1 Primo piano 13 febbraio 2010 08 febbraio 2014 L’ASL LECCE FORNIRÀ GRATUITAMENTE LA TERAPIA DI BELLA AD UNA PAZIENTE Alessandro Chizzini pag. 7 Lecce “ECOFESTA PUGLIA”, UN’IDEA CHE PIACE A TUTTI. ANCHE TROPPO Stefano Manca 1 pag. 8 Periodico d’informazione del Salento Anno XIII n. 530 08.02.2014 Foto di Ninì Ciccarese LECCE “Qui ho le mie cose”. Il clochard Giuseppe ritorna nella casa in via Taranto Andrea Colella NARDÒ Amianto a Castellino: parte la raccolta firme “anti-discarica” Stefano Manca Cervi e bufale Sono passati 44 anni dallo scoperta della Grotta dei Cervi a Porto Badisco. Se è vero che molto deve essere ancora fatto per valorizzare uno dei più importanti siti preistorici d’Europa, è anche vero che spesso è stato diffuso allarmismo in merito allo stato di conservazione dei cunicoli e dei celebri pittogrammi che -traffico stradale a parte- godono di buona salute, a detta degli esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici SPETTACOLO pag. 10 pag. 26 Al Paisiello va in scena Se tu avessi parlato… Emilia con Carla Guido Angela Leucci pag. 28 2 08 febbraio 2014 3 08 febbraio 2014 Editoriale La destinazione della solidarietà OPINIONI Il parcheggio dei Celestini di Andrea Colella In un articolo dal titolo “La truffa dell’8 per mille allo Stato” il giornalista Paolo Fantauzzi de L’Espresso spiega bene ai lettori come dei 170 milioni di euro derivanti dall’8 per mille che i contribuenti -in media il 10-15% del totale- hanno scelto nel 2013 di assegnare allo Stato per finanziare iniziative di interesse sociale o di carattere umanitario, in realtà solo poco più di 400mila euro verranno realmente impiegati per tali scopi. Infatti sembra che i vari governi succedutisi nel corso di questi anni abbiano sempre più utilizzato tali fondi per altre finalità come il salvataggio di Alitalia o il rifinanziamento delle missioni militari all’estero, differenti da quelle per il quale tale contributo era stato pensato. Questa rivelazione appare come l’ennesima storia all’italiana sull’utilizzo più o meno trasparente dei soldi pubblici, ma fa ancora più male all’indomani del verificarsi di eventi drammatici che hanno come protagonisti persone che si trovano in uno stato di bisogno. La tragica fine dei due clochard leccesi, Dino Martina e Veronica Piggini, trovati morti annegati nella fogna della casa diroccata in via Taranto dove avevano trovato riparo, ha scosso con violenza le coscienze di una città candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019, i cui amministratori hanno ammesso, senza mezzi termini, di poter far poco per aiutare le persone che vivono in condizioni simili per mancanza di risorse. Come sempre toccherà dunque al volontariato farsi carico della qualità (e dell’aspettativa) di vita dei senzatetto E a noi giornalisti rimarrà il pensiero che se quei 170 milioni di euro fossero utilizzati nella maniera corretta, non dovremmo raccontare più simili tragedie. Belpaese tornerà in distribuzione il 22 febbraio 2014 L'atrio di Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce e della Prefettura, è senza dubbio il parcheggio più centrale della città, nonostante il divieto che minaccia la rimozione coatta dei veicoli in sosta. E il numero di veicoli presenti non sembra diminuire, anzi… 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo Una giornata per non dimenticare il martirio degli italiani che, nei territori della ex Jugoslavia, furono gettati nelle foibe, morendo tragicamente per la sola colpa di essere italiani. A Buje d’Istria, in provincia di Pola, l’atto di coraggio di un’italiana istriana: Maria Monica. Ella sentì arrivare il plotone dei comunisti titini che marciavano per le strade di Buje con l’incari- co di rastrellare le persone destinate, per lo più, ad essere infoibate. Al passaggio delle truppe di Tito era obbligatorio esporre la bandiera con la stella rossa di Tito. Maria Monica, pur avanti negli anni, non esitò: non poteva esporre la bandiera macchiata dalla stella rossa, lei era italiana e la sua bandiera il puro Tricolore. Così, rischiando il tutto per tutto, gridando “Sono italiana”, si affacciò ad una finestra sventolando il Tricolore mentre il plotone dei titini arrivava, marciando, sotto la sua casa. Si salvò perché il caso volle che a guidare quel plotone fosse un giovane contadino, suo fornitore di latte e formaggio. Il destino premiò il coraggio di un’Italiana valorosa. Piera Sticchi - Maglie La lucerna a cura di fra Roberto Francavilla “Beati i poveri di spirito, perché di essi è il Regno dei cieli. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”. Amici di Belpaese, vi scrivo dopo la domenica 2 febbraio nella quale abbiamo celebrato la duplice Giornata della Vita e della Vita Consacrata. Sono due motivazioni per le quali una vita intera non basterebbe per rendere grazie a Dio e a quanti collaborano con Lui nel darci la vita e nell’aiutarci ad accoglierla, custodirla e difenderla. Alludo ai genitori ed educatori della scuola e della fede. La pagina evangelica di questa festa ci ha fatto incontrare i genitori Giuseppe e Maria che portano il Bambino Gesù al Tempio e i vegliardi Simeone ed Anna che lo accolgono, dopo averlo atteso per una vita intera. Si può parlare di loro come beati perché poveri in spirito, miti e puri di cuore. Queste beatitudini si estendono a quanti non si lasciano trascinare dalla corrente di opinioni e atteggiamenti mondani (come ama ripetere Papa Francesco), ma scelgono Cristo e il suo Vangelo per servire i fratelli più bisognosi. Nella storia della Chiesa non sono mancati uomini e donne che chiamiamo fondatori di Istituti religiosi, in risposta alle nuove povertà che di volta in volta si affacciano prepotentemente alla ribalta della vita. Ho vissuto in prima persona nella cattedrale di Bari il grande raduno di religiosi, nel quale siamo stati invitati “a risvegliare il mondo” di fronte a situazioni insostenibili. Dopo, presso la mensa del mio convento, abbiamo accolto i nuovi poveri per un pasto fraterno nel quale si possa vivere la solidarietà concreta verso tutti coloro che circostanze della vita hanno messo sulla strada, allontanandoli dagli affetti più cari e privandoli della dignità di persone! Si tratta di extracomunitari, senzatetto, ma anche gente che ha perso il lavoro e una ragione per vivere. Noi religiosi siamo nati per questo: dare una mano a Dio ed una mano al prossimo, con lo sguardo fisso su di Lui permettendoci di vedere gli altri. 4 08 febbraio 2014 in copertina Cervi e bufale Sono passati 44 anni dallo scoperta della Grotta dei Cervi a Porto Badisco. Se è vero che molto deve essere ancora fatto per valorizzare uno dei più importanti siti preistorici d’Europa, è anche vero che spesso è stato diffuso allarmismo in merito allo stato di conservazione dei cunicoli e dei celebri pittogrammi che -traffico stradale a parte- godono di buona salute, a detta degli esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici Il 1° febbraio scorso si è celebrato a Lecce un curioso anniversario in ricordo di una celebre e mai abbastanza celebrata ricorrenza: la scoperta della Grotta dei Cervi a Porto Badisco. A ri- cordarci quell’importante evento sono le parole di Rosanna Romano, vedova di Severino Albertini, uno degli scopritori delle grotte: “Era il 1° febbraio 1970 allorché mio marito insieme con Isidoro Mattioli, Remo Mazzotta, Enzo Evangelisti e Daniele Rizzo, tutti iscritti al Gruppo Speleologico Salentino di Maglie, entrarono in una grotta da cui poi sarebbe scaturita una scoperta interessantissima”. Non nascondendo l’emozione di quei momenti Rosanna continua: “La grotta è lunga 1.550 metri e racchiude 3mila pittogrammi datati al 6.000 a. C. Le grotte risalirebbero al 25.000 a.C. circa”. Abituati come siamo oggi ad una logica “‘usa e getta”, secondo cui una cosa va buttata nel dimenticatoio della mente dopo solo una giornata, fare i conti con “segni umani” risalenti a 6.000 anni prima della nascita di Cristo appare qualcosa di estraneo che “manco esiste” direbbe l’uomo qualunque. Ebbene, è proprio di questo che si tratta, ovvero di una cosa “che manco esiste” perché sembrerebbe che di questa scoperta, di questa grotta, dei suoi pittogrammi sembrano essersi dimenticati tutti o quasi. Sicuramente la maggior parte delle istituzioni. Di certo invece è rimasta scolpita nella memoria di Pino Salamina, un combattivo ottantenne, che all’epoca della scoperta fu chiamato a fare le prime fotografie delle grotte. Di certo è solidamente presente nella memoria di Luciano Faggiano, proprietario dell’omonimo museo, che alla Grotta dei Cervi ha dedicato in modo permanente una sala con ricostruzioni tridimensionali in miniatura e dove, proprio nei giorni scorsi, per il quarto anno consecutivo, è stato celebrato La Soprintendenza assicura: “Nessuna emergenza per le Grotte” l’anniversario della scoperta. Anzi, dice Faggiano, della “non scoperta, perché dimenticata dalle istituzioni in merito soprattutto alla valorizzazione del sito. Una scoperta del genere -aggiunge- in altri paesi come la Spagna o la Francia sta dando da vivere a una intera regione”. Con rammarico Faggiano afferma infine: “Pino Salamina ha fatto circa 2 mesi fa una richiesta alla Soprintendenza Archeologica di Taranto e alla Procura per sapere quali reperti siano stati scoperti. Nessuna risposta al momento”. Quello che sembra evidente è che in tutta questa vicenda, fatta di domande ora senza risposte ora di mezze risposte, è necessario fare chiarezza. Fabio Antonio Grasso Lo stato conservativo dei cunicoli e dei pittogrammi dopo 6mila anni può essere considerato accettabile. I problemi potrebbero derivare in futuro dal traffico di mezzi pesanti sulla litoranea sovrastante La delicatezza e la complessità dell’argomento rendono necessaria una maggiore chiarezza a proposito della Grotta dei Cervi. Ne abbiamo parlato, pertanto, con il dottor Salvatore Bianco, archeologo responsabile della sede leccese della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Taranto. Dottor Bianco, quale è la condizione attuale delle grotte e dei pittogrammi? Lo stato di conservazione delle Grotte, e quindi delle note pitture preistoriche lungo i corridoi delle stesse, è rispondente a quanto riscontrato alla fine delle campagne di scavo effettuate nel corso degli anni ‘80 del secolo scorso dai professori Graziosi e Guerri dell’Università di Firenze e subito dopo dal professor Cremonesi dell’Università di Lec- ce e dalla professoressa Vigliardi dell’Università di Firenze. Una situazione di normale “conservazione” naturale, su cui pesano ovviamente i circa 6mila anni di storia delle grotte, come è stato confermato anche d recente dal professor Zezza dell’Università di Trieste. Questi, nel 1996, ha effettuato, all’epoca come Università di Bari, dei monitoraggi ambientali all’interno delle grotte, nell’ambito di un progetto europeo, che metteva a confronto le grotte di Altamira in Spagna, con vistose forme di degrado delle pitture preistoriche dovute ai massicci flussi turistici, e le Grotte dei Cervi di Porto Badisco precluse da subito alla visita turistica. Quali sono i risultati della ricerca condotta dal professor Zezza? La situazione conservativa dei corridoi interni alle Grotte dei Cervi, insieme ai risultati dei monitoraggi, è stata presentata dal professor Zezza nella pubblicazione La Grotta dei Cervi sul canale d’Otranto (Capone Editore 2003) e in una pubblica conferenza tenuta subito dopo presso Il Museo di Maglie. Il professor Zezza ha illustrato in successivi articoli scientifici il carattere del tutto naturale del “degrado” delle superfici interne delle grotte dovuto al passare dei secoli. Di recente, lo stesso Zezza, ha affermato che solo un’alterazione continuata dei parametri ambientali interni potrebbe indurre effettivi fenomeni di degrado, ma tale alterazione dovrebbe essere indotta solo da continuate at- 5 08 febbraio 2014 in copertina Un futuro in 3D Una delle maggiori critiche è l’impossibilità di fruizione della Grotta dei Cervi, il cui accesso è di fatto interdetto al pubblico. Ma il progetto curato di riproduzione e fruizione virtuale degli ambienti potrebbe ovviare al problema (finanziamenti permettendo) Panoramica dell’area sovrastante la Grotta dei Cervi a Porto Badisco - foto di Ninì Ciccarese tività dell’uomo nell’immediato esterno o interno delle grotte, che per ora non sussistono. La vicinanza della litoranea è fonte di preoccupazione per la salute di questo monumento? La vicinanza della strada provinciale Otranto - Santa Cesarea può costituire nel tempo fonte di eventuale pericolo per la parte terminale del corridoio n. 2, in quanto tale tratto di corridoio corre al di sotto della sede stradale. Al fine di evitare eventuali problemi la Soprintendenza, ma anche associazioni in passato, hanno sollevato il problema presso l’Amministrazione provinciale per l’interdizione del traffico ai mezzi pesanti. Nel 2013 la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia ha invitato la Provincia di Lecce ad entrare, in qualità di partner, all’interno del protocollo di intesa in via di definizione tra Soprintendenza, Università del Salento e Provincia di Lecce, proprio al fine di trovare so- luzione al problema. Tra l’altro autorevoli esponenti della stessa Amministrazione provinciale hanno riconosciuto l’esistenza e l’importanza del problema. E i recenti terremoti e piogge che hanno interessato il Salento? Circa le recenti scosse sismiche non sono stati rilevati danni all’interno delle grotte nel corso dei recenti sopralluoghi di controllo. Ma nelle grotte non si sono notati neanche danni riconducibili ad eventi sismici dei secoli scorsi, che pure hanno colpito il Salento. Oggi, caso mai, possono preoccupare le forti precipitazioni piovose, che potrebbero comportare l’ingressione naturale e lo scorrimento di acque all’interno delle grotte, che potrebbero erodere i depositi archeologici dei settori più prossimi agli ingressi. Ma i monitoraggi effettuati nelle ultime settimane, dopo le recenti precipitazioni, non hanno rilevato anomalie. Fabio Antonio Grasso Uno degli aspetti più interessanti della ricerca attuale è rappresentato da quei casi in cui l’alta tecnologia si unisce alle tecniche più tradizionali dell’archeologo, dello storico dell’arte e dell’architettura. Il caso della Grotta dei Cervi è interessante proprio per questo motivo. Dettagli maggiori si possono trarre dalla lettura di quanto proposto dal SIBA (il laboratorio di Servizi Informatici Bibliotecari di Ateneo) che fa capo all’Università del Salento. Della Grotta dei Cervi verrà infatti realizzata una scansione degli ambienti con la possibilità di riproduzione virtuale degli stessi. L’operazione è complessa, lunga e costosa ma ha enormi vantaggi legati da una parte alla conservazione della grotta stessa e dall’altro alla sua fruibilità: sarà possibile visitare virtualmente quel luogo senza materialmente entrarci, vederne i pittogrammi percepirne lo spazio. L’accessibilità del sito archeologico, nella sua versione virtuale, sarebbe garantita a tutti, e volendolo, anche a distanza. Dal sito web del SIBA si apprende che il progetto Grotta dei Cervi - Porto Badisco è stato avviato nel 2003 dal Coordinamento SIBA, nell’ambito del Piano Coordinato delle Università di Catania e Lecce e del progetto 3D Database - 3D Archeo, in collaborazione con il Visual Information Technology Group dell’IIT-NRC Canada, con il CEDAD (CEntro di DAtazione e Diagnostica) e il Laboratorio di Paletnologia del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Lecce, con il Museo Provinciale “S. Castromediano” e con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. Collaborano inoltre alla realizzazione del progetto il CASPUR di Roma, il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università del Salento e il Comune di Otranto. Al momento sono in l’allineamento e la premodellazione dei nuovi dati acquisiti nella campagna 2009; l’analisi degli altri dati 2D e 3D acquisiti ad altissima risoluzione nella campagna 2005. Sono previsti, a cura del Coordinamento SIBA e del CASPUR di Roma; il completamento dell’allineamento e della premodellazione dei dati acquisiti nella campagna 2009; l’acquisizione digitale 2D e 3D di altre zone della Grotta; l’elaborazione di tutti i dati acquisiti e l’integrazione con quelli ad altissima risoluzione della campagna 2005; il completamento del modello 3D della sezione V della Grotta; la ricostruzione tridimensionale di altre sezioni della Grotta (III, IV, VI, VII, VIII); la costruzione del modello completo 3D della Grotta; indagini più approfondite riguardanti la misura del microclima e di gas radon nella Grotta; l’analisi dei materiali utilizzati per la realizzazione delle pitture parietali; il completamento delle indagini geofisiche. Dal sito non è rilevabile con esattezza la tempistica delle operazioni mancanti al completamento del progetto certo è, però, che sono oltre dieci anni che si lavora. Per alcuni sono tanti, per altri il giusto, sarebbe da capire quanto la penuria dei finanziamenti ha inciso sui tempi di attuazione di questo pro(F.A.G.) getto. Museo Archeologico Nazionale cercasi per ospitare i reperti di Porto Badisco I preziosi reperti raccolti al momento della scoperta della Grotta 44 anni fa furono portati a Taranto in quanto Lecce non aveva -e non ha ancora- una struttura idonea ad accoglierli Un altro aspetto interessante da chiarire è quello dei reperti rinvenuti nella Grotta dei Cervi. Le voci che abbiamo raccolto sono state spesso generiche, non precise addirittura discordanti. Fonti della Soprintendenza Archeologica di Taranto fanno chiarezza e mettono al corrente che i reperti, dal momento dell’esecuzione degli scavi, sono stati depositati nei magazzini della stessa Soprintendenza. Prima dell’attuale riallestimento, nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MARTA) era presentata una selezione dei materiali scoperti nella Grotta. All’epoca del rinvenimento i reperti non furono depositati presso la sede locale dell’ufficio staccato di Lecce della Soprintendenza Archeologica solo perché non esistevano allora i depositi adeguati, né un laboratorio di restauro né spazi espositivi. Questa storia dei reperti e della loro fruibilità pone un altro problema, forse ancora più ampio e complesso ovvero quello della necessità di avere spazi espositivi specifici tanto più considerando l’enorme patrimonio archeologico che il territorio salentino riserva. Suona come una enorme, terrificante stonatura il fatto che quella di Lecce è l’unica provincia pugliese priva di un museo nazionale. Nessuno se ne lamenta però. La necessità di spazi appositi risolverebbe anche il caso della stessa Grotta dei Cervi che, per ragioni legate alla sua stessa conformazione, è impraticabile in alcuni tratti. Dall’analisi di tale vicenda appare chiaro che certe questioni sono facilmente sulla bocca di tutti, doverosamente nella coscienza di molti, sempre più nella consapevolezza di pochissimi. Altrettanto evidente appare anche l’assoluta incapacità di guardare il tutto da una prospettiva diversa. La si chiami pure incapacità di programmazione cultura- le con attività di ampio respiro, su lunghe distanze che abbiano come obiettivi principali la ricerca, la conservazione e la divulgazione. Un caso a questo proposito sembra eclatante: non distante da porta Rudiae è stato da qualche anno acquisito dallo stesso Ministero dei Beni Culturali, cui afferisce la Soprintendenza Archeologica, l’ex Ospedale dello Spirito Santo i cui ampi spazi al piano terreno potrebbero ospitare almeno in parte, almeno per il momento, una sezione del futuro Museo Archeologico Nazionale di Lecce. Queste enormi stanze probabilmente verranno trasformate in uffici dimostrando ancora una volta che la mentalità da burocrate vale più della creatività e del passato di cui dovremmo andare fieri. Serve un’altra logica, servono forse altri uomini, altre menti, altre coscienze e alta cono(F.A.G.) scenza. 6 08 febbraio 2014 7 08 febbraio 2014 primo piano Tribunale di Lecce: “Il Metodo Di Bella a carico dell’Asl” Importante sentenza del giudice Francesco Costa che obbliga l’Azienda Sanitaria a fornire gratuitamente la terapia di Bella ad una paziente salentina e a risarcirgli le spese mediche finora sostenute Forse rimarrà sempre al centro delle discussioni e continuerà a dividere la comunità medico-scientifica internazionale, ma il Metodo Di Bella (MDB) ottiene un altro importante successo. Con una sentenza dello scorso 16 gennaio, il magistrato del Tribuna- le di Lecce Francesco Costa ha infatti autorizzato la somministrazione gratuita a carico dell’Asl di Lecce del trattamento antitumorale del professor Luigi Di Bella (nella foto), ad una ammalata salentina. Non è la prima volta che un tribunale si esprime in questo senso, ma ciò che colpisce di questa sentenza è che il giudice ha disposto anche il rimborso integrale delle spese sostenute finora dalla ricorrente, un totale di ben 25mila euro. Secondo il pa- rere di Costa, qualora sia provata, come nel caso in questione, l’efficacia terapeutica e l’insostituibilità della cura Di Bella rispetto alle cure tradizionali poste a carico del Servizio Sanitario, questa terapia medica potrà essere posta a carico dello stesso Ssn. La pronuncia è il risultato del ricorso presentato dagli avvocati Vanessa e Carlo Madaro, colui che per primo portò alla ribalta nazionale il Metodo Di Bella, quando ricopriva il ruolo di Pretore di Maglie. Era il 16 gennaio 1997 quando Madaro ordinò la fornitura gratuita della terapia ad un giovane paziente del medico bolognese, sconvolgendo le istituzioni sanitarie e politiche di tutto il Paese. Dopo la contestata bocciatura della terapia in seguito alla sperimentazione effettuata nel 1998, le luci sul MDB si spensero per molti anni, almeno fino al febbraio del 2012, quando fu il magistrato del Tribunale di Bari Maria Procoli a imporre al Sistema Sanitario Nazionale di farsi carico delle spese previste dalla terapia Di Bella a cui era sottoposto un ammalato di tumore. In quell’occasione, l’Asl impugnò la sentenza del giudice ed ebbe ragione, costringendo il paziente a ricorrere ancora alle proprie tasche per continuare a curarsi secondo le disposizioni del MDB. A seguire l’esempio del Tribunale di Bari, fu il giudice del lavoro de L’Aquila, Anna Maria Tracanna, che ordinò all’Asl di Avezzano Sulmona non solo di fornire gratuitamente la cura Di Bella ad un paziente, ma decretò anche il rimborso delle spese farmaceutiche ef- La soddisfazione dei “dibelliani” arriva su Facebook Entusiasmo (e qualche dubbio) da parte degli internauti che commentano la sentenza sul gruppo Facebook dedicato alla discussa terapia anticancro La sentenza del Tribunale di Lecce è stata ripresa da molti media nazionali (non quanti ci si aspettava, però) e la sua eco non poteva non diffondersi sul web, in particolare su Facebook. Il famoso social network che di recente ha compiuto 10 anni di vita raccoglie anche il gruppo “MDB (Metodo Di Bella) dal cancro si può guarire!!!”, che da anni si impegna nella difesa della validità del discusso trattamento medico. Gli iscritti a questo gruppo hanno ovviamente preso con entusiasmo il provvedimento giudiziario: “Finalmente!!!! -si legge in uno dei post- Per curare mio padre é stato un incubo, la cura ha funzionato bene, e lui ne era entusiasta”. Molto più dettagliato, anche dal punto di vista tecnico il commento di un sostenitore del Mdb: “Di persone in remissione da tumore grazie al Metodo Di Bella ce ne sono moltissime in Italia, numerose le conosco di persona. Quando qualcuno va dal giudice, con in mano referti di strutture sanitarie pubbliche, firmati da medici non ‘dibelliani’, che documentano in maniera indiscutibile l’efficacia della cura, liberamente scelta dal malato, come si può negargli il rimborso di questi farmaci? Farmaci sulla cui efficacia antitumorale, peraltro, escono in letteratura conferme tutti i giorni. Non si può nemmeno tirare in ballo la questione del contenimento dei costi: chi si cura con il Metodo Di Bella lo fa a domicilio e fa risparmiare al Servizio Sanitario i costi di terapie enormemente più costose, incompatibili con MDB: ogni tumore curato con Metodo Di Bella è un risparmio di decine di migliaia di euro per la comunità”. Qualcun altro invece, seppur contento, pone dei dubbi: “Ma è logico gioire se c’è una postilla capestro? L’Asl deve sostenere la spesa solo dopo che un malato ha provato con i metodi tradizionali e non gli hanno dato benefici? Ma