IL PRIMO SETTIMANALE D'EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MONDO I L / P E N S I E R O / I T A L I A N O ANNO XXXVIII – 2014 – N.46 sito ufficiale: www.londrasera.london “IL GIORNALE DI RIFERIMENTO” Codice ISSN 0260-4582 £ 1.00 “DEGLI ITALIANI IN GB” L’ E N T E C A M E R A L E D I L O N D R A ORGOGLIO ITALIANO on i prestigiosi riconoscimenti della Camera di Commercio ed Industria Italiana nel Regno Unito e con la cerimonia di consegna dei Premi Keynes Sraffa e dei ‘Talented Young Italians’, si apre il programma della Conferenza “2014: The Future of Europa” che si terrà venerdì 21 novembre alla Church House in Westminster. Il Convegno, alla sua XXXVI edizione, continua a trovare grande interesse per la qualità dei suoi temi e dei suoi relatori. Non per niente il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha conferito il titolo di Cavaliere di Gran Croce al presidente della Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito Leonardo Simonelli Santi. Questo tangibile segno di riconoscimento della più alta sfera delle decorazioni italiane è andato a premiare un uomo di grande spicco della Comunità Italiana. Egli opera con encomiabile dedizione e con apprezzatissimi risultati per il rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi, agendo sempre in un’ottica di sinergica collaborazione con altri uffici ed enti italiani in Gran Bretagna. I suoi sforzi ed il suo volontario lavoro svolgono un importante ruolo nelle relazioni anglo-italiane. “Ho vissuto all’estero per molti anni e come per molti amici, qua e là nel mondio, vivere all’estero ha rafforzato l’amore per il nostro Paese racconta il presidente Simonelli -. È stato un grande piacere essere stato utile al mio Paese e sono orgoglioso di tutti i risultati che l’Italia ha ottenuto in questi ultimi anni, ed in particolare della sua posizione sul mercato internazionale di leader europeo dei prodotti di qualità. L’Ambasciata apprezza il lavoro svolto dalla Camera di Commercio Italiana in Gran Bretagna. Nei suoi 127 anni di presenza a Londra sono stati raggiunti importanti traguardi ed indubbiamente il ruolo delle Camere Italiane all’estero si è molto accresciuto, anche per la maggiore collaborazione di sistema, sia con gli altri enti, associazioni ed operatori economici italiani, sia con il sistema Camerale internazionale. A Londra o più in generale nel Regno Unito, il merito del successo è dovuto alla tradizione, alle competitive e grandi possibilità di collaborazione offerte dalla Nazione in cui operiamo. Ma è dovuto soprattutto allo spirito di scambio che i nostri Consiglieri e tutti i Soci dimostrano nel mettere a servizio gratuitamente la loro espe- C Il Cavaliere di Gran Croce Leonardo Simonelli Santi con i ritratti dei suoi predecessori: Lord Forte of Ripley ed il Cavaliere del Lavoro Massimo Coen. rienza a vantaggio dell’immagine italiana all’estero. È insieme a loro – conclude il presidente Simonelli – che riusciamo a creare iniziative che hanno reso sempre più forte il legame tra l’Italia ed il Regno Unito”. Graphic Designer Vanna Paola Maggi FATTI-NOTIZIE E CURIOSITÀ PER LA PROMOZIONE DELLA LINGUA ITALIANA 2 LONDRA SERA ◆ UNICREDIT GROUP MOOR HOUSE 120 LONDON WALL EC2Y 5ET TEL. 020 7826 1830 ◆ CHESHUNT AGENZIA CONSOLARE ◆ AMBASCIATA D’ITALIA 14 THREE KINGS YARD, W1K 4EH TEL. 020 7312 2200 ◆ CONSOLATO GENERALE D’ITALIA 83-86 FARRINGDON STREET LONDON EC4A 4BL ◆ CENTRALINO: 020 7936 5900 FAX: 020 7583 9425 email: [email protected] www.conslondra.esteri.it ◆ ADDETTO PER L’AERONAUTICA 7-10 HOBART PLACE SW1W 0HH TEL. 020 7259 4555 ◆ ADDETTO PER LA DIFESA TEL. 020 7259 4500 ◆ ADDETTO PER L’ESERCITO TEL. 020 7259 4508 ◆ ADDETTO PER LA MARINA TEL. 020 7259 4505 ◆ AMBASCIATA D’ITALIA DUBLINO 63-65 NORTHUMBERLAND ROAD, DUBLIN 4 TEL. 0001 601744 ◆ CONSOLATO GENERALE D’ITALIA EDIMBURGO 32 MELVILLE STREET, EDINBURGH EH3 7HA TEL. 0131 2263631 ◆ ASHFORD AGENZIA CONSOLARE Sig. Gilberto Gabrielli SOUTHDOWN, ASHFORD ROAD, KINGSNORTH, ASHFORD-KENT TN26 1NN TEL/FAX: 01233-733818 Giovedì dalle 18 alle 20 Sabato dalle 9 alle 12 ZONA DI COMPETENZA: le contee del Kent e dell’East Sussex ◆ BIRMINGHAM VICE CONSOLATO ONORARIO LEE HOUSE - BUSINESS CENTRE 1ST FLOOR - ROOM 11 7 HIGHFIELD ROAD - EDGBASTON BIRMINGHAM B15 3EB TEL/FAX: 0121-4546911 Lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10.30 - 13.30 ZONA DI COMPETENZA: parte meridionale del West Midlands, la contea del Warwickshire e il distretto del Worcester della contea di Hereford e Worcester ◆ CARDIFF VICE CONSOLATO ONORARIO SIG. ANTONINO CONTINO 58 KINGS ROAD-CANTON CARDIFF CF11 9DD TEL/FAX: 029-20341757 Lunedì, Mercoledì e Venerdì 10.30-13.30 ZONA DI COMPETENZA: i distretti di Hereford della contea di Hereford e Worcester, le contee di Glamorgan e Dyfed-Gwent e il distretto di Brecknock della contea di Powys SIG. CARMELO NICASTRO BOROUGH OFFICES, BISHOP'S COLLEGE ROOM 15, CHURCHGATE, CHESHUNT, HERTS EN8 9XB TEL/FAX: 01992-632266 Martedì e Giovedì 9.30 – 13.00 ZONA DI COMPETENZA: contea dell’Essex, parte settentrionale del Middlesex e parte meridionale del Hertfordshire ◆ ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA 39 BELGRAVE SQUARE SW1X 8NX TEL. 020 7235 1461 LANGUAGE COURSES: 020 7823 1887 ◆ BRITISH-ITALIAN SOCIETY THE OFFICES OF VENICE IN PERIL FUND HURLINGHAM STUDIOS, UNIT 4 15 DAWSON ROAD, LONDON NW2 6UB. TEL. 020 7924 6883 ◆ ITALIAN BOOKSHOP 5 WARWICK STREET, LONDON W1B 5LU ◆ GP ITALIANO "MEDICO DI FIDUCIA DEL CONSOLATO GENERALE": DOTT.SSA ORIETTA EMILIANI, TEL: 07531-728424 020-7373 4102 DOTT.SSA NICOLETTA BARONI TEL. 0795699 7148 BANCHE ITALIANE A LONDRA ◆ BANCA D’ITALIA ROYAL EXCHANGE N.2 LONDON EC3V 3JY TEL. 020 7606 4201 ◆ BUSINESS CLUB ITALIA 18 KENSINGTON COURT PLACE W8 5BJ WWW.BUSINESSCLUBITALIA.ORG ◆ BIIS BANCA INFRASTRUTTURE INNOVAZIONE E SVILUPPO 90 QUEEN STREET EC4N 1SA TEL. 020 7429 7981 ◆ MEDIOBANCA 33 GROSVENOR PLACE EC2V 8JJ TEL. 020 7862 5500 ◆ ICE - ITALIAN TRADE COMMISSION 14 WATERLOO PLACE SW1Y 4AR TEL. 020 7389 0300 ◆ CAMERA DI COMMERCIO E INDUSTRIA ITALIANA NEL REGNO UNITO 1 PRINCES STREET W1B 2AY TEL. 020 7495 8191 www.italchamind.eu ◆ CLUB DI LONDRA 1 PRINCES STREET W1B 2AY TEL. 020 7495 8191 ◆ CHIESA ITALIANA DI SAN PIETRO 136 CLERKENWELL ROAD EC1 TEL. 020 7837 1528 UFFICIO: 4 BACK HILL EC1 ◆ CENTRO PADRI SCALABRINI 20 BRIXTON ROAD SW9 TEL. 020 7735 8236 ◆ ACLI 134 CLERKENWELL ROAD EC1 TEL. 020 7278 0069/0060 ◆ INAS - CISL 248 VAUXHALL BRIDGE ROAD SW1V 1JZ TEL. 020 7834 2157 ◆ INCA - CGIL 124 CANONBURY ROAD N1 TEL. 020 7359 3701 ◆ ENIT - ITALIAN STATE TOURIST BOARD 1 PRINCES STREET W1B 2AY TEL. 020 7408 1254 FAX 020 7399 3567 ◆ ALITALIA 4TH FLOOR FALCON HOUSE 115 – 123 STAINES ROAD HOUNSLOW - MIDDLESEX TW3 3LL PASSENGER RESERVATIONS : 0871 42 41 424 www.alitalia.co.uk ◆ IL CIRCOLO ITALIAN CULTURAL ASSOCIATION www.ilcircolo.org.uk email: [email protected] ◆ LITTLE ITALY RISTORANTE & BAR 21 FRITH STREET SOHO LONDON W1D 4RN TEL. 0207 734 4737 FAX: 0207 734 1777 E: [email protected] www.littleitalysoho.co.uk ◆ BAR ITALIA SOHO 22 FRITH STREET, LONDON W1D 4RP TELEPHONE: 020 7437 4520 GIORNALISMO PER PROFESSIONISTI Diventa giornalista professionista in Gran Bretagna e poi in Italia. 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GIROLAMO CANCILLA 99 ENGLEFIELD ROAD LONDON N1 3LG Tel. 0207 8338373 EMAIL: [email protected] Advisory Trading and Investments Regulated & Authorised by the FCA Contact: Antonia Maria Corrias JNF Capital Limited 42 New Broad Street London EC2M 1JD Mobile Phone: +44 (0)7790039228 Tel: +44 (0)20 7786 4700 Fax: +44 (0)20 7496 8210 Email: [email protected] www.jnfcapital.com 3 LONDRA SERA A Tavola A cura di Isabella Grimaldi de Monterval Eurochocolate Awards Si è rinnovato anche quest’anno l’appuntamento con gli Eurochocolate Awards. I migliori ingegni del cioccolato sono stati premiati nel corso della ‘Serata di Gola’, l’esclusivo evento Eurochocolate tenutosi presso l’Hotel Giò Jazz. Ogni anno gli Eurochocolate Awards vogliono offrire un riconoscimento a chi si è distinto nella propria arte o nel proprio mestiere, lavorando con dedizione nel mondo del cioccolato. Quest'anno, il premio prestigioso premio per la ‘Presenza Internazionale’ è stato assegnato ad Expo Milano 2015, l'Esposizione Universale che si terrà a Milano il prossimo anno e vedrà Eurochocolate protagonista in veste di consigliere progettuale e culturale del Cluster del Cacao. Per la categoria ‘Artigianato Italiano’ è stata premiata l’Accademia dei Maestri Pasticceri Italiani, l’associazione fondata nel 1993 per accrescere la conoscenza dell’arte della pasticceria, promuovendo in Italia e nel mondo la pasticceria italiana di alto livello. A Lindt è andato il premio per il ‘Prodotto Innovativo’ nella categoria ‘Industria’ per il nuovo e goloso ‘Hello! Nice to Sweet you’, nuova linea in cinque irresistibili ricette nate dall’incontro tra la qualità del cioccolato Lindt e i dolci più golosi della tradizione americana. Ad aggiudicarsi il premio ‘Special Event Eurochocolate 2014’ è stato Pan di Stelle, grazie alla realtà virtuale dell’Oculus, grande novità di quest’anno che ha trasportato il pubblico in un mondo di fantasia in 4D. Il premio per l’Editoria è stato ritirato dal noto maestro pasticcere Francesco Favorito per il libro, scritto a quattro mani con la bravissima Lara Balleri, "La gioia del mangiarsano", una guida tra stili alimentari ed un vero e proprio viaggio nel gusto, tra curiosità e benessere. L’impatto ambientale del cibo a tavola Secondo uno studio condotto dalla Union of Concerned Scientists, quello che si porta in tavola determina un quinto dell’impatto ambientale di una famiglia media. Per questo, anche in vista di Expo 2015, nasce il progetto ‘I Feel Food’, iniziativa di sensibilizzazione e informazione sull’alimentazione sostenibile, promossa da LifeGate. Per essere consumatori attenti non è necessario cambiare drasticamente stile di vita, ma è sufficiente acquistare i cibi 'giusti' e affinare le proprie abitudini alimentari. Con il biologico, ad esempio, secondo quanto emerge dall’ultimo Bioreport 2013, si guadagna di più e si crea più lavoro: il reddito netto per unità lavorativa familiare è di 51.478 euro contro i 34.294 euro delle aziende che producono in modo convenzionale. Allo stesso tempo, nel bio si spende il 14% in più per il lavoro (22.957 euro contro i 15.066 del convenzionale), semplicemente perché c'è più lavoro. Nelle aziende bio, spiega Vincenzo Vizioli, presidente