Download - Belpaese

1 Primo piano
13 febbraio 2010
08 febbraio 2014
L’ASL LECCE FORNIRÀ
GRATUITAMENTE LA TERAPIA
DI BELLA AD UNA PAZIENTE
Alessandro Chizzini
pag. 7
Lecce
“ECOFESTA PUGLIA”,
UN’IDEA CHE PIACE A TUTTI.
ANCHE TROPPO
Stefano Manca
1
pag. 8
Periodico
d’informazione del Salento
Anno XIII n. 530
08.02.2014
Foto di Ninì Ciccarese
LECCE
“Qui ho le mie cose”. Il clochard
Giuseppe ritorna nella casa in via Taranto
Andrea Colella
NARDÒ
Amianto a Castellino: parte la
raccolta firme “anti-discarica”
Stefano Manca
Cervi e bufale
Sono passati 44 anni dallo scoperta della Grotta dei Cervi a Porto Badisco. Se è vero che molto deve essere
ancora fatto per valorizzare uno dei più importanti siti preistorici d’Europa, è anche vero che spesso è stato
diffuso allarmismo in merito allo stato di conservazione dei cunicoli e dei celebri pittogrammi che -traffico
stradale a parte- godono di buona salute, a detta degli esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici
SPETTACOLO
pag. 10
pag. 26
Al Paisiello va in scena Se tu avessi
parlato… Emilia con Carla Guido
Angela Leucci
pag. 28
2
08 febbraio 2014
3
08 febbraio 2014
Editoriale
La destinazione
della solidarietà
OPINIONI
Il parcheggio dei Celestini
di Andrea Colella
In un articolo dal titolo “La truffa dell’8 per mille
allo Stato” il giornalista Paolo Fantauzzi de
L’Espresso spiega bene ai lettori come dei 170 milioni di euro derivanti dall’8 per mille che i contribuenti -in media il 10-15% del totale- hanno scelto nel 2013 di assegnare allo Stato per finanziare iniziative di interesse sociale o di carattere umanitario, in realtà solo poco più di 400mila euro verranno realmente impiegati per tali scopi. Infatti sembra che i vari governi succedutisi nel corso di questi anni abbiano sempre più utilizzato tali fondi per
altre finalità come il salvataggio di Alitalia o il rifinanziamento delle missioni militari all’estero, differenti da quelle per il quale tale contributo era stato pensato.
Questa rivelazione appare come l’ennesima storia all’italiana sull’utilizzo più o meno trasparente
dei soldi pubblici, ma fa ancora più male all’indomani del verificarsi di eventi drammatici che hanno come protagonisti persone che si trovano in uno
stato di bisogno. La tragica fine dei due clochard
leccesi, Dino Martina e Veronica Piggini, trovati morti annegati nella fogna della casa diroccata in via
Taranto dove avevano trovato riparo, ha scosso con
violenza le coscienze di una città candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019, i cui amministratori hanno ammesso, senza mezzi termini, di poter far poco per aiutare le persone che vivono in condizioni simili per mancanza di risorse.
Come sempre toccherà dunque al volontariato farsi carico della qualità (e dell’aspettativa) di vita dei
senzatetto E a noi giornalisti rimarrà il pensiero che
se quei 170 milioni di euro fossero utilizzati nella
maniera corretta, non dovremmo raccontare più
simili tragedie.
Belpaese
tornerà in distribuzione
il 22 febbraio 2014
L'atrio di Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce e della Prefettura,
è senza dubbio il parcheggio più centrale della città, nonostante il divieto che minaccia la rimozione coatta dei veicoli in sosta. E il numero di veicoli presenti non
sembra diminuire, anzi…
10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo
Una giornata per non dimenticare il martirio degli
italiani che, nei territori della ex Jugoslavia, furono
gettati nelle foibe, morendo
tragicamente per la sola
colpa di essere italiani.
A Buje d’Istria, in provincia
di Pola, l’atto di coraggio di
un’italiana istriana: Maria
Monica. Ella sentì arrivare
il plotone dei comunisti titini che marciavano per le
strade di Buje con l’incari-
co di rastrellare le persone
destinate, per lo più, ad essere infoibate.
Al passaggio delle truppe di
Tito era obbligatorio esporre la bandiera con la stella
rossa di Tito. Maria Monica, pur avanti negli anni,
non esitò: non poteva esporre la bandiera macchiata
dalla stella rossa, lei era
italiana e la sua bandiera il
puro Tricolore. Così, rischiando il tutto per tutto,
gridando “Sono italiana”, si
affacciò ad una finestra
sventolando il Tricolore
mentre il plotone dei titini
arrivava, marciando, sotto
la sua casa.
Si salvò perché il caso volle che a guidare quel plotone fosse un giovane contadino, suo fornitore di latte
e formaggio. Il destino premiò il coraggio di un’Italiana valorosa.
Piera Sticchi - Maglie
La lucerna
a cura di
fra Roberto Francavilla
“Beati i poveri di spirito,
perché di essi è il Regno dei
cieli. Beati i miti, perché
avranno in eredità la terra. Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio”.
Amici di Belpaese, vi scrivo dopo la domenica 2
febbraio nella quale abbiamo celebrato la duplice Giornata della Vita e della Vita Consacrata.
Sono due motivazioni per le quali una vita intera non basterebbe per rendere grazie a Dio e a
quanti collaborano con Lui nel darci la vita e nell’aiutarci ad accoglierla, custodirla e difenderla.
Alludo ai genitori ed educatori della scuola e della fede.
La pagina evangelica di questa festa ci ha fatto
incontrare i genitori Giuseppe e Maria che portano
il Bambino Gesù al Tempio e i vegliardi Simeone
ed Anna che lo accolgono, dopo averlo atteso per
una vita intera. Si può parlare di loro come beati perché poveri in spirito, miti e puri di cuore. Queste beatitudini si estendono a quanti non si lasciano trascinare dalla corrente di opinioni e atteggiamenti mondani (come ama ripetere Papa
Francesco), ma scelgono Cristo e il suo Vangelo
per servire i fratelli più bisognosi.
Nella storia della Chiesa non sono mancati uomini
e donne che chiamiamo fondatori di Istituti religiosi, in risposta alle nuove povertà che di volta
in volta si affacciano prepotentemente alla ribalta
della vita. Ho vissuto in prima persona nella cattedrale di Bari il grande raduno di religiosi, nel quale siamo stati invitati “a risvegliare il mondo” di
fronte a situazioni insostenibili. Dopo, presso la
mensa del mio convento, abbiamo accolto i
nuovi poveri per un pasto fraterno nel quale si possa vivere la solidarietà concreta verso tutti coloro che circostanze della vita hanno messo sulla
strada, allontanandoli dagli affetti più cari e privandoli della dignità di persone! Si tratta di extracomunitari, senzatetto, ma anche gente che ha
perso il lavoro e una ragione per vivere.
Noi religiosi siamo nati per questo: dare una mano
a Dio ed una mano al prossimo, con lo sguardo
fisso su di Lui permettendoci di vedere gli altri.
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08 febbraio 2014
in copertina
Cervi e bufale
Sono passati 44 anni dallo scoperta della Grotta dei Cervi a
Porto Badisco. Se è vero che molto deve essere ancora fatto
per valorizzare uno dei più importanti siti preistorici
d’Europa, è anche vero che spesso è stato diffuso
allarmismo in merito allo stato di conservazione dei
cunicoli e dei celebri pittogrammi che -traffico stradale a
parte- godono di buona salute, a detta degli esperti della
Soprintendenza ai Beni Archeologici
Il 1° febbraio scorso si è celebrato a Lecce un curioso anniversario in ricordo di una celebre
e mai abbastanza celebrata ricorrenza: la scoperta della Grotta
dei Cervi a Porto Badisco. A ri-
cordarci quell’importante evento
sono le parole di Rosanna Romano, vedova di Severino Albertini, uno degli scopritori delle
grotte: “Era il 1° febbraio 1970
allorché mio marito insieme con
Isidoro Mattioli, Remo Mazzotta, Enzo Evangelisti e Daniele
Rizzo, tutti iscritti al Gruppo
Speleologico Salentino di Maglie,
entrarono in una grotta da cui
poi sarebbe scaturita una scoperta interessantissima”. Non
nascondendo l’emozione di quei
momenti Rosanna continua: “La
grotta è lunga 1.550 metri e racchiude 3mila pittogrammi datati
al 6.000 a. C. Le grotte risalirebbero al 25.000 a.C. circa”.
Abituati come siamo oggi ad una
logica “‘usa e getta”, secondo cui
una cosa va buttata nel dimenticatoio della mente dopo solo una
giornata, fare i conti con “segni
umani” risalenti a 6.000 anni
prima della nascita di Cristo appare qualcosa di estraneo che
“manco esiste” direbbe l’uomo
qualunque. Ebbene, è proprio di
questo che si tratta, ovvero di
una cosa “che manco esiste” perché sembrerebbe che di questa
scoperta, di questa grotta, dei
suoi pittogrammi sembrano essersi dimenticati tutti o quasi. Sicuramente la maggior parte delle
istituzioni.
Di certo invece è rimasta scolpita
nella memoria di Pino Salamina,
un combattivo ottantenne, che
all’epoca della scoperta fu chiamato a fare le prime fotografie
delle grotte. Di certo è solidamente presente nella memoria di
Luciano Faggiano, proprietario
dell’omonimo museo, che alla
Grotta dei Cervi ha dedicato in
modo permanente una sala con
ricostruzioni tridimensionali in
miniatura e dove, proprio nei
giorni scorsi, per il quarto anno
consecutivo, è stato celebrato
La Soprintendenza assicura:
“Nessuna emergenza per le Grotte”
l’anniversario della scoperta.
Anzi, dice Faggiano, della “non
scoperta, perché dimenticata
dalle istituzioni in merito soprattutto alla valorizzazione del sito.
Una scoperta del genere -aggiunge- in altri paesi come la Spagna o la Francia sta dando da
vivere a una intera regione”.
Con rammarico Faggiano afferma infine: “Pino Salamina ha
fatto circa 2 mesi fa una richiesta
alla Soprintendenza Archeologica di Taranto e alla Procura per
sapere quali reperti siano stati
scoperti. Nessuna risposta al momento”. Quello che sembra evidente è che in tutta questa
vicenda, fatta di domande ora
senza risposte ora di mezze risposte, è necessario fare chiarezza.
Fabio Antonio Grasso
Lo stato conservativo dei cunicoli e dei pittogrammi dopo 6mila anni può essere considerato accettabile.
I problemi potrebbero derivare in futuro dal traffico di mezzi pesanti sulla litoranea sovrastante
La delicatezza e la complessità dell’argomento rendono necessaria una maggiore
chiarezza a proposito della Grotta dei Cervi. Ne abbiamo parlato, pertanto, con il dottor Salvatore Bianco, archeologo responsabile della sede leccese della Soprintendenza
ai Beni Archeologici di Taranto.
Dottor Bianco, quale è la condizione attuale delle grotte e dei pittogrammi?
Lo stato di conservazione delle Grotte, e
quindi delle note pitture preistoriche lungo
i corridoi delle stesse, è rispondente a quanto riscontrato alla fine delle campagne di scavo effettuate nel corso degli anni ‘80 del secolo scorso dai professori Graziosi e Guerri dell’Università di Firenze e subito dopo dal
professor Cremonesi dell’Università di Lec-
ce e dalla professoressa Vigliardi dell’Università di Firenze.
Una situazione di normale “conservazione”
naturale, su cui pesano ovviamente i circa
6mila anni di storia delle grotte, come è stato confermato anche d recente dal professor
Zezza dell’Università di Trieste. Questi, nel
1996, ha effettuato, all’epoca come Università di Bari, dei monitoraggi ambientali all’interno delle grotte, nell’ambito di un progetto europeo, che metteva a confronto le
grotte di Altamira in Spagna, con vistose forme di degrado delle pitture preistoriche dovute ai massicci flussi turistici, e le Grotte dei
Cervi di Porto Badisco precluse da subito alla
visita turistica.
Quali sono i risultati della ricerca condotta
dal professor Zezza?
La situazione conservativa dei corridoi interni
alle Grotte dei Cervi, insieme ai risultati dei
monitoraggi, è stata presentata dal professor Zezza nella pubblicazione La Grotta dei
Cervi sul canale d’Otranto (Capone Editore 2003) e in una pubblica conferenza tenuta
subito dopo presso Il Museo di Maglie. Il
professor Zezza ha illustrato in successivi articoli scientifici il carattere del tutto naturale del “degrado” delle superfici interne delle grotte dovuto al passare dei secoli. Di recente, lo stesso Zezza, ha affermato che solo
un’alterazione continuata dei parametri ambientali interni potrebbe indurre effettivi fenomeni di degrado, ma tale alterazione dovrebbe essere indotta solo da continuate at-
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in copertina
Un futuro in 3D
Una delle maggiori critiche è l’impossibilità di fruizione della Grotta dei Cervi, il cui accesso
è di fatto interdetto al pubblico. Ma il progetto curato di riproduzione e fruizione virtuale
degli ambienti potrebbe ovviare al problema (finanziamenti permettendo)
Panoramica dell’area sovrastante la Grotta dei Cervi a Porto Badisco - foto di Ninì Ciccarese
tività dell’uomo nell’immediato
esterno o interno delle grotte, che
per ora non sussistono.
