Bassa Valle Scrivia / Notizie in breve San Giuseppe e la sagra dei farsô Arriverà domenica 23 marzo San Giuseppe con la sagra dei farsô seguito, domenica 4 maggio, dall’appuntamento con i fiori in piazza. Slittamento di una settimana per la Rievocazione Storica a causa dell’appuntamento elettorale europeo e, forse, anche regionale: si farà quindi sabato 31 maggio, domenica 1 e lunedì 2 giugno abbinandola al giorno della Festa della Repubblica. San Desiderio domenica 24 agosto e poi la fiera dar Carsent sabato 1 novembre. 100 mila litri nel 2013 Un lago d’acqua sorgiva attende la “Centrale biomasse” di Casei L a zona in cui dovrebbe sorgere la centrale di Casei Gerola è da tempo ricoperta d’acqua. Siamo andati a leggere la relazione geologica per capire quale sia stata l’analisi storica della zona e, soprattutto, come potrete leggere gli ingenti lavori che dovranno essere eseguiti per mettere in sicurezza il manufatto e gli impianti La relazione geologica “Il territorio in esame è costituito da una coltre di copertura di 8 metri, dovuta a sedimentazione fine di antiche e recenti alluvioni. La prima falda è fra i -4 e -6 m dal piano campagna ed è contraddistinta da un certo grado di artesianità, per cui, perforato il tetto della falda costituito da uno strato a bassa permeabilità, l’acqua è soggetta a una spinta che la fa risalire ovunque a -4 metri. La falda tende a risalire attraverso i dodici fori di sondaggio e quindi bisognerà provvedere all’installazione di appositi sistemi per mantenere asciutte le fosse di drenaggio. Il camino, vista la presenza di litologie argillo-limose con scadenti proprietà geomeccaniche (non reggerebbero il peso), impone l’adozione di fondazioni di tipo profondo, superiori a - 9 metri. Il basamento delle caldaie non deve essere a profondità inferiore ai -3 metri dal piano campagna. Se si decide di scendere a un massimo di -5 metri occorre provvedere a interventi particolari. Assolutamente non scendere a più di -5 metri per mantenere asciutta la fossa di scavo. La mancata realizzazione di un efficace intervento di impermeabilizzazione dell’area può comportare gravi danni alle strutture in oggetto, 2 limitandone pesantemente l’utilizzo, oltre a comportare un rapido ammaloramento delle stesse. Nel 1976 l’intera area è stata interessata da una alluvione del torrente Curone”. Una relazione tutt’altro che rassicurante Si evidenzia che il terreno non è adatto a reggere pesi concentrati, tipo camini e caldaie, e che soprattutto occorre spendere parecchio per creare piattaforme assai robuste e con fondamenta impermeabilizzate. Si parla di una falda che si trova a sei metri, ma che risale a -4 non appena si perfora lo strato superiore impermeabile. Il progetto è costruito su questa affermazione che, in periodi siccitosi corrisponde a realtà, ma che si sta modificando da quando lo zuccherificio non preleva più grossi quantitativi di acqua e da quando si verificano periodi sempre più piovosi. I dati risalgono forse al 2010, ma ora stiamo ritornando alla situazione che di frequente si verificava sino a qualche decennio fa. Il dato incontrovertibile, poiché visibile da chiunque si voglia recare sul posto, è che la falda ora non è affatto a - 4 metri dal piano campagna bensì a + 50 centimetri! Un azzardo che costerà 75 milioni di euro: invece della Centrale, si potrebbero fare mille cose assai più utili per il territorio, ben inserite nelle caratteristiche economiche e paesaggistiche, creando lavoro per parecchie decine di persone e, soprattutto, senza distruggere attività agricole già ben radicate nella Bassa Valle Scrivia. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014 La fontana di piazza Vittorio Veneto ha battuto ogni record: nel 2013 sono stati erogati 100 mila litri di acqua. Considerando che da due anni è a pagamento è la testimonianza della bontà dell’iniziativa e dell’affezionata “clientela”. Anche perchè il corrispettivo per ogni litro d’acqua è davvero modesto e consente la manutenzione periodica e l’aggiunta della frizzante ossia quella addizionata di anidride carbonica. Tesseramento Gruppo Ambiente E’ aperto il tesseramento per l’anno in corso al Gruppo Ambiente. Chi fosse interessato può rivolgersi a Carlo Torti (tel. 3392424666). Ogni anno l’amministrazione comunale e il Gruppo Ambiente collaborano su diverse iniziative, dalla pulizia dei fossi e dei cavalcavia, alla gestione di aree protette. Significativi sono inoltre i contributi dati dall’associazione per alcuni investimenti nell’ambito del parco dello Scrivia. Un motivo quindi in più per sostenere la libera associazione. Domenica 16 marzo cercasi volontari per la pulizia Tutti coloro che vogliono dare una mano per la consueta pulizia delle rive e dei cavalcavia organizzata dal Gruppo Ambiente e dal Comune sono invitati a partecipare domenica 16 marzo, muniti di guanti e stivali, con ritrovo alle ore 8,30 davanti al mercato comunale. Scadenza TARES E’ scaduto il 28 febbraio scorso il pagamento della terza ed ultima rata della Tares per l’anno 2013. Ricordiamo a chi non l’avesse fatto che è ancora possibile provvedere entro la settimana senza l’aggravio di eventuali interessi presso qualsiasi sportello bancario o l’ufficio postale tramite il modello F24 consegnato a casa. Informiamo inoltre, chi non avesse ricevuto l’avviso di pagamento, di segnalarlo all’ufficio competente presso la ragioneria (tel. 0131855814) ai fini del controllo e della eventuale regolarizzazione. Incontri musicali L’eccellenza dei fratelli Patricola in giro nel mondo Dagli States a Singapore clarinetti made in Castelnuovo Non sentono la crisi grazie alla professionalità e all’esclusiva produzione di oboe nell’azienda di famiglia C ’è un’azienda a Castelnuovo che è leader nel mondo. Che non sente la crisi. Che esporta abitualmente negli Stati Uniti, in Giappone, in Cina, in Brasile e in Europa. Che vorrebbe assumere ma aspetta che le leggi sull’occupazione siano più favorevoli e, soprattutto, attende che qualcuno abbia voglia e costanza di imparare un mestiere: costruire oboe e clarinetti. Sono i fratelli Patricola che all’interno del loro capannone, in via Petazzi, producono dei tesori. Un passo indietro nella storia, negli anni trenta quando nel nostro paese vi era una fabbrica di strumenti musicali di ottoni e legni, dove lavoravano vari artigiani maestri liutai. Dopo il 1945 la fabbrica non riprese l’attività e alcuni artigiani cominciarono a lavorare per altre ditte italiane che nacquero all’epoca. Da uno di questi artigiani, (Pietro Balduzzi) all’inizio degli anni sessanta, Francesco, Pietro e Biagino, iniziarono ad apprendere il mestiere e nel 1976 fondarono la ditta Patricola. Oggi lo staff si è ingrandito con l’arrivo di nuovi membri della famiglia: Angelo, Claudio e Salvatore. E’ un segno della continuità nella tradizione: a essi si aggiungono gli ‘esterni’ Sara e Davide. Dal magazzino del legno di primissima scelta (ebano che arriva dal Mozambico e bois des roses dal Brasile), alla tornitura, piallaggio e lavorazione vera e propria. Prima che il pezzo di legno arrivato oggi possa diventare uno strumento da suonare passano dodici, tredici anni: una vita. E per tredici anni si lavora sugli strumenti cesellandoli, inquadrandoli, rifinendoli e provandoli. “Li provano i primi clarinetti del Regio di Torino o dell’Orchestra dell’Arena di Verona perché quando escono dalla nostra ditta – ci dice orgogliosamente Francesco – devono essere perfetti”. I nostri clienti sono esigenti ma lo Una sfida musicale Un’insolita sfida si è consumata all’arrivo di Francesco Patricola presso lo stand a Singapore. Una giovanissima studentessa ha chiesto di poter suonare lo strumento e, possibilmente, provare insieme nella scala delle note. Dapprima incredulo (Francesco, vista l’età della piccola, pensava che non riuscisse neanche a suonarlo e fosse per lei un gioco) ha accettato l’invito scoprendo un talento naturale. La bimba, infatti, si è destreggiata in una lunga sequenza musicale che ha incantato i presenti e lo stesso Patricola. A lei i complimenti vivissimi