion moment) questo Un tratto di trave è sollecitato da momento torcente Mt se alle sappiamo sue estremità agiscono due momenti torcenti uguali e opposti integrando il contenuti nel piano della sezione. Il momento impresso a diagramma dei un’estremità dell’albero rotante dalla fonte di potenza è un carichi può momento motore Mm, il momento uguale e contrario opposto da costruire quello dello chi riceve questa potenza sforzo di taglio e, trasmessa (carico) è detto integrando che si Pag.19 per conduttori e costruttori del mezzo navale punto poi MANUALE di Macchine ancora quest’ultimo, costruire quello del momento flettente che è ηm = lo sforzo più Pr Pm temibile per navi aventi una lunghezza pari a molte volte la loro larghezza. In figura si riporta, a titolo di esempio, i diagrammi delle spinte, dei carichi, del taglio e del momento flettente per una bulk carrier nella condizione di carico in cui trasporta minerali di ferrosi nelle stive di numero dispari. Tipo di trasmissione meccanica ηm diretta 95 % ÷ 99 % indiretta fino all’ 85 % mentre la POTENZA PERDUTAPp è definita: Pp = Pm – Pr essa viene trasformata in calore prodotto dalle resistenze passive. Il rendimento meccanico della trasmissione può anche essere scritto nel modo seguente: ηm = Pm -Pp Pp =1Pm Pm Infine si definisce PERDITA DI RENDIMENTO MECCANICO della trasmissione: 1-ηm = Pp Pm Detto ω1 (n1) la velocità angolare (numero di giri al minuto) TRASMISSIONE MECCANICA DEL MOTO dell’organo motore e ω2 (n2) la velocità angolare (numero di giri al minuto) dell’organo condotto, si definisce rapporto di Generalità trasmissionei: Negli impianti di propulsione navale, ma anche nella maggior i= parte degli impianti ausiliari di bordo, si presenta la necessità di ω1 n1 = ω2 n2 trasmettere potenza meccanica a una certa distanza perché la Aste e alberi (rods and shafts) sua fonte prima non è immediatamente vicina al carico che deve La trasmissione di potenza meccanica traslatoria tramite ASTE è utilizzarla. Si aggiunga che tale trasferimento a distanza della semplice e immediate, può interessare potenze rilevanti ma si potenza meccanica richiede spesso anche la modifica dei suoi presta solo per brevi distanze, al massimo pochi metri. La parametri caratteristici, come il regime rotazionale o il tipo di trasmissione di potenza meccanica rotatoria ALBERI o ASSI è moto. La trasmissione meccanica a distanza può essere diffusissima e può interessare potenze enormi. Per trasmettere suddivisa in diretta e indiretta. La trasmissione meccanica diretta potenza tramite un albero rotante suddiviso in più tronchi avviene tramite: organi rigidi (aste e alberi); ruote di frizione, collegati in serie, gli organi meccanici usati a tale scopo si dicono ruote dentate e rotismi; organi flessibili (cinghie, funi, catene); GIUNTI(couplings)(vedi figura) se realizzano un collegamento sistema biella – manovella; sistema camma – punteria. La permanente che si può interrompere solo in trasmissione meccanica indiretta avviene tramite: circuiti elettrici; posizione di fermo, FRIZIONI(clutches)o “giunti circuiti oleodinamici; circuiti pneumatici. Detta Pm la POTENZA disinseribili” (vedi figura) se consentono di MOTRICE che si vuole trasmettere a distanza e Pr la POTENZA RESISTENTE che raggiunge l’utilizzatore, si definisce RENDIMENTO collegare e scollegare i due alberi mentre sono in moto. per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.20 MECCANICOηmdella trasmissione il rapporto: MANUALE di Macchine Fra i giunti propriamente detti si ha il giunto a flange (vedi figura), • RUOTE DENTATE CILINDRICHE A DENTI DRITTI(straight-cut cylindrical il giunto elastico (vedi figura) e toothed wheels). Sono ruote dentate con assi paralleli tra loro e i il giunto SKF. denti disposti in direzione parallela all’asse della ruota(vedi figura). Il rendimento è in genere compreso fra 96 % e 99%. Nelle ruote dentate a denti dritti la coppia di denti in presa abbandona nello stesso istante il contatto su tutta la Ruote di frizione (friction wheels) Detti ω1 la velocità angolare della ruota motrice, d1 il suo diametro e ω2 e d2 i parametri corrispondenti della ruota ugualmente in tutti i suoi punti, per cui il funzionamento risente di inevitabili rumori e vibrazioni. condotta, il rapporto di trasmissioneivale: i= larghezza della corona e la coppia successiva lo riprende • RUOTE DENTATE CILINDRICHE A DENTI ELICOIDALI(helicalcylindrical ω1 d2 = ω2 d1 wheels). La trasmissione tramite ruote di frizione è dolce e silenziosa, ha un rendimento 88 % ÷ 90 % ma non è in grado di trasmettere potenze elevate per cui non ha applicazioni negli impianti navali. I denti presentano l’asse di simmetria inclinato rispetto all’asse di rotazione (vedi figura). Tale angolo, detto di obliquità, è generalmente compreso fra 25° e 40°, con valori più frequenti di 30°. Nelle ruote dentate a dentatura elicoidale Ruote dentate(toothed wheels) ruote di frizione munite di denti. Pertanto la forza tangenziale periferica non nasce dall’attrito fra le due ruote, ma dalla resistenza meccanica dei denti, profilati e dimensionati in modo tale da consentire la trasmissione di una potenza ben maggiore di quella ottenibile con ruote di frizione. L’insieme di due ruote dentate è un INGRANAGGIO(gear), la ruota di minor diametro è detta o ROCCHETTO, avviene con più denti contemporaneamente in presa, quindi la maggiore superficie Una coppia di ruote dentate si può pensare come una coppia di PIGNONE l’ingranamento quella di maggior diametro