di Aiab, "c'è bisogno di più manodopera umana. Ad esempio: dato che non si passa col trattore a dare il diserbante (lavoro di una persona), ci vogliono più persone che passano a togliere le erbe infestanti''. Con ‘I Feel Food’, LifeGate crea il manifesto del cibo sostenibile: 10 punti essenziali per vivere in modo più sostenibile e rispettoso il proprio rapporto con l’alimentazione. Per una dieta più sana, ricca e consapevole. ‘I Feel Food’ offre anche strumenti concreti per la scelta del 'cibo giusto'. LifeGate ha selezionato e raccolto dal web tante soluzioni per scegliere ed avvicinarsi all’alimentazione più sana e consapevole: un’App per conoscere la frutta, la verdura, il pesce e le ricette di stagione, un sito web per comprare prodotti alimentari che altrimenti sarebbero sprecati, un sito e un’App per scegliere il pesce più sostenibile. Italia leader della qualità in Europa Con il riconoscimento della Indicazione geografica protetta alla Piadina romagnola e alla Salama da sugo l’Italia consolida la sua posizione nel campo delle produzioni agroalimentari tutelate dall’Unione Europea, salendo a quota 268 e distaccando la Francia e la Spagna, che ne hanno 217 e 179. È quanto afferma la Coldiretti in occasione del riconoscimento dell’IGP per i due prodotti emiliano romagnoli, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’UE. Una leadership ulteriormente confermata dal fatto che il fatturato al consumo – sottolinea la Coldiretti - realizzato in Italia e all’estero dai prodotti italiani di qualità protetti dal riconoscimento comunitario (DOP/IGP) ha superato quota 13 miliardi di euro. La Piadina Romagnola IGP è uno dei simboli della Romagna, tanto che fu il poeta Giovanni Pascoli a ufficializzare il termine "piada", definendola alimento antico "quasi quanto l'uomo" e "pane nazionale dei romagnoli". Il disciplinare di produz i o n e , spiega la Coldiretti, differenzia le diverse tipologie di p i a d i n a romagnola, disponendo un'etichettatura specifica per quella alla riminese, più sottile e larga, e concedendo un'ulteriore riconoscibilità alla piadina romagnola ottenuta con processi per la maggior parte manuali, tipica dei chioschi. Gli ingredienti per tutte le tipologie sono comunque gli stessi: farina, acqua, sale, grassi, lievito. Non è consentito l'uso di conservanti, aromi e altri additivi. Identica anche l'area di produzione che corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna. La Salama da sugo è invece un salume, tipicamente ferrarese, la cui caratteristica forma "a melone" con divisione in 6/8 spicchi e strozzatura mediana, risale al periodo Estense. Composto da una miscela di carni suine aromatizzate e insaccate nella vescica naturale del suino, previo asciugamento e stagionatura, è venduto come prodotto crudo o come prodotto cotto pronto per il consumo. L'odore e il gusto, caratterizzati da una vasta gamma di composti aromatici, derivano dall'utilizzo originale di vino e spezie, nonche' da una stagionatura condotta in specifiche condizioni ambientali. Il sugo che trasuda dalla vescica durante la cottura è il risultato di una percentuale di vino o liquori non evaporati, aromatizzati dalla presenza delle spezie. La zona di lavorazione, condizionamento e confezionamento coincide con quasi tutta la provincia di Ferrara. Con i due riconoscimenti, evidenzia la Coldiretti, i prodotti a indicazione d’origine protetta (IGP) diventano 105, cui vanno aggiunti i 161 prodotti a denominazione di origine protetta (DOP) e le due specialità tradizionali garantite (Stg). Sono gli ortofrutticoli la categoria più numerosa, con 103 Dop/Igp, seguita dai formaggi con 49, gli oli d’oliva con 43 e i prodotti a base di carne con 38. Sono tutelati dall’elenco, inoltre, 9 prodotti della panetteria e della pasticceria, 5 spezie o essenze, 5 pesci, molluschi, crostacei e prodotti derivati, 4 carni e frattaglie fresche, 3 aceti, 3 mieli e 2 paste alimentari. La metà del fatturato complessivo viene in realtà realizzata da tre prodotti: il Grana Padano, il P a r m i g i a n o Reggiano e il prosciutto di Parma. Ma a frenare lo slanc i o offerto da questi ‘gioielli’ d e l l a nostra produzione è certamente la contraffazione ding che nell’alimentare fattura oltre 60 miliardi di euro, quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari e che colpisce pesantemente i formaggi e i prosciutti ingannando i consumatori con nomi, immagini, colori che richiamano all’italianità senza avere nessun legame con la realtà produttiva nazionale. Mai più mozzarella blu I ricercatori dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari (ISPA-CNR) hanno dimostrato che la colorazione anomala del formaggio è dovuta alla presenza dell’indigoidina, un pigmento prodotto dai ceppi batterici di Pseudomonas fluorescens, e hanno realizzato un metodo per inibire la sintesi di questa molecola. Lo studio, condotto in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta, è stato pubblicato sulla rivista americana ‘Food Microbiology’. “Fino ad oggi sapevamo che la colorazione anomala della mozzarella era associata ad una miscela di pigmenti prodotti dai due ceppi batterici P. fluorescens e P. libanensis - spiega Leonardo Caputo dell’ISPA-CNR -. Il nostro lavoro ha consentito di capire che è l’indigoidina prodotta dai ceppi batterici di P. fluorescens il pigmento responsabile della colorazione blu della mozzarella. Il pigmento è stato estratto direttamente dalla mozzarella contaminata ed analizzato con metodologie avanzate di spettrometria di massa”. I ricercatori hanno così messo a punto un metodo innovativo per inibire la sintesi di questa molecola da parte dei batteri pigmentanti e proteolitici. “Poiché l’uso degli antibiotici è vietato nel settore alimentare abbiamo scelto di utilizzare peptidi derivati della lattoferrina, proteina del latte, presente normalmente negli inte- gratori e nei prodotti per l’infanzia. Aggiungendo tale derivato al liquido di conservazione della mozzarella siamo riusciti ad inibire la crescita batterica e quindi lo sviluppo del pigmento blu, allungando la shelf-life del prodotto in frigoconservazione - contin u a Caputo -. Adesso stiamo cercando di individuare i fattori che promuovono l’aumento delle popolazioni alterative di P. fluorescens nel microbiota della mozzarella e comprendere i meccanismi mediante i quali i peptidi antimicrobici derivati dalla lattoferrina rallentano la crescita batterica e inibiscono la produzione di indigoidina”. Questo lavoro è stato premiato per l’originalità e lo spessore scientifico dall’Associazione italiana tecnici del latte in occasione del 4° Congresso lattiero-caseario tenutosi a Padova di recente. I risultati ottenuti dai ricercatori dell’ISPA-CNR di Bari rivestono un’importanza strategica nel settore lattiero-caseario e potranno contribuire in futuro a migliorare la tecnica di produzione e conservazione di questo formaggio italiano famoso in tutto il mondo.Mai più mozzarella blu Domanda di registrazione per il Torrone di Bagnara La Commissione Europea ha approvato la domanda di registrazione di due nuove denominazioni di origine protetta. Per l’Italia si tratta del ‘Torrone di Bagnara’ (IGP), un torrone friabile e croccante ottenuto dalla cottura e lavorazione di miele, zucchero e mandorle tostate, cannella e chiodi di garofano e con la copertura di zucchero in grani o cacao amaro, prodotto nel comune di Bagnara Calabra in provincia di Reggio Calabria. Il Torrone di Bagnara ha acquisito nel tempo una grande reputazione sia per le sue qualità distintive sia per le peculiarità del processo produttivo. Esso infatti presenta delle caratteristiche organolettiche uniche, che sono il frutto della composizione e del perfetto dosaggio degli ingredienti, ma soprattutto del sistema di cottura di base a fuoco vivo e ad alte temperature che gli conferisce una netta sensazione di brulé. L’altro riconoscimento è andato alla Spagna, per il ‘Jamón de Serón’ (IGP), prosciutto proveniente da razze suine selezionate per la loro grossa stazza, stagionato per oltre 16 mesi, secondo un processo di asciugatura-maturazione naturale: il sapore dolce, l’aroma intenso e il basso tenore di sale sono dovuti alla diffusione del grasso tra le fibre muscolari, che dopo averle impregnate consente di trattenere l'aroma, oltre che al clima estremamente secco di Serón. La decisione della Commissione verrà pubblicata a breve nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. I due nuovi prodotti si aggiungono agli oltre 1200 prodotti già protetti, il cui elenco è consultabile nella banca dati DOOR. LONDRA SERA 4 La mia Londra Recentemente la prestigiosa rivista della Condé Nast, ‘The Tatler’, ha pubblicato una bella intervista a Lady Carla Powell. L’intervista parlava del suo castello alle porte di Roma dove si è ritirata per condurre una vita agreste, circondata da cavalli di razza e da otto cani e tantissimi gatti. Il suo splendidamente arredato maniero ha ospitato i più famosi personaggi politici della nostra storia. A Londra, il marito Lord Powell è stato consulente politico di Margaret Thatcher durante il regno della ‘Lady di Ferro’. Lady Powell invece intratteneva le consorti degli uomini più potenti della terra durante le loro visite nella capitale. Lady Carla Powell, grazie alle sue amicizie, conosce i segreti dei politici che fanno storia. Ma ecco qui di seguito l’intervista che la nostra collaboratrice Sagida Syed ha tracciato per i nostri lettori. Q - You are originally from Piedmont. Can you tell us a bit more about your home town and what brought you to London? A - “I came from a small village called Druogno, Valle Vigezzo, in the Alps only a few kilometres from the Swiss border. We mountain people are renowned for being strong-willed (as we like to say) or obstinate (as others describe us). My husband has been coming there since we first met at Oxford in 1962 and is now an honorary citizen. Although nowadays I spend much more time in Rome and London, we always think of the Valle Vigezzo as home. Indeed I gave my husband a burial plot there as a 70th birthday present!”