Nr. 13 - MARZO 2014 - Comune di Castelnuovo Scrivia

Bassa Valle Scrivia /
Notizie in breve
San Giuseppe
e la sagra dei farsô
Arriverà domenica 23 marzo San Giuseppe
con la sagra dei farsô seguito, domenica
4 maggio, dall’appuntamento con i fiori
in piazza. Slittamento di una settimana
per la Rievocazione Storica a causa
dell’appuntamento elettorale europeo e,
forse, anche regionale: si farà quindi sabato
31 maggio, domenica 1 e lunedì 2 giugno
abbinandola al giorno della Festa della
Repubblica. San Desiderio domenica 24
agosto e poi la fiera dar Carsent sabato 1
novembre.
100 mila litri nel 2013
Un lago d’acqua sorgiva attende la
“Centrale biomasse” di Casei
L
a zona in cui dovrebbe sorgere la
centrale di Casei Gerola è da tempo
ricoperta d’acqua. Siamo andati a
leggere la relazione geologica per capire
quale sia stata l’analisi storica della zona
e, soprattutto, come potrete leggere gli
ingenti lavori che dovranno essere eseguiti per mettere in sicurezza il manufatto e gli impianti
La relazione geologica
“Il territorio in esame è costituito da una
coltre di copertura di 8 metri, dovuta a
sedimentazione fine di antiche e recenti
alluvioni. La prima falda è fra i -4 e -6 m
dal piano campagna ed è contraddistinta
da un certo grado di artesianità, per cui,
perforato il tetto della falda costituito da
uno strato a bassa permeabilità, l’acqua
è soggetta a una spinta che la fa risalire
ovunque a -4 metri. La falda tende a risalire attraverso i dodici fori di sondaggio e
quindi bisognerà provvedere all’installazione di appositi sistemi per mantenere
asciutte le fosse di drenaggio. Il camino,
vista la presenza di litologie argillo-limose con scadenti proprietà geomeccaniche
(non reggerebbero il peso), impone l’adozione di fondazioni di tipo profondo,
superiori a - 9 metri. Il basamento delle
caldaie non deve essere a profondità inferiore ai -3 metri dal piano campagna.
Se si decide di scendere a un massimo di
-5 metri occorre provvedere a interventi
particolari. Assolutamente non scendere
a più di -5 metri per mantenere asciutta
la fossa di scavo. La mancata realizzazione di un efficace intervento di impermeabilizzazione dell’area può comportare
gravi danni alle strutture in oggetto,
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limitandone pesantemente l’utilizzo, oltre a comportare un rapido ammaloramento delle stesse. Nel 1976 l’intera area
è stata interessata da una alluvione del
torrente Curone”.
Una relazione tutt’altro che rassicurante
Si evidenzia che il terreno non è adatto
a reggere pesi concentrati, tipo camini e
caldaie, e che soprattutto occorre spendere parecchio per creare piattaforme
assai robuste e con fondamenta impermeabilizzate.
Si parla di una falda che si trova a sei metri, ma che risale a -4 non appena si perfora lo strato superiore impermeabile. Il
progetto è costruito su questa affermazione che, in periodi siccitosi corrisponde a realtà, ma che si sta modificando da
quando lo zuccherificio non preleva più
grossi quantitativi di acqua e da quando
si verificano periodi sempre più piovosi.
I dati risalgono forse al 2010, ma ora
stiamo ritornando alla situazione che di
frequente si verificava sino a qualche decennio fa. Il dato incontrovertibile, poiché visibile
da chiunque si voglia recare sul posto, è
che la falda ora non è affatto a - 4 metri
dal piano campagna bensì a + 50 centimetri!
Un azzardo che costerà 75 milioni di
euro: invece della Centrale, si potrebbero fare mille cose assai più utili per il territorio, ben inserite nelle caratteristiche
economiche e paesaggistiche, creando
lavoro per parecchie decine di persone
e, soprattutto, senza distruggere attività
agricole già ben radicate nella Bassa Valle Scrivia.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014
La fontana di piazza Vittorio Veneto ha
battuto ogni record: nel 2013 sono stati
erogati 100 mila litri di acqua. Considerando
che da due anni è a pagamento è la
testimonianza della bontà dell’iniziativa e
dell’affezionata “clientela”. Anche perchè il
corrispettivo per ogni litro d’acqua è davvero
modesto e consente la manutenzione
periodica e l’aggiunta della frizzante ossia
quella addizionata di anidride carbonica.