semplicemente RUOTA. Detti rispettivamente z1 e z2 i numeri di denti della ruota motrice e di quella condotta, n1 e n2 i loro regimi rotazionali in giri/min, ω1 e ω2 le loro velocità angolari in rad/s, d1 e d2 i diametri delle loro circonferenze primitive (passanti per i punti in cui la larghezza dei denti è uguale a quella dei vani che li separano) in mm, si definisce rapporto di trasmissione i: ω1 n1 d2 z2 = = = i= ω2 n2 d1 z1 di contatto consente un carico minore. In conclusione l'ingranamento è più dolce e graduale, senza urti né vibrazioni e con minori perdite per attrito; chiaramente una dentatura elicoidale ha un costo più elevato di una a denti dritti. Succede però che in una dentatura semplicemente elicoidale lo sforzo trasmesso si scompone in una componente tangenziale (responsabile della trasmissione del moto) e in una assiale che tenderebbe allo sfilamento della ruota. Per questo motivo si adotta quasi sempre la dentatura bielicoidale (vedi figura), soluzione più onerosa ma che consente alle due spinte assiali di equilibrarsi in modo naturale fra loro. Le dentature bielicoidali hanno un ottimo rendimento (97 % ÷ 99 %) e sono particolarmente vantaggiose quando si debbano trasmettere potenze rilevanti, come è appunto il caso dei riduttori del numero di giri utilizzati negli impianti di propulsione navale. • RUOTE DENTATE CONICHE(conicaltoothed wheels). Le superfici molto variabili a seconda delle potenze da trasmettere e delle primitive sono formate da tronchi di cono aventi in comune il condizioni operative: si va dalla plastica alle cuproleghe, dalle vertice dei coni a cui appartengono e in contatto geometrico ghise agli acciai di varia qualità. La lubrificazione svolge un ruolo lungo il lato, che rappresenta la larghezza della dentatura, la fondamentale agli effetti del rendimento dell’ingranaggio e per quale può essere a denti dritti o obliqui (vedi figura). Il prevenire o almeno ridurre i fenomeni di usura. Le principali ruote rendimento varia fra 95 % e 98 %. dentate sono: per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.21 I materiali impiegati per la costruzione delle ruote dentate sono MANUALE di Macchine • COPPIA VITE SENZA FINE – RUOTA ELICOIDALE(worm – helicoidal wheel system).Questo per la prima riduzione il RIDUTTOREEPICICLOIDALEperché piccolo e meccanismo, detto anche ingranaggio a leggero anche se molto costoso. Tali ingranaggi sono vite perpetua, è costituito di una vite motrice e una ruota caratterizzati dal fatto che alcune delle ruote dentate che li condotta ad assi sghembi ortogonali e serve per trasmettere costituiscono sono trasportate da un equipaggio mobile per cui potenza con grande riduzione della velocità(vedi figura). Il risultano animate, oltre che da un moto di rotazione intorno ai rendimento è compreso fra 60 % e 85 %. propri assi, anche da un moto di rivoluzione intorno agli assi fissi Rotismi (gear trains) Si definiscono ROTISMI quei meccanismi formati da due o più ingranaggi che ingranano fra di loro. Un rotismo può avere una struttura di tipo a stella (cioè con una ruota centrale motrice che muove più ruote periferiche) o di tipo lineare (cioè con una prima ruota motrice che ne muove una seconda e questa a sua volta una terza e così via fino a un’ultima ruota mossa) o anche di tipo misto. In un rotismo come quello mostrato nella figura, indicati con i1, i2, i3 e i4 i rapporti parziali di trasmissione delle singole coppie di ruote, il rapporto di trasmissione i del rotismo è dato da: n1 i= =i1 ·i2 ·i3 ·i4 n2 di altre ruote facenti parte dello stesso rotismo. In una delle sue forme più semplici, un riduttore epicicloidale (vedi figura) è formato da una corona circolare internamente dentata detta anulus (1) sulla quale ingranano due o più ruote dentate a denti dritti dette planetari (2) mossi da un ingranaggio centrale chiamato sole (3) calettato sull’albero motore (4) ad alta velocità. Gli assi dei planetari sono alloggiati in un equipaggio mobile (5) solidale con l’albero (6) che ruota a velocità molto più ridotta e che è collegato direttamente con il carico (elica navale) o con il pignone di una seconda riduzione di velocità, di tipo convenzionale oppure anch’essa di tipo epicicloidale. Organi flessibili (flexible drives) Un rotismo formato da più coppie di ruote in serie è detto La trasmissione del moto fra due alberi posti a una certa distanza quando i > 1, MOLTIPLICATORE quando i < 1. I rotismi fra loro può anche essere ottenuta tramite organi flessibili RIDUTTORE trovano impiego per tre scopi fondamentali: (cinghie, cavi, catene) che si avvolgono su organi rotanti rigidi • comandare contemporaneamente più ruote mosse agendo (pulegge, tamburi, corone dentate). I principali organi flessibili su un’unica ruota motrice; • coprire una certa distanza tra due alberi rotanti; sono: • CINGHIE(belts). Una cinghia (o cingolo) è un nastro flessibile • ottenere, con più coppie di ruote dentate poste in serie, un continuo e chiuso avvolto su due pulegge, una delle quali è elevato rapporto di riduzione o di moltiplicazione del numero motrice e l’altra condotta. In una trasmissione per cinghia dei giri. (vedi figura) il motore primo (1) aziona la puleggia motrice (2) I riduttori di giri sono usati per ridurre la velocità con cui un asse trasmette potenza; un tipico impiego si ha nella propulsione navale affidata a motori primi ad alto regime rotazionale i quali devono azionare un’elica che, come è noto, sviluppa al meglio il suo effetto propulsivo quando ruota da circa 