venerdì 14 marzo 2014 INDICE RASSEGNA STAMPA venerdì 14 marzo 2014 Economia e imprese locali Nazione Lucca 14/03/2014 p. 15 «Idroterm» ha preso l'area «Corsonna» Scatta subito una decina di assunzioni Luca Galeotti 1 Tirreno Lucca 14/03/2014 p. XIV L'ex scatolificio Corsonna acquistato da Idrotherm 2000 Francesco Coimini 2 Tirreno Lucca 14/03/2014 p. XI Un socio per lo sviluppo di Peuterey Alessandro Petrini 4 Nazione Lucca 14/03/2014 p. 12 Marginone. Azienda divorata dalle fiamme Massimo Stefanini 5 Tirreno Lucca 14/03/2014 p. XI Marginone, incendio distrugge un vivaio 6 Tirreno Viareggio 14/03/2014 p. I «Viareggio porto, gli uffici non si mettano di traverso» 8 Nazione Viareggio 14/03/2014 p. 6 Arriva l'armatore «rivenditore» 9 Nazione Viareggio 14/03/2014 p. 14 Barsanti Macchine. Mobilitati per salvare 25 posti di lavoro 10 Tirreno Viareggio 14/03/2014 p. VIII Lombardi incontra i lavoratori della Barsanti 11 Edilizia & Territorio Tirreno Lucca 14/03/2014 p. I Centrolatte, 84 famiglie col fiato sospeso Nazione Lucca 14/03/2014 p. 9 Nuovo ponte: scadenza il 9 aprile Si attendono dieci proposte finali 14 Nazione Lucca 14/03/2014 p. 11 Consiglio comunale su piazzale Verdi. E non sarà pesce di aprile 15 Nazione Lucca 14/03/2014 p. 1-4 La nuova Coop? «Tutto regolare» Tirreno Lucca 14/03/2014 p. VII Corretto l'operato dell'azienda Andreini Nazione Lucca 14/03/2014 p. 13 Marlia. Partono i lavori alla chiesa Riapertura per il giovedì santo Paolo Bottari 19 Tirreno Lucca 14/03/2014 p. X Via ai lavori nella chiesa di Marlia Maurizio Rossi 20 Tirreno Lucca 14/03/2014 p. X Capannori. Riasfaltate via don Aldo Mei e via del Casalino Indice Rassegna Stampa Luca Cinotti 12 Fabrizio Vincenti 16 18 22 Pagina I TRATTATIVA CHE HA RICHIESTO PAZ IENZA E BEN DUE ANN I CONCLUSA / ", ,. , . ,m iu, 1 ,,N 2 ;' rry i, i, ía li, rP' /J.. , , rf SU D1.1.0 di LUCA GALEOTTI ALTRE BUONE nuove per l'occupazione nel comune di Barga. Ieri sono venute novità importanti che riaprono una vicenda di cui ormai non si parlava più da due anni. Quella relativa alla chiusura dello scatolificio «Corsonna», chiuso ormai da due anni. Da allora si sapeva di una società della zona interessata a rilevare l'area per impiantare una nuova produzione e adesso il progetto è divenuto realtà. Sarà la società «Idrotherm 2000» di Castelnuovo Garfagnana a realizzare una nuova produzione presso l'ex scatolificio Corsonna di cui è stata rilevata buona parte dell'area produttiva. A darne annuncio ieri mattina è stato il sindaco di Barga, Marco Bonini, che, insieme agli assessori Passini, Pia, Salvateci ed Onesti in rappresentanza del consiglio comunale e delle sorelle Raffaella e Giulia Sartini in rappresentanza della proprietà della «Idrotherm», hanno presentato in una conferenza stampa un piano di immediata riqualificazione e rilancio della zona industriale dell'ex Corsonna, con l'avvio di una nuova linea altamente specializzata con commesse già concluse sul mercato estero. «IDROTHERM 2000» è un'azienda storica, legata al territorio, che si occupa di produzione di tubi in polietilene per il trasporto di fluidi in pressione; un'azienda in costante crescita che in que- Economia e imprese locali sti anni ha fronteggiato la crisi grazie alla costante innovazione e che, anche grazie all'ampio spazio di Castelvecchio Pascoli, (circa 27mila metri quadrati), si pone L'azienda punta allo sviluppo, alla crescita della produzione e a nuove occasioni di lavoro l'obiettivo di aumentare la capacità produttiva. La trattativa, principalmente a causa di difficoltà burocratiche, iniziata circa due anni orsono è stata lunga e difficile, come hanno sottolineato sia il sindaco Bonini che i rappresentanti del- la società, ma alla fine la tenacia e la volontà dell'azienda di sviluppare il nuovo progetto sono state determinanti. «L'OPERA di riqualificazione ha detto il sindaco - importante per evitare il degrado e l'abbandono dell'intera area, partirà immediatamente, si passerà poi alle assunzioni con l'impegno di avere una via preferenziale per i lavoratori ex Corsonna che si trovano tutt'ora in mobilità». Si parla per il momento dell'assunzione di circa una decina di unità lavorative anche se in futuro, legato ovviamente alla crescita della produzione, non sono escluse altre assunzioni. L'Ar INUNC O La presentazione dei proge o della società «ldroterm 2000» (foto Borghesi) Pagina 1 L'ex scatolificio Corsonna acquistato da Idrotherm 2000 La società castelnuovese produttrice di tubi in plastica rimetterà in funzione lo stabilimento di Castelvecchio di francesco Coimini ® BARGA Giungono nuove e positive no- tizie per l'ex scatolificio Corsonna di Castelvecchio Pascoli: Idrotherm 2000, la società produttrice di tubi in polietilene per il trasporto di fluidi con sede a Castelnuovo di Garfagnana, rileverà la struttura . Una società che ha sempre puntato sulla ricerca e sull'innovazione dei suoi prodotti per il trasporto di fluidi di vario genere per l'edilizia. Ormai è giunta a conclusione la lunga maratona avviata dopo la chiusura ufficiale dello scatolificio avvenuta nel 2011, dove gli 89 dipendenti che ci lavoravano persero il posto andando così in cassa integrazione, mobilità, o trovando lavoro verso altre aziende e attività della zona. Molte sono state le società che si sono proposte nel rilevamento dell'intero immobile di 27mila metri quadrati; infatti, molte sono state le manifestazioni dei lavoratori e le istituzioni impegnate in una nuova sorte dell'intera azienda tenendo sempre conto del personale che vi lavorava. Nella conferenza di ieri mattina tenuta nella sala Magri di Palazzo Pancrazi a Barga, erano presenti Giulia e Raffaella Sartini, le due imprenditrici di Idrotherm2000, con buona parte