del castelnovese che mai, in vita sua, aveva ascoltato una musica così ordinata e coinvolgente. siamo prima noi perché ci teniamo al nome della famiglia, alla precisione della lavorazione che abbiamo conquistato dopo una vita di lavoro e al nostro paese”. Questo è bellissimo. Se Castelnuovo va letteralmente “in mano” ai più grandi musicisti del mondo è grazie a loro. Un team che non ha fatto passi in avanti troppo lunghi, che ha coltivato molto l’estero imparando le lingue e che negli ultimi viaggi, tra un aereo e l’altro, sono approdati a Singapore. Da lì a Shangay per poi saltare al festival della musica di Chicago. “Non riusciamo a soddisfare gli ordini: se oggi ci chiedono cento pezzi rispondiamo che non possiamo. Perché la qualità si fa anche sui numeri”. Mentre facciamo un giro nell’azienda sono tutti al lavoro, in particolare coloro che stanno rifinendo alcuni clarinetti. “Dovevamo consegnarli una settimana fa e siamo un po’ in ritardo ma entro il mese saranno nelle mani dei musicisti”. Se uno non vede con i propri occhi non può credere che per fare un clarinetto oppure un oboe ci vogliono tredici anni. Anni in cui oltre alla competenza e alla passione, intorno allo strumento che sta per nascere, c’è una professionalità indiscussa, un lavoro certosino, un’attenzione ai particolari che solo chi è innamorato della propria attività può regalare. “Non ci interessano i grandi numeri perché nel grande emerge l’imprecisione”. E’ fonte di orgoglio orgoglio per tutti noi, il tricolore che campeggia sul sito dell’azienda www. patricola.com, e la scritta “prodotto italiano”. L’Italia deve ripartire da gente semplice come loro. Che ha costruito un impero nel mondo di cultura e di passione. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014 3 Iniziative Lo staff della cooperativa Sodexo si supera già alle 7 del mattino La prima colazione in classe per imparare insieme Una corretta alimentazione per iniziare la giornata al top con il giusto equilibrio: fette biscottate, torta, marmellata, spremuta e centrifuga di verdure I l primo esperimento risale agli anni novanta: con 500 lire si poteva fare colazione a scuola. E durò tre anni con un numero minimo di bambini (erano una quindicina). L’amministrazione di allora sosteneva con forza l’aspetto educativo del corretto approccio alimentare. I bambini che frequentavano la scuola elementare arrivavano mezzora prima, si accomodavano in mensa e veniva servita la prima colazione: come in un albergo di lusso, dalla spremuta di arance ai croissant, dalle fette biscottate a torte fresche preparate dalla cuoca. C’era anche il salato con pane, il prosciutto cotto e formaggio magro, oltre naturalmente a una ricca selezione di bevande calde. Il tutto controllato secondo i parametri standard della corretta alimentazione dall’Asl di Tortona. Uno dei motivi (purtroppo) che impedirono all’iniziativa di decollare fu proprio l’arrivo anticipato a scuola: “preferisco dorma mezzora in più, al mattino è sempre stanco”, la principale obiezione dei genitori. Oppure, riguardo all’alimentazione, “appena sveglio non ha mai voglia di mangiare”. Pochi, diciamo rari, quelli che ci dicevano “facciamo colazione insieme in famiglia”. L’intento era quello di educare i ragazzi ad un corretto approccio con il cibo e far comprendere loro l’importanza del primo pasto della giornata, cosa che in Italia non è molto diffuso perché si preferisce ripiegare sul pranzo, solitamente più abbondante e ricco rispetto ai paesi europei. A metà febbraio, grazie al contributo della cooperativa che gestisce la mensa e alla collaborazione con la scuola elementare, è stata proposta la settimana della colazione. Le classi, suddivise in tre turni (il lunedì, il mercoledì e il venerdì), sono state ospitate in mensa e servita a tutti una ricca prima colazione. Vedere di bambini bere con gusto e felicità addirittura la centrifuga di verdure, assaggiare pane burro e marmellata, servirsi delle spremute di agrumi e di molti altri alimenti preparati dal team guidato da