60 a 130 rpm. Sulle turbonavi l’ingombro dei riduttori ha sempre reso problematica la disposizione del gruppo di propulsione, dovendosi scegliere se arretrarlo verso una poppa tanto tozza da offrire scarse qualità nautiche o disporlo più al centro, allungando la linea d’assi e il relativo tunnel, con conseguente calo dello spazio per il carico e maggiori perdite nei supporti. Le ultime turbonavi adottarono così per conduttori e costruttori del mezzo navale che, tramite la tensione creata dal ramo conduttore (3) della cinghia alimentata dal ramo condotto (4), trasmette il moto alla puleggia condotta (5) calettata sull’albero (6) dell’utilizzatore. L’elasticità delle cinghie deve essere tale da facilitare il loro montaggio ma non eccessiva, per evitare una variazione del rapporto di trasmissione al variare della potenza trasmessa. Le cinghie sono realizzate con sezione avente forma rettangolare, trapezia, tonda, ecc. Le cinghie dentate garantiscono un rapporto di trasmissione esatto e costante. Le pulegge sono in genere di ghisa o di acciaio. La trasmissione tramite cinghie si presta a rapporti di trasmissione anche elevati (fino a i = 20), è silenziosa e Pag.22 Riduttori del numero dei giri (reduction gears) MANUALE di Macchine morbida, inoltre consente di effettuare una variazione a − minutenze(c < 3 cm) sono cordami di dimensioni minori gradini del rapporto di trasmissione con semplici manovre di usati per vari lavori di attrezzatura marinaresca, dalle passaggio della cinghia su pulegge vicine, nonché la sagole ai merlini, ai commandi, ai lezzini fino agli spaghi. variazione continua di velocità. Tale tipo di trasmissione è • CATENE(chains). spesso usata a bordo delle navi per azionare pompe, ventilatori e compressori d’aria e per gruppi frigoriferi. Può Sistema biella – manovella (crank – connecting rod system) trasmettere potenze fino a 700 kW, con rendimenti dal 95 % al 98 % e velocità periferiche da 0,5 a 50 m/s. • CAVI(ropes). A bordo delle navi i cavi non trovano quasi mai impiego per il trasferimento continuo di potenza meccanica a distanza quanto per lo spostamento saltuario di pesi (carico Sistema camma – punteria (cam – tappet system) della nave, organi di macchine, ecc.) e per manovre di tonneggio. I cavi metallici sono costituiti di un certo numero di fili di acciaio, avvolti a elica intorno a un’anima centrale o di fibre naturali o artificiali. Se è previsto l’impiego in ambienti umidi e corrosivi, come è appunto il caso navale, i fili elementari sono rivestiti di un sottile strato di zinco o di una lega cadmio – zinco e i cavi vanno lubrificati a scopo protettivo. Le pulegge su cui si devono avvolgere i cavi metallici sono provviste di opportune solcature a sviluppo elicoidale aventi una gola di forma adatta ad alloggiare il cavo senza che questo possa fuoriuscire né rimanervi incastrato. Sono tuttora utilizzati cavi di fibra sintetica (in nylon, perlon, dacron, meraklon, ecc.). I cavi di fibra resistono a trazione meno di quelli metallici ma, essendo più leggeri, possono arrivare a circonferenze di 65 cm, a cui corrispondono carichi totali di rottura anche superiore a circa 150 t: sono quindi usati con successo se servono flessibilità ed elasticità, come nelle operazioni di tonneggio, ormeggio e rimorchio. A seconda della circonferenza c, i cavi di fibra vengono suddivisi nel modo seguente: − gomene sono i cavi di maggior dimensioni, con circonferenza superiore a 48 cm, usati per rimorchi e per ormeggio; − gomenette(c = 32 ÷ 48 cm), gherlini(c = 16 ÷ 32 cm), cavi(c = 10 ÷ 16 cm) e ghie(c = 3 ÷ 10 cm) sono cavi usati per piccole operazioni di tonneggio, ormeggio, per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.23 rimorchio; MANUALE di Macchine dinamica µ ed espressa in poise (1 P = 0,1 N⋅s/m2) o in centipoise (1 cP = 0,01 P); oppure più spesso come viscosità cinematica υ definita come il rapporto tra la viscosità dinamica e la massa volumica: TERMODINAMICA TECNICA ν µ ρ espressa in stoke (1 St = 0,0001 m2/s = 1 cm2/s) o in centistoke (1cSt = 0,01 St = 1 mm2/s). GRANDEZZE FONDAMENTALI Riportiamo i valori della massa volumica, del peso volumico e del Massa volumica o densità (density) La massa volumica ρ [kg/m3] di una sostanza omogenea è il rapporto tra la massa m [kg] e il suo volume V [m3]: m ρ= V Volume massico o volume specifico (specific volume) Il volume massico v [m3/kg] di una sostanza omogenea è il rapporto il volume V [m3] e la sua massa m [kg] ed è anche uguale all’inverso della massa volumica ρ [kg/m3]: v= 1 V = ρ m calore specifico di alcune sostanze a 20 °C: Sostanza Acciaio dolce Acqua dolce Acqua di mare Benzina Kerosene Gasolio Olio combustibile o bunker pesante (residui) Olio lubrificante Aria Massa volumica ρ (kg/m3) 7 830 1 000 1 020 ÷ 1 030 700 ÷ 770 770 ÷ 820 820 ÷ 900 900 ÷ 1 050 900 ÷ 950 1,22 Peso volumico o peso specifico (specific gravity) Il peso volumico γ [N/m3] di una sostanza omogenea è il rapporto tra il peso m⋅g [N] e il suo volume V [m3]: m·g γ= = ρ·g V in cui g [m/s2] rappresenta l’accelerazione di gravità. Capacità termica massica o calore specifico (specific heat) Per capacità termica massica (o calore specifico) c [J/kgK] si intende la quantità di calore Q [J] che bisogna fornire (o sottrarre) all’unità di massa m [kg] di una sostanza per elevare (o Sostanza Acciaio dolce Acqua dolce Acqua di mare Benzina Kerosene Gasolio Olio combustibile o bunker pesante (residui) Olio lubrificante Aria Peso volumico γ= ρ g (N/m3) 76 812 9 810 10 006 ÷ 10 104 