dell'amministrazione comunale col compito di spiegare la formalizzazione dell'acquisto e cosa si andrà a produrre nel nuovo stabilimento. Il sindaco Bonini ha così introdotto la mattinata: «Una conferenza stampa piacevole e congiunta per dare una buona notizia al territorio: la società di tubi di Castelnuovo, Idrotherm2000, dopo una serie di lunghe trattative, ha rilevato l'intero sito dove aprirà una nuova linea produttiva. La trattativa, conclusa due giorni fa, mi fa esprimere soddisfazione per l'installazione di un nuovo stabilimento produttivo a fronte della perdita di posti di lavoro, nia anche per la riqualificazione di un'area che sarebbe andata verso il degrado». Raffaella Sartini lia così informato sull'acquisizione da parte del suo gruppo dell' ex-area Corsonna: «Grande soddisfazione per l'azienda a essere giunti all'acquisto anche perché siamo molto legati al territorio: la nostra sede, a Castelnuovo di Garfagnana, con l'acquisizione di questa nuova area, andrà ad ampliare l'attuale produzione e qui installeremo attività collaterali alla principale. L questo il traguardo di chi, per sopravvivere in questi tempi difficili, punta all'innovazione e questi dati sono anche confermati dal nostro mercato estero e dalla tenacia che abbiamo impiegato di fronte agli svariati problemi burocratici legati al rilevamento dell'ex scatolificio». L'azienda acquisitrice, infat- ti, porterà a Castelvecchio Pascoli una nuova linea produttiva presentata in anteprima mondiale a Düsseldorf. Buone notizie provengono anche dal fronte assunzioni: dopo una riqualificazione dell' intera area dovrebbe partire la nuova sede aziendale e, la Idrotherm, fa sapere che non riusciranno a quantificare il numero di manodopera richiesta, ma non mancherà un occhio di riguardo per quegli operai dello scatolificio ora in mobilità. Sembra chele sorti di Castelvecchio siano in netto decollo grazie anche alla partenza di una nuova produzione da parte di un'altra azienda locale. ao-aaca OW Economia e imprese locali Pagina 2 Una protesta degli ex dipendenti dello scatolificio Corsonna Economia e imprese locali Pagina 3 Un socio per lo sviluppo di Peuterey il gruppo di Altopascio punta a rafforzarsi a livello internazionale, in arrivo fondi di private equity / ALTOPASCIO Il gruppo Peuterey vuole continuare a crescere all'estero e per farlo sta cercando un socio che creda nello sviluppo dell'azienda del settore moda di Altopascio e metta a disposizione i capitali per finanziarne lo sviluppo internazionale. La notizia è uscita sul Sole 24 Ore di ieri dove si diceva che alcuni fondi di private equity, fra cui Clessidra e altri, avrebbero contattato l'azienda, una notizia confermata ufficialmente dal gruppo anche se si è subito precisato che so- no già aperti dei canali di contatto con potenziali investitori italiani ed esteri e che non si tratta solamente di fondi di private equity, cioè che investono esclusivamente in società non quotate su mercati regolamentati. «L'importante è trovare il venditore giusto - ha precisato l'azienda in una nota - che sia in linea con i nostri obiettivi e con la nostra filosofia. La quota che andrebbe ceduta è comunque di minoranza e non di controllo». Sul Sole 24 Ore si parla di circa il 30-40 per cento del ca- pitale di una società che genera un giro d'affari che si aggira intorno ai 120 milioni di euro e può contare su oltre 300 dipendenti in tutto il mondo. L'operazione viene condotta dalla società di advisor americana Deloitte, che prima dell'estate ha ricevuto l'incarico da Peuterey Group. Un passo importante per l'intero gruppo che prende il nome dall'Aiguille noire de Peuterey, una cima sul versante italiano del Monte Bianco, che ha iniziato a lavorare nel 1990 con la fondazione di Geospirit e che ora produce e di- stribuisce i marchi Peuterey, Aiguille Noire, Geospirit e Post Card. Senza tralasciare l'ingresso nel progetto Elite di Borsa Italiana che potrebbe essere propedeutico alla quotazione nel giro di qualche anno. Secondo gli ultimi dati di bilancio la distribuzione del fatturato sarebbe ancora prevalentemente concentrata in Italia per il 70% con la ferma volontà di aumentare la percentuale di affari all'estero. Per questo l'azienda sta puntando molto sul mercato cinese, dove ha già aperto quattro flagship (negozi monomarca), dei quali tre a Shangai e uno a Pechino, mentre in Europa per il momento ha aperto a Roma, Milano, Cortina d'Ampezzo, Anversa, Berlino e Parigi, collocandosi nella fascia del luxury casaulwear. Ma il marchio è venduto in negozi multibrand in 28 Paesi del mondo - anche nel Governatorato di Città del Vaticano, presso il magazzino Vignaccia - e i prossimi obiettivi sono Londra, che è sempre più una città dove nascono le tendenze, e poi la Germania, senza dimenticare la Russia e gli Stati Uniti. Insomma una azienda che mira a espandersi ulteriormente e che un fiore all'occhiello per la comunità di Altopascio. Alessandro Petrini L'azienda di Altopascio Economia e imprese locali Pagina 4 DANN I PER 250 I E URO. TITOLARI SCONVOLTI. SUL POSTO ANCHE IL SINDACO / %% In.flinw gran pane della « Garden di MASSIMO STEF INI UN DISASTRO. Mani nel capelli, lacrime, sguardo assente. Anni di sacrifici volati via per Massimo Capocchi e Cinzia Falchi, i titolari dell'azienda «Garden Ginzia» in località Tavolaia a Marginone, nei pressi del campo sportivo della piccola frazione del comune di Altopascio, distrutta da un vastissimo incendio. Intorno alle 6 di ieri mattina il rogo si è sprigionato sulla parte posteriore del capannone con annessa serra. Ben presto le fiamme hanno attaccato e devastato l'interno dell'esercizio commerciale, la copertura, gli arredi e bruciando, oltre alle strutture, anche numerose piante ed articoli