qui si parla di cancro, mica di raffreddori, non vorrei che te la passino dopo che sei morto e allora si che è dimostrato che la cura tradizionale non funziona”. Altri lamentano invece il silenzio dei media sui controlli della Guardia di Finanza compiuti sulla fallimentare sperimentazione del 1998, da sempre contestata dai “dibelliani”. Una cosa è certa: del Mdb si continuerà ancora a parlare. (A.C.) fettuate dal ricorrente, la stessa strada scelta dal giudice di Lecce. In Italia sono però numerosi i giudici che si sono pronunciati a favore di Di Bella; sentenze identiche sono state emesse anche in Sicilia, Calabria, Lazio ed Emilia Romagna, regione in cui, precisamente a Bologna, Giuseppe Di Bella ha ereditato e sta portando avanti il lavoro del padre. Il riconoscimento del Tribunale di Lecce ha colto la soddisfazione dello “Sportello dei Diritti”, il cui presidente Giovanni D’Agata si augura che questa sentenza possa dare speranza a chi non sta trovando beneficio dalle cure tradizionali. Alessandro Chizzini Le proprietà della somatostatina conosciute da decenni L’ultima sentenza che riconosce la validità del Metodo Di Bella conferma per l’ennesima volta come la terapia elaborata dal medico bolognese poggi su delle solide basi scientifiche. Si tratta inoltre di un nuovo riconoscimento delle benefiche proprietà della somatostatina, la sostanza principale utilizzata in questa tanto discussa cura antitumorale. Si tratta di un ormone definito polipeptidico prodotto dall’ipotalamo, dal pancreas, dal tratto gastro-intestinale e dalle cellule del sistema Apud. Nel Metodo Di Bella, la somatostatina funziona come inibitore dell’ormone della crescita (GH), della Prolattina e dei Fattori di Crescita prodotti tramite il GH, i tre elementi che favoriscono la crescita tumorale. Scoperta per caso nel 1968 dal biologo Krulich e isolata nel 1973 dal dottor Roger Guillemin, le proprietà terapeutiche della somatostatina sono state riconosciute già nel 1985 su rari tumori che contengono i suoi recettori (gastrinomi, apudomi e insulinomi), oltre ad essere usata per fermare la formazione di vasi sanguigni che nutrono il tumore, come scoperto dal dottor Judah Folkman. Nel 2011, inoltre, una ricerca pubblicata sull’International Journal of Oncology, con la firma tra gli altri del premio nobel Andrew Victor Schally, dimostrerebbe come un analogo sintetico della somatostatina sia in grado di uccidere ben nove linee cellulari del tumore mammario, anche del tipo denominato “triplo negativo”, cioè il più aggressivo. Queste sono solo alcune delle proprietà antitumorali della somatostatina e racchiuse in un immenso archivio consultabile sui siti www.pubmed.gov e (A.C.) www.metododibella.org. 8 08 febbraio 2014 primo piano “Ecofesta”, un’idea che va a ruba Provincia di Lecce e Unpli hanno presentato “Ecosagra”, una serie di iniziative che mirano alla tutela ambientale durante eventi e concerti. Ma l’idea originale appartiene in realtà a tre giovani salentini, ai quali sembra che sia stata “scippata” Cosa succede quando un ente locale autorevole come la Provincia di Lecce, dà il suo patrocinio a un progetto identico spiccicato ad uno già in corso da tre anni e realizzato da alcuni ragazzi salentini, con tanto di marchio e regolamento registrati presso la Camera di Commercio? Per rispondere basta seguire quello che è accaduto a Roberto Paladini, Ilaria Calò e Loreta Ragone (nella foto), tre giovani salentini che nel 2011 hanno realizzato “Ecofesta Puglia”, una serie di progetti di raccolta differenziata, riduzione dei rifiuti e delle emissioni durante sagre, concerti ed eventi. L’idea piace, e tanto. Al punto che i tre ragazzi che risultano vincitori di un bando del Ministero per l’Università. Il progetto viene così presentato anche alla Provincia di Lecce e all’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia). Ed è a questo punto che accade qualcosa. La Provincia e la stessa Unpli presentano alcune settimane fa “Ecosagra”, un progetto identico ad “Ecofesta”. Ma di coinvolgere i ragazzi, veri artefici dei primi eventi green delle notti pugliesi, non se ne parla nemmeno. Ce lo racconta Roberto Paladini, uno dei tre ideatori di “Ecofesta”: “Dal 2011 proviamo a parlare con la Provincia, senza mai ricevere risposta”. La scelta di provare a instaurare un rapporto di collaborazione con la Provincia di Lecce è stata quasi naturale. “Infatti -prosegue Roberto- quando realizzammo questo progetto, come ambito territoriale di intervento pensammo proprio a Lecce a alla sua provincia. Fu quindi ovvio rivolgersi a loro, affinché Palazzo dei Celestini avesse un ruolo di coordinamento”. L’amarezza, seppur evidente, di certo non porta ad arrendersi. Le “Ecofeste” infatti si terranno anche nel 2014, ancor più numerose di un anno fa. E Roberto si riprende l’entusiasmo mentre ce ne parla: “A primavera ricominciamo. Un anno fa arrivammo complessivamente a 41 eventi targati Ecofesta, partendo però da giugno. Adesso invece si inizia a marzo. Siamo destinati a crescere. E lo faremo, cosa molto importante, destagionalizzando”. Dispiace però che la voglia di fare di questi trentenni salentini venga ostacolata proprio dalle istituzioni locali, che in casi simili dovrebbero invece stendere tappeti rossi. E su una possibile riappacificazione con Provincia e Unpli, Roberto non nutre molte speranze: “Con l’Unpli avevamo firmato addirittura un protocollo d’intesa! Hanno di- chiarato che presto ci avrebbero comunque coinvolti… Ma quando? Ci hanno tenuti completamente all’oscuro, senza nemmeno invitarci alla conferenza stampa. Che procedessero da soli, dimostreremo la differenza tra noi e loro!”. Infine chiediamo a Roberto cosa pensa, insieme ai suoi colleghi, del sostegno ricevuto da amici e internauti attraverso una campagna virale diffusa su Facebook. “La solidarietà online -conclude- ci ha fatto piacere. Credo che la gente abbia visto come lavoriamo, ad esempio nelle scuole. Oppure durante gli eventi, quando fino alle quattro di notte siamo con le mani nei rifiuti. Hanno evidentemente compreso la nostra passione”. Stefano Manca Differenziata, prodotti a chilometro zero e sensibilizzazione Si chiamano Roberto Paladini, Ilaria Calò e Loreta Ragone: sono i nomi dei giovani ideatori, formatisi all’Università del Salento, di “Ecofesta”. Grazie alla loro professionalità e originalità è nato nel 2011 il progetto “Ecofesta Puglia”, attraverso il quale portare in Puglia una nuova filosofia green, non solo negli ambienti di lavoro, ma anche tra le feste salentine. “Si può vivere, lavorare e divertirsi. Anche una festa può essere amica dell’ambiente”, affermano dall’home page del loro sito. Le loro iniziative ruotano attorno a tre attività: ridurre, differenziare, informare. In particolare, il loro progetto si propone di aumentare la raccolta differenziata, ridurre i rifiuti, ridurre i costi, ridurre le emissioni, sensibilizzare visitatori e cittadini, ridurre gli imballaggi con l’utilizzo di grandi formati e distribuzione alla spina. Gli organizzatori di eventi che scelgono quindi di adottare la certificazione volontaria “Ecofesta Puglia”, accettano quindi di partecipare al “gioco”: vuol dire, quindi, che durante il loro evento si lasceranno guidare da uno staff specializzato per avere una corretta gestione del ciclo dei rifiuti e l’utilizzo di formule di mobilità sostenibile. L’obiettivo infatti è quello di intraprendere un percorso con gli organizzatori per promuovere buone pratiche ambientali (ad esempio raccolta differenziata attraverso isole ecologiche, produzione di compost, informazione e sensibilizzazione, azioni di riduzione di impatto ambientale, alimenti bio(S.M.) logici o a chilometro zero). 9 08 febbraio 2014 10 08 febbraio 2014 lecce Senza tetto né legge La tragica fine di Dino Martina e Veronica Piggini ha “rivelato” a tutti l’esistenza dei clochard in una città che finora ha fatto finta di non vedere. Intanto il signor Giuseppe è tornato nella casa diroccata di via Taranto Ebbene, sì. Anche a Lecce, come in tutte le città italiane, tanta gente vive in mezzo alla strada o in case fatiscenti, che potrebbero crollare da un momento all’altro. Questo è quello che tutti hanno imparato nel corso degli ultimi dieci giorni, dopo cioè la scoperta dei corpi, in avanzato stato di decomposizione, di Dino Martina e Veronica Piggini, i due senza tetto che da mesi avevano trovato riparo in una casa fatiscente in via Taranto. Grande è stata l’emozione che questo tragico fatto ha generato tra i leccesi, i quali si sono resi conti di vivere in una città dove ad affrontare e tentare di offrire una soluzione a queste criticità sono la Caritas Diocesana e le associazioni di volontariato qualificato come i City Angels e la Croce Rossa. Le istituzioni sembrano impotenti, sia per la mancanza oggettiva di risorse da impiegare sia a causa di una burocrazia che rallenta spesso l’attuazione di iniziative di partnership e protocolli d’intesa con il mondo del volontariato. Ma una cosa è certa: la città candidata a diventare Capitale Europea della Cultura 2019 di strada ne deve fare ancora in direzione della solidarietà, della sicurezza e dell’accoglienza dei suoi cittadini, in particolare i più sfortunati. Un concetto ben ribadito nelle parole di don Simone Rella, il parroco che ha officiato lunedì scorso il funerale dei due clochard. Intanto Giuseppe Fiorentino (nella foto), il senza tetto che per primo ha scoperto i corpi senza vita di Dino e Veronica, mercoledì scorso è ritornato nella casa “maledetta” di via Taranto, immobile che, ricordiamo, è attualmente posto sotto sequestro da parte della Procura di Lecce per l’ipotesi di omicidio colposo a carico di ignoti. Giuseppe, diventato una vera e propria icona di questa vicenda grazie alle sue esternazioni, viveva nella stanza accanto a quella dove avevano trovato riparo Dino e Veronica e, nonostante i sigilli, non aveva intenzione di lasciare quella che, nonostante tutto, lui continua a chiamare “la sua casa”. Solo l’intervento pacifico degli agenti di Polizia e degli operatori dei servizi sociali ha convinto Giuseppe (dopo tre ore di trattative) a lasciare il pericoloso stabile. E mentre a Palazzo Carafa in questi giorni si discute come trovare una soluzione alternativa per Giuseppe, altri 70 senza tetto (tanti sono quelli censiti nella città di Lecce, tra italiani e stranieri) aspettano anche loro con ansia. Andrea Colella Auto elettriche, arrivano le colonnine per la ricarica Da mercoledì scorso nella città di Lecce, come anche a Brindisi, i cittadini hanno un motivo in più per cambiare la propria auto con una elettrica, all’insegna della mobilità sostenibile. Nel segno della causa comune della candidatura di Lecce come Capitale Europea della Cultura 2019 i due Comuni hanno deciso di inaugurare contemporaneamente, nella stessa giornata di mercoledì 5 febbraio, il loro sistema di ricarica cittadino: prima 8 colonnine sono state inaugurate a Brindisi alla presenza del sindaco Mimmo Consales e del sinda- Apisem, Palazzo Carafa chiama l’Arpa Puglia Nei giorni scorsi il Comune ha richiesto all’ente regionale informazioni in merito ai limiti di Mtbe, l’idrocarburo tossico trovato nella falda acquifera sottostante il deposito di idrocarburi Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio si è consumato il nuovo capitolo della vicenda, che ha inizio dai primi anni 2000, dell’ex Apisem, il sito di deposito e stoccaggio degli idrocarburi di proprietà dei Semeraro. Una vicenda ancora aperta, nata con la segnalazione e successivamente anche un esposto dei residenti della zona per il ritrovamento di acqua contaminata. Il 21 gennaio scorso a Bari la Conferenza dei servizi ha prodotto alcuni esiti: Semeraro entro il 21 febbraio dovrà consegnare l’analisi di rischio per le zone interessate e attuare un piano per la bonifica entro quattro mesi. Ha stabilito inoltre che non esiste per legge un parametro di bonifica per il Mtbe, l’idrocarburo tossico presente nelle acque, e questo dato ha acceso le comunicazioni tra il Comune e la Regione. Ma la questione è ancora aperta. L’avvelenamento della falda, da cui si rifornisce l’ac- quedotto pugliese, rischia di aggravarsi anche per ritardi burocratici. Il dirigente del settore Ambiente del Comune di Lecce