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Dispensa dei lavori per la gita
LA CHIESA DI S.ZENO
Verona
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L’ESTERNO DELLA CHIESA
La chiesa di s.Zeno è una delle più belle
chiese romaniche in Italia. E’ stata costruita
con tufo e mattoni, e contiene le spoglie di
s.Zeno, santo patrono della città, e vescovo
del IV secolo d.C.
La Chiesa inizialmente era molto piccola
edificata da Teodorico il grande che l’aveva
costruita in ricordo di s.Zeno. Con il crescere
dei fedeli la chiesa è stata ampliata più volte
fino a quando venne distrutta dal terremoto
del 1117 d.C. Da qui venne ricostruita in stile
romanico.
Nel corso dei secoli è stata poi più volte parzialmente distrutta e ristrutturata.
Secondo una leggenda antica il santo protesse i fedeli radunati nella chiesa da una violenta
alluvione dell’Adige. Questo miracolo fu attribuita all’intercessione di s.Zeno.
Si può notare lo stile Romanico della Chiesa. Le pareti della chiesa sono molto robuste, non
sono presenti molte finestre se non il rosone centrale. La Chiesa infatti sembra come una
fortezza eretta contro le forze del male.
Nella facciata vediamo alcune cose:
>I leoni sotto il protiro
>Il rosone con la famosa ruota della fortuna. >Il protiro e i bassorilievi
che raccontano le parti più importanti del nuovo e antico Testamento.
> Le stagioni
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LA FACCIATA E IL PROTIRO
La facciata a salienti arricchita dagli elementi tipici dell'arte romanica: il rosone, il protiro sorvegliato dai leoni stilofori e una serie di
bassorilievi che ritraggono un breviario su ciò che un buon cristiano, per quanto analfabeta, debba sapere, dalle conoscenze piu' sacre, come
le icone tratte dalla Bibbia, a quelle piu' pratiche, come l'illustrazione delle attività da svolgere nei diversi periodi dell'anno.
Raffigurare i mestieri sulla facciata della basilica nobilita il lavoro contadino, che entra a far parte del
disegno divino.
Nel racconto di Genesi infatti l’uomo è creato ad immagine
di Dio, custode del creato.
Sono opera del maestro Nicolò, allievo del Modenese Wiligelmo, i
dodici bassorilievi che illustrano i mesi dell'anno e
le attività agricole ad essi connesse.
All'interno della mensola sinistra si riconoscono i mesi di Settembre,
con la vendemmia, Ottobre, dove un contadino scuote una quercia
perchcadano le ghiande che vengono subito divorate da due maiali
affamati, gli stessi che a Novembre vengono macellati da una donna.
All'esterno della mensola corrispondono i mesi di Dicembre,
Gennaio e Febbraio.
Marzo è ripreso nella seconda mensola ed è contrassegnato dalla
presenza di un cavaliere in armi, probabilmente perché la
primavera il momento ideale per iniziare una guerra, sperando di
terminarla prima dell' inverno. Aprile è impersonato da una
giovane che coglie fiori, mentre Maggio un bizzarro personaggio
con i capelli che si irradiano sulla testa come raggi di sole che
risveglia la natura suonando energicamente due corni. Segue la
raccolta dei frutti e del grano nei mesi estivi, che sono scolpiti sul
lato opposto.
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MAESTRO NICOLÒ E I
BASSORILIEVI DELLA BIBBIA
Alla destra e alla sinistra dell’entrata possiamo trovare dei bassorilievi. Nella parte destra
troviamo alcune figure che rappresentano le scene più importanti dell’Antico Testamento.
Nella parte sinistra troviamo alcune scende importanti tratte dal Nuovo Testamento.
Le scene dell’antico testamento sono state realizzate da un certo Nicolò intorno al XII
secolo, mentre le scene del Nuovo testamento sono state realizzate da Guglielmo.
Partiamo dalle scene veterotestamentarie.
Le scene vanno lette dal Basso all’alto.
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La storie rappresentate qui sono scritte nel primo libro della Bibbia la Genesi. In questo testo
troviamo che Dio è creatore, che l’uomo è creato da Dio a sua immagine, e troviamo il racconto
del peccato originale.