. Q - You lived in England for over 40 years. How has the English society changed in the last four decades? A - “It has changed beyond recognition since I first came to Oxford in 1962. The Swinging Sixties were not yet upon us and the Beatles and Rolling Stones still lay ahead. Britain was a conservative society, class-conscious, quite deferential and old-fashioned in its attitudes, its institutions remarkably unchanged since the previous century, despite two world wars. But the Sixties were when it all began to change, things suddenly became trendy, casual, satirical, with the new popculture creating distinctive fashions, mid-Atlantic accents and so on. Now we live in a state of permanent frenzy and seek instant gratification. I suppose at my age you are always prone to nostalgia, but I am not convinced all the changes were for the better. I find I miss the more tranquil and stable England of the past”. Q - You had/have a career writing for major UK papers and as consultant. How best can you describe yourself and your work? A – “I enjoy writing both about Italian and British politics. I have had the good fortune to meet many of the leaders of both countries over the past fifty years which helps me give a particular perspective. I rarely pursue specific causes though I have written quite a few pieces promoting the political career of Prime Minister Renzi, starting several years ago. I was convinced he was the new face which Italy needed and would bring fresh energy to the sclerotic and caste-ridden Italian political system. I am happy to write for whichever publication will invite me. My fairly brief business career was great fun. I worked at Hambros Bank with Sir Michael Butler, former Ambassador to the European Union and one of Britain's greatest diplomats, and my role was to seek new opportunities for Hambros to launch joint-ventures in Italy and to bring in new clients. I would lure them to intimate breakfasts (but completely innocent) at the Ritz and then suddenly, ‘spotting’ Michael Butler entering the room I would invite him over to conduct the more substantial part of the conversation! I loved the cigar smoke-infused atmosphere of Hambros executive floor and the sense of tradition. I can't imagine what they made of me: impulsive, noisy and exotic at least by Hambros conservative standards. «She's Italian you know», Margaret Thatcher would always add when introducing me to No.10 Downing Street guests as though this would be an adequate explanation if I suddenly took it into my head to dance a cancan on the dining-room tables”. Q - You met the most powerful people of the last years. How is it to have to do with people who carry an international profile and have the responsibility of their countries? A - The short answer is that it's a huge privilege. Margaret Thatcher generously invited me to all the lunches and dinners for Presidents, Prime Ministers and other foreign leaders in No.10. Meeting them brought to mind how enormous are the responsibilities they bear and how much life at the top of government and politics takes out of you. Perhaps that's why our own Prime Ministers are getting younger, simply to have the stamina to stand up to the strain. From the Eighties I recall particularly President Reagan and President Gorbachev as they wound down the Cold War and the outstanding Lee Kuan Yew of Singapore; then in later years Nelson Mandela and the Pope. A steady procession of Italian Presidents and Prime ministers came through No.10, amongst whom I particularly recall President Cossiga who had a passion for Margaret Thatcher and used to reprove me as a fellow ‘rosminiano’ for allowing my Italian to become too anglicized. I was once called in as an additional interpreter at an Anglo-Italian summit and soon discovered that I fell well short professionally: I had to ask them to change the subject as I didn't understand the one they were discussing! But often the greatest fun was to be had at the bottom of the No.10 dining-table, where we invariably sat as the least important guests, in the company of such luminaries as John Cleese and Michael Caine. It was guaranteed to be the rowdiest place in the room!”. Q - Your husband was a consultant for Margaret Thatcher. What is your personal memory of her? A – “My husband was Margaret Thatcher's Private Secretary and adviser on foreign affairs and defence, and served an unusually long time in Downing Street, the better part of a decade, so we got to see a great deal of her in action. She was enormously impressive in her inexhaustible energy, her determination to master every problem she encountered, her resolve to change Britain for the better however great the obstacles. She was very driven which made it easier to admire her than to warm to her, though we used to have great fun discussing clothes and shoes which were her secret passion. I think she appreciated the role I took on myself to look after guests while she was occupied with Heads of State. But in her later years she came to stay with us regularly in Italy and then I saw a different and more vulnerable side of her character, as we drove around to visit the country’s great monuments and museums, as she picked our cherries and played with our dogs (especially a rather soppy Alsatian called Tony Blair!). It was then that I came to love her as well as admire her. I am certain she will be remembered in Britain and beyond as one of the towering figures of the twentieth century”. Q - Why did you decide to move to Lazio? A- “It was actually largely by chance. We had been looking for a second home for some time and somewhere warmer than the Alps or London. I searched in Florida, in Spain, in the South of France but never found anything I felt really happy with. Then I thought: I am Italian, I feel Italian and Italy offers as much and even more than any other country, including sunshine. I was at a party in Rome and someone mentioned a rather dilapidated property in the countryside, not far from Rome, with an early Roman ruined tower. I fell in love instantly with the tower and the magnificent view. Would I have bought it if I had known in advance what an amount of toil and trouble I would encounter in doing up the property and creating a garden? Yes, definitely. It has brought me immense pleasure and satisfaction; as I look out at our olives and cherries and peaches, our lawns and our roses, and see the animals grazing in the fiel I get a wonderful feeling of unchanging history and of peace”. Q - Have you ever had a love for the countryside? How is life surrounded by nature? A – “Although I grew up in the countryside in my Alpine Valley, I never paid much attention to it, rather taking it for granted. Then our life became focused on London and other capital cities like Washington where the countryside didn't feature. I didn't share the English passion for a 'place in the country'. I only re-discovered the countryside and animals quite late in life. Now I revel in it and in my dogs (eight of them), horses, donkeys, mules, chickens and rabbits. The rest of my family think I am bonkers and they are probably right. But after 70 hectic years I love the tranquility and simplicity of country life”. Q - As all ex-pat you have experienced some problems with the local authorities. Can you tell us the major differences between Italy and the UK from this point of view? A – “Well, first of all I am not an ex-pat, I am Italian and proud of it. But I have to say that, unfortunately, the simple things of life are very much more complicated, and unnecessarily so, than in England. The opacity of our laws, the multiplicity of often contradictory rules and regulations, the myriad taxes and charges, the need to get documents stamped, the impossibility of doing your admin online, the endless queues for any public service. The frustrations are endless, particularly in this part of Italy. It's common knowledge, because I made such a public fuss about it, that I had to struggle for years to get a supply of clean drinking water just 20 miles from the centre of one of the world's great capital cities: Rome. It would have been easier in Somalia!”. Q - Let's talk about the positive aspects of living in Italy. A - Now you are talking! The positives are numerous: our history and the works of art it has left us, our joy in life itself, our enthusiasm, our warmth and generosity, our sense of family. What's frustrating is that life could be so much better still with a bit more sense of civic duty and responsibility and if we had politicians who put the country's interests before their own”. Q - Finally, what are your future projects? A – “At my age, to see my sons, their wives and grandchildren flourish and succeed, dispersed as they are around the world, to see more of my husband and persuade him to put family ahead of duty, and to see Italy at last reformed and restored to its former glory”. (Nelle foto Lady Carla Powell, l’Ambasciatore Terracciano, ed il marito Lord Charles Powell.) Sagida Syed 5 LONDRA SERA UN CONSORZIO DI APCI UK UN MARCHIO PER L’INDUSTRIA DELLA RISTORAZIONE NEL REGNO UNITO PROFESSIONISTI C ’erano i maggiori nomi della ristorazione italiana nel locale del magnate russo Novikov: Antonio Carluccio, lo chef Stellato Giorgio Locatelli, Gennaro Contaldo il cui allievo Jamie Oliver è diventato uno degli chefs più ricchi del mondo, Giancarlo Caldesi, Salvatore Calabrese (Bartender) e tutti i giovani emergenti facenti parte dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani UK, incluso il loro presidente Carmelo Carnevale, il vice Claudio Medugno, e Francesca Dassori. L’occasione è stata data per la prima presentazione dell’Associazione alle Eccellenze Italiane presenti a Londra. L’APCI UK promuove la formazione, la qualificazione e l’addestramento professionale dei soci attraverso corsi e seminari; è fermamente convinta che il lavoro del cuoco sia una forma d’arte e dunque ogni anno consegna le riconoscenze più ambite del settore a quei chefs promuovono con distinzione il gusto italiano in un Paese che qualche tempo fa mangiava di tutto. Questi grandi chefs che hanno partecipato all’edizione londinese del Premio della Ristorazione Italiana nel Regno Unito strappano applausi anche quando si confrontano con colleghi di fama internazionale. Londra ha una forte connotazione italiana nel campo della gastronomia però sono ancora in pochi i ristoranti che riescono a ricreare la nostra autentica cucina con tutte le sue variazioni regionali. Ma con l’APCI UK questo stato di cose presto cambierà. (Nelle foto gli interpreti dell’industria della Ristorazione Italiana e loro ospiti). 