Tesseramento
Gruppo Ambiente
E’ aperto il tesseramento per l’anno in
corso al Gruppo Ambiente. Chi fosse
interessato può rivolgersi a Carlo Torti (tel.
3392424666). Ogni anno l’amministrazione
comunale e il Gruppo Ambiente collaborano
su diverse iniziative, dalla pulizia dei fossi e
dei cavalcavia, alla gestione di aree protette.
Significativi sono inoltre i contributi dati
dall’associazione per alcuni investimenti
nell’ambito del parco dello Scrivia. Un
motivo quindi in più per sostenere la libera
associazione.
Domenica 16 marzo
cercasi volontari per la pulizia
Tutti coloro che vogliono dare una mano per
la consueta pulizia delle rive e dei cavalcavia
organizzata dal Gruppo Ambiente e dal Comune sono invitati a partecipare domenica
16 marzo, muniti di guanti e stivali, con ritrovo alle ore 8,30 davanti al mercato comunale.
Scadenza TARES
E’ scaduto il 28 febbraio scorso il pagamento
della terza ed ultima rata della Tares per
l’anno 2013. Ricordiamo a chi non l’avesse
fatto che è ancora possibile provvedere entro
la settimana senza l’aggravio di eventuali
interessi presso qualsiasi sportello bancario
o l’ufficio postale tramite il modello F24
consegnato a casa. Informiamo inoltre, chi
non avesse ricevuto l’avviso di pagamento,
di segnalarlo all’ufficio competente presso
la ragioneria (tel. 0131855814) ai fini del
controllo e della eventuale regolarizzazione.
Incontri musicali L’eccellenza dei fratelli Patricola in giro nel mondo
Dagli States a Singapore
clarinetti made in Castelnuovo
Non sentono la crisi grazie alla professionalità
e all’esclusiva produzione di oboe nell’azienda di famiglia
C
’è un’azienda a Castelnuovo che
è leader nel mondo. Che non
sente la crisi. Che esporta abitualmente negli Stati Uniti, in Giappone, in Cina, in Brasile e in Europa.
Che vorrebbe assumere ma aspetta
che le leggi sull’occupazione siano più
favorevoli e, soprattutto, attende che
qualcuno abbia voglia e costanza di
imparare un mestiere: costruire oboe e
clarinetti. Sono i fratelli Patricola che
all’interno del loro capannone, in via
Petazzi, producono dei tesori. Un passo indietro nella storia, negli anni trenta quando nel nostro paese vi era una
fabbrica di strumenti musicali di ottoni
e legni, dove lavoravano vari artigiani
maestri liutai. Dopo il 1945 la fabbrica
non riprese l’attività e alcuni artigiani
cominciarono a lavorare per altre
ditte italiane che nacquero all’epoca. Da uno di questi artigiani,
(Pietro Balduzzi) all’inizio degli
anni sessanta, Francesco, Pietro
e Biagino, iniziarono ad apprendere il mestiere e nel 1976 fondarono la ditta Patricola. Oggi lo
staff si è ingrandito con l’arrivo
di nuovi membri della famiglia:
Angelo, Claudio e Salvatore. E’
un segno della continuità nella
tradizione: a essi si aggiungono
gli ‘esterni’ Sara e Davide.
Dal magazzino del legno di primissima scelta (ebano che arriva
dal Mozambico e bois des roses
dal Brasile), alla tornitura, piallaggio e lavorazione vera e
propria. Prima che il pezzo
di legno arrivato oggi possa
diventare uno strumento
da suonare passano dodici,
tredici anni: una vita. E per
tredici anni si lavora sugli
strumenti cesellandoli, inquadrandoli, rifinendoli e
provandoli. “Li provano i
primi clarinetti del Regio
di Torino o dell’Orchestra
dell’Arena di Verona perché
quando escono dalla nostra
ditta – ci dice orgogliosamente Francesco – devono essere perfetti”. I nostri
clienti sono esigenti ma lo
Una sfida musicale
Un’insolita sfida si è consumata
all’arrivo di Francesco Patricola
presso lo stand a Singapore.
Una giovanissima studentessa ha
chiesto di poter suonare lo strumento
e, possibilmente, provare insieme
nella scala delle note.
Dapprima incredulo (Francesco, vista
l’età della piccola, pensava che non
riuscisse neanche a suonarlo e fosse
per lei un gioco) ha accettato l’invito
scoprendo un talento naturale.