aveva rilasciato precedentemente l’autorizzazione alla R&G Semeraro di immettere nella fognatura bianca le acque prelevate e sottoposte a trattamento “Pump e Treat”, un sistema con un filtro a carboni attivi che consentirebbe una messa in sicurezza delle acque di falda. Il Comune ha chiesto all’Arpa Puglia quale soglia limite di Mtbe sia quella giusta da rispettare ma questa soglia limite attualmente non è univocamente determinata e caratterizzata da idoneità lesiva per la salute umana. In attesa di trovare la soluzione è stata sospesa in via temporanea questa autorizzazione, con preoccupazione da parte della Regione, ed è stato presentato un ricorso al Tar da parte del legale della famiglia Semeraro. Oriana Rausa co di Lecce Paolo Perrone (nella foto). Successivamente con un corteo di auto elettriche i rappresentanti istituzionali hanno raggiunto Lecce, dando vita a un primo vero collegamento “elettrico” tra i due comuni. Circa quaranta chilometri percorsi a zero emissioni con appuntamento in piazza Sant’Oronzo per procedere al taglio del nastro davanti a una delle cinque colonnine di ricarica leccesi. Gli altri punti di ricarica a Lecce sono collocati in viale XXV Luglio, Piazza Oronzo Massari, Viale Giovanni Paolo II e Via Vito Carluccio. A San Cataldo è caccia ai rifiuti I volontari di Fare Verde Puglia, armati di guanti, rastrelli e sciarpa, si daranno appuntamento a San Cataldo domenica 9 febbraio a partire dalle 10, per la ventesima edizione di “Il Mare d’Inverno”, giornata dedicata alla pulizia delle spiagge. I volontari raccoglieranno e censiranno i rifiuti presenti sul litorale, per ricordare che il mare e le spiagge non esistono solo con l’arrivo della stagione estiva ma subiscono l’inquinamento dell’uomo per 12 mesi l’anno. Oltre a ripulire questo tratto di spiaggia, i volontari stileranno una “classifica” dei rifiuti più frequenti, rinvenuti e raccolti per individuare quali siano le cause e le fonti di inquinamento e degrado del litorale. La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con le associazioni Nuova Messapia, Rete Turistica della Grecìa Salentina, Guardia Nazionale Aeza Lecce, La voce nuova Surbo, Pro loco San Cataldo, Unpli Lecce. Per informazione e adesioni: 329.0106972. 11 08 febbraio 2014 Foto: Salentoweb.tv OTTO VOCI PER OTTO UTOPIE DI LECCE2019 Appuntamento al Fondo Verri in via Santa Maria del Paradiso (nei pressi della Chiesa del Rosario) domenica 9 febbraio, alle 18.30, con un reading d’eccezione. Il Bid Book, il dossier di candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019, sarà letto a voce alta da otto interpreti, attori professionisti e non della scena leccese: Ippolito Chiarello, Aldo Augieri, Simone Franco, Piero Rapanà, Angela De Gaetano, Erika Grillo, Mauro Marino, Luigi Mangia e Airan Berg, principale artefice del Bid Book. Nel circolo culturale nel centro storico di Lecce saranno dunque protagonisti le otto utopie utili a "Reinventare Eutopia", come recita lo slogan di Lecce2019. Diretta streaming su Salentoweb.tv. Info: 0832.304522 La bellezza disarmante ai Cantieri Teatrali Koreja Un Centro Sociale sotto chiave Il Comitato e le associazioni di Frigole dicono basta all’uso privatistico di una struttura che dovrebbe essere adibita a scopi pubblici Una ferita sempre aperta quella che affligge gli abitanti di Frigole che, già colpiti da vari problemi connessi alla carenza di servizi e in genere alla valorizzazione e all’assetto del territorio, si vedono anche sottrarre l’unico edificio pubblico che sorge in Piazza Bertacchi, il Centro Sociale, attualmente adibito ad usi privatistici da parte del Comune di Lecce, proprietario dell’immobile. A darne oggi voce di protesta sono il Comitato Unitario per lo Sviluppo di Frigole e del Litorale, l’Associazione Parrocchiale, la Pro Loco e varie associazioni locali che, con l’intera comunità del luogo, esprimono pubblicamente la propria disapprovazione sulla linea di gestione della struttura, orientata a fini tutt’altro che pubblici, quali feste e ritrovi privati, impedendone di fat- to l’utilizzo collettivo a scopi sociali e culturali. Da vari anni ormai l’edificio è tenuto sotto chiave dal Comune di Lecce e concesso solo su richiesta di prenotazione previo pagamento di una quota affittuaria, nonostante le associazioni locali abbiano più volte manifestato la volontà di gestire il luogo per organizzarvi iniziative culturali, formative e ricreative e farne punto di aggregazione per la comunità. Così era stato proposto di allestirvi un mercatino natalizio dell’artigianato locale, poi un convegno sulla produzione della patata zuccherina, fiore all’occhiello di Frigole, ora slittato al 15 febbraio, perché la sala era stata già “prenotata” per feste private. D’altronde anche lo stesso Comitato spontaneo dei cittadini per potersi riunire a discutere sui problemi della comunità, deve pagare una quota di 55 euro. Proprio per questo oggi si contesta con forza il regolamento adottato per la gestione della struttura, che contrasta con gli scopi per i quali era stato ottenuto il finanziamento regionale per la ristrutturazione dei locali e con le esigenze di socializzazione e di sviluppo locale. Il presidente del Comitato, il dottor Mola, dichiara in merito: “Metteremo in campo le opportune iniziative per sensibilizzare l’Amministrazione, il Consiglio comunale e i cittadini leccesi, rinnovando la richiesta che il Centro Sociale sia affidato in uso a tutte le Associazioni di Cittadini presenti sul territorio per farne un luogo di crescita sociale e di cultura”. Rosy Paticchio Le ragioni dell’ambiente naturale possono competere con quelle delle Forze armate? Secondo Cesare Veronico (nella foto), presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e autore del libro La bellezza disarmante. Dalle servitù militari all’economia verde, sì. E possono anche vincere. Lunedì 10 febbraio alle 18.30 nel Foyer dei Cantieri Teatrali Koreja Veronico presenterà il suo volume; interverranno con l’autore il consigliere comunale di Lecce Bene Comune Carlo Salvemini e il senatore di Sinistra ecologia e libertà Dario Stefàno. Modera il giornalista Pierpaolo Lala. Nel libro (Il grillo editore) si parte dalle zone rurali dell’Alta Murgia, si arriva ai palazzi più importanti di questo Paese, a confermare che questa terra ancora una volta si prende ciò che gli spetta partendo dal basso. Come Davide contro Golia, Cesare Veronico intraprende un viaggio facendosi portavoce della comunità del Parco e fronteggiando ciò che fino a qualche mese prima poteva sembrare invincibile. Un colpo di scena dopo l’altro, sempre più sostenuto dall’opinione pubblica locale, e dalle comunità delle altre aree protette di tutta la nazione, la storia di una battaglia per liberare i territori dalle servitù militari per poterle consegnare al loro naturale destino di “economia verde”. Nel libro, tra l’altro, Veronico racconta della sua partecipazione ad un incontro organizzato il 17 settembre a Frigole da Lecce Bene Comune per affrontare la questione Torre Veneri. 12 08 febbraio 2014 13 08 febbraio 2014 maglie Il Museo si InNova Pubblicato l'esito della gara d'appalto, per modifiche volte all'innovazione del Museo civico “Decio De Lorentiis” e all'integrazione con la Biblioteca comunale “Francesco Piccinno” C’è un vincitore nel bando dell’affidamento dei lavori per il Museo di Maglie, all’interno del progetto InNova Museo. Si tratta della ditta “Tunno” di Seclì, che si è offerta di eseguire i lavori per 113.641,72 euro più Iva. Naturalmente questo non è importante, o almeno non quanto il progetto in sé: InNova Museo riguarda infatti delle azioni di completamento integrazione e innovazione nel Museo civico di Maglie “Decio de Lorentiis”. “Il progetto di ristrutturazione e manutenzione straordinaria prevede le seguenti categorie di lavoro -si legge nella delibera di Giunta- laboratorio: opere edili e impiantistiche; museo: opere impiantistiche e manutenzioni strutturali. Ulteriori opere edili sono previste nel piano scantinato e sui lastrici solari. Infine sono previsti interventi puntuali su alcuni impianti a servizio del museo per adeguare gli stessi alla norme in materia di sicurezza antincendio e sui luoghi di lavoro. Importo complessivo dell’appalto (che e da intendersi integrato con il costi per la sicurezza) e di 137.557,36 euro, al netto di Iva”. Inizialmente, il progetto presentava un preventivo di spesa di 545mila euro, di cui poco più di 45mila a carico del comune, ma a questo punto tutto cambia. InNova Museo prevede, nel dettaglio anche il completamento strutturale di locali adiacenti alla sala etnografica “Florio Santini”, la revisione degli impianti, l’ampliamento dei collegamenti internet e di telefonia, il potenziamento delle attrezzature audio-video e di amplificazione, l’organizzazione di laboratorio archeologico-didattico e l’allestimento di nuovo percorso museale permanente dedicato al pubblico non ve- dente e ai gruppi scolari. In più sono previste nuove strategie di comunicazione multimediale dei contenuti museali mediante utilizzo di dispositivi innovativi, l’integrazione con la Biblioteca comunale “Francesco Piccinno”, che insieme al museo costituisce il contenitore culturale Alca, attraverso una sezione di catalogo informatizzato della biblioteca specialistica del museo nell’Opac della biblioteca comunale e un portale web del complesso culturale. Il museo, pur raccontando il passato, vola verso il futuro, adeguandosi e restando fedele a se stesso, al fine di offrire un servizio alla cittadinanza magliese e non solo. Luigi Coluccio giovane promessa del kart Il giovanissimo Luigi Coluccio (nella foto), 10 anni di Maglie, si è distinto per la sua passione dei motori che lo ha portato a conquistare diversi premi nel mondo del karting. Nei giorni scorsi Luigi è arrivato al secondo posto del Campionato Regionale karting 2013 e ha conquistato l’ottavo posto del Campionato Italiano Karting 2013. Una serie di successi che partono da un gioco, nella pista a pochi passi da casa del circuito internazionale “La Conca” di Muro Leccese, in cui Luigi ha mosso i suoi primi giri di motore accompagna- to dal suo primo tifoso, il padre Salvatore. Con il suo Jolly Team di Pescara e allenato dal sapiente preparatore Manuel Polimeno, il piccolo grande campione partecipa alle gare da due anni e si scommette in un futuro nei motori. Proprio da questa categoria sono partiti molti attuali protagonisti della Formula 1. I prossimi appuntamenti lo vedranno impegnato il 16 febbraio nella gara Top Driver e il 2 e l’8 marzo nella WSK Champions Cup, che si terrà sempre nel circuito de “La Conca” in compagnia di gio- vani atleti da tutto il mondo. Non resta che tifare per tutte le sue futuri vittorie. Oriana Rausa Informazione pubblicitaria Europoste, non solo corrispondenza La ricca e variegata offerta di servizi dell’agenzia magliese, compresa nella grande rete nazionale di Europoste Servizi Integrati L’esperienza maturata in molti anni di attività nel settore finanziario ed immobiliare, nonché la costante ricerca della massima soddisfazione del cliente hanno portato alcuni product manager del gruppo a realizzare nel 2008 un progetto dal nome “Europoste Servizi integrati”. Nacque allora un’azienda che da allora rappresenta il primo gruppo in Italia per la distribuzione di servizi postali ed integrati. Europoste è pero anche un network, una realtà con una rete di agenzie su tutto il territorio nazionale e presente anche nel Salento con una sede, tra le altre, a Maglie. Lo scopo di Europoste Maglie e dell’intero gruppo è quello di creare un valore aggiunto puntando sulla presenza di figure professionali di alto livello ed in grado di operare a 360 gradi sul mercato in base all’evoluzione e alle esigenze dello stesso. L’of- ferta dell’azienda e ampia e diversificata e riguarda principalmente i servizi postali quali spedizione e imballaggi, raccomandate, urban express e posta prioritaria. Europoste propone però anche una serie di servizi integrati come pagamento utenze e bollettini, telegrammi, pagamenti integrati, bollo auto, servizi di ricariche (telefoniche, Mediaset Premium e Miste Toto) biglietteria eventi, visure camerali e certificati, gestione immobiliare (consulenza e intermediazione), mediazione finanziaria (prestiti personali, cessione del quinto, mutui), consulenze su pratiche amministrative, insurance broker, info travel e info real estate. Europoste Maglie è anche un’agenzia Wind Professional Infostrada. Le attività in cui sono impegnate le sedi di Europoste, compresa ovviamente quella magliese, racchiudono anche il co- siddetto office store, che racchiude prodotti e servizi di cancelleria e ufficio, di multiutility o in riferimento a tablet, telefonia e hi-tech. Un altro settore di attività in cui si impegna Europoste è il graphic & print, ossia bigliettini da visita, immagini coordinate, volantini, carta intestata, buste da lettera, folder e cartelline. Flessibilità, dinamismo, entusiasmo e professionalità rappresentano gli ingredienti vincenti che hanno consentito al gruppo Europoste di raggiungere in breve tempo il consenso del mercato e di acquisire importanti partnership bancarie e finanziarie nazionali ed internazionali. Il gruppo Europoste Servizi integrati si conferma quindi una realtà operante a 360 gradi, offrendo una vastissima gamma di servizi in grado di venire incontro alle esigenze della clientela e della stesso mercato; un profondo e intenso impegno lavorativo racchiuso in maniera esplicita nel claim del gruppo one office… more business (“un ufficio… più affari”). Un’azienda in espansione deve anche arricchire le sue risorse umane ed Europoste Maglie è alla ricerca di nuove forze da inserire nel suo organico attraverso due percorsi di carriera: area manager e funzionari. Gli interessati possono inviare un curriculum all’indirizzo Europoste Maglie - Servizio Recruiting in via Vittorio Emanuele n. 63 o alla email [email protected]; due recapiti, inoltre, da utilizzare anche solo per chiedere informazioni sulla vastissima offerta di Europoste Maglie. 