N. 45 - Londra Sera

IL PRIMO SETTIMANALE D'EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MONDO
I L / P E N S I E R O / I T A L I A N O
ANNO XXXVIII – 2014 – N.45
“IL GIORNALE
DI RIFERIMENTO”
Codice ISSN 0260-4582
£ 1.00
“DEGLI ITALIANI
IN GB”
RIMEMBRANZE
CELEBRAZIONI PER
IL CENTENARIO
DELLA PRIMA
GUERRA MONDIALE
I
n occasione del Centenario della
Prima Guerra Mondiale, la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, il Ministero
dei Beni Culturali e delle Attività
Culturali e del Turismo, Cinema
Undici, Ipotesi Cinema, Rai Cinema, in collaborazione con l’Ambasciata e l’Istituto
Italiano di Cultura, sotto l’Alto Patrocinio
del Presidente della Repubblica Italiana,
ha avuto luogo la prima mondiale della
proiezione del film del regista Ermanno
Olmi: ‘Torneranno i Prati’. Il film di grande
successo narra la storia della Prima
Guerra Mondiale ed è stato proiettato
contemporaneamente in 120 località del
mondo. L’opera a Londra è stata presentata dall’Ambasciatore Pasquale Quito
Terracciano.
l’Ambasciatore Italiano nel Regno Unito Terracciano, il Console Generale
Mazzanti, l’Ammiraglio Gianluigi Reversi, l’Onorevole Picchi, ed autorità civili
e militari.
Nelle foto alcuni momenti della cerimonia ai caduti, e la sala dell’Istituto
Italiano di Cultura di Londra, durante la prima mondiale del film di Ermanno
Olmi: ‘Torneranno i Prati’.
La prima settimana di novembre è stata
dedicata come di solito alla commemorazione dei caduti in guerra o deceduti
durante l’internamento civile. Ad assistere
alla cerimonia della Giornata Italiana delle
Rimembranze, tenutasi dentro il Cimitero
Militare di Brookwood, nella sezione riservata
alle tombe degli italiani, erano presenti
Graphic Designer Vanna Paola Maggi
FATTI-NOTIZIE E CURIOSITÀ PER LA PROMOZIONE DELLA LINGUA ITALIANA
2
LONDRA SERA
◆ UNICREDIT GROUP
MOOR HOUSE
120 LONDON WALL EC2Y 5ET
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TEL. 020 7259 4508
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TEL. 020 7259 4505
◆ AMBASCIATA D’ITALIA
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63-65 NORTHUMBERLAND ROAD,
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TEL/FAX: 01233-733818
Giovedì dalle 18 alle 20
Sabato dalle 9 alle 12
ZONA DI COMPETENZA:
le contee del Kent e dell’East Sussex
◆ BIRMINGHAM
VICE CONSOLATO
ONORARIO
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1ST FLOOR - ROOM 11
7 HIGHFIELD ROAD - EDGBASTON
BIRMINGHAM B15 3EB
TEL/FAX: 0121-4546911
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì
10.30 - 13.30
ZONA DI COMPETENZA:
parte meridionale del West Midlands,
la contea del Warwickshire e il
distretto del Worcester della contea
di Hereford e Worcester
◆ CARDIFF
VICE CONSOLATO
ONORARIO
SIG. ANTONINO CONTINO
58 KINGS ROAD-CANTON
CARDIFF CF11 9DD
TEL/FAX: 029-20341757
Lunedì, Mercoledì e Venerdì
10.30-13.30
ZONA DI COMPETENZA:
i distretti di Hereford della contea di
Hereford e Worcester, le contee di
Glamorgan e Dyfed-Gwent e il
distretto di Brecknock della contea
di Powys
SIG. CARMELO NICASTRO
BOROUGH OFFICES, BISHOP'S COLLEGE
ROOM 15, CHURCHGATE, CHESHUNT,
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TEL/FAX: 01992-632266
Martedì e Giovedì 9.30 – 13.00
ZONA DI COMPETENZA:
contea dell’Essex,
parte settentrionale del Middlesex e
parte meridionale del Hertfordshire
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DI CULTURA
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TEL. 020 7235 1461
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020 7823 1887
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3
LONDRA SERA
Speciale
“Capri
1950. Vita dolce vita”
di Marcella Leone
de Andreis
“Personaggi, scandali e imprese sull’isola negli
Anni Cinquanta” è il sottotitolo di questo libro
rilegato e riccamente illustrato che narra di un
luogo della dolce vita estiva, da sempre meta di
viaggiatori a iniziare dall’Imperatore romano
Tiberio, uno dei primi a restare ammaliato da
quest’isola dalla fama leggendaria.
“Questo è il terzo volume di una trilogia che
Marcella de Andreis, con ossessiva vocazione
indagatrice e impagabile dedizione, va scrivendo da anni su Capri. Credo che tutto, proprio
tutto, uomini, donne, eventi, pettegolezzi, liti,
amori, tutto e più di tutto quel che è passato per
Capri, prima durante e dopo la guerra, si trovi in
questi libri”.
Sono le parole del grande scrittore e sceneggiatore napoletano Raffaele La Capria che firma
la Prefazione del libro intitolata “La dolcissima
vita”. Ed era veramente dolce, piena di joie de
vivre e amore per gli eccessi, la vita caprese
degli Anni Cinquanta quando
parafrasando Ennio Flaiano, il
meglio non era ancora passato
e le stradine dell’isola situata nel
Golfo di Napoli davanti alla
penisola sorrentina, erano animate da personaggi straordinari
che rendevano unico al mondo,
un luogo già magico di suo.
La II Guerra Mondiale era
appena terminata, il mondo si
leccava ancora le ferite e mezza
Italia era ridotta in macerie e da
ricostruire, Audrey Hepburn e
Gregory Peck giravano in vespa
nel film “Vacanze romane”
(1953). Già le prime avanguardie di gaudenti affollavano
Capri, smaniose di dimenticare
il recente doloroso passato bellico, desiderose di stordirsi con il divertimento,
senza dare importanza alle differenze di età,
sesso, denaro e pensiero politico. Sotto la volta
stellata della piccola isola, questa élite ballava
fino all’alba avendo come sottofondo la voce
suadente di Roberto Murolo, il ritmo di ‘Tu vuò
Fa L’americano’ con Renato Carosone e la sua
orchestra, o la melodia di un giovanissimo
Peppino di Capri che cantava ‘Luna caprese’.
Protetti dai Faraglioni, i tre piccoli isolotti rocciosi a poca distanza dalla riva e dalla celebre
Piazzetta (Piazza Umberto I), un salotto all’aperto, in quell’età dell’oro uomini e donne “very
important persons che viste da occhi pronti a
mitizzare apparivano uguali agli dei. Tutti bellissimi e come circondati da un’aura”,
vivevano la loro esistenza a volte favolosa, spesso controcorrente, talvolta controversa. Vip mai
banali o scontati, diversi anni luce da quelli che
la nostra epoca effimera affamata di mondanità
televisiva e pubblicitaria ci ha ormai abituato.
“... cito solo i pochi che io stesso nei miei anni
giovanili, trovandomi a Capri ammiravo con
un’ammirazione che oggi giudico spropositata,
cioè fuori posto, ma che sul momento mi ipnotizzava. Ed ecco apparire sin dalle prime pagine
di questo libro i divi e divini Rudy e Dado, Rudy
Crespi e Dado Ruspoli, belli, ricchi, e titolati, coi
loro stili diversi nel vestire, perché teatrale e
immaginifico era Dado coi suoi gilet e i suoi
pantaloni da torero, o a guaina con le scarpe
incorporate, mentre Rudy Crespi era più sobrio
e preferiva le bianche immacolate camicie e i
normalissimi pantaloni di tela blu, e – ci dice
l’autrice di questo libro – che ciononostante fu
preso di mira e deriso su un giornale dal comunista Maurizio Ferrara, da Rudy sfidato a duello,
un duello che poi non si fece per ordine superiore del Partito comunista che i duelli non ammetteva per principio”.
Marcella Leone de Andreis, scrittrice, giornalista formatasi alla scuola di Panorama di
Lamberto Sechi, vaticanista e prima donna accreditata presso la Sala Stampa della Santa Sede, da
alcuni anni si occupa con autentica passione
della storia di Capri nel Novecento. Dopo “Capri
1939”, nel quale documenti inediti d’archivio,
testimonianze e memoriali hanno consentito la
ricostruzione di un periodo storico difficile, è
seguito il volume “Capri 1943. C’era una volta la
L ib r i
a cura di Isabella Grimaldi de Monterval
guerra”, dove documenti rari provenienti dagli
archivi italiani, inglesi, tedeschi e americani sono
stati legati insieme ai ricordi e alle memorie dei
testimoni sia quelli di rango, sia quelli meno titolati. In “Capri 1950. Vita dolce vita” (La Conchiglia,
2014), che chiude la trilogia attraverso magnifiche
fotografie in bianco e nero, l’autrice ha ricostruito
un mondo privilegiato e dorato nel quale brillano
oltre a una fulgida Sophia Loren, le stelle di
Hollywood (“… a cominciare dalla Garbo fino a
Rita Hayworth, da Clark Gable a Errol Flinn, e
potrei andare avanti all’infinito...”). Era possibile
inoltre incontrare nelle viuzze caratteristiche,
intellettuali e uomini politici come l’allora segretario del PCI Palmiro Togliatti a passeggio con la
compagna Nilde Iotti ma soprattutto esponenti
del jet-set internazionale.
Il lettore avrà modo di trovare “Norman
Douglas, Graham Greene, Munthe, Prokosch,
Auden, e poi Moravia, la Morante e accanto agli
scrittori i grandi giornalisti,
Gorresio,
Monelli,
Lilli,
Napolitano, e le più belle dell’anno, Graziella Lonardi, Carlottina
Del Pezzo, Doris Pignatelli, le
gran dame e donne fatali, Gracie
Fields, Mona Bismark, Edda
Ciano, le grandi sarte della moda
caprese, lo stile e le stoffe di
Pucci, i gioielli di Chantecler”.