La vicinanza della litoranea è fonte di preoccupazione per la salute
di questo monumento?
La vicinanza della strada provinciale Otranto - Santa Cesarea può
costituire nel tempo fonte di eventuale pericolo per la parte terminale
del corridoio n. 2, in quanto tale
tratto di corridoio corre al di sotto della sede stradale. Al fine di evitare eventuali problemi la Soprintendenza, ma anche associazioni in
passato, hanno sollevato il problema presso l’Amministrazione
provinciale per l’interdizione del
traffico ai mezzi pesanti. Nel 2013
la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia ha invitato
la Provincia di Lecce ad entrare, in
qualità di partner, all’interno del
protocollo di intesa in via di definizione tra Soprintendenza, Università del Salento e Provincia di
Lecce, proprio al fine di trovare so-
luzione al problema. Tra l’altro autorevoli esponenti della stessa Amministrazione provinciale hanno riconosciuto l’esistenza e l’importanza del problema.
E i recenti terremoti e piogge che
hanno interessato il Salento?
Circa le recenti scosse sismiche
non sono stati rilevati danni all’interno delle grotte nel corso dei
recenti sopralluoghi di controllo.
Ma nelle grotte non si sono notati neanche danni riconducibili ad
eventi sismici dei secoli scorsi, che
pure hanno colpito il Salento.
Oggi, caso mai, possono preoccupare le forti precipitazioni piovose,
che potrebbero comportare l’ingressione naturale e lo scorrimento di acque all’interno delle grotte,
che potrebbero erodere i depositi
archeologici dei settori più prossimi agli ingressi. Ma i monitoraggi
effettuati nelle ultime settimane,
dopo le recenti precipitazioni,
non hanno rilevato anomalie.
Fabio Antonio Grasso
Uno degli aspetti più interessanti
della ricerca attuale è rappresentato
da quei casi in cui l’alta tecnologia
si unisce alle tecniche più tradizionali dell’archeologo, dello storico dell’arte e dell’architettura. Il
caso della Grotta dei Cervi è interessante proprio per questo motivo. Dettagli maggiori si possono
trarre dalla lettura di quanto proposto dal SIBA (il laboratorio di
Servizi Informatici Bibliotecari di
Ateneo) che fa capo all’Università
del Salento. Della Grotta dei Cervi verrà infatti realizzata una scansione degli ambienti con la possibilità di riproduzione virtuale degli stessi. L’operazione è complessa, lunga e costosa ma ha enormi
vantaggi legati da una parte alla
conservazione della grotta stessa e
dall’altro alla sua fruibilità: sarà
possibile visitare virtualmente quel
luogo senza materialmente entrarci, vederne i pittogrammi percepirne lo spazio.
L’accessibilità del sito archeologico, nella sua versione virtuale, sarebbe garantita a tutti, e volendolo, anche a distanza. Dal sito web
del SIBA si apprende che il progetto
Grotta dei Cervi - Porto Badisco è
stato avviato nel 2003 dal Coordinamento SIBA, nell’ambito del
Piano Coordinato delle Università
di Catania e Lecce e del progetto
3D Database - 3D Archeo, in collaborazione con il Visual Information Technology Group dell’IIT-NRC Canada, con il CEDAD (CEntro di DAtazione e Diagnostica) e il Laboratorio di Paletnologia del Dipartimento di
Beni Culturali dell’Università di
Lecce, con il Museo Provinciale “S.
Castromediano” e con la Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Puglia. Collaborano inoltre
alla realizzazione del progetto il
CASPUR di Roma, il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università del Salento e il Comune
di Otranto.
Al momento sono in l’allineamento e la premodellazione dei nuovi
dati acquisiti nella campagna 2009;
l’analisi degli altri dati 2D e 3D acquisiti ad altissima risoluzione nella campagna 2005. Sono previsti,
a cura del Coordinamento SIBA e
del CASPUR di Roma; il completamento dell’allineamento e della
premodellazione dei dati acquisiti nella campagna 2009; l’acquisizione digitale 2D e 3D di altre zone
della Grotta; l’elaborazione di tutti i dati acquisiti e l’integrazione
con quelli ad altissima risoluzione
della campagna 2005; il completamento del modello 3D della sezione V della Grotta; la ricostruzione tridimensionale di altre sezioni della Grotta (III, IV, VI, VII,
VIII); la costruzione del modello
completo 3D della Grotta; indagini più approfondite riguardanti la
misura del microclima e di gas radon nella Grotta; l’analisi dei materiali utilizzati per la realizzazione delle pitture parietali; il completamento delle indagini geofisiche.
Dal sito non è rilevabile con esattezza la tempistica delle operazioni mancanti al completamento del
progetto certo è, però, che sono oltre dieci anni che si lavora. Per alcuni sono tanti, per altri il giusto,
sarebbe da capire quanto la penuria dei finanziamenti ha inciso sui
tempi di attuazione di questo pro(F.A.G.)
getto.
Museo Archeologico Nazionale cercasi
per ospitare i reperti di Porto Badisco
I preziosi reperti raccolti al momento della scoperta della Grotta 44 anni fa furono portati
a Taranto in quanto Lecce non aveva -e non ha ancora- una struttura idonea ad accoglierli
Un altro aspetto interessante da chiarire è quello dei reperti rinvenuti nella Grotta dei Cervi. Le voci che abbiamo raccolto
sono state spesso generiche, non precise
addirittura discordanti. Fonti della Soprintendenza Archeologica di Taranto
fanno chiarezza e mettono al corrente che
i reperti, dal momento dell’esecuzione degli scavi, sono stati depositati nei magazzini della stessa Soprintendenza.
Prima dell’attuale riallestimento, nel
Museo Archeologico Nazionale di Taranto
(MARTA) era presentata una selezione dei
materiali scoperti nella Grotta. All’epoca del rinvenimento i reperti non furono
depositati presso la sede locale dell’ufficio staccato di Lecce della Soprintendenza Archeologica solo perché non esistevano allora i depositi adeguati, né un
laboratorio di restauro né spazi espositivi. Questa storia dei reperti e della loro
fruibilità pone un altro problema, forse
ancora più ampio e complesso ovvero
quello della necessità di avere spazi
espositivi specifici tanto più considerando
l’enorme patrimonio archeologico che il
territorio salentino riserva.
Suona come una enorme, terrificante stonatura il fatto che quella di Lecce è l’unica provincia pugliese priva di un museo
nazionale. Nessuno se ne lamenta però.
La necessità di spazi appositi risolverebbe
anche il caso della stessa Grotta dei Cervi che, per ragioni legate alla sua stessa conformazione, è impraticabile in alcuni tratti. Dall’analisi di tale vicenda appare chiaro che certe questioni sono facilmente sulla bocca di tutti, doverosamente nella coscienza di molti, sempre
più nella consapevolezza di pochissimi.
Altrettanto evidente appare anche l’assoluta incapacità di guardare il tutto da
una prospettiva diversa. La si chiami pure
incapacità di programmazione cultura-
le con attività di ampio respiro, su lunghe distanze che abbiano come obiettivi principali la ricerca, la conservazione e la divulgazione.
Un caso a questo proposito sembra eclatante: non distante da porta Rudiae è
stato da qualche anno acquisito dallo
stesso Ministero dei Beni Culturali, cui
afferisce la Soprintendenza Archeologica, l’ex Ospedale dello Spirito Santo i cui
ampi spazi al piano terreno potrebbero
ospitare almeno in parte, almeno per il
momento, una sezione del futuro Museo
Archeologico Nazionale di Lecce. Queste
enormi stanze probabilmente verranno
trasformate in uffici dimostrando ancora una volta che la mentalità da burocrate
vale più della creatività e del passato di
cui dovremmo andare fieri. Serve un’altra logica, servono forse altri uomini, altre menti, altre coscienze e alta cono(F.A.G.)
scenza.
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08 febbraio 2014
primo piano
Tribunale di Lecce: “Il Metodo
Di Bella a carico dell’Asl”
Importante sentenza del giudice Francesco Costa che obbliga l’Azienda Sanitaria a fornire gratuitamente la terapia
di Bella ad una paziente salentina e a risarcirgli le spese mediche finora sostenute
Forse rimarrà sempre al centro delle discussioni e continuerà a dividere la comunità medico-scientifica internazionale, ma il Metodo
Di Bella (MDB) ottiene un altro importante successo.
Con una sentenza
dello scorso 16
gennaio, il magistrato del Tribuna-
le di Lecce Francesco Costa ha infatti autorizzato la somministrazione gratuita a carico
dell’Asl di Lecce del trattamento antitumorale
del professor Luigi Di Bella (nella foto), ad una
ammalata salentina. Non è la prima volta che
un tribunale si esprime in questo senso, ma
ciò che colpisce di questa sentenza è che il giudice ha disposto anche il rimborso integrale
delle spese sostenute finora dalla ricorrente,
un totale di ben 25mila euro. Secondo il pa-
rere di Costa, qualora sia provata, come nel
caso in questione, l’efficacia terapeutica e l’insostituibilità della cura Di Bella rispetto alle
cure tradizionali poste a carico del Servizio
Sanitario, questa terapia medica potrà essere posta a carico dello stesso Ssn.
La pronuncia è il risultato del ricorso presentato dagli avvocati Vanessa e Carlo Madaro, colui che per primo portò alla ribalta
nazionale il Metodo Di Bella, quando ricopriva il ruolo di Pretore di Maglie. Era il 16
gennaio 1997 quando Madaro ordinò la fornitura gratuita della terapia ad un giovane paziente del medico bolognese, sconvolgendo le
istituzioni sanitarie e politiche di tutto il Paese. Dopo la contestata bocciatura della terapia in seguito alla sperimentazione effettuata nel 1998, le luci sul MDB si spensero per
molti anni, almeno fino al febbraio del 2012,
quando fu il magistrato del Tribunale di Bari
Maria Procoli a imporre al Sistema Sanitario
Nazionale di farsi carico delle spese previste
dalla terapia Di Bella a cui era sottoposto un
ammalato di tumore. In quell’occasione,
l’Asl impugnò la sentenza del giudice ed ebbe
ragione, costringendo il paziente a ricorrere
ancora alle proprie tasche per continuare a curarsi secondo le disposizioni del MDB.
A seguire l’esempio del Tribunale di Bari, fu
il giudice del lavoro de L’Aquila, Anna Maria Tracanna, che ordinò all’Asl di Avezzano
Sulmona non solo di fornire gratuitamente la
cura Di Bella ad un paziente, ma decretò anche il rimborso delle spese farmaceutiche ef-
La soddisfazione dei “dibelliani” arriva su Facebook
Entusiasmo (e qualche dubbio) da parte degli internauti
che commentano la sentenza sul gruppo Facebook
dedicato alla discussa terapia anticancro
La sentenza del Tribunale di
Lecce è stata ripresa da molti media nazionali (non quanti ci si
aspettava, però) e la sua eco non
poteva non diffondersi sul web,
in particolare su Facebook. Il famoso social network che di recente ha compiuto 10 anni di vita
raccoglie anche il gruppo “MDB
(Metodo Di Bella) dal cancro si
può guarire!!!”, che da anni si
impegna nella difesa della validità
del discusso trattamento medico.
Gli iscritti a questo gruppo hanno ovviamente preso con entusiasmo il provvedimento giudiziario: “Finalmente!!!! -si legge in
uno dei post- Per curare mio padre é stato un incubo, la cura ha
funzionato bene, e lui ne era entusiasta”. Molto più dettagliato,
anche dal punto di vista tecnico
il commento di un sostenitore del
Mdb: “Di persone in remissione
da tumore grazie al Metodo Di
Bella ce ne sono moltissime in Italia, numerose le conosco di persona. Quando qualcuno va dal
giudice, con in mano referti di
strutture sanitarie pubbliche, firmati da medici non ‘dibelliani’,
che documentano in maniera
indiscutibile l’efficacia della cura,
liberamente scelta dal malato,
come si può negargli il rimborso di questi farmaci? Farmaci sulla cui efficacia antitumorale, peraltro, escono in letteratura conferme tutti i giorni. Non si può
nemmeno tirare in ballo la questione del contenimento dei costi: chi si cura con il Metodo Di
Bella lo fa a domicilio e fa risparmiare al Servizio Sanitario i
costi di terapie enormemente
più costose, incompatibili con
MDB: ogni tumore curato con
Metodo Di Bella è un risparmio
di decine di migliaia di euro per
la comunità”.