6 IL POTENZIALE LINGUISTICO DELLE NOSTRE COMUNITÀ L’italofonia presenta oggi un panorama poliedrico e variegato, nel quale hanno agito processi e fattori storici, sociali e culturali che hanno favorito articolazioni e diversificazioni profonde. Per un Paese come l’Italia, che ha avuto un esodo di 26 milioni di connazionali, dal quale è derivato un bacino di 60-80 milioni di italodiscendenti, il retroterra emigratorio rappresenta la base non esclusiva ma certamente prevalente della pratica linguistica in italiano. Per comodità espositiva, si fa ricorso all’immagine dei centri concentrici per delineare, sia pure in modo essenziale, l’estensione e l’articolazione dell’italofonia. Il nucleo centrale può essere individuato nei 4,5 milioni di cittadini italiani residenti all’estero, anche se tra loro vanno distinti coloro che sono partiti dall’Italia in tempi recenti e continuano a partire, dagli altri che, avendo recuperato la cittadinanza in base alla elastica normativa in vigore, hanno una dote linguistica più incerta o addirittura iniziale. Il secondo anello può essere visto nella comunità dei “nuovi italofoni”, di consistenza numerica equivalente a quella dei cittadini italiani all’estero, vale a dire negli stranieri che hanno scelto l’Italia come luogo di lavoro e di vita. Nel terzo anello possono essere collocati i discendenti dei protagonisti della storica vicenda dell’emigrazione italiana. Si tratta evidentemente della fascia più ampia, ma in essa vanno distinti coloro che per la distanza dagli emigrati più lontani devono essere considerati “potenziali italofoni” o “italofoni di ritorno” dagli altri, nati in Italia ed emigrati nel secondo dopoguerra, che hanno una dote linguistica con forti striature dialettali, ma in genere sufficiente per comunicare. Nel quarto gruppo si possono includere gli italodiscendenti delle ultime generazioni, che pur avendo molte connessioni con il gruppo precedente, hanno un livello di formazione e una padronanza degli strumenti di comunicazione che li rendono terminali privilegiati dell’offerta culturale e linguistica che l’Italia riesce a realizzare attraverso molteplici canali, istituzionali e non. Nell’ultimo cerchio si collocano gli italofoni per “italofilia” che per ragioni culturali manifestano una propensione per l’Italia, la sua cultura e il suo modello di vita e di relazioni interpersonali. Ad essi si aggiungono coloro che per ragioni professionali e di lavoro esprimono un interesse diretto per la nostra lingua e per la conoscenza della nostra società. Per la rilevanza che il fenomeno della presenza stabile di stranieri nella società italiana ha assunto, l’impegno di formazione linguistica ad essa connesso rappresenta una delle priorità che nello svolgimento degli Stati Generali dovrebbe avere il giusto risalto. Non si tratta di un bisogno di acquisizione linguistica indotto da esclusive ragioni pratiche, ma di un più complesso percorso di integrazione formativa, connotata da forti valenze intercultu- LONDRA SERA rali, come dimostra l’esperienza degli oltre 800.000 ragazzi stranieri che frequentano un regolare corso di studio nel nostro Paese. La lingua, inoltre, rappresenta per gli immigrati adulti una chiave fondamentale di integrazione; essi, nello stesso tempo, possono diventare portatori di italianità nei Paesi di provenienza. Il sistema esistente di promozione e sostegno della nostra lingua nel mondo presenta un’ampia gamma di canali di intervento, fatta di Istituti di cultura, scuole statali e paritarie, scuole private, sezioni di scuole bilingue e internazionali, una diffusa rete di enti gestori, un contingente di personale di ruolo, cattedre e lettori d’italiano presso università straniere e addetti scientifici. Per un quadro preciso si rinvia ai dati annualmente forniti dal MAE e ai documenti di altri gruppi di lavoro. Questo complesso impianto di insegnamento dell’italiano all’estero, di natura pubblicoprivata, che presenta diffusi punti di saldatura con i sistemi formativi locali di ogni ordine e grado, rappresenta l’asse portante intorno al quale ruotano altre reti ed altri programmi d’intervento che fanno capo a soggetti diversi, alcuni dei quali di riconosciuta tradizione. È il caso della Società Dante Alighieri che annovera in 78 Paesi del mondo 408 comitati con circa 200.000 iscritti, discendenti di italiani e stranieri. La Dante organizza ogni anno circa 9.000 corsi di lingua e oltre 2.000 eventi culturali. È il caso, ancora, degli enti certificatori italiani, quali l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università di Roma Tre e la già citata Dante Alighieri, che svolgono una capillare attività di certificazione della lingua italiana nel mondo e che dal 2012, sotto l’egida del MAE, si sono consorziate nell’associazione CLIQ (certificazione lingua italiana di qualità), a garanzia della qualità del loro operato per la diffusione di una cultura di qualità nell’ambito della certificazione della lingua italiana. Da quando le Regioni a statuto ordinario hanno ottenuto le funzioni in materia di emigrazione e acquisita capacità concorrente nelle iniziative internazionali, esse hanno promosso un notevole volume di interventi rispetto alle loro comunità di riferimento, rispondendo anche alla domanda di formazione linguistica. Un ulteriore impulso all’attivazione di corsi di lingua viene dal ramificato tessuto associativo. Si tratta di corsi rivolti prevalentemente ad adulti, autogestiti e, di norma, autofinanziati, che toccano zone sociali e territoriali spesso di difficile contatto, ma in genere con evidenti limiti di natura didattica. L’italofonia nel mondo, comunque, si giova di altri canali meno caratterizzati dal punto di vista istituzionale, ma non meno efficaci sotto il profilo della conservazione e della promozione della pratica linguistica. Per brevità ci limitiamo ad alcuni richiami, tuttavia essenziali. Il primo è quello della stampa in italiano all’estero, fatta di tre quotidiani, di cui due avviati ormai in versione online, e 82 periodici ufficialmente censiti. Essi hanno, in genere, non solo una funzione di sostegno linguistico, ma anche di tutela dei vincoli comunitari. Il quadro degli audiovisivi che si alimentano nel mercato commerciale o nell’humus associativo, che pure presenta in alcune realtà esempi di buon livello giornalistico e culturale, non è stato mai censito e quindi non è quantificabile. Si è in presenza, tuttavia, di un fenomeno ancora abbastanza capillare e soprattutto dotato di una capacità penetrativa da non sottovalutare. Un secondo importante riferimento è costituito dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona, nata nel 1985. Essa è basata sulla collaborazione istituzionale di radiotelevisioni di servizio pubblico – RAI, RSI, Rtv Koper-Capodistria, Radio Vaticana e San Marino TV – ed è rafforzata dai membri associati. Oltre all’effetto di sostegno alla difficile persistenza dell’italofonia nelle aree di frontiera, la Comunità costruisce la sua attività in modo pragmatico tra i suoi diversi attori e compie interessanti incursioni nel campo della multimedialità e sperimentazioni in quello dell’interattività, soprattutto verso enti e attori interessati o coinvolti dalla visione dell’italianità. La qualità della promozione che questo intervento assicura conosce un risvolto critico nella progressiva riduzione della pratica italofona, soprattutto in alcune realtà extranazionali. Nel campo delle tecnologie informatiche applicate alla promozione della lingua agisce il Consorzio interuniversitario ICoN-Italian Culture on the Net, una iniziativa di ampia scala assunta congiuntamente da una parte rilevante del sistema universitario italiano. Non va sottaciuto, infine, il contributo che la Chiesa tradizionalmente apporta alla valorizzazione dell’italiano all’estero, non solo con l’uso della nostra lingua in alcune funzioni religiose ma anche con la rete delle attività formative delle Università e dei Seminari cattolici e con la rete assistenziale delle Missioni, estesa alle diverse parti del mondo, che ancora raccoglie un consistente numero di persone, soprattutto delle generazioni più mature. La percezione della cultura di un Paese è di solito influenzata dall’immagine complessiva che quello stesso Paese è in grado di trasmettere in una determinata fase. Per quanto riguarda l’Italia, alle prese da alcuni anni con le conseguenze di una crisi prolungata e profonda, è realistico pensare ad un impegno non breve di rilancio che faccia leva su alcuni punti strategicamente forti, tra i quali certamente la cultura e la lingua italiane. Un elemento distintivo e di eccellenza è notoriamente il nostro patrimonio culturale. Esso, tuttavia, è sempre più considerato nelle politiche pubbliche come una rendita di posizione destinata a dare frutti anche senza una gestione adeguata, una costante e mirata promozione e una ricerca di innovazione nei linguaggi comunicazionali. Il limite maggiore della promozione del nostro patrimonio culturale e, più in generale, della cultura italiana all’estero, è nel modo generico e indifferenziato con cui essa è fatta. L’opportunità di costruire un’offerta culturale agli italofoni e agli italofili intorno alle nostre più significative espressioni storiche, culturali e paesaggistiche non è, naturalmente, in discussione, ma sembra evidente l’esigenza di modulare la proposta tenendo presente la sensibile articolazione sociale e culturale dei destinatari e usando linguaggi più adatti ai contesti culturali e ai soggetti di riferimento. La costante espansione del ‘Made in Italy’, vera diga di contenimento di una crisi che altrimenti sarebbe stata ancora più devastante nella sfera produttiva e in quella sociale, è stata quasi esclusivamente il frutto di dinamiche imprenditoriali, in assenza di un progetto culturale che ne evidenziasse alcuni presupposti tipicamente “italiani”, quali l’abitudine allo stile e alla personalizzazione, l’equilibrio e l’eleganza delle forme, la creatività e la capacità d’innovazione, la civiltà della tavola e il gusto del bere, la sociabilità nei rapporti interpersonali, e così via. La mancanza di dialogo e di sinergie tra la promozione economica e quella culturale, soprattutto quando si tratti di produzioni che incorporano un alto tasso di creatività e di modernità di concezione e realizzazione, limita la possibilità di godere del vantaggio offerto da un’italicità diffusa in ambito globale, che sia pure con le distinzioni geografiche, sociali e culturali più volte richiamate, può essere un vero punto di forza della proiezione internazionale dell’Italia. L’esigenza di