E ancora l’ex Re d’Egitto
Farouk, cliente abituale dell’isola
anche dopo l’abdicazione, Maria
Callas, Aristotele Onassis allora
ancora sposato con la moglie
Tina Livanos ma già pazzo
d’amore per la soprano greca,
Palma Bucarelli, sofisticata
dama, direttrice della Galleria
Nazionale d’Arte Moderna insieme ai suoi tanti adoratori tutti giornalisti di chiara
penna e fama. Inoltre lo scrittore Graham Greene
che sedeva sempre allo stesso tavolo del suo
ristorante preferito, l’industriale Gazzoni che girava in portantina, mentre Edda Mussolini Ciano
prendeva ogni sera l’aperitivo in Piazzetta a pochi
tavoli dal generale Pietro Badoglio e dal mafioso
Lucky Luciano, protetto dalle sue guardie del
corpo molto particolari.
“E come scordare Malaparte che deve abbandonare l’Isola scortato dai Carabinieri per sfuggire all’ira dei capresi, il poeta cileno Pablo Neruda
sorvegliato dalla Polizia per le sue idee sovversive, e il pio Ministro dell’Interno Mario Scelba,
severo fustigatore di costumi e nemico giurato
degli slips da bagno?”. Ma l’episodio che in quegli
anni beati ha segnato per sempre Capri dal mare
blu cobalto ha come protagonista don
Alessandro Maria Galeazzo (Dado) Ruspoli (19242005). In una sera d’estate l’eccentrico aristocratico stava giocando a tennis quando un corvo
cadde mezzo morto sulla terra rossa del campo.
Dado lo raccolse e rianimò versandogli nel becco
alcune gocce di cognac. Quando l’animale si
riprese un po’, Ruspoli lo appoggiò su una spalla
avviandosi verso l’Albergo Quisisana dove alloggiava con l’intenzione di far curare il corvo da un
veterinario. Era stato l’incontro casuale con un
fotografo a trasformare l’episodio in evento.
“Subito, da un capo all’altro dell’Isola, si è sparsa
la voce della nuova follia: Dado gira con un
corvo su una spalla, quindi è chic e ‘fa molto
Capri’ girare con un pennuto su una spalla”. Un
flash e fu subito mito: “Finii sui giornali di mezzo
mondo”, ricordava Ruspoli, neo Imperatore di
Capri la cui prodezza leggendaria era stata subito
parodiata dal Principe Antonio De Curtis nella
pellicola “Totò a colori” per la regia di Steno
(1952), dove l’indimenticabile attore partenopeo
girava per l’isola con un pappagallo sulla spalla.
Famosa per le innumerevoli bellezze naturali
(la Grotta Azzurra, Marina Grande il porticciolo
dell’isola, Marina Piccola, il belvedere di Tragara,
l’Arco Naturale, senza dimenticare Anacapri
immersa tra uliveti e vigne), per la storia millenaria, per il paesaggio luminoso, per le sue casette
di tufo bianche dove spiccano i fiori viola del
rampicante buganvillea, Capri non abdica al suo
fascino e volumi come questo lo dimostrano.
“E se uno si domanda: furono tutti questi che
diedero a Capri la celebrità o fu Capri a darla a
loro? La risposta è che dettero e ricevettero. E
ricevettero parecchio, perché queste celebrità
avevano un senso spiccato per gli affari e i ricchi
e i ricconi seppero spendere il loro danaro, si
comprarono a poco prezzo pezzi di Capri che
dopo un po’ valevano il doppio o il triplo...”.
“Personaggi
& Persone” di Anna
Zampieri Pan
Sappiamo tutti che emigrare in un altro paese non
vuol dire fare il turista. Il vero immigrante di una,
due generazioni fa doveva per forza sacrificare
parte della sua identità per poter integrarsi nella
terra di accoglienza. Più grande era la differenza
fra la terra di origine e la terra che lo ospitava,
maggiore era ciò che doveva sacrificare.
È proprio leggendo questa ultima raccolta di
Anna Zampieri Pan, “Personaggi&Persone”, che ci
si rende conto della dignità con cui ognuno ha
superato mille ostacoli, di ciò che ognuno ha fatto,
di ciò che è diventato, dei successi che ciascuno ha
raggiunto. Le prime generazioni di immigrati in
questa terra hanno insomma preparato il terreno
per i loro figli e nipoti, e in questi ultimi anni stanno offrendo una diversa e fresca visione alle
nuove leve di giovani italiani che approdano qui
da un’Italia stanca e priva di orizzonti.
Le foto in fondo al libro mi ricordano un mosaico, che è esattamente ciò che Anna ha creato con
tutte le sue interviste inserite in questo secondo
volume di Personaggi e persone: una multiforme
carrellata di personaggi con la loro caleidoscopica differenziazione di origini, professioni e successi, anche di quelli in sordina. La grande e ricca
diversità che la raccolta ci offre dell’indomabile
spirito umano e della forza di volontà degli immigrati italiani in Canada diventa uno specchio
della e per la nostra collettività, ma più ancora è
una vetrina che testimonia un coraggio e una
grinta che tutti gli italiani in Italia dovrebbero
venire a conoscere.
In un mondo di ‘social media’ in cui conosciamo tutti e nessuno, in cui ci parliamo per cinguettii e mezze parole sospese nel vuoto, è singolare
il libro di Anna perché ci presenta persone complete, con uno spessore di esperienza sociale, storica e culturale unico. Viviamo noi tutti in un proprio arcipelago formato dalle poche persone di
famiglia, da amici e conoscenti. Ma il mondo in
cui viviamo è per lo più un mondo sommerso la
cui bellezza e valore si rivelano soltanto se, come
dei sub ci immergiamo e coi nostri fari facciamo
vivere i colori di quel mondo nascosto. Proprio
così Anna ci ha illuminato e fatto conoscere la
bellezza di personaggi più o meno noti, e in
modo particolare di quelle umili persone che
vivono e lavorano da sempre nell’ombra per il
bene comune. Coi suoi due volumi Anna è riuscita a gettare ponti fra arcipelaghi sconosciuti e
mondi sommersi.
Quindi l’importanza di questo volume sta anche
nel porci una domanda essenziale: se la continuazione di una cultura è ciò che permette alla seconda o terza generazione di prendere coscienza dell’esperienza della prima. Se accettiamo questa premessa, allora sta a tutti noi, vecchi e giovani continuare il lavoro di Anna e non permettere che il
mare si chiuda in silenzio sopra le nostre teste. Noi
tutti abbiamo abbracciato questo nuovo paese,
l’abbiamo fatto nostro arricchendoci e arricchendolo allo stesso tempo. Con tutto ciò, in ognuna
delle storie che Anna ci offre traspare un vago anelito a qualcosa che si è perso per strada, forse la
nostra Itaca. Abbiamo doppiato l’istmo, attraversato i mari e gli oceani, abbiamo resistito all’insidia
delle sirene e di Circe in varie forme, e abbiamo
approdato a nuove spiagge. Ma tornare alla nostra
Itaca non è più possibile perché quella Itaca non
c’è più. Piuttosto, Itaca è ovunque, perché è parte
del viaggio stesso della vita. Non l’abbiamo mai
lasciata; è tutto ciò che ci è familiare, è tutto ciò a
cui aspiriamo che sta un po’ prima o un po’ dopo
di ciò che stiamo vivendo.
Quando a fine lettura riposi il libro sulla scrivania, chiusi gli occhi e mi persi nei meandri di
lontane letture e ricordi finché affiorò l’immagine di me seduto nel vano di un finestrone del
Massey College all’Università di Toronto nei lon-
tani anni ’70. Ero
stufo del solito
atteggiarsi dei miei
colleghi nell’interminabile cocktail party offerto in onore del
grande scrittore argentino Luis Borges a seguito
di una serie di sue conferenze.
Ero nell’ombra a guardare la prima neve che
stava ricoprendo inesorabilmente il giardino. Mi
voltai a un leggero fruscio e mi trovai lo scrittore
in persona seduto di fronte a me. Avviò lui il
gioco della verità commentando che anche lui ne
aveva avuto abbastanza di “small talk”.
Conversammo più che altro di letteratura, passando spontaneamente dallo spagnolo all’italiano. Poi di colpo mi confessò che si sentiva vecchio. Colsi l’occasione per invitarlo a parlarmi di
un suo racconto in cui un pittore dedica tutta la
vita a dipingere un enorme affresco colmo di
minutissimi dettagli, ciascuno dei quali lo impegna per oltre un anno. Solo quando capisce che
ormai il suo affresco è completato, si allontana
abbastanza per osservarlo nella sua interezza e si
rende conto che ha fatto un autoritratto.
Borges annuì dicendo semplicemente, “Eso es,
nos hemos entendido... Precisamente, ci siamo
capiti....” e senza aggiungere una parola, mi strinse la mano e si allontanò a passi lenti... dal suo
affresco letterario. Ecco, io credo che questo ultimo volume di Anna Zampieri Pan, unito a tutti gli
altri, formi un autentico autoritratto di questa
straordinaria donna. (Diego Bastianutti)
"Istantanee
d’epoca. Fotografia in
Toscana 1920-1940" di
Daniela Cammilli
Paesaggi mozzafiato, scorci suggestivi e ritratti
carichi di espressività in una serie di scatti degli
anni Venti e Trenta: il libro di Daniela Cammilli
"Istantanee d’epoca. Fotografia in Toscana 19201940" (Polistampa, pp. 120, euro 28) è sia uno studio prezioso sui fotografi amatoriali che operavano a Firenze e dintorni, sia una galleria di immagini inedite laboriosamente recuperate da archivi
locali e fondi privati.