La bimba, infatti, si è destreggiata in
una lunga sequenza musicale che
ha incantato i presenti e lo stesso
Patricola. A lei i complimenti vivissimi
del castelnovese che mai, in vita sua,
aveva ascoltato una musica così
ordinata e coinvolgente.
siamo prima noi perché
ci teniamo al nome della
famiglia, alla precisione
della lavorazione che abbiamo conquistato dopo
una vita di lavoro e al
nostro paese”. Questo è
bellissimo. Se Castelnuovo va letteralmente “in
mano” ai più grandi musicisti del mondo è grazie
a loro. Un team che non
ha fatto passi in avanti troppo lunghi, che ha
coltivato molto l’estero
imparando le lingue e che
negli ultimi viaggi, tra un
aereo e l’altro, sono approdati a Singapore. Da lì
a Shangay per poi saltare
al festival della musica di
Chicago.
“Non riusciamo a soddisfare gli ordini: se oggi ci
chiedono cento pezzi rispondiamo che non possiamo. Perché la qualità
si fa anche sui numeri”.
Mentre facciamo un giro
nell’azienda sono tutti al lavoro, in particolare coloro che stanno rifinendo alcuni clarinetti. “Dovevamo consegnarli una settimana fa e siamo un po’ in
ritardo ma entro il mese saranno nelle
mani dei musicisti”.
Se uno non vede con i propri occhi non
può credere che per fare un clarinetto oppure un oboe ci vogliono tredici
anni. Anni in cui oltre alla competenza
e alla passione, intorno allo strumento
che sta per nascere, c’è una professionalità indiscussa, un lavoro certosino,
un’attenzione ai particolari che solo
chi è innamorato della propria attività può regalare. “Non ci interessano i
grandi numeri perché nel grande emerge l’imprecisione”. E’ fonte di orgoglio
orgoglio per tutti noi, il tricolore che
campeggia sul sito dell’azienda www.
patricola.com, e la scritta “prodotto
italiano”.
L’Italia deve ripartire da gente semplice come loro.
Che ha costruito un impero nel mondo
di cultura e di passione.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014
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Iniziative Lo staff della cooperativa Sodexo si supera già alle 7 del mattino
La prima colazione in classe
per imparare insieme
Una corretta alimentazione per iniziare la giornata al top con il giusto equilibrio:
fette biscottate, torta, marmellata, spremuta e centrifuga di verdure
I
l primo esperimento risale agli anni
novanta: con 500 lire si poteva fare
colazione a scuola. E durò tre anni
con un numero minimo di bambini
(erano una quindicina). L’amministrazione di allora sosteneva con forza l’aspetto educativo del corretto approccio
alimentare.
I bambini che frequentavano la scuola
elementare arrivavano mezzora prima,
si accomodavano in mensa e veniva servita la prima colazione: come in un albergo di lusso, dalla spremuta di arance
ai croissant, dalle fette biscottate a torte
fresche preparate dalla cuoca. C’era anche il salato con pane, il prosciutto cotto
e formaggio magro, oltre naturalmente
a una ricca selezione di bevande calde.
Il tutto controllato secondo i parametri
standard della corretta alimentazione
dall’Asl di Tortona. Uno dei motivi (purtroppo) che impedirono all’iniziativa di
decollare fu proprio l’arrivo anticipato
a scuola: “preferisco dorma mezzora
in più, al mattino è sempre stanco”, la
principale obiezione
dei genitori. Oppure,
riguardo all’alimentazione, “appena sveglio
non ha mai voglia di
mangiare”. Pochi, diciamo rari, quelli che
ci dicevano “facciamo
colazione insieme in
famiglia”. L’intento
era quello di educare i
ragazzi ad un corretto
approccio con il cibo e
far comprendere loro
l’importanza del primo pasto della giornata, cosa che in Italia non è molto diffuso
perché si preferisce ripiegare sul pranzo, solitamente più abbondante e ricco
rispetto ai paesi europei.
A metà febbraio, grazie al contributo
della cooperativa che gestisce la mensa
e alla collaborazione con la scuola elementare, è stata proposta la settimana
della colazione. Le classi, suddivise in
tre turni (il lunedì, il mercoledì e il venerdì), sono state
ospitate in mensa e servita a tutti una
ricca prima colazione.