innovare si estende anche ad un altro aspetto dei rapporti tra cultura italiana e culture italofone. Ci riferiamo alla persistente unidirezionalità delle relazioni tra queste culture, nel senso che quelle italofone sono generalmente considerate pure destinatarie di messaggi e impulsi provenienti dall’Italia. Si tratta di un’impostazione limitativa che sottovaluta l’evoluzione sociale e culturale delle tradizionali “comunità” e che priva la stessa cultura italiana della possibilità di allargare i propri orizzonti e di beneficiare di stimoli di rinnovamento che possono provenire da realtà che hanno già fatto quel percorso multiculturale e multilinguistico sul quale l’Italia si è incamminata. È necessario, dunque, ragionare sull’italiano come lingua della cultura di lingua italiana, con tutti i valori che porta con sé, ma anche come lingua della cultura “in” lingua italiana, valorizzando la sua capacità di elaborare altre culture e di mettersi in relazione con altre lingue. Collocata nella sua giusta ottica, l’italofonia non diventa una mera difesa della lingua italiana, ma una grande operazione di aggregazione, il “farsi comunità” di una serie di soggetti che si riconoscono, pur con tante diversità, in una comune matrice culturale. Esiste un’evidente asimmetria tra la comunità italiana nel mondo come storicamente si è sedimentata nel corso di un secolo e mezzo d’emigrazione e la comunità italofona, che è naturalmente più ristretta, anche se si estende oltre i confini degli insediamenti emigratori, coinvolgendo fasce importanti di stranieri. Questa possibile fluenza verso l’italofonia, comunque, è tutt’altro che lineare, per le forti diversificazioni e segmentazioni che si sono sviluppate nel nostro retroterra emigratorio, già richiamate, che limitano fortemente la possibilità di continuare ad usare con un qualche fondamento sociologico e culturale lo stesso concetto di “comunità”. Si tratta, pertanto, di coinvolgere gli italiani all’estero nella diffusione dell’italiano, distinguendo i gruppi per i quali la lingua italiana può diventare un’esigenza di appropriazione, riappropriazione, ricostruzione di un legame con un passato più o meno lontano e con una terra d’origine più o meno distante, anche decostruendo stereotipi e luoghi comuni. Nello stesso tempo, si pone in modo ormai stringente l’esigenza di aprire un dialogo, oggi del tutto assente, con gli italiani partiti più di recente, e con quelli che continuano a partire, affinché si convincano che la lingua del Paese che pure abbandonano con sentimenti spesso contrastanti è un’eredità da non perdere, disperdere, cancellare nell’esperienza di mobilità che hanno deciso di vivere. Tanto più che i protagonisti delle cosiddette “nuove mobilità” sono impegnati in buona misura in attività considerate di eccellenza a livello globale e spesso correlate ai settori di successo dell’Italia nel mondo. È il caso, dunque, di superare al più presto l’idea di italiano come lingua esclusiva delle radici. La quota più consistente dei milioni di italodiscendenti presenti nel mondo è costituita ormai da “stranieri”, cittadini a tutti gli effetti di altri Paesi, dotati di una formazione culturale e di una dote linguistica “altre” rispetto alla nostra. Nella maggior parte dei casi è impensabile un’offerta di formazione linguistica assimilata ai canoni della lingua materna, ma è necessario partire da presupposti metodologici e didattici diversi, propri dell’insegnamento di una lingua straniera. E questo dovrebbe valere naturalmente sia per gli italodiscendenti che per i “nuovi italofoni” che a centinaia di migliaia frequentano le scuole italiane. Rispetto ai primi, comunque, si presentano opportunità legate alla diffusione a livello mondiale di orientamenti e pratiche educative di segno interculturale. Per questo è essenziale non separare la cultura dalla lingua, ma semmai prospettare l’acquisizione linguistica come lo sviluppo naturale del percorso che si è intrapreso verso una maggiore consapevolezza delle proprie origini e della propria identità plurima. Un aspetto che meriterebbe un approfondimento peculiare e costante è la situazione degli italiani che risiedono nei Paesi europei, in particolare nei confini dell’Unione. La loro condizione è particolare perché può essere riferita ad un quadro istituzionale e normativo che offre strumenti e opportunità più avanzati. Intanto, non è da trascurare il fatto che molti 7 LONDRA SERA dei protagonisti delle nuove mobilità siano gli stessi di quella Generazione Erasmus che si è formata nelle università europee avviando una pratica bilingue suscettibile di ulteriori sviluppi. In secondo luogo, le direttive europee richiamano il dovere, in verità non sempre osservato, degli stati membri di tutelare la lingua materna e di favorire l’apprendimento di almeno altre due lingue straniere. Il semestre italiano dell’UE potrebbe essere l’occasione per rilanciare questa prospettiva pluringuistica e per ridefinire in modo più concreto gli impegni delle diverse istituzioni, a livello nazionale e regionale. L’Europa, inoltre, è ormai il luogo di prevalente destinazione dei giovani che lasciano il nostro Paese in cerca di lavoro. Lo snodo della formazione professionale è dunque decisivo per favorire un inserimento stabile e non subalterno di questi soggetti nelle società di destinazione, con le implicazioni di ordine linguistico che ne discendono. Gli Stati Generali potrebbero essere un’occasione per segnalare alcune buone pratiche di formazione professionale che prevedono anche un apprendimento linguistico duale, come in Germania e Svizzera. Non meno importante è confermare e sviluppare la priorità dell’integrazione dell’insegnamento dell’italiano nei sistemi scolastici locali, a partire dai livelli dell’obbligo. Essa consente di rispondere ad alcune fondamentali esigenze: a) plasmare l’offerta formativa sulla reale situazione degli utenti e incrociare la domanda potenziale nel modo più capillare possibile; b) collocare l’insegnamento dell’italiano in una dimensione multiculturale e plurilinguistica; c) avere obiettive garanzie sulla qualità didattica dell’intervento; d) porre le premesse di uno sviluppo della formazione linguistica anche ai livelli superiori e universitari. Va ulteriormente valorizzato il rapporto con la RAI avendo a riferimento i tanti canali radiofonici, televisivi e web del nostro servizio pubblico radiotelevisivo, con cui è possibile promuovere la conoscenza del nostro Paese, la sua storia, la cultura, l’economia insieme alle tradizioni, i costumi e il grande patrimonio culturale e artistico di cui l’Italia dispone. Il portale www.letteratura.rai.it è una straordinaria e innovativa opportunità per apprendere la nostra lingua e cultura per gli italofoni e gli italofili dentro e fuori i nostri confini. Sul versante dei media va implementata inoltre la collaborazione con la Comunità Radiotelevisiva Italofona di cui fanno parte - oltre la capofila RAI - emittenti straniere che trasmettono in lingua italiana. In merito alla sottotitolazione per offrire un sostegno concreto al bilinguismo, la RAI si è già attivata per la risoluzione delle questioni tecniche legate all’offerta della sottotitolazione on demand dei maggiori programmi di Rai Italia. Essenziale, infine, è considerare la “rete”, Internet e le risorse ad esso collegate come una delle scelte strategiche più adatte per rispondere in modo necessariamente flessibile alla diversità di motivazione e di livello culturale dei possibili italofoni e per realizzare una sempre maggiore interattività nel quadro dell’auspicata bidirezionalità nei rapporti con gli italodiscendenti. Attraverso la “rete” si potrebbero raggiungere alcuni fondamentali obiettivi comuni: a) favorire l'integrazione trasversale di tutte le comunità italofone al di fuori dei contesti culturali locali, creando così una “comunità” mondiale dell'italofonia; b) aprire direttamente i canali di accesso alla lingua italiana ai potenziali italofoni e italofili del futuro usando l'immagine dell'Italia e la sua cultura come polo di attrazione; c) offrire alle comunità italofone una immediata e rilevante disponibilità di prodotti culturali italiani immediatamente spendibili; d) sostenere il recupero di richiami identitari per quelle comunità all'estero che negli anni si sono sentite progressivamente emarginate, favorendo in tal modo un "nuovo patto” con l'Italia. Su questa linea si è sviluppata l’attività di diverse università, in particolare di quelle telematiche, come ad esempio l’Uninettuno e l’Unimarconi. Andrebbe raccolta, infine, la proposta, trasversale a diversi gruppi di lavoro, di costituire un Osservatorio mondiale della lingua e della cultura italiana, coordinando e valorizzando l’attività di istituti specializzati giàesistenti e operanti nel campo, con l’intento di monitorare lo stato e l’evoluzione dell’italiano nelle diverse aree linguistiche. Gli ostacoli che si frappongono ad una maggiore diffusione dell’italiano all’estero, in particolare nell’ambito delle “comunità” di origine, sono molteplici, per il cui superamento si avanzano le seguenti proposte: - Definizione di un progetto organico sulla promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo che tenga conto dell’esigenza di conciliare il forte richiamo della nostra consolidata tradizione classico-rinascimentale con la cultura delle moderne eccellenze italiane, dell’opportunità di incorporare la promozione culturale e linguistica nelle azioni di sostegno e di proiezione internazionale del ‘Sistema Paese’, dell’urgenza di un uso sistematico e mirato della multimedialità, dell’utilità di riconoscere alle “comunità” di italiani e di italo discendenti un ruolo attivo ed autonomo nello sviluppo dei programmi e nella realizzazione delle attività. - Una diversa considerazione delle risorseda impegnare: la riduzione di oltre il 70% dei fondi per i corsi e per l’attività degli Istituti di cultura, combinata con il dimezzamento del contingente di personale di ruolo all’estero, con la caduta del finanziamento della Dante Alighieri e con le attuali difficoltà delle università, nonostante l’impegno che i diversi soggetti dimostrano nel fronteggiare gli effetti più gravi dei tagli, indebolisce le capacitàconcorrenziali del nostro sistema rispetto ai nostri partners europei, minaccia le esperienze di eccellenza e proietta delle ombre sugli accordi di partenariato con le autorità scolastiche di alcuni Paesi dove