INQUILINI UNITI Inquilini allerta! Numero 141/2014 Pubblicazione trimestrale www.asi-infoalloggio.ch In questo numero: Il matrimonio e la locazione Le migliorie energetiche L'attualità politica contro l’interesse dei cittadini Editoriale C he gli inquilini in questi ultimi anni non abbiano approfittato della diminuzione del tasso ipotecario è purtroppo cosa nota. Sebbene la proprietà immobiliare garantisca ottimi profitti, ciò che non finisce di stupire è che si tenta con ogni mezzo di indebolire la posizione dell’inquilino all’interno di un mercato che non conosce norme di autoregolazione. Ed è così che fioriscono, come la gramigna in mezzo all’orto, idee che hanno come unico obiettivo quello di aumentare i guadagni dei proprietari. Ultime nel tempo sono le proposte parlamentari depositate recentemente che toccano tre aspetti importanti del diritto di locazione: • Il gruppo dei Verdi chiede che le pigioni non siano più legate al tasso ipotecario di riferimento, ma unicamente all’indice del costo della vita. La proposta a prima vista potrebbe anche essere sostenibile. L’indicizzazione delle pigioni, infatti, rappresenta un calcolo semplice e di facile applicazione, ma a un’analisi più attenta si scopre che sotto l’esca si cela l’amo. Indicizzare pigioni corrette, quindi ridotte perché il tasso ipotecario è sceso, è una cosa, ben altro è indicizzare pigioni che hanno sempre e solo subito variazioni al rialzo. L’idea dunque non po’ essere accolta se prima dell’indicizzazione, non si prevede il giusto adeguamento al ribasso degli affitti. • Hans Egloff, consigliere nazionale UDC, ha chiesto, tramite una mozione, un metodo più agile e semplice per aumentare le pigioni paragonandole a quelle di mercato. Un proprietario che vuole imporre un aumento o opporsi a una richiesta di riduzione fatta da un inquilino, può appellarsi al criterio delle pigioni di mercato. La giurisprudenza federale però impone al locatore di presentare cinque casi analoghi e paragonabili per grandezza, posizione, anno di costruzione, confort e soprattutto che abbiano tenuto conto del ribasso del tasso. Una richiesta restrittiva che, di fatto, fa naufragare qualsiasi tentativo di applicare questo criterio. L’on. Egloff, presidente della Federazione svizzero tedesca dei proprietari, vuol dare loro una mano, chiedendo un metodo di comparazione fra pigioni, molto più semplice per far sì che, soprattutto in periodi di penuria d’abitazione sia sempre più facile imporre pigioni redditizie per chi le incassa. • L’on. Feller, consigliere nazionale PLR e segretario generale della Federazione romanda degli immobiliari, con un’iniziativa parlamentare, vuole modificare il concetto secondo il quale un affitto che procura al locatore un reddito superiore dello 0,5% rispetto al tasso ipotecario di riferimento è abusivo. Secondo questo concetto le pigioni che non sono state ridotte producono tutte un reddito abusivo. Ecco quindi spiegata la ragione per la quale si propone di modificare una regola che se applicata fa paura. LA POSTA Il matrimonio e la locazione Vi presentiamo una breve carrellata di domande che frequentemente vengono poste al nostro centro infoalloggio. 2 Io e il mio compagno viviamo assieme in un appartamento. Il contratto di locazione è stato stipulato da lui, ma risulta che l’appartamento è un’abitazione familiare composta da 2 persone. Ora il mio compagno ha ricevuto la disdetta, mi chiedevo tuttavia se il locatore non doveva inviarla anche a me? Il locatore, che vuole disdire il contratto di locazione di un’abitazione familiare, deve notificare la disdetta al conduttore e al suo coniuge con plico separato, vale a dire che deve inviare a ognuno di loro il modulo ufficiale previsto per le disdet- te. Anche