Qualcun altro invece, seppur
contento, pone dei dubbi: “Ma
è logico gioire se c’è una postilla capestro? L’Asl deve sostenere la spesa solo dopo che un malato ha provato con i metodi tradizionali e non gli hanno dato benefici? Ma qui si parla di cancro,
mica di raffreddori, non vorrei
che te la passino dopo che sei
morto e allora si che è dimostrato
che la cura tradizionale non funziona”. Altri lamentano invece il
silenzio dei media sui controlli
della Guardia di Finanza compiuti sulla fallimentare sperimentazione del 1998, da sempre
contestata dai “dibelliani”. Una
cosa è certa: del Mdb si continuerà ancora a parlare. (A.C.)
fettuate dal ricorrente, la stessa strada scelta
dal giudice di Lecce. In Italia sono però numerosi i giudici che si sono pronunciati a favore di Di Bella; sentenze identiche sono state emesse anche in Sicilia, Calabria, Lazio ed
Emilia Romagna, regione in cui, precisamente
a Bologna, Giuseppe Di Bella ha ereditato e
sta portando avanti il lavoro del padre.
Il riconoscimento del Tribunale di Lecce ha
colto la soddisfazione dello “Sportello dei Diritti”, il cui presidente Giovanni D’Agata si
augura che questa sentenza possa dare speranza a chi non sta trovando beneficio dalle
cure tradizionali.
Alessandro Chizzini
Le proprietà della
somatostatina conosciute
da decenni
L’ultima sentenza che riconosce la validità del Metodo Di Bella conferma per l’ennesima volta
come la terapia elaborata dal medico bolognese
poggi su delle solide basi scientifiche. Si tratta inoltre di un nuovo riconoscimento delle benefiche proprietà della somatostatina, la sostanza principale utilizzata in questa tanto discussa cura antitumorale. Si tratta di un ormone definito polipeptidico prodotto dall’ipotalamo, dal pancreas, dal tratto gastro-intestinale e dalle cellule del sistema Apud.
Nel Metodo Di Bella, la somatostatina funziona
come inibitore dell’ormone della crescita (GH), della Prolattina e dei Fattori di Crescita prodotti tramite il GH, i tre elementi che favoriscono la crescita tumorale.
Scoperta per caso nel 1968 dal biologo Krulich
e isolata nel 1973 dal dottor Roger Guillemin, le
proprietà terapeutiche della somatostatina sono
state riconosciute già nel 1985 su rari tumori che
contengono i suoi recettori (gastrinomi, apudomi
e insulinomi), oltre ad essere usata per fermare la
formazione di vasi sanguigni che nutrono il tumore,
come scoperto dal dottor Judah Folkman. Nel 2011,
inoltre, una ricerca pubblicata sull’International Journal of Oncology, con la firma tra gli altri del premio nobel Andrew Victor Schally, dimostrerebbe
come un analogo sintetico della somatostatina sia
in grado di uccidere ben nove linee cellulari del tumore mammario, anche del tipo denominato “triplo negativo”, cioè il più aggressivo.
Queste sono solo alcune delle proprietà antitumorali
della somatostatina e racchiuse in un immenso archivio consultabile sui siti www.pubmed.gov e
(A.C.)
www.metododibella.org.
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primo piano
“Ecofesta”, un’idea che va a ruba
Provincia di Lecce e Unpli hanno presentato “Ecosagra”, una serie di iniziative che mirano alla tutela ambientale durante eventi e concerti.
Ma l’idea originale appartiene in realtà a tre giovani salentini, ai quali sembra che sia stata “scippata”
Cosa succede quando un ente locale
autorevole come la Provincia di Lecce, dà il suo patrocinio a un progetto identico spiccicato ad uno già
in corso da tre anni e realizzato da
alcuni ragazzi salentini, con tanto
di marchio e regolamento registrati presso la Camera di Commercio?
Per rispondere basta seguire quello che è accaduto a Roberto Paladini, Ilaria Calò e Loreta Ragone
(nella foto), tre giovani salentini che
nel 2011 hanno realizzato “Ecofesta Puglia”, una serie di progetti di
raccolta differenziata, riduzione
dei rifiuti e delle emissioni durante sagre, concerti ed eventi. L’idea
piace, e tanto. Al punto che i tre ragazzi che risultano vincitori di un
bando del Ministero per l’Università.
Il progetto viene così presentato anche alla Provincia di Lecce e all’Unpli (Unione Nazionale Pro
Loco d’Italia). Ed è a questo punto che accade qualcosa. La Provincia e la stessa Unpli presentano
alcune settimane fa “Ecosagra”, un
progetto identico ad “Ecofesta”.
Ma di coinvolgere i ragazzi, veri artefici dei primi eventi green delle
notti pugliesi, non se ne parla nemmeno. Ce lo racconta Roberto Paladini, uno dei tre ideatori di “Ecofesta”: “Dal 2011 proviamo a parlare con la Provincia, senza mai ricevere risposta”. La scelta di provare a instaurare un rapporto di collaborazione con la Provincia di
Lecce è stata quasi naturale. “Infatti
-prosegue Roberto- quando realizzammo questo progetto, come ambito territoriale di intervento pensammo proprio a Lecce a alla sua
provincia. Fu quindi ovvio rivolgersi
a loro, affinché Palazzo dei Celestini
avesse un ruolo di coordinamento”.
L’amarezza, seppur evidente, di
certo non porta ad arrendersi. Le
“Ecofeste” infatti si terranno anche
nel 2014, ancor più numerose di un
anno fa. E Roberto si riprende
l’entusiasmo mentre ce ne parla: “A
primavera ricominciamo. Un anno
fa arrivammo complessivamente a
41 eventi targati Ecofesta, partendo però da giugno. Adesso invece
si inizia a marzo. Siamo destinati a
crescere. E lo faremo, cosa molto
importante, destagionalizzando”.
Dispiace però che la voglia di fare
di questi trentenni salentini venga
ostacolata proprio dalle istituzioni
locali, che in casi simili dovrebbero invece stendere tappeti rossi. E
su una possibile riappacificazione
con Provincia e Unpli, Roberto
non nutre molte speranze: “Con
l’Unpli avevamo firmato addirittura
un protocollo d’intesa! Hanno di-
chiarato che presto ci avrebbero comunque coinvolti… Ma quando?
Ci hanno tenuti completamente
all’oscuro, senza nemmeno invitarci
alla conferenza stampa. Che procedessero da soli, dimostreremo la
differenza tra noi e loro!”.
Infine chiediamo a Roberto cosa
pensa, insieme ai suoi colleghi, del
sostegno ricevuto da amici e internauti attraverso una campagna virale diffusa su Facebook. “La solidarietà online -conclude- ci ha fatto piacere. Credo che la gente abbia visto come lavoriamo, ad esempio nelle scuole. Oppure durante gli
eventi, quando fino alle quattro di
notte siamo con le mani nei rifiuti.
Hanno evidentemente compreso
la nostra passione”.
Stefano Manca
Differenziata, prodotti a chilometro zero e sensibilizzazione
Si chiamano Roberto Paladini, Ilaria Calò
e Loreta Ragone: sono i nomi dei giovani
ideatori, formatisi all’Università del Salento, di “Ecofesta”. Grazie alla loro professionalità e originalità è nato nel 2011 il progetto “Ecofesta Puglia”, attraverso il quale portare in Puglia una nuova filosofia green, non solo negli ambienti di lavoro, ma
anche tra le feste salentine. “Si può vivere, lavorare e divertirsi. Anche una festa può
essere amica dell’ambiente”, affermano dall’home page del loro sito.
Le loro iniziative ruotano attorno a tre attività: ridurre, differenziare, informare. In particolare, il loro progetto si propone di aumentare la raccolta differenziata, ridurre i
rifiuti, ridurre i costi, ridurre le emissioni, sensibilizzare visitatori e cittadini, ridurre gli imballaggi con l’utilizzo di grandi formati e distribuzione alla spina.
Gli organizzatori di eventi che scelgono quindi di adottare la certificazione volontaria
“Ecofesta Puglia”, accettano quindi di
partecipare al “gioco”: vuol dire, quindi, che
durante il loro evento si lasceranno guidare
da uno staff specializzato per avere una corretta gestione del ciclo dei rifiuti e l’utilizzo di formule di mobilità sostenibile.
L’obiettivo infatti è quello di intraprendere
un percorso con gli organizzatori per promuovere buone pratiche ambientali (ad
esempio raccolta differenziata attraverso isole ecologiche, produzione di compost, informazione e sensibilizzazione, azioni di riduzione di impatto ambientale, alimenti bio(S.M.)
logici o a chilometro zero).
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lecce
Senza tetto né legge
La tragica fine di Dino Martina e Veronica Piggini ha “rivelato” a tutti l’esistenza dei clochard in una città che finora ha
fatto finta di non vedere. Intanto il signor Giuseppe è tornato nella casa diroccata di via Taranto
Ebbene, sì. Anche a Lecce, come
in tutte le città italiane, tanta
gente vive in mezzo alla strada o
in case fatiscenti, che potrebbero
crollare da un momento all’altro.
Questo è quello che tutti hanno
imparato nel corso degli ultimi
dieci giorni, dopo cioè la scoperta dei corpi, in avanzato stato di
decomposizione, di Dino Martina
e Veronica Piggini, i due senza tetto che da mesi avevano trovato riparo in una casa fatiscente in via
Taranto. Grande è stata l’emozione che questo tragico fatto ha
generato tra i leccesi, i quali si
sono resi conti di vivere in una città dove ad affrontare e tentare di
offrire una soluzione a queste criticità sono la Caritas Diocesana e
le associazioni di volontariato
qualificato come i City Angels e la
Croce Rossa. Le istituzioni sembrano impotenti, sia per la mancanza oggettiva di risorse da impiegare sia a causa di una burocrazia che rallenta spesso l’attuazione di iniziative di partnership
e protocolli d’intesa con il mondo
del volontariato.
Ma una cosa è certa: la città candidata a diventare Capitale Europea della Cultura 2019 di strada ne deve fare ancora in direzione
della solidarietà, della sicurezza e
dell’accoglienza dei suoi cittadini,
in particolare i più sfortunati. Un
concetto ben ribadito nelle parole di don Simone Rella, il parroco che ha officiato lunedì scorso
il funerale dei due clochard.
Intanto Giuseppe Fiorentino (nella foto), il
senza tetto che per primo
ha scoperto i corpi senza
vita di Dino e Veronica,
mercoledì scorso è ritornato nella casa “maledetta” di via Taranto,
immobile che, ricordiamo, è attualmente posto
sotto sequestro da parte
della Procura di Lecce
per l’ipotesi di omicidio
colposo a carico di ignoti. Giuseppe, diventato
una vera e propria icona
di questa vicenda grazie
alle sue esternazioni, viveva nella stanza accanto a quella dove avevano
trovato riparo Dino e Veronica e,
nonostante i sigilli, non aveva intenzione di lasciare quella che, nonostante tutto, lui continua a
chiamare “la sua casa”. Solo l’intervento pacifico degli agenti di
Polizia e degli operatori dei servizi
sociali ha convinto Giuseppe
(dopo tre ore di trattative) a lasciare il pericoloso stabile.
E mentre a Palazzo Carafa in
questi giorni si discute come trovare una soluzione alternativa
per Giuseppe, altri 70 senza tetto
(tanti sono quelli censiti nella città di Lecce, tra italiani e stranieri) aspettano anche loro con ansia.
Andrea Colella
Auto elettriche, arrivano le colonnine per la ricarica
Da mercoledì scorso nella città di Lecce, come anche a Brindisi, i cittadini hanno un motivo in più per cambiare la propria auto con una elettrica, all’insegna
della mobilità sostenibile. Nel segno della causa comune della candidatura di
Lecce come Capitale Europea della
Cultura 2019 i due Comuni hanno deciso di inaugurare contemporaneamente, nella stessa giornata di mercoledì 5
febbraio, il loro sistema di ricarica cittadino: prima 8 colonnine sono state
inaugurate a Brindisi alla presenza del
sindaco Mimmo Consales e del sinda-
Apisem, Palazzo Carafa chiama l’Arpa Puglia
Nei giorni scorsi il Comune ha richiesto all’ente regionale
informazioni in merito ai limiti di Mtbe, l’idrocarburo tossico
trovato nella falda acquifera sottostante il deposito di
idrocarburi
Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio si è consumato il nuovo capitolo della vicenda, che ha inizio dai
primi anni 2000, dell’ex Apisem, il
sito di deposito e stoccaggio degli
idrocarburi di proprietà dei Semeraro. Una vicenda ancora aperta,
nata con la segnalazione e successivamente anche un esposto dei residenti della zona per il ritrovamento
di acqua contaminata.
Il 21 gennaio scorso a Bari la Conferenza dei servizi ha prodotto alcuni
esiti: Semeraro entro il 21 febbraio
dovrà consegnare l’analisi di rischio
per le zone interessate e attuare un
piano per la bonifica entro quattro
mesi. Ha stabilito inoltre che non esiste per legge un parametro di bonifica per il Mtbe, l’idrocarburo tossico
presente nelle acque, e questo dato
ha acceso le comunicazioni tra il Comune e la Regione. Ma la questione è ancora aperta. L’avvelenamento della falda, da cui si rifornisce l’ac-
quedotto pugliese, rischia di aggravarsi anche per ritardi burocratici.