è più alto il livello di integrazione nei sistemi locali. - Creazione di una “cabina di regia”:la mancanza di dialogo tra i diversi soggetti, la frammentarietà e la sovrapposizione degli interventi, la conseguente dispersione di risorse sono rilievi critici che provengono dalla generalità degli operatori, a livello centrale e nelle realtà estere. - Rilancio della formazione dei formatori: l’incertezza sul modello organizzativo e il succedersi di provvedimenti frammentari hanno determinato una situazione di incertezza e in alcuni casi di smarrimento relativamente al personale impegnato, in particolare rispetto a quello adibito inattività di insegnamento. E’ necessario intervenire al più presto per superare alcune contraddizioni, quale quella della diminuzione del contingente di ruolo e del contemporaneo fermo, per ragioni finanziarie, dell’aggiornamento del personale reclutato in loco e definire un profilo professionale adeguato per un’attività complessa e delicata, com’è l’insegnamento di una lingua seconda in peculiari contesti linguistici e culturali. - Implementazione del “Progetto Pilota”: la Direzione Generale per gli Italiani all’estero del MAE ha inteso contribuire al miglioramento della qualità dei corsi avviando un “progetto pilota” sperimentale – con la collaborazione dell’Università per Stranieri di Siena e di Perugia – che prevede l’invio all’estero di neolaureati presso i predetti Atenei, specificamente formati nell’insegnamento dell'italiano come lingua straniera, con l’intento di affiancare i docenti locali in servizio presso gli Entigestori e trasmettere loro le più moderne tecniche glottodidattiche. - Sulla base di questa presupposto, si può pensare di estendere questa esperienza di formazione specialistica a giovani discendenti, anche avvalendosi del contributo delle Regioni e delle loro reti associative nel mondo. PREMIO LUCIO FONTANA Julian D’Angiolillo e Valentina Demarco sono i vincitori della terza edizione del Premio Lucio Fontana 2014, promosso dal Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires e dalla Pirelli Neumaticos SAIC. Il Premio Lucio Fontana è riservato ad artisti emergenti residenti in Argentina e di origini italiane. Ai due vincitori sarà offerta la possibilità di trascorrere un periodo di due mesi in Italia, al fine di sviluppare le proprie capacità creative a contatto con l’ambiente culturale ed artistico italiano e in particolare con le realtà dell’arte contemporanea della città di Torino - che vanta molti spazi pubblici e molte tra le più importanti gallerie dedicate alle nuove generazioni creative -, contando sull’appoggio della Fondazione IGAV (Istituto Garuzzo per l’Arte Contemporanea), specializzato nelle residenze di artisti internazionali. La giuria di questa edizione – composta da Laura Buccellato, Teresa Riccardi, Luis Parenti, Guillermo Ruberto e Dino Bruzzone – ha selezionato anche altri nove artisti cui ha assegnato una mezione speciale: Maria Marcolina Dipierro, Carolina Fusilier, Bruno Gruppalli, Carolina Magnin, Rosalba Mirabella, Vito Alessio Pace, Mariana Sissia, Alejandro Javier Somaschini e Valeria Traversa. Con questa iniziativa il Consulato Generale intende contribuire a rinnovare e ricreare, anche idealmente, il cammino della grande relazione artistica e culturale tra Italia e Argentina, che in Lucio Fontana incontra una delle figure più emblematiche. L’artista, nato a Rosario nel 1899, compì i suoi primi studi in Italia, tornò in Argentina dove avviò la sua carriera artistica, per poi stabilirsi definitivamente nel 1947 in Italia, dove concretizzerà il "Manifesto bianco", concepito a Buenos Aires, fondando il "movimento spazialista" che lo porterà, con i suoi famosi "tagli", ad esser considerato uno dei più grandi innovatori dell’arte contemporanea. CRISTINA RAVAGLIA OSPITE DI INFOCOMMUNITY Nel corso della prima puntata la conduttrice Benedetta Rinaldi ha intervistato, nell’ambito della rubrica ‘Infocommunity’, il direttore generale del Maeci per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Cristina Ravaglia. Si è parlato delle modalità di voto per il rinnovo dei Comites e della ristrutturazione della rete consolare. “Ha diritto a votare – ha precisato in primo luogo l’ambasciatore Ravaglia - il cittadino italiano maggiorenne ed iscritto all’Aire che alla data del 19 dicembre 2014 sia residente da almeno sei mesi nella circoscrizione consolare. Però quest’anno, per poter esprimere il proprio suffragio, ogni connazionale dovrà manifestare preventivamente la volontà di votare per i Comites facendo pervenire al consolato di riferimento, prima del 19 novembre, una domanda di ammissione al voto firmata e accompagnata dalla fotocopia di un documento di riconoscimento. Il modulo potrà essere consegnato di persona o inviato per e- mail, via fax o per posta. Una volta acquisita dal consolato la domanda il connazionale verrà iscritto nella lista degli elettori veri e propri che riceveranno la scheda elettorale per posta”. Per quanto poi riguarda le prerogative dei Comites il direttore generale ha evidenziato come questi organismi di rappresentanza svolgano una funzione molto importante. “I Comites – ha spiegato Cristina Ravaglia - rappresentano la collettività che fa riferimento ad un consolato e vengono istituiti dove esistono comunità di una certa importanza con più di tremila italiani. Quest’anno vi saranno 16 nuovi Comites, ad esempio a Bangkok, Panama e Dubai dove le collettività italiane non sono quelle tradizionali. I Comites, che rappresentano le istanze delle collettività, hanno il compito di dialogare e di essere sentiti dai consoli su tutti i temi di interesse generale Quindi la loro funzione è molto importante e io credo che vada sfruttata appieno nell’interesse ovviamente dei connazionali, ma anche dell’istituzione che attraverso il Comites dovrebbe poter conoscere le reali le esigenze , richieste e priorità della collettività residente in quella zona”. Dopo aver ricordato che i moduli per richiedere l’iscrizione alle liste elettorali per il rinnovo dei Comites sono disponibili presso i consolati e i loro siti Internet e sono stati distribuiti attraverso associazioni, patronati e Comites già esistenti, Ravaglia ha risposto alla domanda della conduttrice sulla ristrutturazione della rete consolare. “Per far fronte ai tagli di spesa – ha affermato il direttore generale - stiamo ripensando la nostra rete diplomatica – consolare, cercando al contempo di minimizzare i danni. Per compensare la riduzione delle sedi stiamo inoltre applicando sempre più le innovazioni che la tecnologia informatica ci mette a disposizione, come ad esempio il nulla osta elettronico per il rilascio del passaporto. Una volta infatti si mandava la richiesta via fax alla competente questura in Italia, adesso, grazie al nulla osta in via informatica, la procedura è praticamente immediata. Un’altra novità importante – ha proseguito Ravaglia - è l’utilizzo della posta elettronica certificata per il conseguimento del nulla osta da parte dei comuni italiani per l’iscrizione dei connazionali all’Aire. Vi è poi un’altra innovazione, che scatterà da fine novembre ed è il frutto della nostra collaborazione con l’Inps, e cioè quella che consentirà ai Consolati di trasmettere all’Inps i certificati di esistenza in vita dei nostri pensionati all’estero in tempo reale e non più per posta come avveniva in passato. Stiamo inoltre lavorando – ha aggiunto Ravaglia - con il Consiglio Nazionale dei Notai per la realizzazione di un manuale di atti notarili che sarà presto in uscita. Questa iniziativa consentirà agli italiani, che si recheranno in Consolato, di avere la sicurezza di un atto notarile perfetto e già concordato. Abbiamo lavorato molto bene in questo senso ottenendo dei vantaggi per i connazionali, ma anche per noi che potremo lavorare tranquilli con dei modelli notarili ben fatti che non dovranno essere rivisti dai notai in Italia”. Il direttore generale ha infine ricordato l’importante lavoro svolto dai funzionari itineranti dei consolati che portano i loro servizi presso le nostre collettività. (G.M.) LA RICETTA DELLA SETTIMANA Insalata di Lenticchie al pepe rosa Ingredienti (per quattro persone): 250 gr. di lenticchie biologiche; 1 cespo di radicchio rosso di media; grandezza; 3 arance; 1 melograno; 1 carota; 1 costa di sedano; 1 foglia di alloro; olio extravergine; sale e pepe. Esecuzione: Lessare le lenticchie in acqua fredda con una carota, il sedano e l'alloro. Quando sono pronte scolarle, togliere gli odori, e far raffreddare. Tagliare il radicchi sottilissimo e grattugiare due arance. In un pentolino portare ad ebollizione il succo di due arance e farlo ridurre della metà. Condire le lenticchie con il radicchio, il pepe rosa, la buccia ed il succo delle arance, i chicchi della melagrana, l'olio, il pepe ed il sale. Versare nel piatto di portata e decorare con fettine sottili di arancia. LONDRA SERA 8 Matera designata Capitale Europea della Cultura 2019 Una veduta di Matera. È La magia delle mongolfiere a Matera. Matera la città designata dalla Commissione di 13 esperti tra italiani e stranieri ad essere Capitale Europea del 2019. La Città dei Sassi ha superato, ottenendo 7 voti su 13 le altre città candidate, Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. La decisione, molto attesa nelle diverse città dove la cerimonia di designazione è stata seguita nelle piazze, è stata comunicata ai sindaci e ai rappresentanti delle diverse città nel Salone del Consiglio nazionale del Mibact in via del Collegio Romano. Grande soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino del capoluogo lucano, Salvatore Adduce che, ha sottolineato: "La nostra vittoria è un esempio esaltante che da Matera arriva all'Europa. È la dimostrazione che con il contributo della cultura si può trasformare il territorio". La vittoria, ha continuato il sindaco Adduce "non era un esito scontato. Con Matera vince tutto il Sud". Per il Ministro Franceschini si è trattato di "un'esperienza formidabile, importante per le città candidate e per il Paese. Nell'Art Bonus - ha poi ricordato il ministro - ci sono delle misure che puntano a valorizzare tutti i progetti che sono stati presentati. Ci sono anche dei provvedimenti in cantiere per istituire la capitale italiana della cultura". Piazza San Giovanni, nei Sassi, è esplosa di gioia all'annuncio del Ministro Dario Franceschini, seguito in diretta su un maxi-schermo. Subito dopo