Vedere di bambini bere con gusto e felicità addirittura la centrifuga di verdure, assaggiare pane burro e marmellata,
servirsi delle spremute di agrumi e di
molti altri alimenti preparati dal team
guidato da Giovanna è stato davvero
bello perché ci rendiamo conto che i
bambini educati in gruppo sanno anche eliminare il tabù della poca fame al
mattino che spesso deriva dalla tensione
causata dal dover andare a scuola.
Riproposta così, e naturalmente in via
eccezionale perché nell’ambito dell’orario scolastico, serve a porre le basi per
un ragionamento futuro su cosa si potrà
fare anche per il primo pranzo del mattino.
Va considerato, infine, che è ancora attivo il secondo servizio che fu inventato
negli anni Novanta, ossia lo spuntino in
classe al quale i ragazzi partecipano con
una apprezzabile media di frequenza.
Opere pubbliche
L’erosione vicina al ponte
La Provincia, proprietaria del manufatto, assegna i lavori d’urgenza
alla ditta Cosmo per proteggere la riva e limitare gli eventuali danni
L
e ultime piene della Scrivia hanno scalzato la riva vicino all’ultima pila del ponte che porta a Sale: per questo
motivo la Provincia, proprietaria del manufatto, ha avviato i lavori la scorsa settimana.
L’ing. Condorelli, responsabile dell’Aipo, con i tecnici della
viabilità dell’amministrazione provinciale, in seguito alla segnalazione del Comune hanno compiuto un sopralluogo per
evidenziare la criticità legata all’erosione
proprio in corrispondenza con l’ultimo
tratto del ponte. Si è quindi stabilito di
intervenire con alcuni massi a difesa della
sponda e, soprattutto, per limitarne l’erosione. I lavori sono stati affidati alla ditta
Cosmo.
Nel frattempo l’ufficio tecnico del Comune sta predisponendo una progettazione
complessiva sulle zone in cui sarà necessario intervenire durante l’estate: si tratta di forti erosioni date dagli accumuli di
ghiaia che deviano il corso dell’acqua. La
più colpita è la riva dove ci sono le piante
dell’amore (all’altezza del primo attrezzo del percorso vita) laddove la sponda è
stata consumata per oltre dieci metri e la
strada pedonale saltata tant’è che si deve
passare all’interno del bosco. Poi c’è una zona a valle del ponte
dove sarà sufficiente una rimodulazione della ghiaia e un’asportazione del materiale limoso.
Anche per quando riguarda il torrente Grue l’ufficio tecnico
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IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014
con la polizia locale ha preparato un dossier e lo ha già inviato
alle Opere Pubbliche della Regione Piemonte competenti per
tratta.
C’è sempre una forte erosione in corrispondenza del confine
con Tortona e una crescita della vegetazione all’interno per la
quale occorrerà intervenire: alcune piante sulla scarpate delle
rive, scalzate dall’acqua, sradicandosi, compromettono la funzionalità dell’argine oltre ad ingombrare il corso e ostacolare il
regolare deflusso dell’acqua.
Roberta Pinotti, neo Ministro della Difesa
inaugurò la nostra caserma
Porta bene partecipare alle cerimonie a Castelnuovo.
L’ex ministro della Salute, on. Balduzzi, consegnò ai
coscritti la Costituzione in Castello quando non era
ancora in Parlamento.
Roberta Pinotti intervenne in qualità di sottosegretario
alla Difesa con delega ai Carabinieri, all’inaugurazione
della Caserma e, la scorsa settimana, ha giurato di
fronte al Presidente della Repubblica sottoscrivendo il
nuovo incarico di Ministro della Difesa.
Il menù suddiviso su quattro settimane
con le varianti per i bambini affetti da intolleranze
Il menù proposto dalla mensa si articola su una rotazione di cibi e alimenti per
quattro settimane. Validato dalla nutrizionista dell’ASL di Tortona, è preparato
con alimenti di primissima qualità. Le cuoche, dirette da Giovanna, preparano
gli alimenti quotidianamente utilizzando le materie prime fresche e alcune
surgelate quando la stagione non lo consente. Inoltre sono stati studiati dei
menù particolari per i bambini che certificano, tramite l’allergologo, le proprie
intolleranze: si tratta soprattutto di celiaci. Infine, per coloro i cui genitori
professano la religione musulmana c’è una scelta diversa per quanto riguarda le
carni contenute negli alimenti o utilizzate per la preparazione degli stessi.
