Comunicazioni FAC 117

«Comunicazioni Fac» a cura del Movimento FAC - Via Portuense. 1019 - 00148 Roma - Direttore responsabile: Mario Sgarbossa - Autorizzazione Tribunale di Roma N. 429 dell' 11-09-1998 - n. 1 - 2014
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 - DCB Roma - Finito di stampare nel mese di giugno 2014 dalla Tipolitografia Trullo - Roma
Gesù Cristo nostro contemporaneo
+ Diego Bona
In questo numero
• L’editoriale
mons. Diego Bona
• Mostrare o dimostrare?
don Paolo Arnaboldi
Q
uando ha cominciato ad affacciarsi
sull’orizzonte ecclesiale il termine
“Nuova Evangelizzazione”, veniva
sottolineata la necessità e l’urgenza di un rinnovato annuncio dell’Evangelo e della figura
di Gesù Cristo nelle nostre società secolarizzate, ove tanti sembrano averli dimenticati e
per altri sono diventati una abitudine che non
incide più di tanto sul vissuto quotidiano.
Un forte richiamo ci è venuto da Giovanni
Paolo II all’inizio del suo pontificato: “Aprite
le porte a Cristo!”, un pressante invito che
ha ripetuto in ogni regione del mondo.
In Italia una chiara indicazione ci è venuta
dalla CEI con la Nota pastorale 2004 “Conversione missionaria della parrocchia” e dal
Convegno di Verona (2006).
È così andata crescendo l’attenzione verso
un rinnovato slancio missionario della
Chiesa che “esiste per evangelizzare” (Paolo VI), fino alla sorpresa di papa Francesco,
che ci esorta a rinnovare ogni giorno il nostro incontro con Gesù Cristo che ci colma di
gioia e ci spinge a diventarne messaggeri ai
nostri fratelli.
nell’accoglienza degli ultimi della fila
nei quali Egli si nasconde.
Vicino è il Signore, presente in mezzo a noi e
ci mettiamo in contatto mediante la fede che
crea la sintonia con Lui, ci rende capaci di
ascoltare la Sua voce e ci attrae a seguirlo
come Pastore accogliendo il Suo amore.
Sono le due cose che insistentemente Gesù
chiede ai suoi apostoli e a tutti quelli che vogliono seguirlo, crescere nella fede e rimanere nel Suo amore.
Diventiamo allora capaci almeno un poco di
comprendere quella parola del Vangelo di Luca: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso”.
Papa Francesco ci esorta a custodire ogni
giorno uno spazio interiore fatto di adorazione prolungata, ascolto orante della Paro-
Il Signore
è presente in mezzo a noi!
Qualche tempo fa si è svolto a Roma un
Convegno molto partecipato da credenti e
persone comunque interessate al fatto religioso, sul tema “Gesù Cristo nostro
contemporaneo”.
Che Gesù Cristo sia nostro contemporaneo
lo ascoltiamo dalla Sua voce: “Ecco, Io sono
con voi sino alla fine del mondo” e la comunità dei cristiani, la Sua Chiesa, ne fa
l’esperienza nell’ascolto della Parola,
nella celebrazione della Eucarestia e
la, dialogo sincero col Signore per invitarci
ad essere una Chiesa capace di una
nuova Missione evangelizzatrice, generosa, gioiosa, audace, piena di amore fino alla fine e di vita contagiosa (Ev. Gaudium 261)
Come Gesù, ascoltare.
E raccontarlo.
Siamo tutti chiamati a questa missione evan-
• Corsi e Convegni Fac 2014
Anticipazioni e programmi
gelizzatrice e sorprendentemente Gesù ce ne
indica la strada.
Nel Vangelo di Luca si racconta di due discepoli, che nei giorni della morte e sepoltura
del Signore erano in cammino verso un villaggio poco distante da Gerusalemme, tristi
e sfiduciati per quello che era accaduto e come a loro si aggiunge un viandante che non
conoscevano e durante il cammino racconta
loro come i Profeti nei libri sacri avevano parlato di queste cose e tutto era orientato alla
gloria del Messia. Ascoltando si sentivano
scaldare il cuore, si accendeva la speranza e
lo riconobbero allo spezzare il pane.
Possiamo raccogliere il metodo del
Maestro, quello dell’ascolto e del racconto.
Anche a noi succede di incontrare diverse
persone e con loro si parla di tante cose, ma
appena si scende ad un livello di maggiore
confidenza emerge ciò che pesa sul cuore: le
difficoltà in famiglia, il futuro incerto, la preoccupazione per un congiunto malato, le offese e le ingiustizie che ci hanno ferito, la
paura del domani, i segni della tristezza e
della non speranza.
Non ci vuol molto a capire che sono anche le
cose che toccano la nostra vita e la nostra
storia.