florovivaistici. Secondo una prima sommaria, per il momento, valutazione e stima dei danni, siamo all'incirca sui 250mila giuro. Un passante ha notato il fumo lanciando l'allarme. l .zl » il condizionale è d'obbligo, partito nelle vicinanze del bruciatore, ma saranno le opportune verifiche a chiarire tutto ciò. A quanto pare l'azienda non è coperta da assicurazione per gli incendi. Quello che invece è una certezza, purtroppo, è che i danni sono ingentissimi. L'attività è molto conosciuta in zona, un punto di riferimento per gli appassionati di giardinaggio non solo della Piana lucchese, ma anche della quasi confinante Valdinievole. Proprio pochi giorni fa era stato acquistato un nuovo macchinario, segnale positivo per un'azienda punto di riferimento del settore in zona. N, 0/ 0/ v////% - 1, di Marg inone data letteralmente in fumo. Sul posto anche i carabinieri di Altopascio. Una volta appresa la notizia, è arrivato pure il sindaco, Maurizio Marchetti. Il titolare, Massimo Capocchi, svela un retroscena: «Negli ultimi tempi arrivavo al vivaio verso le 5.30 per controllare che i nuovi macchinari funzionassero a dovere, stavolta ho fatto più tardi. Chissà, se fossi giunto prima, forse avrei potuto limitare quanto accaduto». I PROPRIETARI non riescono a darsi pace. La parte che si affaccia sulla strada, la provinciale Mammianese, riservata alla vendita al dettaglio, è l'unica che si è parzialmente salvata. Tutta la zona centrale ed oltre invece è an- DAL BAR adiacente, che stava aprendo in quel momento, sono stati allenati i vigili del fuoco di Lucca che sono prontamente intervenuti e dopo un duro lavoro sono riusciti a domare tutti i focolai. I tecnici stabiliranno l'origine del rogo che sembrerebbe, D I SASTRO L'azienda distrutta dalle fiamme. Qui a lato, il sindaco Marchettì portala solidarietà ai proprietari Economia e imprese locali Pagina 5 Marginone, incendio distrugge un vivaio II rogo ha interessato buona parte del "Cinzia Garden": probabilmente si è trattato dei cortocircuito di un bruciatore Le fiamme sono scoppiate Un rogo, molto probabilmente accidentale, scoppiato pro- poco prima delle 6 prio alle prime luci dell'alba. e hanno distrutto Che nel giro di poche decine di minuti ha messo in ginocchio quattro serre e parte una delle più note aziende vi- dell'area di vendita vaistiche della Piana. L'incendio che ha distrutto I danni sono stimati buona parte del vivaio "Cinzia intorno ai 250mila euro ® ALTOPASCIO garden" in via Mammianese a Marginone è scoppiato intorno alle sei di mattina. I primi ad accorgersi delle fiamme che si levavano dalla struttura sono stati alcuni clienti del bar che c'è qualche decina di metri oltre il vivaio. Immediataniente sono stati chiamati sia i Vigili del fuoco sia i proprietari dell'attività. Le autopompe arrivate dalla caserma di Lucca hanno lavorato per alcune ore per aver ragione delle fiamme. A subire i danni maggiori è la parte della struttura che è "incastrata" fra il cavalcaferrovia che conduce nel centro di Marginone e la linea Lucca-Firenze. In particolare, sono andate bruciate quattro serre ed anche parte degli spazi dedicati alla vendita al dettaglio. Il vivaio, infatti, è uno dei più "gettonati" della zona e attrae clienti anchedalla Valdinievole, il cui confine è a un passo. L'unica parte della struttura che si è "salvata" è quella che dà sulla via Mammianese, dove si trova anche l'ingresso per i visitatori. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, per capire l'origine del rogo, analizzato tecnicamente dai vigili del fuoco. Secondo le prime ricostruzioni, la pista dolosa sembrerebbe esclusa, anche perché i titolari del vivaio hanno escluso di aver avuto, in passato, minacce o problemi di qualsiasi genere. E - quindi - probabile Economia e imprese locali che a dare il via all'incendio sia stato un cortocircuito, forse dell'impianto elettrico di un bruciatore. Questo spiegherebbe anche il fatto che a subire i danni più gravi sia stata la parte più "interna" della struttura. I danni, ovviamente, sono ingenti: le prime stime parlano di cifre che si aggirerebbero intorno ai 250mila euro di danni. I proprietari, comunque, sono intenzionati a ripartire nel giro di poche settimane, continuando dunque la loro attività per gli appassionati del verde. Tanti gli attestati di vicinanza arrivati loro, a partire da quello del sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti che di buon'ora si è recato di persona sul luogo dell'incendio: «Sono stato avvertito alle 7 di quanto era successo - spiega il primo cittadino - e ho voluto portare non solo la vicinanza mia e dell'amministrazione, ma anche l'assicurazione che faremo tutto quanto possiamo per far sì che il vivaio possa riprendere quan lo prima la sua attività». (l.e.) IPROD'J7IONE RISERVATA Un altro dettaglio del vivaio andato a fuoco Pagina 6 Una delle serre dei "Cinziagarden " carbonizzato dall'incendio scoppiato ieri mattina Economia e imprese locali Pagina 7 «Viareggio porto, gli uffici non si mettano di traverso» Arrivare alla nuova gara per la vendita delle azione della Viareggio porto entro la fine dell'anno: questa la volontà del sindaco Setti. Che annuncia: «E se qualche ufficio si mette di traverso è bene che si sappia che saranno presi provvedimenti disciplinari!». Già. Perché per arrivare alla gara che attende dal 2009 e poter iscrivere a bilancio almeno una parte dei dieci milioni da restituire all'ex socio privato è necessario sciogliere il nodo dei lavori al Triangolino (e siamo ancora solo alla fase "che si va a dire alla Regione"), ma anche capitalizzare la società che così com'è, complice la crisi economica e quella della nautica, senza contare un piano regolatore portuale passato a miglior vita, non