l’assegnazione di un termine di pagamento con comminatoria di disdetta, in caso di morosità, deve essere notificata separatamente al conduttore e al suo coniuge. Il diritto svizzero protegge come abitazione familiare quella in cui la famiglia è composta da persone unite in matrimonio o in unione domestica registrata, tutti gli altri conviventi non beneficiano di una protezione analoga. A seguito del divorzio, il giudice ha assegnato l’abitazione coniugale a me; tuttavia il contratto di locazione era intestato a mio marito. Posso chiedere al proprietario di stipulare un nuovo contratto a mio nome? È giusto precisare che con l’attribuzione del contratto di locazione nella sentenza di divorzio, l’ex coniuge si sostituisce al conduttore, di cui riprende integralmente diritti e doveri. È riservata in ogni caso la possibilità di chiedere al locatore di stipulare direttamente un nuovo contratto di locazione a proprio nome. Si precisa che l’ex coniuge titolare del contratto rimane solidalmente responsabile per il pagamento della pigione e delle spese accessorie fino alla scadenza più prossima del contratto e al massimo per due anni. Mio marito vuole disdire il contratto di locazione dell’appartamento in cui abitiamo da oltre 20 anni, io invece non sono d’accordo. Il contratto di locazione è intestato a lui, mi chiedevo se tuttavia io avevo qualche diritto, trattandosi di un’abitazione familiare. PUNTI IN BREVE In caso di abitazione familiare, il locatore deve notificare la disdetta sia al conduttore sia al coniuge o al partner in unione domestica registrata con plico separato, ossia deve inviare a ognuno di loro il formulario ufficiale previsto per le disdette. Il conduttore che vuole dare la disdetta di un’abitazione coniugale deve avere anche il consenso del proprio coniuge, altrimenti la disdetta è nulla. In caso di divorzio, il coniuge - conduttore che non è assegnatario dell’abitazione coniugale, rimane obbligato al versamento della pigione e delle spese accessorie sino alla scadenza più prossima del contratto e in ogni caso per massimo due anni. Il coniuge conduttore (colui che risulta intestatario del contratto) non può disdire il contratto di locazione relativo all’abitazione familiare, senza il consenso esplicito dell’altro o senza l’autorizzazione del giudice in caso di rifiuto ingiustificato, pena la nullità della disdetta. Se il proprietario installa i pannelli solari nel palazzo, mi aumenterà la pigione? Il locatore, a determinate condizioni, può aumentare la pigione per i lavori effettuati alla cosa locata. In particolare trattasi di tutti quegli interventi che costituiscono delle prestazioni suppletive, quali gli investimenti per migliorie di valorizzazione, l’ingrandimento della cosa locata, le migliorie energetiche e le prestazioni suppletive accessorie. In buona sostanza, se il vostro proprietario vi installa una lavatrice, un contatore individuale per il riscaldamento, vi ingrandisce l’appartamento, istituisce un servizio di portineria, ma anche se adotta misure per aumentare l’isolamento termico delle pareti degli edifici, ci troviamo confrontati con prestazioni suppletive, che possono giustificare un aumento della pigione. Tuttavia è bene notare come l’adozione di migliorie energetiche, e più in generale di altre prestazioni suppletive, è finanziata mediante diversi programmi d’incentivazione pubblici. Sia la Confederazione sia i Cantoni, a titolo di esempio, riconoscono dei contributi per il risanamento di edifici e l’impiego di energie rinnovabili. Il 1 luglio 2014 è entrata in vigore una modifica dell’Ordinanza concernente la locazione e l’affitto di locali d’abitazione o commerciali (OLAL), che ha introdotto l’art. 14 cpv. 3bis OLAL e l’art. 19 