La genesi con una serie di immagini allegoriche cerca di spiegare i grandi perché dell’uomo.
(Chi è l’autore della vita, da dove viene il male? Ecc.)
La cacciata dal
Giardino
Le conseguenze del
peccato.
La creazione di Eva
Il racconto di Genesi
3 del peccato
originale.
La creazione degli
animali e del mondo.
La creazione di
Adamo come
raccontato in Genesi
2 cioè viene plasmato
dalla terra.
Scena di caccia
Scena di caccia
Sulla sinistra troviamo invece scene tratte dal Nuovo Testamento.
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Il tradimento di
Giuda dopo l’ultima
cena
La crocifissione
La fuga in Egitto
Il battesimo di Gesù
al Giordano.
C’è Giovanni Battista
che nel Giordano
battezza Gesù
I re magi
La presentazione al
tempio e la profezia
di Zaccaria.
Annunciazione
La visitazione
La nascita di Gesù
I pastori che
visitano Gesù
bambino come
racconta Luca.
Scene di
combattimenti
Scene di guerra
Possiamo notare in alto due telemoni. Prima della ristrutturazione del XII secolo
probabilmente dovevano sorreggere una mensola.
Questa struttura che forma come un punto di accoglienza per chi entra nella chiesa si chiama
protiro. Il protiro è coperta da un tetto spiovente. Sotto possiamo trovare una decorazione
con la mano benedicente.
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IL ROSONE
E LA RUOTA DELLA FORTUNA
Il rosone, che fu opera di Brioloto, è decorato da sei statue che raffigurano le alterne
vicende umane: La prima figura rappresenta l'uomo saldamente sul trono, poi precipita,
continuamente schiacciato dalla sventura e poi è in ripresa e risalita creando la ruota della
fortuna. Fu una delle prime finestre romaniche, caratteristica che passò al gotico.
Dall'esterno la ruota si chiude in quattro cerchi in marmi bianchi azzurri e tufo, le statue in
altorilievo sono sul secondo cerchio esterno. All'interno una ruota con un mozzo a dodici lobi e
un centro diviso a sua volta in dodici settori divisi da raggi costituiti da coppie di colonne che
uniscono il mozzo ai quattro cerchi.
Nel mozzo del rosone sono scolpiti due distici in latino:
« Ecco, solo io Fortuna, governo i mortali;
elevo, depongo, dono a tutti i beni ed i mali;
vesto chi è nudo, spoglio chi è vestito.
Se qualcuno confida in me, se ne andrà deriso »
La Fortuna, così concepita e così rappresentata, pone in risalto la precarietà dei beni terreni,
per i quali ci insegna a non nutrire un eccessivo attaccamento, in quanto ne possiamo essere
privati in ogni momento. Solo lo stolto confida unicamente nella fortuna, ma il suo destino è
quello di essere deriso, come insegna il quarto verso della ruota del Brioloto.
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INTERNO DELLA CHIESA
La chiesa è in stile romanico. Infatti possiamo vedere che la luce entra
principalmente dal rosone. Non sono presenti finestre laterali proprio perché
come si diceva prima la chiesa era pensata come una fortezza contro il male.
La chiesa si divide in tre parti.
Questa è la navata centrale. E’ il posto dell’assemblea.
Sotto le scale troviamo la cripta dove si trova la tomba di s.Zeno, vescovo e
patrono di verona a cui è dedicata la chiesa. Sopra le scale c’è il presbiterio il
luogo del clero.
Non troviamo solo elementi romanici. Girando troveremo elementi delle epoche
successive perché con il tempo si è aggiunto qualcosa. Alcuni affreschi coprono
altri affreschi precedenti. Questo anche perché nel tempo delle pestilenze, la
chiesa diventava anche luogo di ricovero dei malati. Terminata l’epidemia si
coprivano “disinfettava” tutto e anche le pareti venivano ridipinte.
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AFFRESCO DELL’ULTIMA CENA
In questo affresco viene rappresentata una scena molto famosa:
l’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli. I Vangeli raccontano che la
sera prima di essere catturato Gesù vuole celebrare la Pasqua con i
suoi amici, i discepoli. Per questo manda i suoi discepoli a preparare
la mensa. Durante l’ultima cena ammonisce i suoi che tra di loro
qualcuno lo avrebbe tradito. Era Giuda che uscito andava ad
accordarsi per far catturare Gesù. L’autore del dipinto oltr al pane e
al vino raffigura sulla tavola degli scorpioni. Questi insetti
rappresentano il male e il tradimento di Giuda.