Giovanna è stato davvero bello perché ci rendiamo conto che i bambini educati in gruppo sanno anche eliminare il tabù della poca fame al mattino che spesso deriva dalla tensione causata dal dover andare a scuola. Riproposta così, e naturalmente in via eccezionale perché nell’ambito dell’orario scolastico, serve a porre le basi per un ragionamento futuro su cosa si potrà fare anche per il primo pranzo del mattino. Va considerato, infine, che è ancora attivo il secondo servizio che fu inventato negli anni Novanta, ossia lo spuntino in classe al quale i ragazzi partecipano con una apprezzabile media di frequenza. Opere pubbliche L’erosione vicina al ponte La Provincia, proprietaria del manufatto, assegna i lavori d’urgenza alla ditta Cosmo per proteggere la riva e limitare gli eventuali danni L e ultime piene della Scrivia hanno scalzato la riva vicino all’ultima pila del ponte che porta a Sale: per questo motivo la Provincia, proprietaria del manufatto, ha avviato i lavori la scorsa settimana. L’ing. Condorelli, responsabile dell’Aipo, con i tecnici della viabilità dell’amministrazione provinciale, in seguito alla segnalazione del Comune hanno compiuto un sopralluogo per evidenziare la criticità legata all’erosione proprio in corrispondenza con l’ultimo tratto del ponte. Si è quindi stabilito di intervenire con alcuni massi a difesa della sponda e, soprattutto, per limitarne l’erosione. I lavori sono stati affidati alla ditta Cosmo. Nel frattempo l’ufficio tecnico del Comune sta predisponendo una progettazione complessiva sulle zone in cui sarà necessario intervenire durante l’estate: si tratta di forti erosioni date dagli accumuli di ghiaia che deviano il corso dell’acqua. La più colpita è la riva dove ci sono le piante dell’amore (all’altezza del primo attrezzo del percorso vita) laddove la sponda è stata consumata per oltre dieci metri e la strada pedonale saltata tant’è che si deve passare all’interno del bosco. Poi c’è una zona a valle del ponte dove sarà sufficiente una rimodulazione della ghiaia e un’asportazione del materiale limoso. Anche per quando riguarda il torrente Grue l’ufficio tecnico 4 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014 con la polizia locale ha preparato un dossier e lo ha già inviato alle Opere Pubbliche della Regione Piemonte competenti per tratta. C’è sempre una forte erosione in corrispondenza del confine con Tortona e una crescita della vegetazione all’interno per la quale occorrerà intervenire: alcune piante sulla scarpate delle rive, scalzate dall’acqua, sradicandosi, compromettono la funzionalità dell’argine oltre ad ingombrare il corso e ostacolare il regolare deflusso dell’acqua. Roberta Pinotti, neo Ministro della Difesa inaugurò la nostra caserma Porta bene partecipare alle cerimonie a Castelnuovo. L’ex ministro della Salute, on. Balduzzi, consegnò ai coscritti la Costituzione in Castello quando non era ancora in Parlamento. Roberta Pinotti intervenne in qualità di sottosegretario alla Difesa con delega ai Carabinieri, all’inaugurazione della Caserma e, la scorsa settimana, ha giurato di fronte al Presidente della Repubblica sottoscrivendo il nuovo incarico di Ministro della Difesa. Il menù suddiviso su quattro settimane con le varianti per i bambini affetti da intolleranze Il menù proposto dalla mensa si articola su una rotazione di cibi e alimenti per quattro settimane. Validato dalla nutrizionista dell’ASL di Tortona, è preparato con alimenti di primissima qualità. Le cuoche, dirette da Giovanna, preparano gli alimenti quotidianamente utilizzando le materie prime fresche e alcune surgelate quando la stagione non lo consente. Inoltre sono stati studiati dei menù particolari per i bambini che certificano, tramite l’allergologo, le proprie intolleranze: si tratta soprattutto di celiaci. Infine, per coloro i cui genitori professano la religione musulmana c’è una scelta diversa per quanto riguarda le carni contenute negli alimenti o utilizzate per la preparazione degli stessi. Il sopralluogo dell’ing. Condorelli