cpv.1, lett. a. cifra 5 OLAL. La modifica in questione vuole impedire che il locatore possa IL CASO Migliorie energetiche e prestazioni suppletive Pertanto, se vi arriva una notifica di aumento della pigione tramite formulario ufficiale, a fronte dell’introduzione di una prestazione suppletiva, fate attenzione a verificare se il locatore ha tenuto in considerazione nel calcolo dell’investimento effettuato, anche i contributi pubblici di cui ha beneficiato. Ciò evidentemente garantisce di poter avere un aumento d e l l a pigione più contenuto. trasferire integralmente i costi d’investimento per le prestazioni aggiuntive con l’aumento della pigione, nel caso in cui i costi di tali prestazioni sono già parzialmente coperti dai contributi d’incentivazione pubblici. L’introduzione di tali capoversi è così volta a fare in modo che il locatore: a) decurti dal costo della prestazione suppletiva i contributi pubblici accordati (art. 14 cpv. 3bis OLAL) e di conseguenza, un eventuale aumento della pigione venga calcolato tenendo in considerazione il risparmio avuto dal locatore, grazie agli incentivi pubblici; b) in caso di notifica dell’aumento della pigione, tramite modulo ufficiale, informi l’inquilino se ha ricevuto dei contributi pubblici per le migliorie di valorizzazione (art. 19 cpv.1, lett. a. cifra 5 OLAL). In questo modo il conduttore potrà verificare se nel calcolo dell’aumento sono stati considerati gli incentivi ricevuti. BACHECA AVVISI ASSEMBLEA GENERALE 2014 L’Assemblea generale ordinaria dell’Associazione Svizzera Inquilini – Sezione di Bellinzona e Valli si terrà martedì 21 ottobre 2014 alle ore 20.30 presso il Ristorante Casa del Popolo viale Stazione 31 - Bellinzona 3 IL DOSSIER Le disdette per ristrutturazione 4 Dall’inizio dell’anno la zona del luganese, ma non solo, è stata protagonista di diversi episodi di disdette – ristrutturazione. Cosa è giusto sapere? In linea di principio il locatore ha diritto a procedere ai lavori di ristrutturazione e rinnovamento dell’ente locato. Vi è tuttavia da valutare se una disdetta notificata adducendo l’avvio di simili lavori è da ritenersi ammissibile o può essere annullata. L’art. 271 cpv. 1 CO costituisce la regola generale in materia di annullamento delle disdette e afferma come la disdetta può essere contestata se contraria alle regole della buona fede. In caso di lavori di risanamento globali, che pregiudicano in modo significativo la possibilità di continuare a utilizzare l'ente locato, il locatore, che ha l'intenzione di eseguire i progettati lavori in maniera conforme ai criteri dell'ingegneria e dell'economia edilizia, può disdire il contratto per procedere prima allo sgombero dell'ente locato, ragione per cui non gli può essere rimproverato un comportamento contrario alle regole della buona fede. Allo stesso modo se il mantenimento del conduttore nei locali, durante i lavori, è in sé possibile, ma la sua presenza comporterebbe dei ritardi o delle complicazioni, il locatore ha diritto di disdire il contratto. Il Tribunale federale ha avuto modo di esprimersi sul tema delle disdette - ristrutturazione, affermando che una disdetta in simili casi è annullabile se: la presenza nell’ente locato del conduttore non provoca né ritardi né complicazioni nella realizzazioni dei lavori; il locatore dispone di una garanzia (seria) da parte del conduttore che, nel momento in cui saranno effettuati i lavori, si trasferirà momentaneamente in un altro alloggio. L’impegno da parte del conduttore deve essere serio e deve essere stato preso prima della disdetta. il progetto di ristrutturazione e/o rinnovamento è oggettivamente impossibile e/o non PUNTI IN BREVE In caso di disdetta per ristrutturazione, bisogna ricordarsi che: la disdetta