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LA VASCA IN PORFIDO.
Questa grande vasca in porfido è oggetto di leggende e racconti.
Si racconta che risale al tempo del vescovo Zeno, santo e patrono di
Verona.
La leggenda vuole che il Vescovo abbia costretto il diavolo a portarla
a Verona da Roma. Altre storie dicono che era usata ai tempi del
Comune di Verona.
Probabilmente era usata nelle terme romane e in seguito era stata
collocata vicina alla chiesa.
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LA PORTA BRONZEA
La porta bronzea. Prezioso manufatto risultante dall’assembramento di porte differenti per
datazione e ambiente culturale. È opera di diversi Maestri.
Il nucleo più antico delle formelle con le scene della vita di Cristo (battente di sinistra) è
opera di un artista di area tedesca operante tra la fine dell’XI e gli inizi del XII sec. Le
formelle più recenti con scene dell’Antico Testamento sono di un Maestro operante all’interno
di una officina locale (seconda metà
del XII sec.).
Queste opere sono uniche e irripetibili. Infatti gli artisti preparavano i calchi dove poi
sarebbe stato fuso il bronzo. Dopo che il bronzo si raffreddava per estrarre le
formelle dai calchi bisognava romperli. Proprio per questo motivo queste opere sono
uniche.
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Le formelle vanno lette dall’alto in basso.
Nel battente sinistro possiamo trovare molte formelle che parlano del nuovo
testamento, con scene che si ripetono rispetto a quelle esterne che abbiamo visto nei
bassorilievi vicino al protiro.
Abbiamo infatti
ANNUNCIAZIONE
GESU’ CHE SCACCIA I
MERCANTI DAL TEMPIO
INGRESSO DI GESU’ A
GERUSALEMME
ARRESTO DI GESU’
FLAGELLAZIONE
DISCESA AGLI INFERI
MARTIRIO DI
GIOVANNI BATTISTA
LE DUE MADRI
NATALE
BATTESIMO DI GESU’ E
L’ADULTERA
LAVANDA DEI PIEDI
FUGA IN EGITTO
GESU TRA I DOTTORI
VIA CRUCIS
CROCIFISSIONE
LA GLORIA DI GESU’
LA DANZA DI SALOME
GESU E PILATO
MARIA AL SEPOLCRO
CACCIATA DALL’EDEN
ULTIMA CENA
ERODE SALOME E LA
TESTA DEL BATTISTA
CAINO E ABELE
Guardiamo velocemente questa formella
Si può vedere Gesù che mostra la sua regalità e potenza. Gesù vittorioso sul male e la
morte. Sotto i suoi piedi infatti possiamo trovare la croce gemmata e gloriosa.
In parte possiamo trovare questo mascherone.
E’ un volto di uomo intorno a cui da un orecchio all’altro si vede un sarpente. E’ lo
spirito del male che a volte si insinua nella mente dell’uomo. La corruzione della mente
diventa poi parlar male. Infatti dalla bocca esce una piccola testa di drago. Questa
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formella che voleva mettere in guardia dal fare e sentire i pettegolezzi aveva lo scopo
pratico di tenere il battente del portone.
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Nel secondo battente possiamo trovare gran parte di scene dell’antico testamento.
CREAZIONE
CAINO ABELE
ABRAMO
MOSE
BALAAM
MASCHERONE
Boh
Isacco
PECCATO
ORIGINALE
NOE
ABRAMO E I TRE
ANGELI
MOSE E IL
FARAONE
JESSE
S.ZENO
Carrettiere salvato
(szeno)
Arca
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CACCIATA
NOE UBRIACO
ISACCO
SERPENTE
SALOMONE
LIBERAZIONE
DELL’OSSESSA
(S.ZENO)
San zeno
Michele e il drago.