Gli anni Trenta sono un periodo di svolta per la
fotografia, che da semplice strumento documentale inizia ad assumere un forte valore estetico e
artistico.
L’autrice, storica dell’arte con numerose pubblicazioni alle spalle e collaborazioni con l’Istituto
Centrale per la Documentazione di Roma, il
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, la
Soprintendenza Archivistica per la Toscana e il
Gabinetto Vieusseux, si concentra sul lavoro di
fotografi non professionisti: operatori che, con
grandi capacità tecniche, gusto e perizia, effettuavano scatti nelle loro città e nei loro ambienti, in
un lavoro fondato spesso su
immagini dal
taglio sapiente
e inquadrature
insolite che ha
il merito di
restituire scorci
cittadini ormai
perduti, e con
essi
antichi
volti, mestieri e
saperi.
"A Firenze - racconta la studiosa -, accanto a
stabilimenti fotografici consolidati come Alinari
e Brogi, esempi di una tradizione ‘di bottega’
altamente qualificata, si muovono altrettante
valenti figure di ‘virtuosi’, impegnati a percepire
la bellezza circostante e tradurla con il solo e
unico piacere di creare". È il caso ad esempio
del Gruppo Fotografico Toscano, ma anche di
altri nomi che tuttavia rimangono meteore nel
clima culturale diffuso in aree geografiche di
periferia. Le oltre settanta foto riprodotte nel
volume sono testimonianza del lavoro appassionato e a tratti innovativo di questi dilettanti,
e nel complesso di un mondo, quello dei nostri
nonni e bisnonni, che è sempre più lontano nei
ricordi: un mondo di cui la grazia del bianco e
nero, come scrive Cristina Acidini nell’introduzione, "capta tutta la transitoria fragilità".
LONDRA SERA
4
L’UOMO
CHE CREÒ LA
COMUNITÀ
O
ggi l’Inghilterra
è teatro di una
seconda invasione italiana. Ma quando il nostro direttore
arrivò a Londra, la
Comunità, nemmeno
esisteva. La collettività
era solamente quella
che ogni domenica si
riuniva in Chiesa, frequentava la parrocchia
e partecipava alle feste
del catechismo. La
nascita di ‘Londra Sera’
contribuì ad allargare e
trasformare una piccola
collettività in una vera
grande
Comunità
Italiana.
‘Londra Sera’ è stato il
trait d’union con tutti gli
italiani
e
amanti
dell’Italia. La creazione
del Club di Londra, la cui prima riunione si tenne presso il ristorante Le Palme
di Mimmo e Pasquale, ha consolidato la nascente collettività, con la partecipazione di personaggi come il Ministro Ripa di Meana; l’allora Ambasciatore
Andrea Cagiati; l’editore Franco Maria Ricci; il Cav. del Lavoro Massimo Coen;
giornalisti e banchieri di grosso calibro come il Conte Pietro Antonelli, chairman dell’Hambros Bank (la banca d’affari poi comprata dalla San Paolo di
Torino); Giorgio Cefis, figlio del fondatore della Montedison ed ex president
dell’Eni per citarne solo alcuni. Anche il Principe Nicolò Pignatelli d’Aragona
Al centro, in primo piano, il direttore di ‘Londra Sera’ assieme ai
leggendari corrispondenti italiani del Regno Unito.
Il direttore di LONDRA SERA,
fotografato in occasione
dell’inaugurazione ufficiale del
Channel Tunnel (maggio 1994)
in presenza di S.M. la Regina
Elisabetta II d’Inghilterra e
dell’allora Presidente della
Repubblica Francese François
Mitterrand, mostra le due ultime
pietre scavate dal tunnel.
Il nostro direttore, fotografato tanti anni fa nella sua
magnifica abitazione di
allora, vicino ad Ascot, che
regolarmente veniva
invasa dagli amici dopo le
corse ippiche; l’ospitalità
era quanto mai cordiale,
la tavola ottima e lo
Champagne eccellente.
Cortes e Augusto Fantechi, super
banchiere europeo, di scuola
anglo-americana partecipavano
agli incontri del Club, creato per
dare un contributo a ‘Londra Sera’.
In seguito, il Club è stato ceduto a Massimo
Coen che lo cedette alla Camera di
Commercio ed Industria Italiana in Gran
Bretagna. Certo, era una Comunità diversa,
ma comunque legata alla Collettività in
generale, grazie a ‘Londra Sera’ che ne rappresentava il filo comune.
I tempi sono cambiati, ma ‘Londra Sera’ è
rimasto fedele ai suoi principi. Oggi bisogna
darsi una mossa! Stiamo compiendo ogni
sforzo, a costo di enormi sacrifici, per assicurare alla Comunità Italiana un settimanale
che:
- tenga informati tutti gli italiani in Gran
Bretagna su tutto quello che direttamente o
indirettamente li riguarda;
- pubblicizzi le attività industriali, commerciali, imprenditoriali, culturali ed artistiche
dei nostri connazionali e delle associazioni
italiane ed italofile in Gran Bretagna;
- promuova lo sviluppo dei rapporti tra
l’Italia ed il Regno Unito.
Il nostro è un team pieno di talento ed animato da
ideali profondi, basati sul rispetto e l’ammirazione
per la Comunità ed il lavoro italiano in Gran
Bretagna. Stiamo cercando di fare di ‘Londra Sera’
un settimanale di cui tutti gli italiani possano andare
fieri. Un giornale che vi informerà e che potrete
condividere con amici, familiari o clientela.
FATEVI CONOSCERE
DA “LONDRA SERA”
E “LONDRA SERA”
VI FARÀ CONOSCERE A TUTTI!
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LONDRA SERA
LONDRA SERA
F O T O
N EW S
SPECIAL
WTM 2014 – LA FIERA
MONDIALE DEL TURISMO
Londra ha accolto ancora una volta gli operatori turistici provenienti da tutto il mondo per l’edizione
2014 del World Travel Market, una delle più importanti rassegne dedicate al turismo e alle vacanze. I
rappresentanti di quasi tutte le Regioni d’Italia si
sono ritrovati ad ExCel per presentare l’offerta italiana. Durante i principali tre giorni, sono stati firmati contratti per centinaia di milioni di sterline. Gli
espositori, provenienti da ogni angolo del globo
(anche se i tempi non sono tanto propizi per l’industria dell’ospitalità alberghiera e delle vacanze),
hanno registrato oltre 47 mila ordinazioni. In questo
settore molto competitivo l’Italia si dovuta confrontare con altre strutture organizzatissime, a volte più
forti e flessibili dal punto di vista delle offerte e
della politica dei prezzi. Le foto: il Padiglione Italia
durante il WTM ad ExCel ed il Cav. Sistina
dell’Associazione Italiani nel Mondo UK, mentre
programma le vacanze 2015 per i suoi gruppi.
ASSOCIAZIONE CALABRESI
NEL MONDO
Si è tenuta presso la Casa Italiana San Vincenzo
Pallotti la Festa dei Calabresi della Gran
Bretagna. L’evento annuale, organizzato con cura
dal presidente Pino Bravo, dal segretario Silvio
Petrasso e dal consultore della Regione Calabria
per la Gran Bretagna Elio Folino, si è svolto in
allegria e giovialità con un pranzo d’eccezione
strettamente calabrese, cucinato dallo chef
Antonio Cosco e con la partecipazione di artisti
italiani dal calibro di Peppe Voltarelli, venuto per
l’occasione dalla Calabria. All’incontro hanno
partecipato oltre 100 persone ed erano presenti
anche noti personaggi della comunità italiana di
Londra, come l’architetto Luigi Billé, presidente
del Movimento Italiano in Europa (MIE) con la
moglie Olga; l’avvocato Alessandro Gaglione e tanti altri. Nelle foto alcuni momenti della festa.
MESSAGGI
DALL’ALDILÀ
HEAVENOTE.COM
Per quanto
riguarda la creatività, gli italiani
si distinguono
sempre. Dopo
l’indistruttibile
borsa porta pc,
adesso entra in
gara fra le startup il testamento
online che si
attiva post-mortem. Tutto è nato dall’idea di Vincenzo Rusciano, il
quale ha concepito un modo originale per gestire
l’eredità digitale e scrivere messaggi che verranno
poi inviati al destinatario del testamento o del messaggio solo post-mortem. L’idea è partita dall’esperienza di una persona, Liborio, che aveva ricevuto un
messaggio di eredità da un amico appena deceduto.
Nella foto Vincenzo Rusciano e Katie alla ricerca
di finanziatori.
LA FORZA
DEI VINI
ZONIN
Al centro della foto Luigi Bolzon, Sales Force
Coordinator della Casa Vinicola Zonin ed il
pugile Oliver Wilson insieme a Pino Longo,
Alberto Fauci, Daria Filippelli e Michelle
Mason, al St. Giles Hotel per la Festa
dell’AMICO (Associazione dei Militari italiani
in Congedo).
GUGLIELMO
PICCHI: I TOTEM
SI BATTONO COSÌ
Nella foto l’Onorevole Guglielmo Picchi, creatore di una lista
civica per i Comites di mezza Europa, che sarà presentata
anche alle elezioni nazionali per gli italiani oltreconfine. La
lista, nell’eventualità di elezioni anticipate, avrà un valore
milionario; intanto a Londra è riuscita ad superare l’ingenuità
dei patronati e del PD che ai Comites si erano purtroppo presentati con una lista di firme risicata. Come sempre vincono
sagacia ed astuzia.
6
LONDRA SERA
strutture diplomatiche nella stessa sede,
come ad esempio in Svizzera”.