Il sopralluogo dell’ing. Condorelli dell’AIPO con i tecnici della Provincia e del Comune
In alto, l’on. Pinotti accanto al sindaco di
allora, Gianni Tagliani.
A lato, l’orazione ufficiale per l’inaugurazione della Caserma dei Carabinieri che
si trasferisce da via Torino in via Gramsci
e viene intitolata al capitano dei Carabinieri Gino Ferilli, deceduto a seguito di un
incidente durante un inseguimento. Sulla
sinistra il comandante della stazione,
Luogotenente Salvatore Fiorentino.
Foto di gruppo con l’allora sottosegretario alla
Difesa e gli on.li Lovelli e Affronti. Sono presenti
il generale comandante del nord-ovest Giorgio
Piccirillo, il generale comandante del Piemonte
Giorgio Tesser, il colonnello Leonardo
Giangreco, il capitano Giorgio Sanna e alcuni
comandanti delle stazioni del tortonese.
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014
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Altri tempi / di Antonello Brunetti
Dal Bollettino parrocchiale, un secolo fa
Lasciamo per un numero da parte le cronache tratte dalle delibere del
Comune e salutiamo la nascita del Bollettino parrocchiale
N
el febbraio 1914 esce il primo numero del Bollettino
parrocchiale(10) voluto dal prevosto mons. Lauro
Ferrari(11) e dal curato don Cesare Palenzona(12). Nella
La foto utilizzata per la copertina del primo Bollettino 1914.
presentazione si dichiara che uscirà ogni primo del mese con
una ventina di pagine e che ha una funzione esclusivamente
religiosa e pertanto “rimarrà assolutamente estraneo a
qualunque questione politica e amministrativa”.
In realtà, soprattutto nel primo decennio di vita, non sarà così,
come scrive don Bruno Bottallo(13).
Mensilmente vi è un lungo elenco di nati e di matrimoni. I morti
sono abbastanza anziani, pur con parecchi bambini deceduti
entro i venti mesi. Purtroppo non passerà molto tempo per
leggere lunghe liste di ventenni deceduti o dispersi sul fronte
della guerra ’15-18. Il primo nato annunciato è Mario Pagella
di Antonio e Felicina Pasquale; il primo matrimonio riguarda
Carlo Berri e Delfina Pedemonte; il primo defunto è Giovanni
Prandi fu Carlo di 89 anni.
I necrologi sono pochi e solo per persone particolari. Si ricorda
con una intera pagina la figura di Adele De Angelis Scacheri;
del bimbo Adalberto De Angelis travolto da un tram a Torino,
di Vittorio Centurione Scotto, primogenito del principe
Centurione, morto improvvisamente e inumato nel sepolcreto
di famiglia a Borzoli.
Ampio spazio ovviamente alla scomparsa del papa Pio X e del
vescovo Igino Bandi.
Un dettagliato elenco ci delinea le molte ricorrenze e tradizioni
religiose castelnovesi. Assai utilizzata la chiesa del principe
Centurione intitolata alla SS. Annunziata.
Mentre nelle sedute nell’aula consiliare spesso si inneggia al
valore italico, alla Patria ed emerge un sentimento pro entrata
in guerra, il curato don Cesare sempre più scrive pezzi contro la
guerra: “domandiamo a Iddio che faccia presto cessare questo
stato di cose e che distolga l’Italia da questo immane flagello
della guerra dando al mondo intero la pace”. Più avanti: ”Fra
le colpe gravissime dell’Europa c’è da annoverare il culto del
denaro e del piacere. E i popoli, quasi senza saperne il motivo,
pronti e armati per scannarsi ferocemente si puniscono da se
stessi. E noi Italiani, che fin ora fortunatamente siamo ancora
fuori dal flagello della guerra, diciamo ancora con forza A
peste, fame et bello libera nos Domine”.
Alla fine del 1914 Palenzona scrive: “A voi che parlate di guerra
e che non avete un’idea di ciò che […] provate a immaginare
soltanto in minima parte gli orrori che non avete mai veduto,
tendete l’anima vostra allo strazio immenso di tante sventure
che ci avvolgono in un gemito lungo, spezzato dal rumore dei
cannoni e della mitraglia. Allora la tragica parola GUERRA
vi morirà sul labbro in un tremito convulso, soffocato da uno
scoppio di amari singhiozzi”.