sono risuonate le note dell'Inno alla Gioia, inno dell'Unione Europea, fra bandiere sventolanti bianche e azzurre. "La cosa più importante della sfida vinta da Matera è la straordinaria capacità progettuale d'insieme che hanno messo in campo le 6 città della lista ristretta”, ha detto ancora Franceschini, aggiungendo che "il presidente della Commissione ha affermato che nessun'altra competizione è mai stata di questo livello qualitativo. Per questo sono importantissime le due norme approvate dal Parlamento con decreto Art Bonus. La prima è il programma Europa 2019 che prevede di sostenere la realizzazione del lavoro progettuale anche delle città che non hanno vinto. La seconda è l'introduzione dal 2015 della Capitale Italiana della cultura". "La prossima volta che l'Italia avrà la capitale europea sarà nel 2033 ed è quindi evidente che una capitale della cultura a livello nazionale e ogni anno, offrirà invece una opportunità di competizione virtuosa a tutte le città italiane grandi e piccole, in grado di far scattare gli stesso meccanismi positivi e straordinari in termine di progettazione unitaria e creatività che abbiamo visto ora tra le sei città finaliste", ha concluso il ministro. È un giorno storico per Matera: dopo oltre mezzo secolo, la città dei Sassi archivia definitivamente il passato. Da ''vergogna nazionale'' del Dopoguerra diventa la capitale europea della cultura nel 2019, designata dall'Italia insieme all'altra città capitale, la bulgara Plovdiv. Un riconoscimento che rende Matera avanguardia di modernità, non a caso il dossier di candidatura si chiama 'Open Future' ed è stato votato da 7 giurati su 13 per l'originalità ed i contenuti. Matera è premiata per l'intuizione e la partecipazione: il suo cammino per il traguardo europeo è iniziato con anticipo Il pane di Matera. rispetto alle altre città candidate ed è stato interamente nel segno della partecipazione. Un percorso in crescendo grazie al quale il Comitato Matera 2019 è riuscito a coinvolgere non solo tutta la città ma anche l'intera Regione Basilicata e una porzione della Puglia con Comuni della Murgia barese che 9 LONDRA SERA luogo di attrazione turistica, snodo nevralgico della vita commerciale e luogo privilegiato per le numerose attività culturali nonché museo diffuso con le chiese rupestri e con tanti contenitori che sono valorizzati da mostre e concerti. La proclamazione a Capitale Europea della Cultura completa questo cammino di crescita. Con questa conquista, Matera farà sentire più forte la sua voce anche per il miglioramento delle infrastrutture. La città non è collegata né all'autostrada né alla ferrovia nazionale e le strade verso lo Jonio o verso Bari necessitano di urgenti ammodernamenti. L'unico collegamento ferroviario è con una linea a scartamento ridotto che richiede un'ora ed un quarto di tempo per coprire i 60 Il Ministro della Cultura Dario Franceschini. chilometri di distanza da Bari. Matera 2019 è stata una vittoria collettiva che ha coinvolto imprenditori, scuole, istituzioni, cittadini. In modo lento all'inizio della candidatura e poi travolgente dopo l'inserimento nella rosa dei candidati l'anno scorso, Matera 2019 è diventata un'avventura straordinaria. Festa in piazza dopo l’annuncio della candidatura di Matera a Capitale europea della cultura. La festa degli aquiloni. Un angolo di Matera. hanno sostenuto Matera anziché Lecce. Vince per la sua storia millenaria, rappresentata dal logo con la 'M' stilizzata a specchio, che rappresenta cunicoli sca- Uno scorcio di Matera. Piazza Vittorio Veneto. vati nel tufo e che diventa sia 'W' (la rete) che 'M' (iniziale della città). Un segno primordiale per il marchio abbinato al lettering del logotipo, i colori della terra e del cielo. Per il suo passato, Matera ha già ottenuto il riconoscimento Unesco nel 1993 di patrimonio dell'umanità grazie ai Sassi, i caratteristici rioni in tufo. Proprio i Sassi, però, nel secondo Dopoguerra erano costati a Matera l'appellativo di ''vergogna nazionale'' prima con Togliatti e poi con De Gasperi. Lasciava interdetti vedere i cittadini materani vivere nelle stesse case con gli animali, asini soprattutto, preziosi per le attività agricole. Era il simbolo di una pericolosa arretratezza e di sottosviluppo. Iniziò un piano di svuotamento degli antichi rioni con la realizzazione di quartieri sul 'piano' e con il progressivo ampliamento urbano progettato da Ludovico Quaroni. Quella pagina è ormai definitivamente cancellata. I Sassi sono oggi Il sindaco di Matera Salvatore Adduce. Sasso Barisano. LONDRA SERA 10 Proprietors : Maria, Silvana, Filippo & Franco LONDRA SERA 11 Una vostra visita e` sempre gradita Carlo Jewellers Fin dal 1967 Roberto Zintu Sardinian Wines Ltd. 56, Glebe Road Finchley London N3 2AX Tel.(+44) 7795951991 Disponiamo di un ricco assortimento di articoli di gioielleria e oreficeria da 9 a 18 ct. e Perle coltivate di ottima qualita`. Un diamante e` per sempre, ma compralo buono, di qualita`! CANTINA DEL VERMENTINO Orario 10 am. - 5 pm. 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In particolare, dal progetto Sabio (Sostenibilità dell'Agricoltura Biologica) è emerso che i prodotti bio hanno una maggiore capacità antiossidante rispetto ai prodotti convenzionali con una percentuale dal 15 al 200%”. E non solo. Nel soggetto sano, aggiunge la ricercatrice, “abbiamo rilevato un aumento dei livelli HDL, il colesterolo buono per intenderci, ed una riduzione delle proteine dell'infiammazione, del colesterolo cattivo e delle perdite di proteine nel sangue”. Inoltre, un'alimentazione biologica “aumenta la quota di acido folico, e riduce i livelli di omocisteina nel sangue”. La scelta di prodotti bio, dunque, è promossa a pieni voti, soprattutto per i più piccoli. “Purtroppo però – aggiunge la ricercatrice – con il progetto sulla sostenibilità della mensa scolastica biologica abbiamo riscontrato che tranne Roma, eccellenza in Europa per i prodotti bio nelle scuole, le altre regioni sono poche attente a questo tema”. E, aggiunge la ricercatrice, “dove non è stata fatta una campagna di sensibilizzazione i nostri bambini sono più obesi. Ci sono alcuni studi che dimostrano una relazione tra il consumo dei pesticidi e l'obesità. Tra i fattori che incidono sull'obesità, infatti, c'è anche la qualità dei prodotti scelti”. Mangiare bio, dunque, fa bene alla salute ma attenzione a scegliere: “Spesso si confonde il biologico con il naturale. Acquistare dal contadino sotto casa non vuol dire mangiare biologico”. Il biologico, ricorda Di Renzo, “è un prodotto garantito, certificato e lo riconosciamo dal marchio”. REGISTRO PER LA TRASPARENZA Il registro per la trasparenza dei rappresentanti di interessi è stato istituito nel 2011 ed opera sulla base di un accordo interistituzionale (AII) tra il Parlamento Europeo e la Commissione Europea. Tale accordo è stato recentemente rivisto da un gruppo ad alto livello, co-presieduto dal vice presidente della Commissione Maroš Šefcovic e dal vice presidente del Parlamento Europeo Rainer Wieland, e composto da parlamentari appartenenti a tutti i gruppi politici oltre ad un osservatore del Consiglio. Il gruppo si è riunito nove volte tra l'agosto e il dicembre 2013 e ha formulato una serie di raccomandazioni per il miglioramento del registro. Il risultato di tale riesame è un accordo interistituzionale rivisto, che è stato adottato dalla Commissione il 9 aprile 2014 e approvato dal Parlamento Europeo durante la sessione plenaria dello scorso 15 aprile. Il giorno successivo ha avuto luogo la cerimonia della firma con il vice presidente Šefcovic e il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz. Una nuova revisione del registro per la trasparenza è prevista per il 2017. L’accordo rivisto comprende una serie di miglioramenti e chiarimenti, in particolare: chiarimento delle diverse sezioni, che consente ai soggetti registrati di selezionare più facilmente la categoria corretta (allegato I dell'accordo); revisione della procedura di segnalazioni e reclami allo scopo di migliorare la rapidità e l’efficienza del monitoraggio e della qualità dei dati (punto VII e allegato IV); rafforzamento del codice di condotta; impegno all'introduzione di ulteriori incentivi per incoraggiare la registrazione. Secondo le stime attuali il 75% degli organismi interessati connessi alle imprese e il 60% circa delle ONG operanti a Bruxelles risultano registrati. Il numero complessivo delle organizzazioni registrate si aggira attualmente intorno a 6 500. Secondo una stima prudente, ogni organizzazione impiega una media di cinque persone: di conseguenza il codice di condotta del registro si applica ad almeno 32 500 rappresentanti di interessi. Per il momento il registro rimarrà facoltativo, a causa della mancanza di una base giuridica chiara e semplice per renderlo obbligatorio, e della volon- tà, da parte della Commissione e del Parlamento, di rimanere aperti al dialogo con tutte le parti interessate, a prescindere dal loro status. Il nuovo registro sarà attivo, al più tardi, dal 1º gennaio 2015, ed il segretariato congiunto del registro per la trasparenza ha già avviato l'introduzione dei miglioramenti. CADUTI DI GUERRA E NON DISERTORI "Riabilitare i militari disertori, come Caduti di Guerra: 'giustiziarli' fu un atto di violenza ingiustificato, gratuito, da condannare", chiede il vescovo Ordinario Militare Monsignor Santo Marcianò, intervistato sul dibattito, nato in Francia e ora in corso anche in Italia, in coincidenza con la celebrazione del centenario dall'inizio della Grande Guerra. "È sorprendente con quanta facilità costoro siano stati giustiziati, in molti casi senza un regolare processo e ad opera di altri militari - sottolinea Marcianò -. E che tale esecuzione fosse motivata da ragioni punitive o dimostrative non cambia la realtà: essa è stata e rimane un atto di vio- lenza ingiustificato, gratuito, da condannare. Non c’è ragione che possa giustificare tale violenza, unita a diffamazione, vergogna, umiliazione". Anzi, "come è già avvenuto in altri Paesi militare - la profonda ingiustizia perpetrata a loro danno sostiene la richiesta di chi vorrebbe una 'riabilitazione' di questi militari, tramite un loro riconoscimento come Caduti di Guerra. Anche lo Stato italiano, in particolare il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, ha deciso di studiare meglio questa problematica".europei come la Francia - ricorda l'ordinario IL CAPITALE NATURALE