OPERA DI LORENZO VENEZIANO
La Croce di Lorenzo Veneziano rappresenta il tipico esempio di Cristo paziente
trecentesco. “Paziente” significa sofferente: a differenza delle rappresentazioni
precedenti, Cristo viene rappresentato morente. La sofferenza è sottolineata dal
corpo incurvato dal peso e dalla testa reclinata.
Ai vertici della croce possiamo trovare altre immagini. In alto possiamo trovare
raffigurata la Trinità, cioè Dio Padre e lo Spirito Santo che uniti con Gesù formano la
trinità.
In basso possiamo trovare un teschio che ricorda il noto teschio di Adamo.
La collina fuori dalle mura di Gerusalemme, il Golgotha, viene spesso citato dall’iconografia con
una zolla di terra su cui è piantata la Croce. In questa zolla, attraverso una fenditura in molti
casi viene mostrato un cranio su cui gocciola il sangue di Cristo: è un riferimento a tradizioni
antiche (Origene) riprese dalla Leggenda Aurea del XIII secolo di Jacopo da Varagine,
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secondo le quali proprio sotto la croce si trovava la sepoltura del primo uomo, Adamo. E’ un
modo per esprimere il concetto universale della salvezza cristiana, che ha raggiunto ogni uomo
di ogni tempo, fin dalle origini.
Ai lati possiamo trovare un immagine maschile e una femminile. Sono Maria la madre di
Gesù e Giovanni. Il crocifisso quindi rappresenta la parola del vangelo di Giovanni
quando Gesù affida a Giovanni sua madre Maria.
Lorenzo Veneziano era un pittore veneto che, grazie all’influenza di Paolo Veneziano
maturò uno stile pittorico gotico: importanza allo studio della natura ritratta con
realismo.
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ALTARE RINASCIMENTALE
Questa pala d’altare raffigura il tema della Madonna tra i Santi: questo tipo di
iconografia prende il nome di Sacra Conversazione.
È stata dipinta da Francesco Torbido nel 1520 in stile rinascimentale. È
particolarmente evidente la differenza con gli affreschi circostanti: questo dipinto è
decisamente piu’ recente.
C’è una forte attenzione al realismo delle figure, reso grazie a un sapiente uso del
chiaroscuro e della tridimensionalità.
Il primo personaggio a sinistra è San Zeno, riconoscibile dagli abiti vescovili e dal
pesce che pende dal bastone pastorale. Sant’Anna sta prendendo Gesù in braccio. A
destra del trono troviamo San Sebastiano, riconoscibile dalle frecce e San Cristoforo,
riconoscibile dalla statura e dal bambino in spalla.
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AFFRESCHI VOTIVI
Questi affreschi risalgono al basso medioevo, gli autori sono sconosciuti. Le opere
sono affreschi votivi. In seguito a grazie ricevute per devozione si facevano
realizzare queste opere.
Quest’affresco rappresenta la crocifissione di Gesù. La croce immissa è di tipo
paziente perché rappresenta Gesù che soffree muore sulla croce. Questo tipo di
rappresentazione è infatti classica di questo periodo.
Sotto la croce ci sono vari personaggi. Maria la mamma di Gesù, Giovanni e Maria di
Magdala (Maddalena). Questa viene rappresentata come una donna con i capelli
lunghissimissimi. I capelli infatti erano un segno si sensualità e secondo la tradizione
(sbagliata) era identificata come l’adultera perdonata da Gesù.
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Quest’affresco di autore ignoto rappresenta la vergine. Viene chiamata appunto la
vergine bianca perché vestita di bianco in segno di purezza. La madonna viene
raffigurata con Gesù su un trono per fare vedere che sono gloriosi vincitori sul
peccato. Si vede un abbozzo di uno studio prospettico.
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Quest’affresco rappresenta s.Cristoforo. Possiamo identificare la figura con
s.Cristroforo per due motivi. Primo di tutto sulla spalla ha un bambino che è Gesù.