dell’AIPO con i tecnici della Provincia e del Comune In alto, l’on. Pinotti accanto al sindaco di allora, Gianni Tagliani. A lato, l’orazione ufficiale per l’inaugurazione della Caserma dei Carabinieri che si trasferisce da via Torino in via Gramsci e viene intitolata al capitano dei Carabinieri Gino Ferilli, deceduto a seguito di un incidente durante un inseguimento. Sulla sinistra il comandante della stazione, Luogotenente Salvatore Fiorentino. Foto di gruppo con l’allora sottosegretario alla Difesa e gli on.li Lovelli e Affronti. Sono presenti il generale comandante del nord-ovest Giorgio Piccirillo, il generale comandante del Piemonte Giorgio Tesser, il colonnello Leonardo Giangreco, il capitano Giorgio Sanna e alcuni comandanti delle stazioni del tortonese. IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014 5 Altri tempi / di Antonello Brunetti Dal Bollettino parrocchiale, un secolo fa Lasciamo per un numero da parte le cronache tratte dalle delibere del Comune e salutiamo la nascita del Bollettino parrocchiale N el febbraio 1914 esce il primo numero del Bollettino parrocchiale(10) voluto dal prevosto mons. Lauro Ferrari(11) e dal curato don Cesare Palenzona(12). Nella La foto utilizzata per la copertina del primo Bollettino 1914. presentazione si dichiara che uscirà ogni primo del mese con una ventina di pagine e che ha una funzione esclusivamente religiosa e pertanto “rimarrà assolutamente estraneo a qualunque questione politica e amministrativa”. In realtà, soprattutto nel primo decennio di vita, non sarà così, come scrive don Bruno Bottallo(13). Mensilmente vi è un lungo elenco di nati e di matrimoni. I morti sono abbastanza anziani, pur con parecchi bambini deceduti entro i venti mesi. Purtroppo non passerà molto tempo per leggere lunghe liste di ventenni deceduti o dispersi sul fronte della guerra ’15-18. Il primo nato annunciato è Mario Pagella di Antonio e Felicina Pasquale; il primo matrimonio riguarda Carlo Berri e Delfina Pedemonte; il primo defunto è Giovanni Prandi fu Carlo di 89 anni. I necrologi sono pochi e solo per persone particolari. Si ricorda con una intera pagina la figura di Adele De Angelis Scacheri; del bimbo Adalberto De Angelis travolto da un tram a Torino, di Vittorio Centurione Scotto, primogenito del principe Centurione, morto improvvisamente e inumato nel sepolcreto di famiglia a Borzoli. Ampio spazio ovviamente alla scomparsa del papa Pio X e del vescovo Igino Bandi. Un dettagliato elenco ci delinea le molte ricorrenze e tradizioni religiose castelnovesi. Assai utilizzata la chiesa del principe Centurione intitolata alla SS. Annunziata. Mentre nelle sedute nell’aula consiliare spesso si inneggia al valore italico, alla Patria ed emerge un sentimento pro entrata in guerra, il curato don Cesare sempre più scrive pezzi contro la guerra: “domandiamo a Iddio che faccia presto cessare questo stato di cose e che distolga l’Italia da questo immane flagello della guerra dando al mondo intero la pace”. Più avanti: ”Fra le colpe gravissime dell’Europa c’è da annoverare il culto del denaro e del piacere. E i popoli, quasi senza saperne il motivo, pronti e armati per scannarsi ferocemente si puniscono da se stessi. E noi Italiani, che fin ora fortunatamente siamo ancora fuori dal flagello della guerra, diciamo ancora con forza A peste, fame et bello libera nos Domine”. Alla fine del 1914 Palenzona scrive: “A voi che parlate di guerra e che non avete un’idea di ciò che […] provate a immaginare soltanto in minima parte gli orrori che non avete mai veduto, tendete l’anima vostra allo strazio immenso di tante sventure che ci avvolgono in un gemito lungo, spezzato dal rumore dei cannoni e della mitraglia. Allora la tragica parola GUERRA vi morirà sul labbro in un tremito convulso, soffocato da uno scoppio di amari singhiozzi”. Qualche mese dopo Castelnuovo sarà sede di un distaccamento del 43° battaglione di fanteria. Si tratta di reclute che dopo due mesi di esercitazioni verranno inviate al fronte. Questo distaccamento venne rifondato