vale certo i dieci milioni del 2007. Tutto questo, più la gara vera e propria, dovrebbe diventare realtà di qui a fine anno. in una città che ha uffici comunali non in grado di bandire la gara per terminare un mercato ittico finanziato dalla Regione ormai sette anni fa. (d.f.) Economia e imprese locali Pagina 8 ; IN TEMPI D I CRISI FINANZIATORI PRIVATI N EI CANTIERI AL POSTO D ELLE BANCHE 1/1 , , Quando lo yacht è pronto icontratto, vienegrato i al vero compratore di fatto diviene procacciatore d'affari per l'azienda viareggina. Il cantierte vende lo yacht per 15 milioni al vero, secondo armatore, e sulla differenza lucrata rispetto al contratto iniziale paga una cospicua provvigione al primo «armatore». La provvigione viene fatturata e entrambi i soggetti ottengono il proprio tornaconto. NELL'ERA della grande crisi, con le banche che hanno chiuso i rubinetti del credito e gli armatori italiani e stranieri che chiedono barche pronte chiavi in mano, come stanno a galla i cantieri che non possono autofinanziare le costruzioni? Ci pensano «armatori» che, a fine lavori, diventano piazzisti di yacht e mega yacht. Tutta l'operazione è fatturata e alla luce del sole. LA MAGGIOR parte degli armatori che ancora comprano barche nuove non vogliono più, dopo la sti- pula del contratto, pagare gli stati di avanzamento. Ecco come è cambiato il mercato, secondo quanto riferito da un esperto del settore che opera nella Darsena di Viareggio. Siccome i contratti hanno durata di almeno 18 mesi, gli armatori temono che nel frattempo un cantiere, schiacciato dalla crisi, possa fallire: nel qual caso perderebbero barca e anticipi versati. Per questo chiedono di comprare, pagamento in un'unica soluzione, barche già pronte. Ma a Viareggio sono pochissimi, forse tre, i cantieri ingrado di autofinanziare una costruzione navale e metterla sul mercato. Gli altri facevano ricorso al prestito bancario che da un pa- Economia e imprese locali di repertorio di PORTO yacht e mega yacht io d'anni è scomparso. Si sono perciò fatte avanti nuove figure impren- ditoriali. L'armatore firma il contratto, ad esempio da 12 milioni, per una barca che all'azienda costa 10 milioni con 2 di profitto. Finanzia gli stadi di avanzamento ma, quando la barca è pronta, propone di fare il contratto a nome di un altro armatore che voleva uno yacht finita, e magari nel frattempo il prezzo è diventato 15 milioni di curo. Il primo armatore, finanziatore del cantiere, CON QUESTO sistema le aziende viareggine cercano di stare a galla, sostituendo finanziatori privati alle banche, per continuare a vendere barche a armatori italiani e stranieri. Ma la Dia di Milano teme che all'interno di queste operazioni che, ripetiamo secondo quanto riferito, sono tutte fatturate, si manifesti la presenza di possibili rappresentanti o prestanome della criminalità organizzata che cerca di reinvestire lecitamente i profitti delle proprie attività. Come accaduto a Viareggio, il cantiere oggetto dell'operazione e dell'investigazione diventa «parte lesa»: investigatori e magistratura dimostreranno o no che l'infiltrazione malavitosa a Viareggio è reale, al momento non resta che prendere atto di come funziona l'economia in tempi di crisi come questi. b.n. Pagina 9 --JTI MACCHINE LA GIUNTA A FIANCO DEI DIPENDENTI Mobilitati per salvare 25 posti di lavoro L'AMMINISTRAZIONE comunale si mobilita per i 25 lavoratori della `Barsanti macchine' di Massa, in gran parte pietrasantini , in cassa integrazione da più di un anno e seriamente preoccupati per il loro futuro. A garantire il suo appoggio è stato il sindaco Domenico Lombardi ieri mattina in municipio durante un incontro con una delegazione di lavoratori, ai quali ha annunciato infatti di voler chiedere un incontro ai sindacati e alle altre parti in gioco per seguire gli sviluppi della vicenda. I dipendenti, che ormai non percepiscono lo stipendio dal lontano giugno 2013 , nelle scorse settimane Economia e imprese locali avevano manifestato con un presidio di protesta di fronte alla sede oltre ad aver inviato una lettera alla Regione, all'ispettorato del lavoro , alle province di Lucca e Massa Carrara e ai sindaci interessati chiedendo una maggior chiarezza su alcuni punti , tra cui i pagamenti passati , i criteri di scelta dei lavoratori inseriti nella cassa integrazione e le prospettive future. Una situazione che pochi anni fa nessuno avrebbe mai immaginato: la storica azienda di macchine per il marmo, fondata a Pietrasanta nel 1886, nei tempi d'oro era arrivata a fatturare anche 30milioni di euro l'anno. Pagina 10 Lombardi incontra ilavoratori della Bar santi ® PIETRASANTA Incontro ieri mattina in municipio a Pietrasanta trai dipendenti della Barsanti Macchine spa, società di produzione macchine marmo, in cassa integrazione straordinaria dal gennaio 2013 e a zero ore dal giugno 2013 e il sindaco Domenico Lombardi. Si tratta di circa venticinque lavoratori, su 93 dipendenti del gruppo, la maggior parte cittadini di Pietrasanta, che hanno chiesto con una lettera alla proprietà e ai sindacati chiarimenti e chiarezza su una serie di punti che riguardano i pagamenti passati, i criteri di scelta dei lavoratori inseriti nella cassa integrazione e le prospettive future. La lettera è stata inviata per conoscenza anche a Regione, Province di Lucca e di Massa, Ispettorato del lavoro e sindaci dei comuni interessati. Dopo avere ascoltato e approfondito le motivazioni dell'iniziativa dei lavoratori, il sindaco Lombardi si è impegnato a chiedere un incontro con le organizzazioni sindacali del settore e a rapportarsi con le altre istituzioni per seguire gli sviluppi futuri della vicenda. Economia e imprese locali Pagina 11 Centrolatte, 84 f glie col fiato sospeso La