6 867 ÷ 7 554 7 554 ÷ 8 044 8 044 ÷ 8 829 8 829 ÷ 10 301 8 829 ÷ 9 320 11, 97 abbassare) la sua temperatura T [K] di 1 K: Lo scarto tra calore specifico a pressione costante cp e il calore specifico a volume costante cv è trascurabile per solidi e liquidi ma è marcato per gli aeriformi. Viscosità(viscosity) La viscosità esprime la resistenza offerta da un fluido al suo scorrimento. La viscosità può essere espressa come viscosità per conduttori e costruttori del mezzo navale Sostanza Acciaio dolce Acqua dolce Acqua di mare Benzina Kerosene Gasolio Olio combustibile o bunker pesante (residui) Olio lubrificante Aria Calore specifico c (kJ/kg K) 0,488 4,18 4,0 2,09 2,1 1,88 1,67 ÷ 2,01 1 Pag.24 Q c= m·(T2 -T1 ) MANUALE di Macchine Si considerino due sistemi termodinamici A e B che scambiano calore tra loro. In particolar modo sia Φ1 il flusso termico che esce dal sistema A e Φ2 il flusso termico che entra realmente nel sistema B e Φd il flusso termico disperso. Si definisce rendimento di trasmissione ηtrasm: TERMODINAMICA GENERALE ηtrasm = Tipi di sistemi termodinamici Φ2 Φ =η ·Φ Φ1 2 trasm 1 I sistemi termodinamici chiusi hanno con l’esterno scambi di calore e lavoro, ma non di materia. Invece i sistemi in cui: termodinamici aperti hanno con l’esterno scambi sia di materia, sia di calore e lavoro. Convenzione sul segno degli scambi di calore e di lavoro Q>0 il sistema assorbe calore dall’esterno Q<0 il sistema cede calore all’esterno L>0 il sistema fornisce lavoro all’esterno L<0 il sistema riceve lavoro dall’esterno Φ1 = Φ2 + Φd Φd = Φ1 - Φ2 Tipo di apparecchiatura Caldaia a recupero di gas di scarico (produce vapore con il calore sottratto ai gas di scarico di un motore diesel) Refrigerante di acqua dolce a mezzo di acqua di mare Condensatore del vapore di turbina ηtrasm(%) 96 ÷ 98 98 ÷ 99 100 Lavoro meccanico in termodinamica Il lavoro L [J] di una sostanza cha passa dal volume iniziale V1 [m3] al volume finale V2 [m3] a pressione costante p [Pa] è dato Scale termometriche(thermometricscales) da: La temperatura (temperature)assoluta T[K] e la temperatura L = p⋅(V2 – V1) centigrada t [°C] sono legate dalle seguenti relazioni: T ≅ t + 273 e t ≅ T – 273 mentre il lavoro massico l[J/kg] è: l= p⋅(v2 – v1) Calore(heat) Il calore Q [J] che si deve scambiare con la massa m [kg] di una in cui v2 [m3/kg] e v1 [m3/kg] rappresentano rispettivamente i sostanza di calore specifico c [J/kgK] perché la sua temperatura volumi massici finale e iniziale della sostanza. passi dal valore iniziale t1 [°C] al valore finale t2 [°C] è dato da: Energia interna(internal energy) Q = m⋅c⋅(t1 – t2) L’energia interna U [J] descrive bene il contenuto energetico di un fluido che opera all’interno di un sistema termodinamico mentre il calore massico q [J/kg] è: q =Q/m = c⋅(t1 – t2) Infine il flusso termico Φ [W] che si deve scambiare con la portata massica Gm [kg/s] di una sostanza di calore specifico c [J/kgK] che fluisce con continuità nel tempo affinché la sua temperatura passi dal valore iniziale t1 [°C] al valore finale t2 [°C] è dato da: chiuso: U = Utermodinamica + Uchimica + Ucinetica + Ugravitazionale Entalpia(enthalpy) L’entalpia H [J] si presta bene per esprimere il contenuto energetico di un fluido che opera in un sistema termodinamico aperto; cioè rappresenta l’energia totale associata a un fluido, uguale alla somma della componente termica e della Bilancio termico(heat balance) per conduttori e costruttori del mezzo navale componente meccanica: H = U + p⋅V Pag.25 Φ = Gm⋅c⋅(t1 – t2) MANUALE di Macchine e quindi: in cui p [Pa] indica la pressione assoluta, v [m3/kg] il volume massico, R [J/kgK] la costante del gas perfetto e T [K] la h = u + p⋅v temperatura assoluta. in cui U [J] rappresenta l’energia interna, p [Pa] la pressione e V [m3] il volume; mentre u [J/kg] rappresenta l’energia interna massica, p [Pa] la pressione e v [m3/kg] il volume massico. Entropia(entropy) La variazione finita di entropia massica ∆s [J/kg] (per trasformazioni reversibili) a temperatura variabile vale: ∆s = s2 - s1 = c·ln T2 T1 in cui c [J/kgK] rappresenta il calore specifico della sostanza, T2 [K] il valore finale della temperatura assoluta e T1 [K] il valore iniziale della temperatura assoluta. Nel caso di temperatura costante è: q ∆s = s2 - s1 = T Gas e vapori R kJ/(kg⋅K) cp kJ/(kg⋅K) cv kJ/(kg⋅K) K= cp/cv 0,260 0,297 0,287 0,922 1,042 1,004 0,662 0,745 0,717 1,39 1,40 1,40 0,297 1,041 0,745 1,40 0,189 0,842 0,653 1,29 0,518 0,462 2,254 1,872 1,735 1,411 1,30 1,33 Ossigeno (O2) Azoto (N2) Aria Monossido di carbonio (CO) Anidride carbonica (CO2) Metano (CH4) Vapor d’acqua in cui q [J/kg] rappresenta il calore massico e T [K] la temperatura assoluta. Trasformazione isoterma (a temperatura costante) Primo principio della termodinamica(first law of thermodynamics) Supponiamo che il sistema termodinamico riceva dall’esterno Grandezza Temperatura calore massico q e ceda all’esterno lavoro massico l; allora se il Pressione assoluta Equazione costante v1 p2 =p1 · v2 sistema è chiuso la variazione dell’energia interna massica vale: ∆u = u2 – u1 = q – l mentre se il sistema è aperto la variazione dell’entalpia massica Calore massico = Lavoro massico vale: Variazione di energia interna massica Variazione di entalpia massica ∆h = h2 – h1 = q – l In una trasformazione isobara (p = costante) si ha: v2 =v1 · Volume specifico (o massico) q = l = R·T·ln Variazione di entropia massica p1 p2 p v2 = R·T·ln 1 v1 p2 ∆u = 0 ∆h = 0 p v2 ∆s=R·ln =R·ln 1 v1 p2 h2 – h1 = q = cp⋅(t1 – t2) Trasformazione isocora (a volume costante) (h2 – h1) = –l = – p⋅(v2 – v1) Grandezza Volume specifico (o massico) Pressione assoluta TERMODINAMICA DEI GAS Temperatura Il gas perfetto(ideal gas) L’equazione di stato del gas perfetto è la seguente: p⋅v = R⋅T per conduttori e costruttori del mezzo navale Calore massico Lavoro massico Variazione di energia interna massica Variazione di entalpia massica Equazione costante T2 p2 =p1 · T1 p T2 =T1 · 2 p1 q = cv ·(T2 -T1 l=0 ∆u = cv⋅(T2 – T1) ∆h = cp⋅(T2 – T1) Pag.26 mentre in una trasformazione adiabatica (q = 0) si ha: MANUALE di Macchine Variazione di entropia massica ∆s = cv ·ln T2 T1 k · p ·v - p ·v k-1 1 1 2 2 k l= ·R· T1 - T2 k-1 l= Lavoro massico (sistema aperto) l = cp ·(T1 - T2 ) Variazione di energia interna massica Variazione di entalpia massica Variazione di entropia massica ∆u = cv⋅(T2 – T1) ∆h = cp⋅(T2 – T1) ∆s = 0 I piani termodinamici I piani termodinamici usati più frequentemente sono: • il piano (p; v) o dinamico o di Clapeyron(pressure-volume chart); Trasformazione isobara (a pressione costante) Grandezza Pressione assoluta Equazione costante T2 T1 Volume specifico (o massico) v2 =v1 · Temperatura v2 T2 =T1 · v1 • il piano (T; s) o entropico o di Clausius(temperature-entropy chart); • il piano (h; s) o entalpico o di Mollier(enthalpy-entropy chart). Nelle figure seguenti sono raffigurate le principali trasformazioni termodinamiche nei piani di Clapeyron, di Clausius e di Mollier: q = cp ·(T2 -T1 Calore massico Lavoro massico Variazione di energia interna massica Variazione di entalpia massica l = p⋅(v2 – v1) ∆u = cv⋅(T2 – T1) ∆h = cp⋅(T2 – T1) T2 ∆s = cp ·ln T1 Variazione di entropia massica Trasformazione adiabatica reversibile (senza scambio di calore verso l’esterno) Grandezza Equazione Pressione assoluta p2 = p1 ·( Volume massico v2 = v1 ·( Temperatura T2 = T1 ·( Calore massico v1 k ) v2 p1 1⁄k ) p2 p2 (k-1)⁄k ) p1 q=0 1 · p ·v - p ·v k-1 1 1 2 2 1 l= ·R· T1 - T2 k-1 l= Lavoro massico (sistema chiuso) l=cv ·(T1 - T2 ) per conduttori e costruttori del mezzo navale Equazione Pag.27 Grandezza MANUALE di Macchine Il titolo x di una miscela acqua – vapore (water steam ratio)è la percentuale in massa di vapore saturo secco presente in miscela: x= mv mv = mm mv + ml La curva limite inferiore (CLI) unisce gli stati di acqua satura x = 0 (mv = 0), invece la curva limite superiore (CLS) unisce gli stati IL SISTEMA ACQUA – VAPORE di vapore saturo secco x = 1 (ml = 0). I passaggi di stato Grandezze termodinamiche delle miscele acqua – vapore • solido → liquido: fusione; Il volume massico v, l’entalpia massica h e l’entropia massica s • liquido → solido: solidificazione; di una miscela acqua – vapore si calcolano con semplici • liquido → aeriforme: vaporizzazione; relazioni: • aeriforme → liquido: condensazione; v = vV⋅x • solido → aeriforme: sublimazione; • aeriforme → solido: brinamento. Il processo di ebollizione(boilingprocess) h = hL + r⋅x s = sL + (sV – sL)⋅x Cedendo calore all’acqua, detta in questa fase acqua compressa, la sua temperatura cresce fino a un preciso valore, detto temperatura di ebollizione, in cui compare una prima bolla di vapore, stato in cui l’acqua è detta acqua satura. Continuando a cedere calore, altra acqua diventa vapore ma la temperatura resta costante; durante tale passaggio di stato il sistema è bifasico ed è detto miscela acqua – vapore o vapore saturo umido perché composto da vapore saturo e acqua liquida satura. Quando l’acqua scompare il sistema è tutto vapore saturo secco; continuando a cedere calore, il vapore sale di temperatura e si dice vapore surriscaldato. Calore latente di vaporizzazione e di condensazione Il calore che deve essere fornito a 1 kg di liquido saturo affinché vaporizzi completamente e diventi vapore saturo secco si indica con la lettera r, si esprime in kJ/kg e prende il nome di calore latente di vaporizzazione(boilinglatent heat). Alla stessa pressione esso è uguale al calore latente di condensazione(condensationlatent heat), il quale è il calore che deve essere sottratto a 1 kg di vapore saturo secco affinché condensi completamente a temperatura costante e diventi liquido saturo. per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.28 Titolo di una miscela acqua – vapore MANUALE di Macchine Le tabelle per il sistema acqua – vapore Nellepagini seguenti sono riportate le tabelle di equilibrio o della saturazione (saturationtables)del sistema acqua – vapore, dell’acqua compressa (compressed water tables)e del vapore surriscaldato(superheatedsteamtables). Trasformazioni termodinamiche nei piani termodinamici Nelle figure seguenti sono raffigurate le principali trasformazioni per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.29 termodinamiche nei piani di Clapeyron, di Clausius e di Mollier: per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.30 MANUALE di Macchine MANUALE di Macchine S Φ= λ· ·(t1 -t2 ) d Le due curve limiti (CLI e CLS) e l’isoterma critica Tc delimitano le zone (vedi figura accanto): Convezione (convection) • I acqua compressa La trasmissione del calore per convezione stabilisce che il flusso • II miscela acqua – vapore termico Φ [W] è direttamente proporzionale all’area S [m2] della • III vapore surriscaldato; superficie sulla quale avviene il trasporto di energia, alla • IV gas differenza di temperatura t1 – t2 [°C] ed al coefficiente di convezione αc [W/m2°C]: Φ = αc ·S·(t1 -t2 ) Irraggiamento(radiation) La trasmissione del calore per