L’esponente 5 Stelle chiede, quindi, di sapere
“se il Ministro interrogato sia a conoscenza
della situazione disagevole che i nostri connazionali si trovano a dover affrontare; se il
Ministro interrogato non intenda riconsiderare
tutte le decisioni fin qui prese per il riordino
della rete consolare, così come progettato dal
Ministero degli affari esteri” e, infine, “cosa
intenda fare al fine di salvaguardare e assicurare la tutela degli interessi italiani fuori dai confini nazionali, che si trovano, alla luce dei fatti
esposti in premessa, privati di tali diritti”.
LA FESTA DELLA
SIGNORA POLENTA
RICONSIDERARE
LE CHIUSURE
CONSOLARIRI
“Riconsiderare tutte le decisioni fin qui prese
per il riordino della rete consolare, così come
progettato dal Ministero degli affari esteri per
salvaguardare e assicurare la tutela degli interessi italiani fuori dai confini nazionali”.
Questo, in sintesi, quanto chiesto dalla deputata 5 Stelle Gessica Rostellato al Ministro
degli Esteri Mogherini in un’interrogazione a
risposta in Commissione in cui sottolinea, in
particolare, la situazione creatasi a
Manchester dopo la chiusura dello sportello
consolare, il 31 luglio scorso.
“L'Italia – scrive nella lunga premessa
Rostellato – oggi è rappresentata nel mondo
attraverso una rete diplomatica (peraltro
ancora modellata sull'impianto di mezzo secolo fa) di 319 uffici tra ambasciate, rappresentanze permanenti presso le organizzazioni
internazionali, delegazioni diplomatiche speciali, uffici consolari e istituti italiani di cultura,
che svolgono un ruolo importante per la cooperazione politica, la promozione delle relazioni economiche, la cooperazione allo sviluppo, la cooperazione culturale e scientifica e i
servizi ai cittadini italiani in mobilità e ai cittadini residenti all'estero; l'intero sistema diplomatico-consolare e degli istituti di cultura rappresenta una risorsa preziosa per la protezione
e la proiezione globale dei nostri interessi politici, economici, culturali e linguistici, che deve
essere rafforzata e potenziata nelle aree geografiche strategicamente più rilevanti”.
“Le nostre rappresentanze diplomaticoconsolari – annota la giovane deputata –
hanno il compito di assicurare la tutela degli
interessi italiani fuori dai confini nazionali ed
offrono diversi servizi. I servizi offerti devono
essere forniti secondo principi di eguaglianza,
imparzialità, efficienza e trasparenza, avendo
come obiettivo la tutela dei cittadini italiani
rispetto ai diritti fondamentali ed alla libertà
personale; la tutela riguarda, ad esempio, i
casi di decesso, incidente, malattia grave,
arresto o detenzione, atti di violenza, assistenza in caso di crisi gravi (catastrofi naturali,
disordini civili, conflitti armati, eccetera), rilascio di documenti di viaggio d'emergenza
causa perdita o furto del passaporto; il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante
‘Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione
finanziaria e per lo sviluppo’, convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,
n. 148, all'articolo 1, ha individuato per la
prima volta l'elaborazione di un programma
per la riorganizzazione della rete consolare e
diplomatica come passo necessario per il raggiungimento dell'obiettivo di razionalizzazione della spesa pubblica e di superamento del
criterio della spesa storica; la situazione economica attuale ha determinato, in seguito,
necessarie riduzioni della spesa, come richiesto dalla Commissione incaricata della revisione della spesa e come previsto, in linea
con i precedenti provvedimenti, dal decreto-
legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012, che, all'articolo 2 comma 5, ha imposto al Ministero degli
affari esteri obblighi più stringenti al fine di
realizzare l'ammodernamento della rete
diplomatico-consolare, in particolare richiedendo una riduzione del 20 per cento del personale diplomatico e dirigenziale e il 10 per
cento del restante personale di ruolo, appartenente alle aree funzionali”.
“I tagli operati negli anni sul bilancio complessivo del Ministero – denuncia Rostellato –
hanno prodotto un impoverimento del ruolo e
dei servizi offerti dalle strutture estere, quando
non addirittura lo smantellamento e la chiusura delle sedi consolari, che rappresentano strumenti essenziali ai fini della proiezione internazionale del nostro Paese e della tutela dei
concittadini all'estero; uno fra questi è il servizio consolare nella città di Manchester, chiuso
ufficialmente il 31 luglio 2014; si tratta di uno
sportello consolare, dipendente dal consolato
generale di Londra che serve una area vasta
come il Nord-Italia e una popolazione di riferimento, secondo solo i dati ufficiali dell'AIRE
(Anagrafe Italiani Residenti all'Estero), di oltre
40 mila persone. Nel Regno Unito, ad oggi, su
una popolazione italiana registrata all'Aire di
230 mila persone (stesso numero anche per i
non registrati e quindi fuori statistiche), i soli
Consolati operativi sono quello di Londra ed
Edimburgo (distanza 600 chilometri).
Ricordiamo, che il Regno Unito, in questo
momento storico, registra il più alto flusso di
arrivi di cittadini italiani nonché di registrazione all'Aire in Europa”.
La deputata, poi, fa presente che “data
l'ampiezza territoriale della popolazione italiana nel Nord dell'Inghilterra, la chiusura
dello sportello consolare sta comportando
gravissimi disagi in quanto costringe la nostra
gente a spostamenti per i quali sarà necessario assentarsi dal lavoro per almeno mezza
giornata o anche più; i disagi sono ancora più
forti per i pensionati che hanno difficoltà a
spostarsi autonomamente a causa della loro
età, persone che non sono in grado di utilizzare il computer per dialogare con un consolato virtuale e che, in assenza di familiari che
possano accompagnarli saranno costrette a
farsi carico del costo del biglietto ferroviario
per venire anche più volte presso gli sportelli;
un costo che peserà sul bilancio familiare
spesso piuttosto modesto; oltretutto la chiusura dello sportello consolare di Manchester
riverserà ulteriore lavoro sul già oberato e
saturo Consolato Generale di Londra, il cui
personale diplomatico ed amministrativo
lavora allo stremo delle forze e delle capacità,
senza possibilità di incrementare l'organico”.
“A nulla, purtroppo - richiama Rostellato –,
sono serviti studi, analisi sulla presenza attuale e futura degli italiani nell'area di
Manchester, così come a nulla è servita la
mobilitazione dei nostri connazionali sui
social e attraverso i media, al fine di scongiurarne la chiusura o trovare una soluzione
alternativa; si fa presente che, nonostante le
riduzioni avvenute e previste, continuano a
persistere situazioni di compresenza di più
Un giorno la Signora Polenta decide di dare
una grande festa a cui invita i suoi amici da
tutte le valli del Trentino; formaggi, salumi,
verdure, frutta e tanti altri rispondono all’invito per allestire un allegro e coloratissimo banchetto. In modo divertente e leggero il volume di Stefania De Carli "La festa della Signora
Polenta" presenta così ai bambini i prodotti
tipici della terra trentina. Il libro, arricchito
con i disegni realizzati dai bambini della
Scuola Elementare di Pomarolo, è ora disponibile anche nelle versioni in lingua inglese e
spagnola.
Le edizioni in lingua inglese spagnola sono
state
realizzate
con
il
sostegno
dell’Associazione Trentini nel mondo che ringrazia in modo particolare "Lucia Larentis,
Nadia Flaim, Irene Suárez Borda e Silvana
Cura per il lavoro di traduzione e revisione
dei testi e l’editore Curcu & Genovese per la
fruttuosa collaborazione". Il volume sarà
distribuito ai Circoli Trentini.
INSUFFICIENTI
GLI STRUMENTI DI
TUTELA PER CHI
VUOLE EMIGRARE
Ormai da alcuni anni, decine di migliaia di
giovani italiani decidono ogni anno di ‘emigrare’ in cerca di un lavoro e di un futuro più
stabile e sereno; un futuro migliore, presumono, di quello che riserverebbe loro l’Italia. Il
rapporto ‘Italiani nel mondo’ appena pubblicato dalla Fondazione Migrantes documenta
che nel corso del 2013 si sono trasferiti
all’estero 94.126 italiani. Nel 2012 erano stati
78.941, una variazione in un anno del 16,1%.
Al 1° gennaio del 2014 risultavano iscritti
all’AIRE (Anagrafe Italiani residenti all’estero)
4.482.115 cittadini italiani. L’aumento in valore assoluto rispetto al 2013 è di circa 141.000
iscrizioni. Giova inoltre ricordare che una
gran parte dei giovani che emigrano non si
iscrivono, per tutta una serie di ragioni,
immediatamente all’AIRE e molti di essi non
lo fanno affatto.
La recessione economica e la disoccupazione - osserva Fabio Porta, deputato del Pd
eletto all’estero nella ripartizione dell’America
Meridionale - sono le reali cause che spingono gli italiani a partire di nuovo. Dal 2012 al
2013 quindi si registra una crescita generale
delle emigrazioni dall’Italia all’estero, una tendenza questa che sembra destinata ad
aumentare ed è sottodimensionata nelle cifre
rispetto alla reale dinamica ed entità delle
partenze dall’Italia. La nuova emigrazione si
muove in buona parte in Europa ma anche
Argentina, Brasile, Stati Uniti, Australia,
Canada, Venezuela, Cina, sono mete ambite.
Ad espatriare sono soprattutto i più giovani e
moderne figure di migranti: ricercatori, insegnanti, laureati e diplomati, imprenditori,
artigiani qualificati, studenti. Cercano tutti un
lavoro, un’attività stabile e gratificante, il riconoscimento delle loro competenze e potenzialità. Pochi sono quelli informati, o che vengono informati, adeguatamente sul sistema di
tutela previdenziale, fiscale, sanitaria, assistenziale che l’Italia ha creato (o non ha creato) con la rete dei Paesi nei quali si recano.
Nella strategia di internazionalizzazione del
Paese, a causa del drastico ridimensionamento delle cosiddette politiche migratorie che da
alcuni anni si sta determinando, rischiano di
offuscarsi le potenzialità legate alla presenza
degli italiani nel mondo e tende a restringersi
la rete di relazioni che essa ha assicurato nel
tempo, con grave danno del Paese soprattutto in questo passaggio di gravi difficoltà economiche e sociali.