società, dopo il "no" della banca a ulteriori finanziamenti, ha chiesto il concordato. Decine i compromessi già siglati di Luca Cinotti 1 LUCCA Ci sono 84 famiglie che rischiano di non entrare mai nella casa che, per metà, hanno già pagato. Sono quelle che hanno firmato il contratto preliminare per gli appartamenti del grande complesso in costruzione da ormai quasi sette anni nell'area dell'ex Centrolatte, tra la ferrovia Lucca-Aulla, la via Romana e la via Pesciatina. L'azienda che costruiva i due blocchi più grandi, infatti, ha presentato domanda di concordato preventivo, nel tentativo di scongiurare il fallimento e di concludere i lavori nel grande complesso Senza liquidità. Già a maggio scorso il Tirreno aveva raccontato come la Lucca Investimenti, società pistoiese proprietaria del lotto, fosse andata incontro a una gravissima crisi di liquidità che aveva, di fatto, congelato il cantiere nelle condizioni in cui era a fine del 2011. La Lucca investimenti è una società che fa capo a Umberto Flori, membro di una delle famiglie di costruttori più importanti del pistoiese, mentre amministratore unico è Giorgio Zuccherini, avvocato, noto anche per la sua attività politica con An prima e con il Pdl poi. Il complesso è diviso in tre blocchi: i due più grandi (complessivamente 104 appartamenti) di proprietà della Lucca Investimenti, il più piccolo, da 20 appartamenti, di proprietà della Romana Costruzioni. I lavori erano stati appaltati alla Coset, azienda di Umberto Flori, per una cifra "chiavi in mano" di 10.200.000 euro. Per finanziarsi, la Lucca Investimenti aveva acceso un mutuo ipotecario da 9 milioni con Banca Italease, oltre a incassare le caparre dei futuri proprietari: complessivamente sono stati firmati 84 contratti preliminari, per un controvalore di circa 4 milioni di euro. Nel frattempo, però, era scoppiata la Edilizia & Territorio crisi economica, abbattutasi come uno tsunami sull'edilizia: la prima a cadere è stata proprio la Coset che nel 2011 ha inutilmente tentato un concordato preventivo davanti al tribunale di Pistoia, che l'ha dichiarata fallita l'anno successivo. La crisi, intanto, era arrivata anche a colpire la Lucca Investimenti. Alla ricerca di soldi. L'azienda, così, ha bussato a due porte per poter completare il cantiere, giunto a uno stato di avanzamento del90%0. Innanzitutto si è rivolta ai compratori chiedendo - come si legge nella domanda di concordato «che provvedessero al versamento di ulteriori acconti indispensabili per la chiusura del cantiere». Contemporaneamente, ha preso contatti con la banca (nel frattempo diventataAlbaleasing) battendo cassa per un ulteriore prestito. L'istituto di credito, però, da quell'orecchio non ha voluto sentire ragioni, visto che si è rifiutato di finanziare ulteriormente l'operazione. Gli acquirenti, da parte loro, in gran parte sono rimasti in una posizione di attesa, senza versare nuovi quattrini. Anzi, qualcuno ha anche deciso di scindere il contratto firmato escutendo le fidejussioni che si trovava in mano. Risultato, soldi nuovi non se ne trovano. E così, in sede di approvazione dell'ultimo bilancio, la società ha svalutato il valore del complesso immobiliare, azzerando il capitale sociale e scontando una perdita "virtuale" nel conto economico di oltre 7 milioni. E, nel frattempo, sono partite due istanze di fallimento da parte di altrettanti creditori. La domanda di concordato. Cosa il consiglio di amministrazione ha deciso di fare domanda per accedere al concordato preventivo. Un procedimento che permette, fra l'altro, di bloccare i decreti ingiuntivi. La soluzione preferita sarebbe quella del concordato "in continuità"che permetterebbe secondo quanto scritto nella domanda presentata al tribunale di Pistoia - «reperire la finanza aggiuntiva necessaria per il completamento dei lavori, ovvero individuare un'impresa disponibile a farsi carico del cantiere o anche a subentrare nell'operazione, acquisendo la proprietà del compendio immobiliare o la pro- prietà delle quote della Lucca Investimenti». Una soluzione che sarebbe più conveniente anche per creditori e compratori: «Il completamento dei lavori consentirebbe di onorare i contratti preliminari già sottoscritti e di realizzare dalla vendita delle unità immobiliari finite ricavi di gran lunga superiori a quelli che potrebbero essere ottenuti, in caso di fallimento, con la vendita dei fabbricati non ultimati e soggetti nel tempo a inevitabile degrado e deterioramento». Nelle prossime settimane la società dovrà presentare un piano dettagliato: sarà quello il momento decisivo per sapere il destino dell'ex Centrolatte e delle decine di famiglie che stanno aspettando. ©RIPRODIiZIOf1E RISERVATA Un axì-ìnterrrento da oltre 100 apparta enti L'intervento all'ex Centrolatte è uno dei più imponenti messo in campo da privati a Lucca negli ultimai amni: una Cubatura conaplessivadi altre ventimila metri cubi, e superficie di oltre 8mila metri quadri. con tanto di parcheggi sotterranei peri condomini. L'unico intervento paragonabile è quello della effi denominato Calliope in via della Formica. con 107 appartamenti, Pagina 12 II grande cantiere termo da anni nella zona dei l 'ex Centrolatte (Foto Vip) Edilizia & Territorio Pagina 13 o nte • : scadenza ù 9 d ec ï . r ie i, %- i 1 /%i/ ï p omm ss one ncan ala le esam inerà str tto c i i i NESSUN MISTERO sui tempi. La Provincia, sollecitata dal nostro articolo di ieri e da noi direttamente per le risposte attese sul nuovo Ponte sul Serchio, mette in trasparenza l'agenda, invocata anche dal coordinamento dei comitati «StosulSerchio». «Ringrazio il portavoce del comitato "Sto sul Serchio" per le sollecitazioni rivolte all'amministrazione provinciale - è la premessa del presidente della