irraggiamento stabilisce che il flusso termico Φ [W] è direttamente proporzionale alla superficie S [m2] del corpo, alla quarta potenza della temperatura assoluta T [K] del corpo stesso ed al coefficiente di irraggiamento αi [W/m2K4]: Φ = αi ·S·T4 Trasmissione del calore tra due fluidi separati da una parete Il flusso termico Φ [W] è direttamente proporzionale all’area S [m2] della superficie perpendicolare alla direzione del flusso stesso, alla differenza di temperatura t1 – t2 [°C] delle facce della parete ed al coefficiente di trasmissione totale K [W/m2°C]: Φ = K·S·(t1 -t2 ) SCAMBIATORI DI CALORE Si tratta di apparecchi nei quali avviene lo scambio di energia termica fra due fluidi in movimento. Possono essere del tipo: 1. A MESCOLAMENTO: i fluidi (due o più) confluiscono al suo interno e ne escono come miscela; TRASMISSIONE DEL CALORE Conduzione (conduction) 2. A SUPERFICIE: i due fluidi sono separati da una superficie metallica di buona conducibilità termica. La trasmissione del calore per conduzione stabilisce che il flusso Infine quest’ultimi scambiatori di calore possono essere termico Φ [W] è direttamente proporzionale all’area S [m2] classificati in funzione della configurazione dei flussi in: dellasuperficie perpendicolare alla direzione del flusso stesso, 1. EQUICORRENTE: i due fluidi scorrono parallelamente nella conducibilità termica λ [W/m°C], mentre è inversamente proporzionale alla distanza d [m] tra le due pareti attraverso le quali si manifesta il passaggio di calore: stessa direzione; 2. CONTROCORRENTE: i due fluidi scorrono parallelamente ma in direzione opposta; 3. A CORRENTI INCROCIATE: i due flussi formano tra loro un angolo retto; per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.31 alla differenza di temperatura t1 – t2 [°C] ed al coefficiente di MANUALE di Macchine Nello scambiatore Il valore del salto termico medio fra i due fluidi ∆tm può essere di calcolato, in via approssimata, come media aritmetica delle calore a superficie (vedi differenze di temperature (MADT): figura, scambiatore ∆tm = a fascio tubiero) senza cambiamento di tCE +tCU tFE +tFU 2 2 oppure come media logaritmica delle differenze di temperature (MLDT) che, nel caso di scambiatore in controcorrente, vale: fase, il bilancio termico va impostato nella forma (se non ci sono ∆tm = tCE -tFU -(tCU -tFE ) ln perdite): flusso termico ceduto dal fluido caldo Φ1 = flusso termico (tCE-tFU ) (tCU -tFE ) Progettare uno scambiatore di calore significa generalmente ricevuto dal fluido freddo Φ2 calcolare la superficie di scambio termico S [m2], quindi: e ognuno dei due flussi termici andrà scritto nella forma: S= GmC ·(hCE -hCU ) = GmF ·(hFU -hFE ) Φ K·∆tm in cui la superficie S è di solito riferita alla superficie esterna dei in cui GmC [kg/s] rappresenta la portata massica del fluido caldo, tubi: hCE [J/kg] l’entalpia massica del fluido caldo entrante, hCU [J/kg] S = nt⋅π⋅De⋅L l’entalpia massica del fluido caldo uscente, GmF kg/s] la portata massica del fluido freddo, hFE [J/kg] l’entalpia massica del fluido dovent rappresenta il numero dei tubi, De [m] diametro esterno freddo entrante e hFU [J/kg] l’entalpia massica del fluido freddo (generalmente fra 12 e 30 mm) ed L [m] la lunghezza attiva dei uscente. Essendo lo scambio termico isobaro: tubi. Nello scambiatore di calore a mescolamento, il bilancio termico va impostato nella forma (se non ci sono perdite): GmC ·cpC ·(tCE -tCU ) = GmF ·cpF ·(tFU -tFE ) in cui cpC [J/kgK] rappresenta la capacità termica massica a somma delle potenze entalpiche entranti = potenza entalpica della miscela uscente pressione costante del fluido caldo, tCE [°C] la temperatura del fluido caldo entrante, tCU [°C] la temperatura del fluido caldo uscente, cpF [J/kgK] la capacità termica massica a pressione costante del fluido freddo, tFE [°C] la temperatura del fluido freddo entrante e tFU [°C] la temperatura del fluido freddo uscente. Poiché i due flussi termici sono eguali, si potrà anche esprimere lo scambio termico nel seguente modo: in cui Gm1 [kg/s] rappresenta la portata massica del fluido entrante 1, Gm2 [kg/s] rappresenta la portata massica del fluido entrante 2, h1 [J/kg] l’entalpia massica del fluido entrante 1, h2 massica della miscela formatosi dai due fluidi. totale, S [m2] la superficie di scambio termico e ∆tm [°C] il salto termico medio. La figura mostra l’andamento molto approssimato della temperatura dei due fluidi in uno scambiatore a superficie in Combinazione di fluidi acqua/acqua acqua/salamoia acqua/gas acqua/olio lubrificante gas/gas vapor d’acqua surriscaldato/acqua vapor d’acqua surriscaldato/gas K (W/m2⋅K) 1 000 ÷ 2 000 500 ÷ 1 000 20 ÷ 150 100 ÷ 300 5 ÷ 35 300 ÷ 500 30 ÷ 250 Pag.32 in cui K [W/m2°C] rappresenta il coefficiente di trasmissione per conduttori e costruttori del mezzo navale Gm1⋅h1 + Gm2⋅h2 = (Gm1 + Gm2)⋅hm [J/kg] l’entalpia massica del fluido entrante 2 e hm [J/kg] l’entalpia Φ1 = Φ2= Φ = K⋅S⋅∆tm controcorrente. cioè: MANUALE di Macchine equivale a 42 galloni USA, ovvero a circa 159 litri che Combinazione di fluidi vapor d’acqua surriscaldato/olio combustibile condensatore di vapore (acqua nei tubi) condensatore di ammoniaca (acqua nei tubi) scambiatore di calore a tubi alettati (acqua nei tubi, aria in corrente incrociata) K (W/m2 ⋅K) 50 ÷ 150 corrispondono grosso modo a 135 kg di greggio. Gli idrocarburi (hydrocarbons) sono molecole formate da atomi di idrogeno 1 000 ÷ 6 000 1 000 ÷ 6 000 monovalente H (hydrogen) e carbonio tetravalente C (carbon) legati 