14 08 febbraio 2014 Informazione pubblicitaria Cartel, mezzo secolo per amore di lettura Compie cinquant’anni la storica libreria magliese, punto di riferimento per studenti e appassionati. E il 15 febbraio prossimo si celebra l’importante ricorrenza Il 13 febbraio 1964 veniva varata in Italia la legge sulla sicurezza degli impianti nucleari e sulla protezione sanitaria della popolazione. Il presidente del Consiglio era il magliese Aldo Moro e l’Italia iniziava a farsi conquistare com- pletamente dai cibi pronti e dalle penne a sfera. A Maglie, nell’allora piazza Municipio nasceva la libreria Cartel, di fronte al Liceo “Capece”, affinché la cultura potesse guardarsi negli occhi. La libreria Cartel, che il 13 febbraio prossimo compirà 50 anni di attività, nasce da un’idea della famiglia Canitano, nello specifico da Giovanni e dalla moglie Carmela Lia. I Canitano avevano sempre vissuto nell’ambiente: parenti avevano aperto tipografia e cartolibreria, e una zia, Battistina, era stata una pioniera nell’industria dell’editoria magliese. Ma al tempo non esisteva a Maglie un negozio interamente dedicato ai libri, che venivano venduti nelle edicole e non sempre c’era un’ampia scelta. La preferenza dell’ubicazione sancì di fatto uno dei motivi del successo di Cartel: quale miglior luogo oltre a Palazzo Capece, che la Francesca cittadina aveva donato ai magliesi affinché ne facessero luogo di cultura? Giovanni Canitano curò tutto nei dettagli, dai legni pregiati del mobilio, fino alla vetrina, che è stata la prima a non avere saracinesca, come in una metafora: la cultura non può restare in gabbia. Molto attento, Giovanni aveva trovato il modo di far giungere in una giornata gli ordini dei clienti, recandosi di persona a Bari, in un tempo in cui potevano volerci giorni e forse settimane per le regolari spedizioni. Da subito, il successo della libreria Cartel superò le aspettative, tanto che oggi Cartel è ancora lì e rappre- senta un punto di riferimento storico per tutti i magliesi che ritornano dalle loro vite altrove, in occasione delle vacanze. Oggi come ieri, Cartel è una sorta di luogo istituzionale della cultura, dove un personale attento guida e aiuta il lettore nelle sue ricerche, e dove si può trovare tutto ciò che si desidera, dalla narrativa contemporanea alla poesia, fino ai classici e ai libri per ragazzi e giovani adulti, che sono ospitati in un grande reparto in cui ci sono ugualmente i bestseller giovanili, le novità editoriali e i grandi classici per l’infanzia. Perché, in fondo, è in questo modo che si formano i grandi lettori: quelli che sono dei giovanissimi assetati di storie, un giorno saranno persone appassionate alla cultura, una cultura che oggi vive anche e soprattutto grazie queste nuove generazioni venute su con Il signore degli anelli, la saga di Geronimo Stilton, quella di Harry Potter e il delizioso Diario di una schiappa. È infatti attraverso la cultura e la sensibilità che si formano le menti di domani e Cartel ha un contributo non da poco in questo. La libreria Cartel festeggerà il suo mezzo secolo il prossimo 15 febbraio presso la sua sede, con un cocktail, alla presenza del sindaco Antonio Fitto e del sacerdote don Franco Pedio, già presente all’inaugurazione della libreria, cinquant’anni fa. 15 08 febbraio 2014 tricase Un futuro sostenibile per Marina Serra Le storia antica e le erbe spontanee del Salento in mostra a Palazzo Comi Dopo la raccolta firme contro lo spianamento della scogliera per realizzare stabilimenti balneari, l’Amministrazione comunale rassicura che l’ambiente naturale sarà salvaguardato Sviluppo economico e salvaguardia dell’ambiente, ancora antagonisti sulle coste Salentine. Stavolta tocca a Marina Serra, un costone balneabile sulle cui dolci asperità svetta un’antica torre e un caratteristico porticciolo, che assieme alla sua morfologia lo rendono una cartolina ineguagliabile. Un quadro da cambiare, secondo la geografia disegnata dalla bozza del Nuovo Piano Coste comparsa a inizio gennaio sul sito del Comune di Tricase. Qui si leggeva infatti la proposta di convertire buona parte della linea mare in stabilimenti balneari, in sostanza ridisegnare gran parte della scogliera attraverso “spianamento tipo spiaggia, consistente nel modellamento della roccia mediante levigatura delle punte rocciose e/o nel riempimento delle fessure della roccia con trattamenti a strati sino all’intonaco a spiaggia” e intervento tipo piscina, ovvero “sbancamento a monte sino a raggiungere il livello del mare e quindi continuare la levigatura a mo di spiaggia sino ad una profondità di 1 metro circa e quindi il salto nel mare”. Sul piede di guerra tutte le associazioni ambientaliste promotrici di una raccolta firme. Ma è il Comune stesso a frenare spiegando l’accaduto. Come ci illustra l’assessore alla Valorizzazione e Salvaguardia dell’Ambiente Sergio Fracasso, la storia di quel Piano Foto: Davide Rossi Coste (che sarebbe più corretto definire progetto) affonda le radici ai tempi del Commissario prefettizio, ossia al 2011. In realtà l’Amministrazione mira ad una progettazione radicalmente diversa, dove lo sviluppo e l’ambiente s’incontrano nel concetto di piena sostenibilità. “Questo documento che ha destato tante polemiche -afferma Fracasso- è stato consegnato e pubblicato in quanto la Regione imponeva dei tempi per presentare il Piano Coste decorsi i quali quest’ultimo sarebbe stato ‘calato dall’alto’, ossia adottato dal Commissario prefettizio”. Poi l’assessore continua: “Quel progetto per noi non ha alcuna valenza, e soprattutto per quanto riguarda la parte di Marina Serra, che è stata già stralciata. Il documento apparso è un canovaccio da rivedere in toto dove la priorità assoluta sarà la salvaguardia delle coste in sintonia con un piano sovraordinato quale sarà quello dell’Ente Parco Costa Otranto Santa Maria di Leuca - Bosco di Tricase , di cui quel tratto di mare meraviglioso fa parte”. M. Maddalena Bitonti A Palazzo Comi a Lucugnano due interessanti iniziative culturali nel mese di febbraio, promosse dall’associazione Archès con il patrocinio della Provincia di Lecce. Il primo evento è la mostra archeologica “Il Salento meridionale dal Paleolitico medio all’età dei metalli”, organizzata con l’autorizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo - Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia, in collaborazione con la Biblioteca Provinciale “Girolamo Comi”, la Libera Università Popolare Sud Salento Unito. La mostra propone un viaggio nel tempo, di oltre 70mila anni, riassunto in 6 pannelli divulgativi che illustrano, con testi e foto, le principali tappe e i luoghi più significativi del passaggio dell’uomo preistorico nel Capo di Leuca. Il secondo appuntamento prenderà il via venerdì 7 febbraio, alle 18, con il seminario di etnobotanica “Riscoprire, riconoscere e degustare le erbe spontanee del Salento”, curato da Roberto Gennaio, con la partecipazione degli esperti Roberto Malerba e Vito Lisi. L’incontro, coordinato da Maria Rosaria Angelè, focalizzerà l’attenzione sulla riscoperta delle piante spontanee eduli del Salento, con particolare attenzione a quelle commestibili. Le esposizioni saranno aperte al pubblico gratuitamente tutto il mese di febbraio nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17. 16 08 febbraio 2014 17 08 febbraio 2014 18 08 febbraio 2014 19 08 febbraio 2014 Da più colore nel guardaroba con Twin Set Informazione pubblicitaria Cosa prevede la nuova collezione di Twin Set Simona Barbieri? Scopriamolo da Grs, dove si potranno incontrare colori e forme per riscoprire la propria femminilità Un turbine di tonalità di rosa e sabbia, fantasie arabesche e provenzali, che diventano stelle, fiori minuscoli a sottolineare i tagli, le riprese, le forme della femminilità. E anche un po’ di nero, ma solo con ironia. E poi tanto denim, che viene rielaborato non solo in maniera informale, adeguandosi alle mode, ma rappresenta anche l'eleganza della sicurezza femminile. Parla di femminilità, o meglio del recupero più pieno della femminilità, la nuova collezione Twin Set Simona Barbieri, che propone tutto questo per la prossima stagione. Perché non c'è niente di più bello di una donna verace, con le sue forme, le sue rotondità, e naturalmente anche con i suoi colori, che vanno scelti in base alle prefe- renze e a cosa dona maggiormente. La bellezza risiede infatti nella differenza che la natura ha determinato e che la moda può accentuare nella maniera migliore possibile, in questo caso attraverso abiti e accessori molto suggestivi. La collezione Twin Set Simona Barbieri è disponibile presso Grs, tre punti vendita in provincia di Lecce, quello di Tricase, e gli altri due a Gagliano del Capo e Santa Maria di Leuca, tutti aperti anche la domenica. Grs nasce nel 1992 con un solo punto vendita in provincia di Lecce. “Il primo marchio -spiegano dallo staff- e i primi passi vengono mossi all’interno della moda uomo-donna di quegli anni. Si va dal classico al casual. Nell’arco di questi quasi 20 anni, migliaia di clienti hanno scelto la moda di Grs e la stragrande maggioranza continua a vestirsi da noi. L’attività si è naturalmente evoluta con il passare del tempo, ha seguito le mode e soprattutto ha tenuto conto delle esigenze della clientela”. La politica aziendale di Grs è volta al massimo rispetto per il cliente, attraverso i tantissimi servizi forniti e alla professionalità e disponibilità di tutto il personale addetto alla vendita. Un successo che non nasce dall’oggi al domani, perché l’azienda proviene da un’esperienza ventennale nel settore dell’abbigliamento e degli accessori moda. Perché da Grs non c'è solo un marchio, un abito, un accessorio da esplorare, provare, acquistare e amare, ma oltre a Twin Set Simona Barbieri si potranno trovare i prodotti delle griffe più disparate, come Nenette, Daniele Alessandrini, Marina Yachting, Peuterey, PennyBlack, Alviero Martini 1a Classe, Elena Mirò, Calvin Klein, Just For You, Kocca, Elisabetta Franchi, Liu Jo, Fred Perry, Guess Jeans, Siviglia, Harmont & Blaine, Trussardi, Patrizia Pepe e Museum. Grs è uno spazio di 500 metri quadri che vi accoglierà su quattro piani di esposizione per mostrare, in differenti reparti, cosa fa al caso vostro, secondo le migliori proposte per uomo e donna, e naturalmente gli accessori. Ma anche le occasioni speciali possono trovare la loro risposta esatta da Grs: presso i suoi punti vendita, si potrà