Provincia Stefano Baccelli - che mi danno modo di fare il punto sull'iter del nuovo ponte sul Serchio e, soprattutto, per ricordare che per tanti anni, e fino al 2011, della nuova infrastruttura si è solo chiacchierato, senza mai arrivare a concretizzarla». «PER IL NUOVO ponte sul Serchio sottolinea Baccelli - per la prima volta sul nostro territorio abbiamo indetto un concorso di idee di livello internazionale. Il concorso, dopo la prima fase di elaborazione di 41 proposte, sta procedendo nei tempi previsti e non c'è alcun mistero da celare, poiché la commissione esaminatri- ce ha adottato le modalità e le normative ` c dell'Unione Europea in tema di riservatezza e garanzie dell'anonimato». Tra i candidati concorrenti, una decina in tutto, ci sono anche nomi di studi professionali stranieri. La scadenza da cerchiare in rosso è quella del 9 aprile prossimo. Entro quella data i dieci professionisti dovranno pre- LA " 11 Il presidente delta Provincia risponde subito alle sollecitazioni del Com itato «Stos erchio» sentare alla Provincia le proposte progettuali per il nuovo ponte. A partire dai giorni successivi la commissione esaminatri- ce dell'amministrazione provinciale avvierà il cruciale lavoro di selezione attraverso un accurato lavoro di analisi tecnica relativo anche agli aspetti di creatività e qualità architettonica, nonché al rispetto dell'ambiente e del paesaggio. Baccelli si sofferma sulla concretezza di una opportunità l e í che sta procedendo sul regolare binario. «Fino al 2011 l'opera esisteva solo in un tracciato di massima inserito nel regolamento urbanistico del Comune di Lucca. Di concreto - spiega - c'è il via libera alla sua realizzazione da parte della Provincia che, anche in relazione al progetto dei nuovi assi viari elaborato da Anas, l'ha considerata opera di assoluta priorità tra le nuove infrastrutture del territorio sia per migliorare la sicurezza di quest'area, sia per garantire un sostanziale `salto di qualità' dei collegamenti viari alle porte della città». «L'AVER indicato il nuovo ponte come opera prioritaria - aggiunge - ha consentito alla Provincia di ottenere 15 milioni di euro di finanziamento dalla Regione Toscana che si aggiungono ai 20 milioni a favore degli interventi sull'edilizia scolastica e ai 9 milioni di euro per le Mura di Lucca ottenuti grazie ai bandi emanati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca». L.S. A,°'1CC7/.7.A DISA/73 Intanto il vecchio ponte di Monte San Quirico continua a sopportare un traffico che in alcune ore arriva alla totale paralisi Edilizia & Territorio Pagina 14 IL, . _ .'+ SEDUTA CONVOCATA PROPRIO IL PRIMO GIORNO DEL MESE PER UNA VICENDA COMPLESSA uonsíglio PESCE DI APRILE o meno , il primo del mese prossimo a Palazzo Santini , sede del consiglio comunale, si tornerà a parlare di piazzale Verdi e dei suoi contestati (e nel frattempo bloccati) lavori Piuss. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo riunitasi ieri dopo che nelle scorse settimane tutte le opposizioni, con l'eccezione del consigliere Udc Azzarà, avevano chiesto la convocazione di un consiglio straordinario sulla sospensione dei lavori per la costruzione del nuovo anfiteatro . Un progetto, come si ricorderà, contestato da più parti e che nel febbraio scorso, dopo il rinvio a giudizio di due dirigenti comunali per presunte irregolarità di carattere urbanistico, ha spinto l'amministrazione comunale a bloccare i lavori appaltati al Consorzio cooperative costruttori di Bologna per oltre 5 milioni di duro , 2,2 dei quali a carico del Comune. Palazzo Orsetti attende ora alcuni pareri legali sull 'intera procedura da uno studio di Firenze, mentre l'aria rimane comunque tesa. A iniziare da quella che si respira dentro il palazzo comunale, dove i dipendenti che hanno collaborato al progetto continuano a contestare la scelta di bloccare i lavori, mentre la giunta e un'altra parte della struttura la ritiene assolutamente legittima . I dubbi sull'intera procedura e gli innumerevoli cambi di progetto, mai fatti ritransitare dalla giunta e dall'aula, sono aumentati con il passare delle settimane. E hanno trovato ulteriore forza dalla scelta della Procura di rinviare a giudizio i dirigenti Tana e Di Bugno. Quest'ultimo, peraltro, aveva presentato immediate dimissioni da responsabile unico del progetto dopo la decisione della magistratura, ma, a quanto si apprende , la persona individuata come suo sostituto , una volta lette le carte, avrebbe declinato l'incarico. Un'ulteriore conferma per i dubbi coltivati a Palazzo Orsetti sul progetto Piuss di piazzale Verdi. E da lì a pochi giorni è infatti arrivato lo stop. 1 _orat Rrd mefm(lì m, ,ind:rE Edilizia & Territorio Pagina 15 La nuova Coop? «Tutto regolare» VINCEN I proprie ° dl < Edilizia & Territorio rnì rompono 1 sile nzio sul progetto di S an F lippe e° ° Le gna» TIna 4 Pagina 16 E L'«ANDREINI LEGNAMI» ROMPE IL SILENZIO E ATTACCA CHI CRITICA IL PROGETTO ë tutta tu mo» L'azienda sostiene che gli esperti escludono probletni anche per la viabilità da FABRIZIO VINCENTI SULLA nuova Coop di via di Tiglio, rompe il silenzio l'Andreina Legnami Srl, l'azienda attualmente proprietaria dello spazio dove e destinata a sorgere la nuova attività della grande distribuzione. E lo fa ventilando azioni contro chiunque ostacolerà l'avvio del cambio merceologico, peraltro già autorizzato dal Comune. Con un comunicato congiunto, Andreini Legnami Srl, Sidrac Andreini e Francesco Andreini ribadiscono la totale legittimità dell'operazione di cambio merceologico, che ha avuto il definitivo via libera nel giugno 2013. Nella nota si parla non di un nuovo centro commerciale, ma della vendita di prodotti di generi alimentari e non. NESSUN accenno specifico, comunque, al