In un’interrogazione ai ministri degli Affari
Esteri, del Lavoro e dell’Economia, Fabio
Porta illustra e commenta il nuovo fenomeno
migratorio e chiede al Governo di spiegare
quale è la politica messa in campo per tutelare i diritti dei nostri connazionali che emigrano di nuovo (in particolare nei Paesi extracomunitari dove mancano quelle regole e quel
coordinamento dei diritti di sicurezza sociale
che invece sono una caratteristica consolidata dell’Unione Europea dove pensioni e sanità, ad esempio, sono garantiti ai lavoratori
che si spostano da un Paese membro all’altro)
e quali sono gli strumenti che si intendono
adottare (accordi, convenzioni, intese e trattati internazionali) per salvaguardare diritti e
stabilire doveri in ambito sociale, previdenziale, sanitario e fiscale. Denuncia altresì il
fatto che oltre a limitare le prospettive di
internazionalizzazione dell'Italia, la sensibile
riduzione dell'intervento pubblico e il totale
abbandono della gestione delle convenzioni
bilaterali di sicurezza sociale (nella sua accezione più vasta e quindi previdenza, sanità,
assistenza e fisco) non consente di esercitare
una doverosa tutela dei diritti e un rigoroso
controllo dei doveri socio-previdenziali delle
nuove migrazioni di cittadini i quali si recano
a lavorare all' estero, anche per lunghi periodi, dove versano i contributi e pagano le
tasse, e i quali rischiano poi, a causa delle
convenzioni oramai obsolete o inesistenti, di
non essere adeguatamente tutelati negli
ambiti previdenziale, fiscale e sanitario.
Fabio Porta fa un esempio concreto: se si
entra nel sito del Ministero della Sanità e si
“clicca” sul riquadro delle informazioni relative all’assistenza sanitaria fornita dall’Italia nel
caso si volesse soggiornare nei Paesi extracomunitari, la seguente è la risposta che viene
data nella maggior parte dei casi: “Se ti rechi
nel Paese selezionato per temporaneo soggiorno (turismo, motivi personali, etc.), ricordati che non è prevista alcuna forma di tutela.
È esclusa anche la copertura delle prestazioni
di pronto soccorso, quindi ti consigliamo di
provvedere – prima della partenza – alla stipula di una assicurazione sanitaria privata”.
Il parlamentare eletto all’estero rileva inoltre
nell’interrogazione che le convenzioni di
sicurezza sociale – che attengono ai diritti
socio-previdenziali dei lavoratori - sono state
stipulate, tranne alcune eccezioni, negli anni
settanta e ottanta, come ad esempio quella
con l'Argentina che risale al 1984, quella con
il Brasile al 1977, con l'Uruguay al 1985, con il
Venezuela al 1991, con gli USA al 1978, con il
Canada al 1979, con la ex Jugoslavia addirittura al 1961 e sono evidentemente convenzioni
obsolete nello spirito, nei contenuti e nella
forma che non possono più tutelare adeguatamente diritti e interessi o doveri delle
nuove migrazioni perché non sono state adeguate alle evoluzioni e agli aggiornamenti,
talvolta radicali, delle legislazioni e dei sistemi previdenziali dei Paesi contraenti.
È pertanto primario interesse nazionale
fare in modo che non si indeboliscano i rapporti con la diffusa e articolata presenza degli
italiani nel mondo e che non vengano a mancare in un momento di seria difficoltà gli
apporti derivanti dalla nostra diffusa diaspora; Inoltre se da una parte è ineludibile dovere etico riconoscere alla nostra vecchia emigrazione il contributo storico dato in momenti difficili al Paese, dall’altra non si possono
ignorare i compiti di tutela e di solidarietà
verso coloro che sono costretti nuovamente
a lasciare il Paese perché in seria difficoltà, a
partire proprio dalla tutela previdenziale e
sanitaria.
Fabio Porta impegna quindi il Governo a
riprendere i negoziati, sospesi da troppi anni,
per la stipula e il rinnovo degli accordi bilaterali di sicurezza sociale e di assistenza sanitaria con i Paesi di emigrazione italiana in
America latina, in America centrosettentrionale e nel resto del mondo, al fine di completare il quadro del sistema di tutela internazionale dei diritti previdenziali dei lavoratori
migranti e soprattutto di garantire la revisione degli accordi già stipulati ma divenuti ora-
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LONDRA SERA
mai inadeguati e superati dai recenti aggiornamenti e dall'evoluzione normativa delle
legislazioni dei Paesi contraenti. Tutto ciò alla
luce soprattutto dell’emergere dei nuovi
fenomeni migratori dall’Italia, delle nuove
forme di mobilità e dei nuovi protagonisti i
quali si aspettano dall’Italia una rete di protezione sociale e assistenziale più ampia ed efficiente nelle sue tutele.
LA SAIG CHIEDE
MONUMENTI
ALL’EMIGRAZIONE
Nell’ambito delle attività promozionali a
sostegno dell’Italia e degli italiani residenti
nella Circoscrizione Consolare di Ginevra, la
SAIG ha fatto domanda alle città e ai comuni
con cui ha sottoscritto un partenariato per
collocare dei monumenti all’emigrazione italiana nei loro spazi urbani. Apprezzando l’utilità e il valore dell’iniziativa della Società delle
Associazioni Italiane di Ginevra, le città di
Vernier, Carouge e Chêne-Bourg hanno
espresso parere favorevole. La città d’Onex,
invece, si riserva di valutare la domanda della
SAIG in occasione di una futura e particolare
manifestazione commemorativa.
Numerosi incontri tra la SAIG e le competenti amministrazioni hanno permesso di
mettere le basi per realizzare questa iniziativa,
per la quale sono già state individuati le località dove verranno ospitati i monumenti: Città
di Ginevra, Place del Alpes, Città di Vernier,
Parc Du Lignon, Città di Carouge, momentaneamente si metterà una targa a Place de
Sardaigne, Chêne-Bourg, Place Favre.
La storia dell’emigrazione italiana inizia già
alla fine dell’800 e poi conosce due picchi
prima e dopo il secondo conflitto mondiale.
Ma è negli anni ’50, ‘60 e ‘70 che una massa di
emigrati italiani oltrepassa le Alpi con il sogno
di una vita migliore. Moltissimi italiani scelsero la Svizzera. Il sistema produttivo della
Confederazione, uscito praticamente indenne dalla guerra, era soggetto a una forte
domanda, anche internazionale, e di conseguenza a un aumento del bisogno di manodopera. Gli imprenditori svizzeri decisero
così di rivolgersi ai lavoratori stranieri a basso
costo, provenienti soprattutto dalla vicina
Italia. Secondo le stime, più di tre milioni di
persone lasciarono l’Italia in direzione della
Svizzera e del resto dell’Europa.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale
agli Anni Sessanta, a emigrare in Svizzera
furono soprattutto abitanti del Nord Italia,
perché geograficamente più vicini e poiché
gli imprenditori li preferivano ai lavoratori
del Sud. Poi invece, dal 1963 agli Anni
Settanta a spostarsi furono soprattutto i meridionali. Oggi ben integrati, gli italiani hanno
saputo adattarsi e contribuire attivamente
alla vita socio-politico e culturale dei comuni,
città e cantoni elvetiche. Quindi, una manifestazione di riconoscenza da parte di alcune
amministrazioni non può che essere salutata
con apprezzamento.
(Carmelo Vaccaro, Coordinatore della
SAIG, Società delle Associazioni Italiane
di Ginevra)
RIMBOCCHIAMOCI
LE MANICHE!
Un appello, a sollecitare gli emigrati a preiscriversi nell’Albo degli elettori, rivolto all'associazionismo ed a quanti altri operano attivamente
in emigrazione come i patronati che, quotidianamente, sono in contatto con gli emigrati,
anche se questo infastidisce notoriamente
qualche parlamentare eletto all'estero che da
anni combatte una stantia e personale battaglia contro i sindacati ed i patronati.
Il prossimo 19 dicembre in tutto il mondo si
rinnoveranno (con ben cinque anni di ritardo!) i Comitati degli italiani all'estero
(Comites), cioè quegli organismi che rappresentano le comunità italiane a livello di
Circoscrizione consolare. Purtroppo queste
elezioni si tengono in "zona Cesarini", come si
direbbe in gergo sportivo, poiché l'ultimo rinvio per il rinnovo di questi organismi rappresentativi delle comunità italiane all'estero
aveva, appunto, fissato la scadenza del 31
dicembre 2014. I tempi per l'organizzazione di
queste elezioni sono quindi strettissimi poiché alla scadenza del 19 dicembre mancano
ormai poco più di due mesi ed oltretutto il
Ministero degli Affari Esteri per far partire del
tutto la sua macchina organizzativa ha dovuto attendere l'approvazione definitiva del
decreto legge che regolerà queste elezioni.
Ed è un bel guaio per la funzionalità della
rete del MAE anche perché coloro che desiderano votare per rinnovare i Comites, con la
nuova normativa, devono preiscriversi
nell'Albo elettorale dell'Ufficio consolare italiano di riferimento entro trenta giorni dalla
data delle elezioni, quindi entro il 19 novembre. Dopo di che il plico elettorale per esprimere il voto per corrispondenza - contrariamente al passato - verrà inviato solo ai cittadini italiani che avranno provveduto ad iscriversi nel citato Albo elettorale.