trovare tutte le nuove collezioni per cerimonia, che sia una laurea o un matrimonio, l’importante è essere invitati e aver voglia di festeggiare in maniera elegante. Da Grs, infatti, ogni invitato potrà scegliere il proprio completo preferito, nei reparti uomo e donna: durante una cerimonia, anche se si è semplicemente degli invitati, l’abito che si indossa e come lo si indossa sono fondamentali. E qui entra in gioco lo staff di Grs che vi guiderà verso la scelta che sarà quella ottimale in base ai vostri desiderata. Il bello è che Grs si presta a tutti i gusti, a tutte le tendenze, anche quelle del portafogli. E per ogni eventuale modifica e personalizzazione dei capi è disponibile un servizio professionale di sartoria. Puoi trovarci a: TRICASE Piazza Cappuccini GAGLIANO DEL CAPO via Crispi, 3 S. MARIA DI LEUCA via Tommaso Fuortes, 1 20 poggiardo 08 febbraio 2014 Cittadinanza onoraria per i ragazzi stranieri Iniziativa sociale dell’Amministrazione comunale che ha deciso di conferire la cittadinanza italiana ai bambini e ai maggiorenni stranieri residenti nel territorio comunale Poggiardo si muove verso l’integrazione. Il Comune salentino conferirà infatti la cittadinanza onoraria a tutti i bambini stranieri nati in Italia e registrati all’anagrafe comunale che non siano in possesso della cittadinanza italiana. È quanto contenuto nel “Regolamento per la concessione della cittadinanza onoraria” deliberato dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 16 dicembre, il quale prevede che la cittadinanza onoraria sia conferita d’ufficio dal sindaco con il rilascio di un attestato nell’ambito di una cerimonia ufficiale. La stessa possibilità è stata prevista anche per i diciottenni stranieri iscritti all’anagrafe e che siano nati e residenti ininterrottamente in Italia; in questo caso, per ottenere la cittadinanza occorrerà presentarne domanda prima di compiere i diciannove anni. Un’iniziativa originale e importante dal punto di vista sociale e che punta innanzitutto a concretizzare un processo di integrazione che in realtà si palesa ogni giorno, come spiegano il primo cittadino Giuseppe Colafati (nella foto) e l’assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Orsi. “Per promuovere, il pieno inserimento dei giovani stranieri nella nostra comunità –dichiara il sindaco Colafati- occorre che siano loro riconosciuti i diritti e i doveri di un cittadino italiano perché possano essere protagonisti positivi della costruzione della società in cui vivono. Un cammino intrapreso già diverso tempo grazie ai numerosi progetti attivati dalla scuola e dal Consorzio per i Servizi Sociali, che oggi si consolida con il riconoscimento a questi giovani della cittadinanza onoraria. Un provvedimento che, a nostro avviso -conclude il sindaco-, può agevolare un percorso di integrazione reale, oltre che essere un prezioso contributo per un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema, come peraltro ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in varie occasioni”. “Questo è un punto che sancisce in maniera inequivocabile un momento positivo per la democrazia sottolinea l’assessore Orsipoiché va a toccare tutti i Da “NettareNatura” un corso per appassionati di apicoltura A poco meno di due mesi dall’inizio della primavera, l’associazione “NettareNatura” di Vaste ripropone il suo “Corso di apicoltura biologica per principianti e per professionisti”. L’obiettivo è quello sensibilizzare i cittadini, giovani in particolare, alla conservazione e valorizzazione del territorio e della biodiversità, a promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio. Tutto questo attraverso un esperienza diretta con la quale comprendere l’importanza delle api per il nostro benessere. L’iniziativa di “NettareNatura” ha negli anni riscosso molto interesse, tanto da creare una rete di ne- oapicoltori e hobbysti che vantano una propria produzione di miele e che lavorano per salvaguardare la vita delle api e, di conseguenza, anche le proprie. Il corso si sviluppa in due livelli: il primo, riservato ai principianti, si terrà nei mesi di marzo e aprile; il secondo è invece dedicato ai professionisti del settore e si svolgerà a maggio e a giugno. Gli interessati al corso possono contattare l’associazione ai numeri 328.4148428 o 340.2283498 o inviare una email all’indirizzo [email protected]. Un’occasione per conoscere e allevare le api con piacere, ma consapevolmente e coscientemente. (A.C.) sanarica Alla scoperta della musica salentina barocca La musica lirica protagonista per una sera a Sanarica. Succederà l’8 febbraio, alle 19, presso il Santuario Maria Santissima delle Grazie, dove si terrà un Concerto Barocco in occasione dell’inaugurazione dell’organo settecentesco appena restaurato. Protagonista della serata sarà il Coro Polifonico Parsifal (nella foto) e il maestro organista Francesco Scarcella, diretti dal maestro Andrea Crastolla. Ospiti dell’evento musicale saranno l’arcivescovo di Otranto mons. Donato Negro, che benedirà lo strumento, Daniela De Bellis, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici della Puglia (ente che si è occupato della direzione dei lavori di restauro) e il maestro d’organi Paolo Tolla- ragazzi nati in Italia da genitori provenienti da altre nazioni, una forma non solo di inclusione, ma anche di maggiore interazione con queste famiglie i cui figli interagiscono costantemente con i nostri figli a scuola, sono ri, restauratore dell’organo. Il concerto è interamente costruito su brani della tradizione sacra tardo-rinascimentale e barocca e intende valorizzare la bellezza artistica e le potenzialità sonore dell’organo da poco recuperato. Lo spettacolo servirà anche a far conoscere l’aspetto musicale del Barocco, caratterizzato da un competitivo rincorrersi di voci, e così riscoprire un elemento dimenticato di un importante epoca culturale e artistica del Salento. Fortemente voluto dal parroco di Sanarica, don Emanuele Vincenti, questo evento vedrà l’alternarsi di assoli per organo, eseguiti dal Maestro Francesco Scarcella, e brani di musica sacra, eseguiti dal Coro a (A.C.) cappella e su basso continuo. educati dai nostri programmi didattici e quindi hanno a che fare costantemente con il nostro mondo e con la nostra quotidianità”. Alessandro Chizzini 21 muro leccese 08 febbraio 2014 Cercasi centralina per il monitoraggio dell’aria Il comitato SalentAmbiente ha richiesto alla Provincia di Lecce l’installazione, nel territorio di Muro, della centralina a tutt’oggi attiva nell’area della ex Copersalento Nuovi risvolti per ciò che riguarda la spinosa questione ambientale di Muro Leccese. È ancora in corso il pro- cesso partito dall’esposto presentato dal comitato SalentAmbiente presso il Noe e in cui lo stesso comitato si è costituito parte civile contro l’azienda Consal, in seguito ai timori riguardanti l’allarmante tasso di inquinamento presente sul territorio. Il comitato SalentAmbiente ha inviato in data 13 gennaio scorso una comunicazione ufficiale per raccomandata alla Provincia di Lecce ed in particolare al Settore Ambiente, con la quale ha esplicitamente chiesto che l’ente in questione disponga, con carattere di urgenza e indifferibilità, l’installazione nel territorio di Muro Leccese, della apposita centralina per il rilevamento della qualità dell’aria, tutt’oggi operativa nell’area della ex Copersalento. Tutto questo perché, dopo un’iniziale fase in cui le centraline per il rilevamento della qualità dell’aria erano di proprietà della Regione Puglia, attualmente queste sono di proprietà e di gestione della Provincia di Lecce, che è l’ente incaricato anche della loro destinazione sul territorio. La richiesta di questa importante azione nasce dall’esigenza di provvedere al monitoraggio delle eventuali emissioni industriali provenienti dagli impianti attivi presenti nella zona. “Il comitato SalentAmbiente ha voluto cogliere questa importante opportunità ha dichiarato il presidente, Salvatore Spano- anche per evitare che la centralina, che rappresenta uno strumento utile e prezioso rimanga inutilizzata o, peggio ancora, venga distrutta. La richiesta ufficiale è stata presentata dal nostro comitato, ma siamo sostenuti anche dai Comuni di Scorrano e di Muro Leccese. Per questa iniziativa, in un secondo momento, saranno, infatti, previste delle manifestazioni per la raccolta delle firme, che interesseranno pure i paesi limitrofi. Allo stato attuale siamo in attesa di risposta -continua Spano-. Attenderemo ancora il tempo necessario e nel frattempo porteremo avanti il nostro compito che è anche quello di mantenere alta l’attenzione mediatica sulla questione. Ci interessa che anche i cittadini stesso non mettano in secondo piano quest’annosa questione e per farlo è opportuno che venga offerta ogni giorno un’informazione quanto più aggiornata e trasparente. Patrizia Miggiano santa cesarea terme Terme, Negro e Gianfreda chiedono garanzie sul futuro Importante proposta riguardante il futuro delle Terme di Santa Cesarea avanzata dai consiglieri regionali salentini Salvatore Negro (Udc, nella foto a sinistra) e Aurelio Gianfreda (Da, nella foto a destra), i quali hanno chiesto l’istituzione di un tavolo permanente per determinare lo sviluppo delle Terme. “Da anni -hanno sottolineato i due consiglieri- le Terme vivono un perdurante stato di incertezza a causa dell’assenza di un piano organico di organizzazione, ma anche delle voci che si susseguono sulla possibile privatizzazione di questa società di cui la Regione Puglia è azionista di maggioranza. L’attuale gestione del Consiglio di amministrazione ha portato ad un inasprimento dei rapporti con l’altro socio di maggioranza, il Comune di Santa Cesarea, dando vita a lunghi contenziosi legali che hanno condannato la società all’immobilismo. In considerazione di ciò chiediamo con ur- genza l’audizione in IV Commissione dell’Assessore alle attività produttive, del Presidente e dei componenti del Consiglio di Amministrazione, dei rappresentanti del personale e delle Organizzazioni sindacali, dei Soci e Titolari diritti su quote ed azioni, del Sindaco di Santa Cesarea e del Presidente della Provincia di Lecce -hanno concluso Negro e Gianfreda-, al fine di istituire un tavolo permanente che consenta di poter determinare il futuro e lo sviluppo di questa società già da questo nuovo anno”. Patrizia Miggiano 22 08 febbraio 2014 23 08 febbraio 2014 casarano Il rondò dei ritardi Prosegue la querelle attorno ai lavori per il ripristino della Provinciale 69. De Marco: “Situazione intollerabile”. E il sindaco Stefàno scrive alla Provincia A dividere la città ci pensa un rondò. Si tratta dei lavori stradali all’altezza della Provinciale 69 (nei pressi della Masseria Grande), dove dovrebbe realizzarsi appunto un rondò. Ad oggi però, a causa dei lavori che procedono troppo a rilento, i collegamenti tra Casarano e Maglie sono interrotti e si rendono obbligatori percorsi alternativi e alquanto “scomodi”. ve provinciali, non è tollerabile che la locale amministrazione lasci il proprio territorio privo di collegamenti come quello col comune di Maglie (sede di importanti uffici ed importante snodo per il raggiungimento del capoluogo di Provincia) o con arterie stradali importanti che consentono l’attraversamento in tempi sufficientemente rapidi e in maniera comoda. Non essendo più tollerabile un ulteriore ritardo -prosegue De Marco- nonostante sia intervenuto un provvedimento tografie aeree raccolte negli ultimi 16 anni. Proprio di sequestro da in questi punti sono iniziate le indagini da parte departe della Progli investigatori, i quali procederanno ad una cura della Rescansione del terreno che poi verrà sorvolato. L’inpubblica, si chiesta è coordinata dai chiede all’amprocuratori Cataldo Motta ministrazione ed Ennio Cillo. comunale di Intanto i carabinieri del Noe Casarano di farsi sono già recati presso il si carico delle palazzo di città di Supersaesigenze di tutto no, richiedendo la docuun territorio. mentazione relativa alle due vecchie discariche comunali Oltre al primaaperte in passato con ordirio interesse delnanze aventi carattere d’urla tutela paegenza. saggistica -ha concluso De Così, nel consiglio comunale dello scorso 30 gennaio, a sollevare il caso è stato il consigliere