deve essere contestata avanti all’Ufficio di conciliazione in materia di locazione competente entro 30 giorni dal suo ricevimento; sempre nello stesso termine è possibile chiedere una prima protrazione del contratto di locazione. la locazione di alloggi ad uso abitativo può essere protratta per quattro anni al massimo, quella di locali commerciali per sei anni. Entro questi limiti possono essere accordate una o due protrazioni. il conduttore che intende domandare una seconda protrazione deve presentare e seriamente motivare la richiesta all'autorità di conciliazione al più tardi 60 giorni prima della scadenza della protrazione iniziale. ha un carattere tangibile e concreto, ossia non è possibile apprezzare l’importanza dei lavori previsti, segnatamente il pregiudizio o le limitazioni che provocheranno sull’utilizzo dell’ente locato. è possibile dimostrare che il locatore non riuscirà in modo certo ad ottenere le necessarie autorizzazioni amministrative per l’esecuzione dei lavori. Vi è comunque da ricordare che è sempre possibile chiedere una protrazione del contratto, a fronte della disdetta, per permettere al conduttore e alla sua famiglia la ricerca di un appartamento sostitutivo confacente in un tempo più ampio e sufficiente e/o perlomeno, per attenuare i disagi che la disdetta cagiona. Nel valutare la durata della protrazione, il giudice pondera gli interessi delle parti tenendo conto, in particolare, della loro situazione personale, familiare ed economica. Nel mio precedente articolo intitolato "Per una nuova politica dell'alloggio in Ticino", ho analizzato a grandi pennellate le cause principali dell'attuale disagio in materia d'alloggio nel nostro Cantone e ho formulato alcuni suggerimenti per ridurne l'impatto sulla qualità del vivere di ampie fasce della popolazione residente. Non mi è dato di sapere se sia stato letto. A giudicare dalle reazioni si direbbe che, nonostante le provocazioni, nessuno degli addetti ai lavori vi abbia prestato attenzione. Zero! Ad ogni buon conto, devo fare ammenda: avevo pronosticato un rialzo dei tassi ipotecari a breve scadenza, ma ciò non é avvenuto, anzi le banche da me interpellate propongono tassi addirittura con tendenza all'abbassamento. Questo nonostante gli sforzi dell'autorità federale che vorrebbe comprimere la domanda di ipoteche mediante la riduzione del tempo d'ammortamento da 20 a 15 anni e imponendo l'aumento della quota d'apporto di mezzi propri, rispetto al valore totale dell'operazione immobiliare che, semplificando, consiste in terreno più immobile. Mi sembra che questa misura, voluta soprattutto per limitare gli eccessi spavaldi delle banche nel concedere le ipoteche, faranno magari del bene a quest'ultime che dagli errori del passato apparentemente non traggono mai alcun insegnamento; di certo non farà del bene ai cittadini residenti che cercano con affanno di trovare una soluzione duratura al loro problema dell'alloggio, soddisfacendo, così, nient'altro che uno dei loro bisogni fondamentali. Persino le rondini quando ritornano, per prima cosa si impegnano a costruire o a riattare il nido! Una seconda misura di cui si discute a livello federale é quella di limitare ulteriormente se non addirittura di vietare l'impiego dei risparmi del secondo pilastro per finanziare la propria casa. Il motivo? Evitare che, raggiunta L’OPINIONE L’attualità politica contro l’interesse dei cittadini di Benedetto Antonini urbanista l'età della quiescenza, i cittadini che si sono avvalsi di questa facilitazione, si ritrovino nell'indigenza e debbano far capo per sopravvivere finanziariamente alla rete sociale. Mi vien da domandare: ma se è notorio che l'investimento immobiliare è il migliore dei risparmi, dove sarebbero finiti i