Qualche mese dopo Castelnuovo sarà sede di un distaccamento
del 43° battaglione di fanteria. Si tratta di reclute che dopo
due mesi di esercitazioni verranno inviate al fronte. Questo
distaccamento venne rifondato tre volte poiché i suoi
componenti finivano in prima linea e mandati al macello
contro le mitragliatrici austriache. Negli anni successivi don
Lauro, esautorando il proprio curato, si occupò direttamente
delle notizie sui caduti e sulle vicende del fronte chiedendo sì
la pace, ma una “pace ottenuta con la vittoria delle armi”.
Note
(10) - La copertina del Bollettino 1914 con la facciata della chiesa e,
sullo sfondo, il campanile e la ciminiera della filanda Richembach (attuale supermercato) che dava lavoro a quattrocento operaie.
(11) - Lauro Ferrari (qui a fianco) nasce a Mornico Losana presso Casteggio
nel 1864. Alla morte di don Lugano
nel 1902, dopo ben 54 anni di gestione
della parrocchia di Castelnuovo, viene
nominato parroco. Teologo preparato,
cercherà di tenersi fuori dalle vicende
del paese, lasciando spazio al suo vice
don Cesare. Muore improvvisamente
nel gennaio del 1924.
(12) - Don Cesare Palenzona era
un uomo alto e robusto, e anche
pronto, se c’era da menare le mani,
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IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014
a reagire a chi lo insultava. Fu
viceparroco a Castelnuovo fra il
1904 e il 1924. Si attirò subito la
simpatia della popolazione che
lo chiamava don Cesare anche
se il suo nome vero era Alberto.
Si vociferava che il sentimento
di alcune donne castelnovesi per
questo “bell’uomo” andasse oltre
alla simpatia. Il che portò molte
donne a opporsi vivamente nel 1924
all’allontanamento di don Cesare
a favore di don Bianchi, tanto da
far sparire il loro vessillo di “donne
cattoliche” dalle manifestazioni
religiose. Avviò un vasto e complesso
Persone Incontri / di Elda Lanza
Nati, morti e matrimoni
Sermoni e ricorrenze religiose
Conflitti sociali
I primi “venti di guerra”
Insieme a Marì Botta
... cucinando
movimento sindacale e assistenziale; fu il primo segretario del Partito
popolare; creò le leghe bianche in opposizione a quelle rosse; sapeva
parlare e scrivere bene, come evidenziano il Bollettino parrocchiale che
lui gestiva e gli articoli apparsi sulla rivista della Pro Julia Dertona. I suoi
punti di riferimento furono i popolari gen. Giulio De Angelis e l’agricoltore
Angelo Berri. I suoi avversari sono i socialisti che lo denominavano “sacco
di carbone” per l’imponenza fisica e per la lunga veste nera. Nello stesso
tempo era decisamente antifascista e pagò duramente questa sua scelta.
Quando nel 1921, dopo la repressione nei confronti della amministrazione
rossa di Natale Beltrami, venne proposto un listone unico di destra, si rifiutò
e propose una alternativa: il partito popolare con al centro un programma
a difesa dei piccoli proprietari terrieri e molta attenzione verso artigiani,
operai e situazione femminile. Sorprendentemente questa lista prevalse,
forse perché votata anche dai socialisti, impediti di votare per propri
candidati. L’Amministrazione De Angelis durò poco a causa delle continue
difficoltà create dai fascisti. Alla morte improvvisa del parroco don Lauro,
i suoi nemici riuscìrono a farlo espellere da Castelnuovo. Dopo un breve
periodo di attesa a Pontecurone, il vescovo lo trasferi alla Collegiata di Novi
ove visse pochi anni amareggiato per i torti subiti e vi morì nel 1929. Era
nato a Pozzolo Formigaro
l’8 ottobre 1878.
(13) Don Bruno Bottallo
(23 settembre 1945-19 luglio 2004), stimatissimo
viceparroco e poi parroco
di Castelnuovo dal 1980 al
1997, ha scritto una scheda
dedicata al Bollettino parrocchiale, sul libro “Giornali a Castelnuovo, edito
nel 1986.
In questa lunga scheda
scrive, tra l’altro, “A volte,
almeno nel primo decennio di vita, il tono è polemico con la società politica, ma ciò si spiega con
la metodologia apologetica
necessaria in un periodo
particolarmente anticlericale”.