Il dirigente del settore Ambiente del
Comune di Lecce aveva rilasciato
precedentemente l’autorizzazione
alla R&G Semeraro di immettere
nella fognatura bianca le acque prelevate e sottoposte a trattamento
“Pump e Treat”, un sistema con un
filtro a carboni attivi che consentirebbe una messa in sicurezza delle acque di falda. Il Comune ha chiesto
all’Arpa Puglia quale soglia limite di
Mtbe sia quella giusta da rispettare
ma questa soglia limite attualmente
non è univocamente determinata e
caratterizzata da idoneità lesiva per
la salute umana. In attesa di trovare la soluzione è stata sospesa in via
temporanea questa autorizzazione,
con preoccupazione da parte della
Regione, ed è stato presentato un ricorso al Tar da parte del legale della famiglia Semeraro.
Oriana Rausa
co di Lecce Paolo Perrone (nella foto).
Successivamente con un corteo di auto
elettriche i rappresentanti istituzionali
hanno raggiunto Lecce, dando vita a un
primo vero collegamento “elettrico” tra i
due comuni. Circa quaranta chilometri
percorsi a zero emissioni con appuntamento in piazza Sant’Oronzo per procedere al taglio del nastro davanti a una
delle cinque colonnine di ricarica leccesi.
Gli altri punti di ricarica a Lecce sono collocati in viale XXV Luglio, Piazza Oronzo
Massari, Viale Giovanni Paolo II e Via Vito
Carluccio.
A San Cataldo
è caccia ai rifiuti
I volontari di Fare Verde Puglia, armati di guanti, rastrelli e sciarpa, si daranno
appuntamento a San Cataldo domenica 9 febbraio a partire dalle 10, per
la ventesima edizione di “Il Mare d’Inverno”, giornata dedicata alla pulizia
delle spiagge. I volontari raccoglieranno
e censiranno i rifiuti presenti sul litorale, per ricordare che il mare e le
spiagge non esistono solo con l’arrivo
della stagione estiva ma subiscono l’inquinamento dell’uomo per 12 mesi
l’anno. Oltre a ripulire questo tratto di
spiaggia, i volontari stileranno una “classifica” dei rifiuti più frequenti, rinvenuti
e raccolti per individuare quali siano
le cause e le fonti di inquinamento e
degrado del litorale.
La manifestazione è stata organizzata
in collaborazione con le associazioni
Nuova Messapia, Rete Turistica della
Grecìa Salentina, Guardia Nazionale
Aeza Lecce, La voce nuova Surbo, Pro
loco San Cataldo, Unpli Lecce. Per informazione e adesioni: 329.0106972.
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Foto: Salentoweb.tv
OTTO VOCI
PER OTTO
UTOPIE
DI LECCE2019
Appuntamento al Fondo Verri in via Santa Maria del Paradiso (nei
pressi della Chiesa del Rosario) domenica 9 febbraio, alle 18.30,
con un reading d’eccezione. Il Bid Book, il dossier di candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019, sarà letto a
voce alta da otto interpreti, attori professionisti e non della scena leccese: Ippolito Chiarello, Aldo Augieri, Simone Franco, Piero
Rapanà, Angela De Gaetano, Erika Grillo, Mauro Marino, Luigi Mangia e Airan Berg, principale artefice del Bid Book.
Nel circolo culturale nel centro storico di Lecce saranno dunque
protagonisti le otto utopie utili a "Reinventare Eutopia", come recita lo slogan di Lecce2019. Diretta streaming su Salentoweb.tv.
Info: 0832.304522
La bellezza disarmante
ai Cantieri Teatrali Koreja
Un Centro Sociale sotto chiave
Il Comitato e le associazioni di Frigole dicono basta all’uso privatistico di una struttura che dovrebbe essere
adibita a scopi pubblici
Una ferita sempre aperta quella che affligge gli abitanti di Frigole che, già colpiti da vari problemi connessi alla carenza
di servizi e in genere alla valorizzazione
e all’assetto del territorio, si vedono anche sottrarre l’unico edificio pubblico che
sorge in Piazza Bertacchi, il Centro Sociale, attualmente adibito ad usi privatistici da parte del Comune di Lecce, proprietario dell’immobile. A darne oggi voce
di protesta sono il Comitato Unitario per
lo Sviluppo di Frigole e del Litorale, l’Associazione Parrocchiale, la Pro Loco e varie associazioni locali che, con l’intera comunità del luogo, esprimono pubblicamente la propria disapprovazione sulla
linea di gestione della struttura, orientata a fini tutt’altro che pubblici, quali feste e ritrovi privati, impedendone di fat-
to l’utilizzo collettivo a scopi sociali e culturali.
Da vari anni ormai l’edificio è tenuto sotto chiave dal Comune di Lecce e concesso
solo su richiesta di prenotazione previo
pagamento di una quota affittuaria, nonostante le associazioni locali abbiano più
volte manifestato la volontà di gestire il
luogo per organizzarvi iniziative culturali,
formative e ricreative e farne punto di aggregazione per la comunità. Così era stato proposto di allestirvi un mercatino natalizio dell’artigianato locale, poi un
convegno sulla produzione della patata
zuccherina, fiore all’occhiello di Frigole,
ora slittato al 15 febbraio, perché la sala
era stata già “prenotata” per feste private.
D’altronde anche lo stesso Comitato
spontaneo dei cittadini per potersi riunire
a discutere sui problemi della comunità,
deve pagare una quota di 55 euro. Proprio per questo oggi si contesta con forza il regolamento adottato per la gestione della struttura, che contrasta con gli
scopi per i quali era stato ottenuto il finanziamento regionale per la ristrutturazione dei locali e con le esigenze di socializzazione e di sviluppo locale. Il presidente del Comitato, il dottor Mola, dichiara in merito: “Metteremo in campo
le opportune iniziative per sensibilizzare l’Amministrazione, il Consiglio comunale e i cittadini leccesi, rinnovando
la richiesta che il Centro Sociale sia affidato in uso a tutte le Associazioni di Cittadini presenti sul territorio per farne un
luogo di crescita sociale e di cultura”.
Rosy Paticchio
Le ragioni dell’ambiente naturale possono competere
con quelle delle Forze armate? Secondo Cesare Veronico
(nella foto), presidente del Parco Nazionale dell’Alta
Murgia e autore del
libro La bellezza disarmante. Dalle servitù militari
all’economia verde, sì. E possono anche vincere. Lunedì 10
febbraio alle 18.30 nel Foyer dei
Cantieri Teatrali Koreja Veronico
presenterà il suo volume; interverranno con l’autore il consigliere comunale di Lecce Bene
Comune Carlo Salvemini e il senatore
di Sinistra ecologia
e libertà Dario Stefàno. Modera il giornalista Pierpaolo
Lala.
Nel libro (Il grillo
editore) si parte dalle zone rurali dell’Alta Murgia, si arriva ai palazzi più importanti di
questo Paese, a confermare
che questa terra ancora una volta si prende ciò che gli spetta
partendo dal basso. Come Davide contro Golia, Cesare Veronico intraprende un viaggio facendosi portavoce della comunità del Parco e fronteggiando
ciò che fino a qualche mese prima poteva sembrare invincibile.
Un colpo di scena dopo l’altro,
sempre più sostenuto dall’opinione pubblica locale, e dalle comunità delle altre aree protette
di tutta la nazione, la storia di
una battaglia per liberare i territori dalle servitù militari per poterle consegnare al loro naturale
destino di “economia verde”. Nel
libro, tra l’altro, Veronico racconta
della sua partecipazione ad un
incontro organizzato il 17 settembre a Frigole da Lecce Bene
Comune per affrontare la questione Torre Veneri.
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maglie
Il Museo si InNova
Pubblicato l'esito della gara d'appalto, per modifiche volte all'innovazione del Museo civico “Decio De Lorentiis”
e all'integrazione con la Biblioteca comunale “Francesco Piccinno”
C’è un vincitore nel bando dell’affidamento
dei lavori per il Museo di Maglie, all’interno
del progetto InNova Museo. Si tratta della ditta “Tunno” di Seclì, che si è offerta di eseguire
i lavori per 113.641,72 euro più Iva. Naturalmente questo non è importante, o almeno
non quanto il progetto in sé: InNova Museo
riguarda infatti delle azioni di completamento integrazione e innovazione nel Museo civico di Maglie “Decio de Lorentiis”.
“Il progetto di ristrutturazione e manutenzione
straordinaria prevede le seguenti categorie di
lavoro -si legge nella delibera di Giunta- laboratorio: opere edili e impiantistiche; museo:
opere impiantistiche e manutenzioni strutturali. Ulteriori opere edili sono previste nel piano scantinato e sui lastrici solari. Infine sono
previsti interventi puntuali su alcuni impianti a servizio del museo per adeguare gli stessi alla norme in materia di sicurezza antincendio e sui luoghi di lavoro.
Importo complessivo dell’appalto (che e da
intendersi integrato con il costi per la sicurezza)
e di 137.557,36 euro, al netto di Iva”.
Inizialmente, il progetto presentava un preventivo di spesa di 545mila euro, di cui poco
più di 45mila a carico del comune, ma a questo punto tutto cambia. InNova Museo prevede, nel dettaglio anche il completamento
strutturale di locali adiacenti alla sala etnografica “Florio Santini”, la revisione degli impianti, l’ampliamento dei collegamenti internet e di telefonia, il potenziamento delle attrezzature audio-video e di amplificazione, l’organizzazione di laboratorio archeologico-didattico e l’allestimento di nuovo percorso museale permanente dedicato al pubblico non ve-
dente e ai gruppi scolari. In più sono previste
nuove strategie di comunicazione multimediale
dei contenuti museali mediante utilizzo di dispositivi innovativi, l’integrazione con la Biblioteca comunale “Francesco Piccinno”,
che insieme al museo costituisce il contenitore culturale Alca, attraverso una sezione di catalogo informatizzato della biblioteca specialistica del museo nell’Opac della biblioteca comunale e un portale web del complesso
culturale.
Il museo, pur raccontando il passato, vola verso il futuro, adeguandosi e restando fedele a
se stesso, al fine di offrire un servizio alla cittadinanza magliese e non solo.
Luigi Coluccio giovane promessa del kart
Il giovanissimo Luigi Coluccio (nella foto),
10 anni di Maglie, si è distinto per la sua
passione dei motori che lo ha portato
a conquistare diversi premi nel mondo
del karting. Nei giorni scorsi Luigi è arrivato al secondo posto del Campionato
Regionale karting 2013 e ha conquistato l’ottavo posto del Campionato Italiano Karting 2013.
Una serie di successi che partono da un
gioco, nella pista a pochi passi da casa
del circuito internazionale “La Conca” di
Muro Leccese, in cui Luigi ha mosso i
suoi primi giri di motore accompagna-
to dal suo primo tifoso, il padre Salvatore. Con il suo Jolly Team di Pescara e
allenato dal sapiente preparatore Manuel Polimeno, il piccolo grande campione partecipa alle gare da due anni
e si scommette in un futuro nei motori. Proprio da questa categoria sono partiti molti attuali protagonisti della Formula 1.
I prossimi appuntamenti lo vedranno impegnato il 16 febbraio nella gara Top Driver e il 2 e l’8 marzo nella WSK Champions Cup, che si terrà sempre nel circuito de “La Conca” in compagnia di gio-
vani atleti da tutto il mondo. Non resta
che tifare per tutte le sue futuri vittorie.
Oriana Rausa
Informazione pubblicitaria
Europoste, non solo corrispondenza
La ricca e variegata offerta di servizi dell’agenzia magliese,
compresa nella grande rete nazionale di Europoste Servizi Integrati
L’esperienza maturata in molti
anni di attività nel settore finanziario ed immobiliare, nonché la
costante ricerca della massima
soddisfazione del cliente hanno
portato alcuni product manager
del gruppo a realizzare nel 2008
un progetto dal nome “Europoste
Servizi integrati”. Nacque allora
un’azienda che da allora rappresenta il primo gruppo in Italia
per la distribuzione di servizi postali ed integrati. Europoste è
pero anche un network, una realtà con una rete di agenzie su
tutto il territorio nazionale e presente anche nel Salento con una
sede, tra le altre, a Maglie.
Lo scopo di Europoste Maglie e
dell’intero gruppo è quello di
creare un valore aggiunto puntando sulla presenza di figure
professionali di alto livello ed in
grado di operare a 360 gradi sul
mercato in base all’evoluzione e
alle esigenze dello stesso. L’of-
ferta dell’azienda e ampia e diversificata e riguarda principalmente i servizi postali quali spedizione e imballaggi, raccomandate, urban express e posta prioritaria. Europoste propone però
anche una serie di servizi integrati
come pagamento utenze e bollettini, telegrammi, pagamenti
integrati, bollo auto, servizi di ricariche (telefoniche, Mediaset
Premium e Miste Toto) biglietteria eventi, visure camerali e certificati, gestione immobiliare (consulenza e intermediazione), mediazione finanziaria (prestiti personali, cessione del quinto, mutui), consulenze su pratiche amministrative, insurance broker,
info travel e info real estate.