fatto che la richiesta di cambio merceologico del giugno 2012 di Andreini Legnami Srl, e sulla quale si appuntano le riserve di molti compresa la Provincia di Lucca, riporta come responsabile del punto vendita un dipendente Unicoop. Circostanza che ormai ufficiale, così come il fatto che i 4000 metri accanto all'azienda di legnami sono stati S acquistati proprio da Unicoop nel medesimo periodo. La proprietà vuole invece fare chiarezza sugli aspetti della vicenda finiti nella polemica in queste settimane. «DA QUALCHE tempo - si legge nella nota - sulla stampa locale con cadenza quasi quotidiana appaiono articoli che in un modo o nell'altro finiscono per coinvolgere con evidenti connotazioni negative un'iniziativa imprenditoriale che non consiste (come abbiano spesso letto) nell'apertura di nuovo centro commerciale ma nella possibilità per negozio già esistente (e da oltre 40 anni!!!) di vendere sulla stessa superficie non solo generi non alimentari ma anche generi alimentari, come da autorizzazione già correttamente rilasciata dal Comune previo favorevole nulla-osta della Regione Toscana. Quanto sopra nel rispetto delle leggi vigenti in materia. Nella piena consapevolezza di chiedere ciò che ci spetta, abbiamo fatto, e faremo, i nostri passi nell'interesse ed a tutela sia dei nostri diritti che di posti di lavoro, per vedere realizzato un progetto la cui regolarità normativa non può e non deve essere messo in discussione». Per l'Andreina legna- mi è tutto in regola, e se la prende con chi ritarderà il cambio merceologico. «PREFERIAMO tralasciare in questa sede ogni commento in merito al contenuto dei suddetti articoli che da un anno a questa parte occupano periodicamente la cronaca locale - continua la nota ma teniamo a precisare, e ribadire, che assumeremo, se del caso ed in ogni sede, nei confronti di chiunque, con o senza titolo si è avventurato e si avventurerà in affermazioni che, oltre ad essere avulse dalla realtà, hanno toni maliziosi e calunniatori al solo scopo di ritardare il legittimo cambio merceologico di un'attività ultra quarantennale, adducendo motivazioni di viabilità e della circolazione stradale, pur sapendo che esperti del settore hanno escluso per entrambe alcun danno o compromissione dalla nostra iniziativa. Non ci saremmo scandalizzati, infatti, se questa campagna fosse stata promossa da operatori commerciali della grande distribuzione, siamo invece assai meravigliati che in questo caso (almeno apparentemente) la spinta propulsiva a questa campagna di stampa venga dal mondo politico». T E PARCH EGGI O Sullo sfondo l'immobile di Andreina Legnami dove si vuole aprire il nuovo supermercato: il prato nella foto (4mila metri quadri) è stato acquistato dalla Coop per realizzarvi l'area di sosta Edilizia & Territorio Pagina 17 Corretto l'operato dell'azienda A refi Da qualche tempo sulla stampa locale con cadenza quasi quotidiana appaiono interventi che in un modo o nel l'altro finiscono per coinvolgere con evidenti connotazioni negative un'iniziativa imprenditoriale che non consiste (come abbiano spesso letto) nell' apertura di nuovo "centro commerciale" ma nella possibilità per negozio già esistente (e da oltre 40 anni!!!) di vendere sulla stessa superficie non solo generi non alimentari maanchegeneri alimentari, come da autorizzazione già correttamente rilasciata dal Comune previo favorevole nulla-osta della Regione Toscana. Quanto sopra nel rispetto delle leggi vigenti in materia. Nella piena consapevolezza ci i chiedere cio' che ci spetta, abbiamo fatto, e faremo, i nostri passi nell'interesse ed a tutela sia dei nostri diritti che di posti di lavoro, per vedere realizzato un progetto lacui regolarita' normativa non puo' e non deve essere messo in discussione. Teniamo a precisare, e ribadire, che assumeremo, se del caso ed in ogni sede, nei confronti di chiunque, con o senza titolo si è avventurato e si avventurera' in affermazioni che, oltre ad essere avulse dalla realta', hanno toni maliziosi e cal unniatori al solo scopo di ritardare il legittimo cambio merceologico di un'attivita' ultra quarantennale, adducendo motivazioni di viabilita' e della circolazione stradale pur sapendo che esperti del settore hanno esci uso per entram be alcun danno o compromissione dalla nostra iniziativa. Non ci saremmo scandalizzati, infatti, se questa campagna fosse stata promossa da operatori commerciali dellagrande distribuzione, siamo invece assai meravigliati che in questo caso (almeno apparentemente) la spinta propulsiva a questa campagnadi stampavenga dal mondo politico. Quanto sopra per obbligo e desiderio di chiarezza e convinti di aver agito da sempre con correttezza, lealta' e rispetto della legge. Sidrace Francesco Andreini (Andreini Legnami Srli) Neemi,1071ecesyazioni niì rinii clnc mc=i cle1201? V,%é Ja : Edilizia & Territorio Pagina 18 L'ANNUNCIO Parteno i lavori alla chiesa Riapertura peqíovedí santo INIZIERANNO lunedì 17 i lavori per la ristrutturazione della chiesa parrocchiale di Marlia, rimasta gravemente danneggiata dal terremoto di un anno fa e da allora chiusa ai fedeli. A spiegarlo è stato lo stesso don Fulvio Calloni, nel corso di un incontro con il comitato parrocchiale di coordinamento «Rïentriamo in chiesa» e con gli ingegneri Amedeo e Diego dello studio Tecnico di Ingegneria Romanini a cui sono stati affidati i lavori. Per circa un mese sarà montato il ponteggio interno alla chiesa per metterla in condizioni di sicurezza e permetterne l'agibilità almeno parziale per le funzioni festive. L'obiettivo di don Fulvio è quello di riaprire la chiesa con la funzione del giovedì santo, la sera del 17 aprile, per poi potervi effettuare anche la messa pasquale. I lavori sono complessi e richiederanno