Don Bruno
Bottallo,
autore di un saggio dedicato
al Bollettino, nel 1984 in
occasione del decennale
dalla scomparsa di Pier
Angelo Soldini. Nel prossimo
mese di luglio ricorreranno i
dieci anni dalla sua morte.
Don Cesare Palenzona,
un pozzolese battagliero.
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A
metà febbraio sono iniziate le lezioni di cucina,
presso l’Oratorio, con trenta iscritti tra cui due
maschi. Maestra, abile e pazientissima a destreggiarsi in una cucina impropria, Marì Botta.
Previsti tredici incontri:
dalla pasta frolla e crema
pasticcera al filetto Wellington di Natale, con una breve
sospensione estiva.
‘Insieme… cucinando’ è il titolo che Marì ha scelto per
questo corso. Ripetuto sulle
ricette e sui grembiuli, nei
gesti di una cucina che non
ha la supponenza dei cuochi
pasticcioni e onnipresenti
della televisione.
Che collabora, stuzzicando la
fantasia senza dimenticare i
gesti della cucina delle nonne.
Alcuni anni prima che io approdassi a Castelnuovo, presso l’Accademia della Cucina
Italiana dove io tenevo i miei Marì Botta accanto all’altare
corsi di etichetta della tavola, della Parrocchiale, sempre
disponibile a dare una mano
avevo conosciuto due signo- a don Costantino in occasione
rine garbate che venivano di iniziative e celebrazioni.
alle mie lezioni da Castelnuovo: Marì Botta e Monica Occhi, che per matrimonio si
sarebbero chiamate entrambe Gavio. Monica, sposata
a un imprenditore di successo, ancora oggi mi testimonia affettuosamente di sapersi muovere con disinvolta
sicurezza tra le piacevoli insidie di una vita di relazioni
importanti. Marì, in perfetta e caparbia solitudine, ha
coltivato invece, corso dopo corso e al riparo di maestri
eccellenti, la sua sfrenata passione per la cucina.
Molti conoscono i suoi ‘bicchierini’ dolci e salati, secondo una moda recente e raffinata; i liquori fatti in casa,
scrupolosissimi; le creme, le torte dolci e salate, gli stuzzichini. I suoi buffet, nelle varie occasioni dell’oratorio
e dei concerti in Chiesa, apprezzati e fotografati anche
dagli artisti stranieri, come ricordo in occasione di alcuni concerti in chiesa. E quel buffet di torte e creme
scrupolosamente gialle, per la presentazione dei miei
romanzi gialli in Sala Pessini.
Io non so muovere le mani in cucina.
Apprezzo tutto con la gola, e con il cuore. Grazie.
Via IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia
ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13
IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014
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Sportivamente / di Carluccio Torti
Cara, vecchia, gloriosa Castelnovese, dove sei?
D
ove sono finiti i contributi sportivi, umani ed economici Il settore giovanile che, vedi sopra, dovrebbe rappresentare il
che i due sodalizi avevano promesso di apportare e di fon- vanto della società, comporta un gravoso impegno, ma produce pochi frutti tangibili: con la struttura di cui dispone oggi
dere per far tornare importante il calcio a Castelnuovo?
Lungi dal pensare che antichi rancori fra dirigenti siano sem- il sodalizio e con il numero di ragazzi che frequentano, nel giro
pre sopravvissuti alle dichiarazioni di facciata; lungi dall’idea, di 4/5 anni avrebbe dovuto fornire alla prima squadra un orradicata in più d’uno, che il “tanto peggio tanto meglio” sareb- ganico completo.
be prevalso, con Invece, pur apprezzabile lo sforzo, sarebbe necessario che fossero
intima ed egoisti- investite maggiori risorse economiche sui giovani, a cominciare
ca soddisfazione; dal perfezionamento dello staff tecnico incrementando
lungi dal credere conoscenza e formazione perchè la sola classifica positiva non
che “lo avevo det- è certamente un elemento essenziale e da sola non può bastare
to che non avreb- a garantire l’eccellenza. Solo così tornerà l’entusiasmo tra i
be funzionato” ragazzi, e saranno copiosi i “ritorni” per la società, che ben presto
sarebbe stata la si troverà la squadra “fatta in casa” come un tempo, con tutti i
realtà finale.
risvolti positivi che questo comporta.