dell’opposizione Attilio De Marco (nella foto). “Il tempo trascorso dall’inizio dei lavori di realizzazione del rondò -ha dichiarato De Marco in un’interrogazione rivolta al sindaco Stefàno- è ormai troppo. Anche se le responsabilità originarie sono addebitabili a scelte amministrati- supersano Rifiuti interrati, individuati 15 siti sospetti in 10 chilometri Sono partiti nei giorni scorsi gli accertamenti nel territorio di Supersano da parte degli agenti del Corpo Forestale, carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e finanzieri del Gico alla ricerca di discariche abusive contenenti rifiuti tossici. L’aera interessata è una fascia di oltre 10 chilometri, a partire da contrada “Li Belli”, e che si snoda lungo la strada per Cutrofiano. Intanto gli agenti del Nucleo Investigativo provinciale di Polizia Ambientale e Forestale hanno già individuato una quindicina di siti sospetti grazie alle fo- Marco-, va pensato quello da ritenersi sotteso alle esigenze di pendolari, professionisti, studenti e di ogni altra categoria che percorre quel tratto stradale. Se, ma così non è, tecnicamente, l’obiettivo della riapertura a breve della strada provinciale 361 dovesse ritenersi irraggiungibile, si senta almeno il dovere di intervenire sulla amministrazione comunale di Collepasso al fine di ottenere una sistemazione del percorso alternativo che attraversa la zona industriale del vicino comune”. Un appello accorato, quello del consigliere comunale De Marco, che non sembra essere caduto nel vuoto. Nei giorni scorsi infatti il sindaco Gianni Stefano, insieme al primo cittadino della vicina Collepasso, Paolo Menozzi, ha scritto al Presidente della Provincia Antonio Gabellone per sottolineare i disagi degli automobilisti che percorrono o dovrebbero percorrere- quel tratto stradale. La parola, ora, passa dunque all’Amministrazione provinciale. Stefano Manca 24 08 febbraio 2014 25 08 febbraio 2014 galatina Assistenti domiciliari senza stipendio Proteste nei comuni dell’Ambito Sociale di Zona. Cosimo Malorgio (Cgil): “Le lavoratrici non hanno ancora ricevuto i pagamenti relativi a dicembre e alla tredicesima” Le lavoratrici dell’Ambito Sociale di Zona sul piede di guerra. Non si placano infatti le proteste delle donne, da mesi senza stipendio, che svolgono servizi di assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti dei comuni di Galatina, Aradeo, Cutrofiano Neviano, Sogliano Cavour e Soleto. S.A.D. e A.D.I.: due sigle che sembrerebbero non dirci nulla ma che bastano a racchiudere il vasto settore dell’assistenza sanitaria presso il proprio domicilio. Infatti il S.A.D. (Servizio di assistenza domiciliare) aiuta il soggetto nel disbrigo delle attività quotidiane (igiene degli ambienti, servizio lavanderia, pasti, commissioni, trasporto), mentre l’A.D.I. (Assistenza domiciliare integrata) prevede prestazioni domiciliari da parte di figure professionali sanitarie e sociali integrate tra loro (medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, ecc.). E in questa vicenda si registra anche l’intervento della Cgil, attraverso il suo coordinatore provinciale socio sanitario assistenziale, Cosimo Malorgio. “Nonostante gli innumerevoli colloqui intercorsi con Cesfet OnlusConsorzio Europa e con l’Ambito Sociale di Zona di Galatina, queste lavoratrici continuano ad assicurare il servizio senza ricevere né l’esiguo stipendio, né alcun rimborso per le spese del carburante che devono anticipare per potersi spostare da un domicilio all’altro”. In effetti la situazione è divenuta insostenibile: le lavoratrici non hanno ancora ricevuto i pagamenti relativi alla mensilità di dicembre e alla tredicesima. “Nonostante le continue sollecitazioni della Federazione Provinciale Cgil -prosegue Malorgio-, le risposte ricevute risultano pretestuose e vaghe per giustificare l’inaccettabile ritardo con cui si procede ai pagamenti. Questo comportamento è reso ancora più intollerabile dal fatto che, ad ogni scadenza, la Cgil è costretta a sollecitare quan- to dovuto”. È la stessa Cgil a ricordare che in un tessuto socio-economico simile il ritardo nella corresponsione del salario rischia di generare non poche difficoltà alle lavoratrici e alle rispettive famiglie. Va infatti ricordato che in molti casi quella retribuzione rappresenta l’unica entrata dell’intero nucleo familiare. “Alla luce di questi episodi -conclude Malorgio-, visto il perdurare di tale situazione, preannunciamo quindi lo stato di agitazione del personale, con l’auspicio che si arrivi a una rapida e definitiva soluzione dei problemi evidenziati”. Stefano Manca gallipoli Il cartello della discordia “Abbigliamento consigliato per una visita ginecologica: gonna e calze autoreggenti”. Così recita un avviso affisso giorni fa (ora rimosso) in uno studio di Ginecologia del Consultorio di Gallipoli. L’ambiguo messaggio ha subito scatenato ironie e commenti. Ma la dottoressa che ha ideato l’iniziativa non ci sta e si difende così: “Ho cercato solo di velocizzare le visite e garantire la massima igiene e praticità”. In effetti, tutti gli “indizi” lasciano pensare alla buona fede del medico (donna, tra l’altro), che ha fatto appendere il cartello con l’obiettivo di diminuire i tempi di attesa durante le visite. Ma ormai la “frittata” è fatta e a nulla servono le pur validi giu- stificazioni: il controverso invito a indossare gonna e autoreggenti ha invaso il web e raggiunto persino l’Ansa, riportando alla mente i vecchi film di Al(S.M.) varo Vitali. 26 08 febbraio 2014 nardò Amianto a Castellino: parte la raccolta firme Comitati e movimenti politici chiedono il supporto dei cittadini a sostegno di una diffida “anti-discarica” che presto approderà in Provincia “L’amianto va raccolto e smaltito liberando le nostre città e le campagne. Ma Nardò e Galatone non possono essere la discarica d’Europa. Preannunciamo quindi che sabato 8 e domenica 9 febbraio daremo il via ad una raccolta firme”. Ad annunciarlo è il movimento politico Andare Oltre, rappresentato a Palazzo Personé dal consigliere comunale Pippi Mellone. In una nota infatti Andare Oltre, insieme a Movimento Cinque Stelle, Noi per Nardò, Fare Verde, Movimento No Tub e Comitato permanente salvaguardia ambiente salute territorio di Galatone, fa sapere che saranno i cittadini delle due comunità ad esprimersi sulla “questione amianto”, a sostegno di una diffida che presto verrà presentata alla Provincia. Impedire le attività di smaltimento amianto tra Nardò e Galatone, all’interno della discarica “Rei Srl”, questo è l’obiettivo. “La nostra diffida -spiegano i promotori della raccolta firme- si fonderà su diversi presupposti che l’avvocato Paolo Gaballo sta approfondendo. Uno dei motivi attiene la risoluzione del Parlamento Europeo del 14 marzo 2013, la quale stabilisce che qualsiasi rifiuto contenente amianto, indipendentemente dal contenuto di fibre, va classificato come pericoloso e smaltito esclusivamente in specifiche discariche per rifiuti pericolosi. È bene precisaraccolta firme per la Campagna Nazionale Leggere che la discaRifiutiZero d’iniziativa popolare. Su 80mila firme, rica di Vignalila Puglia si è classificata prima regione firmataria. Castellino è inL’incontro quindi s’inserisce in continuità con l’imvece classificata pegno sul territorio già dimostrato”. come impianto L’evento, patrocinato dal Comune di Alezio, ha il soin grado di acstegno di Italia Nostra, Forum Ambiente e Salucogliere rifiuti te, Coordinamento Civico per Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino e ISBEM (Istituto Sciennon pericolosi”. tifico Biomedico Euro Mediterraneo). Intraprendere le M. Maddalena Bitonti vie legali, con il supporto dei alezio “Ti rifiuti o te la bevi?”, incontro a tema su rifiuti e falde acquifere Discariche e falde acquifere, mappa dei siti a rischio nel Salento, ciclo virtuoso dei rifiuti, esperienze di compostaggio: se ne discute con le Istituzioni, ma anche con ospiti illustri e associazioni venerdì 7 febbraio alle 18 presso l’Auditorium del Liceo Artistico in via Dante Aligheri. Ad organizzare il convegno il Comitato “Beni Comuni-AcquaBeneComune”. Come ci spiega una delle componenti, Marta Innocente, non solo parole, ma fatti concreti per la salute del territorio: “Abbiamo contribuito alla Foto: Lecceprima.it cittadini, basterà a far sì che mezzi provenienti da tutta Europa arrivino a Castellino a scaricare amianto? Di certo c’è che per adesso a nulla servono le rassicurazioni dei primi cittadini di Nardò e Galatone, Marcello Risi e Livio Nisi. Il primo ha infatti invitato la Provincia a fare chiarezza e ha dichiarato che “la discarica Rei può accogliere solo rifiuti non pericolosi”. Il secondo ha invece definito “allarmistici” i toni utilizzati da comitati e movimenti, affermando che su questo tema sono state dif- fuse cifre inventate e andrebbe messa da parte la “guerra dei manifesti”. Nel frattempo, nel Consiglio comunale monotematico tenutosi a Galatone lo scorso 3 febbraio, al quale hanno partecipato anche il sindaco di Nardò e il Presidente della Provincia Gabellone, è stato deciso, su proposta del primo cittadino neretino che le Commissioni Ambiente dei due Comuni proporranno congiuntamente alla Provincia la limitazione dei conferimenti in discarica. Stefano Manca 27 08 febbraio 2014 28 08 febbraio 2014 Per segnalazioni: [email protected] a cura di Claudia Mangione spettacolo pí~ÖáçåÉ=Çá=mêçë~I=~ä=m~áëáÉääç= î~ áå=ëÅÉå~=bãáäá~ Carla Guido racconta il senso più vero di Se tu avessi parlato… Emilia tratta da Otello di William Shakespeare, una delle pièce più attese del cartellone 2014 È già partita col botto la stagione teatrale a Lecce. Haber, Boni e Pandolfi sono stati solo l’antipasto che attende davvero numerose ciliegine sulla torta. Da segnalare, tra tutti gli spettacoli, il 15 febbraio per la rassegna “Teatro a 99 centesimi” c’è l’Eneide di Matteo Tarasco (nella foto in alto). Il regista, vero artista delle commistioni letterarie, partendo dal classico di Virgilio, spazierà fino a Ovidio per restare nella latinità, e Marlowe. I prossimi spettacoli in calendario sono Se tu avessi parlato… Emilia con Carla Guido il 21 febbraio, Un bès - Antonio Ligabue di Mario Perrotta, vincitore del premio Ubu, il 15 marzo. E ancora, Umberto Orsini con Il giuoco delle parti il 26 marzo e Lezioni di Cinema con Giovanni Veronesi il 4 aprile, e uno spettacolo di nuovo circo di El Grito dal titolo 20 decibel il 12 e 13 maggio. Per il fuori abbonamento, a grande richiesta del pubblico, torna al Paisiello anche Dignità autonome di prostituzione dal 23 al 27 aprile. Infine due concerti: il Mirko Signorile Quintet presenta il nuovo album Magnolia e, contestualmente, si esibisce anche Nicola Conte il 12 e 13 maggio. Una delle grandi attese è la messa in scena di Aletheia Teatro con Se tu avessi parlato... Emilia, tratta da Otello di William Shakespeare, con Carla Guido (nella foto in basso) e la musica dal vivo di Christian Pizzuto e la regia di Marinella Anaclerio. “Una donna in punta di piedi avanza -scrive Anaclerio nelle note di regia- è Emilia, moglie di Iago che, sopravvissuta alla strage, viene dal passato a raccontarci com’è veramente andata. Il passato la tormenta e parlare lenisce il rimpianto per ciò che Le recensioni di Libri&Musica LIBRO Il legno che canta Angelo Gilardino e Mario Grimaldi Chi pensa che le grandi chitarre siano state costruite solo in Spagna si sbaglia. Curci pubblica un interessantissimo volume dal titolo Il legno che canta, la liuteria chitarristica italiana nel Novecento nel quale vengono presentati cinque grandi liutai italiani, Luigi Mozzani, Pietro Gallinotti, Lorenzo Bellafontana, Mario Pabè e Nicola De Bonis. Il libro racconta le loro vite, le loro storie, i viaggi compiuti, gli incontri con gli interpreti, la sapienza di un’arte che ha saputo rendere leggendari i loro strumenti, quando il sostantivo “chitarra” sembrava inscindibile dall’aggettivo “spagnola”. Gli autori, Gilardino, compositore per chitarra che affianca alla sua attività la passione per la ricerca e Grimaldi, apprezzato liutaio, ci guidano nella scoperta delle nostre eccellenze musicali. non ha fatto quando poteva. Insieme a lei scopriamo dettagli della storia che quasi sempre sfuggono, come in tanti fatti di cronaca. Sì, Otello