tempo: particolare attenzione sarà posta alla navata principale, alla cupola e ai cornicioni longitudinali che sono stati i più lesionati. Il montaggio del ponteggio sarà effettuato dalla ditta Francesconi di S.Martino in Freddana e dovrebbe terminare il 15 aprile. Ma con l'inizio dei lavori, la piazza della chiesa perderà temporaneamente anche la sua Madonna. La statua infatti posta all'ingresso della piazza verrà smontata e portata per il tempo necessario in chiesa mentre verrà smantellata definitivamente la tribuna in cemento che una volta era il palcoscenico della corale e della banda di Marlia, per consentire ai mezzi delle ditte edili di potersi muovere con maggiore facilità. Intanto stanno già arrivando i primi contributi da parte degli Enti, e Fondazioni, ma anche da privati sui due conti aperti dal coordinamento «Rientriamo in Chiesa»: il primo presso la Banca del Monte di Lucca il cui codice Iban è: IT29Z0691524702000000025280 e l'altro alle Poste. Tutti i contributi ricevuti, le spese effettuate e lo stato di avanzamento dei lavori verrà pubblicato puntualmente sul sito web: www.parrocchiadimarlia.it. Paolo Bottari Edilizia & Territorio Pagina 19 Via ai lavori nella chiesa di Marlia Lunedì parte l'intervento per sistemare i danni dei terremoto. II parroco don Calloni: «Venerdì 17 aprile la prima messa» di Maurizio Rossi 1 MARLIA Partiranno lunedì, con il montaggio del ponteggio e dei presidi di sicurezza, i lavori per il risanamento della chiesa principale del paese dedicata a S. Maria Assunta e S. Giovanni Evangelista, chiusa dopo l'evento sismico del 25 gennaio2013. Immediatamente dopo il terremoto infatti nella chiesa si presentarono lesioni e fessure preoccupanti. Lesionii alle volte costituenti la navata principale e la cupola, ai cornicioni longitudinali, fessurazioni diffuse alle varie membrature costituenti le murature portanti del complesso religioso. La notizia dell'avvio dei lavori è stata data durante l'incontro, tenutosi nella sala della canonica, alla presenza del parroco don Fulvio Calloni, dei membri del Comitato Coordimamento Rientriamo in Chiesa, degli ingegneri Amedeo e Diego dello Studio Tecnico di Ingegneria Romanini che hanno l'incarico del progetto e di seguire i lavori di ristrutturazione. Nell'ambito della serata è stata quindi valutata e decisa la scelta, tra alcune ditte, di quella che darà appunto inizio a questi lavori. A montare la struttura del ponteggio e tutte le protezioni per la sicurezza è la ditta Fabio Francesconi di S. Edilizia & Territorio Martino in Freddana Dori, che si avvarrà della collaborazione di ditte edili locali per eventuali materiali e forza lavoro. Un' impresa che ha già lavorato in ambito ecclesiastico lucchese, vedi la ristrutturazione del complesso e Chiesa di S. Francesco, S. Maria Nera Corteorlandini, ma anche con interventi al Giglio, alla Villa Borbone e ultimamente la Casa del Boia. I tempi di questa sistemazione del ponte ed apparati richiederanno fino al 15 aprile. Dopo di che la chiesa avrà un' agibilità provvisoria e limitata per consentire al parroco don Fulvio di poter dire nuovamente la messa all'interno di questo spazio religioso con i suoi paesani. Una capienza naturalmente ridotta, ma tanto basta per permettere ai marliesi il rientro ed il rimpossessarsi di nuovo della loro chiesa. «Se tutto procede come deve - afferma don Fulvio - ed una volta sistemato tutto il ponteggio e la messa in sicurezza provvisoria dell'ambiente, la prima messa verrà celebrata il giovedì santo, ovvero il 17 aprile». Inoltre per permettere una certa manovrabilità dei grossi mezzi che dovranno portare sia i ponteggi che in seguito i materiali edili e per non creare ulteriori disagi ai commercianti della zona, la piazza della chiesa subirà un cambiamento. Verrà infatti, smontata la statua della Madonna, che si trova all'entrata del piazzale stesso e che sarà portata provvisoriamente in chiesa e sarà smantellata la tribuna in cemento che era adibita alla musica corale e bandistica. Il Coordinamento Rientriamo in Chiesa informa che stanno stanno già arrivando dei fondi da enti, Fondazioni, banche e privati sui due conti aperti uno presso la Banca del Monte di Lucca il cui codice iban è: IT29Z06915247020000000252 80 ed un alla Posta. Per la trasparenza, tutti i movimenti dei contributi e gli stati di avanzamento dei lavori si possono seguire sul sito web: www.parrocchiadimarlia.it. Nel primo periodo la capienza sarà ridotta mai fedeli potranno comunque seguire le celebrazioni che da tempo erano state sospese Pagina 20 La chiesa di Marlia con la statua della Madonna che sarà rimossa per consentire l'effettuazione dei lavori ; a destra una delle lesioni Edilizia & Territorio Pagina 21 CAPANNORI 'asfaltate via don do Mei e via del Casalino ì CAPANNORI Asfalto nuovo in via don Aldo Mei, la strada che collega il centro a piazza Aldo Moro e al municipio. L'intervento di rifacimento del manto stradale si è concluso ed è ripresa la normale circolazione delle auto. La via don Mei, una delle arterie più transitate, dove si affacciano abitazioni ed attività commerciali, da qualche mese versava in uno stato di deterioramento, molto consumata a causa delle forti piogge e dal continuo passaggio dei veicoli. Adesso i residenti capannoresi hanno sollecitato anche la sistemazione del tratto terminale di via della Libertà, all'intersezione con via del Popolo, e la parte di asfalto davanti alla rotonda di "Garibaldi" che presenta alcune criticità. intanto strisce segnaletiche e "zebre" nuove in via Piaggia in corrispondenza del parco e della pasticceria Pracchia. Riasfaltata anche via del Casalino a Lunata. Edilizia & Territorio Pagina 22
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