Potremmo allora con semplicità e franchezza
“raccontare” quello che ha voluto dire per
noi aver trovato nel Vangelo una parola che
ci ha dato speranza, aver raccolto l’invito di
un sacerdote ad avere fiducia e come la strada si è aperta, essere riusciti a perdonare una
offesa e sentirsi come rinati, aver sperimencontinua a pag. 2
MOSTRARE O DIMOSTRARE?
Seminario per operatori pastorali
2-5 settembre 2014
A proposito di testimonianza, una breve riflessione di don Paolo particolarmente significativa.
In un incontro con Don Luigi Pedrollo, primo successore di Don Giovanni Calabria,
questo caro Padre mi ricordò una frase che
il Santo amava ripetere:
“Non bisogna dimostrare Dio.
Bisogna mostrare Dio”.
Forse, nei nostri tempi (ma la tentazione è di
sempre), si è tentati di “dimostrare”; cioè
discutere, parlare, parlare, parlare; parlare
molto, e... sottilizzare; e questo anche a riguardo di Dio, della religione e del Vangelo.
La via è sbagliata.
La via autentica, sicura da imboccare è invece
quella di vivere in Dio, vivere il Vangelo.
“Mostrare”, dunque.
E, anche quanto a “mostrare”, sempre senza mettersi in mostra!
In una parola: essere.
Se una cosa è, si mostra.
E per chi vuole, da sé si dimostra.
*
La mia preoccupazione è veramente quella
di essere, di vivere da cristiano? O... è
quella di “dimostrare”, parlare, convincere?
Certo, a suo tempo, ci vogliono anche le dimostrazioni; ma queste tornano facili, tornano bene quando chi “dimostra” prima
“mostra”: con la vita rivela.
Quanto ha bisogno il mondo, oggi, di cristiani veri, autentici, che vivano il loro cristianesimo! Che sono, e “mostrano”.
Io sono così?
Don Paolo Arnaboldi
(Settembre 1974)
continua da pag. 1
tato la forza della preghiera in momenti difficili che poi hanno trovato una soluzione insperata….
Non sono raccomandazioni o consigli, è soltanto il racconto di quello che ci è successo
e tutto questo ha la capacità di risvegliare la
speranza e riaccendere con la grazia di Dio la
fede di chi ci ascolta.
Perché il primo compito dei cristiani, e quindi della Chiesa, è proprio cercare di trasmettere quello che hanno sperimentato.
Ovviamente occorre che tutto questo sia testimoniato dalla vita di tanti cristiani che
credono, sperano, e amano, e questo è possibile farlo nelle nostre famiglie, nell’ambiente di lavoro e nel tessuto delle nostre
relazioni quotidiane.
Saremo capaci a dimostrare che l’incontro con Cristo risorto ha segnato la
nostra vita?
2
Di quali laici ha bisogno
la Chiesa oggi?
corsi Fac, che nel 2013 erano orientati alla Chiesa comunione, quest’anno pongono al centro la Chiesa come missione. Fedeli al nostro
stesso essere, ne vorremmo riscoprire il carattere di ‘movimento’. La
Chiesa, come ci suggerisce Atti degli Apostoli, è questo muoversi a volte
indietro (accuse a Pietro) e poi avanti (verso Antiochia), in un cammino
che ci avvince e ci mette alla prova.
La volontà di Dio si esprime attraverso le persone che incontriamo, e
la categoria dell’ ‘incontro’ è la proposta pastorale che suggeriamo. Dio
apre sempre le sue porte, e non le chiude. La verità la fa camminare attraverso le diversità, e l’inedito è il vero campo della missione.
Non c’è dubbio che la spinta propulsiva, che papa Francesco sta dando alla Chiesa, ci muove a scorgere la presenza del Signore soprattutto in
quella carne viva che lui chiama ‘periferie’.
Se serve uno sguardo attento alla vita della gente, è altrettanto vero che
l’annuncio evangelico richiede oggi una capacità testimoniale che forse va incrementata. Non convincono infatti tanto le idee, quanto il vissuto
che puoi condividere. Non i maestri, ma i profeti.
Ma testimonianza significa non solo comunicare qualcosa, forse è più ascoltare capendo che ci sono domande come opportunità. Testimoniare è
‘rendere ragione’, più che affermare senza confronto. È infine stare dentro
alla forte ricerca di senso dell’uomo di oggi, aiutandolo a sperimentare
quella conoscenza personale della fede che la fa Vita.
I
————————————————
Il seminario si svolgerà al Centro Nazareth di Roma dal 2 al 5 settembre, con
la modalità di “forum” che prevede il concorso di voci diverse sui temi:
La credibilità della testimonianza.
Testimoni della risurrezione nella vita di oggi.