25 ÷ 50 legati fra loro gli atomi di carbonio, si hanno le seguenti classi di in catene di varia forma e lunghezza. A seconda di come sono idrocarburi: alcani (alkanes), cicloalcani (cycloalkanes), areni (arenes), Combinazione di fluidi aeriforme/aeriforme aeriforme/acqua acqua/olio acqua/acqua (∆ ∆tm)min(°C) 30 20 10 5 alcheni (alkenes), alchini (alkynes). La distillazione frazionata del greggio (crude oilfractionaldistillation) La prima fase di lavorazione del greggio in raffineria è una distillazione frazionata. Tale processo viene effettuato in un impianto (vedi figura) che si dice “torre a piatti” (platetower). Dai COMBUSTIONE E COMBUSTIBILI piatti La combustione è un insieme di reazioni chimiche di ossidazione altezze si estraggono le tra una sostanza combustibile, fondamentalmente formata da varie frazioni, dalla testa carbonio e idrogeno, e l’ossigeno contenuto nell’aria avente esce il gas e dal fondo il funzione di comburente. Scopo della combustione è la residuo. Quest’ultimo è trasformazione dell’energia chimica contenuta nel combustibilein una miscela di idrocarburi energia termica (calore). pesanti, Combustibili solidi (solidfuels) inviandolo in una colonna Sono i carboni fossili. Mentre sulla terraferma il carbone è di distillazione sotto vuoto dunque impiegato ancora oggi, sulle navi è stato sostituito, da (vacuumdistillationcolumn) posti a diverse pertanto, (vedi quasi un secolo, da combustibili liquidi derivati dal petrolio figura),viene frazionato. Si ottengono così un gasolio pesante greggio, perché con maggiore contenuto energetico e più comodi che si può aggiungere a quello di prima distillazione, poi una da imbarcare e manipolare a bordo. nafta Combustibili gassosi (gaseousfuels) pesante, Sono il gas naturale (formato in prevalenza da metano CH4) e il quindi una gas di petrolio (formato da idrocarburi leggeri): ambedue frazione possono essere portati allo stato liquido e in tal caso prendono centrale rispettivamente il nome di Liquefied Natural Gas (LNG) e di bituminosa, LiquefiedPetroleum Gas (LPG, in italiano GPL, da gas di petrolio infine liquefatto). L’impiego del metano come combustibile per la residuo molto più pesante di quello iniziale. La frazione propulsione navale nacque con le metaniere (LNG – carriers); bituminosa, tramite un estrazione con solventi (ES), viene a sua poi, a partire dagli inizi di questo secolo, sono stati messi a punto volta separata in aromatici pesanti e naftenoparaffine, queste motori diesel. ultime usate come materia prima per la produzione di olii Combustibili liquidi (liquidfuels) lubrificanti. Le principali frazioni prodotte da una raffineria sono: il Provengono dal frazionamento del petrolio greggio (crude oil) e gas di raffineria, il GPL (costituito da propano C3 e butano C4), la sono quelli universalmente usati a bordo. Ancora oggi si fa benzina (petrol in GB, gasoline in USA), il kerosene (kerosene), il gasolio riferimento al barile per misurare la quantità di greggio: un barile (gasoil) e il residuo (residue). Il gasolio, detto anche olio medio o Pag.33 per conduttori e costruttori del mezzo navale un MANUALE di Macchine nafta leggera, viene commercializzato, per la propulsione navale, − POTERE CALORIFICO SUPERIORE (grosscalorificvalue)Hs, in due categorie: comprensivo del calore di condensazione del vapore; • Marine Gasoil (MGO): avente densità di circa 850 kg/m3 e − POTERE CALORIFICO INFERIORE (netcalorificvalue)Hi, impiegato nei motori diesel a quattro tempi medioveloci e non comprensivo del calore di condensazione del vapore veloci e nelle turbine a gas di derivazione aeronautica; e al quale si deve fare riferimento nella pratica tecnica • Marine Diesel Oil (MDO): avente densità di circa 870 kg/m3 perché i fumi sono sempre espulsi nell’atmosfera a ed esso pure impiegato nei motori diesel a quattro tempi e temperature superiori a quella di rugiada. nelle caldaie di minore potenzialità. Il residuo prende molti nomi commerciali, come ResidualFuelOil (RFO), Marine FuelOil (MFO) o HeavyFuelOil (HFO), ma nel linguaggio comune è chiamato olio combustibile o bunker pesante, intendendosi con il termine di “bunker” il prodotto petrolifero imbarcato. Proprietà dei combustibili liquidi Le principali proprietà dei combustibili liquidi sono: Sostanza Potere calorifico inferiore Benzina Kerosene Gasolio Nafta pesante GPL Metano Idrogeno Hi (kJ/kg) 43 500 ÷ 44 000 42 500 ÷ 43 500 41 500 ÷ 42 500 38 500 ÷ 41 500 46 100 50 000 120 000 • DENSITA’ e PESO SPECIFICO; • CONTENUTO DI ACQUA(water content); • VISCOSITA’; • TEMPERATURA DI IGNIZIONE o DI AUTOACCENSIONE (ignition temperature): la temperatura a cui il combustibile va portato affinché, in presenza di una sufficiente quantità di aria, possa entrare in combustione. Nei gasoli la facilità con cui si verifica l’ignizione si esprime con un parametro detto • CONTENUTO DI ZOLFO (sulphurcontent); • CONTENUTO DI CENERI (ashcontent). Aspetti di calcolo della combustione L’aria è una miscela di diversi gas la cui composizione è la seguente: Gas numero di cetano N.C. (C.N., cetanenumber); mentre nelle Azoto (N2) Ossigeno (O2) Argon (Ar) Biossido di carbonio (CO2) benzine il numero di ottano N.O. (O.N.,octanenumber) esprime il potere indetonante; • TEMPERATURA DI INFIAMMABILITA’ (flash point): è la % v/v 78,08 20,95 0,93 0,03 % m/m 75,5 23,15 1,29 0,04 minima temperatura alla quale il combustibile emette una L’OSSIGENO TEORICO(stoichiometricoxygen)Ot è il numero di quantità di vapori sufficiente a formare con