Morale, continuo a pensare che avevo
ragione a denunciare la ristrettezza eccessiva
del tempo a disposizione per l'organizzazione
di queste elezioni entro la scadenza del prossimo 31 dicembre. Elezioni che, peraltro,
cadranno proprio nell'ultimo fine settimana
(19 dicembre) che precede la festività di
Natale. Ovvero un periodo di tempo in cui,
notoriamente, tutte le persone e le famiglie anche in emigrazione - hanno altro a cui pensare come, per esempio, ai regali, all'albero di
Natale, al presepio, al pranzo natalizio) o mettersi in viaggio per trascorre le feste natalizie
e di fine anno con i parenti in Italia.
Ma ormai la data, sia pure infelice, è stata fissata perché, ci è stato riferito, che non era possibile spostare le elezioni dei Comites alla prossima primavera in quanto non ci sarebbe stata
alcuna garanzia di un loro finanziamento nel
bilancio dello Stato del 2015, data la situazione
economica e finanziaria che sta vivendo
l'Italia. Con il rischio che probabilmente non si
sarebbe votato neppure nel 2015.
Finanziamento che, invece, il Ministro degli
Affari Esteri ed il Sottosegretario Mario Giro,
sollecitati dallo stesso CGIE, sono riusciti a
trovare in questo esercizio finanziario per
mantener fede all'impegno di far tenere queste elezioni entro il 2014, dopo ben tre rinvii,
nonostante le manovre di risparmio messe in
atto in questi ultimi mesi dal governo di
Matteo Renzi. Quindi nel variegato mondo
dell'emigrazione italiana ci si deve rimboccare le maniche, nonostante tutti i problemi
ricordati, affinché le elezioni abbiano il
necessario successo di partecipazione al
voto. Soprattutto da parte dell'associazionismo (la UIM è già operativa a livello informativo e nel sollecitare le preiscrizioni) e di
quanti altri vi operano attivamente come gli
stessi patronati che quotidianamente sono in
contatto con gli emigrati anche se questo
infastidisce notoriamente qualche parlamentare eletto all'estero che da anni combatte
una stantia e personale battaglia contro i sindacati ed i patronati.
Comunque il pensiero che l'Italia e gli italiani riescono a fare le cose migliori proprio
quando sono messi alle strette e si trovano
con l'acqua alla gola come in questa circostanza mi rende ottimista, tanto da ritenere
che, alla fine, la partecipazione al voto sarà
quantomeno decorosa. A meno che..... questa non sia la solita eccezione che conferma
la regola: incrociamo le dita!
(Dino Nardi, Coordinatore UIM Europa
e membro CGIE)
IL TRENTENNIO
DI FEDEMARCHE
Il Museo de Arte Decorativo di Buenos
Aires ha ospitato la consegna dell’attestato
di benemerenza che il presidente della
Regione Marche, Gian Mario Spacca ha
voluto attribuire alla Fedemarche in occasione dei festeggiamenti per i trenta anni
di attività (1984-2014). La cerimonia si è
tenuta nell’ambito dell’inaugurazione
della Mostra “Meraviglie dalle Marche 2”.
A rappresentare il presidente Spacca,
l’Assessore all’Agricoltura ed Ambiente,
Maura Antonella Malaspina che ha consegnato il riconoscimento al presidente
Juan Paolo Brandi.
La motivazione sottolinea: “…per esseri
distinta nella dedicata funzione di coordinamenti delle Associazioni dei Marchigiani
di Argentina, ad essa affiliate e per aver organizzato attività di carattere sociale e culturale
finalizzate ai mantenimenti dei legami con la
terra d´origine nel facilitare l´integrazione
dei marchigiani nella vita del Paese di adozione, nel dare assistenza ai meno fortunati. Alla
Federazione ed alle Associazione ad essa aderenti giungano la gratitudine e la riconoscenza delle istituzione della Comunità
Marchigiana”.
“Siamo emozionati per il prestigioso riconoscimento assegnato dal presidente Spacca
- ha dichiarato il presidente Brandi -.
Abbiamo raggiunto 30 anni di storia con 24
associazione su tutto il territorio”.
Concludendo Brandi ha rivolto un ringraziamento “al Dirigente Raimondo Orsetti per il
lavoro fatto, all’Ambasciatore Italiano in
Argentina Teresa Castaldo per le parole che ci
ha detto e a tutto il Servizio Marchigiani nel
Mondo della Regione Marche”.
SICILIA MONDO
PRESENTA LIBRO
DI ALESSANDRA
FERRARO
Ha avuto luogo a Catania, nel salone di Sicilia
Mondo, la presentazione del libro "Non guardate la vita dal balcone. Francesco testimone
di speranza" di Alessandra Ferraro, giornalista
della Rai, organizzato dalla Segreteria provinciale dell’Assostampa di Catania. La pubblicazione, in anteprima al salone internazionale
del libro di Torino, è arrivata in Sicilia per una
serie di incontri.
Azzia, dopo aver dato il benvenuto, si è
congratulato con la giovane giornalista per
avere dedicato il libro a Papa Francesco,"un
gigante del nostro tempo. Un uomo umile e
carismatico che ha saputo parlare al cuore di
milioni di uomini con il suo messaggio di
amore e di pace, che ha attraversato tutti i
continenti portando la freschezza di una ventata di spiritualità in una visione profetica dell’uomo e del mondo".
"Un figlio di emigranti – ha detto Azzia - che
parla con il linguaggio dell’emigrante ha
aperto uno scenario nuovo di solidarietà in
un mondo più ecumenico che coinvolge
anche l’associazionismo di emigrazione, puntando sempre agli ultimi. Non guardate la vita
dal balcone - ha detto Azzia -, è un messaggio
non solo per i giovani ma anche per tutte le
altre età. L’umanità ne aveva bisogno. Ne
abbiamo bisogno anche noi che ci sentiamo
Chiesa e popolo di Dio in cammino. Auguri
Alessandra - ha proseguito -, il tuo libro si
legge tutto di un fiato perché fa rivivere
momenti di straordinaria emozione".
Ha preso quindi la parola Daniele Lo Porto,
Segretario provinciale dell’Assostampa. "Nel
‘Buonasera’ di Francesco – ha detto - appena
eletto al soglio pontificio, c’era già il suo
programma di semplicità e umanità".
L’autrice, da parte
sua, ha ricordato "la
grande emozione"
provata quando, da
cronista, ha seguito
l’elezione di Jorge Mario Bergoglio. "Un uomo
che ha creato una rivoluzione silenziosa –ha
detto - investendo e coinvolgendo l’umanità
intera, rimasta affascinata dal carisma straordinario di un prete semplice che diventa Papa".
"Il libro - dice la Ferraro - ripercorrere la
strada compiuta da Papa Francesco in questo
suo primo anno di pontificato, attraverso il
racconto di discorsi, aneddoti, linguaggi che
ci fanno vedere da vicino la statura ecumenica del Papa «venuto dalla fine del mondo»".
Particolarmente interessante ed inedito il
confronto fatto dalla Ferraro sulle figure dei
Papi Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II e la
nobiltà di animo di Benedetto XVI.
"Non guardate la vita dal balcone, per favore: non mettetevi nella coda della storia. Siate
protagonisti!": sono le parole pronunziate da
Papa Francesco in occasione di un incontro
con gli studenti universitari romani. Un messaggio per tutti gli uomini, credenti e non credenti che lascia il segno. La sala, affollata di
giornalisti ed amici, ha lungamente applaudito l’autrice del libro.
SERVE NUOVA
CHIAVE DI LETTURA
DEL FENOMENO
MIGRATORIO
“Il Rapporto della Fondazione Migrantes registra l’aumento dell’emigrazione soprattutto
giovanile ed intellettuale da tutte le regioni
del Sud come la nostra. È evidente che bisogna interrogarsi sul fenomeno che, a differenza delle ondate migratorie del secolo scorso,
è molto diverso, con in comune tra le diverse
generazioni che hanno fatto le valigie in
cerca di fortuna, l’impossibilità di trovare nel
proprio paese o regione d’origine condizioni
ed opportunità di benessere personale e per
la propria famiglia”, dichiara Michele Napoli,
capogruppo di Forza Italia in Consiglio
Regionale della Basilicata.
Per il consigliere di Fi “preso atto dell’altra
Basilicata che risiede fuori (117.885 lucani
iscritti all’Aire-Anagrafe degli Italiani
Residenti all’Estero, secondo quanto riferisce
il Rapporto), la Regione deve adeguare le
proprie politiche per gli emigrati, facendo
diventare l’identità lucana elemento attrattivo, come per trattenere le energie giovani a
cui si aggiungono, già da qualche tempo, liberi professionisti e piccoli-medi imprenditori.
Di fatto – aggiunge Napoli - il fenomeno
riguarda anche altre categorie tra cui sicuramente piccoli imprenditori del comparto artigiano che, chiusa l’attività in regione, cercano
nuove occasioni imprenditoriali all’estero.
Dunque non solo cervelli in fuga e giovani;
con la crisi anche i 40-50enni vanno via. Si
impone una nuova chiave di lettura del fenomeno dell’ emigrazione di ieri e di oggi, individuando problemi e potenzialità. E tra le
potenzialità – sottolinea il
consigliere lucano - c’è
quella di far diventare i
nostri emigrati i migliori
‘ambasciatori’ di tutto ciò
che
produce
la
Basilicata”.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA
Involtini di Pesce Spada
Ingredienti: 400 gr di pesce spada tagliato in fette sottili; 3 pomodori; olio vergine
d'oliva; capperi; olive verdi; pangrattato; Parmigiano grattugiato; prezzemolo;
aglio; peperoncino; sale; pepe.
Esecuzione: Far soffriggere un trito d'aglio, aggiungere quindi i pomodori a pezzettoni. Aggiungere poi i capperi, le olive tagliate a pezzetti, i capperi ed il peperoncino. Far cuocere a fiamma moderata.
Preparare un impasto con il pangrattato, del prezzemolo tritato, il Parmigiano e
del pepe. Amalgamare con poco olio. Fare degli involtini con le fette di pesca
spada, utilizzando il composto ottenuto come ripieno.