tre volte poiché i suoi componenti finivano in prima linea e mandati al macello contro le mitragliatrici austriache. Negli anni successivi don Lauro, esautorando il proprio curato, si occupò direttamente delle notizie sui caduti e sulle vicende del fronte chiedendo sì la pace, ma una “pace ottenuta con la vittoria delle armi”. Note (10) - La copertina del Bollettino 1914 con la facciata della chiesa e, sullo sfondo, il campanile e la ciminiera della filanda Richembach (attuale supermercato) che dava lavoro a quattrocento operaie. (11) - Lauro Ferrari (qui a fianco) nasce a Mornico Losana presso Casteggio nel 1864. Alla morte di don Lugano nel 1902, dopo ben 54 anni di gestione della parrocchia di Castelnuovo, viene nominato parroco. Teologo preparato, cercherà di tenersi fuori dalle vicende del paese, lasciando spazio al suo vice don Cesare. Muore improvvisamente nel gennaio del 1924. (12) - Don Cesare Palenzona era un uomo alto e robusto, e anche pronto, se c’era da menare le mani, 6 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014 a reagire a chi lo insultava. Fu viceparroco a Castelnuovo fra il 1904 e il 1924. Si attirò subito la simpatia della popolazione che lo chiamava don Cesare anche se il suo nome vero era Alberto. Si vociferava che il sentimento di alcune donne castelnovesi per questo “bell’uomo” andasse oltre alla simpatia. Il che portò molte donne a opporsi vivamente nel 1924 all’allontanamento di don Cesare a favore di don Bianchi, tanto da far sparire il loro vessillo di “donne cattoliche” dalle manifestazioni religiose. Avviò un vasto e complesso Persone Incontri / di Elda Lanza Nati, morti e matrimoni Sermoni e ricorrenze religiose Conflitti sociali I primi “venti di guerra” Insieme a Marì Botta ... cucinando movimento sindacale e assistenziale; fu il primo segretario del Partito popolare; creò le leghe bianche in opposizione a quelle rosse; sapeva parlare e scrivere bene, come evidenziano il Bollettino parrocchiale che lui gestiva e gli articoli apparsi sulla rivista della Pro Julia Dertona. I suoi punti di riferimento furono i popolari gen. Giulio De Angelis e l’agricoltore Angelo Berri. I suoi avversari sono i socialisti che lo denominavano “sacco di carbone” per l’imponenza fisica e per la lunga veste nera. Nello stesso tempo era decisamente antifascista e pagò duramente questa sua scelta. Quando nel 1921, dopo la repressione nei confronti della amministrazione rossa di Natale Beltrami, venne proposto un listone unico di destra, si rifiutò e propose una alternativa: il partito popolare con al centro un programma a difesa dei piccoli proprietari terrieri e molta attenzione verso artigiani, operai e situazione femminile. Sorprendentemente questa lista prevalse, forse perché votata anche dai socialisti, impediti di votare per propri candidati. L’Amministrazione De Angelis durò poco a causa delle continue difficoltà create dai fascisti. Alla morte improvvisa del parroco don Lauro, i suoi nemici riuscìrono a farlo espellere da Castelnuovo. Dopo un breve periodo di attesa a Pontecurone, il vescovo lo trasferi alla Collegiata di Novi ove visse pochi anni amareggiato per i torti subiti e vi morì nel 1929. Era nato a Pozzolo Formigaro l’8 ottobre 1878. (13) Don Bruno Bottallo (23 settembre 1945-19 luglio 2004), stimatissimo viceparroco e poi parroco di Castelnuovo dal 1980 al 1997, ha scritto una scheda dedicata al Bollettino parrocchiale, sul libro “Giornali a Castelnuovo, edito nel 1986. In questa lunga scheda scrive, tra l’altro, “A volte, almeno nel primo decennio di vita, il tono è polemico con la società politica, ma ciò si spiega con la metodologia apologetica necessaria in un periodo particolarmente anticlericale”. Don Bruno Bottallo, autore di un saggio dedicato al Bollettino, nel 1984 in occasione del decennale dalla scomparsa di Pier Angelo Soldini. Nel prossimo mese di luglio ricorreranno i dieci anni dalla sua morte. Don Cesare Palenzona, un pozzolese battagliero. Siamo lieti di informarvi che nella sede di Castelnuovo