VALUTATO A 145MILA MILIARDI DI DOLLARI La green economy è una nuova forma di economia che tiene conto del capitale naturale, cioè del patrimonio di risorse fisiche e biologiche disponibili, da cui derivano i servizi, fondamentali per la vita, offerti dagli ecosistemi. Ma non è facile fare una valutazione economica del patrimonio naturale. Secondo una stima, compiuta nel 2011, il valore dei servizi offerti dal capitale naturale sarebbe tra 125.000 e 145.000 miliardi di dol- lari (il Pil mondiale del 2011 è stato di 75.000 miliardi di dollari). La valorizzazione e la tutela di questo patrimonio - secondo quanto rilevato durante gli Stati Generali dell’economia verde in occasione di Ecomondo, svoltosi a Rimini - passano attraverso quattro proposte: migliorare e semplificare la normativa di tutela rendendo più incisivi gli strumenti economici; promuovere la contabilità ambientale integrandola nei conti economici e nei bilanci; coinvolgere maggiormente il settore privato anche attraverso accordi ambientali e l’uso di strumenti di mercato; contenere il consumo del suolo anche attraverso il recupero e la riqualificazione delle aree urbanizzate e del patrimonio abitativo esistente e l’adozione di misure per rafforzare il risanamento, la bonifica e il recupero di aree industrializzate. MONTEZEMOLO NUOVO PRESIDENTE ALITALIA Luca Cordero di Montezemolo sale sulla plancia di comando della nuova Alitalia targata Etihad. James Hogan, Chief Executive Officer della compagnia di Abu Dhabi, è stato, invece, designato vicepresidente. Il Board ha quindi convocato per il 20 novembre in prima convocazione e per il 26 novembre in seconda convocazione l'assemblea degli LONDRA SERA FOTOGIORNALE azionisti che procederà a ratificare le nuove nomine. Sono 40 i piloti di Alitalia che voleranno sugli aerei del gruppo emiratino, con un contratto triennale con l'opzione, al termine di questo periodo, di rimanere nella compagnia. Per i piloti italiani, il passaggio ad Abu Dhabi avverrà in termpi brevi: 38 inizieranno a prestare servizio in Etihad Airways entro la fine di quest’anno, mentre i restanti due si uniranno alla compagnia aerea nei primi mesi del 2015. La decisione del consiglio di amministrazione rappresenta un nuovo paso nella definizione dell'assetto di vertice della compagnia nella quale si appresta a fare il proprio ingresso Etihad, con una quota del 49%, una volta ottenuto il via libera dell'Unione Europea. Il verdetto di Bruxelles è atteso per il 17 novembre. Il nome di Montezemolo alla presidenza di Alitalia circolava ormai da mesi, già in estate, e, dopo una fase di riflessione, l'ex numero uno della Ferrari, considerato uno dei 'facilitatori' della complessa e delicata trattativa tra Alitalia ed Etihad, sarà alla testa della nuova compagnia. Sul fronte assunzioni, Etihad ha avviato una grande campagna di assunzioni a livello internazionale per assumere 500-600 piloti nei prossimi cinque anni. GREENPEACE INTERCETTA LEGNO ILLEGALE DALL'AMAZZONIA Una nave che trasportava legno proveniente dall’Amazzonia è stata intercettata dagli attivisti di Greenpeace mentre si avvicinava al porto di Rotterdam. Gli attivisti hanno affiancato la nave con i gommoni mostrando uno striscione con scritto 'Crimine Forestale' per chiedere alle autorità competenti di rispettare e applicare il Regolamento europeo che impedisce l’ingresso e il commercio del legno illegale in Europa. Il legname a bordo della nave è stato venduto dall'esportatore brasiliano Rainbow T r a d i n g all’impresa Leary ed è destinato alle aziende belg h e Lemanhieu e Omniplex. Greenpeace ha denunciato in un recente rapporto come la Rainbow Trading sia coinvolta nel taglio e commercio di legno illegale amazzonico. NIENTE AIUTI UE PER I RIFIUTI IN CAMPANIA La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha respinto il ricorso dell'Italia e ha confermato il rifiuto della Commissione di pagare al nostro Paese i contributi finanziari per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti in Campania. Si tratta di 46,6 milioni di euro circa, cofinanziati dai Fondi strutturali, pari al 50% di quanto speso dalla Regione Campania per la gestione dei rifiuti. Nel 2007 Bruxelles aveva avviato un procedimento d’infrazione nei confronti dell’Italia, addebitandole di non aver garantito, in Campania, uno smaltimento dei rifiuti senza pericolo per la salute dell’uomo e per l'ambiente. Nel 2010 il procedimento d’infrazione aveva dato luogo a una sentenza della Corte di Giustizia in cui si criticava il nostro Paese per aver violato la direttiva sui rifiuti. 13 SEMPRE PIÙ TESTAMENTI A FAVORE DEGLI ANIMALI Sono sempre di più gli italiani che decidono di fare testamento a favore degli animali. "È un fenomeno recente in Italia - spiega il vicepresidente della Lav, Roberto Bennati ma in costante e rapida crescita". Si va dalla vecchietta che nomina erede universale il suo pastore tedesco, a chi preferisce lasciare soldi ad amici o associazioni con l'onere di occuparsi dell'amato gatto, criceto o canarino che sia. “Sempre più persone vedono nel testamento uno strumento per fare del bene - spiega Bennati - e decidono di devolvere i loro averi o parte di essi ad associazioni animaliste, donazioni che per noi sono di vitale impor- tanza perché ci consentono di ampliare il numero di attività che possiamo fare a favore e tutela degli animali". Anche per la tutela del proprio animale dopo la morte del padrone, secondo Bennati è meglio affidarsi a un ente terzo. "Le associazioni danno maggiore garanzia - sostiene il numero due della Lav di privati che magari non rispettano fino in fondo le volontà del defunto. Ci è capitato spesso racconta - di ricevere lasciti con l'aggiunta di piccoli legati con l'onere di farci carico dell'animale del defunto di cui ci siamo puntualmente occupati trovandogli una famiglia adottiva". SICUREZZA DEI COSMETICI La Commissione Europea ha ulteriormente rafforzato la tutela dei consumatori, in particolare dei neonati e dei bambini, adottando due misure che limitano l'uso di tre conservanti nei prodotti cosmetici. Secondo il Commissario europeo per la Politica dei Consumatori Neven Mimica "abbiamo dimostrato una volta di più che la sicurezza dei consumatori è fondamentale in ogni decisione che prendiamo. I conservanti nei cosmetici svolgono una funzione preziosa, in quanto garantiscono che i prodotti che utilizziamo quotidianamente siano esenti da agenti patogeni. Dobbiamo tuttavia assicurarci che offrano il massimo grado di protezione. Con queste misure i consumatori possono essere certi che i cosmetici che usano sono sicuri". La decisione della Commissione giunge in seguito ad una valutazione del Comitato Scientifico della Sicurezza dei Consumatori (CSSC), un organo consultivo indipendente che ha effettuato un'attenta analisi dei rischi delle sostanze prima di raccomandarne la restrizione o il divieto. Con le misure adottate la Commissione riduce la concentrazione massima di due conservanti, il propilparabene e il butilparabene, dal limite attualmente consentito dello 0,4% se usati individualmente e dello 0,8% se miscelati con altri esteri, allo 0,14% per l'uso sia individuale che miscelato. Saranno vietati dai prodotti da non sciacquare destinati all'area del pannolino dei bambini di età inferiore ai tre anni, in quanto la presenza di irritazione cutanea e l'occlusione possono permettere una maggiore penetrazione rispetto alla pelle integra. Le nuove norme si applicheranno ai prodotti immessi sul mercato dopo il 16 aprile 2015. In secondo luogo, la Commissione vieta la miscela di methylchloroisothiazolinone e methylisothiazolinone nei prodotti da non sciacquare, come le creme per il corpo. Tale misura è intesa a ridurre il rischio e l'incidenza delle allergie cutanee. Il conservante può ancora essere utilizzato nei prodotti da eliminare con il risciacquo, quali shampoo e gel doccia, in una concentrazione massima dello 0,0015% di una miscela, con un rapporto 3:1 di MCI/MI. La misura si applicherà ai prodotti immessi sul mercato dopo il 16 luglio 2015. I conservanti sono importanti nei cosmetici in quanto proteggono i consumatori da agenti patogeni nocivi che altrimenti invaderebbero le creme e i prodotti di uso quotidiano. Senza conservanti tutti i cosmetici avrebbero una durata di conservazione molto breve e, nella maggior parte dei casi, andrebbero tenuti in frigorifero. Il gruppo di prodotti chimici noto come parabeni costituisce una parte importante dei conservanti che potrebbero essere utilizzati nei cosmetici. Oltre al propilparabene e al butilparabene, altri parabeni, come il metilparabene e l'etilparabene sono sicuri, come più volte confermato dal Comitato scientifico della sicurezza dei consumatori (CSSC), e sono inoltre alcuni dei conservanti più efficienti. Quest'anno la Commissione ha vietato l'uso di altri cinque parabeni nei prodotti cosmetici: isopropilparabene, isobutilparabene, fenilparabene, benzilparabene e pentilparabene a causa della mancanza dei dati necessari per una rivalutazione. Dal 30 ottobre scorso, i prodotti immessi sul mercato devono essere privi di tali sostanze. I prodotti cosmetici sono disciplinati a livello europeo dal regolamento (CE) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici per garantire la sicurezza dei consumatori e l'integrità del mercato interno. Indipendentemente dal processo di produzione o dai canali di distribuzione, i prodotti cosmetici immessi sul mercato dell'Unioen Europea devono essere sicuri. Il fabbricante è responsabile della sicurezza dei prodotti e deve garantire che siano sottoposti a una valutazione scientifica della sicurezza condotta da esperti prima della loro immissione sul mercato. 14 LONDRA SERA La Scelta FUSION CUISINE ESPERIENZA L'UNICO GUSTO TRA LA CUCINA ITALIANA E LA CUCINA MAROCCHINA IL TAGLIO DI CAPELLI PIU' ALLA MODA DI LONDRA GINO HAIRDRESSER-GENTS 33A Dean Street Soho W1D 4PP TEL. 0207 437 2029 UNA VISITA E' SEMPRE GRADITA 86-90 Lamb's Conduit Street London WC1N 3 LZ Tel. 020 7242 4119 UNIVERSAL G A R D E N LT D Importazione di tutti i prodotti ortofrutticoli dalla Sicilia e dall'Italia con Olio Extra Vergine di Oliva Siciliano, Salumi e Ricotta fresca, erbe speziate ed Origano fresco,Mozzarella e tante altre qualita' di frutta e verdura di stagione e non. Pomodoro e Asparagi di tutte le qualita'. Fichi d'India e Melenzane siciliane, formaggi come il Parmigiano Reggiano. 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