Chiudere gli involtini con degli stuzzicadenti e metterli a cuocere nella salsa.
8
LONDRA SERA
Painter
of
Modern
Life
A
not to be missed event early
next year is the
first major exhibition
in the UK for almost
20 years to focus on
the career of Renato
Guttuso (1911-1987),
opens at the Estorick
Collection in London
in January (Estorick
Collection of Modern
Italian
Art,
39a
Canonbury Square,
London N1 2AN - T:
+44 (0)20 7704 9522
www.estorickcollection.com - Twitter:
@Estorick), organized
in collaboration with
Galleria
d’Arte
Maggiore, Bologna.
Guttuso is one of
post-war Italy’s most
widely
respected
painters
whose
powerful brand of
expressionist realism
vividly conveyed the
angst of a generation.
Wanting reflect and
engage with the
urgency of contemporary life and rebelling against the art advocated by Fascism’s cultural establishment,
Guttuso played a key role in forging a style
that would go on to dominate Italian art
throughout the immediate post-war years.
Resolutely ‘popular’, his imagery continued
to chronicle Italy’s frequently turbulent political life and the changing face of its society for
over 40 years. “Renato Guttuso: Painter of
Modern Life” runs from 14 January until 4
April 2015. This exhibition should ensure your
Still Life with Lamp (Still Life with Skull and
Lamp), 1940-41
RENATO
GUTTUSO
Portrait of a Woman in Profile, 1950
Houses among the Trees, 1947
diary starts with the right note.
Born in Sicily, Guttuso was encouraged to
paint from an early age. During the early
1930s he encountered the expressionism of
artists from the Scuola Romana and began to
employ a more vibrant palette and freer painterly technique. After settling in Rome in 1937
he became associated with the Corrente group
Death of a Hero, 1953
who resisted the idea of an art
created in accordance with a
binding ‘ism’.
In 1940, Guttuso joined the
Communist Party – despite
the fact that he continued to
participate in state-sponsored
exhibitions, where he won
prizes for his political allegories. Guttuso’s Still Life with
Lamp gives an idea of his
approach; the image appears
to be a conventional still life,
yet it may in fact be a veiled
comment on the brutality and
persecution suffered by the
regime’s political opponents,
or the chaos of war.
In the immediate post-war
years, the spirit of cooperation and reconciliation that
had
characterised
the
Resistance, in which Guttuso
had fought, was reflected in a
new artistic association esta-
9
LONDRA SERA
Neighbourhood Rally, 1975
Heroine (Garibaldean Heroine / Assassinated Partisan), 1954
Landscape with Lovers, n. d.
Shark’s Jawbones in a Landscape, 1974
Watermelons, 1986
blished in 1947 called the Fronte Nuovo delle Arti, which he later broke away from. True to his
conviction that art should be ‘useful’, Guttuso continued to apply his robust, accessible style to
socio-political themes over the course of his career (Portrait of a Woman in Profile, Death of a
Hero, Heroine). He remained faithful to the Communist Party throughout his life, twice being
elected Senator of the Republic. A work dating from these years (Neighbourhood Rally) captures the ferment of this tumultuous period.
Alongside politically-charged imagery, Guttuso continued to create works celebrating the
people and the landscape of southern Italy, employing a palette described by the art historian
Maurizio Calvesi as having been drawn directly from the intense colours of his native Sicily:
“like the fire of Etna, like the turquoise of the Tyrrhenian Sea, like the green of the lizards and
the twisted vegetation [and] like the yellow of the oranges and the sulphur”.
The Estorick
5Rooftops in Rome, c. 1973
Collection of Modern
Italian Art is internationally renowned for
its core of Futurist
works. It comprises
some 120 paintings,
drawings, watercolours, prints and sculptures by many of the
most
prominent
Italian artists of the
Modernist era. There
are six galleries, two
of which are used for
temporary
exhibitions. Since opening
in 1998, the Estorick
has established a
reputation and gained
critical acclaim as a
key venue for bringing Italian art to the
British public.
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LONDRA SERA
FOTOGIORNALE
60 ANNI DEL RITORNO
DI TRIESTE ALL'ITALIA
diera italiana a Trieste al termine di
quel terribile inverno dell'Europa che
fu la Prima Guerra Mondiale" e testimonia a tutta la città di Trieste e ai suoi
cittadini "l'ammirazione per la costanza, la forza e il coraggio che hanno
dimostrato nel superare travagli difficilissimi e sanguinosi, annoverando tra
loro
le
vittime
estreme
del
Risorgimento nazionale, come il giovane Pierino Addobbati, e coronando
infine l'anelito di rimanere italiani nel
nome, nel fatto e nel diritto".
"Il Friuli Venezia Giulia trae motivo d'orgoglio dall'avere Trieste tra le sue
gemme più preziose e dunque partecipa con pienezza e convinzione alle celebrazioni del sessantesimo anniversario
della sua seconda redenzione", ha detto
la presidente della Regione Debora
Serracchiani in un messaggio fatto pervenire al sindaco di Trieste Roberto
Cosolini, in occasione del LX anniversario del ritorno della città all'Italia.
Nel suo messaggio Serracchiani indirizza un caloroso saluto "ai fanti piumati, che per primi portarono la ban-
DOSSIER STATISTICO
IMMIGRAZIONE 2014
Si conferma strutturale la presenza di immigrati nel nostro Paese: anche con il perdurare
della crisi economica
sono aumentati di 164
mila unità gli stranieri residenti in Italia nel 2013, un
+3,7% rispetto all’anno
precedente, per un totale
di 4.922.085 (l’8,1% della
popolazione complessiva). Il superamento del
numero dei connazionali
all’estero – 4.482.115 alla
fine del 2013 – conferma
dunque la trasformazione
dell’Italia in Paese di immigrazione, mentre la consistenza dei flussi in entrata
ed uscita ne fanno luogo
fortemente connotato dal
fenomeno migratorio. Ad
illustrare numeri, caratteri
e aspetti sui quali intervenire il Dossier statistico
Immigrazione 2014, curato dal Centro Studi e
Ricerche Idos per l’Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni razziali del Dipartimento
Pari Opportunità della presidenza del Consiglio
dei Ministri e presentato presso il Teatro Orione
a Roma. Un appuntamento
ormai tradizionale – il
primo Dossier risale al 1991
– per fare il punto sul profilo che la presenza immigrata ha assunto nel nostro
Paese, sensibilizzare stampa
e opinione pubblica in
merito ad una più corretta
ed equilibrata lettura del
tema e stimolare la politica
ad interventi mirati sulle
necessità reali che esso
pone.
Nel contesto europeo, il
primo Paese di presenza
straniera è la Germania,
con oltre 7 milioni di immigrati – secondo sbocco
mondiale per l’immigrazione con carattere permanente, dopo gli Stati Uniti, seguito da Spagna, Regno
Unito e Italia, in cui gli
immigrati si aggirano sui 5 milioni, e Francia,
con poco più di 4 milioni.
ITALIANI RASSEGNATI
AL “FAI DA TE” SANITARIO
È molto diffusa la percezione che la qualità
dell'assistenza sanitaria
pubblica si vada riducendo, con punte di
grave
malcontento
nelle regioni meridionali. Il 49% degli italiani
giudica inadeguati i servizi sanitari offerti dalla
propria regione, ma la
percentuale si riduce
significativamente al
Nord-Est (27,5%) e
aumenta nettamente al
Sud (72%). Seppure la
maggioranza degli italiani ritiene che il
Servizio sanitario della
propria regione sia
rimasto uguale negli
ultimi due anni, in particolare al Nord-Est
(70%), il 38,5% rileva un
peggioramento, e ad avere questa opinione
sono soprattutto i residenti del Mezzogiorno
(46%). È quanto emerge dal Monitor
Biomedico 2014, l'indagine condotta periodicamente dal Censis nell'ambito del Forum
per la Ricerca Biomedica che fa il punto sulle
questioni chiave della sanità italiana.
I risultati della ricerca sono stati presentati
a Roma da Ketty Vaccaro, responsabile del
s e t t o r e
Welfare
del
Censis,
e
discussi
da
Carla Collicelli
vice direttore
del
Censis,
Giuseppe De
Rita presidente del Censis, e
M a s s i m o
Scaccabarozzi
presidente di
Farmindustria.
L'aspetto che
pesa più negativamente nel rapporto con le strutture sanitarie pubbliche è la lunghezza delle liste d'attesa: è l'opinione del 64% degli italiani.
Negativo è anche il giudizio sulla chiusura dei
piccoli ospedali: il 67% si dichiara contrario,
perché costituiscono un presidio importante
(44%). Cresce la quota di coloro che reputano
negativa l'attribuzione di maggiori responsabilità alle regioni (il 36% di oggi contro il 30,5%
del 2012).
A causa della crisi, nell'ultimo anno il 53%
degli italiani si è rassegnato a sopportare
tempi di attesa più lunghi per effettuare analisi, visite e cure mediche nelle strutture pubbliche. Ed è aumentato il ‘fai da te’: il 48% si è
rivolto direttamente al privato per effettuare
analisi, visite e cure a causa delle liste d'atte-
sa, il 35% si è rivolto al privato per ricevere
prestazioni di migliore qualità, e due terzi
degli italiani hanno sostenuto spese di tasca
propria, in particolare per il ticket sui farmaci
(66%) e sulle visite specialistiche (45,5%), o per
le prestazioni odontoiatriche private (45,5%).
L'informazione sulla salute corre sul web.
Più del 70% degli italiani si ritiene molto o
abbastanza informato sulla salute, ma cresce
la quota di
coloro
che
temono
il
rischio della
confusione
causata dalle
troppe informazioni
(il
54,5% contro il
41% del 2012).