Scrivia via Umberto I n° 14 - Tel. 0131/826528 Fax: 0131825923 - www.assicurazionipicchi.it sono a vostra completa disposizione per informazioni e preventivi di natura finanziaria-assicurativa. i nostri fidati intermediari assicurativi: PIERANGELO CISI - CESARE TORTI - CATERINA CANOBBIO - PIERO ORSI - CESARE GROTTOLI A metà febbraio sono iniziate le lezioni di cucina, presso l’Oratorio, con trenta iscritti tra cui due maschi. Maestra, abile e pazientissima a destreggiarsi in una cucina impropria, Marì Botta. Previsti tredici incontri: dalla pasta frolla e crema pasticcera al filetto Wellington di Natale, con una breve sospensione estiva. ‘Insieme… cucinando’ è il titolo che Marì ha scelto per questo corso. Ripetuto sulle ricette e sui grembiuli, nei gesti di una cucina che non ha la supponenza dei cuochi pasticcioni e onnipresenti della televisione. Che collabora, stuzzicando la fantasia senza dimenticare i gesti della cucina delle nonne. Alcuni anni prima che io approdassi a Castelnuovo, presso l’Accademia della Cucina Italiana dove io tenevo i miei Marì Botta accanto all’altare corsi di etichetta della tavola, della Parrocchiale, sempre disponibile a dare una mano avevo conosciuto due signo- a don Costantino in occasione rine garbate che venivano di iniziative e celebrazioni. alle mie lezioni da Castelnuovo: Marì Botta e Monica Occhi, che per matrimonio si sarebbero chiamate entrambe Gavio. Monica, sposata a un imprenditore di successo, ancora oggi mi testimonia affettuosamente di sapersi muovere con disinvolta sicurezza tra le piacevoli insidie di una vita di relazioni importanti. Marì, in perfetta e caparbia solitudine, ha coltivato invece, corso dopo corso e al riparo di maestri eccellenti, la sua sfrenata passione per la cucina. Molti conoscono i suoi ‘bicchierini’ dolci e salati, secondo una moda recente e raffinata; i liquori fatti in casa, scrupolosissimi; le creme, le torte dolci e salate, gli stuzzichini. I suoi buffet, nelle varie occasioni dell’oratorio e dei concerti in Chiesa, apprezzati e fotografati anche dagli artisti stranieri, come ricordo in occasione di alcuni concerti in chiesa. E quel buffet di torte e creme scrupolosamente gialle, per la presentazione dei miei romanzi gialli in Sala Pessini. Io non so muovere le mani in cucina. Apprezzo tutto con la gola, e con il cuore. Grazie. Via IV Novembre, 14 - Castelnuovo Scrivia ORARIO: Dal Lunedì al Sabato dalle 8,30 alle 20 – Domenica dalle 8.30 alle 13 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014 7 Sportivamente / di Carluccio Torti Cara, vecchia, gloriosa Castelnovese, dove sei? D ove sono finiti i contributi sportivi, umani ed economici Il settore giovanile che, vedi sopra, dovrebbe rappresentare il che i due sodalizi avevano promesso di apportare e di fon- vanto della società, comporta un gravoso impegno, ma produce pochi frutti tangibili: con la struttura di cui dispone oggi dere per far tornare importante il calcio a Castelnuovo? Lungi dal pensare che antichi rancori fra dirigenti siano sem- il sodalizio e con il numero di ragazzi che frequentano, nel giro pre sopravvissuti alle dichiarazioni di facciata; lungi dall’idea, di 4/5 anni avrebbe dovuto fornire alla prima squadra un orradicata in più d’uno, che il “tanto peggio tanto meglio” sareb- ganico completo. be prevalso, con Invece, pur apprezzabile lo sforzo, sarebbe necessario che fossero intima ed egoisti- investite maggiori risorse economiche sui giovani, a cominciare ca soddisfazione; dal perfezionamento dello staff tecnico incrementando lungi dal credere conoscenza e formazione perchè la sola classifica positiva non che “lo avevo det- è certamente un elemento essenziale e da sola non può bastare to che non avreb- a garantire l’eccellenza. Solo così tornerà l’entusiasmo tra i be funzionato” ragazzi, e saranno copiosi i “ritorni” per la società, che ben presto sarebbe stata la si troverà la squadra “fatta in casa” come un tempo, con tutti i realtà finale. risvolti positivi che questo comporta. E così gli sportivi L’altra