Europoste Maglie è anche
un’agenzia Wind Professional Infostrada. Le attività in cui sono
impegnate le sedi di Europoste,
compresa ovviamente quella magliese, racchiudono anche il co-
siddetto office store, che racchiude prodotti e servizi di cancelleria e ufficio, di multiutility o
in riferimento a tablet, telefonia
e hi-tech. Un altro settore di attività in cui si impegna Europoste
è il graphic & print, ossia bigliettini da visita, immagini coordinate, volantini, carta intestata,
buste da lettera, folder e cartelline.
Flessibilità, dinamismo, entusiasmo e professionalità rappresentano gli ingredienti vincenti
che hanno consentito al gruppo
Europoste di raggiungere in breve tempo il consenso del mercato e di acquisire importanti partnership bancarie e finanziarie
nazionali ed internazionali. Il
gruppo Europoste Servizi integrati
si conferma quindi una realtà
operante a 360 gradi, offrendo
una vastissima gamma di servizi in grado di venire incontro alle
esigenze della clientela e della
stesso mercato; un profondo e intenso impegno lavorativo racchiuso in maniera esplicita nel
claim del gruppo one office…
more business (“un ufficio… più
affari”).
Un’azienda in espansione deve
anche arricchire le sue risorse
umane ed Europoste Maglie è alla
ricerca di nuove forze da inserire nel suo organico attraverso
due percorsi di carriera: area
manager e funzionari. Gli interessati possono inviare un curriculum all’indirizzo Europoste
Maglie - Servizio Recruiting in via
Vittorio Emanuele n. 63 o alla
email [email protected];
due recapiti, inoltre, da utilizzare anche solo per chiedere informazioni sulla vastissima offerta di Europoste Maglie.
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Informazione pubblicitaria
Cartel, mezzo secolo
per amore di lettura
Compie cinquant’anni la storica libreria magliese, punto di riferimento per studenti
e appassionati. E il 15 febbraio prossimo si celebra l’importante ricorrenza
Il 13 febbraio 1964 veniva varata in Italia la legge sulla sicurezza degli impianti nucleari
e sulla protezione sanitaria
della popolazione. Il presidente del Consiglio era il magliese Aldo Moro e l’Italia iniziava a farsi conquistare com-
pletamente dai cibi pronti e
dalle penne a sfera. A Maglie,
nell’allora piazza Municipio
nasceva la libreria Cartel, di
fronte al Liceo “Capece”, affinché la cultura potesse guardarsi negli occhi.
La libreria Cartel, che il 13
febbraio prossimo compirà 50
anni di attività, nasce da
un’idea della famiglia Canitano, nello specifico da Giovanni e dalla moglie Carmela Lia.
I Canitano avevano sempre
vissuto nell’ambiente: parenti
avevano aperto tipografia e
cartolibreria, e una zia, Battistina, era stata una pioniera
nell’industria dell’editoria magliese. Ma al tempo non esisteva a Maglie un negozio interamente dedicato ai libri,
che venivano venduti nelle
edicole e non sempre c’era
un’ampia scelta.
La preferenza dell’ubicazione
sancì di fatto uno dei motivi
del successo di Cartel: quale
miglior luogo oltre a Palazzo
Capece, che la Francesca cittadina aveva donato ai magliesi affinché ne facessero
luogo di cultura? Giovanni Canitano curò tutto nei dettagli,
dai legni pregiati del mobilio,
fino alla vetrina, che è stata la
prima a non avere saracinesca,
come in una metafora: la cultura non può restare in gabbia.
Molto attento, Giovanni aveva
trovato il modo di far giungere in una giornata gli ordini dei
clienti, recandosi di persona a
Bari, in un tempo in cui potevano volerci giorni e forse settimane per le regolari spedizioni. Da subito, il successo
della libreria Cartel superò le
aspettative, tanto che oggi
Cartel è ancora lì e rappre-
senta un punto di riferimento
storico per tutti i magliesi che
ritornano dalle loro vite altrove, in occasione delle vacanze.
Oggi come ieri, Cartel è una
sorta di luogo istituzionale
della cultura, dove un personale attento guida e aiuta il
lettore nelle sue ricerche, e
dove si può trovare tutto ciò
che si desidera, dalla narrativa contemporanea alla poesia,
fino ai classici e ai libri per ragazzi e giovani adulti, che
sono ospitati in un grande reparto in cui ci sono ugualmente i bestseller giovanili, le
novità editoriali e i grandi
classici per l’infanzia. Perché,
in fondo, è in questo modo che
si formano i grandi lettori:
quelli che sono dei giovanissimi assetati di storie, un giorno saranno persone appassionate alla cultura, una cultura che oggi vive anche e
soprattutto grazie queste nuove generazioni venute su con
Il signore degli anelli, la saga
di Geronimo Stilton, quella di
Harry Potter e il delizioso Diario di una schiappa. È infatti attraverso la cultura e la sensibilità che si formano le menti di domani e Cartel ha un
contributo non da poco in
questo.
La libreria Cartel festeggerà il
suo mezzo secolo il prossimo
15 febbraio presso la sua sede,
con un cocktail, alla presenza
del sindaco Antonio Fitto e
del sacerdote don Franco Pedio, già presente all’inaugurazione della libreria, cinquant’anni fa.
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tricase
Un futuro
sostenibile per
Marina Serra
Le storia antica e le erbe
spontanee del Salento
in mostra a Palazzo Comi
Dopo la raccolta firme contro lo spianamento
della scogliera per realizzare stabilimenti
balneari, l’Amministrazione comunale rassicura
che l’ambiente naturale sarà salvaguardato
Sviluppo economico e salvaguardia dell’ambiente, ancora antagonisti sulle coste Salentine. Stavolta tocca a Marina Serra, un costone balneabile sulle cui dolci
asperità svetta un’antica torre e un
caratteristico porticciolo, che assieme alla sua morfologia lo rendono una cartolina ineguagliabile. Un quadro da cambiare, secondo la geografia disegnata dalla bozza del Nuovo Piano Coste
comparsa a inizio gennaio sul
sito del Comune di Tricase. Qui si
leggeva infatti la proposta di convertire buona parte della linea
mare in stabilimenti balneari, in
sostanza ridisegnare gran parte
della scogliera attraverso “spianamento tipo spiaggia, consistente nel modellamento della
roccia mediante levigatura delle punte rocciose e/o nel riempimento delle fessure
della roccia con trattamenti a strati sino all’intonaco
a spiaggia” e intervento tipo piscina, ovvero “sbancamento a
monte sino a raggiungere il livello del mare e quindi continuare la
levigatura a mo di spiaggia sino ad
una profondità di 1 metro circa e
quindi il salto nel mare”.
Sul piede di guerra tutte le associazioni ambientaliste promotrici
di una raccolta firme. Ma è il Comune stesso a frenare spiegando
l’accaduto. Come ci illustra l’assessore alla Valorizzazione e Salvaguardia dell’Ambiente Sergio
Fracasso, la storia di quel Piano
Foto: Davide Rossi
Coste (che sarebbe più corretto definire progetto) affonda le radici ai
tempi del Commissario prefettizio,
ossia al 2011. In realtà l’Amministrazione mira ad una progettazione radicalmente diversa, dove
lo sviluppo e l’ambiente s’incontrano nel concetto di piena sostenibilità. “Questo documento che
ha destato tante polemiche -afferma Fracasso- è stato consegnato
e pubblicato in quanto la Regione imponeva dei tempi per presentare il Piano Coste decorsi i
quali quest’ultimo sarebbe stato
‘calato dall’alto’, ossia adottato dal
Commissario prefettizio”. Poi
l’assessore continua: “Quel progetto per noi non ha alcuna valenza, e soprattutto per quanto riguarda la parte di Marina Serra,
che è stata già stralciata. Il documento apparso è un canovaccio da
rivedere in toto dove la priorità assoluta sarà la salvaguardia delle
coste in sintonia con un piano sovraordinato quale sarà quello
dell’Ente Parco Costa Otranto
Santa Maria di Leuca - Bosco di
Tricase , di cui quel tratto di
mare meraviglioso fa parte”.
M. Maddalena Bitonti
A Palazzo Comi a Lucugnano due interessanti iniziative
culturali nel mese di febbraio, promosse dall’associazione Archès con il patrocinio della Provincia di
Lecce. Il primo evento è la mostra archeologica “Il
Salento meridionale dal Paleolitico medio all’età dei
metalli”, organizzata con l’autorizzazione del Ministero
dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo - Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia, in
collaborazione con la Biblioteca Provinciale “Girolamo
Comi”, la Libera Università Popolare Sud Salento Unito. La mostra propone un viaggio nel tempo, di oltre 70mila anni, riassunto in 6 pannelli divulgativi che
illustrano, con testi e foto, le principali tappe e i luoghi più significativi del passaggio dell’uomo preistorico
nel Capo di Leuca.
Il secondo appuntamento prenderà il via venerdì 7
febbraio, alle 18, con il seminario di etnobotanica
“Riscoprire, riconoscere e degustare le erbe spontanee del Salento”, curato da Roberto Gennaio, con
la partecipazione degli esperti Roberto Malerba e Vito
Lisi. L’incontro, coordinato da Maria Rosaria Angelè,
focalizzerà l’attenzione sulla riscoperta delle piante
spontanee eduli del Salento, con particolare attenzione a quelle commestibili.
Le esposizioni saranno aperte al pubblico gratuitamente tutto il mese di febbraio nei giorni di lunedì,
mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.
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Da
più colore nel guardaroba
con Twin Set
Informazione pubblicitaria
Cosa prevede la nuova collezione di Twin Set
Simona Barbieri? Scopriamolo da Grs, dove si
potranno incontrare colori e forme per riscoprire
la propria femminilità
Un turbine di tonalità di rosa e
sabbia, fantasie arabesche e
provenzali, che diventano stelle, fiori minuscoli a sottolineare i tagli, le riprese, le forme della femminilità. E anche un po’
di nero, ma solo con ironia. E
poi tanto denim, che viene rielaborato non solo in maniera informale, adeguandosi alle
mode, ma rappresenta anche
l'eleganza della sicurezza femminile.
Parla di femminilità, o meglio
del recupero più pieno della
femminilità, la nuova collezione Twin Set Simona Barbieri,
che propone tutto questo per la
prossima stagione. Perché non
c'è niente di più bello di una
donna verace, con le sue forme,
le sue rotondità, e naturalmente anche con i suoi colori, che
vanno scelti in base alle prefe-
renze e a cosa dona maggiormente. La bellezza risiede infatti
nella differenza che la natura ha
determinato e che la moda può
accentuare nella maniera migliore possibile, in questo caso
attraverso abiti e accessori molto suggestivi.
La collezione Twin Set Simona
Barbieri è disponibile presso
Grs, tre punti vendita in provincia di Lecce, quello di Tricase, e gli altri due a Gagliano del
Capo e Santa Maria di Leuca,
tutti aperti anche la domenica.
Grs nasce nel 1992 con un solo
punto vendita in provincia di
Lecce. “Il primo marchio -spiegano dallo staff- e i primi passi
vengono mossi all’interno della moda uomo-donna di quegli
anni. Si va dal classico al casual. Nell’arco di questi quasi 20
anni, migliaia di clienti hanno
scelto la moda di Grs e la stragrande maggioranza continua a
vestirsi da noi. L’attività si è
naturalmente evoluta con il
passare del tempo, ha seguito le
mode e soprattutto ha tenuto
conto delle esigenze della clientela”.
La politica aziendale di Grs è
volta al massimo rispetto per il
cliente, attraverso i tantissimi
servizi forniti e alla professionalità e disponibilità di tutto il
personale addetto alla vendita.
Un successo che non nasce dall’oggi al domani, perché l’azienda proviene da un’esperienza
ventennale nel settore dell’abbigliamento e degli accessori
moda. Perché da Grs non c'è
solo un marchio, un abito, un
accessorio da esplorare, provare, acquistare e amare, ma oltre a Twin Set Simona Barbieri
si potranno trovare i prodotti
delle griffe più disparate, come
Nenette, Daniele Alessandrini,
Marina Yachting, Peuterey, PennyBlack, Alviero Martini 1a
Classe, Elena Mirò, Calvin
Klein, Just For You, Kocca, Elisabetta Franchi, Liu Jo, Fred
Perry, Guess Jeans, Siviglia,
Harmont & Blaine, Trussardi,
Patrizia Pepe e Museum.