Portando la loro esperienza di pastori, interverranno:
• S.E. Mons. Matteo Zuppi, Vescovo Ausiliare di Roma, su: La Chiesa,
popolo in cammino - Orientamenti ed esperienze in corso;
• Don Adriano Furgoni, parroco Cattedrale di Porto-S.Rufina, su: L’impegno dei movimenti ecclesiali;
• P. Giuseppe Tristaino, parroco a Fiumicino, su: Educare la comunità parrocchiale alla continuità della testimonianza.
Moderata da Don Gianni Righetti, seguirà una tavola rotonda: Testimonianza come “storia” - Consegna di vissuti narrati e non di
teorie.
Corso per coppie di sposi • 3-6 luglio 2014
Spiritualità in carne e ossa
I relatori hanno anticipato le linee guida del loro
intervento.
uando si parla di “spiritualità coniugale e familiare” si rischia non di rado di farlo in maniera vaga,
evanescente, disincarnata... Da qui la scelta del titolo attorno al quale verranno sviluppati i contenuti essenziali della tematica,
quasi a voler rimarcare la necessità, se non
l’urgenza, di una riscoperta della “identità” concreta e reale della spiritualità coniugale. Non si dimentichi che la
mossa vincente dello Spirito è stata quella
dell’Incarnazione...
Quando si parla di spiritualità, il pensiero
corre immediatamente alla necessità della
preghiera, cosa giustissima e sacrosanta,
ma non si dimentichi al riguardo questa paradossale (piaceva tantissimo a Gesù l’uso
del linguaggio paradossale...) considerazione: “Ogni incontro con Dio è preghiera, ma
non ogni preghiera è incontro con Dio”.
Nelle due riflessioni che si proporranno si
cercherà di evidenziare in maniera concreta
le caratteristiche principali di una spiritualità “incarnata” e di passare in rassegna i
Q
“comportamenti” concreti e visibili propri
della spiritualità coniugale:
1 - Per una spiritualità in carne e ossa
fatta di trasparenza, tolleranza, tenerezza.
2 - “I doni dello Spirito sono comandamento di vita” (FC 19): come vivere
nella quotidianità questo suggerimento spirituale?
CHE FRUTTI BUONI E GUSTOSl...
I “frutti” maturati sugli alberi e sulle piante
sono visibili e sono destinati al nutrimento.
Anche i “comportamenti” delle persone sono visibili e, paragonati ai frutti, costituiscono il nutrimento delle umane relazioni.
San Paolo parla di “frutti” o “doni” dello
Spirito... ma, come i frutti maturano a condizione che le piante siano ben radicate nel
terreno e ben coltivate, così avviene per i
frutti dello Spirito che maturano a condizione che l’anima sia ben piantata e radicata in
Dio. I nove frutti dello Spirito dovrebbero di
conseguenza caratterizzare i “comportamenti” da adottare nelle relazioni In famiglia e fuori. Come avrà modo di affermare la
La speranza è Gesù, ‘porta’ che ci apre
ad un mondo migliore,
luce da tenere viva.
Familiaris Consortio (n.19 - 1981): “I doni
dello Spirito sono comandamento di vita”.
Eccoli in sintesi con spunti applicativi:
• Amore (preferisco riceverlo o so anche
darIo... senza farlo troppo pesare?)
• Gioia (riesco a tradurre in sorriso - visibile
- I’amore che dico di avere?)
• Pace (cerco di essere persona di pace per
evitare le guerriglie quotidiane?)
• Pazienza (so attendere i tempi di Dio
senza bruciarmi in nervosismi e pretese?)
• Benevolenza (so volere il bene degli altri - e anche il mio - senza strafare?)
• Bontà (so vivere “buone relazioni” evitando lamentele, giudizi, sospiri?)
• Fedeltà (so mantenere le promesse fatte, quali che siano, costi quel che costi?)
• Mitezza (come la metto con arroganza,
prepotenza, presunzione nell’agire?)
• Dominio di sé (so tenere in armonia
corpo e spirito moderando gli impulsi?)
È curioso ricordare che anche i vizi capitali erano inizialmente in numero di 9, ridotti poi a 7: superbia, avarizia, lussuria, ira,
gola, invidia, accidia... a cui aggiungere
“menzogna” e “paura”.
Da ricordare che rimane comunque I’invidia
il peccato principe, così come afferma San
Paolo riprendendo la Sapienza: “Per invidia
del diavolo è entrato il male nel mondo”.
Gigi e Maria Avanti
Corso giovani • 18-23 agosto 2014
La speranza.
Testimoni di un mondo nuovo.
