ECOMORFODINAMICA FLUVIALE ED ESTUARINA: INTERAZIONE TRA IDRODINAMICA, TRASPORTO SOLIDO E VEGETAZIONE Analisi statistica degli eventi di risospensione dei sedimenti in ambienti lagunari Carniello L.1, G. Botter1 & A. D’Alpaos2 1 Università di Padova, Dipartimento ICEA, via Loredan 20 – e-mail: [email protected], [email protected] 2 Università di Padova Dipartimento di Geoscienze, via Gradenigo 6 – e-mail: [email protected] SOMMARIO Una descrizione precisa dei fenomeni di messa in sospensione, trasporto e rideposizione dei sedimenti è fondamentale quando si voglia indagare l'evoluzione morfologica a lungo termine delle diverse strutture morfologiche che caratterizzano gli ambienti a marea. È stato ampiamente dimostrato che negli ambienti lagunari relativamente poco profondi il moto ondoso generato dal vento è il processo fisico naturale maggiormente responsabile per la risospensione dei sedimenti che costituiscono il fondale. Le correnti di marea sono invece in grado di rimobilitare i sedimenti solo all'interno dei canali principali ma risultano fondamentali per la ridistribuzione dei sedimenti all’interno di tutto il bacino (Mariotti et al., 2010; Carniello et al., 2011). Per questi motivi è stato sviluppato un modello matematico in grado di descrivere l’erosione, il trasporto e la rideposizione dei sedimenti in ambito lagunare per effetto combinato delle correnti di marea e le onde del vento considerando la contemporanea presenza di sedimenti coesivi e incoerenti nonché l’effetto stabilizzante della vegetazione sui sedimenti che costituiscono il fondale. Il modello è stato calibrato e testato integrando sia osservazioni puntuali ad alta risoluzione temporale sia mappe di torbidità ad elevata risoluzione spaziale ottenute analizzando immagini satellitari (Carniello et al., 2011, 2012, 2014). Figura 1. Distribuzione di probabilità degli interarrivi calcolati analizzando i risultati del modello in termini di BSS e di SSC per una singola stazione (indicata nella mappa). Il modello è stato quindi applicato alla laguna di Venezia, simulando un intero anno, il 2005, che si è dimostrato di essere un anno "rappresentantivo" per le caratteristiche di vento e marea (D’Alpaos et al., 2013). I risultati del calcolo relativi all’evoluzione temporale degli sforzi di attrito al fondo (BSS) e della concentrazione di sedimenti in sospensione (SSC) sono stati analizzati sulla base del metodo "Peaks Over Threshold" una volta scelto un opportuno valore di soglia per BSS, (i.e. sforzo di attrito critico) e per SSC (tale da escludere la torbidità non prodotta da fenomeni di risospensione da moto ondoso). Le analisi condotte hanno permesso di dimostrare, avvalendosi del test di Kolmogorov-Sminrnov, che gli eventi risospensione, in termini sia di BSS sia di SSC, possono essere modellati come processi di Poisson marcati 9 FLUIDO E MORFO-DINAMICA essendo il tempo di interarrivo tra due picchi successivi (Figura 1) una variabile stocastica caratterizzata da distribuzione esponenziale. Le stesse analisi evidenziano, inoltre, come anche la distribuzione di probabilità dell’intensità e della durata delle eccedenze sopra soglia sia esponenziale. Figura 2. Distribuzione spaziale del tempo medio di interarrivo calcolato analizzando i risultati del modello in termini di BSS (a) e di SSC (b). Le mappe di Figura 2 mostrano la distribuzione spaziale dei tempi di interarrivo medi di eventi eccedenti i valori di soglia sia per BSS sia per SSC ed evidenziano come entrambi i processi possano essere descritti come processi di Poisson nella quasi totalità della laguna ad esclusione (aree in nero) delle zone di barena più interne e dei canali principali dove la risospensione è da ascrivere esclusivamente alle correnti di marea. In particolare, risulta evidente come le aree centrale e meridionale della laguna siano quelle caratterizzate da tempi di interarrivo più brevi il che risulta indirettamente confermato dall’intenso processo erosivo che caratterizza tale porzione della laguna (D’Alpaos, 2010). Risulta altresì evidente l’effetto stabilizzante dovuto alla presenza di una estesa prateria di fanerogame in laguna meridionale (riquadro in Figura 2) considerato nel modello in modo semplificato annullando la risospensione nelle aree vegetate. Il presente studio mette in evidenza come le distribuzioni di probabilità degli interarrivi delle eccedenze di BSS e SSC ma anche l’intensità e la durata delle eccedenze stesse possano essere usate nello studio dell’evoluzione morfologica a lungo termine del bacino lagunare veneziano, o di bacini simili per caratteristiche e forzanti, seguendo un approccio di tipo MonteCarlo e generando serie sintetiche di eventi di rispospensione statisticamente equivalenti alle sequenze reali. Riferimenti bibliografici L. Carniello, A. D’Alpaos e A. Defina (2011), Modeling wind waves and tidal flows in shallow micro-tidal basins, Estuarine Coastal Shelf Sci., 92, 263–276, doi:10.1016/j.ecss.2011.01.001. L. Carniello, A. Defina e L. D’Alpaos (2012), Modeling sand-mud transport induced by tidal currents and wind waves in shallow microtidal basins: Application to the Venice Lagoon (Italy), Estuarine Coastal Shelf Sci., 102, 105–115, doi:10.1016/j.ecss.2012.03.016. L. Carniello, S. Silvestri , M. Marani, A. D’Alpaos, V. Volpe e A. Defina (2014). Sediment dynamics in shallow tidal basins: in situ observations, satellite retrievals, and numerical modeling in the Venice Lagoon. J. Geophys. Res. ACCEPTED. A. D’Alpaos, L. Carniello e A. Rinaldo, (2013). Statistical mechanics of wind wave-induced erosion in shallow tidal basins: Inferences from the Venice Lagoon. Geophysical Research Letters, 40, doi:10.1002/grl.50666. L. D’Alpaos (2010). “Fatti e misfatti di idraulica lagunare. La Laguna di Venezia dalla di-versione dei fiumi alle nuove opere alle bocche di porto”. Istituto Veneto di SS.LL.AA., Memorie, Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, Vol. XLIV, Venezia. G. Mariotti, S. Fagherazzi, P.L. Wiberg, K.J. McGlathery, L. Carniello e A. Defina (2010), Influence of storm surges and sea level on shallow tidal basin erosive processes, J. Geophys. Res., 115, C11012, doi:10.1029/2009JC005892. 10
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