Secondo motivo è raprresentato come un gigante. Secodno la leggenda Cristoforo era
un uomo grandissimo che voleva essere al servizio del più forte del mondo. Per questo
motivo si era messo al servizio di un re molto potente. Venendo a sapere che il re
aveva paura del diavolo si mise al servizio di questo. Venendo a sapere che il diavolo
aveva paura di Cristo si mise a cercare questo Cristo. Un monaco gli disse che per
servire Cristo doveva servire il prossimo. Per questo motivo si mise ad aiutare le
persone in difficoltà ad attraversare un guado. Un giorno un bambino gli chiese di
essere trasportato dall’altra parte del fiume. Caricato sulla spalla inizio a guadare il
fiume ma il bambino divento sempre più pesante. Alla fine della traversata Cristoforo
capì che il bambino era Cristo. Infatti il bambino gli disse che non solo hai aiutato le
persone del mondo ma il figlio di Dio.
Questa storia ci insegna che l’amore per Dio è il servizio dei bisognosi.
S. Cristoforo è il patrono dei viandanti.
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S. GIORGIO E IL DRAGO
Quest’affresco rappresenta s.Giorgio e il drago. Il culto per s.Giorgio era molto
diffuso all’epoca.
La storia ci racconta che in un paese della Turchia c’era un drago malvagio che
uccideva ogni persona che gli andava vicino. Il popolo gli offriva due pecore al giorno.
Iniziando a scarseggiare le pecore dovettero offrirli una pecora e un giovane
sorteggiato a caso. Venne sorteggiata la principessa Silene. Cosi il re per non farla
andare disse che avesse dato meta del suo regno agli abitanti. Gli abitanti non
accettarono. Cosi il re si arrese e la principessa fu mandata dal drago. In quel
momento venne un cavaliere, s.Giorgio.
Disse alla principessa di non aver paura ma di avere fede in Cristo. La principessa ebbe
fede e s.Giorgio aiutato dalla fede uccise il drago e libero il paese da questo male.
Nell’affresco possiamo vedere la principessa Silene vestita di verde, il drago
schiacciato da s. Giorgio.
S. Giorgio è un martire della Chiesa primitiva, vive e muore prima di Costantino. La
leggenda venne diffusa dopo la sua morte.
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P.s. Se ci avviciniamo alla parete possiamo trovare delle scritte. Queste
iscrizioni sono state lasciate nei secoli dai soliti maleducati che scrivono sui muri.
Oggi possiamo rintracciare alcuni eventi storici successi in passato grazie a
queste iscrizioni. Infatti per la maggior parte sono annotazioni di cose accadute
in città.
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BATTESIMO GESÙ
Quest’affresco rappresenta il battesimo di Gesù. Questo passo è riportato in tutti i
vangeli perché è molto importante. Da qui infatti Gesù comprende quale sia la sua
identità e missione.
Nell’affresco possiamo rintracciare Gesù dentro le acque del Giordano, Giovanni il
battista ee sopra lo spirito santo come una colomba.
Nell’antichità questi affreschi avevano un rimando alla Pasqua.
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ALTARE E PALA DEL MANTEGNA
Questa parte della chiesa è l’altare, Sullo sfondo possiamo vere l’abside.
La struttura è caratteristica dell’arte gotica. Infatti si nota la presenza di un arco a
sesto acuto e quattro finestre piu' grandi rispetto alle altre della basilica. L'abside è
il risultato di un rinnovamento portato a termine negli ultimi anni del 1400.
Questo luogo è il dove i sacerdoti celebrano l’eucarestia.. Sull’altare possiamo vedere
la famosa pala del Mantegna.
Questa pale è stata commissionata a Mantegna da parte dell’abate Gregorio Correr
poco prima del 1457. Fu lavorata nella bottega del Mantegna a Padova e nello
svolgimento di questa pala si palra nelle lettere tra Ludovico III Gonzaga a Mantova e
il Mantegna.
La storia di questa pala è un po’ particolare. E’ stata infatti rubata nel 1797 e portata
al museo Napoleonico in Francia. Poi fortunatamente nel 1815 è stata riportata a
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S.Zeno anche se ne manca un pezzo. Manca infatti la predella di tempo rinascimentale.
La predella sono i tre dipinti inferiori. Quelli che vediamo sono copie.
La pala si divide in due parti. La parte superiore e la parte inferiore. I dipinti sono
inquadrati dentro una cornice linea d’orata e decorata.
La pala nella parte superiore sembra divisa in un trittico ma in realtà le colonne fanno
parte di un'unica stanza dove c’è Maria, Gesù e sette santi.