E così gli sportivi L’altra questione, la dirigenza ora ridotta all’osso.
veramente
tali Riconosciuto l’impegno profuso, proprio il fatto che sistematiCASTELNOVESE 1946/47:
prima squadra del dopoguerra - 2° divisione
(pochissimi, or- camente si perdono i pezzi (vedi dirigenti) durante il viaggio
In piedi: Pessini Remo (Balena); Cairo Giovanni (Maul); Scaglia
mai) che ancora deve far riflettere.
Giuseppe (Gep); Inveraldi Giuseppe (Cribi); Bruni Battista;
oggi si ostinano a Sarà opportuno, forse necessario, cercare di coinvolgere a tutti
Pelizzari (di Sale); Castellini Silvio (Crivè); Acerbi Mario (Iena).
Accosciati: Garavelli Francesco (Giard); Curone Augusto passare le domei livelli più persone possibili, a cominciare magari dai genitori
(Portarusa); ???; Giudice (di Sale); Chiapedi Giovanni (Cusmina).
niche al Beppe dei ragazzi, ma poi, per tenerli insieme, bisogna riconoscere a
Spinola, cullando l’illusione che la squadra bianconera possa tutti il loro spazio e fornire a tutti le giuste gratificazioni, fariprendersi e tornare, non si pretende agli antichi fasti, ma cendo partecipare tutti, a pieno titolo, alla gestione societaria.
al rango che le compete, stanno lentamente rassegnandosi Credo non ci sia nulla da tenere occultato nelle “segrete stanze”.
all’idea che alla fine di questo
In tempi non sospetti, a fine
campionato potrebbe rapprecampionato, il Direttivo in
sentare una lenta agonia del
carica si presentava in Municalcio a Castelnuovo. Perchè?
cipio e, nel corso di un’assemFacendo un sommario rafblea pubblica veniva esposto
fronto con le altre società che
e commentato quanto era
partecipano allo stesso camstato fatto durante la stagione
pionato, non riusciamo a darsportiva appena conclusa,
ci una risposta plausibile.
veniva letto il bilancio e, alla
Nessuno può vantare il seguifine, si cercava di allargare
to che nel tempo ha sempre
la cerchia dei volonterosi per
accompagnato i bianconeri: CASTELNOVESE 1948/49: EROICA. Dopo la guerra - Camp. 1° divisione supportare o avvicendare i
In piedi: Lavezzari Agostino (Taluné), dirigente; Curone Pietro (Caplè), presidente;
il bacino di utenza offerto Cadenini; Scaglia Giuseppe (Gep); Mussini Germano; Rescia, Maioli Ferruccio, Dirigenti in carica.
dal nostro paese non teme dirigente; Perduca; Marasca; Viganò; Beppe Spinola.
Quindi, proviamo a far riconfronti, anzi; i problemi Accosciati: Dallera Bruno (Pieno); Curone Augusto; Vignoli Carluccio; Bellora; Pisa tornare la Castelnovese (scuSecondo, massaggiatore.
economici spesso agitati sono
sate, ma per noi vecchi è solo
ormai comuni a tutti, direi universali; le strutture sportive che Castelnovese) alla Castelnuovo sportiva che l’ha amata e ciò con
possiamo vantare, grazie alla fattiva collaborazione dell’am- il contributo di tutti, sia per l’apertura che per la disponibilità.
ministrazione comunale, sono di gran lunga superiori a quelle
della concorrenza; il settore giovanile dovrebbe rappresentare
il fiore all’occhiello della società.
E allora, dove sta il problema?
Per tentare di capirci qualcosa, abbiamo voluto sentire le
opinioni di due personaggi che di sicuro hanno il sangue di
due colori (bianconero, appunto), e che hanno vissuto tutte le
recenti e meno recenti traversie del calcio nostrano.
Si è fatta un’accurata disamina di quanto è accaduto, sono affiorati episodi positivi e, purtroppo, altri di segno opposto, ma
alla fine, scendendo alla radice, sono parsi evidenti due fattori
CASTELNOVESE: campionato 72/73: Seconda categoria
che condizionano in negativo il momento attuale della CastelIn piedi da sinistra: Giuliano Torti (allenatore), Soldini, Acerbi, Casella, Brunoldi,
novese (scusate, della Castelnovese-Castelnuovo): la gestione
Torti B., Silvestri, Buratto, Sergio Colombi (presidente); Accosciati: Botta, Raia,
Zelaschi, Bonadeo, Cirimele (massaggiatore), Bottazzi, Villani.
del settore giovanile e la dirigenza chiusa ed accentratrice.
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IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014