soldi del secondo pilastro investiti nella casa? Basterebbe porre dei vincoli sulla facoltà d'alienazione dei beni finanziati con il concorso del secondo pilastro per evitare che un risparmio di natura pensionistica si volatilizzi nel corso degli anni. Ho invece l'impressione che il Parlamento stia proponendo un rimedio peggiore del male. Una volta di più però l'interesse del cittadino alle prese con il suo problema della casa vien ignorato. Che cosa c'entra questa lunga introduzione con i quesiti postimi dalla Redazione? Riallacciandomi a quanto affermato nel precedente articolo, questi accenni all'attualità politica, confermano la tesi che la politica non ha ancora fatto proprio il tema del disagio sociale crescente in materia di alloggio e, purtroppo, non fa che proporre rimedi a problemi di natura finanziaria ignorando i veri disagi dei governati. I due temi che qui ho tratteggiato vanno infatti in una direzione che riduce le possibilità di soddisfacimento della domande interna. Il sistema dell'edilizia, pertanto, per mantenere alti i livelli di produzione e di guadagno, si rivolgerà sempre di più verso una domanda artificiale, estera, generalmente molto facoltosa, per nulla frenata nell'acquisto di fondi in Svizzera da una legge apposita, ormai svuotata di ogni efficacia mediante i ritocchi delle ordinanze d'applicazione. Con argomentazioni moraleggianti, la politica, dunque, invece di preoccuparsi del benessere della popolazione residente, sta incoraggiando un tipo d'attività nocivo per il Paese e per il suo paesaggio. Con altre parole, l'attuale politica in materia d'alloggio è contraria ai sani principi dello sviluppo sostenibile: tende ad aumentare le disparità sociali, privilegia la finanza rispetto ad una sana economia e danneggia l'ambiente accelerando il consumo di risorse non rinnovabili come il suolo. 5 LA LEGGE 6 A Spese di riscaldamento e acqua calda rt. 8, cpv. 1, OLAL – Conteggio Se il conduttore non riceve con la fattura annua per il riscaldamento un conteggio dettagliato delle spese di riscaldamento e d'acqua calda nonché della loro ripartizione tra i conduttori, si deve indicare espressamente sulla fattura che il conduttore può esigere il conteggio dettagliato. L’inquilino non solo ha diritto di ricevere un conteggio dettagliato in cui vengono indicate le singole voci che compongono le spese di riscaldamento e d’acqua calda, ma gli deve essere anche allegato il piano di ripartizione di queste spese tra tutti i conduttori dello stabile. La ripartizione deve essere stabilita in proporzione alla superficie o al volume degli appartamenti. Deve inoltre essere tenuta in considerazione l’eventuale presenza nello stabile di un’attività commerciale con un forte consumo d’acqua calda. RASSEGNA STAMPA Anziani penalizzati sul mercato dell’alloggio N ella città di Zurigo, negli ultimi anni, sono stati costruiti molti appartamenti con locali e metrature maggiori rispetto al passato. Nuclei familiari, in particolare di persone anziane, che abitavano in appartamenti con due o tre locali a prezzi moderati, sono stati dimenticati nelle nuove edificazioni degli ultimi cinque anni. Siccome poi le pigioni degli appartamenti nuovi tendono ad essere più alte, molti anziani rimangono negli appartamenti con 4 o 5 locali, occupati da tempo e con affitti modesti, anche se non necessitano più degli spazi a disposizione. La disponibilità per un cambio d'appartamento é quindi dato solo se non vi sono evidenti problemi d'ordine finanziario. A causa del crescente invecchiamento demografico ed alla individualizzazione della popolazione, in particolare nei centri, sono richiesti un numero maggiore di appartamenti piccoli a prezzi moderati. Studi effettuati hanno determinato che, con