Tra questi possiamo riconoscere Gregorio che ha commissionato l’opera Sulla sinistra
nell’ordine s.Pietro (con le chiavi) s.Paolo, S. Elena e il santo di Verona, s:Zeno.
Infatti si può vedere dal pavimento e dal cielo che si sussegue in tutte e tre le figure.
Per mettere in risalto la pala è stata aperta una finestra da cui viene illuminata. Nella
parte inferiore si trovano tre dipinti. Il primo sulla sinistra è l’orazione nell’orto. Gesù
nell’orto degli ulivi prega mentre i suoi amici discepoli dormono.
Nella parte centrale vediamo la crocifissione. Possiamo vedere in particolare la figura
del Centurione. Questa crocifissione ci ricorda le parole del Centurione che al
momento della crocifissione capisce e proclama Gesù come vero figlio di Dio.
Nell’ultima parte si trova raffigurata la risurrezione di Gesù. Questa parte
rappresenta l’evento più importante per i cristiani perché se Gesù non fosse risorto
non ci sarebbe la fede cristiana.
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S. ZENO CHE RIDE
Questa è una statua. Rappresenta s.Zeno vescovo e patrono di Verona.
S.Zeno è nato nel 300 circa in una regione dell’africa Settentrionale chiamata
Mauritania.
Fu il secondo vescovo di Verona ed è stato molto importante per la cristianizzazione
della città. Era una persona molto semplice ma di grande fede.
Viene ricordato come il protettore dei pescatori di acque dolci. I Nella statua è
raffigurato un pescolino e ricordare la sua attività di pesca. Infatti è ricordato come
pescatore. Spesso si intratteneva e parlava di fede mentre pescava in riva all’Adige.
Secondo la tradizione la statua di s.Zeno ride perché fece una scommessa con il
diavolo che consisteva e vincendola costrinse il diavolo a portare la vasca in porfido da
Roma a Verona.
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La statua è fatta in marmo policromo ed è sproporzionata. Infatti era posta in alto e
in prospettiva era proporzionata.
ALTICHIERO E LA CROCIFISSIONE
Quest’affresco votivo raffigura la crocifissione. Non si hanno molte informazioni su
questo affresco. L’autore è Altichiero da Zevio figlio di un altro artista, Domenico da
Zevio. Era molto apprezzato dagli artisti di quel tempo. Anche se la sua visione
sembrava precedere lo stile gotico internazionale aveva sempre una isione oggettiva e
non cavalleresca come il suo successore, Pirandello. Questa crocifissione rappresenta
un Gesù Paziente, cioè rappresenta la sofferenza di Gesù. Un altro aspetto che indica
la croce paziente sono gli angeli che raccolgono il sangue di Gesù. Nelle epoche
precedenti era diffuso il crocifisso vittorioso, dove più che attenzione all’elemento
drammatico ci si concentrava sulla risurrezione. Qui invece nel periodo basso
medioevale torna l’aspetto emotivo drammatico.
La croce è commissa. L’auore sceglie di raffigurare la croce tipica del periodo romana.
La coce immissa viene testimoniata da Giustino.
Sopra la croce troviamo il titulus ovvero l’iscrizione che veniva posta sulle croci a
indicare la condanna. In questo caso c’è scritto I.N.R.I. che tradotto in italiano
sarebbe ‘’Gesù Nazareno Re dei Giudei’’.
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Sotto la croce troviamo i personaggi tipici dell’iconografia e altri 2 personaggi che si
presume siano San Zeno e San Giovanni.
È presente la Maria Maddalena che si distingue per la chioma sinuosa.
Quest’immagini può ricordare le parole di Gesù sulla croce in cui Gesù affida Maria al
suo discepolo Giovanni.
AFFRESCO VOTIVO
LA STORIA DI TOBIA
Vicino possiamo trovare un altro affresco raffigurante s.Cristoforo.Quest’affresco
votivo raffigura Tobia e l’Arcangelo Gabriele.
La storia di Tobia è raccontata nell’omonimo libro della Bibbia.
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Il libro, ambientato nel VII secolo a.C., narra la storia di una famiglia ebraica della tribù
di Neftali, deportata a Ninive, composta dal padre, Tobi, dalla madre Anna e dal figlio Tobia.