Grs è uno spazio di 500 metri
quadri che vi accoglierà su quattro piani di esposizione per
mostrare, in differenti reparti,
cosa fa al caso vostro, secondo
le migliori proposte per uomo e
donna, e naturalmente gli accessori. Ma anche le occasioni
speciali possono trovare la loro
risposta esatta da Grs: presso i
suoi punti vendita, si potrà trovare tutte le nuove collezioni
per cerimonia, che sia una laurea o un matrimonio, l’importante è essere invitati e aver voglia di festeggiare in maniera
elegante. Da Grs, infatti, ogni
invitato potrà scegliere il proprio
completo preferito, nei reparti
uomo e donna: durante una cerimonia, anche se si è semplicemente degli invitati, l’abito
che si indossa e come lo si indossa sono fondamentali. E qui
entra in gioco lo staff di Grs che
vi guiderà verso la scelta che
sarà quella ottimale in base ai
vostri desiderata. Il bello è che
Grs si presta a tutti i gusti, a tutte le tendenze, anche quelle del
portafogli. E per ogni eventuale modifica e personalizzazione
dei capi è disponibile un servizio professionale di sartoria.
Puoi trovarci a:
TRICASE
Piazza Cappuccini
GAGLIANO DEL CAPO
via Crispi, 3
S. MARIA DI LEUCA
via Tommaso Fuortes, 1
20
poggiardo
08 febbraio 2014
Cittadinanza onoraria
per i ragazzi stranieri
Iniziativa sociale dell’Amministrazione comunale
che ha deciso di conferire la cittadinanza italiana ai bambini
e ai maggiorenni stranieri residenti nel territorio comunale
Poggiardo si muove verso l’integrazione. Il Comune salentino conferirà infatti la cittadinanza
onoraria a tutti i bambini stranieri nati in Italia e registrati all’anagrafe comunale che non
siano in possesso della cittadinanza italiana.
È quanto contenuto nel “Regolamento per la
concessione della cittadinanza onoraria” deliberato dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 16 dicembre, il quale prevede che la cittadinanza onoraria sia conferita
d’ufficio dal sindaco con il rilascio di un attestato nell’ambito di una cerimonia ufficiale. La stessa possibilità è stata prevista anche
per i diciottenni stranieri iscritti all’anagrafe
e che siano nati e residenti ininterrottamente in Italia; in questo caso, per ottenere la cittadinanza occorrerà presentarne domanda prima di compiere i diciannove anni.
Un’iniziativa originale e importante dal punto di vista sociale e che punta innanzitutto a
concretizzare un processo di integrazione che
in realtà si palesa ogni
giorno, come spiegano il
primo cittadino Giuseppe Colafati (nella foto) e l’assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Orsi. “Per promuovere, il pieno inserimento dei giovani stranieri nella nostra comunità –dichiara il sindaco Colafati- occorre che siano loro riconosciuti i diritti e i doveri di un cittadino italiano perché possano essere protagonisti positivi della costruzione della società in cui vivono. Un cammino intrapreso già diverso
tempo grazie ai numerosi progetti attivati dalla scuola e dal Consorzio per i Servizi Sociali, che oggi si consolida con il riconoscimento a questi giovani della cittadinanza onoraria. Un provvedimento che, a nostro avviso
-conclude il sindaco-, può agevolare un percorso di integrazione reale,
oltre che essere un prezioso contributo per un’opera
di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul
tema, come peraltro ha affermato il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano in varie occasioni”.
“Questo è un punto che
sancisce in maniera inequivocabile un momento positivo per la democrazia sottolinea l’assessore Orsipoiché va a toccare tutti i
Da “NettareNatura” un corso per appassionati di apicoltura
A poco meno di due mesi dall’inizio della primavera,
l’associazione “NettareNatura” di Vaste ripropone il
suo “Corso di apicoltura biologica per principianti
e per professionisti”. L’obiettivo è quello sensibilizzare i cittadini, giovani in particolare, alla conservazione e valorizzazione del territorio e della biodiversità, a promuovere uno sviluppo sostenibile del
territorio. Tutto questo attraverso un esperienza diretta con la quale comprendere l’importanza delle
api per il nostro benessere.
L’iniziativa di “NettareNatura” ha negli anni riscosso molto interesse, tanto da creare una rete di ne-
oapicoltori e hobbysti che vantano una propria produzione di miele e che lavorano per salvaguardare la vita delle api e, di conseguenza, anche le proprie. Il corso si sviluppa in due livelli: il primo, riservato
ai principianti, si terrà nei mesi di marzo e aprile;
il secondo è invece dedicato ai professionisti del settore e si svolgerà a maggio e a giugno. Gli interessati al corso possono contattare l’associazione ai
numeri 328.4148428 o 340.2283498 o inviare una
email all’indirizzo [email protected]. Un’occasione per conoscere e allevare le api con piacere, ma consapevolmente e coscientemente. (A.C.)
sanarica
Alla scoperta della musica salentina barocca
La musica lirica protagonista per una sera a Sanarica. Succederà l’8 febbraio,
alle 19, presso il Santuario
Maria Santissima delle Grazie, dove si terrà un Concerto Barocco in occasione
dell’inaugurazione dell’organo settecentesco appena restaurato. Protagonista
della serata sarà il Coro Polifonico Parsifal (nella
foto) e il maestro organista Francesco Scarcella, diretti dal maestro Andrea Crastolla. Ospiti dell’evento
musicale saranno l’arcivescovo di Otranto mons.
Donato Negro, che benedirà lo strumento, Daniela De Bellis, funzionario della Soprintendenza per
i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici della Puglia (ente che si è occupato della direzione dei lavori di restauro) e il maestro d’organi Paolo Tolla-
ragazzi nati in Italia da genitori provenienti
da altre nazioni, una forma non solo di inclusione, ma anche di maggiore interazione
con queste famiglie i cui figli interagiscono costantemente con i nostri figli a scuola, sono
ri, restauratore dell’organo.
Il concerto è interamente
costruito su brani della tradizione sacra tardo-rinascimentale e barocca e intende valorizzare la bellezza artistica e le potenzialità sonore dell’organo da
poco recuperato. Lo spettacolo servirà anche a far
conoscere l’aspetto musicale del Barocco, caratterizzato da un competitivo rincorrersi di voci, e così
riscoprire un elemento dimenticato di un importante
epoca culturale e artistica del Salento. Fortemente voluto dal parroco di Sanarica, don Emanuele
Vincenti, questo evento vedrà l’alternarsi di assoli per organo, eseguiti dal Maestro Francesco Scarcella, e brani di musica sacra, eseguiti dal Coro a
(A.C.)
cappella e su basso continuo.
educati dai nostri programmi didattici e
quindi hanno a che fare costantemente con
il nostro mondo e con la nostra quotidianità”.
Alessandro Chizzini
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muro leccese
08 febbraio 2014
Cercasi centralina per il monitoraggio dell’aria
Il comitato SalentAmbiente ha richiesto alla Provincia di Lecce l’installazione, nel territorio di Muro, della centralina a tutt’oggi attiva nell’area della ex Copersalento
Nuovi risvolti per ciò che riguarda la spinosa questione
ambientale di Muro Leccese. È ancora in corso il pro-
cesso partito dall’esposto
presentato dal comitato SalentAmbiente presso il Noe
e in cui lo stesso comitato si
è costituito parte civile contro l’azienda Consal, in seguito ai timori riguardanti
l’allarmante tasso di inquinamento presente sul territorio. Il comitato SalentAmbiente ha inviato in
data 13 gennaio scorso una
comunicazione ufficiale per
raccomandata alla Provincia
di Lecce ed in particolare al
Settore Ambiente, con la
quale ha esplicitamente chiesto che l’ente in questione
disponga, con carattere di
urgenza e indifferibilità, l’installazione nel territorio di
Muro Leccese, della apposita centralina per il rilevamento della qualità dell’aria, tutt’oggi operativa
nell’area della ex Copersalento. Tutto questo perché,
dopo un’iniziale fase in cui
le centraline per il rilevamento della qualità dell’aria
erano di proprietà della Regione Puglia, attualmente
queste sono di proprietà e di
gestione della Provincia di
Lecce, che è l’ente incaricato anche della loro destinazione sul territorio.
La richiesta di questa importante azione nasce dall’esigenza di provvedere al
monitoraggio delle eventuali emissioni industriali
provenienti dagli impianti
attivi presenti nella zona. “Il
comitato SalentAmbiente
ha voluto cogliere questa
importante opportunità ha dichiarato il presidente,
Salvatore Spano- anche per
evitare che la centralina,
che rappresenta uno strumento utile e prezioso rimanga inutilizzata o, peggio
ancora, venga distrutta. La
richiesta ufficiale è stata
presentata dal nostro comitato, ma siamo sostenuti
anche dai Comuni di Scorrano e di Muro Leccese.
Per questa iniziativa, in un
secondo momento, saranno,
infatti, previste delle manifestazioni per la raccolta
delle firme, che interesseranno pure i paesi limitrofi.
Allo stato attuale siamo in
attesa di risposta -continua
Spano-. Attenderemo ancora il tempo necessario e
nel frattempo porteremo
avanti il nostro compito
che è anche quello di mantenere alta l’attenzione mediatica sulla questione. Ci
interessa che anche i cittadini stesso non mettano in
secondo piano quest’annosa questione e per farlo è opportuno che venga offerta
ogni giorno un’informazione quanto più aggiornata e
trasparente.
Patrizia Miggiano
santa cesarea terme
Terme, Negro e Gianfreda chiedono garanzie sul futuro
Importante proposta riguardante il futuro delle
Terme di Santa Cesarea
avanzata dai consiglieri
regionali salentini Salvatore Negro (Udc, nella
foto a sinistra) e Aurelio
Gianfreda (Da, nella foto
a destra), i quali hanno
chiesto l’istituzione di un
tavolo permanente per determinare lo sviluppo delle Terme.
“Da anni -hanno sottolineato i due
consiglieri- le Terme vivono un perdurante stato di incertezza a causa dell’assenza di un piano organico di organizzazione, ma anche delle voci che si susseguono
sulla possibile privatizzazione di
questa società di cui la Regione
Puglia è azionista di maggioranza. L’attuale gestione del Consiglio
di amministrazione ha portato
ad un inasprimento dei rapporti
con l’altro socio di maggioranza,
il Comune di Santa Cesarea,
dando vita a lunghi contenziosi legali che hanno condannato la società all’immobilismo. In considerazione di ciò chiediamo con ur-
genza l’audizione in IV
Commissione dell’Assessore alle attività produttive, del Presidente e dei
componenti del Consiglio di Amministrazione,
dei rappresentanti del
personale e delle Organizzazioni sindacali, dei
Soci e Titolari diritti su
quote ed azioni, del Sindaco di
Santa Cesarea e del Presidente
della Provincia di Lecce -hanno
concluso Negro e Gianfreda-, al
fine di istituire un tavolo permanente che consenta di poter determinare il futuro e lo sviluppo di
questa società già da questo
nuovo anno”.
Patrizia Miggiano
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08 febbraio 2014
casarano
Il rondò dei ritardi
Prosegue la querelle attorno ai lavori per il ripristino della Provinciale 69.
De Marco: “Situazione intollerabile”. E il sindaco Stefàno scrive alla Provincia
A dividere la città ci pensa un
rondò. Si tratta dei lavori stradali
all’altezza della Provinciale 69 (nei
pressi della Masseria Grande),
dove dovrebbe realizzarsi appunto
un rondò. Ad oggi però, a causa dei
lavori che procedono troppo a rilento, i collegamenti tra Casarano
e Maglie sono interrotti e si rendono obbligatori percorsi alternativi e alquanto “scomodi”.
ve provinciali, non è tollerabile
che la locale amministrazione lasci
il proprio territorio privo di collegamenti come quello col comune di
Maglie (sede di importanti uffici ed
importante snodo per il raggiungimento del capoluogo di Provincia)
o con arterie stradali importanti che
consentono l’attraversamento in
tempi sufficientemente rapidi e in
maniera comoda. Non essendo
più tollerabile
un ulteriore ritardo -prosegue
De Marco- nonostante sia intervenuto un
provvedimento
tografie aeree raccolte negli ultimi 16 anni. Proprio
di sequestro da
in questi punti sono iniziate le indagini da parte departe della Progli investigatori, i quali procederanno ad una
cura della Rescansione del terreno che poi verrà sorvolato. L’inpubblica, si
chiesta è coordinata dai
chiede all’amprocuratori Cataldo Motta
ministrazione
ed Ennio Cillo.
comunale di
Intanto i carabinieri del Noe
Casarano di farsi sono già recati presso il
si carico delle
palazzo di città di Supersaesigenze di tutto
no, richiedendo la docuun territorio.
mentazione relativa alle due
vecchie discariche comunali
Oltre al primaaperte in passato con ordirio interesse delnanze aventi carattere d’urla tutela paegenza.
saggistica -ha
concluso De
Così, nel consiglio comunale dello
scorso 30 gennaio, a sollevare il
caso è stato il consigliere dell’opposizione Attilio De Marco (nella
foto). “Il tempo trascorso dall’inizio dei lavori di realizzazione del
rondò -ha dichiarato De Marco in
un’interrogazione rivolta al sindaco Stefàno- è ormai troppo. Anche
se le responsabilità originarie sono
addebitabili a scelte amministrati-
supersano
Rifiuti interrati, individuati 15 siti sospetti in 10 chilometri
Sono partiti nei giorni scorsi gli accertamenti nel
territorio di Supersano da parte degli agenti del Corpo Forestale, carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e finanzieri del Gico alla ricerca di discariche abusive contenenti rifiuti
tossici. L’aera interessata è
una fascia di oltre 10 chilometri, a partire da contrada “Li Belli”, e che si snoda lungo la strada per Cutrofiano. Intanto gli agenti
del Nucleo Investigativo provinciale di Polizia Ambientale e Forestale hanno già
individuato una quindicina
di siti sospetti grazie alle fo-
Marco-, va pensato quello da ritenersi sotteso alle esigenze di pendolari, professionisti, studenti e di
ogni altra categoria che percorre
quel tratto stradale. Se, ma così non
è, tecnicamente, l’obiettivo della riapertura a breve della strada provinciale 361 dovesse ritenersi irraggiungibile, si senta almeno il dovere di intervenire sulla amministrazione comunale di Collepasso
al fine di ottenere una sistemazione del percorso alternativo che attraversa la zona industriale del vicino comune”.