l’aria una miscela chilogrammi di ossigeno O2 teoricamente necessari per bruciare che, in presenza di una causa di ignizione, prende fuoco; 1 kg di un dato combustibile. Nota la composizione atomica di un Sostanza Densità Temperatura di ignizione Flash point (°C) 250 220 - (°C) < -20 40 ÷ 50 60 ÷ 70 90 ÷ 150 ρ (kg/m3) Benzine Keroseni Gasoli Residui 700 ÷ 770 770 ÷ 820 820 ÷ 900 900 ÷ 1 050 combustibile, l’ossigeno teorico si calcola nel seguente modo: Ot = 2,67⋅C% + 8⋅H% + S% - O% dove le concentrazioni percentuali in massa vanno ovviamente espresse come numeri decimali. L’ARIA TEORICA(stoichiometric air)At è il numero di chilogrammi di aria teoricamente necessari per bruciare 1 kg di un dato combustibile e si calcola: • POTERE CALORIFICO (calorificvalue): indicato con H e misurato in [kJ/kg] o in [MJ/kg], esprime il calore che si At = Ot 0,23 sviluppa dalla combustione completa di 1 kg di combustibile per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.34 liquido o solido. Si distingue il: MANUALE di Macchine Combustibile MFO Gasoli Benzine Diesel a due tempi lenti At 14 14,5 15 0,16 ÷ 0,17 7,0 ÷ 7,5 Il consumo orario di aria (oportata di aria necessaria) Ga è logicamente il prodotto del consumo orario di combustibile Gc per Una combustione tecnica si effettua impiegando sempre un certo l’aria reale Ar: Ga = Gc⋅Ar quantitativo di ARIA IN ECCESSO Ae, ovvero con un’ARIA REALE (actualcombustion air)Arsuperiore a quella teorica: Nei motori diesel e nelle turbine a gas il calcolo si può fare anche Ae Ar = At +Ae =At · 1+ =At ·(1+e) At dalla potenza effettiva Pe[kW] e dal consumo specifico di aria Ca [kg/kWh], con quest’ultimo fornito dal costruttore o assunto con Il rapporto “e” fra l’aria in eccesso e quella teorica prende il nome criterio: di ECCESSO D’ARIA (excess air). Apparecchiatura Caldaie a nafta Motori diesel Turbine a gas Il CONSUMO SPECIFICO fuelconsumption, SFC)Cc Ga = Ca⋅Pe e 0,05 ÷ 0,20 1,00 ÷ 2,00 2,50 ÷ 3,50 DI Infine la portata di fumi prodotti Gf[kg/h] è la somma della portata di combustibile Gc [kg/h] e della portata di aria comburente richiesta dalla combustioneGa [kg/h]: COMBUSTIBILE(specific Gf = Gc + Ga [kg/kWh] è dato dal rapporto tra la portata di combustibile bruciato (o consumo orario di combustibile) Gc [kg/h] e la potenza meccanica effettiva Pe [kW] del motore: Cc = Consumi di combustibile e velocità della nave Se una nave procede a una data velocità w [m/s] rispetto al mare, si oppone al moto una forza resistente FR [N] dovuta Gc Pe soprattutto ai vortici creati dallo scafo che penetra nell’acqua e A bordo di una nave il consumo specifico di combustibile viene calcolato periodicamente onde verificare il buon funzionamento dell’apparato motore. Se si assume il consumo specifico di combustibile Cc sapendo di quale tipo di motore si tratta e che potenza sviluppa Pe, il consumo orario di combustibile Gc vale: all’attrito di questa sull’opera viva; tale forza dipende dalla densità e viscosità dell’acqua, dalla sezione maestra della nave, dalla sua forma, dalla presenza di appendici, dall’immersione, dall’assetto, dallo stato di pulizia della carena e soprattutto dal quadrato della velocità di navigazione w rispetto al mare. Riunendo in un unico fattore k [Ns2/m2] tutti i parametri che si Gc = Cc⋅Pe possono ritenere costanti per una stessa nave, risulta Il CONSUMO SPECIFICO DI ARIA (specific air consumption, SAC)Ca sperimentalmente: [kg/kWh] è il rapporto tra il consumo orario di aria (oportata di FR = k⋅w2 aria necessaria) Ga [kg/h] e la potenza meccanica effettiva Pe Risulta però più comodo ragionare in termini di potenze e risulta [kW] del motore termico a combustione: che la potenza resistente di attrito PR [W] è data dalla seguente Ga Pe espressione: Valori medi di Cc e Ca per i motori di propulsione navale sono: Apparato di propulsione Turbine a vapore anni ‘70 Turbine a gas navali Diesel a quattro tempi veloci Diesel a quattro tempi semiveloci per conduttori e costruttori del mezzo navale Cc (kg/kWh) 0,28 ÷ 0,30 0,21 ÷ 0,25 0,20 ÷ 0,24 0,17 ÷ 0,19 PR = FR⋅w = k⋅w3 Ca (kg/kWh) 13 ÷ 15 Affinché la nave avanzi a tale velocità, è necessario che un 6,5 ÷ 7,0 PP = PR = k⋅w3 propulsore, azionato da un motore presente a bordo, imprima allo scafo una potenza propulsiva PP uguale e opposta a PR: Pag.35 Ca = MANUALE di Macchine Poiché la potenza propulsiva di un apparato di propulsione è proporzionale al consumo di combustibile Gc, anche questo varia a sua volta con il cubo della velocità di navigazione w e, indicando con k’ la costante di proporzionalità, potremo scrivere: Gc = k’⋅w3 Per passare dal consumo di combustibile in kg/miglio a quello in kg/h basta osservare che: kg kg miglia = · h miglio h Esistono curve (vedi figura) ricavate sperimentalmente durante le prove in mare e che riportano i consumi di combustibile Gc(in kg/h oppure in kg/miglio) in funzione della velocità w (in nodi, cioè in miglia/h). L’uso di tali curve consente al Direttore di Macchina di calcolare la quantità di combustibile che deve essere imbarcato prima che la nave parta per un viaggio; dopo aver saputo dal Comandante la distanza che dovrà essere coperta e la prevista velocità di navigazione, il Direttore di Macchina, valutando le preesistenti giacenze di combustibile e tenendo conto di una opportuna maggiorazione per motivi di cautela, è in grado di calcolare il suddetto quantitativo di per conduttori e costruttori del mezzo navale Pag.36 combustibile.
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