una intelligente densificazione e lo stesso sfruttamento, sarebbe possibile aumentare del 20% le economie domestiche. La costruzione di nuovi stabili, attualmente, non va in questa direzione ma, in prima linea, tende ad aumentare le superfici abitabili. Questi spazi esagerati sono anche solo parzialmente flessibili sui tempi lunghi e, a dipendenza del mercato, possono restare spesso sottoutilizzati o vuoti. Anche economicamente quindi non rappresentano un buon investimento. Infine bisogna sottolineare il fatto che gruppi di popolazione (p.es. gli anziani) vengono penalizzati nell'accesso a questo tipo di appartamenti e viene pure poco considerato un sano mescolamento sociale tra i diversi inquilini. Nella costruzione viene dunque richiesto un nuovo modo di pensare che tenga conto sia del lato economico ma anche di quello sociale ed ecologico. Tratto da “Im Wohnungsneubau ist Umdenken gefordert” – trad. FM È finalmente partita la consultazione da parte del Consiglio federale alle cerchie interessate (non da ultima anche l’Associazione svizzera degli inquilini) sull’introduzione in tutta la Svizzera del formulario ufficiale con l’indicazione del nuovo e del precedente affitto. In questa sede ne ho parlato più volte, ma mi permetto di accennarne ancora. Anche perché con questo passo il Consiglio federale riconosce la necessità di intervento dell’ente pubblico nel mercato sempre più teso dell’alloggio. Una realtà anche alle nostre latitudini, dove gli alloggi a pigioni accessibili diventano sempre più una rarità. Ma la strada per ottenere la dichiarazione obbligatoria dell’affitto precedente (in modo da poterlo contestare se eccessivo) è ancora tutta in salita. Gli ambienti immobiliari, guarda caso, hanno già espresso la loro contrarietà a un provvedimento che permetterebbe di avere più trasparenza sugli affitti al momento del cambio di inquilino e di esercitare anche un effetto preventivo nei confronti di aumenti di affitto ingiustificati. Ambienti immobiliari che sono ben rappresentati nel parlamento federale che dovrà discutere e I n data 14 aprile 2014 si è tenuta l’Assemblea annuale dell’ASI/FSI, che tra l’altro ha esaminato l’attività svolta nell’anno 2013. In particolare, per quanto riguarda la consulenza giuridica fornita ai nostri soci, le statistiche parlano di 2960 contatti avuti presso i nostri tre uffici regionali e la sezione di Bellinzona e Valli, a cui si aggiungono 2476 telefonate pervenute al nostro Centro Infoalloggio. Si tratta di numeri non indifferenti, a cui si sommano 286 udienze a cui le nostre consulenti hanno partecipato, in rappresentanza e assistenza degli inquilini. In particolare 222 tenutesi avanti agli Uffici di conciliazione in materia di locazione e 64 in Pretura. L’impegno politico che contraddistingue l’ASI/FSI si è caratterizzato per: Portare avanti l’iniziativa pro- ECHI DA BERNA A Berna i primi passi e il Ticino che fa? di Marina Carobbio Guscetti, Presidente SMV-ASLOCA-ASI, Consigliera Nazionale PS approvare questa proposta. Ma non solo a Berna si cominciano a fare dei primi timidi passi nel settore dell’alloggio. Anche a Lugano, grazie all’iniziativa lanciata dal Partito socialista e dall’Associazione inquilini, il Municipio ha finalmente varato delle proposte per una maggiore disponibilità di alloggi a pigione moderata, proposte che vanno però meno in là di quanto giustamente richiesto dall’iniziativa. E il Cantone Ticino che fa? Intanto sta a guardare. Il tanto atteso piano cantonale dell’alloggio che dovrebbe oltre all’analisi dare anche degli stimoli concreti all’intervento del Cantone è atteso da tempo e fa fatica ad arrivare. Per l’onorevo- le Beltraminelli, responsabile di questo dossier, il caro-affitti e la carenza di alloggi