questione, la dirigenza ora ridotta all’osso. veramente tali Riconosciuto l’impegno profuso, proprio il fatto che sistematiCASTELNOVESE 1946/47: prima squadra del dopoguerra - 2° divisione (pochissimi, or- camente si perdono i pezzi (vedi dirigenti) durante il viaggio In piedi: Pessini Remo (Balena); Cairo Giovanni (Maul); Scaglia mai) che ancora deve far riflettere. Giuseppe (Gep); Inveraldi Giuseppe (Cribi); Bruni Battista; oggi si ostinano a Sarà opportuno, forse necessario, cercare di coinvolgere a tutti Pelizzari (di Sale); Castellini Silvio (Crivè); Acerbi Mario (Iena). Accosciati: Garavelli Francesco (Giard); Curone Augusto passare le domei livelli più persone possibili, a cominciare magari dai genitori (Portarusa); ???; Giudice (di Sale); Chiapedi Giovanni (Cusmina). niche al Beppe dei ragazzi, ma poi, per tenerli insieme, bisogna riconoscere a Spinola, cullando l’illusione che la squadra bianconera possa tutti il loro spazio e fornire a tutti le giuste gratificazioni, fariprendersi e tornare, non si pretende agli antichi fasti, ma cendo partecipare tutti, a pieno titolo, alla gestione societaria. al rango che le compete, stanno lentamente rassegnandosi Credo non ci sia nulla da tenere occultato nelle “segrete stanze”. all’idea che alla fine di questo In tempi non sospetti, a fine campionato potrebbe rapprecampionato, il Direttivo in sentare una lenta agonia del carica si presentava in Municalcio a Castelnuovo. Perchè? cipio e, nel corso di un’assemFacendo un sommario rafblea pubblica veniva esposto fronto con le altre società che e commentato quanto era partecipano allo stesso camstato fatto durante la stagione pionato, non riusciamo a darsportiva appena conclusa, ci una risposta plausibile. veniva letto il bilancio e, alla Nessuno può vantare il seguifine, si cercava di allargare to che nel tempo ha sempre la cerchia dei volonterosi per accompagnato i bianconeri: CASTELNOVESE 1948/49: EROICA. Dopo la guerra - Camp. 1° divisione supportare o avvicendare i In piedi: Lavezzari Agostino (Taluné), dirigente; Curone Pietro (Caplè), presidente; il bacino di utenza offerto Cadenini; Scaglia Giuseppe (Gep); Mussini Germano; Rescia, Maioli Ferruccio, Dirigenti in carica. dal nostro paese non teme dirigente; Perduca; Marasca; Viganò; Beppe Spinola. Quindi, proviamo a far riconfronti, anzi; i problemi Accosciati: Dallera Bruno (Pieno); Curone Augusto; Vignoli Carluccio; Bellora; Pisa tornare la Castelnovese (scuSecondo, massaggiatore. economici spesso agitati sono sate, ma per noi vecchi è solo ormai comuni a tutti, direi universali; le strutture sportive che Castelnovese) alla Castelnuovo sportiva che l’ha amata e ciò con possiamo vantare, grazie alla fattiva collaborazione dell’am- il contributo di tutti, sia per l’apertura che per la disponibilità. ministrazione comunale, sono di gran lunga superiori a quelle della concorrenza; il settore giovanile dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello della società. E allora, dove sta il problema? Per tentare di capirci qualcosa, abbiamo voluto sentire le opinioni di due personaggi che di sicuro hanno il sangue di due colori (bianconero, appunto), e che hanno vissuto tutte le recenti e meno recenti traversie del calcio nostrano. Si è fatta un’accurata disamina di quanto è accaduto, sono affiorati episodi positivi e, purtroppo, altri di segno opposto, ma alla fine, scendendo alla radice, sono parsi evidenti due fattori CASTELNOVESE: campionato 72/73: Seconda categoria che condizionano in negativo il momento attuale della CastelIn piedi da sinistra: Giuliano Torti (allenatore), Soldini, Acerbi, Casella, Brunoldi, novese (scusate, della Castelnovese-Castelnuovo): la gestione Torti B., Silvestri, Buratto, Sergio Colombi (presidente); Accosciati: Botta, Raia, Zelaschi, Bonadeo, Cirimele (massaggiatore), Bottazzi, Villani. del settore giovanile e la dirigenza chiusa ed accentratrice. 8 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 2 – Marzo 2014
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