Il medico di
base rimane la
fonte di informazione più
consultata
dagli italiani
(73%), seguito dallo specialista (27%). Ma cresce il ruolo dei media. La percentuale di italiani che almeno qualche volta traducono in
comportamenti le informazioni sulla salute
acquisite da tv, radio, giornali, internet è passata dal 30% del 2012 al 48% del 2014. Si tratta
più frequentemente dell'acquisto di integratori e vitamine (35%) o farmaci (25%), ma
anche di modifiche al proprio stile di vita
(26%). A utilizzare internet come fonte di
informazione sanitaria è ormai il 42% degli
italiani. Di questi, il 78% usa il web per informarsi su patologie specifiche, il 29% per trovare informazioni su medici e strutture a cui
rivolgersi, il 25% per prenotare visite, esami o
comunicare tramite email con il proprio
medico.
GLI ESORCISTI LANCIANO
L'ALLARME
"Le pratiche dell'occultismo, del satanismo e
dell'esoterismo aprono un po’ la strada all’attività demoniaca straordinaria", avverte lo
psichiatra
Valter
Cascioli, portavoce
dell'Associazione
Internazionale
Esorcisti, dopo il messaggio inviato da Papa
Francesco all'Aie, in
occasione del primo
convegno svolto a
Roma in seguito al
riconoscimento ufficiale arrivato dal
Vaticano nello scorso
giugno ad opera della
Congregazione per il
Clero.
"Il numero delle
persone che si rivolgono a queste pratiche, con gravi danni
sociali, psicologici, spirituali e morali, è in
costante aumento - rivela Cascioli a Radio
Vaticana - e questo ci preoccupa perché, di
rimando, abbiamo anche un aumento dell’attività demoniaca straordinaria, in modo particolare vessazioni,
ossessioni e soprattutto possessioni diaboliche".
Per lo psichiatra,
"a volte sono sottovalutati i rischi che
vengono da queste
pratiche. La stessa
attività demoniaca
ordinaria, ovvero la
tentazione,
non
viene presa molto in
considerazione da
chi ha una fede tiepida. Infatti, noi esortiamo a una maggiore vigilanza. Del
resto, viviamo in un
momento
storico
particolarmente critico dove la fretta, la
superficialità, l’individualismo esasperato, la
secolarizzazione sembrano quasi dominare la
nostra società".
NUOVO REGOLAMENTO
ANAGRAFICO
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del
Presidente del Consiglio ha approvato un
regolamento che adegua il regolamento anagrafico della popolazione residente alla disciplina che ha istituito l’Anagrafe nazionale
della popolazione residente. Il decreto-legge
18 ottobre 2012, n. 179, ha introdotto nel
nostro ordinamento l’Anagrafe Nazionale
della Popolazione Residente (ANPR); l’istituzione di un’unica struttura per la gestione dei
LONDRA SERA
FOTOGIORNALE
dati anagrafici che subentra all’Indice
Nazionale delle Anagrafi (INA),
all’Anagrafe degli Italiani
Residenti all’Estero (AIRE) e
alle Anagrafi della popolazione residente curate
dai comuni implica
quindi la necessità di
aggiornare la disciplina che regola la materia degli adempimenti
anagrafici.
L’istituzione
dell’Anagrafe Nazionale
della Popolazione Residente
si inquadra all’interno del programma di accelerazione del processo
di informatizzazione della pubblica ammini-
strazione e di razionalizzazione e di semplificazione dell’azione amministrativa. Il regolamento
approvato mira a rendere
coerenti le norme del
regolamento anagrafico con questa recente
innovazione di sistema, modificando il
quadro normativo
per assicurare il corretto
svolgimento
degli adempimenti anagrafici anche all’interno
del nuovo assetto.
Sul testo sarà sentito il garante
per la protezione dei dati personali e
sarà acquisito il parere del Consiglio di Stato.
RENZI: IMPEGNO POLITICO
A TEMPO DETERMINATO
''Non bastano sei
mesi, ma certo già la
prossima primavera
vedremo il Paese
ripartire, dopo troppo tempo di palude e
di stagno". È la previsione del premier
Matteo Renzi, in
un'intervista al settimanale 'Oggi', in edicola con un'edizione
speciale dedicata ai
suoi 75 anni. "Come
governo ci siamo
dati un orizzonte di
mille giorni, per dire
che le riforme di cui
abbiamo
bisogno
sono profonde e
coraggiose e non per
guadagnare tempo.
Ma i cambiamenti
che abbiamo messo
in campo e che stiamo realizzando, dal
lavoro alla giustizia,
dall'economia al ridisegno delle nostre istituzioni, cominceranno
presto a dispiegare i loro effetti".
Renzi esclude,
ancora una volta, di
puntare alle elezioni anticipate nel
2015 ("No. Si vota
nel 2018") e ribadisce che il suo impegno in politica è a
tempo determinato.
"Non penso alla
politica come a una
condanna a vita –
aggiunge - come
una
professione
buona per tutte le
stagioni. Penso sia
una passione, un
servizio e un impegno. Che è a tempo
come responsabilità, per cui tra qualche anno mi vedo
magari a fare qualcos'altro. Ma prima
c'è da cambiare
l'Italia. Cosa vorrei
si dicesse di me nei
libri di storia?
Preferirei che si dicesse nei libri di geografia
che l'Italia è tornata sulla mappa".
RICETTA ANTI-STRESS
Ormai si moltiplicano gli studi che puntano il dito contro lo stress, un'insidia
per la salute mentale che accelera anche
l'invecchiamento cellulare. Ma ora una
ricerca dell'Università della California a
San Francisco individua anche i 3 alleati
per attenuare l'impatto negativo dello stress.
La ricetta degli scienziati è semplice: dieta
sana, sonno regolare ed esercizio fisico possono attenuare l'effetto dello stress. Almeno
nelle donne, protagoniste della ricerca
americana. Il lavoro, pubblicato su
'Molecular Psychiatry', ha confrontato
le reazioni di 239 donne in post-menopausa e non fumatrici, seguite per 12
mesi e sottoposte ad analisi del sangue
per misurare la lunghezza dei telomeri
all'inizio e alla fine dello studio.
"Le partecipanti che
hanno fatto attività
fisica,
hanno dormito
e
mangiat
o
bene,
dopo
u
n
anno
p r e sentavano un
accorciamento dei
telomeri ridotto rispetto alle coe-
13
tanee che non avevano fatto una vita
sana, a pari livello di stress", spiega Eli
Puterman, primo autore della ricerca.
I telomeri, ricorda, sono i 'cappucci'
di protezione che si trovano alle estremità dei cromosomi e influenzano la
velocità dell'invecchiamento cellulare. Man mano che si accorciano, le
cellule muoiono più velocemente.
Ebbene, sembra che per proteggere i
telomeri, e dunque le cellule, dall'invecchiamento, non resta che darsi da
fare: allenarsi regolarmente, mangiar
sano e dormire bene sono sufficienti a
fare da 'scudo' contro lo stress.
PAOLO GENTILONI NUOVO
MINISTRO MAE
Paolo Gentiloni è stato nominato Ministro
degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale. Gentiloni prende il posto di
Federica Mogherini che ha dato le sue dimissioni da ministro degli Esteri per andare a
ricoprire l’incarico di Alto rappresentante UE
per la Politica Estera e la Sicurezza.
Paolo Gentiloni è un deputato del Partito
Democratico, fa parte della Commissione
Esteri ed è presidente della sezione Italia-Stati
Uniti dell’Unione Interparlamentare. Eletto
per la prima volta in Parlamento con la
Margherita nel 2001, Gentiloni è stato presidente della Commissione di Vigilanza Rai e
ministro delle Comunicazioni nel biennio
2006-2008. È stato
anche fra i fondatori
della
Margherita
nel
2002. Nel 2007 ha
fatto parte del
C o m i t a t o
Promotore nazionale del Partito
Democratico.
Gentiloni,
che
compirà 60 anni il
prossimo
22
novembre, è nato a
Roma ed è laureato
in
Scienze
P o l i t i c h e .
Giornalista professionista, da sempre
segue i problemi
ambientali. Ha infatti lavorato come direttore
del mensile ‘La Nuova Ecologia’, una pubblicazione vicina a Legambiente.
SCOMPARSO AMBASCIATORE
BRUNO BOTTAI
È morto il presidente della Società Dante
Alighieri Bruno Bottai. Bottai era nato a
Roma il 10 luglio 1930. All’età di soli 24 anni
era entrato in carriera diplomatica per concorso, rivestendo
presto la carica di
vice console a
Tunisi e secondo
segretario
alla
Rappresentanza
italiana presso la
n a s c e n t e
C o m u n i t à
Europea dal 1958
al 1961; continuò
a seguire in particolare gli sviluppi
europei
negli
anni di servizio
presso
la
Segreteria generale del Ministero
quale capo del
Servizio coordinamento (196166) e poi alla presidenza
del
Consiglio quale
consigliere diplomatico del presidente
(1970-72). Gli Anni Settanta lo hanno visto
prima capo Servizio stampa della Farnesina
(1972-76), poi ambasciatore presso la Santa
Sede (1979-81),
carica
rivestita
una
seconda
volta, dal 1994 al
1997, a chiusura
di
carriera.
Ambasciatore di
grado nel maggio
1981, ebbe successivamente gli
incarichi
di
D i r e t t o r e
Generale
degli
Affari
Politici
(1981-85), ambasciatore a Londra
(1985-87) e segretario
generale
della Farnesina
( 1 9 8 7 - 9 4 ) .
Dall’aprile
del
1995 era presidente della Società
Dante Alighieri.
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*Termini e Condizioni: la lotteria è riservata a tutti quelli che hanno superato il 18esimo anno di età. Il sorteggio sarà realizzato al raggiungimento del nostro target di 5.000 nuovi abbonati. Il vincitore sarà informato tramite posta. Il giudizio
dell'estrazione è insindacabile. Il personale di "Londra Sera" e loro collaboratori non possono partecipare al sorteggio.
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