Un appello accorato, quello del consigliere comunale De Marco, che
non sembra essere caduto nel vuoto. Nei giorni scorsi infatti il sindaco
Gianni Stefano, insieme al primo
cittadino della vicina Collepasso,
Paolo Menozzi, ha scritto al Presidente della Provincia Antonio Gabellone per sottolineare i disagi degli automobilisti che percorrono o dovrebbero percorrere- quel tratto stradale. La parola, ora, passa
dunque all’Amministrazione provinciale.
Stefano Manca
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08 febbraio 2014
galatina
Assistenti domiciliari senza stipendio
Proteste nei comuni dell’Ambito Sociale di Zona. Cosimo Malorgio (Cgil):
“Le lavoratrici non hanno ancora ricevuto i pagamenti relativi a dicembre e alla tredicesima”
Le lavoratrici dell’Ambito Sociale di Zona sul
piede di guerra. Non si placano infatti le proteste delle donne, da mesi senza stipendio, che
svolgono servizi di assistenza domiciliare
agli anziani non autosufficienti dei comuni di
Galatina, Aradeo, Cutrofiano Neviano, Sogliano Cavour e Soleto. S.A.D. e A.D.I.: due
sigle che sembrerebbero non dirci nulla ma che
bastano a racchiudere il vasto settore dell’assistenza sanitaria presso il proprio domicilio.
Infatti il S.A.D. (Servizio di assistenza domiciliare) aiuta il soggetto nel disbrigo delle attività quotidiane (igiene degli ambienti, servizio
lavanderia, pasti, commissioni, trasporto),
mentre l’A.D.I. (Assistenza domiciliare integrata) prevede prestazioni domiciliari da parte di figure professionali sanitarie e sociali integrate tra loro (medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, ecc.).
E in questa vicenda si registra anche l’intervento della Cgil, attraverso il suo coordinatore provinciale socio sanitario assistenziale,
Cosimo Malorgio. “Nonostante gli innumerevoli colloqui intercorsi con Cesfet OnlusConsorzio Europa e con l’Ambito Sociale di
Zona di Galatina, queste lavoratrici continuano ad assicurare il servizio senza ricevere
né l’esiguo stipendio, né alcun rimborso per
le spese del carburante che devono anticipare per potersi spostare da un domicilio all’altro”.
In effetti la situazione è divenuta insostenibile: le lavoratrici non hanno ancora ricevuto i
pagamenti relativi alla mensilità di dicembre
e alla tredicesima. “Nonostante le continue sollecitazioni della Federazione Provinciale Cgil
-prosegue Malorgio-, le risposte ricevute risultano pretestuose e vaghe per giustificare
l’inaccettabile ritardo con cui si procede ai pagamenti. Questo comportamento è reso ancora più intollerabile dal fatto che, ad ogni scadenza, la Cgil è costretta a sollecitare quan-
to dovuto”.
È la stessa Cgil a ricordare che in un tessuto
socio-economico simile il ritardo nella corresponsione del salario rischia di generare non
poche difficoltà alle lavoratrici e alle rispettive famiglie. Va infatti ricordato che in molti
casi quella retribuzione rappresenta l’unica entrata dell’intero nucleo familiare. “Alla luce
di questi episodi -conclude Malorgio-, visto il
perdurare di tale situazione, preannunciamo
quindi lo stato di agitazione del personale, con
l’auspicio che si arrivi a una rapida e definitiva soluzione dei problemi evidenziati”.
Stefano Manca
gallipoli
Il cartello della discordia
“Abbigliamento consigliato per una visita ginecologica: gonna e calze autoreggenti”. Così recita un
avviso affisso giorni fa (ora rimosso) in uno studio
di Ginecologia del Consultorio di Gallipoli. L’ambiguo messaggio ha subito scatenato ironie e commenti. Ma la dottoressa che ha ideato l’iniziativa non
ci sta e si difende così: “Ho cercato solo di velocizzare
le visite e garantire la massima igiene e praticità”.
In effetti, tutti gli “indizi” lasciano pensare alla buona fede del medico (donna, tra l’altro), che ha fatto appendere il cartello con l’obiettivo di diminuire i tempi di attesa durante le visite. Ma ormai la
“frittata” è fatta e a nulla servono le pur validi giu-
stificazioni: il controverso invito a indossare gonna
e autoreggenti ha invaso il web e raggiunto persino l’Ansa, riportando alla mente i vecchi film di Al(S.M.)
varo Vitali.
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nardò
Amianto a Castellino:
parte la raccolta firme
Comitati e movimenti politici chiedono il supporto dei cittadini a sostegno di una diffida
“anti-discarica” che presto approderà in Provincia
“L’amianto va raccolto e smaltito
liberando le nostre città e le campagne. Ma Nardò e Galatone non
possono essere la discarica d’Europa. Preannunciamo quindi che
sabato 8 e domenica 9 febbraio daremo il via ad una raccolta firme”.
Ad annunciarlo è il movimento politico Andare Oltre, rappresentato
a Palazzo Personé dal consigliere
comunale Pippi Mellone. In una
nota infatti Andare Oltre, insieme
a Movimento Cinque Stelle, Noi
per Nardò, Fare Verde, Movimento No Tub e Comitato permanente salvaguardia ambiente
salute territorio di Galatone, fa sapere che saranno i cittadini delle
due comunità ad esprimersi sulla
“questione amianto”, a sostegno di
una diffida che presto verrà presentata alla Provincia.
Impedire le attività di smaltimento amianto tra Nardò e Galatone,
all’interno della discarica “Rei
Srl”, questo è l’obiettivo. “La nostra diffida -spiegano i promotori
della raccolta firme- si fonderà su
diversi presupposti che l’avvocato
Paolo Gaballo sta approfondendo.
Uno dei motivi attiene la risoluzione del Parlamento Europeo del
14 marzo 2013, la quale stabilisce
che qualsiasi rifiuto contenente
amianto, indipendentemente dal
contenuto di fibre, va classificato
come pericoloso e smaltito
esclusivamente
in specifiche discariche per rifiuti pericolosi.
È bene precisaraccolta firme per la Campagna Nazionale Leggere che la discaRifiutiZero d’iniziativa popolare. Su 80mila firme,
rica di Vignalila Puglia si è classificata prima regione firmataria.
Castellino è inL’incontro quindi s’inserisce in continuità con l’imvece classificata
pegno sul territorio già dimostrato”.
come impianto
L’evento, patrocinato dal Comune di Alezio, ha il soin grado di acstegno di Italia Nostra, Forum Ambiente e Salucogliere rifiuti
te, Coordinamento Civico per Tutela del Territorio
e della Salute del Cittadino e ISBEM (Istituto Sciennon pericolosi”.
tifico Biomedico Euro Mediterraneo).
Intraprendere le
M. Maddalena Bitonti
vie legali, con
il supporto dei
alezio
“Ti rifiuti o te la bevi?”, incontro a tema su rifiuti e falde acquifere
Discariche e falde acquifere, mappa dei siti a rischio nel Salento, ciclo virtuoso dei rifiuti, esperienze
di compostaggio: se ne discute con le Istituzioni,
ma anche con ospiti illustri e associazioni venerdì 7 febbraio alle 18 presso l’Auditorium del Liceo
Artistico in via Dante Aligheri. Ad organizzare il convegno il Comitato “Beni Comuni-AcquaBeneComune”.
Come ci spiega una delle componenti, Marta Innocente, non solo parole, ma fatti concreti per la
salute del territorio: “Abbiamo contribuito alla
Foto: Lecceprima.it
cittadini, basterà a far sì che mezzi provenienti da tutta Europa arrivino a Castellino a scaricare
amianto? Di certo c’è che per
adesso a nulla servono le rassicurazioni dei primi cittadini di Nardò e Galatone, Marcello Risi e Livio Nisi. Il primo ha infatti invitato
la Provincia a fare chiarezza e ha
dichiarato che “la discarica Rei può
accogliere solo rifiuti non pericolosi”. Il secondo ha invece definito “allarmistici” i toni utilizzati da
comitati e movimenti, affermando
che su questo tema sono state dif-
fuse cifre inventate e andrebbe
messa da parte la “guerra dei manifesti”. Nel frattempo, nel Consiglio comunale monotematico tenutosi a Galatone lo scorso 3 febbraio, al quale hanno partecipato
anche il sindaco di Nardò e il Presidente della Provincia Gabellone,
è stato deciso, su proposta del
primo cittadino neretino che le
Commissioni Ambiente dei due
Comuni proporranno congiuntamente alla Provincia la limitazione dei conferimenti in discarica.
Stefano Manca
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Per segnalazioni:
[email protected]
a cura di
Claudia Mangione
spettacolo
pí~ÖáçåÉ=Çá=mêçë~I=~ä=m~áëáÉääç=
î~ áå=ëÅÉå~=bãáäá~
Carla Guido racconta il senso più vero di Se tu avessi parlato… Emilia tratta da Otello di William
Shakespeare, una delle pièce più attese del cartellone 2014
È già partita col botto la stagione teatrale a
Lecce. Haber, Boni e Pandolfi sono stati solo
l’antipasto che attende davvero numerose ciliegine sulla torta. Da segnalare, tra tutti gli
spettacoli, il 15 febbraio per la rassegna “Teatro a 99 centesimi” c’è l’Eneide di Matteo Tarasco (nella foto in alto). Il regista, vero artista delle commistioni letterarie, partendo dal
classico di Virgilio, spazierà fino a Ovidio per
restare nella latinità, e Marlowe.
I prossimi spettacoli in calendario sono Se tu
avessi parlato… Emilia con Carla Guido il 21
febbraio, Un bès - Antonio Ligabue di Mario Perrotta, vincitore del premio Ubu, il 15
marzo. E ancora, Umberto Orsini con Il giuoco delle parti il 26 marzo e Lezioni di Cinema con Giovanni Veronesi il 4 aprile, e uno
spettacolo di nuovo circo di El Grito dal titolo 20 decibel il 12 e 13 maggio. Per il fuori abbonamento, a grande richiesta del pubblico, torna al Paisiello anche Dignità autonome di prostituzione dal 23 al 27 aprile. Infine due concerti: il Mirko Signorile Quintet
presenta il nuovo album Magnolia e, contestualmente, si esibisce anche Nicola Conte il
12 e 13 maggio.
Una delle grandi attese è la messa in scena di
Aletheia Teatro con Se tu avessi parlato... Emilia, tratta da Otello di William Shakespeare,
con Carla Guido (nella foto in basso) e la musica dal vivo di Christian Pizzuto e la regia di
Marinella Anaclerio. “Una donna in punta di
piedi avanza -scrive Anaclerio nelle note di regia- è Emilia, moglie di Iago che, sopravvissuta alla strage, viene dal passato a raccontarci com’è veramente andata. Il passato la tormenta e parlare lenisce il rimpianto per ciò che
Le recensioni di Libri&Musica
LIBRO
Il legno che canta
Angelo Gilardino e Mario Grimaldi
Chi pensa che le grandi chitarre siano state costruite
solo in Spagna si sbaglia.
Curci pubblica un interessantissimo volume dal titolo
Il legno che canta, la liuteria
chitarristica italiana nel Novecento nel quale vengono
presentati cinque grandi liutai italiani, Luigi Mozzani, Pietro Gallinotti, Lorenzo Bellafontana, Mario Pabè e Nicola De Bonis. Il libro racconta
le loro vite, le loro storie, i
viaggi compiuti, gli incontri
con gli interpreti, la sapienza
di un’arte che ha saputo rendere leggendari i loro strumenti, quando il sostantivo
“chitarra” sembrava inscindibile dall’aggettivo “spagnola”. Gli autori, Gilardino, compositore per chitarra che affianca alla sua attività la passione per la ricerca e Grimaldi, apprezzato liutaio, ci
guidano nella scoperta delle
nostre eccellenze musicali.
non ha fatto quando poteva. Insieme a lei scopriamo dettagli della storia che quasi sempre sfuggono, come in tanti fatti di cronaca. Sì, Otello ha ucciso, ma
quanto Emilia stessa avrebbe potuto fare perché la tragedia non si
consumasse? Un lavoro dedicato
allo scottante tema della violenza sulle donne che prova a guardare gli eventi da un punto di vista femminile non solo di vittima ma
anche di complice più o meno consapevole”.