a pigione moderata non sembrano ancora essere una priorità. E sì che di elementi per il varo di misure urgenti anche in Ticino ve ne sarebbero: dall’aumento degli affitti alla speculazione immobiliare, dalle disdette vendita alla carenza di alloggi a pigioni accessibili in tutti i maggiori centri del Cantone. Dopo la Confederazione ora tocca anche al Cantone Ticino fare qualcosa! IL FATTO L’attività dell’ASI/FSI nel 2013 mossa con il PS “per abitazioni accessibili a tutti”, presentata nel 2012 al Municipio di Lugano. Discutere sul tema dell’alloggio: l’ASI/FSI ha partecipato alla serata promossa dal PS di Lugano il 26 marzo 2013. Aver avviato una campagna d’informazione sulla possibilità di chiedere la riduzione delle pigioni per l’abbassamento del tasso ipotecario. Oltre a diversi interventi sui media, l’ASI/FSI ha organizzato bancarelle informative a Locarno, Lugano, Mendrisio e Bellinzona. Aver organizzato la biennale giornata di formazione sul diritto della locazione, che, come sempre, ha avuto un largo riscontro e l’interesse suscitato è stato notevole. Aver affrontato il tema dell’eccessivo costo delle procedure giudiziarie che, molte volte, limita l’accesso alla giustizia agli inquilini. Il costo delle procedure è disciplinato in modo diverso da ogni Cantone. A tal proposito l’ASI intende intraprendere tutto quanto è in suo potere per modificare la legge che regola la tariffa giudiziaria. 7 INQUILINI UNITI REDAZIONE E PUBBLICITÀ MEMORANDUM STAMPA Tipo Offset, Aurora SA, Via Sonvico 11, 6952 Canobbio Per brevi domande potete contattare il centro INFOALLOGGIO aperto il lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12 telefonando al numero 091 966 82 72 www.asi-infoalloggio.ch UFFICIO DI LUGANO Via Stazio 2, 6900 Massagno Appuntamenti: telefonare da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 16.30 Tel.: 091 966 25 02 / Fax 091 967 51 45 E-mail: [email protected] ccp 69-3578-6 Via Stazio 2, 6900 Massagno Cari soci, ricordatevi di informarci subito del vostro cambio di indirizzo! Valentina Vigezzi Colombo (Redattrice responsabile), Benedetto Antonini, Marina Carobbio Guscetti, Elena Fiscalini, Franco Molinari, Corrado Mordasini. UFFICIO DEL MENDRISIOTTO Via Favre 10, 6828 Balerna Appuntamenti: telefonare lunedì e venerdì dalle 13.30 alle 16.00 mercoledì dalle 8.30 alle 11.30 Tel.: 091 683 40 67 / Fax 091 682 02 06 E-mail: [email protected] ccp 65-261731-7 Per un trasloco senza pensieri Nechi TRADE 360° Traslochi nazionali ed internazionali Servizi di deposito e imballaggio Servizi di pulizie Falegnameria e restauro mobili antichi Via Zurigo 35 6900 - Lugano +41 078 920 60 00 [email protected] T. +41 091 966 14 45 F. +41 091 967 50 16 www.nechi-trade360.ch Ass. Svizzera Inquilini-Fed. della Svizzera Italiana HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO 8 UFFICIO DI LOCARNO Via ai Saleggi 11, 6600 Locarno Appuntamenti: telefonare lunedì e venerdì dalle 14.00 alle 17.00 mercoledì dalle 08.30 alle 11.30 Tel.: 091 752 11 22 / Fax 091 751 16 37 E-mail: [email protected] ccp 65-6841-1 G.A.B. 6900 Massagno Associazione Svizzera Inquilini Federazione della Svizzera italiana Segretariato generale Via Stazio 2, 6900 Massagno E-mail: [email protected] SEZIONE DI BELLINZONA E VALLI Viale Stazione 31A, 6500 Bellinzona Via Franscini 14, 6710 Biasca Appuntamenti: telefonare lunedì dalle 09.00 alle 11.30 martedì dalle 15.00 alle 19.00 giovedì dalle 09.00-11.30 e 14.00-17.00 Tel.: 091 825 71 72 / Fax 091 825 71 56 E-mail: [email protected] ccp 65-949-3 Ai dell’As soci svizzer sociazione a Federa inquilini – z Svizze ione della ra itali a na si app riduzio lica una ne d sulle ta el 20% ri in v ig o ffe re
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