Non ci saranno isole felici
o società alternative,
ma un altro mondo è possibile.
a è il
eranza, e la Chies
Cristo è la nostra sp
a.
che vive di promess
luogo dell’ ‘oltre’,
cura
os
perché “la porta
Credere è sperare,
lvi 2)
Sa
spalancata”. (Spe
del tempo è stata
Dai speranza al futuro.
È la grande scommessa
del
la vita!
“Chi ha speranza
vive diversamente, gli è stata donata
una Vita nuova”. (Spe Salvi 2)
estinatari del corso: giovani che
hanno la vita davanti, ma nell’incertezza di un tempo che non offre orizzonti. E devono dare forma alla speranza,
sostenersi nella precarietà dell’esistere.
Obiettivi del corso: far comprendere
che la Chiesa è il luogo della speranza. La
compagnia che non solo ti aiuta a convivere con la precarietà, ma pure ti apre a
progetti arditi di futuro.
D
Temi dei messaggi spirituali:
a. La speranza come storia di una
salvezza, tutto ha un senso pure la
fatica (Abramo-Giacobbe-Giuseppe
icone di un come eravamo che ci proietta su nuovi orizzonti).
b. La speranza come virtù, dono e
compito (chi ha speranza vive diversamente, perché gli è stata donata una
Vita nuova, e se c’è orizzonte, ha senso pure il sacrificio).
c. La Chiesa è la comunità della
speranza, è testimone di risurrezioni
(non siamo soli, se la nostra è una speranza plurale, impariamo a non competere, ma a con-dividere).
Temi delle proposte formative:
a. La speranza e il desiderio: guardare al domani ha a che fare con chi
vorremmo essere (una riflessione sulle pulsioni e le affezioni che ci muovono).
b. La speranza e l’universo: non solo il nostro piccolo recinto ma un arcobaleno di culture e di genti (una
panoramica per dire che un altro
mondo è possibile).
c. La speranza e le risorse: l’economia e il lavoro, la giustizia e il modello di sviluppo (basta con chi pensa solo
a euro e inflazione, serve capacità di
riadattamento).
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2014 Corsi e Convegni Fac al Centro Nazareth di Roma
I Corsi e Incontri del Movimento Fac, proposti a categorie diverse di persone, hanno in comune un obiettivo:
favorire quell’incontro personale con Gesù che dà senso alla vita, pur con gli accenti propri delle differenti
vocazioni. Dall’incontro con Gesù nasce l’incontro con i fratelli, le membra vive del Corpo di Cristo, chiamate a
vivere il comandamento dell’Amore. È il mistero profondo della Chiesa.
• Corso di spiritualità per coppie di sposi - Dal 3 luglio sera al 6 pranzo
Per una santità coniugale e familiare
Spiritualità in carne e ossa
Intervengono: Gigi e Maria Avanti; Fra Orazio Renzetti
• Ritiro per donne consacrate e in ricerca - Dal 14 luglio sera al 18 mattina
“Risplenda la vostra luce davanti agli uomini…” per rendere credibile l’Amore
Guida gli esercizi: Don Salvatore Converso
• Corso per giovani - Dal 18 agosto pranzo al 23 pranzo
La speranza. Testimoni di un mondo nuovo.
Interviene: Don Giuseppe Tilocca
• Seminario per operatori pastorali (sacerdoti e laici) - Dal 2 settembre sera al 5 pranzo
Di quali laici ha bisogno la Chiesa oggi?
­ La credibilità della testimonianza
­ Testimoni della risurrezione nella vita di oggi
Intervengono: Mons. Matteo Zuppi, Vescovo Ausiliare di Roma; Don Adriano Furgoni, parroco;
P. Giuseppe Tristaino, parroco
• Convegno per “amici” del FAC - Dal 9 ottobre sera al 12 pranzo
In­corporati a Cristo. Sentirsi parte di una missione.
Interviene: don Mimmo Capone
• Esercizi spirituali per sacerdoti - Dal 16 novembre sera al 21 pranzo
“Noi” siamo Chiesa: un’esperienza di condivisione straordinaria (Atti degli Apostoli)
Guida del corso: Mons. Luciano Pacomio, Vescovo di Mondovì
• Seminario per cristiani cittadini - Dal 6 dicembre pranzo all’8 pranzo
La frontiera Chiesa­Mondo, alla luce della Gaudium et Spes
Interviene: Nicola Mele
Per prenotazioni e informazioni:
Movimento FAC – Centro Nazareth
Via Portuense 1019 – 00148 ROMA – Tel. 0665000247
[email protected] ­ www.movimentofac.it
www.movimentofac.it
Per vedere i programmi dei singoli Corsi consultare il sito:
Questo sito è stato recentemente rinnovato ed offre notizie aggiornate sulle varie attività del Movimento,
con possibilità di consultare e scaricare documenti presentati nei Corsi ed Incontri.
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