Dello spettacolo, che rientra nel progetto
“Colpi di genio”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità della Provincia di Lecce, abbiamo parlato con la
protagonista Carla Guido. “Ci sono vari messaggi che emergono in questa pièce -racconta la Guido- perché ci sono più momenti di
osservazione compiuti da questa meravigliosa regista e drammaturga, che ha tratto
la storia di Emilia, che nella tragedia shakespeariana muore, ma Marinella la fa sopravvivere e raccontare la storia. Ne è nata
una pagina letteraria elegantissima, una denuncia teatrale contro il femminicidio, un monologo che non è un monologo, perché avrò
accanto un chitarrista elettrico che rappresenta
il mio alter ego musicale, viaggiando tra stati d’animo e compiendo un tuffo tra presente e passato. Il messaggio che penetra con più
forza però è: stare attenti ai dettagli. Se ci si
soffermasse sui dettagli, come avrebbe dovuto
fare Emilia, forse si riuscirebbe a salvare le
donne da determinate situazioni: in altre parole, se Emilia avesse voluto vedere cosa accadeva intorno a lei, avrebbe potuto salvare
Desdemona”. Il personaggio più affascinante dell’Otello si conferma essere Jago, che riesce a tramare tenendo tutti sotto scacco.
“Ogni personaggio -continua la Guido- ha
contribuito al progetto satanico di Jago.
Emilia dice: io non volevo vedere. È completamente soggiogata da quest’uomo”.
Da Verdi a Pasolini, in molti hanno colto la
forza del testo shakespeariano, e le rivisitazioni si sprecano. Ma nessuno aveva compreso
appieno le potenzialità del personaggio di
Emilia. “Questa non è una vera e propria rivisitazione -prosegue la Guido- perché parte del testo è originale, mentre un’altra parte è scritta da Marinella. Shakespeare è un
grande conoscitore degli uomini, per questo
il suo testo è così potente. Otello in particolare è una tragedia molto amata perché parla di quotidianità, di una storia d’amore e di
gelosia, che sono tra i sentimenti umani più
comuni. C’è anche dell’altro, come il tradimento dell’amicizia, l’ossessione della carriera
e Jago è qui un grandissimo manipolatore delle fragilità umane. Emilia, nella nostra piece,
dice che se ne doveva rendere conto, che
avrebbe potuto evitare la tragedia dell’amica. Jago è quindi il vero protagonista dell’omicidio”.
Angela Leucci
Informazione pubblicitaria
CD
Nautilus - Tran(ce)formation Quartet
Sabato 8 febbraio alle
18.30 un piccolo
showcase di presentazione ci porterà nel
mondo musicale di
Nautilus, nuovo lavoro della formazione
salentina
Tran(ce)formation
Quartet (Workin’ Label). Il gruppo porta avanti da tempo un percorso musicale incentrato sulla contaminazione tra stili e
generi differenti. Jazz, musica contemporanea, rock, musiche tradizionali del nord dell’India e del ba-
cino del Mediterraneo sono i capisaldi di
una ricerca volta a
trovare ciò che è meraviglioso, di una
esplorazione del
mondo fantastico,
così come lo stesso
titolo del nuovo album evoca. Le sonorità oniriche ed eteree dei brani originali sono affiancate all’unico brano non originale del disco, Over the
rainbow, la cui rivisitazione calza
appieno la scelta stilistica di Nautilus. Da non perdere.
A cura di
Francesca
Rinaldi
MAGLIE Via Indipendenza
Tel. 0836.485642
[email protected]
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08 febbraio 2014
EVENTI
DOMENICA 9
This is not a Jam
MAGLIE, Art Cafè - ore 19
L’Associazione Culturale Jazz “Bud Powell” di Maglie
organizza “This is not a Jam: Festa del Tesseramento
per l’anno 2014”. Un aperitivo al gusto di Jam Session che avrà luogo presso l’Art Café a partire dalle 19. Ingresso gratuito. Info: www.magliejazz.it.
a cura di Claudia Mangione
TEATRO
SABATO 8
La parola padre
LECCE, Koreja - ore 20.45
Firmato da Gabriele Vacis (nella foto), che cura la drammaturgia e la regia, lo spettacolo
(Premio Best Actress Apollon
2012 (non protagonist) XI International Theatre Festival
Apollon (Fier-Albania) è un’immersione nel rapporto figliapadrepatria, con una messa in
gioco autobiografica dove il
conflitto familiare diventa occasione per sottolineare differenza di genere e tradimento
della società globalizzata.
Info e prenotazioni:
0832.242000 - 240752.
MUSICA
SABATO 8
Il Genio in concerto
LECCE, Officine Cantelmo - ore 22
Il duo electro-pop inaugura l’edizione 2014 di “Officine della Musica” con la presentazione dei brani tratti dal suo ultimo lavoro discografico Una voce poco fa (Ego music, 2013), anticipato nei mesi scorsi dal singolo Bar Cinesi. Ad aprire il live Teenage
Riot e Ph Negativo, due band iscrittesi al portale. Ingresso gratuito. Info: 333.1803375.
MUSICA
SABATO 8
Tran(ce)formation Quartet in concerto
MAGLIE, Libri e Musica - ore 18.30
Showcase di presentazione di Nautilus, il nuovo disco di
Tran(ce)formation Quartet, pubblicato e distribuito dall’etichetta Workin’ Label. Nato nel 2006 da un’idea di Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe, l’ensemble si caratterizza per un personalissimo sound basato sulla contaminazione di linguaggi musicali differenti. Ingresso libero. Info: 0836 485642.
TEATRO
DOMENICA 16
ARTE
GIOVEDÌ 20
Il tenace soldatino
di piombo
De sculptura
LECCE, Koreja - ore 11 e 17.30
Per il doppio appuntamento
domenicale con il Teatro dedicato ai più piccoli il palco dei Koreja ospita il Teatro degli Accettella /Teatro delle Apparizioni
di Roma con Il tenace soldatino di piombo, tratto dalla celebre fiaba di Andersen, che viene reinterpretata in un gioco in
cui gli oggetti prendono vita: parlano, combattono, danzano e
sono i protagonisti di un film teatrale proiettato su un grande
schermo in diretta. Età consigliata: 4-8 anni.
TEATRO
DOMENICA 16
In-Capaci
NARDÒ, Teatro Comunale - ore 21
La compagnia Teatroscalo e Skenè Produzioni portano in scena
In-Capaci, nato dalla scrittura di Michele Bia. Per parlare della lotta alla mafia nel ventennale della scomparsa di Falcone e Borsellino,
lo spettacolo parte al contrario, analizzando quel tempo sospeso
che il mandatario e il carnefice hanno a disposizione prima di commettere una strage. Fuori abbonamento. Info: 0833 571871.
LECCE, MUST
ore 10/13 e 15/19
Composta dalla ricca collezione antologica dello scultore
Cosimo Carlucci e da una panoramica significativa e in
progress sugli scultori pugliesi del XX secolo, da Pantaleo Avellis a Cosimo Damiano Tondo, il percorso
espositivo permanente “De
sculptura” del Museo storico
della città di Lecce è un evento che s’inserisce all’interno
della candidatura della città
di Lecce a Capitale Europea
della Cultura 2019.
Info: 0832.682988.
30
08 febbraio 2014
io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Marinella
Anaclerio
inson, Hikmet, Shakespeare, Ariosto.
Autori preferiti in prosa?
Dostoevskij, Calvino, Wilde, Ortese,
Nabokov, Dumas (padre), Cechov,
Pirandello (novellista), Wallace.
Libri preferiti.
I Fratelli Karamazov, Lolita.
Attori e attrici preferiti.
Non mi mettere in imbarazzo! Se ne
cito alcuni altri ci rimangono male…
Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo?
Sarebbe un onore essere interpretata
da Meryl Streep. Chiedo troppo?
Film preferiti.
In blocco i film di Kubrick e Tarantino. Poi L’uomo in più, Le conseguenze dell’amore, La grande
Bellezza, Train de Vie e Ogni cosa
è illuminata, ma anche L’Impero del
Sole e L’Otello di Orson Welles,
Fight Club e Totò Peppino e la
Malafemmina.
I tuoi pittori preferiti.
Caravaggio, Tiziano, Boetti, Degas,
Pipilotti Rits, Pascali.
Il colore che preferisci.
Tutte le variazioni del rosso.
Se fossi un animale, saresti?
Un cavallo.
Cosa sognavi di fare da grande?
L’architetto.
L’incontro che ti ha cambiato la
vita?
Quello con la pratica Buddista.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
…Mio marito.
Quel che detesti più di tutto.
La falsità e l’opportunismo.
Quanto tempo dedichi alla cura del
tuo corpo?
Il necessario.
Piatto preferito.
Salmone al forno.
Il profumo preferito.
Ambra.
Il fiore che ami.
Che fatica scegliere…
La tua stagione preferita?
A cavallo tra estate e autunno.
Il paese dove vorresti vivere?
Quello in cui la giustizia prevale.
In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?
Ho già vissuto in parecchie epoche,
ma credo che quella che più mi è rimasta dentro è quella romantica,
metà Ottocento…
Direttore Responsabile
Andrea Colella
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Regista, formatrice, attrice e direttrice artistica di festival e rassegne originaria di
Bari. Laureata in Lettere con indirizzo Storico Artistico all’Università di Bari, compie parallelamente studi musicali (pianoforte e canto) e teatrali. Partecipa a importanti laboratori, studia con Perrelli, Rassmussen, Castri, Lebreton, De Fazio, De
Sapio, Ctzertok e si diploma seguendo, tra Roma, Goteborg e Berlino, il Laboratorio
per pedagoghi, registi e attori diretto da Jurij Alschitz (GITIS, Mosca). La sua prima
regia è del 1982, La notte degli assassini di Josè Triana; passeranno dieci anni
prima che affronti la seconda con la mise-en-scène di Aspettando Godot, ma da lì in
poi è un treno inarrestabile di successi. Sono, infatti, oltre venti gli spettacoli di cui
ha firmato ad oggi la regia, l’ultimo dei quali Se tu avessi parlato… Emilia, interpretato da Carla Guido, calcherà il palco del Paisiello nella Stagione di Prosa 2014 del
Comune di Lecce. Ma prima di approdare alla sedia di regista si fa le ossa sulle scene
lavorando come attrice, per il teatro e per il cinema, e come aiuto regista al fianco
di Giampiero Solari, Carlo Cecchi e Toni Servillo. Instancabile, con Giampiero Solari
e Tommaso Paolucci fonda ad Ancona la Scuola di avviamento al teatro del Teatro
Stabile delle Marche, dove vi ha insegnato recitazione. Con Flavio Albanese idea e
dirige festival, rassegne e progetti di formazione del pubblico.
Il tratto principale del tuo carattere.
La tenacia.
Il tuo principale difetto.
L’ostinazione.
La qualità che preferisci in una donna?
La generosità e la simpatia.
E in un uomo?
La simpatia e la generosità.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Molto poco per diventare amici,
scorrettezza per perdere la mia
amicizia.
Cos’è la felicità?
Essere profondamente in armonia
con se stessi. Il resto viene da sé.
L’ultima volta che hai pianto?
Piango e rido con molta facilità…
che vorrà dire?
Di cosa hai paura?
Di perdere la ragione e dunque l’armonia con me stessa.
Canzone che canti sotto la doccia?
Ne cambio una al giorno. L’ultima
è Mad world.
Musicisti o cantanti preferiti?
Beehtoven, Vivaldi, Mozart, Rossini,
Faurè.
Poeti preferiti?
Virgilio, Rimbaud, Merini, Dick-
Anno XI - n. 530
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
Personaggi storici che ammiri di più.
Shakiamuni, Gesù Cristo, Federico
II, Mazzini, Martin Luther King,
Gandhi, Mandela.
Personaggi storici detestati.
L’elenco, ahimè, è lungo e banale.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Tutto ciò che è in mio potere.
Chi è il tuo eroe vivente?
Il maestro buddista Daisaku Ikeda.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Un teatro dove creare, una casa
aperta a tutti, dove incrociare culture e generare bellezza che, come
diceva Dostoevskij ne L’Idiota, è
l’unica che può salvare il mondo.
Il tuo rimpianto più grande?
Non essermi diplomata in Pianoforte.
Cos’è l’amore?
La capacità di donare e donarsi senza riserve.
Stato attuale del tuo animo.
Sereno variabile.
Il tuo motto.
Ricomincio da ora.
Come vorresti morire?
Su una spiaggia, a giugno o settembre, guardando il mare.
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Tessera n. 14594
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08 febbraio 2014
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08 febbraio 2014