ha ucciso, ma quanto Emilia stessa avrebbe potuto fare perché la tragedia non si consumasse? Un lavoro dedicato allo scottante tema della violenza sulle donne che prova a guardare gli eventi da un punto di vista femminile non solo di vittima ma anche di complice più o meno consapevole”. Dello spettacolo, che rientra nel progetto “Colpi di genio”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità della Provincia di Lecce, abbiamo parlato con la protagonista Carla Guido. “Ci sono vari messaggi che emergono in questa pièce -racconta la Guido- perché ci sono più momenti di osservazione compiuti da questa meravigliosa regista e drammaturga, che ha tratto la storia di Emilia, che nella tragedia shakespeariana muore, ma Marinella la fa sopravvivere e raccontare la storia. Ne è nata una pagina letteraria elegantissima, una denuncia teatrale contro il femminicidio, un monologo che non è un monologo, perché avrò accanto un chitarrista elettrico che rappresenta il mio alter ego musicale, viaggiando tra stati d’animo e compiendo un tuffo tra presente e passato. Il messaggio che penetra con più forza però è: stare attenti ai dettagli. Se ci si soffermasse sui dettagli, come avrebbe dovuto fare Emilia, forse si riuscirebbe a salvare le donne da determinate situazioni: in altre parole, se Emilia avesse voluto vedere cosa accadeva intorno a lei, avrebbe potuto salvare Desdemona”. Il personaggio più affascinante dell’Otello si conferma essere Jago, che riesce a tramare tenendo tutti sotto scacco. “Ogni personaggio -continua la Guido- ha contribuito al progetto satanico di Jago. Emilia dice: io non volevo vedere. È completamente soggiogata da quest’uomo”. Da Verdi a Pasolini, in molti hanno colto la forza del testo shakespeariano, e le rivisitazioni si sprecano. Ma nessuno aveva compreso appieno le potenzialità del personaggio di Emilia. “Questa non è una vera e propria rivisitazione -prosegue la Guido- perché parte del testo è originale, mentre un’altra parte è scritta da Marinella. Shakespeare è un grande conoscitore degli uomini, per questo il suo testo è così potente. Otello in particolare è una tragedia molto amata perché parla di quotidianità, di una storia d’amore e di gelosia, che sono tra i sentimenti umani più comuni. C’è anche dell’altro, come il tradimento dell’amicizia, l’ossessione della carriera e Jago è qui un grandissimo manipolatore delle fragilità umane. Emilia, nella nostra piece, dice che se ne doveva rendere conto, che avrebbe potuto evitare la tragedia dell’amica. Jago è quindi il vero protagonista dell’omicidio”. Angela Leucci Informazione pubblicitaria CD Nautilus - Tran(ce)formation Quartet Sabato 8 febbraio alle 18.30 un piccolo showcase di presentazione ci porterà nel mondo musicale di Nautilus, nuovo lavoro della formazione salentina Tran(ce)formation Quartet (Workin’ Label). Il gruppo porta avanti da tempo un percorso musicale incentrato sulla contaminazione tra stili e generi differenti. Jazz, musica contemporanea, rock, musiche tradizionali del nord dell’India e del ba- cino del Mediterraneo sono i capisaldi di una ricerca volta a trovare ciò che è meraviglioso, di una esplorazione del mondo fantastico, così come lo stesso titolo del nuovo album evoca. Le sonorità oniriche ed eteree dei brani originali sono affiancate all’unico brano non originale del disco, Over the rainbow, la cui rivisitazione calza appieno la scelta stilistica di Nautilus. Da non perdere. A cura di Francesca Rinaldi MAGLIE Via Indipendenza Tel. 0836.485642 [email protected] 29 08 febbraio 2014 EVENTI DOMENICA 9 This is not a Jam MAGLIE, Art Cafè - ore 19 L’Associazione Culturale Jazz “Bud Powell” di Maglie organizza “This is not a Jam: Festa del Tesseramento per l’anno 2014”. Un aperitivo al gusto di Jam Session che avrà luogo presso l’Art Café a partire dalle 19. Ingresso gratuito. Info: www.magliejazz.it. a cura di Claudia Mangione TEATRO SABATO 8 La parola padre LECCE, Koreja - ore 20.45 Firmato da Gabriele Vacis (nella foto), che cura la drammaturgia e la regia, lo spettacolo (Premio Best Actress Apollon 2012 (non protagonist) XI International Theatre Festival Apollon (Fier-Albania) è un’immersione nel rapporto figliapadrepatria, con una messa in gioco autobiografica dove il conflitto familiare diventa occasione per sottolineare differenza di genere e tradimento della società globalizzata. Info e prenotazioni: 0832.242000 - 240752. MUSICA SABATO 8 Il Genio in concerto LECCE, Officine Cantelmo - ore 22 Il duo electro-pop inaugura l’edizione 2014 di “Officine della Musica” con la presentazione dei brani tratti dal suo ultimo lavoro discografico Una voce poco fa (Ego music, 2013), anticipato nei mesi scorsi dal singolo Bar Cinesi. Ad aprire il live Teenage Riot e Ph Negativo, due band iscrittesi al portale. Ingresso gratuito. Info: 333.1803375. MUSICA SABATO 8 Tran(ce)formation Quartet in concerto MAGLIE, Libri e Musica - ore 18.30 Showcase di presentazione di Nautilus, il nuovo disco di Tran(ce)formation Quartet, pubblicato e distribuito dall’etichetta Workin’ Label. Nato nel 2006 da un’idea di Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe, l’ensemble si caratterizza per un personalissimo sound basato sulla contaminazione di linguaggi musicali differenti. Ingresso libero. Info: 0836 485642. TEATRO DOMENICA 16 ARTE GIOVEDÌ 20 Il tenace soldatino di piombo De sculptura LECCE, Koreja - ore 11 e 17.30 Per il doppio appuntamento domenicale con il Teatro dedicato ai più piccoli il palco dei Koreja ospita il Teatro degli Accettella /Teatro delle Apparizioni di Roma con Il tenace soldatino di piombo, tratto dalla celebre fiaba di Andersen, che viene reinterpretata in un gioco in cui gli oggetti prendono vita: parlano, combattono, danzano e sono i protagonisti di un film teatrale proiettato su un grande schermo in diretta. Età consigliata: 4-8 anni. TEATRO DOMENICA 16 In-Capaci NARDÒ, Teatro Comunale - ore 21 La compagnia Teatroscalo e Skenè Produzioni portano in scena In-Capaci, nato dalla scrittura di Michele Bia. Per parlare della lotta alla mafia nel ventennale della scomparsa di Falcone e Borsellino, lo spettacolo parte al contrario, analizzando quel tempo sospeso che il mandatario e il carnefice hanno a disposizione prima di commettere una strage. Fuori abbonamento. Info: 0833 571871. LECCE, MUST ore 10/13 e 15/19 Composta dalla ricca collezione antologica dello scultore Cosimo Carlucci e da una panoramica significativa e in progress sugli scultori pugliesi del XX secolo, da Pantaleo Avellis a Cosimo Damiano Tondo, il percorso espositivo permanente “De sculptura” del Museo storico della città di Lecce è un evento che s’inserisce all’interno della candidatura della città di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019. Info: 0832.682988. 30 08 febbraio 2014 io PROPRIO io di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust Marinella Anaclerio inson, Hikmet, Shakespeare, Ariosto. Autori preferiti in prosa? Dostoevskij, Calvino, Wilde, Ortese, Nabokov, Dumas (padre), Cechov, Pirandello (novellista), Wallace. Libri preferiti. I Fratelli Karamazov, Lolita. Attori e attrici preferiti. Non mi mettere in imbarazzo! Se ne cito alcuni altri ci rimangono male… Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo? Sarebbe un onore essere interpretata da Meryl Streep. Chiedo troppo? Film preferiti. In blocco i film di Kubrick e Tarantino. Poi L’uomo in più, Le conseguenze dell’amore, La grande Bellezza, Train de Vie e Ogni cosa è illuminata, ma anche L’Impero del Sole e L’Otello di Orson Welles, Fight Club e Totò Peppino e la Malafemmina. I tuoi pittori preferiti. Caravaggio, Tiziano, Boetti, Degas, Pipilotti Rits, Pascali. Il colore che preferisci. Tutte le variazioni del rosso. Se fossi un animale, saresti? Un cavallo. Cosa sognavi di fare da grande? L’architetto. L’incontro che ti ha cambiato la vita? Quello con la pratica Buddista. La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile? …Mio marito. Quel che detesti più di tutto. La falsità e l’opportunismo. Quanto tempo dedichi alla cura del tuo corpo? Il necessario. Piatto preferito. Salmone al forno. Il profumo preferito. Ambra. Il fiore che ami. Che fatica scegliere… La tua stagione preferita? A cavallo tra estate e autunno. Il paese dove vorresti vivere? Quello in cui la giustizia prevale. In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere? Ho già vissuto in parecchie epoche, ma credo che quella che più mi è rimasta dentro è quella romantica, metà Ottocento… Direttore Responsabile Andrea Colella Gli articoli non firmati si intendono a cura della redazione Regista, formatrice, attrice e direttrice artistica di festival e rassegne originaria di Bari. Laureata in Lettere con indirizzo Storico Artistico all’Università di Bari, compie parallelamente studi musicali (pianoforte e canto) e teatrali. Partecipa a importanti laboratori, studia con Perrelli, Rassmussen, Castri, Lebreton, De Fazio, De Sapio, Ctzertok e si diploma seguendo, tra Roma, Goteborg e Berlino, il Laboratorio per pedagoghi, registi e attori diretto da Jurij Alschitz (GITIS, Mosca). La sua prima regia è del 1982, La notte degli assassini di Josè Triana; passeranno dieci anni prima che affronti la seconda con la mise-en-scène di Aspettando Godot, ma da lì in poi è un treno inarrestabile di successi. Sono, infatti, oltre venti gli spettacoli di cui ha firmato ad oggi la regia, l’ultimo dei quali Se tu avessi parlato… Emilia, interpretato da Carla Guido, calcherà il palco del Paisiello nella Stagione di Prosa 2014 del Comune di Lecce. Ma prima di approdare alla sedia di regista si fa le ossa sulle scene lavorando come attrice, per il teatro e per il cinema, e come aiuto regista al fianco di Giampiero Solari, Carlo Cecchi e Toni Servillo. Instancabile, con Giampiero Solari e Tommaso Paolucci fonda ad Ancona la Scuola di avviamento al teatro del Teatro Stabile delle Marche, dove vi ha insegnato recitazione. Con Flavio Albanese idea e dirige festival, rassegne e progetti di formazione del pubblico. Il tratto principale del tuo carattere. La tenacia. Il tuo principale difetto. L’ostinazione. La qualità che preferisci in una donna? La generosità e la simpatia. E in un uomo? La simpatia e la generosità. Cosa ci vuole per esserti amico? Molto poco per diventare amici, scorrettezza per perdere la mia amicizia. Cos’è la felicità? Essere profondamente in armonia con se stessi. Il resto viene da sé. L’ultima volta che hai pianto? Piango e rido con molta facilità… che vorrà dire? Di cosa hai paura? Di perdere la ragione e dunque l’armonia con me stessa. Canzone che canti sotto la doccia? Ne cambio una al giorno. L’ultima è Mad world. Musicisti o cantanti preferiti? Beehtoven, Vivaldi, Mozart, Rossini, Faurè. Poeti preferiti? Virgilio, Rimbaud, Merini, Dick- Anno XI - n. 530 Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002 Personaggi storici che ammiri di più. Shakiamuni, Gesù Cristo, Federico II, Mazzini, Martin Luther King, Gandhi, Mandela. Personaggi storici detestati. L’elenco, ahimè, è lungo e banale. Cosa faresti per sostenere ciò in cui credi? Tutto ciò che è in mio potere. Chi è il tuo eroe vivente? Il maestro buddista Daisaku Ikeda. Il tuo sogno ad occhi aperti? Un teatro dove creare, una casa aperta a tutti, dove incrociare culture e generare bellezza che, come diceva Dostoevskij ne L’Idiota, è l’unica che può salvare il mondo. Il tuo rimpianto più grande? Non essermi diplomata in Pianoforte. Cos’è l’amore? La capacità di donare e donarsi senza riserve. Stato attuale del tuo animo. Sereno variabile. Il tuo motto. Ricomincio da ora. Come vorresti morire? Su una spiaggia, a giugno o settembre, guardando il mare. Editore: Belpaese srl Via Gallipoli, 98 - Maglie.Le Tel. 348.6397255 e-mail: [email protected] Stampa: Master Printing Srl, Modugno (Bari) Belpaese è un periodico distribuito gratuitamente in provincia di Lecce. 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Siano state fornite in modo incompleto In tutti i casi Belpaese s.r.l non è responsabile per il contenuto di dette inserzioni e comunicazioni. Periodico associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n. 14594 31 08 febbraio 2014 32 08 febbraio 2014
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