TOBI era un uomo giusto che aveva vissuto nella carità e nel servizio al prossimo. Giunta la
vecchiaia perde la vista e manda il figlio Tobia a prendere moglie da Gabael e a riscuotere da
lui un debito.
Nello stesso tempo Sara una giovane donna abitante di Ecbatana era disturbata da un
demone, Asmodeo, che uccideva tutti i suoi mariti.Sara è triste per questo e viene presa in
giro, e accusata dalla sua gente.
Sia Tobia che Sara pregano. Dio ascolta le loro preghiere e manda l’arcangelo Raffaele..
Questo si presenta a Tobia come una guida che conosce bene la strada. Ha inizio il viaggio di
Tobia e di Raffaele. Durante il viaggio si imbatte in alcuni avenimenti che daranno frutto nella
guarigione di suo padre Tobi e di Sara. Un episodio è quello che avviene lungo il fiume Tigri.
Tobia viene assalito da un pesce. L’argcangelo sprona Tobia a non scappare e ad afferrare il
pesce per la testa. Cosi facendo il giovane sconfigge l’animale. Giunto ad Ecbatana sposa Sara
e la libera dal demone grazie ai consigli di Raffaele. Riscosso il debito e portandosi dietro la
sposa Tobia torna dal padre. Tobia ascoltando i consigli di Raffaele guarisce il padre Tobi.
Le preghiere vengono ascoltate e tutti vengono guariti.
Nell’immagine possiamo infatti vedere Tobia con il pesciolino in mano guidato
dall’arcangelo.
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ALTARE BAROCCO
La Chiesa è stata costruita con uno stile romanico tipico del periodo medioevale.
Dentro la chiesa abbiamo visto però opere di vari periodi storici. Infatti nel corso
degli anni sono stati aggiunti tanti elementi. Uno di questi elementi è appunto
quest’altare Barocco.
Lo stile Barocco è tipico del periodo della Contro riforma cioè di quando la Chiesa
Cattolica anche attraverso l’arte cerca di rispondere allo scisma Luterano.
Gli altari come in questo caso vengono decorati eccessivamente, si da molta
importanza al tabernacolo. In questo altare possiamo vedere questa cura per il
dettaglio e l’esagerazione nel decoro.
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L’altare contiene una statua della Pietà. Viene rappresentato il momento in cui la
Madonna ai piedi della croce tiene sulle ginocchia il corpo di Gesù.
LA CRIPTA
Nelle chiese cattoliche consacrate sotto l’altare è presente una reliquia di un santo.
Proprio sotto l’altare possiamo trovare la cripta che contiene le spoglie del santo
vescovo di Verona.
Possiamo notare lo stile romanico, e le colonnine decorate nei particolari.
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SOMMARIO
La Chiesa di S.Zeno..................................................................................................................................................................... 1
L’esterno della Chiesa..................................................................................................................................................................... 2
La facciata e il protiro..................................................................................................................................................................... 3
Maestro Nicolò e i bassorilievi della Bibbia..................................................................................................................................... 3
Il ROSONE ............................................................................................................................................................................ 5
e la Ruota della Fortuna................................................................................................................................................................. 5
INTERNO DELLA CHIESA........................................................................................................................................ 6
Affresco dell’ultima cena................................................................................................................................................................. 7
La vasca in porfiro.......................................................................................................................................................................... 8
LA PORTA BRONZEA.................................................................................................................................................. 9
Opera di Lorenzo Veneziano......................................................................................................................................................... 12
ALTARE RINASCIMENTALE............................................................................................................................... 13
Affreschi votivi............................................................................................................................................................................. 13
S. GIORGIO E IL DRAGO........................................................................................................................................... 14
Battesimo Gesù............................................................................................................................................................................ 15
Altare e pala del Mantegna........................................................................................................................................................... 16
S. Zeno che ride............................................................................................................................................................................ 17
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Altichiero e la crocifissione............................................................................................................................................................. 17
Affresco votivo ............................................................................................................................................................................. 17
La storia di Tobia........................................................................................................................................................................... 17
Altare Barocco............................................................................................................................................................................. 19
La cripta....................................................................................................................................................................................... 19
Sommario...................................................................................................................................................................................... 19
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